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DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE ANTICRIMINE DELLA POLIZIA DI STATO

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE ANTICRIMINE DELLA POLIZIA DI STATO SERVIZIO POLIZIA SCIENTIFICA. 1° Dir. Dr. Nicola Cimino. Linee guida per l’impiego della Polizia Scientifica nei servizi di ordine pubblico. Premessa La fase della Pianificazione

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DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE ANTICRIMINE DELLA POLIZIA DI STATO

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Presentation Transcript


  1. DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE ANTICRIMINE DELLA POLIZIA DI STATO SERVIZIO POLIZIA SCIENTIFICA 1° Dir. Dr. Nicola Cimino Linee guida per l’impiego della Polizia Scientifica nei servizi di ordine pubblico

  2. Premessa La fase della Pianificazione La fase Organizzativa La fase della Esecuzione Il De-briefing La fase di Post produzione Dispositivi di protezione Osservazioni…

  3. Premessa • Il contesto normativo di riferimento delle linee guida • L’impiego della Polizia Scientifica nei servizi di O.P. si inserisce nel quadro normativo-ordinamentale dei servizi di O.P.(DPR n.782/85). • Modello operativo proposto • Flessibile ed adattabile alle specifiche contingenze • Concrete modalità di svolgimento del servizio di Polizia Scientifica • Finalità e destinazione delle linee guida • Atte a garantire l’ordinato svolgimento di una manifestazione pubblica (maggior efficacia delle misure predisposte dall’Autorità) • Destinate (in parte) a essere inserite e disciplinate nella ordinanza del Questore ex 37 D.P.R. 782/85. • Strumento di supporto alle investigazioni e di contrasto alle illegalità (acquisizione di elementi probatori attraverso l’identificazione dei responsabili di episodi di illegalità).

  4. Pianificazione • Ordinanza di servizio emanata dal Questore (art. 37 DPR n. 782/1985) • Stabilisce • Modalità di svolgimento dei servizi • Forza impiegata • Equipaggiamento necessario. • La preparazione dell’ordinanza richiede la sintesi di contributi provenienti dai singoli settori e centri di responsabilità. • Il Gabinetto di Polizia Scientifica dovrà collaborare con il Capo di Gabinetto anche prima dell’atto ordinatorio, attraverso la ricognizione delle strumentazioni tecnologiche utilizzabili durante il servizio.

  5. Pianificazione • Analisi e ricognizione dei luoghi e dei percorsi • Le manifestazioni con corteo vengono solitamente effettuate in luoghi ed attraverso percorsi per lo più consueti attraverso i quali usualmente vengono indirizzati i promotori • Rilevamento e mappatura • dispositivi videosorveglianza (Enti territoriali, polizie Municipali, Istituti Credito, esercizi commerciali, privati…) • zone d’"ombra" (mancata copertura foto/video) • Remotizzabilità (sale operative) • Individuazione, lungo i percorsi così mappati • Possibili postazioni di ripresa foto/video di diversi tipi (fisse, mobili, con operatore o meno,…) • Relazione tecnica recante ubicazioni, disponibilità, numeri utili, contatti gestore, specifiche tecniche (direzione, bontà segnale, qualità immagine…) • Scelte tecnologiche • Per assicurare la maggior copertura possibile • Attrezzature foto/video da utilizzare (tipi di obiettivo, occultamenti,…) • Modalità di ripresa (appiedata, automontata, aerea,…)

  6. La fase Organizzativa • 1. Preparazione preliminare • Prima dell’evento annunciato e della stesura dell’ordinanza. • 2. Il Tavolo Tecnico (ex circ.490/2009) • Tale strumento di coordinamento tecnico delle attività delle forze di Polizia, per eventi di maggior rilievo, comprende nella pianificazione anche la Polizia Scientifica. • 3. Briefing operativo • Al termine dell’incontro con il Questore, il Dirigente del Gabinetto condivide con il Dirigente della DIGOS le problematiche e le criticità emerse nel corso della riunione tecnica.

