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Cesare EFRATI

L’IDENTITA’ PROFESSIONALE IN SANITA’, TRA SPESA E QUALITA’ DELLA CURA:. Assolombarda MILANO 12 maggio 2011. Cesare EFRATI. Associazione Medica Ebraica ROMA. Background storico : Paternalismo Ippocratico :

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Cesare EFRATI

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Presentation Transcript


  1. L’IDENTITA’ PROFESSIONALE IN SANITA’, TRA SPESA E QUALITA’ DELLA CURA: Assolombarda MILANO 12 maggio 2011 Cesare EFRATI Associazione Medica Ebraica ROMA

  2. Background storico: Paternalismo Ippocratico: ” La maggior parte dei problemi devono essere nascosti al paziente quando lo curi.. Istruisci il paziente in modo positivo ma allontana la sua mente da cosa stai per fargli, e non rivelargli la sua vera condizione o la prognosi” il medico attraverso professionalità, studi, conoscenza, ed esperienza, scegliel’approccio terapeutico più efficace ed appropriato

  3. Nuremburg Trials e Corte Americana anni ‘50 • Autonomia, libertà individuale e diritti del singolo, diversa visione della realtà tra medico e paziente. • Arte della medicina non sempre basata su criteri assoluti, esperienza personale, intuizioni • non più “medico di famiglia”(cultura, emozione, religione, stato sociale) • Consultare vs Sottostare

  4. MEDICINA “HIGH-TOUCH” MEDICINA “HIGH-TECH”

  5. D.R.G, LISTE DI ATTESA, RAPIDITA’……..

  6. Progressi della Medicina • La morte non avviene più improvvisamente a seguito di infezioni • Aumento dell’aspettativa di vita • La morte avviene sempre più lentamente ed alla fine di malattie croniche-degnenerative

  7. Le persone morivano “pacificamente” nei loro letti di casa

  8. “Sfortunatamente oggi la degenza e la morte in una stanza di terapia intensiva sono divenute più comuni” PICASSO: THE DEATH OF CASAMEGAS

  9. Nutrizione PEG Intubazione

  10. RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE • Saper ascoltare • Saper capire • Saper accettare • Saper parlare

  11. PREPARAZIONE UMANA ED ETICA DEL MEDICO

  12. RELIGIONE EBRAICA E MEDICINA • MALATTIA/ COMPORTAMENTO/ANIMO • IGIENE • REGOLE ALIMENTARI(concetto di Kasher :deuteronomio 14) • REGOLE MEDICHE (zaraat: levitico 12-15) SACERDOTE-MEDICO

  13. RABBINO-MEDICO Nacque a Cordoba nel 1138, ma fu costretto a lasciare, con la famiglia, la città per sfuggire alla persecuzione Dopo peregrinazioni per la Spagna, si stabilì dapprima a Fez nel Marocco e successivamente al Cairo, ove morì nel 1204. Medico di grande fama divenne il medico del vizir e del Saladino. Egli è l'autore oltre che di scritti giuridici, di due opere importanti. il Mishneh Torah, dedicata ai fedeli semplici che presenta in forma chiara e razionale l' insieme della legge orale, contenuta nella Mishnah e nel Talmud, mentre la sua opera filosofica fondamentale è La Guida dei perplessi RABBI’ MOSE’ BEN MAIMON (Maimonide - 1135/1204)

  14. Giuramento del medico Signore, fa che la mia mente sia sempre limpida e illuminata al letto del paziente, fa che nessun pensiero estraneo mi distragga. L'erudizione e l'esperienza mi siano sempre di guida e il mio lavoro sia sempre sereno. Perché grandi e nobili sono queste conoscenze scientifiche, volte a mantenere la salute e la vita delle Tue creature. Allontana da me il preconcetto ch'io possa sapere ogni cosa. Dammi la forza, la voglia e l'opportunità di ampliare sempre questo mio sapere. Oggi posso scoprire cose che ieri non avrei nemmeno sospettato perché l'arte è grande e la mente umana non si stanca di apprendere. Fa sì che nel paziente veda solo l'uomo. Tu, o Generoso, hai scelto me per vegliare sulla vita e sulla morte delle Tue creature. Ora mi appresto alla mia visita.Stammi vicino in questo arduo compito sì che possa riuscire bene. Perché senza il Tuo aiuto l'uomo non riesce nemmeno nelle piccole cose.

