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Problematiche Linguistiche in ambito sanitario nelle grandi emergenze in area ospedaliera

Problematiche Linguistiche in ambito sanitario nelle grandi emergenze in area ospedaliera. a cura di: Laura Mugnai. a.a. 2013-2014. Contenuti: 1. Multiculturalità in Italia e barriere linguistiche 2. Tentativi di soluzione alle problematiche linguistiche in ambito sanitario

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Problematiche Linguistiche in ambito sanitario nelle grandi emergenze in area ospedaliera

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Presentation Transcript


  1. Problematiche Linguistiche in ambito sanitario nelle grandi emergenze in area ospedaliera a cura di: Laura Mugnai a.a. 2013-2014

  2. Contenuti: 1.Multiculturalità in Italia e barriere linguistiche 2. Tentativi di soluzione alle problematiche linguistiche in ambito sanitario 3. Ospedali Melting Pot 4. Multiculturalità e comunicazione in situazioni di emergenza 5. Barriere linguistiche e Triage 6. Gestione delle maxiemergenze in area ospedaliera

  3. 1. Multiculturalità in Italia e barriere linguistiche Parlare lingue diverse: ricchezza culturale/ostacoloalla comunicazione. Problematica sentita in ambitosanitario:nel rapporto fra il paziente e gli operatori.

  4. Composizione demografica in ITALIA - A livello nazionale: Censimento del 20011.500.000 immigrati, pari al 2,5% della popolazione totale (fonte ISTAT) Nel 2013: 4.300.000 immigrati: 7,4% del totale di 59.000.000 (fonte ISTAT)+ 8,2 % rispetto al 2011 • in Toscana: 364.000 immigratiresidenti, pari al 9,7% della popolazione, registrati nel 2011. Cospicua presenza di minoranze, in particolare di origine orientale,nell’area fiorentino-pratese (8,7% vs media del 4,6% a livello nazionale).

  5. Ambito sanitario barriere linguistiche fra operatore e pazientericonducibili a: • scarsa conoscenza dellalingua italianae/o della terminologia medica da parte del paziente - distanza culturalenella visione della malattia e nel rapporto fra utente e servizi

  6. Conseguenze: • disfunzioni organizzative, prestazioni terapeutiche problematiche, aumento deitempidi erogazione delle cure - stranieri che, pur non necessitando di cure urgenti, si presentano al Pronto Soccorso,in quanto struttura facilmente individuabile da chiunque

  7. 2. Tentativi di soluzione alle problematiche linguistiche in ambito sanitario a) Il Mediatore Culturale Figura professionaleche svolge un servizio presso ospedali, ambulatori e consultori del SSN. Interpreti specificamente formati per spiegare, tradurre e agire comeintermediarifra il personale sanitario ed il paziente.

  8. IlMediatore Culturale: non opera una semplice attività di interpretariato ma è: - una figura-ponteche avvicina i servizi del SSN ai bisogni del paziente straniero, con funzione di orientamento - unfacilitatorelinguistico e culturale, che evita fraintendimenti ed incomprensioni u una risorsa sia per il paziente, sia per la struttura sanitaria

  9. Il Mediatore Culturale: 1. deve avere una specifica formazione Traduttori improvvisati e non competenti possono provocare gravi danni ai pazienti. Es. ad agosto 2010 una bambina cinese fu ricoverata all’ospedale di Prato a causa di un sovraddosaggio di antistaminico, per eruzioni cutanee, che le aveva procurato una crisi epilettica. La madre le aveva somministrato 3 cucchiai del farmaco invece di 3 gocce a causa di un errore di traduzione dell’interprete non professionista.