  7. La fase Organizzativa: preparazione preliminare • Contatti diretti e scambi di informazioni • Prima dell’evento e della stesura dell’ordinanza, tra Dirigenti dei Gabinetti di Polizia Scientifica, il Gabinetto della Questura e la DIGOS. • Analisi della tipologia e motivazione dell’evento (eventuali criticità) • Valutazione operativa delle informazioni fornite • Studio dei percorsi interessati da eventuali cortei, anche estemporanei, con particolare attenzione agli obiettivi sensibili, • Sopralluogo del personale Scientifica e DIGOS (riprese video) • Ove il percorso non sia stato già mappato (fase di pianificazione) • Monitoraggio delle le telecamere di sorveglianza presenti sull’itinerario • Individuazione delle cc.dd. postazioni fisse di ripresa (di norma, tra il 1° e il 3° piano di uffici pubblici, locali commerciali/privati,…) • Il dirigente valuta la mappa e provvede agli eventuali contatti.

  8. La fase Organizzativa: tavolo tecnico • Nel corso della riunione • il Dirigente del Gabinetto acquisisce ulteriori informazioni operative relative • alla mappatura già descritta (pianificazione) • al previsto fabbisogno operativo (numero di operatori da impegnare, strumentazioni ed apparecchiature in dotazione). • Eventuali criticità riscontrate dal Gabinetto in sede di ricognizione dei luoghi saranno riferite al Questore per le sue valutazioni. • Dalla riunione emergono intese circa: scelte strategiche, linee di massima del dispositivo, realizzazione di «reazioni» operative rispetto ad azioni violente.

  9. La fase Organizzativa: briefing operativo • Il Dirigente del Gabinetto ed il Dirigente della DIGOS definiscono • modalità tecniche dell’impiego (postazioni fisse, appiedate, scooter,…) • obiettivi da conseguire e mansioni da svolgere designando il personale • responsabile del coordinamento dell’attività della polizia scientifica • responsabile del coordinamento operativo delle unità • da impiegare nell’arco del servizio • responsabile per il supporto tecnico logistico (efficienza dei mezzi di trasporto ed apparecchiature tecniche) • dislocazione (eventuale) di operatori presso sale operative per la visione di telecamere remotizzate(Questura, Polizia Locale…) • redazione e consegna di documentazione ritenuta necessaria • individuazione ed assegnazione mezzi comunicazione • squadra di supporto per il riversamento immediato delle immagini

  10. La fase della Esecuzione • 1. Coordinamento operativo • 1.1 Prima dell’evento annunciato e della stesura dell’ordinanza • 2. Svolgimento del servizio • 2.1 Prima fase (acquisizione delle cc.dd. «immagini preventive») • 2.2 Inizio manifestazione • 2.3 Riversamento e archiviazione immagini

  11. La fase della Esecuzione: coordinamento operativo • Il coordinatore dei servizi di polizia scientifica • descrive al Dirigente del servizio di O.P. • la consistenza numerica dell’aliquota disponibile e la pianificata dislocazione di essa sul teatro delle operazioni, • la tipologia delle riprese ottenibili, ricevendo (eventuali) prescrizioni • stabilisce con il Dirigente del servizio di O.P.le modalità di comunicazione radio • riceve istruzioni circa la “riconoscibilità” degli operatori di Polizia Scientifica in relazione alla particolare tipologia dei manifestanti • dispone gli operatori di Polizia Scientifica sul teatro dell’evento curandone, d’intesa con il Dirigente del servizio di O.P., “l’inserimento” nell’ambito di adeguati dispositivi di forza pubblica per • definirne collocazione e compiti ed • assicurarne, soprattutto, la doverosa protezione.

  12. La fase della Esecuzione: svolgimento del servizio • Prima fase (acquisizione «immagini preventive») • documentazione video fotografica dei gruppi presenti (ritratto dei tratti somatici, dell’abbigliamento e, soprattutto, dell’equipaggiamento. • riprese “indirizzate” da un qualificato osservatore della DIGOS o dal dirigente del servizio • meglio se effettuate attraverso le postazioni fisse individuate durante la fase di pianificazione • evitare che i manifestanti, ritenendosi ripresi, percepiscano l’attività come “provocazione” ovvero limitazione della libertà personale ed assumano atteggiamenti “duri”

  13. La fase della Esecuzione: svolgimento del servizio • Inizio della manifestazione • Il personale assume le posizioni indicate in ordinanza e disposte dal dirigente del servizio di O.P. • il personale non è in uniforme, quindi, • deve, comunque, rendersi riconoscibile alle forze dell’ordine impiegate • va presentato ai contingenti presenti • il dirigente del servizio O.P. distaccherà le unità laddove riterrà più opportuno (flessibilità) • durante l’evento l’operatore effettuerà documentazioni in grado di • fornire la visione generale dell’evento • avere fini probatori o più latamente processuali nel caso di attività illegali, • in caso di fronteggiamento con i manifestanti l’operatore dovrà posizionarsi ai lati dello schieramento

