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IL MISTERO DELLA COSCIENZA

IL MISTERO DELLA COSCIENZA. RAFAL OLBINSKI, “DRESSED WOMAN AND HER NIGHT SILHOUETTE”. Mappa concettuale. Da Platone ad Agostino. Il concetto di coscienza è stato ignorato per molti secoli: l’interiorità dell’uomo, a partire da Platone, è stata ricondotta interamente al concetto di anima.

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IL MISTERO DELLA COSCIENZA

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Presentation Transcript


  1. IL MISTERO DELLA COSCIENZA RAFAL OLBINSKI, “DRESSED WOMAN AND HER NIGHT SILHOUETTE”

  2. Mappa concettuale

  3. Da Platone ad Agostino Il concetto di coscienza è stato ignorato per molti secoli: l’interiorità dell’uomo, a partire da Platone, è stata ricondotta interamente al concetto di anima. sviluppato con la filosofia cristiana, e in particolare con Agostino (IV-V secolo d.C.): “in interiore homini habitat veritas”(De vera religione, XXXIX, 72).

  4. Cartesio Cartesio, nel Seicento, riprende da Agostino l’idea di ricercare all’interno dell’uomo il fondamento della conoscenza “Cogito, ergo sum” = immediata autoevidenza esistenziale di se stesso Quest‘ idea chiara e distinta di sé come rescogitanslo separa dalla resextensa

  5. Filosofia contemporanea Oggi, il tema della coscienza è affrontato soprattutto dalla filosofia anglofona. Ned Block (On a confusionabout a functionofconsciousness, 1995) ne ha definito due accezioni complementari che aiutano a comprendere gli sviluppi del dibattito odierno: • Coscienza d’accesso = stati in cui il soggetto è consapevole di qualcosa, qualcosa che gli appare cognitivamente trasparente, sia esso esterno o interno al soggetto stesso. Presupposto dell’azione. • Coscienza fenomenica = stati che corrispondono al mondo delle sensazioni e che accompagnano gli stati di coscienza d’accesso. Ineffabili.

  6. Posizioni antitetiche Questa distinzione nacque perché, di fronte ai progressi clinici e tecnologici che permisero studi molto approfonditi sul cervello, molti scienziati e psichiatri iniziarono a ritenere che la coscienza potesse essere spiegata in modo onnicomprensivo come epifenomeno originato nel sistema nervoso. Un gruppo di filosofi, invece, prese le distanze da questo atteggiamento, e oggi in ambito speculativo si distingue tra

  7. La coscienza d’accesso: i “correlati neurali della coscienza” In effetti, una spiegazione che pretende di essere esaustiva della coscienza, ma che a ben vedere è completa solo per ciò che riguarda la coscienza d’accesso, è stata proposta in ambito neuroscientifico sulla base dell’identificazione dei “correlati neurali della coscienza”. La ricerca di questi parte da osservazioni sperimentali: trovare una proprietà fisica sempre presente quando vi è coscienza (veglia, sogno) e sempre assente quando essa svanisce (sonno, anestesia, crisi epilettiche, stato vegetativo).

  8. Quando la coscienza si nasconde... Il metodo per riconoscere se un soggetto è cosciente è tuttavia difficile da individuare, soprattutto se la coscienza si nasconde. Alcuni esempi sono certe modalità di uscita dal coma. COMA Stato vegetativo Stato vegetativo Sindrome locked-in Stati di coscienza minima

  9. 1,2 sistema talamo-corticale 3,4,5 tronco encefalico

  10. Teoria dell’Informazione Integrata Di fronte ai limiti dei metodi di indagine fino ad allora sperimentati per riconoscere la coscienza, un’ équipe di psichiatri e neuroscienziati ha elaborato la TII. “Un sistema fisico è cosciente nella misura in cui è in grado di integrare informazione.” Ricchezza di informazione - differenziazione Integrazione

  11. Il riscontro della Teoria Testata su molti casi di stato vegetativo dubbio, circa la metà, quando sottoposti alla perturbazione di un determinato gruppo neuronale, producevano un’eco ricca e complessa: essi sono quindi vittime di diagnosi errate poiché coscienti. La stimolazione di aree sane del cervello di pazienti in stato vegetativo induce sempre un’onda di attivazione semplice, mentre nei pazienti locked-in o in stato di minima coscienza si ha uno schema di attività complesso, indistinguibile da quello di un paziente sano sveglio.

  12. Lacoscienza fenomenica: un problema Tuttavia, questa teoria non risponde in modo convincente alla domanda: “Come ci si sente ad essere coscienti?”, ossia, in una visione dualista, il contenuto informativo della coscienza (dimensione quantitativa) non rende ragione del “punto di vista mentale” (dimensione qualitativa). Quello della coscienza fenomenica è il «problema difficile della coscienza» (D. Chalmers)

  13. La coscienza: un mistero Questo aspetto, che comporta la parziale distinzione tra mente e cervello, fu evidenziato per la prima volta nel 1974 ma risulta attuale tutt’ora: si tratta dell’argomento del pipistrello di Thomas Nagel (“Whatisliketobe a Bat?”). Egli si domanda come ci si possa sentire ad essere un pipistrello (sistema cognitivo molto differente), affermando che ci si potrebbe solo immaginare come ci si sentirebbe nei suoi panni, ma non potremmo mai sapere cosa si prova ad essere lui in prima persona, dalla sua prospettiva. Questa riflessione può essere generalizzata alle persone, facendoci così capire il carattere soggettivo della coscienza.

  14. Bibliografia e Sitografia • Dizionario di filosofia Treccani (2009) • N. ABBAGNANO, G. FORNERO, Itinerari di filosofia, vol. 2 A, Paravia, Torino 2002 • Enciclopedia della Scienza e della Tecnica Treccani (2007) • http://www.consiglio.regione.toscana.it:8085/news-ed-eventi/pianeta-galileo/atti/2006/10_romano.pdf • www.rescogitans.it Lettura integrale di: • Marcello MASSIMINI, Giulio TONONI, Nulla di più grande, Baldini & Castoldi, Milano 2013

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