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Sociologia della religione

Sociologia della religione . Sociologia Prof. Vincenzo Romania.

Lucy
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Sociologia della religione

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Presentation Transcript


  1. Sociologia della religione Sociologia Prof. Vincenzo Romania

  2. La religione è una credenza, o un insieme di credenze, relativa all’esistenza di una realtà ultrasensibile, ultraterrena e sovrannaturale. In forme elementari o complesse, è un fenomeno pressoché universale nelle società umane Giudizio sulla realtà Le credenze religiose postulano (su una qualsiasi realtà) l’esistenza di una sfera della che si fonda su un atto di fede realtà trascendente rispetto alla sfera della realtà percepibile 2

  3. E’ stato Durkheim a evidenziare che una caratteristica comune a tutte le religioni è l’opposizione tra il sacro e il profano: le varie forme di religione si differenziano tra loro a seconda del modo con cui tale opposizione si articola.  Il sacro è tutto ciò che incute timore reverenziale e profondo rispetto. Possiede qualità straordinarie, soprannaturali e spesso pericolose e generalmente ci si accosta a esso solo attraverso un certo rituale.  Il profano è tutto ciò che si crede faccia parte del mondo comune e non di quello soprannaturale e che in quanto tale abbia il potere di indebolire, di rendere impuro, di corrompere. 3

  4. La religione, nelle sue varie forme, deriva da due esperienze tipiche della condizione umana: • l’esperienza del limite • l’esperienza del caso 4

  5. esperienza del limite Gli esseri umani sono dotati di una consapevolezza che sembra specifica della loro specie: sanno di dover morire; essi vivono nella certezza che la loro vita ha avuto un inizio e avrà una fine, un limite. esperienza del caso L’uomo si confronta costantemente con il limite della sua capacità di dare una spiegazione agli eventi naturali, sociali e individuali che interferiscono con la sua esistenza. Le nostre spiegazioni rimangono sempre parziali e provvisorie, non siamo in grado di risalire alle cause ultime del divenire e di ricondurre l’infinita varietà dei fenomeni a una spiegazione unitaria ed esaustiva. 5

  6. Vi sono diversi criteri in base ai quali è possibile classificare le religioni: la natura delle credenze la promessa e il premio riservato ai fedeli il tipo di metodica di comportamento che garantisce la salvezza 6

  7. 1. La natura delle credenze Totemismo: i credenti riconoscono in un oggetto, in genere animale o pianta, l’antenato comune che ha dato origine al clan Animismo: dietro gli uomini, le cose, i fenomeni, vi sono degli spiriti che intervengono attivamente, influenzandone il comportamento Politeismo: il mondo degli dei è gerarchizzato e agli dei vengono attribuiti sentimenti e aspirazioni quasi umane. Tra i due mondi, quelli umano e quello divino, ci sono analogie e corrispondenze Monoteismo:(ebraismo, cristianesimo, islamismo) l’eterogeneità tra divino e umano raggiunge il grado più elevato: Dio è unico, la causa prima e l’origine di tutte le cose Teocentrismo: si fonda sulla credenza di un aldilà dominato dalla presenza della divinità Cosmocentrismo: si fonda, come nel buddismo, sulla credenza di un’armonia universale ultraterrena 7

  8. 2. La promessa e il premio riservato ai fedeli • Religioni, come nell’induismo, che promettono il raggiungimento di uno stato di beatitudine e di pienezza durante la vita Religioni della redenzione che promettono il riscatto e la redenzione dalle pene terrene soltanto nell’aldilà 8

  9. 3. Metodica del comportamento • Religioni che prescrivono pratiche mistiche e contemplative di distacco dal mondo • Religioni che prescrivono una condotta ascetica di vita extramondana: l’uomo si fa contenitore della volontà di Dio • Religioni che prescrivono una condotta ascetica e operosa nel mondo stesso: l’uomo si fa strumento della volontà di Dio 9

