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Programma generale

Devianza. Origine Statistica ? Deviazione = il valore di uno scostamento rispetto alla tendenza centrale di una distribuzione (NORMA STATISTICA)Qu

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Presentation Transcript


    1. Programma generale Concetti generali Devianza Crimine Difesa sociale Controllo sociale Teorie criminologiche

    2. Devianza Origine Statistica ? Deviazione = il valore di uno scostamento rispetto alla tendenza centrale di una distribuzione (NORMA STATISTICA) Qutelet ? Biometria ? Tipo Medio (Normale) ? frequenza media Spearman ? Psicometria ? Profilo

    3. Definizione Atto o comportamento o espressione, anche verbale, del membro riconosciuto di una collettivit che la maggioranza dei membri della collettivit stessa giudicano come uno scostamento o una violazione pi o meno grave, sul piano pratico o su quello ideologico, di determinate norme o aspettazioni o credenze che essi giudicano legittime, o a cui di fatto aderiscono, ed al quale tendono a reagire con intensit proporzionale al loro senso di offesa

    4. Tipologie Devianza sociale ? definizione sociale di ci che atto conforme o deviante Devianza ideologica ? deviazionismo di un gruppo o di o di un partito rispetto alla linea di un partito guida Devianza stigmatica ? particolari caratteri somatici rendono incapace una persona di un comportamento normale

    5. Approcci Durkheim ? esito di unincompletezza o deficienza morale ? MALA IN SE Becker ? etichettamento ? MALA PROHIBITA

    6. Contrapposizioni ricorrenti (Matza) Correzione vs comprensione Patologia vs diversit Semplicit vs complessit

    7. Comportamenti devianti Criminalit Delinquenza giovanile Violenza Suicidio Abuso di droghe Alcolismo Devianza sessuale

    8. Tipi devianti Malati Diversi Ribelli Traditori Delinquenti

    9. Crimine Concezione giuridica Lex penale Concezione sociologica Atti gravemente lesivi della lex morale Atti gravemente lesivi delle lex morale/penale Atti sanzionabili dalla lex penale ma non giudicati lesivi della morale dominante

    10. Forme del crimine Collettive Atti compiuti dalle folle Attivit di gruppo II. Individuali Comportamento primitivo Comportamento utilitario Pseudo-giustizia Organizzazione

    11. Eziologia e dinamica del crimine Determinismo ? atti compiuti ? allimprovviso e ? senza riflessione ? (unico caso) Fattori ? ? Indigenza economica e culturale Processo di comunicazione Crisi economica Contagio gerarchico

    12. Prevenzione Generale Interventi che mirano a limitare gli elementi criminogeni che la societ produce ? Riduzione inflazione Lex sociali Lotta contro alcolismo Misure a protezione famiglia Specifica Esperienze terapeutiche di massa organizzate a vantaggio di aree geografiche limitate Difesa dello spazio comune Controllo poliziesco del territorio tramite la divisione della citt in isole

    13. Difesa sociale Origine Scuola criminale positiva ? Ferri Sistema penale si fonda su mezzi educativi (non punitivi) finalizzati al recupero del reo cos da difendere la societ da ulteriori violazioni Concezione attuale Diritto penale mod. Sistema penale non dovrebbe commisurarsi alla natura oggettiva del fatto criminoso (quindi alla responsabilit inividuale del reo) ma a criteri di prevenzione e di rieducazione sociale del delinquente

    14. Difesa soc. vs delinquenza Indirizzi Pericolosit sociale parte integrante della volont delinquenziale Imputabilit ? carattere psicologico Sanzioni penali ? differenti circostanze Misure penali + misure di sicurezza di carattere amm.vo ? pericolosit reo

    15. Controllo sociale Definizione Insieme dei meccanismi, delle azioni reattive e delle sanzioni che una collettivit elabora e impiega allo scopo di prevenire sia la devianza di un soggetto individuale o collettivo da una norma di comportamento, sia di eliminare una devianza avvenuta ottenendo che il soggetto riprenda a comportarsi in conformit alla norma, sia infine di impedire che la devianza si ripete o si estenda ad altri

    16. Meccanismi di C.S. Consistono nel: Prevenire le occasioni di un comportamento deviante oppure Fare in modo che il compenso atteso dal com- portamento stesso venga a mancare

    17. Azioni reattive Fallimento meccanismi preventivi ? Devianza ? Azioni reattive (Occhiata di riprovazione, rimprovero, satira, insulto, uso forza fisica)

    18. Sanzioni (C.S.) Azioni previste per colpire di proposito, con intensit formalmente dosata, gli interessi, i beni o il deviante, al fine sia di dissuadere lui o altri dal ripetere la violazione della norma, sia di ottenere qualche forma di compenso per il danno recato dalla devianza

    19. Processi e forme di C.S. Rimprovero Pettegolezzo Satira Disprezzo Ostracismo/isolamento sociale Confino Imprigionamento

    20. Aspetti ulteriori Il C.S. pu divenire fattore di tensione sociale per due ragioni opposte: 1) si oppone, tutelando determinate norme, a mutamenti globalmente necessari oppure 2) tende a imporre mutamenti non ritenuti socialmente necessari, o a cui forze notevoli si oppongono

    21. Conclusione C.S. fenomeno sociale universalmente diffuso in quanto efficace nel prevenire devianze e imporre un certo grado di conformit a norme e sistemi di norme

    22. Teoria in criminologia In generale ? un insieme di fatti e di Hp destinati ad essere sostituiti da altri fatti e Hp, pi vicini alla realt, quando le conoscenze saranno progredite ? Kurt Lewin ? Cc = F (A, P) = F (Sv) ? CAMPO ? Teoria del campo ? considerare simultaneamente ed iscindibilmente, quali fattori del comportamento, tutti i fatti coesistenti ad un momento dato (CAMPO), sia nel soggetto che negli oggetti che lo circondano

    23. Teorie bio-antropologiche Teorie che fanno riferimento a tipi di persone a cui si attribuiscono compor- tamenti criminosi perch A) i loro impulsi devianti sono eccezionalmente potenti oppure B) i loro controlli particolarmente carenti

    24. Cesare Lombroso Luomo delinquente ? 1876 ? delinquente antropologico (o nato) delinquente occasionale delinquente pazzo delinquente per passione delinquente dabitudine

    25. Delinquente nato Delinquenti si nasce e non si diventa tanto che i delinquenti appaiono diversi e facilmente distinguibili dagli esseri umani ordinari ? Atavismo Inferiorit Primitivismo

    26. Enrico Ferri (1) Sociologia criminale ? 1884 ? Il delitto sempre la risultante tanto della speciale anormalit permanente o transitoria, congenita o acquisita della costituzione organica e psichica, quanto delle circostanze esterne, fisiche e sociali, che determinato lazione di un dato uomo

    27. Enrico Ferri (2) Lex di saturazione criminosa ? Il livello della delinquenza era determinato annualmente dalle interazioni tra le diverse condizioni dellambiente fisico e sociale e le tendenze congenite e gli impulsi occasionali degli individui ? Lex di determinazione naturale ? A) Strategie preventive inutili ed inefficaci B) Interventi mirati contro le cause che spingono a commettere i delitti

    28. Raffaele Garofalo (1) Criminologia ? 1885 ? Nuova metodologia fondata sullanalisi dei sentimenti e non pi delle azioni criminose ? Il delitto sempre la lesione di qualcuno di quei sentimenti (SENSO MORALE) che hanno pi profonde radici nellanimo umano

    29. Raffaele Garofalo (2) Classi di delitti Loffesa al sentimento di piet o di umanit Atti che producono male fisico (ferite, mutilazioni, sevizie, maltrattamenti) Atti che producono male fisico e morale (violazione della libert individuale ? stupro, sequestro di persona) Atti che producono direttamente un dolore morale (calunnia, diffamazione, seduzione con inganno)

    30. Raffaelle Garofalo (3) 2) Loffesa al sentimento di probit A) Le aggressioni violente alla propriet (furto, estorsioni, devastazione, incendio) B) Le aggressioni non violente ma fatte con inganno o abuso di fiducia (truffa, insolvibilit simulata, bancarotta, rivelazione di segreti artistici o industriali, contraffazione) C) Le lesioni indirette alla propriet o ai diritti civili delle tramite menzogne solenni (falsa testimonianza, falsit in atti pubblici, sostituzione di infante, soppressione di stato civile)

    31. Raffaele Garofalo (4) Classi di delinquenti Delinquente tipico (o assassino) Azione frutto di anomalie morali corredate da anomalie fisiche di tipo regressivo (la fronte stretta e sporgente, la sporgenza del sopracciglio) Delinquente violento ed energico (privo del sentimento di piet) Endemici ? autori di reati contro le persone ? criminalit speciale di un paese ? camorra, mafia, sacra corona unita, ndrangheta Impulsivi ? coloro che cedono agli impulsi della collera od alla sovraeccitazione nervosa prodotta dallalcolismo o dalleredit di genitori convulsionari, pazzi od epilettici Ladri o nevrastenici ? coloro che difettano dellistinto di probit

    32. Ernest Albert Hooton The American Criminal ? 1939 ? I criminali si distinguono dai non criminali per essere moralmente, intellettualmente, morfologicamente e geneticamente degenerati ? Soluzione proposta ? sterminio o segregazione ? Eugenetica ? prevenzione delitto ? carcere per coloro che sono inferiori geneticamente cos non possono procreare

    33. William H. Sheldon Varieties of delinquent youth ? 1949 ? Tipi fisici: Endomorfia ? morbidezze e rotondit Mesomorfia ? durezza e rettangolarit Ectomorfia ? magrezza e fragilit ? Conclusione ? mesoformia era lo sfondo costituzionale pi favorevole alla delinquenza

    34. Patricia Jacobs Sindrome cromosomica XYY ? 1965 ? uomini con un extra y ? superuomini pi comuni nelle carceri che nella popolazione generale ? Conclusione: nesso causale indiscutibile tra le anomalie cromosomiche e le tendenze criminali NB: Studi successivi hanno smentito questa teoria Uomini con XYY presenti in egual misura nella societ e in prigione

    35. Sheldon e Eleonor Glueck (1) 500 Criminal Careers ? 1930 ? Studio sullefficacia del trattamento riformativo su 510 adulti delinquenti ? Risultati ? 80% continua a perpetuare reati contro la propriet nel periodo che va dai 5 ai 15 anni successivi alla carcerazione

    36. S. e E. Glueck (2) Unraveling juvenile delinquency ? 1950 ? delinquenti osservati (adulti) erano gi stati delinquenti minorili ? caratteristiche: fisico ? mesoformi ? solidi, tarchiati, muscolosi temperamento ? energici, impulsivi, estroversi, aggressivi, distruttivi (spesso sadici) atteggiamento vs altri ? ostile, sprezzante, sospettoso, testardo psicologia interiore ? diretti e concreti, poco metodici ambiente socio-cult ? educazione in famiglie prive di affetto, fermezza o forza morale

    37. S. e E. Glueck (3) Physique and Delinquency ? 1956 (1) ? Potenziale criminale mesoformi ? particolarmente idonei alla delinquenza endomorfi ? meno inclini alla delinquenza in quanto meno energici Impulsi criminogenetici diretti e indiretti eccessiva energia istintiva ? mesoformi espressioni indirette (reattive, difensive o compensatorie) ? tipi fisici sensibili (ectmorfi) oppure in quelli obesi (endomorfi)

    38. S. e E. Glueck Physique and Delinquency ? 1956 (2) 3) Criminalit legata a disarmonie interne stato dinadeguatezza, instabilit emotiva, conflitto emotivo, distruttivit e tendenze sadico-distruttive ? alimentano le tendenze criminali dei mesomorfi, mentre ci non avviene per gli altri tipi fisici 4) Influenza selettiva dellambiente mesoformi delinquono maggiormente a causa della loro ipersensibilit e iperattivit alle cattive influenze dellambiente sociale e della vita familiare

    39. Teorie multicausali del delitto S. and E. Glueck ? Family environment and delinquency ? 1962 ? relazione tra costituzione biologica e condotta deviante, ma considerazione anche di aspetti della personalit (temperamento, intelligenza, livello di energia) che, a loro volta, si collegano a situazioni socio-ambientali Benigno Di Tullio ? Principi di criminologia generale e ? 1971 clinica e psicologia sociale ? cause del crimine ? fattori ereditari, ambientali e psichici

    40. Franz Exner Kriminologie ? 1949 ? La comprensione del delitto avviene tramite la considerazione di quattro elementi: la disposizione del delinquente lo stato di sviluppo della personalit gli avvenimenti della vita le influenze esterne al tempo dellazione Cause delitto ? ruolo importante alla qualit dellereditariet