  15. Amato Lusitano (Venezia- Ancona, 1500) medico e botanico, grande studioso ed anatomista ed ottimo clinico, conoscitore di più lingue e ricercatore a più livelli (testi, pazienti e cadaveri). Curationum medicinalium centurie (sette scritti pubblicati dal 1549 al 1561), contengono ciascuna cento casi clinici occorsi alla sua osservazione dove si procede per sintomi, anamnesi, prognosi, ed indicazioni terapeutiche. Noto è il suo Giuramento (contenuto nella Centuria sesta) considerato il suo testamento morale..

  16. “Giuro su D.O immortale e sui Suoi dieci santissimi comandamenti…, che in questi miei scritti medici niente ho riportato di anteriore od antico se non allo scopo di trasmettere ai posteri testimonianza fedele; niente ho inventato, niente ho aggiunto o cambiato per farmene ornamento ma soltanto l’ho studiato perché ne derivasse vantaggio ai mortali… Della mercede che suole offrirsi ai medici mai fui eccessivamente sollecito; molti ho curato con devozione e senza compenso, rifiutando con generosità e fermezza la modesta mercede offertami da molti, più nel desiderio che i malati ricuperassero per le mie cure diligenti la salute perduta, che non per arricchirmi della loro liberalità o dal loro obolo. Sempre uguali per me sono stati gli uomini di ogni religione, sia ebrei che cristiani o mussulmani. Mai ho fatto caso alla posizione elevata del malato e con la stessa diligenza ho curato i poveri e i nati in altissimo loco. Non ho mai provocato malattia e nel far prognosi ho sempre detto quel che pensavo. Non ho mai dato preferenza ad alcun speziale.”

  17. Oltre ad esercitare una medicina al di sopra delle differenze sociali e delle diversità religiose, nelle ultime tre proposizioni l’autore del giuramento si professa immune dai tre peccati che squalificano la professione: • La iatrogenesi delle malattie (primum non nocere) • Il preferire un farmaco rispetto ad un altro uguale • Il tacere o mentire la verità al malato

  18. Dire la verità al malato • Giustificazioni etiche: • > autonomia del paziente • > ognuno proprietario del suo corpo • Visione concreta: • preservare rapporto medico-paziente (fiducia) • Evitare abusi-coercizioni • Limitare l’errore o negligenza medica • Favorire un processo decisionale articolato e consapevole • Integrare le conoscenze ed esperienze mediche con aspetto psico-sociale del paziente

  19. Da un punto di vista pratico??!! • Quante informazioni dare? • Quanto il paziente vuole sapere? • Quali informazioni e cosa è necessario che sappia? • Quanto è importante che sappia?? • Quanto capirà? • Cosa influenzerà la sua scelta? • Come valutare la reale capacità di comprensione del paziente? • Effetto, vantaggi e benefici dell’informazione??

  20. DIRE LA VERITA’ AL MALATO • MOTIVI A FAVORE • Diritto sapere il proprio stato di salute • Autonomia: scelte, decisioni, preparativi • (anche religiosi: es viddui, tesciuvà, tefillà) • Risposta alla terapia • Sentore che qualcosa gli viene nascosto: sfiducia, fraintendimenti, sopravvalutazioni, • Venire a conoscenza della verità in modo inadeguato

  21. Studi di popolazione condotti in USA anni ’80… • paziente informato sulle opzioni terapeutiche: • Maggiore compliance al trattamento • Meno paura • Recupero più rapido dalla chirurgia • Più tolleranza agli effetti collaterali dei trattamenti

  22. DIRE LA VERITA’ AL MALATO Motivi contro

  23. Dal punto di vista della tradizione ebraica si è sempre obbligati a dire la verità? I FRATELLI DI JOSEPH (Genesi: 50: 16) BALLO DI FRONTE ALLA SPOSA (Ketubbot 18b) K.B. CON AVRAAM E SARA’ (Genesi 18: 12)