  10. Le religioni non sono soltanto sistemi di idee; le idee per diventare socialmente operanti hanno bisogno di uomini che agiscono nell’ambito di gruppi più o meno organizzati, più o meno istituzionalizzati. Alcune forme tipiche di organizzazione religiosa, almeno nell’ambito della tradizione ebraico-cristiana, sono: - i movimenti religiosi - le chiese - gli ordini monastici - le sette - le denominazioni 10

  11. I MOVIMENTI RELIGIOSI Il movimento religioso è la forma più fluida di organizzazione religiosa e compare quando maturano le condizioni per una rottura delle credenze religiose tradizionali. All’origine del movimento vi è una profezia e un profeta, che rivela agli uomini la parola e la volontà di dio. I membri di un movimento religioso passano attraverso l’esperienza della conversione. 11

  12. LE CHIESE Il movimento si trasforma in chiesa attraverso un processo di istituzionalizzazione delle credenze e delle pratiche religiose. Le credenze vanno sistematizzate in un corpo organico di dottrina e codificate in un testo scritto. Le pratiche religiose assumono un carattere di universalità, stabilità e astrattezza e nel loro insieme vengono a costituire una liturgia alla quale presiede un corpo di specialisti organizzato gerarchicamente. 12

  13. GLI ORDINI MONASTICI Gli ordini monastici rappresentano un tipo di comunità religiosa separata dalla massa dei fedeli di una chiesa; a essi si appartiene per scelta di dedizione a un ideale di perfezione di vita religiosa. 13

  14. LA SETTA La setta è una comunità religiosa tendenzialmente chiusa, tra i cui membri si stabiliscono legami assai forti di fratellanza e di fiducia e che vive in un contesto sociale formato da appartenenti ad altre religioni o confessioni. 14

  15. LE DENOMINAZIONI Anche le sette passano attraverso un processo di istituzionalizzazione e si trasformano in denominazioni. Mentre però le chiese tendono a essere le organizzazioni religiose dominanti nell’ambito di singole società, le denominazioni rispecchiano una situazione di pluralismo religioso. 15

  16. La religione è parte della società, ne riflette le caratteristiche, viene influenzata dalle sue dinamiche e, a sua volta, le influenza. 16

  17. Tre processi di mutamento della religione nella società contemporanea • Secolarizzazione • Privatizzazione • Pluralizzazione delle fedi e delle denominazioni; • Prodotto: ibridazione, inclusione, conversioni

  18. La secolarizzazione è il processo attraverso il quale la religione declina e perde la sua influenza nelle diverse sfere della vita sociale. Vari ambiti come, per esempio, il lavoro, la politica, che in passato ne erano fortemente influenzati, vengono oggi a emanciparsi dalla sua influenza. La scienza ha senza dubbio svolto un ruolo decisivo in questo processo, nel sedimentare credenze e convinzioni fondate sulla ragione e sul metodo sperimentale. 18

  19. Vi sono cinque diverse interpretazioni sociologiche della religione: • interpretazione evoluzionista • interpretazione marxista • interpretazione funzionalistica • religione come fattore di mutamento • concezione fenomenologica della religione 19

  20. Interpretazione evoluzionistica Secondo Comte e Spencer, la religione è espressione di uno stadio primitivo del processo evolutivo delle società umane. Nella modernità, invece, essa occupa uno spazio sempre più marginale ed è sostanzialmente destinata a essere sostituita dalla scienza, come criterio fondamentale di orientamento delle azioni e delle società umane. 20

  21. Interpretazione marxista Per il materialismo dialettico di Marx, la storia è storia di lotta di classe e la religione ostacolail processo, mediante il quale gli oppressi prendono coscienza dei rapporti sociali di dominio, dei quali sono vittime. Marx considerava la religione come una forma di “falsa coscienza” e come uno strumento nelle mani delle classi dominanti nella lotta tra le classi. In tutte le società, la religione dominante è sempre la religione della classe dominante nell’economia e nella politica e fornisce sempre una giustificazione alla disuguaglianza e all’ingiustizia sociale. 21