    41. Biologia criminale (1) Scienza che tenta di spiegare lereditariet di una disposizione criminale del carattere di un individuo ? Metodi: esame degli alberi genealogici delleredit ricerca statistica della parentela ricerca dei gemelli

    42. Biologia criminale (2) Metodo di ricerca sui gemelli ? il pi significativo ? J. Lange ? Verbrechen als Schtcksal? 1929 ? gemelli identici rappresentavano il materiale ideale per la ricerca della eziologia del delitto LIMITI: un numero esiguo di coppie studiate non esiste un metodo semplice per differenziare i gemelli identici da quelli fraterni la questione della concordanza viene raramente trattata in modo adeguato

    43. Max G. Schlapp e Edward E. Smith The New Criminology ? 1928 ? Gli individui che soffrono di disturbi endocrini sono i tipici delinquenti nati ? Terapia medica per curare i fattori ereditari sfavorevoli ? no immutabilit LIMITE: Molti casi di disturbi endocrini non sono affatto dovuti ad eredit

    44. Hans Jurgen Eysenck Crime and Personality ? 1964 Comportamento criminale dipende dallassenza di un adeguato processo di condizionamento (coscienza morale): grado e genere di condizionamento tentato da genitori, insegnanti, gruppo dei pari, giudici ed altri la condizionabilit del ragazzo ? Marchio di Caino ? ereditariet Critica Non si pu considerare il criminale come un soggetto esclusivamente passivo

    45. Conclusione Si possono individuare motivi nel superamento di teorie (bio-antropologiche) che limitano la capacit progettuale delluomo, allorch non prendono in considerazione il fatto che il comportamento umano si realizza tra il bisogno di sentirsi simili, di distinguersi dagli altri e il proprio senso didentit. Lindividuo non pu essere considerato un agente passivo, che si comporta secondo comportamenti innati o condizionati.

    46. Teorie psicodinamiche lambito in cui si considerano le fonti dellimpulso e del controllo insite nella biografia dellindividuo o nella situazione contemporanea piuttosto che nella costituzione biologica ? Il comportamento deviante considerato il prodotto della deformazione, dellinterruzione o dellinibizione della crescita normale, che dipende da fissazioni avvenute in particolari epoche della vita e dalle risoluzioni inadeguate di conflitti avvenuti nel corso della maturazione normale ? I criminali sono individui che vivono nel presente senza apparenti prospettive per il futuro

    47. Sigmund Freud Psicoanalisi e societ ? 1916 ? Tipi di carattere incontrati nel lavoro psicoanalitico ? Criminalit per senso di colpa ? complesso di Edipo ? Reazione ai due grandi desideri criminali di uccidere il padre e di avere rapporti sessuali con la madre (senso di colpa) ? I crimini commessi rappresentavano un sollievo per i soggetti

    48. Theodor Reik (1) Limpulso a confessare ? 1925 ? Questo impulso pu essere nascosto dietro i casi di dimenticanza e di trascuratezza ? auto-accusa ? Ex: Un giovanotto aveva una relazione con una donna sposata. Fu solo un caso se adoper la veste da camera del marito e vi dimentic una lettera (nella tasca) che aveva ricevuto dalla donna?

    49. Theodor Reik (2) Teoria penale della prevenzione ? punizione considerata un incoraggiamento inconscio al delitto ? teoria dellimpedimento falsa ? Il fatto proibito allevia la sensazione di colpa diventata insostenibile, ma la minaccia della punizione non trattiene il criminale bens lo spinge inconsciamente verso latto proibito

    50. Franz Alexander e Hugo Staub The Criminal, the judge and the public: A psychological analysis ? 1931 ? 1) Azioni criminose di soggetti dalla personalit criminale (CRIMINALITA CRONICA) 2) Azioni criminose di soggetti non criminali (CRIMINALITA ACCIDENTALE)

    51. Adelaide M. Johnson Juvenile Delinquency ? 1959 ? il comportamento antisociale di un bambino inconsciamente incoraggiato e sanzionato dai genitori, che raggiungono cos in modo vicariante la soddisfazione dei propri impulsi proibiti e scarsamente integrati

    52. Adelaide M. Johnson e S. A. Szurek (1) Etiology of antisocial behavior in delinquents and psychopats ? 1954 ? Causa primaria e stimolo specifico per una condotta antisociale (furto, fuga da casa, incendio doloso) ? Inconscia approvazione e incoraggiamento indiretto dei genitori

    53. Adelaide M. Johnson e S. A. Szurek (2) Delinquenza individuale (processo di soddisfazione vicariante): Scelta della vittima Scelta della condotta antisociale da incoraggiare La tecnica: un oscillazione tra atteggiamenti di ostilit e controllo e atteggiamenti di eccessivo permissivismo che inconsciamente incoraggiano la condotta deviante ? Tipica di classi sociali agiate ? non dovrebbe dar luogo alla formazione di bande organizzate

    54. Nel Mailloux (1) Dlinquance et rptition compulsive (impulso irrefrenabile a delinquere) ? 1965 ? PSICOLOGIA DELLA PECORA NERA ? I genitori influenzano fin dalla pi tener et un figlio facendo si che esso sidentifichi con quella immagine negativa che i genitori hanno di lui. ? Il giovane sentir il bisogno di una propria affermazione e la sola via sar quella delinquenza dove acquisir prestigio e rispetto dai compagni di banda in attesa di divenire un criminale di professione

    55. Nel Mailloux (2) Processo di rieducazione basato sulla ripetizione a rovescio delle situazioni vissute ? Delinquente ? Pecora nera ? Soggetto riabilitato ? Boscoville ? istituzione di rieducazione per delinquenti (Montreal) di et compresa tra i 17 e i 20 anni

    56. John Dollard e colleghi (1) Frustration and Aggression ? 1939 ? Comportamento aggressivo ? stato di frustrazione ? Stato di frustrazione ? ? Criminalit ? Pena ? ? Criminalit Conclusione Se punizione prevista poco severa, e se la frustrazione anchessa sufficientemente bassa,non si avrebbe criminalit. Allo stesso modo, dato un elevato grado di frustrazione, non si avrebbe criminalit se la previsione di punizione sufficientemente elevata

    57. John Dollard e colleghi (2) Caratteristiche peculiari dei condannati: Condizioni economiche Stato di povert Condizione professionale Lavoratori maschi non qualificati Grado distruzione Inferiore rispetto a quello della popolazione generale Et Soggetti giovani Statura Inferiore alla media

    58. John Dollard e colleghi (3) Intelligenza Assenza di nesso causale tra debolezza mentale e criminalit Aspetto esteriore e difetti fisici Infelice conformazione e/o presenza di difetti fisici Condizioni di salute/umore Patologie/Irrequietezza e iperattivit Razza e nazionalit Influenza indiretta ? razza pu condizionare situazione socio-ec individuale Proporzione tra i sessi Prevalenza maschile

    59. John Dollard e colleghi (4) Condizioni familiari Importanza primaria per linfluenza che esercita sulla socializzazione dellindividuo in via di sviluppo Quartiere di abitazione Influenza significativa del sistema di valori e dellambiente sociale di riferimento Citt e campagna Prevalenza crimine urbano ? alloggi inadeguati, immigrazione, disorganizzazione sociale Alcoolismo e tossicomania Vita militare ? disciplina severa e mancanza abituale di soddisfazioni Morale in vacanza N sproporzionato di reati ? come se le energie impiegate nella regres- sione cedessero con pi facilit

    60. Teorie del controllo sociale basate sulla personalit (1) Albert J. Reiss Jr ? Delinquency as the failure of personal and social controls ? 1951 ? Delinquenza era il prodotto, totale o parziale, di tre componenti del C.S.: Mancato sviluppo durante linfanzia di un adeguato autocontrollo Lallentarsi di questo autocontrollo Lassenza di (o il conflitto con) quelle regole sociali introiettate tramite linfluenza dei gruppi sociali (la famiglia, le persone prossime, la scuola)

    61. Teorie del controllo sociale basate sulla personalit (2) Walter C. Reckless ? A new theory of delinquency and crime ? 1961 ? Delinquenza ? interazione tra la forma di controllo interno e quella esterna Contenimento interno ? una componente del S Contenimento esterno ? ambiente sociale (famiglia, amici, scuola, istituzioni religiose)

    62. Teorie del controllo sociale basate sulla personalit (3) Walter C. Reckless ? Conclusione: Spinte ed attrazioni vs il crimine dipendono dalla forza del contenimento interno ed esterno di un individuo ? Concezione di s negativo ? controlli sociali esterni hanno un effetto marginale sullindividuo Concezione di s positivo ? assenza/presenza minima di impulsi criminali anche se il controllo sociale esterno fosse debole

    63. Teorie sociologiche Presupposto ? il delinquente non un individuo isolato ma piuttosto un prodotto dellambiente in cui vive Cause ? il delitto il prodotto delle influenze sociali o dellanormalit dellesistenza sociale pi che frutto dellindividuo (teorie biologiche o psicologiche)

    64. Scuola Classica (1) Definizione Le diverse interpretazioni della criminalit e della giustizia penale che emersero nel XVIII secolo Idee base Razionalismo Utilitarismo Affermazione dei diritti civili Due process of law Regolamentazione della prova e della testimonianza La certezza della sentenza La deterrenza

    65. Scuola Classica (2) Contesto sociale Decadenza dellaristocrazia Emersione di un ceto borghese mercantile e pre-industriale Urbanizzazione Scardinamento delle concezioni tradizionali della propriet e del possesso Crescente disagio dei ceti agricoli e rurali Diritti comuni Affermazione etica protestante/crisi supremazia chiesa cattolica Nuovi regimi monarchici europei ? supremazia nobilt tedesca Rivoluzione francese e americana Superamento del sistema giudiziario di origine medievale

    66. Scuola Classica (3) Contesto Intellettuale Illuminismo Naturalismo Edonismo Utilitarismo Diritti naturali ? contratto sociale (John Locke) Metodo scientifico ? osservazione ed esperienza Rispetto della dignit umana ? attenzione crescente vs il popolo pi che vs la chiesa o lo stato (Montesquieu, Voltaire, Hume, Rousseau, Diderot e Condorcet)

    67. Scuola Classica (4) Prospettiva teorica Concezione umanistica del sistema legale e della giustizia penale Edonismo ? Razionalit ? scelta criminale ? frutto di una comparazione tra il piacere da trarre da un comportamento illegale e la punizione (dolore) decretata dalla lex Primato della legge ? scopo ? deterrenza Bentham Beccaria

    68. Scuola Classica (5) Jeremy Bentham ? An Introduction to the principles of morals and legislation (1789) ? Punizione ? applicazione selettiva ? calcolo felicifico Pene non dovevano essere inflitte se erano infondate, inefficaci, non convenienti o inutili Deterrenza ? specifica o generale Due process of law ? giustizia terza Reati divisi in classi e tipi: offese pubbliche e private, crimini contro la persona e contro la propriet, violazione di fiducia No ad unampia discrezionalit dei magistrati No alla pena di morte

    69. Scuola Classica (6) Cesare Bonesana (Marchese di Beccaria) ? Dei Delitti e delle pene ? 1764 ? Le limitazioni delle restrizioni della libert individuale ? generalmente la proibizione di unazione senza necessit fa crescere il numero dei reati Amministrazione della giustizia ? presunzione dinnocenza Forma del diritto penale ? chiarezza e certezza Giustificazione della pena ? retribuzione Severit della pena ? limitata Natura delle sanzioni ? dolcezza Certezza della pena Proporzione tra delitti/pene Responsabilit individuale ? valutazione condizioni psichiche imputato Prevenzione del crimine ? osservanza delle leggi/ educazione Difesa dellabolizione della pena di morte

    70. Scuola classica (7) Classificazione Strutturale, perch interessata principalmente alla legislazione e alla giustizia penale piuttosto che ai comportamenti criminali Procedurale, perch pone lenfasi sul comportamento razionale ed edonistico degli individui Microteorica, perch lattenzione posta sullindividuo in quanto essere razionale responsabile delle proprie azioni

    71. Scuola Classica (8) Concetti fondamentali Ogni individuo compie le proprie scelte in modo razionale Ognuno tende a perseguire i propri interessi e il proprio piacere Ogni individuo gode di determinati diritti naturali Gli stati esistono in base ad un contratto sociale stipulato tra governanti/governati Gli stati vengono creati dai cittadini per proteggere i diritti naturali I cittadini alienano soltanto la porzione dei diritti naturali necessaria allo stato per orientare la societ verso il bene comune Le leggi dello stato devono specificare il procedimento da seguire per determinare la colpevolezza e la punizione ad essa relativa Un crimine un atto contro il contratto sociale Retribuzione della pena Tutti gli individui hanno gli stessi diritti e devono essere trattati equamente davanti alla legge