  10. Come si diventa mediatore culturale? • Nessun percorso univoco • Corsi di specializzazione post-diploma organizzati da enti locali, agenzie formative (es. in Piemonte dal 1993, a Varese Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di 60 ore, in Campania corso regionale Assofram di 600 ore) • Corsi di laurea triennale spesso interfacoltà • in “Mediazione Linguistica e Culturale” • (es Università Roma Tre, Università degli Studi di Milano, corso online de La Sapienza) • Corsi di laurea magistrale in “Lingue e Culture per la Cooperazione Internazionale” • c) Master: Master in “Fenomeno Migratorio e Mediazione Culturale” all’Università degli Studi Guglielmo Marconi

  11. Competenze del Mediatore Culturale • Ottima conoscenza della lingua italiana • Lingua straniera • Conoscenza di usi, costumi e religione • Capacità relazionali, di gestione e risoluzione di conflitti • Conoscenza approfondita del settore di compenza (sanitario, giuridico, amministrativo, ecc) • Esperienza di vita vissuta a cavallo di più culture

  12. A livellonormativo-retributivo Normativaprecisamancante Normesulcontratto di lavorosoggette a diverse interpretazioni Contratti di collaborazione come professionista o in cooperative sociali Ricorso al mediatore in crescita ma spessoancora non ben organizzato

  13. 2. Il Mediatore Culturale è preferibilmente uno straniero che parla italiano, con un background che gli permetta di comprendere la culturadel soggetto che usufruisce della prestazione sanitaria. Ciò facilita la definizione di terapie e procedure sanitarie compatibili con la cultura di provenienza dell’utente.

  14. 3. Il servizio del Mediatore Culturale si configura diversamente in base all’origine dell’utenza Es. massiccia presenza di soggetti di origine cinese in Toscana (31.673 cinesi residenti nel 2011,pari all’8,7% del totale degli stranieri nella regione) La comunità cineseè caratterizzata da: -lingua e comunicazione non verbale molto dissimileda quella italiana -tendenza ad utilizzare solo sporadicamentei servizi del SSN

  15. Ma presso servizi come Pronto Soccorso, Rianimazione e Ostetricia non sempre è facile garantirela presenza del mediatore culturale in tempi utili,specialmenteper alcune lingue di uso meno frequente, per le quali può essere problematico reperire un mediatore culturale idoneo.

  16. b) Questionari Multilingue Un mezzo per ovviare a questi problemi e facilitare la comunicazione con pazienti stranieri sono i Questionari Multilingue. Scopo: fornire al personale sanitario informazioni basilari per prestare le prime cure al paziente straniero anche in assenza di un mediatore.

  17. Questionario Anamnestico Multilinguistico di Emergenza della Regione Toscana 43 domande tradotte in 30 linguescelte tenendo in considerazione: - la composizione demograficadella regione - le lingue per le quali è più difficilereperire un mediatore in tempibrevi

  18. Struttura del QuestionarioAnamnesticoMultilinguistico di Emergenza della Regione Toscana • Ledomande in italiano, stampate nei risvolti di copertina, vanno messe in corrispondenza con la pagina contenente il questionario nella lingua parlata dal paziente. 2) Il paziente può descrivere i propri sintomi con l’ausilio del sussidiario grafico. 3) Il medico ottiene concreta collaborazione dal paziente, per comprenderne la sintomatologia e prendere i provvedimenti necessari.

  19. c)Pronto Soccorso Multilingue negli Ospedali italiani Presso alcuni ospedali, come l’Ospedale Galliera di Genovaed il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Paolo di Savona, è stato attivato SOS Infomondo un servizio di interpretariato telefonico per risolvere i problemi di comunicazione tra medici e pazienti stranieri. di Doruntina Cela Università degli Studi di Firenze

  20. Una sperimentazione, in 10 lingue: inglese, spagnolo, francese, tedesco, arabo, cinese, albanese, rumeno, portoghese e ucraino.

  21. Come funziona il sistema? Il sistema è costituito da due cordless, uno per il medico e uno per il paziente. I due telefoni sono programmati per la scelta delle lingue. C’è un collegamento telefonico con una società specializzata di Milano (Colloquia Multimedia) presso la quale opera una squadra di interpreti. Il servizio ha una disponibilità H24.