  14. La fase della Esecuzione: svolgimento del servizio • Fase riversamento ed archiviazione immagini • A fine servizio ogni operatore effettua le operazioni necessarie per • archiviare tutta la documentazione (file) video fotografica secondo procedure standard per la conservazione dei dati e per la loro successiva lettura da parte degli organi investigativi ed inquirenti • compila un foglio di lavoro informatico relativo alla telecamera o al supporto informatico in cui vi sono le registrazioni delle sequenze individuabili per orario e luogo di ripresa • i supporti riversati vengono subito visionati e selezionati per procedere ad eventuale attività di estrapolazione per la valutazione degli eventi • il coordinamento operativo provvede ad approntare una prima e parziale raccolta di filmati tra i più significativi che possono essere forniti al Dirigente del Gabinetto per il c.d. de-briefing o per valutazioni tempestive sulle decisioni da adottare circa l’evento n corso

  15. Il De-briefing • È la sede in cui tutti gli attori coinvolti riesaminano gli eventi accaduti e le condotte osservate, puntando alla individuazione delle eventuali criticità ed eventuali correttivi per il futuro • La presenza pressoché istantanea “in rete” di notizie, immagini e video, acquisite anche da cittadini protagonisti o spettatori degli eventi di o.p.rende necessario fare “immediata” chiarezza sullo svolgersi dei fatti • La «documentazione» obiettiva dell’evento ha il duplice scopo di • verificare l’operatività dei Reparti e delle forza pubblica impegnata e • certificare la adeguatezza e legittimità degli interventi, in particolare quelli connotati dall’uso della forza

  16. Premessa La fase della Pianificazione La fase Organizzativa La fase della Esecuzione Il De-briefing La fase di Post produzione Dispositivi di protezione Osservazioni…

  17. La fase di Post produzione • Tutte le immagini raccolte dalle singole postazioni con operatore video vengono archiviate in una cartella con data e definizione evento • Stessa procedura per le documentazioni fotografiche • Raccolta delle (eventuali) immagini • riprese dalle telecamere di videosorveglianza della Polizia Locale o di altri enti preventivamente contattati • acquisitein rete o proveniente da circuiti informativi • Il materiale viene conservato presso il Gabinetto per la successiva attività di individuazione di soggetti responsabili di illegalità • Nel caso in cui si sia proceduto ad attività di foto segnalamento sarà necessario completare la documentazione di dettagli relativi all’abbigliamento indossato, equipaggiamento ovvero particolari caratterizzanti (book fotografico virtuale collegato all’evento)

  18. Dispositivi di protezione • Attualmente le disposizioni formali prevedono che il personale impiegato porti al seguito il materiale da O.P. • Il casco Uboot non consente • una agevole ed efficiente esecuzione delle riprese (ambito notturno, condizioni climatiche avverse,…) • la mimetizzazione degli operatori dislocati in prossimità dei luoghi sensibili od in situazione di scontri • i Gabinetti si sono dotati di micro telecamere, occultate nei vestiti (come i bottoni) ovvero negli occhiali, zainetti, cappellini,… • almeno due unità operative: l’operatore non direttamente impegnato • svolgerà compito di copertura rispetto al collega che effettua le riprese • orienterà la ripresa avendo una visuale complessiva e, tenendo il contatto visivo con il resto della forza pubblica, • guiderà l’operatore negli spostamenti evitandone l’isolamento

  19. Osservazioni… • Si respinge da più parti l’idea di “specializzare” all’interno del gabinetto, operatori di videoriprese per l’O.P. • L’aumento di richieste di supporto scientifico all’o.p.non consente, attesi gli esigui numeri di operatori assegnati al Gabinetto, di fare tale distinzione tra addetti ai sopralluoghi di P.G. ed addetti ai servizi di O.P. • Andrebbe invece esteso a tutti un addestramento specifico, quale quello tenutosi nel 2009 presso la Scuola di fanteria di Cesano di Roma “Media Combat Team”, • Occorrerebbe inserire una collaborazione didattica permanente da parte del Servizio Polizia Scientifica all’interno della Scuola di O.P. di Nettuno per illustrare le potenzialità del supporto operativo fornito dalla Polizia Scientifica

  20. Grazie per l’attenzione

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