    72. Scuola Classica (9) Sviluppi attuali Concezione del criminale razionale Condizione criminale frutto della razionalit individuale Responsabilit morale del delinquente ? punizione necessaria Carcere ? no a programmi di rieducazione e riabilitazione No a programmi costosi di riforme sociali Just desert ? qualcuno merita la situazione spiacevole in cui si trova (teoria punitiva) ? concezione retributiva ? equit della pena Teoria della scelta razionale ? date la situazione e le circostanze i rei decidono consapevolmente di delinquere

    73. Teorie razionali (1) Fondamenti: Crimine ? scelta razionale ? calcolo costi/benefici Deterrenza Sistema penale pi efficiente Pene esemplari Un numero maggiore di prigioni Aumento forze di polizia Riconoscimento primario ai diritti delle vittime

    74. Teorie razionali (2) 1) Orientamento sociologico Teoria degli stili di vita Teoria delle attivit di routine Prospettiva delle opportunit Teoria della scelta razionale 2) Orientamento psicologico Teoria cognitiva

    75. Teorie razionali (3) Classificazione Classiche, perch si caratterizzano per un libero arbitrio Consensuali, poich assumono che un individuo che decida di commettere un crimine stia scegliendo di opporsi allordine sociale costituito c) Approccio microteorico e procedurale, poich principalmente sottolinea la natura individuale della decisone

    76. Teoria delle attivit di routine Lawrence Cohen e Marcus Felson ? Social change and crime rate trends: A routine activities approach ? 1979 ? E necessaria lesistenza di tre elementi analitici fondamentali, affinch si verifichi un evento criminale predatorio (o meglio vittimizzatorio): Un aggressore motivato Un bersaglio/vittima designato/a Lassenza di un guardiano capace

    77. Teoria degli stili di vita Michael R. Hindelang, Michael R. Gottfredson e James Garofalo ? Victims of personal crime: An empirical foundation for a theory of personal victimization ? 1978 ? Lattenzione posta sulle vittime degli atti criminali e non su gli autori dei reati. Le probabilit di rimanere vittima di un reato legato allo stile di vita (attivit lavorative + attivit ricreative) adot- tato dallindividuo. Le esperienze di vittimizzazione sono, dunque, prevedibili sulla base delle variazioni degli stili di vita indotte dalla collocazione sociale degli individui.

    78. Teoria delle opportunit criminali Felson Marcus e Clarke Ronald V. ? Opportunity make the thief ? 1998 ? Idee base: Le opportunit giocano un ruolo in tutti i tipi di crimine Le opportunit del crimine sono molto specifiche Le opportunit del crimine sono concentrate nel tempo e nello spazio Le opportunit del crimine dipendono dalle attivit giornaliere Un crimine pu produrre le opportunit per un altro Alcuni prodotti sono maggiormente appetibili Cambiamenti sociali e tecnologici producono nuove opportunit per i criminali La prevenzione del crimine pu essere perseguita riducendo le opportunit La riduzione delle opportunit non sempre comporta uno spostamento delle attivit criminali (displacement effect)

    79. Teoria della scelta razionale Cornish Derek e Clarke Ronald V. ? The Reasoning Criminal. Rational Choice Perspectives on Offending ? 1986 ? Assunto di base: soddisfazione razionale dei bisogni come elemento che motiva il comportamento criminoso ? La razionalit dellautore per limitata dalle opportunit del caso concreto ? circostanze di tempo, di luogo, di disponibilit dinformazioni, ecc.

    80. Sviluppi attuali e implicazioni politiche Just desert ? i criminali vanno puniti perch se lo meritano Supporto alle vittime reali o potenziali Importanza di misure relative al territorio Intensificazione della sorveglianza nei quartieri Protezione dei bersagli tramite paletti e sbarre Illuminazione pubblica delle aree cittadine

    81. Scuola positiva (1) Caratteristiche principali Visione deterministica del mondo. Il comportamento umano era determinato da tratti biologici, psicologici e sociali (No libero arbitrio) Interesse verso il comportamento criminale in s pi che verso aspetti legali come i diritti, la prevenzione del crimine, la cura e la riabilitazione dei rei Uso del metodo scientifico tradizionale: osservazione sistematica, accumulazione di prove e di fatti obiettivi (dati) allinterno di una cornice deduttiva (Auguste Comte)

    82. Scuola positiva (2) Contesto sociale Aristocrazie fondiarie ? societ urbane e industrializzate Rivoluzione francese e quella americana Interesse crescente per i problemi di natura sociale pi che politica Nuove scoperte scientifiche Applicazione della scienza ai problemi della vita quotidiana Progresso delle comunicazioni ? sincretismo culturale

    83. Scuola positiva (3) Contesto intellettuale Filosofia positiva ? importanza delle esperienze verificate e sistematizzate rispetto alle pure speculazioni Evoluzionismo ? i criminali erano individui meno evoluti delle persone pi civilizzate Scienze mediche ? criminalit = malattia Antropologia Statistica morale ? statistiche sul crimine

    84. Scuola positiva (4) Prospettiva teorica Determinismo biologico: reato come conseguenza della struttura bio-psicologica del delinquente, la cui volont non libera ma determinata Pericolosit sociale: conseguenza del fatto che un criminale stato indotto a commettere il delitto da cause interne al suo organismo Teorie della prevenzione speciale: viene attuato attraverso due metodi: il sistema del doppio binario che dispone, al fianco delle pene tradizionali, le misure di sicurezza indeterminate nel tempo per delinquenti ritenuti socialmente pericolosi; e la pena indeterminata applicata fino a quando il delinquente non si ritenuto socialmente reinserito.

    85. Scuola positiva (5) Adolphe Quetelet ? Lex della costanza del crimine Il n dei crimini di un anno poteva essere previsto con sicurezza conoscendo quello dellanno prima Il n dei crimini ha la stessa regolarit di quello delle nascite, delle morti, dei matrimoni Regolarit del n dei crimini dipende da cause determinate ed esterne al libero arbitrio individuale (tendenza al crimine) ? > o < probabilit di commettere un delitto che hanno gli uomini in = situazioni Correlazione stretta tra il delitto e I fattori esterni (stato intellettuale dellaccusato, condizioni socio-ec, let, il sesso, le stagioni, il clima)

    86. Scuola positiva (6) Adolphe Quetelet ? The propensity to crime ? 1831 Lex dellet ? tendenza al crimine nellet adulta cresce molto rapidamente, raggiungendo il massimo, per poi decrescere lentamente fino alla fine della vita. Questo accade nei delitti contro la propriet, mentre quelli contro la persona let pi coinvolta quella pi tardiva Lex termica della delinquenza ? i delitti contro le persone sono pi frequenti nei climi caldi e durante le stagioni pi calde, mentre i reati contro la propriet prevalgono maggiormente durante linverno e nei climi freddi in genere Sesso ? crimine prevale tra gli uomini rispetto alle donne ? fattori ? la volont, dipendente dalla moralit, loccasione e la facilit di agire Stato socio-ec ed intellettuale ? la probabilit di essere condannato aumenta in relazione alle condizioni disagiate dellimputato e alla sua incapacit a comprendere i meccanismi della giustizia e ad assumere la propria difesa

    87. Scuola positiva (7) Adolphe Quetelet ? CONCLUSIONI Il libero arbitrio sannullava nei grandi numeri. La societ preparava il delitto, di cui i criminali erano soltanto i meri strumenti esecutori. I colpevoli riconosciuti erano le vittime espiatorie della societ, alla stessa stregua delle loro occasionali vittime La giustizia e la pena dovevano essere finalizzate alla prevenzione, al controllo sociale e allassistenza Ruolo centrale attribuito allazione sociale terapeutica incentrata sulleducazione, listruzione e il miglioramento delle condizioni di vita (riformismo moderato)

    88. Scuola positiva (8) Positivismo biologico Teorie scientifiche prevalenti nel secolo XIX Darwinismo Evoluzionismo Antropologia fisica Frenologia

    89. Scuola positiva (9) Positivismo biologico Idee base Fattori biologici ereditari nella genesi del delitto Delinquente nato Misure eugenetiche Rifiuto di ogni considerazione morale nella interpretazione del delitto e nel trattamento dei delinquenti

    90. Scuola positiva (10) Positivismo sociologico Auguste Comte ? Cours de philosophie positive (6 voll.) ? 1830-1842 ? Lintenzione quella di studiare la societ come un fatto naturale, in modo analogo, sotto il profilo metodologico, a quanto fanno le scienze fisiche e biologiche per altri aspetti del mondo vivente e non vivente Gabriel Tarde ? Philosophie penale et les lois de limitation (1890) ? Il comportamento, compreso quello criminale, comprende un processo di imitazione. Le persone socialmente inferiori imitano quelle superiori, copiandone il comportamento. In questo modo si diffonderebbe luso di tecniche omicide nuove e insolite (copy-cat killings)

    91. Scuola positiva (11) Classificazione Prospettiva del consenso ? individuare nucleo di valori sociali in base ai quali trattare la devianza Strutturali e macroteoriche ? positivismo sociologico Procedurali e microteoriche ? positivismo biologico e psicologico

    92. Scuola positiva (12) Sviluppi attuali Teorie biologiche/biochimiche Sarnoff A. Mednick ? A biosocial theory of the learning of law-abiding behavior ? 1977 Teoria biosociale ? comportamento (incluso quello criminale) ? Fattori biologici + ambiente fisico e sociale + apprendimento (processo di socializzazione) C. Ray Jeffery ? An interdisciplinary theory of criminal behavior (1989); Criminology: An interdisciplinary approach (1989) ? teoria biosociale interdisciplinare del comportamento criminale Fattori genetici ? Cervello ? Comportamento (Apprendimento/ Personalit) ? ? Ambiente James Q. Wilson e Richard J. Herrnstein ? Crime and Human Nature ? 1985 Teoria costi-benefici R. A. Gordon ? Scientific justification and the race-IQ-delinquency model ? 1986 Teoria della relazione tra QI e delinquenza

    93. Scuola Positiva (13) Sviluppi attuali Teorie psicologiche 1) Samuel Yochelson e Stanton Samenow ? 1976 Teoria della personalit criminale Hans Eysenck ? Crime and Personality ? 1964 Teoria del condizionamento 3) Albert Bandura ? Aggression: A social learning approach ? 1973 Teoria dellapprendimento sociale

    94. Scuola Positiva (14) Implicazioni politiche Programmi di riforma sociale Orientamento biologico Lotta alla droga 2) Orientamento psicologico Test diagnostici ? terapie dintervento ? rei/vittime Orientamento sociologico Programma di assistenza sociale ? Great Society (1963-1968) ? > opportunit educative (scuola, formazione professionale) ? < crimine

    95. Scuola di Chicago (1) Definizione Gruppo di studiosi di sociologia e criminologia che lavorava nel dipartimento di sociologia dellUniversit di Chicago Campi di analisi prevalenti Citt Disorganizzazione sociale e devianza Immigrazione e relazioni sociali Metodi Sociologia empirica Storia di vita Studio ecologico

    96. Scuola di Chicago (2) Contesto sociale Immigrazione di massa ? processi di discriminazione Urbanizzazione crescente ? sviluppo delle grandi citt Rapida industrializzazione ? innovazione tecnologica ? aumento disoccupazione ? vagabondaggio, senzatetto, bande giovanili, crimine Effetti della prima guerra mondiale ? crisi economica Proibizionismo Grande depressione

    97. Scuola di Chicago (3) Contesto intellettuale Teorie culturali del comportamento degli individui e dei gruppi Sociologia tedesca Sociologia di Emile Durkheim Approccio antropologico di Franz Boas

    98. Scuola di Chicago (4) Metodologia Uso dei dati ufficiali Etnografia ? Storia di vita Studio ecologico

    99. Scuola di Chicago (5) Robert Park, Burgess Ernest e McKenzie ? The City ? 1925 ? Teoria ecologica (umana) ? studio delle differenti relazioni sociali sviluppatesi in forme geograficamente distinte Citt ? Insieme di aree naturali e universi culturali (subculture) Insieme di cerchi concentrici, che si irradiavano dal quartiere centrale degli affari. Pi ci si allontanava dal centro di queste zone concentriche, minori erano i pro- blemi sociali riscontrati Struttura = quartiere centrale degli affari ? zona di transizione ? zona dei lavoratori

