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Progetto triennale Classe 1 I / 2 I / 3 I Scuola Media “Ada Negri” Succursale di Via X Maggio Anni scolastici 2003/2004

Progetto murale. IL PONTE DELL'ADDA a lodi. Progetto triennale Classe 1 I / 2 I / 3 I Scuola Media “Ada Negri” Succursale di Via X Maggio Anni scolastici 2003/2004 2004/2005 2005/2006 Docenti: Emanuela Sottani Ivana Tomasetti Enzo Pallotti Raccordo con le classi

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Progetto triennale Classe 1 I / 2 I / 3 I Scuola Media “Ada Negri” Succursale di Via X Maggio Anni scolastici 2003/2004

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Presentation Transcript


  1. Progetto murale IL PONTE DELL'ADDA a lodi Progetto triennale Classe 1 I / 2 I / 3 I Scuola Media “Ada Negri” Succursale di Via X Maggio Anni scolastici 2003/2004 2004/2005 2005/2006 Docenti: Emanuela Sottani Ivana Tomasetti Enzo Pallotti Raccordo con le classi del Liceo Artistico “Callisto Piazza” LODI com'era, com'e'

  2. Perchè? Come? Cosa? Motivazione Perché? Progettazione Come? Risultato Cosa? Indagando per tre anni con interviste, ricerche in Biblioteca, all’Archivio e al Museo; imparando le tecniche del dipinto su muro. Per abbellire il muro del ponte e la scuola. Realizzare un grande murale sul muro antistante l’entrata della scuola. Perché siamo la scuola “del Ponte”.

  3. Interviste agli anziani PARLA LA NONNA DI MATTEO Andavo con mia nonna a lavare i panni sulla riva destra dell’Adda, nel punto in cui ora si trova la scalinata per scendere sul fiume, bisognava arrivare presto per trovare posto, altrimenti si doveva tornare il giorno dopo. Nel 1932 per la prima volta ho visto l’alluvione, ero andata a prendere il pane e nel giro di 10 minuti il rione del Borgo è stato sommerso dall’ acqua. Nel 1971/72 il ponte venne chiuso perché le arcate stavano cedendo per il troppo peso dovuto al passaggio dei mezzi pesanti. Allora venne alzato tenendo buona come struttura solo i piloni. Nel 1976 i miei genitori abitavano in Via Defendente nel condominio “Il Panoramico”: fecero appena in tempo a portare l’ automobile sul Colle Eghezzone, poi tutta la zona fu invasa dall’acqua. Il giorno dopo vennero molti camion dell’esercito a portare i massi di pietra nella zona di Piarda Ferrari perché l’ Adda se la stava portando via; riuscirono dopo due giorni di lavoro a fermare l’ acqua.

  4. Interviste agli anziani RISPONDE IL NONNO DI IRENE Quando ero un giovanotto andavo a passeggiare sul ponte perché c’erano le ragazze. Invece quando ero bambino in estate andavamo a fare il bagno nell’Adda, ma di nascosto sia dai genitori, che non volevano, sia dalle bande del Borgo, perché se no ci prendevano a sassate. Mi piaceva quando venivano le alluvioni perchè andavamo in barca. Anche le donne erano contente perché solitamente stavano sempre chiuse in casa, ma quando venivano le alluvioni erano “obbligate” ad uscire! Io e mia sorella volevamo scappare a Cadilana perché stavano bombardando Lodi (avevo 12 anni). Con le nostre biciclette stavamo attraversando il ponte quando vedemmo un aereo avvicinarsi. Allora ci buttammo in un fosso lì vicino (dove adesso c’è il distributore) e subito dopo l’aereo cominciò a mitragliare: ci salvammo per un pelo. Ricordo un signore che ogni Capodanno si tuffava nell’acqua gelida dell’Adda.

