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La Carità ovvero L’AMORE

INTERROGARSI EDUCARSI VIVERE. La Carità ovvero L’AMORE. Erminio Antonello “ Lineamenti di esperienza vincenziana” CLV. www.sorelleministre.it. La carità ovvero l’amore per Cristo e, in Cristo, per ogni uomo è lo scopo della vita.

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La Carità ovvero L’AMORE

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Presentation Transcript


  1. INTERROGARSI EDUCARSI VIVERE La Carità ovvero L’AMORE Erminio Antonello “ Lineamenti di esperienza vincenziana” CLV www.sorelleministre.it

  2. La carità ovvero l’amore per Cristo e, in Cristo, per ogni uomo è lo scopo della vita Educarsi alla carità è vivere crescendo nella familiarità con il significato che sostiene il gesto della carità. PERCHÉ CI AVVICINIAMO A CHI È NEL BISOGNO? www.sorelleministre.it

  3. LE RAGIONI DELLA NOSTRA AZIONE CARITATIVA • Soddisfare un bisogno della nostra natura • Imparare a vivere come Cristo www.sorelleministre.it

  4. Siamo creati solidali La nostra realizzazione passa attraverso il venire incontro al bisogno dell’altro. Il soccorrere chi è nel bisogno è una legge dell’esistenza tanto che se non lo facciamo ci sentiamo in colpa e quando lo facciamo anche i nostri pesi si ridimensionano. LA CARITÀ HA COME SCOPO LA REALIZZAZIONE DI NOI STESSI “Non siamo noi la soluzione al bisogno dell’altro, possiamo solo fargli compagnia. Il primo motivo per cui ci muoviamo nella carità è il desiderio di essere noi stessi felici e, con noi, aiutare anche gli altri ad esserlo.” www.sorelleministre.it

  5. Imparare a vivere come Cristo Gesù ci svela che la legge suprema dell’esistenza è la condivisione e la carità “Carità è la presenza stessa di Cristo fra noi. E‘ Cristo fra noi la carità di Dio” Imparare a riconoscere Cristo presente e a vivere di Lui ci spinge all’azione caritativa: “l’avete fatto a me” (Mt 25,40) La persona, ogni persona, diventa se stessa quando si sente amata. www.sorelleministre.it

  6. Imparare a vivere come Cristo Condiscendenza Cristo non ha preteso il cambiamento di chi incontrava Non pretende di cancellare la diversità, ne sa accogliere lo scandalo, promuovendola verso ciò che è ultimamente buono e giusto La condiscendenza all’altro è sempre accompagnata da FATICA La FATICA produce DOLORE che nasce dall’accorgerci di non sapere colmare l’abisso della diversità Superiamo la scandalo della diversità solo imparando lo sguardo di Dio sull’altro, lo sguardo di misericordia www.sorelleministre.it

  7. Imparare a vivere come Cristo Reciprocità: in un vero rapporto di carità si riconosce anche quanto si riceve. • La carità è un atto di amore misericordioso quando attuandola siamo profondamente convinti che al tempo stesso noi la sperimentiamo da parte di coloro che la accettano da noi. • La misericordia autenticamente cristiana è pure, in certo qual senso, la più perfetta incarnazione dell’uguaglianza tra gli uomini, e quindi della giustizia. Condivisione www.sorelleministre.it

  8. GLI ATTEGGIAMENTI DELL’AZIONE CARITATIVA L’atto di soccorrere il bisogno dell’altro può scaturire da diversi impulsi della nostra sensibilità e va educato a…. www.sorelleministre.it

  9. Attenzione alla persona Oltre alla commozione, oltre alla particolare sensibilità, oltre all’indole e anche oltre il risultato, e quindi anche senza alcuna di queste spinte… il motore della carità è: l’amore che afferma il “tu” dell’altro. La categoria che esprime la carità è quella del dono: stare di fronte all’altro riconoscendolo come persona significa fare spazio a ciò che egli è sottraendolo al rischio di ridurlo ad “oggetto” www.sorelleministre.it

  10. Attenzione alla persona Dare senza la carità si può, ma è vano San Paolo scrive nell’Inno alla Carità: “..se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.” www.sorelleministre.it

  11. Rivelare la dignità L’apertura verso l’altro parte dal suo bisogno dobbiamo fare attenzione a… www.sorelleministre.it

  12. Rivelare la dignità “La misura di ciò che l’altro ha veramente bisogno non sta in me: non sono io la misura della sua necessità” “L’altro propriamente non ha bisogno di me nè di ciò che io gli posso dare ma… Le cose e la mia presenza medianoqualcosa che supera me e le cose.” L’altro ha bisogno di essere riconosciuto come Dio lo riconosce: come “persona “ e come “figlio” HA BISOGNO DI QUELLA DIGNITÀ CHE DIO SOLO DÀ www.sorelleministre.it

  13. Far passare dai bisogni al Bisogno Condividere i bisogni fa allargare lo sguardo. L’altro ha bisogno del senso della vita Il linguaggio della carità introduce sempre, misteriosamente ma in modo attuale, Cristo. “Non ci siano riserve nell’associare la parola di Cristo alle attività caritative”. “Tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di Lui grazie a Dio Padre” Occorre ricordarsi che il grande bisogno di ogni uomo è il bisogno di Cristo www.sorelleministre.it

  14. Indicazioni pratiche www.sorelleministre.it

  15. Indicazioni pratiche www.sorelleministre.it

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