    100. Scuola di Chicago (6) Clifford Shaw ed Henry McKay ? Juvenile Delinquency and Urban Areas (1942) ? Citt ? Vita sociale superficiale Le persone sono anonime ? Disgregazione sociale Relazioni transitorie Legami parentali e amicali deboli Disgregazione sociale ? controllo sociale debole ? delinquenza Zona di transizione ? numerosi immigrati ? alto livello di disgregazione sociale/ intenso conflitto culturale ? criminalit

    101. Scuola di Chicago (7) Clifford Shaw ed Henry McKay ? Teoria della trasmissione culturale ? I giovani che vivono in aree socialmente disgregate hanno maggiori possibilit di venire a contatto con individui che abbracciano valori criminali o delinquenti ? Trasmissione generazionale delle tradizioni delinquenziali

    102. Scuola di Chicago (8) Interazionismo simbolico ? corrente di pensiero nata a Chicago in opposizione al dogmatismo positivista ? George Herbert Mead ? Mind, self and society ? 1934 (primo modello) Lindividuo rappresenta lunit fondamentale dellanalisi interazionale Il linguaggio ha unimportanza primaria nella creazione di significati e simboli Il soggetto viene visto come colui che recepisce ed interiorizza gli atteggiamenti che gli altri (Altro Generalizzato) assumono nei suoi confronti La mente un flusso dinterpretazioni, scambi e giudizi in continua evoluzione legata allesperienza relazionale

    103. Scuola di Chicago (8) Interazionismo simbolico (secondo modello) ? Herbert Blumer ? Nuova Scuola di Chicago ? Symbolic interactionism. Perspectives and method (1969) Linterazione non considerata un mero feed-back, ma si basa su una interpretazione dei fenomeni Rifiuto di ogni tipo di determinismo interazionale ? lagire individua- le non il risultato di pressioni ambientali, stimoli, motivi, idee, at- teggiamenti ma deriva invece da come il soggetto interpreta le cose nellambito dellazione che sta costruendo

    104. Scuola di Chicago (9) Interazionismo simbolico ? Conclusione ll modello di Mead quello pi adottato per studiare i fenomeni devianti: esso alla base di molte delle rifles- sioni sulla costruzione delle carriere devianti intese come progressiva assimilazione dellidentit deviante che gli altri, definendone in quei termini le caratteristiche, riman- dano al soggetto

    105. Scuola di Chicago (10) Teoria del conflitto culturale ? Thorsten Sellin ? Culture, Conflict and Crime (1938) Conflitto culturale primario La nazione occupante impone nuove regole ai cittadini occupati, che le disattendono perch non sono abituati Conflitto culturale secondario Culture minori (subculture) considerano il gioco dazzardo e la prostituzione comportamenti legittimi, mentre la cultura dominante li considera illegittimi e approva misure restrittive per i membri di queste subculture

    106. Scuola di Chicago (11) Classificazione Ispirazione positivista ? osservazione sistematica di mali sociali e verificabilit di programmi di trattamento e di riforma Processuale ? i modi in cui le persone finivano per agire in risposta agli altri ? gli individui finiscono per essere devianti poich i membri di gruppi diversi applicano definizioni diverse alla situazione sociale che condividono Consensuale ? il consenso costituiva il punto di partenza di ogni tipo di comportamento umano ? conflitto culturale possibile Microteorie (eccetto la teoria del conflitto culturale) ? attenzione vs il processo in seguito al quale si diventa deviante pi che al modo in cui la societ influenza il comportamento criminale o delinquenziale (approccio sociopsicologico)

    107. Scuola di Chicago (12) Sviluppi attuali Design ambientale e criminologia geografica 1) C. Ray Jefferey ? Crime prevention and control through environmental engineering ? 1969 Spazio difendibile 1) Oscar Newman ? Defensible space: Crime prevention through urban design ? 1972

    108. Scuola di Chicago (13) Sviluppi attuali Teoria ecologica ( o della disgregazione sociale) Albert Reiss Jr ? Why are communities important to understanding crime? ? 1986 ? Carriere criminali della comunit ? come i cambiamenti interni ed esterni alle aree urbane influenzano landamento dei rispettivi tassi di criminalit Rodney Stark ? Deviant places: A theory of the ecology of crime ? 1987 ? Teoria dei luoghi devianti ? disinteresse sociale per area di residenza (incivilt) ? minore controllo soc. e maggiore degrado ? devianza

    109. Scuola di Chicago (14) Implicazioni politiche Clifford Shaw e Henry McKay ? 1) Chicago Area Project ? approccio di successo alla prevenzione del crimine Piano a lungo termine Risanamento urbano e sociale Creazione di comitati e di organizzazioni locali Sviluppo di relazioni tra la comunit e il comune Sviluppo di capacit di gestione politica e di controllo sociale del territorio Educazione alligiene e alla pulizia del proprio ambiente Aiuto verso i giovani devianti ? istituzione di aree ricreative 2) HOT SPOTS

    110. Teoria dellassociazione differenziale (1) Edwin E. Sutherland ? Principles of Criminology ? 1947 ? Ogni comportamento viene appreso alla medesima maniera La differenza pi rilevante tra il comportamento conforme e quello criminale sta in CHE COSA si apprende e non nel COME si apprende No ad una idea della criminalit come di un fenomeno originato da deficienze mentali o biologiche dei singoli individui

    111. Teoria dellassociazione differenziale (2) Contesto sociale Grande depressione ? crisi economica Truffe bancarie e contraffazione titoli Proibizionismo Criminalizzazione delluso di droghe

    112. Teoria dellassociazione differenziale (3) Contesto intellettuale Scuola di Chicago La teoria ecologica e della trasmissione culturale Linterazionismo simbolico La teoria del conflitto culturale Michael Jerome e Adler Mortimer J. ? Crime, law and social science ? 1933 La criminologia non era stata in grado di produrre sufficienti risultati scientifici La criminologia non aveva sviluppato alcuna teoria coerente La criminologia non possedeva criteri rigorosi

    113. La teoria dellassociazione differenziale (4) Concetti essenziali della teoria 1) Il comportamento criminale appreso 2) Il comportamento criminale appreso nel contatto con altre persone attraverso un processo di comunicazione 3) Il comportamento criminale si apprende soprattutto allinterno di un gruppo ristretto caratterizzato da relazioni personali 4) Allorquando il comportamento criminale viene appreso, la formazione comprende: linsegnamento delle tecniche di attuazione dellinfrazione, a volte molto complesse e a volte molto semplici; lorientamento delle motivazioni, delle tendenze impulsive, dei ragionamenti e degli atteggiamenti. Lorientamento delle motivazioni e delle tendenze impulsive in funzione dellinterpretazione favorevole o sfavorevole nei confronti della legge Un individuo diventa criminale quando le interpretazioni sfavorevoli nei confronti del rispetto della legge sono pi forti di quelle favorevoli (principio dellassociazione differenziale)

    114. Teoria dellassociazione differenziale (5) Concetti essenziali della teoria 7) Le associazioni differenziali possono variare in frequenza, durata, anteriorit ed intensit 8) La formazione criminale per mezzo dellassociazione con modelli criminali o anti-criminali coinvolge gli stessi meccanismi che sono coinvolti in ogni altro processo di apprendimento 9) Se da un lato il comportamento criminale esprime bisogni e valori generali, dallaltro non pu essere spiegato attraverso di essi, dato che il comportamento non criminale espressione degli stessi bisogni e valori

    115. Teoria dellassociazione differenziale (6) Classificazionne Positivista ? si concentra sui criminali e sul loro comportamento Microteoria ? studio delle cause del comportamento criminale Macroteoria ? fondamenti sono i concetti di organizzazione sociale differenziale e conflitto culturale Orientata verso il conflitto ? contrasto tra i valori favorevoli e quelli contrari alla legge Procedurali ? attenzione verso il processo attraverso cui si diventa criminali

    116. Teoria dellassociazione differenziale (7) Sviluppi attuali Prima tendenza ? subculture delinquenziali (anni 50) Seconda tendenza ? teoria dei ruoli + interazionismo simbolico per spiegare i crimini passionali e compulsivi (tra gli anni 50 e 60) Terza tendenza ? teorie dellapprendimento sociale di tipo psicologico per spiegare i meccanismi dellassociazione differenziale (met e fine anni 60)

    117. Teoria dellassociazione differenziale (8) Implicazioni politiche Crimine ? programmi carcerari basati sulla conformit Delinquenza giovanile ? modelli di parenting/ programmi scolastici/ progetti sociali Criminalit dei colletti bianchi ? programmi di etica aziendale

    118. Teoria dellanomia (1) Concetto Emile Durkheim ? La divisone del lavoro sociale ? 1893 Societ organica ? deregolamentazione sociale (anomia) ? insoddisfazione/frustrazione ? conflitto e devianza CAUSE Crisi economica Industrializzazione forzata Commercializzazione Emile Durkheim ? Il suicidio ? 1897 Anomia = deregolamentazione morale

    119. Teoria dellanomia (2) Concetto Robert K. Merton ? Anomie, anomia, and social interactions: Contexts of deviant behaviors ? 1938 Anomia = discrepanza (o incongruenza) tra mezzi e fini prodotta dalla struttura sociale che propone delle mete senza che vengano forniti a tutti i mezzi per conseguirle ? Devianza

    120. Teoria dellanomia (3) Contesto sociale La grande depressione (anni 30) New Deal Crisi sociale, morale e di legalit Importanza crescente dei dati demografici Interpretazione dei fenomeni sociali sulla base del concetto sociologico di classe sociale

    121. Teoria dellanomia (4) Contesto intellettuale Robert K. Merton Pittrim Sorokin ? Contemporary Sociological Theories ? 1928 ? suicidio anomico Talcott Parsons ? The structure of social action ? 1937 ? anomia ? quando le varie componenti della struttura sociale giungono ad una posizione di squilibrio ? strutturalfunzionalismo Robert K. Merton e Francis Ashley- Montagu ? Crime and the anthropologist ? 1940 Psicoterapia dispirazione freudiana ? enfasi sui conflitti interni Ernest Hooton ? The American criminal: An anthropological study ? 1939 ? il criminale un essere biologicamente inferiore

    122. Teoria dellanomia (5) La prospettiva teorica Robert K. Merton Preambolo Comportamento deviante = quel tipo di comportamento che, in una societ che prevede per i suoi membri mete culturali (scopi) e mezzi istituzionalizzati (modi legittimi) per raggiungerle, non segue i valori condivisi ? Ex: ad unaccentuazione del valore del successo (sc., ec. o sex) corrisponder una diminuita conformit alle norme istituzionali, in misura maggiore, da parte di coloro che si trovano socialmente svantaggiati per affrontare la competizione

    123. Teoria dellanomia (6) La prospettiva teorica Robert K. Merton Idea centrale Cultura americana ? dissociazione tra valori finali (mete cult.) e valori strumentali (mezzi) = anomia ? Prevalenza della valutazione dellefficacia, anzich quella della legittimit dei mezzi (demoralizzazione o de-istituzionaliz. dei mezzi)

    124. Teoria dellanomia (7) Prospettiva teorica Cultura americana Principali assiomi Tutti devono tendere alle medesime mete ambiziose, con la convinzione che esse sono alla portata di tutti (distoglie dalla critica verso la societ le classi disagiate) Leventuale insuccesso deve essere considerato momentaneo e prelude al successo finale (identificazione tra vetta e base della piramide sociale) Lunico reale insuccesso consiste nellabbassare le proprie aspirazioni (pressione verso il conformismo)

    125. Teoria dellanomia (8) Modi di adattamento Come si adattano gli individui ai valori culturali proposti, nel contesto della condizione anomica prodotta dalla tensione tra mete/mezzi Risposta Tipologia dei modi di adattamento individuale (devianti) Conformit Innovazione Ritualismo Rinuncia Ribellione

    126. Teoria dellanomia (9) Positivista ? la patologia parte integrante della struttura sociale Strutturale ? analizza la struttura sociale e la sua fun- zione ne nel creare la devianza Macroteoria ? teoria ad ampio raggio Funzionalista ? uso del concetto di norme e mete cult. per spiegare il modo in cui esse produ- cono conformit e devianza allinterno della struttura sociale

