1 / 23

La Pasqua Ebraica

La Pasqua Ebraica. La Pasqua ha origini più antiche dell’Esodo dall’Egitto. Nei suoi riti, infatti, si possono ancora riconoscere due « celebrazioni » legate alla stagione primaverile: una alla vita dei pastori nomadi, l’altra a quella degli agricoltori.

ama
Télécharger la présentation

La Pasqua Ebraica

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La Pasqua Ebraica

  2. La Pasqua ha origini più antiche dell’Esodo dall’Egitto.Nei suoi riti, infatti, si possono ancora riconoscere due« celebrazioni » legate alla stagione primaverile: una alla vita dei pastori nomadi, l’altra a quella degli agricoltori.

  3. Al plenilunio di primavera, i pastori con le loro greggi iniziano la transumanza verso pascoli estivi, un passo molto importante che richiede l’abbigliamento da viaggio, (vesti, cinte e bastoni) Cibi di fortuna, (erbe amare e pani cotti su lastre di pietra), sacrificio di auspicio per la fecondità del gregge (agnello non spezzato Perché idealmente ritornasse nei parti futuri del gregge), sangue propiziatorio contro le insidie del viaggio.

  4. Questa festa è poi stata combinata con un’altra celebrazione più legata alla vita dei contadini: quella del pane azzimo, che pure cade in primavera.

  5. Il significato della Pasqua ebraica per il popolo d’Israele.

  6. Come si vede dalla lettura del cap. 12 del libro dell’Esodo, il popolo d’Israele non celebra a Pasqua una ricorrenza di pastori o di agricoltori, ma il memoriale (Es. 12, 14) della propria liberazione ed esistenza.

  7. Attraverso l’esperienza dell’Esodo, gli Ebrei trasformano le precedenti feste stagionali legate alla natura in celebrazioni della libertà e della vita.Non viene più celebrato il ciclo vitale della natura e delle stagioni, ma il cammino di un popolo libero sotto la guida di “JHWH”.

  8. Questo nuovo significato storico della Pasqua trasforma anche il significato dei simboli (erbe amare, abbigliamento da viaggio, pane azzimo), che in questa nuova interpretazione rievocano l’amarezza della schiavitù e l’avviarsi verso un nuovo cammino, come popolo libero.

  9. Nel capitolo 12 si passa dalla narrazione storica della liberazione al testo liturgico.

  10. La Pasqua ebraica oggi e la sua celebrazione.

  11. Prima dell’inizio della festività, gli Ebrei eliminano da casa ogni minima traccia di lievito e qualsiasi cibo che ne contenga (questo viene indicato con il termine “Chametz”).

  12. Il cibo lievitato, infatti, viene considerato simbolo dell’impuro, del male, esso viene sostituito dal “Matzot” e da altri cibi preparati per la festività. Eliminare il vecchio lievito assume il significato di liberare l’animo da ogni rancore, violenza, corruzione, in modo da presentarsi liberi e puri davanti al Signore. Questa tradizione viene chiamata “Bedikat Chametz”.

  13. La “Pesach” è una festività felice che viene celebrata solitamente in famiglia. Si è arricchita di ulteriori elementi, ma le tradizioni fondamentali sono rimaste invariate.

  14. La prima sera la famiglia si riunisce intorno al tavolo per celebrare il “seder” (cerimonie pasquali). Si legge il racconto dell’uscita dall’Egitto, arricchito di parabole e commenti dei maestri, e si conclude dopo la cena con canti corali e inni.

  15. Il banchetto di Pasqua

  16. Al centro della tavola c’è un vassoio con gli alimenti simbolici: un campionario di ciò che effettivamente si mangia, escluso l’agnello. Esso è solo un ricordo dell’agnello che veniva immolato nel tempio. Dopo la caduta di Gerusalemme (70 d.c.) e la distruzione del tempio, gli Ebrei non celebrano più sacrifici.Questo uso risale al tempo dell’Esodo (circa 3200 anni fa) e fu regolarmente praticato da Gesù “andate a preparare per noi la cena di Pasqua”, (Lc 22,8)

  17. Pane azzimo, cioè non lievitato, significa: • Un ricordo dell’antica festa delle Primizie quando si faceva con il nuovo raccolto, il nuovo lievito, eliminando il vecchio lievito fatto con la farina dell’anno precedente. • Un ricordo della fuga dall’Egitto quando gli ebrei non ebbero il tempo per lasciare lievitare il pane prima del viaggio. • Un richiamo all’umiltà davanti a Dio perché il lievito fa aumentare il volume della pasta come l’orgoglio aumenta la superbia dell’uomo.

  18. Il sedano e la lattuga Si mangiavano con aceto e sale e con il “Charoseth”. Sono un ricordo delle “erbe amare” che simboleggiano l’amarezza della schiavitù degli Ebrei in Egitto. «La celebreranno il 14 del secondo mese (Nissan) al tramonto: mangeranno la vittima pasquale con pane azzimo e erbe amare» (Prescritta da Es 2,8 e da Nm 9,11).

  19. L’uovo sodo Per la sua forma, che non ha né un punto di inizio né una fine, viene considerato simbolo dell’eternità della vita; Nella cena pasquale ha valore simbolico di lutto per il ricordo della distruzione del tempio.

  20. Il Charoseth É un composto molto denso di frutta secca e fresca che con il suo aspetto ricorda il cemento e la malta, che gli ebrei usavano da schiavi per costruire opere di grandezza e città per il faraone.

  21. Per la celebrazione della cena pasquale ebraica sono inoltre indispensabili: • Un lume acceso, simbolo del Messia. • Il vino che viene versato e bevuto in quattro riprese, secondo un rituale specifico. Prima di riempire la quarta coppa se ne riempie una quinta, quella di Elia, che non sarà bevuta. Viene anche aperta una porta, in modo che Elia possa entrare senza dover attendere. • Il tutto viene celebrato con salmi di benedizione e • lodi.

  22. Hanno partecipato alla realizzazione del lavoroGrafico Religiosogli alunni della classe primaHanno partecipato alla realizzazione del lavoroGrafico Religiosogli alunni della classe primaIstituto Tecnico per GeometriLiceo Linguistico Economico per il Turismo e i servizi

  23. Gli alunni Elena, Emanuele, Giacomo, Matteo Sara,Vincenzo.Con la collaborazione e supervisioneIns. D’Inglese Battipaglia PatriziaIns. Spagnolo Giorgi AlessandroIns. Religione Lorecchio Maria Cristina Elisa

More Related