  22. Se il paziente non è in grado di spiegare i suoi sintomi, il personale contatta la Sala Operativa di Milano e premendo un tasto seleziona la lingua. Uninterprete consente lo scambio informativo necessario per dare inizio all’iter clinico e diagnostico del paziente. A novembre 2010 una donna tedesca è stata salvata proprio grazie a questo servizio.

  23. 3. Ospedali Melting Pot (Melting pot letteralmente significa "crogiolo". L'espressione si usa per indicare l'amalgama, all'interno di una società umana, di molti elementi diversi: etnici, religiosi, ecc.) a. Alivello nazionale tendenza di varie strutture sanitarie a cercare di rendere la struttura ospedaliera luogo di integrazione e pluralismo culturale. Fra tali progetti: L’Albero della Salute: progetto interaziendale della Regione Toscana e “Struttura di riferimentoper la promozione della salute dei migranti” per la Toscana.

  24. www.alberodellasalute.org

  25. L’Albero della Salute: Sede presso il Formas a Villa la Quiete, Firenze - informazioni sulla concezione della medicina in varie culture - organizzazione di eventi formativi(corsi per mediatori culturali, FAD, ECM, convegni, laboratori) -definizioni mediche Scopo: rendere le strutture sanitarie più facilmente fruibili anche da parte di un’utenza non italiana, garantendo il rispetto delle diverse culture.

  26. Definizione dell’“Ospedale Multiculturale”data da L’Albero della Salute - Presenza di un servizio fornito da mediatori culturali - Formazione del personalesulle culture diverse - Incontriperiodici con rappresentanti delle comunità straniere - Scambi culturalicon operatori sanitari residenti in paesi di antica tradizione migratoria

  27. Obiettivo dell’azienda ospedaliera: Tutela della salute di tutti i cittadini basata: • sullacomprensione delle necessitàdegli utenti stranieri e • su un accesso consapevole ai servizi da parte degli utenti stranieri

  28. b.A livello internazionale Il rapporto tra diversità culturalie assistenza sanitaria è oggetto di interesse anche a livello internazionale 1. Progetti come il MFH Migrant-Friendly Hospitals promosso da 12 ospedali europei e finanziato dalla UE nel 2002 (partner italiano: USL Reggio Emilia)

  29. www.mfh-eu.net Punto di partenza del progetto MFH: constatazione della variegata composizionedemografica degli stati europei in conseguenza di: - flussi migratori - globalizzazione - allargamentodell’Unione Europea (28 Stati nel 2013)

  30. “migrant-friendly” •Migrant = diversità culturale •Friendly = servizi culturalmente adeguati “Migrant-friendly”: - orientamento alla personae - sviluppo della qualità dell’organizzazione sanitaria incentrata sull’utenzacon un background etnico o culturale diverso rispetto alla cultura di maggioranza

  31. Il progetto MFH sottolinea la necessità di strutture ospedaliere che: -facciano fronte agli ostacoliposti da diversità culturali e barriere linguistiche e - garantiscano standard qualitativi identiciper tutti gli utenti

  32. A questo scopo è necessario: - riconoscerele diversità -accettare come membri della comunità soggetti con un diverso background culturale e linguistico - individuarne i bisogni - sviluppare servizi che rispondano a tali bisogni

  33. Duplice strategia: - migliorare i servizi ospedalieriper renderli “culturalmente adeguati”ai migranti ed ai diversi gruppi etnici -rafforzare il ruolo degli ospedalinelle strategie di promozione, informazione ed educazione alla salute(health literacy) degli immigrati e delle minoranze

  34. Principi espressi nella Dichiarazione di Amsterdam redatta a dicembre 2004 dalle strutture ospedaliere coinvolte nel progetto MFH: invito a tutti gli ospedali europei a diventare migrant-friendly.