    127. Teoria dellanomia (10) Sviluppi attuali Travis Hirshi ? Causes of Delinuency ? 1969 ? (teorie della tensione) Lelemento centrale la MOTIVAZIONE Allen Liska ? Aspirations, expectations and delinquency: Stress and additive models ? 1971 ? discrepanza tra aspirazioni/aspet- tative ? senso di frustrazione ? alta probabilit di condotte criminali (adolescenti) Steven F. Messner ? Economic discrimination and societal homicide rates: Further evidence on the cost of inequality ? divario ricchi/poveri ? alti livelli di frustrazione ? tassi alti di criminalit

    128. Teoria dellanomia (11) Sviluppi attuali Delbert Elliot e Harwin Voss ? Delinquency and dropout ? 1974 ? La delinquenza della classe media I giovani si concentrano con maggior probabilit su i fini immediati (popolarit, prestazioni sportive, voti scolastici) che su le aspirazioni a lungo termine Gli obiettivi immediati non sono necessariamente legati alla classe sociale, nonostante i giovani delle classi medie scelgano di solito quelli che sono pi difficili da raggiungere (diventare capoclasse, capo delle cheerleaders) Fattori che impediscono il raggiungimento del successo ? scarsa attrattivit , personalit debole, mancanza di coordinazione, capacit intellettuale limitata

    129. Teoria dellanomia (12) La versione pi nota della teoria della tensione ? Agnew Robert ? A revised strain theory of delinquency ? 1985 ? Occorre aggiungere ai fini che hanno una connotazione positiva il desiderio di evitare situazioni dolorose (o negative) Il mancato raggiungimento di un obiettivo a causa della necessit di schivare cose indesiderabili o eventi stressanti pu produrre un livello di tensione tale da determinare alti tassi di delinquenza e de- vianza

    130. Teoria dellanomia (13) Implicazioni politiche Teoria dellanomia ? politiche educative tese a ridurre dispersione scolastica e ad accrescere il livello medio di istruzione Teoria della tensione ? allargamento delle opportunit educative ? programma generale per listruzione (California) ? biennio di istruzione universitaria gratuita Teoria della tensione (Agnew) ? ridurre le relazioni negative allinterno delle famiglie, delle scuole e dei quartieri

    131. Teorie della subcultura (1) Tutte quelle teorie che inseriscono la devianza allinterno di una subcultura : la societ composta da un pluralismo culturale ovvero un infinito di subculture i cui portatori condividono valori, credenze, espressioni linguistiche, regole di comportamento, ruoli sociali, stili di vita ecc., in parte rinvenibili nella cultura dominante

    132. Teorie della subcultura (2) Contesto sociale Boom economico (anni 50) Istruzione ? diritto di tutti Massiccia urbanizzazione ? crescente deterioramento delle aree centrali cittadine Delinquenza ? percepito come problema degli strati inferiori ? formazione bande Separazione netta tra le classi medie americane e le classi meno abbienti

    133. Teorie della subcultura (3) Contesto Intellettuale Scuola di Chicago Concezione mertoniana dellanomia Strutturalfunzionalismo (Parsons) Solomon Kobrin ? legame tra gerarchia politica/organizzazione della criminalit (un singolo gruppo che controlla) ? comunit integrata ? c un certo controllo soc. sul comportamento dei giovani derivante dal fatto che i membri delle organizzazioni criminali sono interessati a controllare e prevenire la violenza nellarea dove vivono ? pressioni sulle forze di polizia affinch garantiscano la sicurezza urbana

    134. Teorie della subcultura (4) A. K Cohen ? Delinquent Boys (1955) I ragazzi delle aree urbane di basso livello soc. si trovano svantaggiati nel competere con altri, per una mancata educazione ai valori sociali (o della classe media) Valori della classe media: laspirazione al raggiungimento di mete elevate, la razionalizzazione nel progettare le proprie azioni, linibizione alla violenza fisica, la pratica delle buone maniere, la fiducia in se stessi, la gratificazione posticipata, loccupazione costruttiva del tempo libero, il rispetto della propriet altrui (cultura dominante) Valori adolescenti delle classi inferiori: immediatezza dei progetti, distruttivit, permissivit, dipendenza dal gruppo (subcultura) Devianza ? frustazione da status (meccanismo di reazione-formazione) dei ragazzi delle classi inferiori ? disagio soc. ? risposta ? interazione intensa e continua coi membri delle bande ? subcultura delinquenziale ? nuovo status

    135. Teorie della subcultura (6) Classificazione Teoria della tensione ? la tensione la fonte della subcultura delinquenziale Procedurale ? focalizzazione del processo attraverso cui viene creata la subcultura Teoria-ponte ? utilizzo della spiegazione della struttura sociale (teoria della tensione) per poi delineare il processo di formazione della subcultura delinquenziale Prospettiva del consenso ? la societ propone obiettivi condivisi dalla classe media Positivismo sociologico ? certi comportamenti devono essere spiegati e il concetto di subcultura lo strumento idoneo alla loro comprensione

    136. Teorie della subcultura (8) Richard Cloward e Lloyd Ohlin ? Delinquency and Opportunity: A Theory of Delinquency Gangs (1960) ? Teoria delle opportunit differenziali Ogni individuo occupa una determinata posizione nella struttura sociale, sia per quanto riguarda le opportunit legittime sia per le opportunit illegittime Esiste ununica meta culturale, il successo economico, che pu essere raggiunto attraverso sia le opportunit legittime che quelle illegittime Gli individui agiscono in sistemi differenziali di opportunit che condizionano le loro scelte ed i loro comportamenti Le condizioni socio-economiche sfavorevoli si traducono in una limitazione delle opportunit di affermazione e di promozione sociale (1)

    137. Teorie della subcultura (9) Teoria delle opportunit differenziali La diversa diffusione di opportunit illegittime in una determinata area urbana genera la formazione di tre tipi di sottoculture: Criminale ? comunit pienamente integrata dove le bande giovanili funzionerebbero da apprendistato per le attivit criminali da intraprendere una volta adulti (giovani dediti a furti e rapine) Conflittuale ? comunit disgregata che esercita un debole controllo sui giovani. Ogni banda manifesta comportamenti incontrollati ( giovani dediti a danneggiamenti e vandalismo) Astensionistica ? sia nella comunit integrata che in quella non integrata, ci possono essere dei giovani che rinunciano alle mete e ai mezzi (legit. e illegit.) e alla fuga dallalcool e dalla droga (2)

    138. Teorie della subcultura (10) Classificazione Teoria della tensione Strutturale ? effetto della struttura sociale sulle condotte criminali Teoria-ponte ? spiegare il processo di trasmissione del contenuto degli stili di vita criminali Positivistico Consensuale ? il raggiungimento delle mete quale obiettivo principale dei membri della societ

    139. Teorie della subcultura (11) La teoria incentrata sulle classi inferiori (Miller) La societ strutturata in gruppi o classi sociali con una propria subcultura distintiva, che ha somiglianze e differenze con le altre. Si riduce limportanza dei valori della classe media per le bande delle classi inferiori. Le subculture delle classi inferiori , al pari di quelle delle altre classi, strutturano e trasmettono modelli di comportamento adeguati per uomini e donne. Illustrano e insegnano le caratteristiche, le abilit, i tratti necessari a fornire prestazioni sociali e occupazionali di successo nella vita specifica delle classi inferiori. Concetto di preoccupazione focale: dettagli o aspetti che in una specifica cultura richiedono attenzione e cura costante (1)

    140. Teorie della subcultura (12) La teoria incentrata sulle classi inferiori (Miller) La cultura dominante quella delle classi medie, rispetto alla quale le classi inferiori sono spesso in conflitto I valori delle classi inferiori forgiano giovani adulti di sesso maschile, che risultano delinquenti secondo gli standard della classe media, ma sono normali e apprezzati nelle classi inferiori Le subculture delle classi inferiori si caratterizzano per una serie di qualit: la molestia, la durezza, la scaltrezza, leccitazione, laffidarsi al destino e lautonomia Molti dei maschi delle classi inferiori crescono in nuclei familiari privi della figura paterna e dunque trovano difficile apprendere i comportamenti e gli atteggiamenti propri del ruolo del maschio. Le bande giovanili forniscono ai giovani maschi delle classi inferiori il contesto necessario per apprendere le caratteristiche fondamentali dei ruoli maschili. I crimini che vittimizzano la collettivit sono in parte il prodotto degli sforzi compiuti dai giovani delle classi inferiori per raggiungere le mete apprezzate dal loro milieu subculturale (2)

    141. Teorie della subcultura (13) Marvin Wolfgang e Franco Ferracuti ? The subculture of violence (1967) I valori posseduti dai membri di una sottocultura sono diversi da quelli dominanti, ma non necessariamente sono opposti o in netto conflitto con il resto della societ Per stabilire lesistenza di una sottocultura di violenza occorre che det. attori sociali condividano un atteggiamento favorevole nei confronti delluso di metodi violenti. Il resort potenziale o la volont di ricorrere alla violenza in una variet di situazioni sottolinea il penetrante e diffusivo carattere di questo tema culturale (valori culturali connessi alla violenza) (1)

    142. Teorie della subcultura (14) Teoria della subcultura della violenza Il comportamento violento, sebbene possa essere intrapreso a tutte le et, attrae soprattutto coloro la cui et si colloca tra la tarda adolescenza e let adulta. Il contro-norma la non violenza. La violazione di violenza normativa suscettibile di provocare sanzioni imposte dal gruppo, tra cui lostracismo. Luso della violenza in una sottocultura di solito comporta una condotta appresa e un processo di apprendimento differenziale (lassociazione o l identificazione) Luso della violenza in una sottocultura non necessariamente considerato come comportamento illecito e gli attori quindi non hanno a che fare coi sentimenti di colpa per la loro aggressivit (2)

    143. Teorie della subcultura (15) Sviluppi attuali Teorie della subcultura ? fondamento ? legame tra classi inferiori/crimine ? Critiche: Self-report studies ? autodenunce dei giovani delinquenti (anni 60) ? risultati ? relazione classe/criminalit molto debole

    144. Teorie della subcultura (16) Critiche 2) Gresham Sykes e Matza David ? Techniques of neutralization: A theory of delinquency (1957) ? I giovani dei gruppi subalterni non abbisognano dellopposizione di valori per commettere atti criminali I giovani dei gruppi subalterni devono mettere in pratica una serie di razionalizzazioni (o neutralizzazioni) tese ad aggirare i valori convenzionali Non sempre un individuo persegue i valori dominanti basati sul duro lavoro e le aspirazioni, ma osserva dei valori sotterranei che sottolineano limportanza del divertimento o della tolleranza verso certi tipi di conflitto e verso certe forme di violenza ? i valori opposti alle classi medie (o delle classi inferiori) possono essere condivisi da giovani con origini sociali diverse

    145. Teorie della subcultura (17) Hp della meridionalit S. Hackney ? Southern violence (1969) Gastil ? Homicide and a regional culture of violence (1971) ? Le regioni meridionali degli USA presentano una % di omicidi pi elevata del resto del Paese, in quanto i suoi abitanti hanno un background culturale pi incline alluso della violenza. Ma fino ad ora le ricerche hanno smentito questa hp.

    146. Teorie della subcultura (18) Teoria della densit urbana Fisher ? Toward a subcultural theory of urbanism (1975) ? Le dimensioni delle citt generano violenza tramite una crescente variet di subculture ? Pi un luogo densamente popolato maggiori sono le probabilit che si verifichino comportamenti devianti

    147. Teorie della subcultura (19) Implicazioni politiche Robert Kennedy e Lindon Johnson (liberal approach) Applicazione dei concetti principali della teoria delle opportunit Mobilization for Youth Project (MFY) Luogo di origine ? New York Periodo di realizzazione ? anni 60 Direzione ? Richard Cloward Budget ? 12 milioni di $ Risultati ? riusc a creare lavori part time e a fornire free testi scolastici, ma complessivamente non seppe offrire migliori opportunit di vita

    148. Teorie della subculture (20) Implicazioni politiche 2) Interazione di gruppo Obiettivo ? modificare la cultura delinquenziale di numerosi giovani tramite la trasmissione di fini e valori non criminali Mezzi ? pressione del gruppo dei pari, della guida dello staff e degli incontri di gruppo 3) Project Head Start Obiettivo ? ridurre le difficolt incontrate dai bambini poveri a scuola (basso rendimento scolastico/ alto tasso di abbandono scolastico) ? minore percezione di uno stato di deprivazione ? maggior accettazione dei valori conformi Mezzi ? uso dei kindergarten e degli asili

    149. Teoria delletichettamento (1) Aspetti fondamentali Reazione sociale Interesse vs lattivit delle agenzie del controllo sociale (polizia, magistratura, ecc.) e vs la genesi e lapplicazione delle norme Rese la criminologia consapevole sia che il suo oggetto (crimine) era relativo (dipendeva cio dalle definizioni normative), sia che fino ad allora la criminalit era stata esaminata utilizzando i valori delle classi medie Messa in discussione della convinzione diffusa che fa coincidere la natura dei criminali con le azioni che commettono

    150. Teoria delletichettamento (2) Contesto sociale Rilevanza primaria del tema delle disuguaglianze sociali ? disuguaglianza razziale, segregazione e diritti civili (istruzione) negli USA Amministrazioni Kennedy e Johnson ? Great Society ? principio di uguaglianza Crescente sfiducia nei confronti dello stato ? anni 60 e 70

    151. Teoria delletichettamento (3) Contesto intellettuale Interazionismo simbolico (George Herbert Mead e W. I. Thomas) Profezia che si autoadempie (Robert Merton) Self-report studies ? Extent of unrecorded juvenile delinquency: Tentative conclusions ? Short J. F. jr e Nye F. L. (1958)

    152. Teoria delletichettamento (4) Prospettiva teorica Frank Tannenbaum ? Crime and Community ? 1938 ? Drammatizzazione del male ? adattamento di un individuo ad un gruppo particolare ? Comportamento criminale ? conflitto gruppo/societ ? etichettamento

    153. Teoria delletichettamento (5) Prospettiva teorica Howard Becker ? Outsiders: Studies in the sociology of deviance ? 1963 ? Devianza ? Dipende dal punto di vista di chi osserva Reazione sociale allatto commesso Com che le persone vengono etichet- tate come devianti?