  5. Il fiume Adda attraversa l’intero territorio del lodigiano. Il suo nome ha origine celtica e significa: “acqua corrente”. La valle dell’Adda o Gera d’Adda, anticamente occupata dal lago Gerundio, è la più ampia, con scarpate che distano tra loro 8 km. Il tratto che scorre tra Lodi e Castiglione è denominato “Adda morta” poiché l’uomo non è ancora intervenuto ed il paesaggio è uno dei più suggestivi; le rive di questo fiume furono storicamente importanti per il lodigiano: grandi battaglie si consumarono tra una riva e l’altra: nel 490 tra Odoacre e Teodorico, nel 1437 tra Nicolò e l’esercito veneziano, nel 1796 tra Napoleone e l’esercito austriaco. Napoleone decise di sistemare e migliorare il ponte di Lodi. Dopo circa mezzo secolo quello stesso ponte costruito in legno venne distrutto forse da un incendio; venne poi fatto ricostruire in muratura nel 1864. Notizie da fonti BIANCHINI GIORGIO: “LODI” Edizioni Telesio – Milano - 1992.

  6. Notizie da fonti LA BATTAGLIA  DI LODI L'avanguardia francese arrivò in vista di Lodi all’alba del 10 maggio 1796; l'armata austriaca si era messa in salvo oltre l’Adda, lasciando circa 10 mila uomini al comando del generale Sebottendorf. Napoleone, dopo un patriottico discorso, lanciò i suoi granatieri attraverso le porte lungo la strada rialzata. La carica dei francesi, sotto un violento fuoco di fucileria austriaca, raggiunse il centro del ponte. L'attacco venne immediatamente ripetuto: molti ufficiali guidarono gli uomini che si buttarono di nuovo nella battaglia. Il comandante austriaco Sebottendorf, con un contrattacco, giunse quasi a riconquistare il ponte, ma gli uomini di Massena, seguiti da quelli di Augerau, stroncarono l'azione. Il generale Ordener con un reparto di cavalleria francese, attaccava sul fianco, dopo aver trovato un guado. Fu una giornata memorabile: per la prima volta Napoleone partecipò di persona alla battaglia. “MILES” - Fabbri Editori"Storia Universale Marmocchi" - SEI Ed. 1855 " Storia Universale Cambridge" - Garzanti Editori"Grande storia Universale"-  Curcio Editore

  7. Notizie da fonti NELLA CITTA’ DI LODI Napoleone ottiene la Lombardia e nasce la Repubblica Cisalpina. A Lodi si vedono coccarde bianche rosse blu. Fra la borghesia cittadina ci sono simpatizzanti della rivoluzione francese: un club segreto esce allo scoperto. Si usa il calendario repubblicano francese. Alcuni sacerdoti sono favorevoli alle nuove idee. Frati e monaci si arruolano o si sposano. http://www.lodionline.it/personaggi/scheda-napoleone.asp

  8. NELLA CITTA’ DI LODI Nel seminario si pianta l’albero della libertà. Vengono soppressi enti religiosi: santa Agnese, san Cristoforo, san Domenico, sant’Antonio e, per qualche mese, l’Incoronata. Sono sciolti i capitoli del Duomo e di S. Lorenzo. Il nuovo parroco di Codogno viene eletto da un’assemblea popolare invece di essere scelto dal vescovo. Questi si oppone e viene esiliato. Tuttavia presso il convento di S. Filippo c’è l’ex arcivescovo di Gorizia a riposo. I preti di Lodi si appoggiano a lui per consiglio e sostegno morale. Il 28 aprile del 1799 ritornano gli austriaci: il Seminario riapre, il Vescovo Della Beretta rientra. Nel novembre 1799, il Bonaparte ritorna a conquistare l’ Italia (giugno 1800). Si ricomincia: Della Beretta è di nuovo esiliato.

