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I sistemi di sorveglianza: il contributo della microbiologia

Bergamo, 19 novembre 2007 Corso SIMIT-SIMPIOS. I sistemi di sorveglianza: il contributo della microbiologia. Antonio Goglio Dipartimento Prevenzione e Sorveglianza Infezioni, USC Microbiologia e Virologia Ospedali Riuniti, Bergamo. SorvInfezbergamo_19nov08. La sorveglianza delle infezioni.

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I sistemi di sorveglianza: il contributo della microbiologia

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Presentation Transcript


  1. Bergamo, 19 novembre 2007 Corso SIMIT-SIMPIOS I sistemi di sorveglianza: il contributo della microbiologia Antonio Goglio Dipartimento Prevenzione e Sorveglianza Infezioni, USC Microbiologia e Virologia Ospedali Riuniti, Bergamo SorvInfezbergamo_19nov08

  2. La sorveglianza delle infezioni

  3. La sorveglianza (1) • La sorveglianza delle infezioni ospedaliere è stata da sempre considerata un requisito essenziale di un programma di controllo finalizzato alla prevenzione delle complicanze infettive in ospedale. • Tutti gli Autori concordano sul fatto che la sorveglianza sia una attività di raccolta, analisi ed interpretazione dei dati continuativa ed orientata all’intervento(M.L.Moro, 1993)

  4. La sorveglianza (2) Tre requisiti fondamentali di un sistema di sorveglianza: • Obiettivi specifici per la raccolta dei dati • Definizione dei valori soglia oltre i quali intervenire • Identificazione a priori degli interventi efficaci da avviare nel caso vengano superati i valori soglia Qualora una di tali condizioni venisse a mancare, non avrebbe senso avviare un sistema di sorveglianza (Du Florey, 1983)

  5. La sorveglianza (3) Il sistema di sorveglianza è“un dito sul polso della comunità che indica quando è necessario intervenire”(Peterson, 1970)

  6. Cenni storici 1958, American Hospital Association (AHA) • A seguito del verificarsi di outbreak di infezioni ospedaliere da S.aureus, l’AHA raccomanda l’attivazione di programmi di sorveglianza

  7. Cenni storici anni ’60, Gran Bretagna • Creazione dell’Infection Control Nurse • Sorveglianza a partire dai dati microbiologici(per tempestivo riconoscimento di infezioni potenzialmente diffusibili)

  8. Cenni storici 1976, Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations (JCAHO) • include standard su sorveglianza, prevenzione e controllo delle infezioni tra i requisiti per l’accreditamento: - predisposizione di un programma annuale scritto, • personale dedicato, • sistema di sorveglianza

  9. Cenni storici 1985, Study on the Efficacy of Nosocomial Infection Control (Senic project) dei CDC • I risultati dello studio dimostrano l’efficacia dei programmi di sorveglianza associati a programmi di prevenzione e controllo nel migliorare l’outcome dei malati, riducendo i tassi di infezioni ospedaliere: -32% negli ospedali con programmi di sorveglianza attiva +18% in quelli che ne sono sprovvisti

  10. Without infection control 26% 19% 18% 14% 9% -10% -20% -30% -27% -32% -31% -35% -35% -40% With infection control Study on the Efficacy of Nosocomial Infection Control: Relative change in NI in a 5 year period (1970-1975) 30% 20% 10% LRTI SSI UTI BSI Total 0% Haley RW et al. Am J Epidemiol, Senic study, 1985

  11. Cenni storici 1985-1988 Italia, circolari ministeriali • Lotta contro le Infezioni OspedaliereCircolare Ministero della Sanita’ n. 52/1985. 2.1.1 Comitato responsabile del programma di lotta contro le Infezioni Ospedaliere Allo scopo di assicurare un’operatività continua in materia di Infezione Ospedaliera, è necessario che in ogni presidio ospedaliero, o in aggregati Ospedali di piccole dimensioni, sia istituita una commissione tecnica responsabile della lotta contro le Infezioni Ospedaliere. • Lotta contro le infezioni ospedaliere: la sorveglianza.Circolare Ministero della Sanita’ n. 8/1988. www.aspi.it

  12. I modelli di sorveglianza proposti in Italia • Basata sul laboratorio • Attraverso studi di prevalenza ripetuti • Continuativa in reparti ad alto rischio • Orientata per problemi Circolare Ministeriale n.8/1988

  13. I modelli di sorveglianza proposti in Italia: criteri di scelta • Funzionalità del laboratorio di microbiologia • Dimensione e tipo di unità rappresentate • Risorse disponibili • Grado di integrazione fra le diverse figure professionali interessate alla sorveglianza Circolare Ministeriale n.8/1988

  14. I modelli di sorveglianza proposti in Italia:criteri di scelta Si suggerisce: • Sistema misto (lab+ alto rischio+ mirata per problemi) negli ospedali di grandi dimensioni; • Indagine di prevalenza ripetuta negli ospedali di piccole dimensioni (ove in genere non sono rappresentate unità ad alto rischio) associando sorveglianza per problemi in grado di fornire informazioni più accurate per un intervento mirato. Circolare Ministeriale n.8/1988

  15. L’organizzazione ospedaliera (Italia) Moro, Convegno sulle infezioni Ospedaliere, Bergamo 24-25 novembre 2000

  16. Fonti di informazione • Sono numerose • La scelta dipende anche da: • disponibilità di risorse • applicabilità alla concreta situazione • facilità di accesso dei dati • obiettivi dello studio