  22. Interpretazione funzionalistica La religione svolge la fondamentale funzione di integrazione sociale. La società va pensata come un’unità, in cui le varie parti sono tenute insieme da una credenza comune. Secondo Durkheim, ogni atto di culto, rituale, cerimonia, diventa l’occasione per ribadire e rafforzare l’identità collettiva e il sentimento di appartenenza. Se nelle società moderne la religione sembra in declino, è perché altre forme hanno preso il suo posto e svolgono la sua funzione. 22

  23. Religione come fattore di mutamento Molti studiosi ritengono che le istituzioni religiose siano conservatrici e sostengano lo status quo. In realtà è innegabile che la religione sia stata anche un potente fattore di mutamento sociale, un fattore di rottura della tradizione. Come dimostra Weber, le idee religiose sono state storicamente delle ‘potenze rivoluzionarie’ capaci di indurre profonde trasformazioni negli assetti sociali e culturali. 23

  24. Interpretazione fenomenologica Per la concezione fenomenologica l’elemento costitutivo e universale della religione è l’esperienza del sacro. Essa pone quindi l’accento sulla relazione tra il soggetto credente e l’oggetto di venerazione, che si colloca su un piano trascendente rispetto alla realtà terrena. Diversi sono i tratti che definiscono l’esperienza religiosa:il sentimento di essere creatura, l’esperienza del mistero, l’aurea di mistero e di inaccessibilità del sacro. 24

  25. Cos’è la religione? • Funzionalismo: la religione è fattore • di integrazione sociale (Parsons) • Prospettiva del conflitto: Le religioni sono il prodotto di lotte: inter-religiose (guerre, competizione), intra-religiose (eretici) che vedono vinti e vincitori (Weber) • Potere simbolico: Chi ha diritto di dire • la verità? Le religioni esprimono la lotta • per le definizioni legittime. (Bourdieu)

  26. Riduzionismo (XIX e XX s.):“la religione è qualcos’altro” • Marx (1818 – 1883): • la religione è: ideologia, sovrastruttura, falsa coscienza, oppressione di classe • Durkheim (1858 – 1917): • la religione fornisce legame rituale; • simbolizza la società; • scienza e culti sostitutivi nella modernità • Freud (1856 – 1939): • la religione esprime dipendenza dal fato, bisogno di consolazione; è uno stadio infantile dell’umanità (nevrosi collettiva)

  27. Fenomenologia: La religione è … • “Potere misterioso che si crede risieda • in certi oggetti dell’esperienza” • (città, fiume, edificio, persona, parola, • libro, periodo, roccia …) (…) • L’opposizione Sacro / Profano sta alla base della dialettica sociale e della conoscenza” (Durkheim) • “L’iniziativa umana grazie alla quale è costituito • un ordine sacro” • “Il Sacro si contrappone al Caos: • la religione è lo sforzo di un dare • senso umano all’Universo” • (Berger) totem Cosmologia cinese: Yin-Yang

  28. “Dare senso all’universo” (Berger)(bisogni primari soddisfati dalla religione) • ORDINE • Terrore infantile  rassicurazione materna  • ordine trascendente • GIOCO • Sospensione delle regole ordinarie  tempo festivo  • ordine eterno, a-temporale • SPERANZA • Rifiuto umano della morte  • speranza  vita eterna • GIUDIZIO - DANNAZIONE • Ingiustizie inspiegabili  • giustizia superiore (teodicea) Cosmologia tolemaica Michelangelo, giudizio Universale (part.)

  29. La lotta per il controllo della verità (P. Bourdieu) • Campo culturale: cultura delle elite  scuola  riproduzione della cultura legittima  riproduzione delle gerarchie sociali  riproduzione della società • Campo scientifico: lotta per la “verità” mediante procedure “empiriche”  lotta di individui e gruppi per denaro e prestigio  produzione della “verità scientifica” = ciò che le accademie scientifiche ritengono tale. • Campo artistico: mercato dei beni artistici. Accademia e avanguardie  lotte per imporre il proprio gusto come “legittimo” • Campo religioso: qual è la vera religione? Chi ha diritto di dire la verità soprannaturale? • Due modelli in Occidente Europa (monopolio) e Stati Uniti (mercato)