  9. All'archivio storico STORIA DEL PONTE 885/972: Passaggio sull’Adda con barche dal porto di Portadore (Boffalora) Prima del 1158: Esiste un ponte “del Fanzago” Torretta, non propriamente ponte, ma passerella per pedoni. L’Adda crea un lago (palude). C’è invece un porto, approvato da Federico Barbarossa: vi era un castello a guardia del porto, poi distrutto per erigervi l’attuale chiesa di S.Francesco. 1158: Ponte nuovo, permesso da Federico Barbarossa, a nord-ovest della città; viene eretto dall’architetto Muzio della Gatta ed è una fonte di guadagno per i cittadini. 1258: Ponte nuovo a Vallicella (Borgo Adda); il porto è a Serravalle; vi sono inondazioni negli anni 1239 e 1299, 1398.

  10. 1447: Guerra tra gli Sforza e la Repubblica di Venezia: i Veneziani entrano vittoriosi dal ponte di Lodi e li accoglie Luigi Fissiraga, (partito guelfo) accompagnato dalla figlia ventenne, Rina. Hanno come ospite Alberto Gaffurio, un elegante ufficiale della Repubblica Veneta. I due giovani si innamorano e si sposano. Nel 1450, con la pace tra gli Sforza e Venezia, l’esercito dovette lasciare la città. La sposa non potè seguire il marito perché in attesa di un figlio, che nacque il 14 gennaio 1452: Franchino Gaffurio. 1454: Ponte nuovo fatto costruire da Francesco Sforza. 1473: Andrea da Foligno, ingegnere ducale, ripara il ponte; all’inizio del 1500 il ponte era distrutto, venne ricostruito molte volte. 1798: disegno del ponte cartella 377 – Archivio Storico di Lodi 

  11. 1508: Il ponte è fatto di barche. 1649: Passaggio sul ponte di Marianna d’Austria, figlia dell’imperatore Ferdinando III. Va in Spagna da Vienna per sposare Filippo IV. Furono fatti festeggiamenti speciali in suo onore (cori, danze, archi di trionfo). 1796: Il ponte di legno che collegava le sponde opposte dell’Adda era lungo circa 200 metri e largo 8. Era formato da 57 campate, 31 delle quali poggiavano nel corso principale del fiume e altre 5 in un ramo secondario, le rimanenti poggiavano su terra. E’ l’anno della battaglia del ponte: Napoleone sconfigge gli Austriaci. 1859: Gli Austriaci bruciano il ponte. Si svolge la guerra d’indipendenza. 1798: disegno del ponte cartella 377 – Archivio Storico di Lodi 

  12. 1798: disegno del ponte cartella 377 – Archivio Storico di Lodi Gennaio 1861: lettera di richiesta per il consolidamento del ponte Cartella 512 – fascicolo 28 – Archivio Storico di Lodi

  13. Manifesto 1865 Cartella 371 – Fascicolo 21 – Archivio Storico di Lodi Il ponte è di legno

  14. In biblioteca Libri consultati: “Lodi e il suo territorio” di Giovanni Agnelli, Atesa Editrice 1981. “Il nostro ponte sull’Adda” di Gaspare Oldrini, 1923. “La battaglia al ponte di Lodi” di Giuseppe Agnelli, editrice Biancardi, Lodi. Dal “Corriere dell’Adda” di giovedì 13 settembre 1888

  15. 1864: Costruzione del ponte in cotto, 15 metri più a monte del precedente, dall’architetto Gualini di Milano; la spesa è di lire 352.346,3. 2000: Il ponte è dotato di due passerelle ciclopedonali. Costruzione di un nuovo ponte 500 metri più a sud. Il ponte oggi

  16. La nostra scuola e il ponte La nostra scuola è proprio adiacente al ponte; molti di noi passano su questo ponte tutte le mattine per arrivare a scuola o con l’auto dei genitori o con i mezzi pubblici o a piedi o in bici sulle nuove passerelle.