    154. Teoria delletichettamento (6) Prospettiva teorica Studio della criminalit ? oggetto ? soggetti criminali ? Approccio della sociologia ? considero la devianza come lo studio del lavoro delle persone il cui lavoro consiste o nel commettere o nellarrestare criminali Kitsuse J. e Cicourel A.V. ? A note on the use of official statistics (1963) ? I dati ufficiali consentono di comprendere pi lattivit della reazione che della criminalit stessa

    155. Teoria delletichettamento (7) Prospettiva teorica Becker ? creazione della D ? le regole, le circostanze, le caratteristiche individuali e le reazioni del pubblico servono a separare quegli atti considerati devianti da quelli che non lo sono ? Le tipologie di comportamento deviante Comportamento obbediente Comportamento trasgres. Percepito come deviante Falsamente accusato Deviante puro Non percepito come Conforme Segretamente deviante deviante

    156. Teoria delletichettamento (8) Prospettiva teorica Scuola della reazione sociale ? la >za di arrestati ? giovani maschi delle classi inferiori ? Perch la polizia reagisce a questo tipo di persone pi prontamente? H. Garfinkel ? Conditions of successful degradation ceremonies (1956) Fattori: Individui dotati di < potere allinterno della societ (per ragioni di sex, et, classe sociale) Membri di un gruppo portatore di valori diversi da quelli dominanti Persone relativamente isolate

    157. Teoria delletichettamento (9) Prospettiva teorica Eric Lemert ? Social pathology: A systematic approach to the theory of socio-pathic behavior (1951) ? Devianza primaria ? sanzioni sociali ? ulteriore devianza primaria ? sanzioni e emarginazioni pi intense ? ulteriore devianza, segui- ta da ostilit e risentimento ? crisi ? stigmatizzazione formale del deviante da parte della comunit ? perpetrazione della condotta deviante, in reazione alla stigmatizzazione e alle pene subite ? accettazione finale dello status sociale di deviante e adattamento al ruolo ad esso associato (devianza secondaria)

    158. Teoria delletichettamento (10) Prospettiva teorica E. C. Hughes ? Dilemmas and contradictions of status (1945) ? Status egemone ? quegli status che costituiscono le caratteristiche primarie di una persona ? sex, la professione e alcune forme di devianza come lomosessualit ? Criminale ? ricostruzione identit per adattarsi alla nuova etichetta ? interpretazione retrospettiva ? eseguita da coloro che stanno attorno alla persona etichettata, ma anche dalle agenzie del controllo sociale

    159. Teoria delletichettamento (11) Classificazione Procedurale ? interesse nei modi in cui le persone vengono etichettate Classica ? sottolinea il ruolo della criminalit, della legge e delle procedure piuttosto che il comportamento criminale Aspetti positivisti ? devianza secondaria (Lemert) ? attenzione vs lattore individuale Approccio conflittuale ? rifiuto di considerare la criminalit come un elemento universale si basa sul pluralismo culturale e sul conflitto di valori Microteoria ? verte sugli effetti delle reazioni sociali al comportamento individuale

    160. Teoria delletichettamento (12) Sviluppi attuali Edwin Shur ? I soggetti della reazione alla devianza: 1) Altro-significativo ? coloro che esercitano unautorevole influenza sul singolo (gruppo informale) 2) Agenzie del controllo sociale ? potere formale di etichettamento + potere di condizionamento (negati- vo) su ogni individuo 3) Societ in senso lato ? distinzione tra buoni e cattivi + sollecitazione allazione da parte dell autorit

    161. Teoria delletichettamento (13) Sviluppi attuali Dario Melossi ? Overcoming the crisis in critical criminology: Toward a grounded label theory (1985) ? Teoria fondata delletichettamento ? motivazioni di un det. attore vanno collocate allinterno di un contesto storico-sociale, al fine di spiegare gli atti originati da motivazioni specifiche e la conseguente reazione. Questo avviene basandosi contemporaneamente sulla percezione dellattore e della posizione che occupa nella societ

    162. Teoria delletichettamento (14) Sviluppi attuali J. Gusfield ? The culture of public problems: Drinking, driving, and the symbolic order (1981) ? Etichettamento ? forza necessaria al mantenimento dellordine sociale ? Tipologie: 1) Devianti malati; 2) Devianti pentiti; 3) Devianti cinici; 4) Devianti nemici

    163. Teoria delletichettamento (15) Implicazioni politiche Diversion ? allontanamento dal sistema giudiziario formale Equit processuale ? le diverse caratteristiche individuali possono dar luogo a reazioni diverse, che possono riversarsi in un diverso trattamento nel corso del processo Depenalizzazione ? si concentravano soprattutto su atti illeciti riconducibili allo status di minore et Deistituzionalizzazione

    164. Teoria dellapprendimento sociale (1) Contesto sociale Predominio delle teorie psicologiche comportamentiste (anni 70) Movimento per i diritti civili ? salute mentale ? riabilitazione ? reinserimento sociale Psicologia comportamentista ? programmi sperimentali nelle carceri e nel sistema giudiziario minorile ? modificazione del comportamento (a scopo punitivo) Reazione dei movimenti politici radicali ? contro le tecniche riabilitative a scopo punitivo ? simbolo di una strategia delle lite per sottoporre al lavaggio del cervello chi minacciava lo stato

    165. Teoria dellapprendimento sociale (2) Contesto intellettuale Psicologia comportamentista C. Ray Jeffery ? Dropout Project Ronald Akers Teoria dellassociazione differenziale

    166. Teoria dellapprendimento sociale (3) Prospettiva teorica B. F. Skinner ? ogni comportamento prende forma dalle sue conseguenze e persiste in seguito a queste ? Elementi fondamentali: Rinforzo positivo (o ricompensa) ? ogni evento successivo al verificarsi di un comportamento, che ne altera e ne accresce la frequenza Punizione ? opposto del rinforzo Assenza di ricompensa ? consiste nelleliminare la ricompensa che di solito scaturisce da un certo comportamento Stimoli discriminanti ? segnali che aiutano gli individui a stabilire la forma pi appropriata di condotta cui attenersi a seconda della situazione Previsione della conseguenza ? frequenza e probabilit che un certo evento abbia luogo, nonch al lasso di tempo che lo separa dalla sua causa

    167. Teoria dellapprendimento sociale (4) Prospettiva teorica Conclusioni 1. Comportamento ? rinforzo ? apprendimento 2. Comportamento ? punizione ? evitamento 3. Imitazione (modellaggio) ? si impara a comportarsi in una certo modo osservando gli altri (Bandura)

    168. Teoria dellapprendimento sociale (5) Prospettiva teorica C. R. Jefferey ? Criminal behavior and learning theory ? 1965 ? Teoria del rinforzo differenziale Rinforzi materiali ? soldi e automobili Non c bisogno che i rinforzi vengano forniti da altri individui affinch un comportamento criminale abbia luogo, poich i risultati dellattivit possono essere di per s un elemento incentivante Gli altri rinforzi vengono ritenuti importanti per via dei valori discriminanti che portano, in quanto capaci di indicare se ci sar qualche forma di ricompensa per avere commesso un reato

    169. Teoria dellapprendimento sociale (6) Prospettiva teorica C. R. Jefferey ? Teoria generale della criminalit consta di tre elementi: Genetica Struttura e funzioni cerebrali Teoria dellapprendimento Conclusione: gli esseri umani presentano differenze biologiche e psicologiche congenite che li portano a confliggere con gli altri individui. Al fine di ridurre questo conflitto, gli esseri umani vanno socializzati alla conformit; e sottoposti a dei sistemi di controllo (lo stato e il d. penale) che limitino i loro comportamenti

    170. Teoria dellapprendimento sociale (7) Prospettiva teorica R. L. Akers ? Deviant Behavior: A Social Learning Approach (1985) Il comportamento viene appreso secondo i principi dellapprendimento operante Il comportamento deviante viene appresso sia in situazioni non-sociali sia in interazioni sociali incentivanti o discriminanti Lapprendimento del comportamento deviante ha luogo principalmente in quei gruppi che possiedono o controllano i rinforzi individuali Lapprendimento del comportamento deviante, comprese le tecniche specifiche, gli atteggiamenti e i processi di evitamento, sono funzione di coloro, reali e disponibili, che sono in grado di rinforzare le situazioni incentivanti

    171. Teoria dellapprendimento sociale (8) Prospettiva teorica R. L. Akers Il tipo specifico di comportamento appreso e la frequenza del suo verificarsi sono funzione di coloro, reali e disponibili, che sono in grado di rinforzare e dellorientamento deviante o non-deviante di norme, regole e definizioni che sono state in precedenza affiancate ai rinforzi Le probabilit che una persona commetta un reato aumenta in presenza di prescrizioni normative, definizioni e verbalizzazioni che, nel processo di rinforzo differenziale, hanno acquisito un valore discriminante sul comporta- mento conforme La forza del comportamento deviante una funzione diretta della quantit, della frequenza e della probabilit del suo rinforzo

    172. Teoria dellapprendimento sociale (9) Classificazione (in generale) Positivista ? verte maggiormente sul comportamento e propone rimedi e trattamenti abbastanza ovvi del problema della devianza Microteoria ? lindividuo rappresenta il fulcro dellanalisi, ossia come esso rimanga coinvolto in comportamenti criminali Procedurale ? spiega i processi che stanno dietro alle condotte criminali e ci spiega le ragioni del loro verificarsi

    173. Teoria dellapprendimento sociale (10) Classificazione (in particolare) Jefferey ? approccio consensuale ? provvedere diverse applicazioni pratiche per curare il comportamento criminale Akers ? approccio conflittuale e pluralista Conclusione: dato che entrambi gli autori assumono lesistenza di un nucleo centrale di valori, possiamo classificare la teoria dellapprendimento sociale come CONSENSUALE

    174. Teoria dellapprendimento sociale (11) Sviluppi attuali Daniel Glaser ? Crime in Our Changing Society (1978) ? Teoria dellanticipazione differenziale ? Un individuo commetter un reato quando il guadagno che si aspetta di ottenere (anticipato) supera la punizione prevista. Queste aspettative vengono naturalmente apprese dal proprio ambiente sociale. D.S. Elliot e colleghi ? Explaining delinquency and drug use (1985) ? uso teoria per spiegare la delinquenza e luso di stupefacenti

    175. Teoria dellapprendimento sociale (12) Implicazioni politiche Sistema M&M ? apprendimento di comportamenti adeguati sino a che rimangono in un ambiente sociale conforme. Ma il problema come far persistere i tipi di condotta appresi anche nellam- biente esterno Design ambientale ? realizzazione del design di certi ambienti, strutturati in modo da rendere pi difficile la commissione di un crimine Istruzione ? insegnamento delle definizioni conformi nelle scuole, il sostegno a campagne tese a divulgare valori religiose (o morali) e quelli tutelati dalla legge trasmettere limportanza del comportamento conforme rispetto alle opportunit future