  30. Religione e secolarizzazione B. R. Wilson, 1926-2004 • La secolarizzazione è: • “Il processo per il quale il pensiero, la pratica e le istituzioni della religione perdono significato sociale” (Wilson) • “Il processo che sottrae parti intere della cultura all’influenza delle istituzioni o dei simboli religiosi” (Berger) P. L. Berger (1929 - )

  31. La secolarizzazione: emancipazione della società dalla religione • L’economia: superamento dei divieti religiosi (usura)  economia politica • La politica: rivoluzioni del XVIII s., volontà di Dio  volontà del popolo (democrazia) • La scienza. Galileo; Darwin; il DNA • Le scienze umane. Relativismo socio-antropologico; • Psicologia. Dall’anima alla psiche; dal peccato alla nevrosi

  32. Le economie religiose: • Domanda: esprime • il bisogno di religione. • Significati soprannaturali • Esperienze personali e comunitarie • Offerta: di beni e servizi religiosi da parte di apposite agenzie • “Chiese”: accoglienti, elastiche, tolleranti • “Sette”: esclusive, esigenti, controllanti • “Culti”: offerte varie, non esclusive, (agenzie “New Age”)

  33. Il mercato religioso italiano • Il monopolio cattolico • Cattolicesimo, parte dell’identità nazionale • Differenziazione interna (possibilità di scelta) • Scarsa propensione a cambiare religione (la conversione avrebbe un alto costo) • Alta propensione al bricolage religioso (“Rimango cattolico ma decido io …”)

  34. La domanda religiosa 1. il sentimento di appartenenza

  35. La domanda religiosa 2. le credenze

  36. La domanda religiosa 3. le pratiche • .

  37. La domanda religiosa 4. le esperienze

  38. Diffusione di immagini non “ortodosse” di Dio:

  39. Diffusione di immagini non “ortodosse” dell’anima

  40. Interesse per l’esoterismo Credenza: in due o più verità esoteriche Curiosità: crede o ritiene probabili 2 o più verità esoteriche Pratica: una o più esperienze nell’ultimo anno (client cult)

  41. Profili religiosi

  42. Come interpretare il bricolage religioso? • Individualismo narcisista • Opportunismo disimpegnato • Disinteresse per la religione • Ripristino di significati trascendenti • Re-incanto del mondo “razionalizzato” • Adattamento della religione ai vissuti personali • Appropriazione di potere (teologia selvaggia) in una condizione di atavico monopolio religioso

  43. CULTURA E SOCIETÀ

  44. La culturaè l’insieme dei modi di vita dei membri di una società o di gruppi all’interno della società. Essa include, ad esempio, l’abbigliamento, le consuetudini matrimoniali, la vita familiare, le forme di produzione, le convinzioni religiose, l’uso del tempo libero. La società è un insieme di individui legati da relazioni strutturate sulla base di una cultura comune. Tra cultura e società esistono forti interrelazioni, l’esistenza dell’una è strettamente correlata all’esistenza dell’altra.

  45. La cultura non si riferisce a caratteri ereditati, ma appresi nel corso del processo di socializzazione. I caratteri culturali, condivisi dai membri di una società, sono alla base della cooperazione e della comunicazione. Una cultura comprende: • aspetti materiali: artefatti prodotti da una società; • aspetti immateriali: linguaggio, valori e norme.

  46. I valori sono le idee che definiscono ciò che è considerato importante, degno e desiderabili in una cultura, e che guidano gli essere umani nella loro interazione con l’ambiente sociale. Le norme sono regole di comportamento che riflettono o incarnano i valori di una cultura. Valori e norme variano: • nel tempo; • nello spazio.

  47. Le società possono essere distinte in: monoculturali (culturalmente omogenee) multiculturali (culturalmente composite) All’interno di una società è possibile individuare diverse: - subculture: segmenti di popolazione appartenenti a una società più ampia e distinguibili sulla base di parametri culturali (es. hacker, naturisti, hippy ecc.). - controculture: gruppi che, respingendo i valori e le norme prevalenti in una data società, elaborano e diffondono valori alternativi a quelli della cultura dominante.

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