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QUALITA E INNOVAZIONE URBANA COME FATTORE DI COMPETITIVITA’ REGIONALE

Sala Riunioni Altana SUM Istituto Italiano di Scienze Umane Palazzo Strozzi - Piazza degli Strozzi, Firenze 19 Dicembre 2011. QUALITA E INNOVAZIONE URBANA COME FATTORE DI COMPETITIVITA’ REGIONALE. Riccardo PERUGI – Cristina MARULLO Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA

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QUALITA E INNOVAZIONE URBANA COME FATTORE DI COMPETITIVITA’ REGIONALE

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Presentation Transcript


  1. Sala Riunioni Altana SUM Istituto Italiano di Scienze Umane Palazzo Strozzi - Piazza degli Strozzi, Firenze 19 Dicembre 2011 QUALITA E INNOVAZIONE URBANA COME FATTORE DI COMPETITIVITA’ REGIONALE Riccardo PERUGI – Cristina MARULLO Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA IMPRESE E SETTORI DELL’ALTA TECNOLOGIA IN TOSCANA: un’analisi a livello territoriale Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  2. Introduzione: approccio metodologico e finalità conoscitive • Obiettivi conoscitivi • localizzazione delle imprese high-tech sul territorio nazionale, grado di specializzazione territoriale e relazione con alcuni fattori/caratteristiche dei diversi contesti locali presi in esame • specificare maggiormente, per la Toscana, i legami esistenti non soltanto fra territorio e localizzazione delle imprese, ma anche con alcune caratteristiche strutturali da queste assunte • Approccio “per settore”: le attività ad alta tecnologia comprendono tutte quelle imprese che appartengono a settori “high-tech”, così come definiti dalle classificazioni statistiche ufficiali • vantaggi: confrontabilità delle informazioni a livello territoriale e settoriale, migliore disponibilità temporale, possibilità di integrazione con altre fonti ufficiali • fonti utilizzate: Registro Imprese (unità locali) e Asia-UL (addetti) • territorio di riferimento: intero territorio nazionale ed analisi per SLL Approccio “per impresa”: sono imprese ad alta tecnologia tutte quelle che, indipendentemente dal settore di appartenenza, rispondono a determinati requisiti e criteri quali-quantitativi • vantaggi: maggiore corrispondenza alla complessità dei fenomeni, possibilità di evidenziare differenze infra-settoriali, flessibilità rispetto ai cambiamenti nelle traiettorie tecnologiche • fonti utilizzate: Osservatorio sulle Imprese High-Tech della Toscana (2009) • territorio di riferimento: territorio regionale, analisi per raggruppamenti di SLL UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  3. Sistemi Locali del Lavoro italiani con specializzazione in settori high-tech LEGENDA CM città metropolitane CU centri urbani PC piccoli centri urbani AR aree rurali AA altre aree SLL toscani spec. HT pos. e indice (ITA = 100) 2. Pisa 180 4. Viareggio 167 20. Massa 137 24. Prato 136 25. Firenze 133 32. Livorno 127 35. Carrara 126 48. Lucca 117 57. S. Croce Arno 113 UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  4. Diffusione territoriale dei settori high-tech: principali caratteristiche a livello nazionale • Il ruolo dei sistemi locali “evoluti” • la quota di SLL specializzati HT con un il valore aggiunto pro-capite superiore alla media nazionale è del 59% (16% fra i non specializzati HT), con un rapporto fra occupati e popolazione residente superiore alla media nazionale pari al 65% (23% fra i non specializzati HT) • Il ruolo dei “centri universitari” • la quota di SLL specializzati HT che sono anche città universitarie è pari al 19% (16 su 85) e solo dell’1% fra i non specializzati (7 su 601): in Toscana, ai vertici troviamo Pisa (2o posto a livello nazionale e specializzazione HT superiore dell’80% rispetto al dato italiano) e Firenze (25o) • Il ruolo delle aree a “vocazione manifatturiera” • la quota di SLL specializzati HT che sono costituiti da distretti industriali è pari al 44% (20% fra i non specializzati HT), quelli che presentano una specializzazione manifatturiera il 69% (27% fra i non specializzati HT): in Toscana, ai vertici della graduatoria nazionale troviamo Viareggio (4o posto) e Prato (24o) UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  5. Considerazioni di sintesi (1) • Le aree urbane si confermano come i contesti territoriali nel cui ambito maggiormente si sviluppano iniziative imprenditoriali nei settori ad alta tecnologia (relazione tendenzialmente crescente fra grado di specializzazione HT ed ampiezza/rilevanza socio-economica dell’area) • La presenza di istituzioni ed organismi legati al mondo della ricerca e dell’istruzione superiore costituisce un “plus” che in genere rafforza ed accentua tale relazione: all’interno dei diversi raggruppamenti territoriali considerati, le “città universitarie” presentano infatti -con maggiore frequenza- livelli relativamente elevati di imprese specializzate nei settori ad alta tecnologia • I fattori alla base dei differenti pattern di specializzazione imprenditoriale high-tech dei territori italiani appaiono distinti a seconda che si considerino attività manifatturiere o di servizi, confermando l’ipotesi di specifiche traiettorie evolutive settoriali basate sulla presenza di specifiche condizioni di contesto territoriale oltre che su conoscenze industry-specific • Terziario HT: “distretti tecnologici”, grado di “innovatività” del contesto (mercato del lavoro qualificato, presenza di strutture universitarie e di infrastrutture per il trasferimento della conoscenza tra università ed impresa, dimensione demografica e grado di sviluppo economico dei territori), localised knowledge spillovers • Manifatturiero HT: variabili che denotano la presenza di economie esterne di tipo tradizionale, spesso a carattere “distrettuale”, che sembrano porre maggiormente in evidenza l’importanza di relazioni intra-industriali e rimandano all’esistenza di più accentuati fenomeni di path-dependence nei processi innovativi UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  6. Approccio “per impresa”: raggruppamenti territoriali analizzati • Firenze (FI): Sistema Locale del Lavoro di Firenze • Pisa (PI): Sistema Locale del Lavoro di Pisa • Città della Costa (CC): SLL di Livorno, Lucca, Viareggio, Massa e Carrara • Città dell’Interno (CI): SLL di Pontedera, Prato, Arezzo, Pistoia, S. Croce sull’Arno, Empoli, Siena • Altre Aree (AA): tutti gli altri 43 sistemi locali del lavoro toscani, fra cui Montecatini Terme, Grosseto, Poggibonsi UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  7. Sistemi Locali del Lavoro toscani: imprese high-tech ad elevato contenuto tecnologico • esistenza di una evidente “gerarchia” territoriale nello sviluppo del tessuto regionale di imprese ad alta tecnologia, con le maggiori aree urbane da un lato e le “altre aree” (centri urbani minori ed aree rurali) dall’altro UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  8. Considerazioni di sintesi (2) • Addensamenti di realtà aziendali high-tech nei centri urbani maggiori e nei principali centri universitari: “gerarchia” al cui vertice si collocano i sistemi di Firenze e di Pisa (con le relative conurbazioni metropolitane), articolazione territoriale dal carattere chiaramente “bipolare” • Intorno a tali aree gravita una serie di centri caratterizzati da una più limitata ma non trascurabile presenza di imprese high-tech, fra cui alcune città contraddistinte da rilevanti nuclei manifatturieri • A “profili urbani” diversi corrispondono, normalmente, differenti traiettorie di sviluppo nelle attività HT • contesti urbani maggiori: più spiccata presenza di imprese appartenenti al terziario HT ed ai comparti a più elevato contenuto tecnologico • città e centri urbani “intermedi” (in particolare quelli riconducibili a realtà industriali e distrettuali): presenza di imprese HT manifatturiere in segmenti a medio contenuto tecnologico • I contesti metropolitani e urbani, specie se connessi all’esistenza di “esternalità positive” derivanti -ad esempio- dalla presenza di istituzioni universitarie altamente qualificate e dagli “spillover di conoscenza” che da queste si originano, appaiono in grado di generare un fermento di imprese HT “dal basso” • Le aree “periferiche” sotto il profilo della vitalità imprenditoriale in attività high-tech (soprattutto zone rurali e piccoli centri urbani) entrano nel “disegno territoriale” dell’alta tecnologia, per lo più, come eventuale terra di elezione delle imprese di maggiori dimensioni, spesso di origine esterna al contesto locale più che come esito di processi di crescita endogeni al territorio considerato UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  9. Imprese high-tech toscane: indicatori strutturali e di performance innovativa (1) • all’interno dei principali sistemi urbani regionali i valori di tali indicatori appaiono più consistenti: livelli più elevati per tutte le caratteristiche considerate sono conseguiti dai centri della Costa e, in particolare, da Pisa UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  10. Imprese high-tech toscane: indicatori strutturali e di performance innovativa (2) • la situazione precedentemente descritta in termini di output innovativo e del sistema relazionale trova riscontro in un parallelo più elevato livello di assorbimento di risorse in grado di sostenere tali processi UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  11. Considerazioni di sintesi (3) • Un più elevato contenuto tecnologico dell’attività delle imprese HT localizzate nelle aree urbane di maggior rilievo (in particolar modo nelle città universitarie) emerge non soltanto rispetto ad indicatori di tipo “quantitativo” -riguardanti cioè la consistenza numerica delle imprese- ma anche prendendo in esame aspetti di carattere maggiormente “qualitativo” • Con riferimento alla Toscana, i dati dell’Osservatorio mostrano che la “centralità” dei territori di Pisa e di Firenze risiede non soltanto in un ispessimento degli insediamenti ad alta tecnologia, ma anche in una maggiore qualificazione in senso “high-tech” delle imprese localizzate nei rispettivi territori, sia sotto il profilo organizzativo che sotto quello innovativo, relazionale, delle risorse umane e tecnologiche • Allargando tali considerazioni -riferibili alle caratteristiche dei modelli di business presenti nelle principali aree urbane- anche ai centri urbani “secondari”, scaturisce un quadro della Toscana “high-tech” in cui la Costa presenta in genere livelli di qualificazione delle strutture imprenditoriali ad alta tecnologia in essa localizzate mediamente superiori rispetto a quelli riscontrati nelle “Città dell’Interno” • Poiché tali differenziali caratterizzano anche il posizionamento di Pisa nei confronti di Firenze, restano eventualmente da approfondire -anche in chiave territoriale- i fattori alla base di tale gap, volti ad esempio a comprendere se ed in quale modo le migliori “performance high-tech” delle Città della Costa siano eventualmente determinate anche dal ruolo svolto da Pisa UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

  12. GRAZIE PER L’ATTENZIONE riccardo.perugi@tos.camcom.it UNIONCAMERE TOSCANA – Ufficio Studi Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

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