  35. 2. Uno Studio condotto negli ospedali di Los Angelesnel 2008 ha rivelato le difficoltà linguistiche incontrate da circa 2,5 milioni di residenti stranieri, che hanno difficoltà ad esprimersi in inglese o anche a comprendere la lingua. Di Doruntina Cela Università degli Studi di Firenze

  36. A Los Angeles • circa il 49% di tutte le visite medichecoinvolge persone che non parlano un inglese fluente e la cui lingua madre rientra in un gruppo di circa 98 lingue.

  37. …le lingue più parlate a Los Angeles: -spagnolo, -cinese, -tagalog (lingua principale parlata nella Repubblica delle Filippine), -coreano, -armeno, -vietnamita, -persiano, -giapponese e russo.

  38. Lo studio ha rivelato problematiche dovute alla difficoltà di comunicazione medico-paziente: • Diagnosi errate • Procedure mediche non necessarie • Ritardi nell’assistenza medica di urgenza Es.Once= una volta in inglese once = 11 in spagnolo

  39. Organizzare un servizio di assistenza linguisticaè dunque una delle priorità del Sistema Sanitario Statunitense, ma gli amministratori degli ospedalidichiarano di trovare difficoltà nell’organizzazione, perché: • - devono far conti con numerose priorità • - dispongono discarsi finanziamentiper servizi di traduzione • - le lingue coinvolte sono sempre in aumento

  40. Un buon esempio è offerto da un'iniziativa intrapresa negli Stati Uniti: nel North Carolina, presso il Wake Forest University Baptist Medical Center di Winston-Salem è stato sviluppato un programma di traduzione e interpretariatoa supporto del servizio di assistenza medica in 120 lingue.

  41. 4. Multiculturalità e comunicazione in situazioni di emergenza Scenario dell’emergenza: mutato notevolmente negli ultimi anni a causa dell’immigrazione e della mobilitàdelle persone

  42. In Emergenza: Il medico ha poco tempo per effettuare scelte e, sulla stessa scena, si possono trovare più pazienti in condizioni critiche in situazioni in cui la sorte dell’individuo può dipendere dal fattore tempo, un problema di comunicazione dovuto alle barriere linguistiche può rivelarsi ancor più critico.

  43. Ulteriore fattore di criticità legato alla presenza di persone parlanti lingue diverse sulla scena di una emergenza: Pur conoscendo una lingua straniera, in caso di emergenza o pericolo si tende a parlare nella propria lingua madre, rendendo più difficile la comunicazione con i presenti di nazionalità diversa dalla propria e con gli eventuali soccorritori.

  44. Esempi di cattiva comunicazione in situazioni di emergenza Vari incidenti in cui le barriere linguistiche hanno ostacolato la gestione dei soccorsi o sono state all’origine dell’evento.

  45. a) 28 settembre 1994: Naufragio del Traghetto “Estonia”

  46. Il 28 settembre 1994 il Traghetto Estonia si capovolse ed affondò nel Mar Baltico nel tragitto da Tallinn (Estonia, sul Golfo di Finlandia) a Stoccolma (Svezia). Nel disastro morirono 852 persone. Fra le principali criticità nei soccorsi: le operazioni di salvataggio furono effettuate in tre lingue: inglese, finlandese e svedese.

  47. Problemi di comunicazione fra i piloti degli elicotteri di soccorso: gli elicotteristi finlandesi non si esprimevano bene in inglese e quelli svedesi non comprendevano i messaggi in finlandese. Risultato: operazioni di soccorso ostacolate e ulteriore pericolo per i soccorritori stessi.

  48. b) 13 Gennaio 2012: naufragiodella Costa Concordia

  49. Babele di lingue (4229 persone – 32 morti) Passeggeri di 64 nazionalità Personale di bordo della Concordia di circa 60 nazionalità diverse I periti del Gip di Grosseto: ''non tutto l'equipaggio era in grado di capire le istruzioni in caso di emergenza nella lingua di lavoro” (italiano)

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