    176. Teorie del conflitto (1) Assunto fondamentale la conflittualit, pi che il consenso, a caratterizzare la societ ? Hanno interesse alla genesi e allapplicazione delle norme e non al comportamento dei delinquenti ? Versioni: critico-radicali e conservatrici

    177. Teorie del conflitto (2) Contesto sociale ? (1965-1975) Movimenti dei diritti civili (donne, omosessuali) Movimenti studenteschi contro il trattamento subito dalle autorit accademiche Dimostrazioni contro la guerra in Vietnam Rifiuto dei valori della classe media ? conflitto generazionale genitori/figli Watergate ? la moralit e lintegrit dello stato erano messe in forte dubbio

    178. Teorie del conflitto (3) Contesto intellettuale Teorie delletichettamento Filosofia e sociologia tedesca (Hegel, Marx, Weber e Simmel) Turk e Quinney ? concetto di reazione sociale Coser e Dahrendorf ? sociologia del conflitto Marx ? applicazione della teoria marxista alla criminalit e al sistema legale

    179. Teorie del conflitto (4) Prospettiva teorica (1) In tutte le societ gli individui sono portatori di un certo numero di interessi di base, che essi cercano di realizzare Enfasi sul concetto di potere come nucleo della struttura e delle relazioni sociali. Il potere fonte di conflitto, in quanto risorsa rara iniquamente suddivisa tra i membri della societ. Esso presenta anche una intrinseca qualit coercitiva I valori e le idee sono concepite come armi di lotta, che possono essere usate dai diversi gruppi sociali per realizzare i loro obiettivi

    180. Teorie del conflitto (5) Orientamenti principali 1 gruppo ? ritengono che possa esistere, in linea di principio, una societ dove non ci sia posto per il conflitto soc. e in genere correlano i conflitti con gli assetti di produzione e la conseguente dialettica di classe (marxisti, Scuola di Francoforte, Wright Mills) 2 gruppo ? considerano il conflitto come un aspetto inevitabile e permanente della vita soc. Linteresse primario rivolto alla sfera della distribuzione delle risorse (scarse) e agli scontri per il potere tra gruppi (Coser, Dahrendorf, Collins, Vold, Turk e Quinney)

    181. Teorie del conflitto (6) Schema Teoria del conflitto Teoria del conflitto non marxista marxista ? ? Dahrendorf, Coser Marx, Engels, Bonger (versione conservatrice) (versione critico-radicale) ? ? Criminologia non marxista Criminologia marxista (Vold, Turk, Quinney) ? ? ? radicale realismo di critica sx

    182. Teorie del conflitto (7) Orientamento non marxista (1) Lewis Coser ? The functions of social conflict (1956) ? Distinzione tra conflitti realistici e non, categoria cui si pu ricondurre la criminalit Impostazione liberal ? prospettiva di una societ pi aperta, flessibile, politicamente improntata alla tolleranza Meccanismi di capro espiatorio ? suscitare un nemico esterno o inventarlo per accrescere la coesione sociale Il conflitto funge da stimolo per linstaurazione di regole, norme e istituzioni nuove

    183. Teorie del conflitto (8) Orientamento non marxista (2) Ralph Dahrendorf ? Out of utopia: Toward a reconstruc- tion of sociological analysis (1958) ? Uscire dallutopia di una visione della societ come un insieme integrato intorno a valori e interessi comuni a tutti i suoi componenti Riconoscimento del conflitto come elemento normale e universale di ogni societ Lanalisi verte sulle dinamiche dei e tra i gruppi sociali in lotta per la distribuzione del potere e dellautorit (non c interesse per le dinamiche di classe originate dalle contraddizioni della struttura ec.)

    184. Teorie del conflitto (9) Criminologia (orientamento non marxista) Versione conservatrice ? ruota intorno al concetto di potere ? Il potere coincide in gran parte con le risorse, quindi coloro che occupano le posizioni pi alte della scala sociale hanno pi potere e impongono i loro valori alle classi inferiori I valori dominanti sono quelli espressi dalla classe media Le leggi incarnano i valori della classe media, conseguentemente non verranno censurate (criminalizzate) le condotte di qs gruppo (dominante) ma quelle delle classi meno abbienti Attenzione prevalente degli apparati repressivi sugli individui con meno potere (perdenti) ? processo di stigmatizzazione

    185. Teorie del conflitto (10) Versione conservatrice G. Vold ? Theoretical Criminology (1958) ? Ogni societ strutturata in gruppi in competizione tra loro Ogni gruppo continuamente impegnato nel mantenere e migliorare le proprie posizioni nella lotta con gli altri Lintero processo di produzione, violazione e applicazione delle lex riflette i conflitti pi profondi tra i gruppi dinteresse e le lotte relative al controllo complessivo del potere di polizia dello stato I gruppi di minoranza non sono capaci dinfluenzare il processo legislativo, quindi la lex tende a criminalizzare le loro condotte Uso autorit a favore dei potenti

    186. Teorie del conflitto (11) Versione conservatrice Austin Turk ? Conflict and Criminality (1966) ? Criminality and Legal Order (1969) Ordine sociale un prodotto del tentativo dei gruppi soc. dominanti di controllare la societ tramite lapplicazione di leggi conformi ai loro valori Pi semplici sono gli individui pi alta la probabilit di un loro conflitto con lautorit ? crimine Relazione autorit-soggetto ? i deboli devono sottomettersi ai pi forti Modi di controllo della societ ? 1) Coercizione e uso della forza fisica 2) Sistema legale e i tempi di vita Se la coercizione e luso forza fisica prevalgono in un dato momento e in una data societ, rispetto a forme di controllo pi sottili, si hanno tassi pi alti di criminalit Quanto > il potere dei gruppi dominanti tanto pi alta la criminalizzazione delle classi inferiori Se le classi inferiori sono organizzate ? > rischio di conflitto con tassi di criminalit relativamente pi alti

    187. Teorie del conflitto (12) Versione conservatrice Richard Quinney ? The social reality of crime (1970) ? Il crimine il prodotto della reazione sociale e, in particolare, di quella dei detentori del potere politico La natura politica delle norme penali discrimina le classi subalterne I mezzi di comunicazione di massa costruiscono una realt sociale dove certi comportamenti vengono presentati come naturalmente legali e altri naturalmente criminali I cittadini non capiscono che le definizioni dei media sono costruite apposta per loro

    188. Teorie del conflitto (13) Prospettiva radicale ? Karl Marx (origine) William Chambliss ? A sociological analysis of the law of vagrancy (1964) ? La creazione e le modifiche delle lex sul vagabondaggio erano il riflesso degli interessi delle classi dominanti Importanza dei lavori salariati, delle risorse e del controllo per il mantenimento dellordine sociale

    189. Teorie del conflitto (14) Prospettiva radicale Williams Chambliss and Robert Seidman ? Law, Order and Power (1971) ? Le classi dominanti controllano le risorse nella societ e usano la la legge come mezzo di controllo Il dominio di classe avviene in due modi: creando leggi penali che criminalizzano le classi inferiori e diffondendo il mito della lex come strumento al servizio degli interessi di tutti, aggregando cos le classi inferiori a cooperare al proprio controllo Il sistema penale favorisce i pi potenti a discapito dei deboli

    190. Teorie del conflitto (15) Criminologia marxista Friedrich Engels ? La situazione della classe operaia in Inghilterra (1845) ? Il delitto, al pari dellalcolismo, indice di perdita dei legami societa- ri (demoralizzazione) e di sfruttamento I disoccupati sono il serbatoio della delinquenza Il furto rappresenta spesso lunico strumento a disposizione della classe operaia per sopravvivere Nei momenti di crisi economica numerosi comportamenti devianti emergono ? furto, alcolismo e prostituzione

    191. Teorie del conflitto (16) Criminologia marxista Karl Marx ? il crimine espressione pi o meno diretta delle condizioni materiali o, per meglio dire, della lotta di un individuo isolato contro le condizioni predominanti. Lotta che, a sua volta, condizionata da quelle stesse con- dizioni

    192. Teorie del conflitto (17) Criminologia marxista Karl Marx ? La teoria del plusvalore (1867) ? Funzione positiva per la societ del reato e di conseguenza del criminale, al pari di quella svolta da altre professioni rispettabili. Una funzione positiva in due sensi: 1) In riferimento alla divisione del lavoro e allo sviluppo di altre professioni 2) Contributo significativo al perfezionamento di alcuni settori produttivi

    193. Teorie del conflitto (18) Criminologia marxista Karl Marx La possibilit di costruire una societ affrancata dalla criminalit coincide con labolizione del sistema capit. Il crimine concentrato nelle classi pericolose, specie il proletariato Nessuna analisi delle motivazioni che stanno alla base delle condotte criminali

    194. Teorie del conflitto (19) Criminologia marxista Karl Marx D. Il diritto la volont della classe borghese elevata a lex E. Il diritto penale erroneamente consacrato come culmine dei valori condivisi (cio conta solo lideologia della classe dominante) F. Leggi sul furto, sul bracconaggio e sul vagabondaggio erano tese a tutelare gli interessi dellemergente classe borghese di un nascente capitalismo (tardo XVIII sec.)

    195. Teorie del conflitto (20) Criminologia marxista Willem Bonger ? Criminalit e condizioni economiche (1916) ? Il crimine il prodotto inevitabile dello stato di demoralizzazione in cui versa la societ capitalistica Crimini di necessit ? origine ? stati di indigenza, di miseria Crimini economici ? origine ? modo di produzione capitalistico Prevenzione del crimine e soluzione dei problemi sociali delle classi meno agiate ? instaurazione di una societ egualitaria basata sul comune possesso dei mezzi di produzione

    196. Teorie del conflitto (21) Concetti principali della criminologia radicale Classe sociale Economia politica Disgregazione familiare Condizioni economiche Plusvalore

    197. Teorie del conflitto (22) Realismo di sinistra (o radicale) ? Assunto: tradurre le idee radicali in una politica sociale realista, che in campo criminologico ha significato laffinamento delle tecniche di prevenzione e controllo ? politiche dei governi conservatori (anni 80)

    198. Teorie del conflitto (23) Criminologia realista Jock Young ? Il fallimento della criminologia: per un realismo radicale (1986) ? Assunto basilare ? la questione criminale riguarda ogni tipo di societ (capitalismo, socialismo) Obiettivo ultimo ? fornire ai politici una prospettiva di utilizzo pratico senza abbandonare un approccio critico

    199. Teorie del conflitto (24) Criminologia realista Principi La criminalit un problema reale, non solamente una costruzione sociale, dal momento che causa di sofferenza vera, reale per le vittime necessaria una seria e accurata vittimologia che prenda in seria considerazione le vittime dei reati Lattenzione va posta sulle aree in cui si concentra il rischio di vittimizzazione e sui rapporti tra le vittime e i suoi aggressori I mass-media possono amplificare, distorcere o usare in modo improprio il problema criminalit Il crimine il risultato di problemi strutturali del capitalismo ed correlato strettamente ad altri problemi sociali

    200. Teorie del conflitto (25) Programma della criminologia realista Ridefinizione e controllo democratico delle strategie di azione della polizia ? intervento minimo Effettivo pluralismo delle agenzie di controllo sociale (nellarticolazione tra centro e periferia) ? evitare gli abusi degli istituti di giustizia penale collegati ad interessi particolari localistici Partecipazione della comunit allelaborazione di piani di prevenzione della criminalit (istituti locali di arbitrato, esperi- menti di vigilanza di vicinato indipendenti, ecc..)