  17. Progettazione del murale Per abbellire il muro della passerella pedonale e ciclabile del ponte davanti alla scuola, abbiamo deciso di dipingere un murale. Quindi abbiamo approfondito le nostre conoscenze sulla tecnica e sulla storia del murale con delle lezioni al liceo artistico della nostra città.

  18. Per conoscere l'arte del murale LEZIONE AL LICEO ARTISTICO I murales risalgono al 1800 a.C. ed erano pitture rupestri: in alcuni casi servivano per augurare la buona caccia. Gli Egizi rappresentavano personaggi stilizzati di profilo. Per gli uomini si utilizzavano colori scuri tendenti al rosso, per le donne colori più chiari. Usavano la tempera e i dipinti servivano al defunto per ricordare la sua vita. L’arte etrusca utilizzava la tecnica dell’ affresco per dipingere cerimonie funebri. L’arte romana è caratterizzata da affreschi su lastre di marmo e su colonne reali: i dipinti sono a tinta unita o con raffigurazioni irreali e mitologiche. Si basa su quattro stili: il primo è l’incrostazione, il secondo è la prospettiva, il terzo è la tinta unita e il quarto è lo stile fantastico.

  19. IL MEDIOEVO Nel medioevo gli artisti realizzavano affreschi a carattere religioso. Durante il Gotico si facevano dipinti su tavole in modo da poterli trasportare e si usava il chiaro-scuro. Giotto è il pittore che, per primo, rappresentò la realtà in tre dimensioni.

  20. ARTE RINASCIMENTALE Gli affreschi sono la manifestazione artistica di maggior rilievo. Masaccio raffigura scene dal vangelo, con l’uomo al centro del mondo. Nel lavoro del Mantegna c’è l’idea continuativa tra terra e cielo, ossia tra divino e terreno. Leonardo da Vinci fa ampio uso di colori ad olio, ma usava come tecnica la tempera su muro; riprese a disegnare caratteri religiosi. Raffaello ritorna al classicismo; dipinse quattro stanze del Vaticano creando effetti particolari. Michelangelo affrescò la Cappella Sistina con scene dal giudizio universale, il colore predominante è il blu marino. Verrà molto criticato l’uso dei corpi nudi dei santi.

  21. MURALISMO MESSICANO Gli artisti messicani dedicarono il murale al popolo. Tra i principali esponenti del "rinascimento messicano", vi è Orozco che contribuì al revival della tecnica dell'affresco. Dipinse grandiosi cicli di murales figurativi e con temi di interesse sociale, espressi con immagini derivate dalla tradizione cristiana, dalla storia e dalla cultura messicana. MURALES MODERNI I murales nell’arte contemporanea nascono per uso pratico: infatti i lustrascarpe li utilizzavano per delimitare le loro aree di lavoro. Successivamente nasce il fenomeno del Writing, che si estese in tutto il mondo. Stili tipici sono: blocks, grandi scritte in bianco e nero, throw–up, stile dinamico, di solito su treni o oggetti in movimento, stile dinamico morbido, corrente europea, stile figurativo…… Nasce poi uno stile che unisce quelli precedenti formando disegni senza significato, che si trasforma anche in dediche e poesie.

  22. Prima arcata Sotto la prima arcata si vedrà il presente: sagome di ragazzi di oggi.  

  23. Seconda arcata Sotto la seconda ci sarà l’Ottocento e i primi del Novecento: barcaioli e lavandaie sul fiume.

  24. Terza arcata Sotto la terza sarà dipinta una scena della battaglia di Lodi di Napoleone: soldati a cavallo e armi da fuoco.

  25. Quarta arcata Sotto la quarta arcata ecco la città medioevale, appena dopo la fondazione da parte di Federico Barbarossa: il ponte è di legno

  26. Quinta arcata Sotto l’ultima arcata si dipingerà il paesaggio del fiume quando il ponte non c’era ancora.

  27. Fine

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