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Corso di Economia degli Intermediari Finanziari

Corso di Economia degli Intermediari Finanziari. La valutazione dei progetti di investimento. Indice. Introduzione I criteri tradizionali di valutazione dei progetti di investimento; I criteri finanziari di valutazione dei progetti d’investimento. Alcune definizioni.

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Corso di Economia degli Intermediari Finanziari

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Presentation Transcript


  1. Corso di Economia degli IntermediariFinanziari La valutazione dei progetti di investimento

  2. Indice • Introduzione • I criteri tradizionali di valutazione dei progetti di investimento; • I criteri finanziari di valutazione dei progetti d’investimento

  3. Alcune definizioni • Cos’è un investimento ? • Gli investimenti sono uscite di cassa, in una o più soluzioni (fase di impianto), che genereranno nuovi flussi di cassapositivi (fase di esercizio); • La definizione di investimento per la contabilità non è la stessa in Finanza di impresa: Si parla di entrate ed uscite, non di costi e di ricavi ! • L’obiettivo: individuare la convenienza economica di un progetto. Può essere un utile aiuto nella scelta: • di un progetto socialmente importante; • fra più progetti “concorrenti”.

  4. Rappresentazione grafica

  5. Progetti economicamente convenienti, potrebbero non essere finanziariamente sostenibili La valutazione finanziaria • Oltre all’analisi economica si dovrebbe considerare anche il profilo finanziario. L’analisi finanziaria, in misura più o meno rilevante, e deve…. • ... verificare la compatibilità dei flussi dell’investimento con il profilo di entrate ed uscite aziendali, sia sotto il profilo dimensionale che temporale.

  6. Indice • Introduzione • I criteri tradizionali di valutazione dei progetti d’investimento: • Il tempo di recupero (payback period) • Il rendimento medio contabile (ROI del progetto) • I criteri finanziari di valutazione dei progetti d’investimento.

  7. Il tempo di recupero (payback period) • Il concetto del payback period (PBP) risponde alla domanda: fra quanto tempo recupererò l’investimento iniziale ? • Il PBP non è altro che il numero di periodi necessari affinché i flussi di cassa cumulati eguaglino l’investimento iniziale; • Si ritiene che maggiore sia il PBP, maggiore sia il rischio insito nel progetto.

  8. Esempio 1 Esempio 2 0 1 2 3 4 PBP A - 1.000 1.000 10 1 B - 1.000 600 300 100 300 3 C - 1.000 800 200 500 2 D - 1.000 600 400 600 2 E - 1.000 400 600 600 2 Il tempo di recupero (payback period)Due esempi Tra il 3° e il 4° anno Non aiuta a decidere!

  9. Il tempo di recupero (payback period) • Difetti: • non considera i flussi conseguiti nei periodi successivi al PBP; • non considera il valore finanziario del tempo; • non considera l’ammontare di capitale investito; • è un indicatore di rischio (esposizione temporale), non di rendimento. Superabile • Pregi: • considera i flussi di cassa (almeno dovrebbe!); • facilità di calcolo, uso e comunicazione.

  10. Esempio (tasso di sconto al 10%) Il tempo di recupero attualizzato • Il PBP attualizzato supera uno dei limiti della versione “più semplice”, in quanto tiene conto del valore finanziario del tempo e il costo del capitale:

  11. Il Rendimento Medio Contabile • Il rendimento medio contabile (RMC) è definito come: il rapporto tra la redditività media incrementale prodotta nel corso dei periodi presi in considerazione e l’ammontare dell’investimento medio da sostenere. • Si deve dunque dividere i profitti medi previsti dal progetto, al netto degli ammortamenti e delle imposte, per il valore contabile medio dell’investimento. • Questo rapporto viene confrontato con il rendimento medio dell’impresa, con l’obiettivo di rendimento atteso, o con un bechmark di riferimento (settore, peers).

  12. Alcuni limiti del Rendimento Medio Contabile Non considera nè la distribuzione temporale dei flussi (se il reddito viene prodotto il prossimo anno o il prossimo secolo) né il valore della moneta nel tempo (rischio e inflazione); Non considera flussi di cassa, ma flussi di reddito; Non assume un valore univoco, perché risente dei principi contabili adottati nella redazione del bilancio (ammortamento, principio di competenza); Considera valori medi che, per definizione, sono approssimazioni.

  13. Indice • Introduzione • I criteri tradizionali di valutazione dei progetti d’ investimento • I criteri finanziari di valutazione degli investimenti: • Il valore attuale netto • Il tasso interno di rendimento • L’indice di rendimento attualizzato

  14. I criteri finanziari • Caratteristiche comuni a tutti i criteri finanziari di analisi degli investimenti sono: • La considerazione dei flussi di cassa incrementali del progetto; 2. L’impiego di un tasso di attualizzazione espressione del profilo di rischio e rendimento del progetto.

  15. 1 - Quale flusso di cassa? Flussi di cassa incrementali (with without principle) • al netto delle imposte; • al lordo della gestione finanziaria; • periodicità coerente con il piano di rimborso del debito e con l’analisi economica di riferimento. Principio di cassa, non di competenza!