    201. Teorie del conflitto (26) Criminologia anarchica Anarchia = opposizione ad ogni forma di gerarchia ? Criminologia = le autorit sono agenti del dominio che servono gli interessi di uno o pi gruppi a spese di altri ? Jeff Ferrel ? Crime of Style (1993)

    202. Teorie del conflitto (27) Criminologia anarchica Principi Il mondo caratterizzato dallesistenza di cose incerte, senza scopi o significati concreti (ambiguit) Apprezzamento della diversit e della tolleranza Rifiuto della coercizione quale strumento di dominio Opposizione nei confronti di coloro che definiscono la realt circostante (strutture della conoscenza autoritaria) V. Gli individui hanno la responsabilit della vita sociale, negozian- do accordi flessibili sulle condotte da seguire,gestendo in modo collettivo le misure di controllo VI. Autorit e strutture sociali sono troppo rigide e dannose per la qualit della vita umana

    203. Teorie del conflitto (28) Classificazione Classiche ? mettono in rilievo pi la criminalit che i criminali Microteorie ? enfasi pi su la natura della societ e i suoi effetti sulle istituzioni sociali che sul comportamento individuale

    204. Teorie del conflitto (29) Sviluppi attuali Primo approccio ? studio dei differenziali di potere tra i gruppi e i processi discriminatori ? Wilbanks ? The Myth of a Racist Criminal Justice System (1987) ? conclusione: non esiste alcune discriminazione sistematica C. R. Mann ? Unequal justice: A question of color (1993) ? conclusione: esiste discriminazione sistematica

    205. Teorie del conflitto (30) Primo approccio Osservazioni Il progetto e il modello di analisi sono legati a risultati e conclusioni tratti da vari tipi di ricerche Il tema della discriminazione un falso problema e loggetto di studio veramente rilevante il tema della produzione delle leggi ? Conclusione: non si registra alcun passo avanti verso la risoluzione del contrasto int. al primo approccio

    206. Teorie del conflitto (31) Secondo approccio Thomas J. e OMaolchatha A. ? Reassessing the critical metaphor: An optimistic revisionist view (1989) ? Trascendenza delle idee dominanti sul controllo sociale Criminologia realista Criminologia della pacificazione Criminologia radicale femminista Criminologia decostruttivista

    207. Teorie del conflitto (32) Implicazioni politiche Criminologia radicale Riforma del sistema delle cauzioni Abolizione dellergastolo Penalizzazione e perseguimento dei reati economico-finanziari Promozione di misure alternative alla detenzione Progetti per ridurre il sovraffollamento delle carceri Composizione informale dei conflitti e corti di mediazione Riduzione delle sanzioni penali Strategie di controllo della criminalit e della delinquenza incentrate sulle comunit

    208. Teorie del conflitto (33) Implicazioni politiche Crimine degli immigrati Texas Intensive Supervised Probation Program (ISP) Crimine dei colletti bianchi Allocazione di un > n. di risorse agli enti di vigilanza che combattono i reati delle aziende e quelli commessi in ambito pofessionale Codice di autoregolamentazione nelle aziende Introduzione di corsi di etica degli affari nelle scuole di formazione allimpresa Ridefinizione della criminalit che includa I danni subiti dalla societ nel suo insieme Violenza domestica e abusi sui minori Head Star, programmi di sostegno socio-sanitario alle famiglie

    209. Teorie del controllo sociale (o della socializzazione) (1) Fondamento Cause della criminalit e della delinquenza: Variabili di tipo sociologico ? la struttura familiare, listruzione e il gruppo dei pari Domanda Perch le persone rispettano le regole? invece di Che cosa che fa delle persone dei criminali?

    210. Teorie del controllo sociale (2) Contesto sociale Religione ? crescita del movimento born again (rinati) Politica ? Watergate ? aumento disillusione vs governo Economia ? ? Prezzo del petrolio Societ ? presa in ostaggio degli americani in Iran ? Crescita di un clima conservatore ? anni 80

    211. Teorie del controllo sociale (3) Contesto intellettuale Alternativa alle teorie della tensione Critica vs teorie dellanomia e della subcultura Idee della Scuola di Chicago ? concetto di disgregazio- ne sociale Reazione agli approcci delletichettamento e del conflitto ? ritorno allanalisi del comportamento criminale Sistema penale diviene un oggetto di studio ? interesse dello stato vs i progetti di giustizia penale e di lotta alla criminalit Metodologia ? indagini self-report (autodenuncia)

    212. Teorie del controllo sociale (3) Emile Durkheim ? Le regole del metodo sociologico (1895) ? La devianza un fenomeno normale riguardante ogni tipo di societ La devianza contribuisce a mantenere lordine sociale Il comportamento controllato dalla reazione sociale (indignazione, punizione) Cattivo funzionamento delle relazioni sociali e mancata esplicitazione delle norme (deregolamentazione) ? criminalit e suicidio

    213. Teorie del controllo sociale (4) Teorie del legame sociale Sykes Gresham e Matza David ? Techniques of neutralization: A theory of delinquency (1957) Tutti in una societ, anche i delinquenti delle classi inferiori, sono legati al sistema di valori dominante Ogni individuo libero di commettere un reato tramite luso di TECNICHE DI NEUTRALIZZAZIONE ? meccanismi che permettono a ciascuno di neutralizzare e sospendere temporaneamente la loro fedelt ai valori sociali

    214. Teorie del controllo sociale (5) Teorie del legame sociale Tecniche di neutralizzazione Negazione della responsabilit Negazione del danno Negazione della vittima Condanna di chi condanna Richiamo a lealt pi alte

    215. Teorie del controllo sociale (6) Teorie del legame sociale David Matza ? Delinquency and drift ? 1964 ? Legame con lordine morale ? legame esistente tra gli individui e i valori sociali dominanti ? Criminologia ? obiettivo ? spiegare come il legame con lordine morale si rafforzi o si indebolisca

    216. Teorie del controllo sociale (7) Teorie del legame sociale Travis Hirshi ? Causes of delinquency (1969) Assunto di base Non esiste alcun tipo di comportamento che allo stesso tempo pu essere conforme alle regole di un gruppo ristretto di individui e deviante rispetto le regole sociali generali: un comportamento se deviante deviante. E la societ conforme che governa la prospettiva sotto cui viene visto il comportamento

    217. Teorie del controllo sociale (8) Teorie del legame sociale Hirshi Ogni persona libera di intraprendere la via della delinquenza CAUSA Indebolimento o rottura dei legami sociali

    218. Teorie del controllo sociale (9) Teorie del legame sociale Gli elementi del legame sociale secondo Hirshi Attaccamento Impegno Coinvolgimento Convinzione

    219. Teorie del controllo sociale (10) Teoria del deterrente ? anni 60 Principio base La punizione rappresenta un freno efficace alle azioni criminali ? La frequenza dei crimini varia in modo inverso rispetto alla certezza e alla severit della pena ? > sono le pene < sar il numero dei reati

    220. Teorie del controllo sociale (12) Deterrenza Collettivo (dissuasione generale) ? agisce quando la conoscenza di una condanna comminata ad un crimina- le in grado di disincentivare altri dal ripetere lo stesso reato Individuale (dissuasione specifica) ? agisce allorch il soggetto si astiene dal commettere altri crimini a causa della punizione gi subita in precedenza

    221. Teorie del controllo sociale (13) Deterrenza Maurice Cusson ? Croissance and decroissance du crime (1990) ? Rapporto tra pena/reato Certezza ogg.va ? Conoscenza della ? Dissuasione ? Crimine della pena certezza della pena NB. ? = relazione diretta ; ? = relazione indiretta

    222. Teorie del controllo sociale (14) Deterrenza Maurice Cusson ? Le controle social du crime (1983) ? Rapporto certezza della pena/criminalit 1 tempo = variazioni nei tassi reali di carcerazione modificano i rischi cumulativi reali di incarcerazione 2 tempo = i devianti prendono consapevolezza delle variazioni nei tassi cumulativi dincarcerazione, dapprima in base alla loro esperienza personale (dissuasione gen.), in seguito in base allosservazione dei loro compagni (dissuasione speciale) 3 tempo = certezza oggettiva ? valutazione dei rischi da parte ? tassi di criminalit dellarresto dei devianti attuali e potenziali

    223. Teorie del controllo sociale (15) Deterrenza Henry Pontell ? Deterrence: Theory versus practice (1978) ? Critica pi pesante ? Pi severit della pena = meno criminalit OK Pi criminalit = meno severit della pena ? ? Un sistema penale sovraccaricato di lavoro avr < livelli di punizione

    224. Teorie del controllo sociale (16) Classificazione Positiviste ? spiegano il comportamento, prevalentemente conforme Prospettiva consensuale ? postulato ? esistenza di un ordine morale dominante Approccio microteorico ? attenzione posta sulle cause del crimine piuttosto che sulla spiegazione della struttura sociale

    225. Teorie del controllo sociale (17) Sviluppi attuali Spiegazione microcriminalit Spiegazione dei crimini commessi da membri delle diverse classi ? crimini dei colletti bianchi o cl. media Spiegazione dellabbandono della delinquenza da parte di molti criminali Spiegazione del crimine minorile e giovanile

    226. Teorie del controllo sociale (18) Implicazioni politiche Politiche ispirate al BUON SENSO per la lotta contro la criminalit e la delinquenza ? Programmi scolastici Programmi ricreativi ? Programmi organizzati da Associazioni (ex. Boy-scout) scuole, ma anche da gruppi Eventi sportivi religiosi ? Progetti che mirano a impegnare i bambini in attivit conformi

    227. Disordine urbano DISORDINE = insieme di situazioni e comportamenti che, nella percezione comune, risultano invadere o ledere il bene collettivo DISORDINE SOCIALE = comprende le condotte (guidare in modo pericoloso, spacciare droghe in pubblico, ecc.) e le presenze (prostitute, barboni, nomadi, ecc.) DISORDINE FISICO = comprende fenomeni quali i vandalismi (panchine danneggiat, cassonetti bruciati, graffiti, ecc.), le forme dinquinamento (acustico e ambientale), gli stati dincuria (verde pubblico trascurato) e di abbandono (bici, auto, moto, edifici)

    228. Disordine urbano Perch importante contrastare il disordine? Effetti disgreganti sulla comunit Segno dellincapacit della pubblica autorit ad intervenire efficacemente sui problemi sociali, che alimenta un generale senso di abbandono Mobilit residenziale che si riduce ad uno spostamento della popolazione residente pi sensibile ed abbiente vs aree pi sicure e ordinate ? trasformazioni sociali e strutturali dellarea NB PREVENIRE = FAVORIRE IL CONTROLLO SOCIALE INFORMALE (collective efficacy)

    229. Disordine urbano Quali effetti sulla criminalit? Wilson e Kelly (1982) ? Broken Windows Theory (Teoria delle finestre rotte) ? Il disordine provoca un aumento della criminalit ? Se una finestra di un edificio viene rotta e non riparata, tutto il resto delle finestre sar presto rotto perch il segnale che a nessuno interessa nulla di quel determinato edificio ? Politica della tolleranza zero (Rudolph Giuliani ? New York)

    230. Disordine urbano Teoria delle finestre rotte Forma particolare di gestione del territorio secondo cui non vengono tollerate le piccole trasgressioni che, se trascurate (e non corrette e/o sanzionate subito), potrebbero generare fenomeni di emulazione ? Origine Esempio della finestra rotta: se in un quartiere un teppista spacca una finestra, e nessuno la aggiusta, molto probabile che ben presto qualcun altro faccia lo stesso, se non peggio, dando cos inizio ad una spirale distruttiva ? Conseguenze Un ambiente con finestre rotte stimola la comunit attigua a distruggere, un ambiente invece ben curato porta la comunit (anche quella non naturalmente "curata") a curare l'ambiente che la circonda

    231. Disordine urbano Teoria delle finestre rotte ? CONCETTO BASE Qualit di vita = segni indicativi di degrado urbano e di criminalit ? diminuzione di qualit di vita ? Problemi di piccola portata, come un vetro rotto o lurina di un barbone, se lasciati a lungo irrisolti, comunicano al cittadino il messaggio subliminale che il disordine in generale viene tollerato ? EFFETTO L'impressione di un governo noncurante invita a commettere delitti sempre pi gravi

    232. Disordine urbano Teoria delle finestre rotte Critiche Non trova un solido fondamento empirico Laccostamento del concetto di correlazione con quello di causalit risulta essere fallace La relazione tra disordine e le forme pi gravi di criminalit modesta Cecit nei confronti del potenzialmente dannoso intervento discrezionale della polizia sulle minoranze ? intervento minimo rappresenta spesso una copertura per comportamenti razzisti

    233. Disordine urbano La politica della tolleranza zero ? Modello di governo che prevede un'applicazione particolarmente intransigente delle norme di pubblica sicurezza nei confronti delle minori trasgressioni (il mancato pagamento del biglietto dell'autobus, la prostituzione, gli scippi ecc.) ? neppure le piccole infrazioni devono essere tollerate bens perseguite, per fermare sul nascere l'escalation verso il peggio. ? Obiettivo a breve = L'abitudine alla legalit dovrebbe comportare una riduzione della microminalit accompagnata anche da un calo dei reati maggiori, quali strupri e omicidi

    234. Disordine urbano Politica della tolleranza zero Critiche Buoni risultati solo nel breve periodo, in quanto si tratta di una strategia di ordine pubblico che richiede impegni finanziari insostenibili nel lungo periodo Sistema inefficace o addirittura complice nei confronti delle scorrettezze compiute da persone potenti e facoltose, come ad esempio banchieri e capitani di industria Le campagne di legge e ordine sono sintomatiche, ossia non curano le cause della devianza ma solo i sintomi.

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