  17. Fonti informative utilizzate per la identificazione dei pazienti infetti (CDC) Visita giornaliera ai reparti Revisione giornaliera degli esami di laboratorio Grafiche temperatura Quaderno terapie Pazienti in isolamento Esame colturale positivo? Trattamento antibiotico? Febbre? No Sì No Sì No Sì Revisione cartella clinica • Fonti aggiuntive: • autopsie • dimessi • SPP Infezione ospedaliera? No Sì

  18. Metodi d'identificazione dei pazienti con infezioni nosocomiali Swiss-NOSO, dic 2000

  19. Sorveglianza dalla microbiologia Ministère de l'Emploi et de la Solidarité, 1999

  20. Caratteristiche di diverse fonti informative per la sorveglianza Moro, 1993

  21. Informazioni per la sorveglianza delle IO Moro, 1993

  22. Organizzazione della Microbiologia per la sorveglianza

  23. Organizzazione di M&V per la sorveglianza • Stretta collaborazione con i reparti e il territorio(“garbage in, garbage out”) • Assicurare una buona pratica di laboratorio e la ricerca di tutti i patogeni • Tempestività diagnostica e nelle comunicazioni (apertura 7 giorni su 7, 24 ore su 24) • Qualità dei dati in archivio • Disporre di una ceppoteca (per studi epidemiologici)

  24. Dati microbiologici di sorveglianza Quotidiani • Segnalazione: • alert microrganism, focolai Periodici • Produzione e diffusione report dai dati archiviati: • isolamenti • resistenze • trend

  25. Segnalazioni quotidiane (1) Microrganismi “sentinella” o “Alert microrganisms” Patogeni (batteri o altro) responsabili di patologie: • prevenibili o evitabili • clinicamente gravi • di non frequente riscontro Focolai

  26. Segnalazioni quotidiane (2) Segnalazione dalla Microbiologia (quotidiana) a: Dir. Sanitaria, US, GO-CIO, Servizi Sanitari, ASL • Indagine epidemiologica • Incontri con gli operatori • Provvedimenti in base alla tipologia del microrganismo (isolamento malato, trattamento dell’ambiente, adeguamento delle procedure assistenziali) • Controllo colonizzazione (malati, operatori, ambiente) • Follow-up

  27. Alert microrganism (1) Swiss-NOSO

  28. Alert microrganism (2) Swiss-NOSO

  29. Criteri di estrazione

  30. Segnalazione alert

  31. Segnalazione alert

  32. Dia scannerizzate Segnalazione alert

  33. Segnalazione per via breve di malattia infettiva (1)

  34. Segnalazione per via breve di malattia infettiva (4)

  35. Segnalazione per via breve:ritardo dei Mod MB(Ospedali Riuniti 01.01.01 - 12.11.01)

  36. Produzione di rapporti su: isolamenti per sito (sangue, urine, pus, ecc.) spettri di resistenza per germe trend temporali Presentazione/diffusione a: Reparti CIO e Gruppo Operativo, Direzione Sanitaria Farmacia e Commissione Terapeutica MMG e PLS ASL L’osservatorio microbiologico Consultazione archivio

  37. Distribuzione degli isolati da urinocolture (Riuniti, 2007)

  38. Urinocolture, ceppi sensibili (%)(Riuniti, 2007)

  39. Gram neg 2007 : % ceppi sensibili

  40. Enterobatteri, ceppi produttori di ESBL (%)

  41. P.aeruginosa T.I. Ospedale di Bergamo, Sensibilità %

  42. Consumi vs resistenze

  43. Gram pos 2007: % ceppi sensibili

  44. SEPSI da S. aureus MRSA in 4 TI

  45. Distribuzione dei report • Stampati in formato di facile consultazione • contenente le info principali • tascabile • Pubblicazione su intranet/internet • consente maggior completezza • Presentazione • criteri di estrazione / elaborazione • possibilità di elaborazioni per problemi • trend negli anni • focus su problemi specifici (MRSA, VRE, ESBL, Piocianeo Imipenem R …)

  46. Dal portale dell’AO Ospedali Riuniti Dati epidemiologici dalla Microbiologia

  47. Antibiogrammi cumulativi: sono utili ? • Rhode Island Hospital, Providence • Dati cumulativi di sensibilità disponibili su internet • Questionario ai 545 medici per sapere se utilizzano i dati di sensibilità per le scelte terapeutiche (risposte dal 60%) • Il 74% utilizza i dati di sensibilità della Sanford Guide • Utilizzano invece i dati locali: • sempre (0%) • di frequente (3%) • occasionalmente (33%) • mai usati (64%) Mermel, CID 2008

  48. Sorveglianza: valutazione Almeno una volta all'anno, rispondere alle 7 seguenti domande • 1. Il sistema di sorveglianza ha permesso di identificare delle epidemie? • 2. Quali pratiche di cura sono state modificate a seguito dei dati della sorveglianza? • 3. I dati sono stati utilizzati per mettere a punto delle misure destinate a ridurre l'incidenza delle infezioni endemiche? • 4. I dati della sorveglianza sono stati utilizzati per obiettivare l'efficacia degli interventi? • 5. La sorveglianza è stata condotta per verificare che i tassi d'infezione non cambiano con l'introduzione di nuove procedure? • 6. I dipartimenti clinici e gli organi amministrativi sono informati dei risultati della sorveglianza? • 7. Le attività di sorveglianza sono vantaggiose sul piano costo/efficacia?

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