  16. 2 - Il tasso di attualizzazione - Il valore finanziario del tempo • Due investimenti con flussi di cassa uguali in dimensione assoluta, ma distribuzione temporale rovesciata, sono indifferenti? …..Preferite avere un milione domani o fra un anno?

  17. 2 - Il tasso di attualizzazione - Il valore finanziario del tempo l’anticipo di un’entrata o il ritardo di un’uscita

  18. 2 - Il tasso di attualizzazione - Il valore finanziario del tempo Anticipazione di un’entrata Posticipazione di un’uscita Costo del capitale

  19. Il valore attuale netto - VAN (o NPV o DCF o REA) • Il valore attuale netto esprime la ricchezza creata o distrutta dal progetto, in unità monetarie; • Se il Van è positivo, significa che il progetto libera flussi di cassa sufficienti a ripagare tutti i finanziatori. Ciò che rimane è ricchezza aggiuntiva disponibile per l’impresa.

  20. Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) • il VAN è la somma algebrica di TUTTI i flussi di cassa attualizzati (positivi e negativi) generati dal progetto considerato; • Rappresenta la ricchezza incrementale generata da un progetto, espressa come se fosse immediatamente disponibile; • Quindi: se il VAN è positivo c’è creazione di valore !

  21. Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) • In formule: • Più in generale: Ossia: Dove: F: flusso di cassa k: tasso di sconto

  22. Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) Esempio: • Viene effettuato un investimento di 100 convinti che questo comporterà flussi di cassa di entrata per 7 anni secondo il seguente andamento: La regola è: si devono accettare gli investimenti il cui tasso interno di rendimento (IRR) è superiore al costo-opportunità del capitale

  23. Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) Esempio: • I flussi di cassa devono essere attualizzati per renderli confrontabili; • Per fare l’investimento si è rinunciato ad un investimento di pari rischio che offriva l’8% di interesse….. La regola è: si devono accettare gli investimenti il cui tasso interno di rendimento (IRR) è superiore al costo-opportunità del capitale

  24. Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) Esempio: • Si ha quindi modo di ricavare i flussi di cassa complessivi del progetto ………

  25. Il valore attuale netto (VAN, NPV, DCF, REA) Esempio: • …….il cui VAN è positivo e pari a 5. Il progetto “rende” più di quanto vorrei (…. mi “accontentavo” dell’8% !)

  26. Il tasso interno di rendimento – TIR (o IRR o TIM) • Il tasso interno di rendimento (IRR) è quel particolare tasso di attualizzazione che rende identici i valori dei flussi positivi e negativi di un progetto (quello che rende il VAN uguale a zero); Quindi: • L’IRR rappresenta il costo massimo della raccolta che un progetto può sopportare, affinché permanga la sua convenienza economica; • L’IRR rappresenta il rendimento lordo di un progetto di investimento. Il rendimento è lordo poiché non si considera il costo delle risorse utilizzate. La regola è: si devono accettare gli investimenti il cui tasso interno di rendimento (IRR) è superiore al costo-opportunità del capitale

  27. VAN IRR Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) • Graficamente: Creazione di valore Distruzione di valore

  28. Il tasso interno di rendimento (IRR, TIM, TIR) • Il concetto di rendimento è intuitivo: • Sfortunatamente, se i flussi sono più di uno, il calcolo non è immediato, ma si deve procedere …per tentativi! Ossia: • In MS Excel™, la formula da usare è “=TIR.COST(valori)”, altrimenti si può procedere impostando una proporzione (si ipotizza che in un intervallo sufficientemente breve la curva sia assimilabile ad una retta)

  29. Limiti del TIR (o IRR o TIM) • Non dice quale sia il valore creato dall’investimento, quindi non aiuta a decidere fra 2 investimenti alternativi (a parità di IRR o con IRR diversi); • L’ipotesi implicita è che i flussi liberati dal progetto vengono reinvestiti al IRR; • Non sempre fornisce un valore unico.

  30. L’Indice di redditività (IRA, costo/beneficio) • L’indice di rendimento attualizzato (IRA) è il rapporto tra il valore attuale dei flussi positivi generati dall’investimento e il flusso iniziale F0 (o il valore attuale delle uscite necessarie alla realizzazione del progetto, qualora le stesse siano più d’una); • Esprime l’efficienza di un progetto: se investo 1 Euro, quanti Euro vengono liberati? • In formula: IRA = 12.514 /10.000 = 1,2514

  31. INVESTIMENTI A B C D F o 50 40 60 20 F 75 55 87 35 1 VAN 25 15 27 15 IRA 1,50 1,38 1,45 1,75 L’Indice di redditività (IRA, costo/beneficio) • L’indicazione principale è : “accettare progetti con IRA > 1” ma • Non dice quale progetto crea più ricchezza; • può essere utile per ordinare i progetti per efficienza decrescente, scegliendo i progetti che massimizzano il VAN complessivo. Esempio Se il vincolo è 60, occorre valutare se è possibile sommare gli investimenti B+D o effettuare 3 volte D

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