  24. IL MEDICO DEVE SEMPRE VALUTARE IN BASE AL MALATO ED AL TIPO DI TERAPIA

  25. LA VISIONE EBRAICA • Obbligo del medico a curare • Obbligo del malato a farsi curare , seguire i consigli medici (responsabilità del proprio corpo) • “Santità della vita” che un ha valore assoluto • Dovere di alleviare il dolore • Non accelerare la morte (anche se imminente e irreversibile) • Rimuovere ciò che prolunga la sofferenza

  26. Molta attenzione a non provocare TIRUF HA DAAT “(danno emozionale)” Rav Feinstein (Iggroth Moshè): Malato in terapia intensiva Malato incurabile/placebo Rabbi Fierer (Panim mazbrot la-toràh) Esodo 4:18 la depressione non consente di reagire Talmud Babilonese Nedarim 40 a: orario di visita ad un malato

  27. DIRE LA VERITA’ AL MALATO • Chi? • Quando? • Cosa e come? • Dove?

  28. DIRE LA VERITA’ AL MALATO Talmud e tradizione orale Ebraica • Chi:il medico, coniuge, genitori, parenti stretti, amico, sociologo • Quando:solo al termine dell’esecuzione di tutti gli accertamenti, si ha tempo per possibili domande • Cosa e Come: in base alla età, stato sociale, preparazione, religione, e religiosità, linguaggio semplice e chiaro, • porre sempre le cose in modo positivo, • alimentare la speranza, • Evitare sempre di dire la prognosi, • non entrare nei particolari, • sapere a priori se informare i familiari. • Dove: posto silenzioso, riservato, in assenza di altri malati,

  29. L’infinito valore di ogni vita umana • Se una persona che ha solo pochi minuti di vita o anche poche ore non deve mai essere considerata di minor “valore” rispetto ad una che può ancora vivere molti anni… • ciò farebbe perdere l’assoluto carattere che contraddistingue ogni essere umano, divenendo tutto relativo: relativo alla sua spettanza di vita, al suo stato di salute, alla sua utilità sociale, o qualsiasi altro criterio arbitrale.

  30. Proverbi (15, 4) “un linguaggio benevolo è un albero di vita, un linguaggio malvagio addolora l’animo” R. Bechajè (Barcellona XIV sec) Importanza della parola: • Guarisce più di una medicina • Non cura solo la malattia ma rafforza l’animo • Può provocare e/o peggiorare la malattia Dare coraggio, fiducia, speranza

  31. Rabbi Yacob Zahalon • nato a Roma nel 1630, medico e rabbino residente nel ghetto romano fino al 1682, • Ozar Ha.Hayyim, Il tesoro della vita • Ottimo clinico, descrisse in dense pagine la Peste di Roma nel 1656, • . • Assertore della medicina eticamente e moralmente guidata • “Buon medico: • Quotidiano esame di coscienza e recitare una preghiera* • Non deve vendere farmaci lui stesso • Quando il pz è guarito non prolungare le visite

  32. PREGHIERA DEL MEDICO “Padrone del Mondo, mi hai favorito della tua grazia e mi hai colmato di onori e dignità col concedermi di conoscere parte seppur esigua della scienza medica. Tu sei il medico e non io, che sono come argilla nelle tue mani. Se mi consulterà un malato, la cui ora si avvicina per un male senza speranza, sia la Tua volontà che non sia io ad avvicinarne la fine neanche un momento solo. Fa che fra me e gli altri medici regnino la fraternità, la pace, l’amicizia. Sia la Tua volontà benedire il mio lavoro e la mercede che mi daranno per la mia fatica. I miei alimenti siano in abbondanza si’ che non debba prendere denaro dai malati poveri. Se mi onorerà la gente per la mia scienza, fa si che non mi raggiunga il piede della superbia. Rafforza nel malato la capacità di parlare ed aiutami a comprendere le sue parole…”

  33. MODESTIA, CORRETTEZZA, GENEROSITA’, UMANITA’

  34. GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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