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I DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI

I DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI. Molti di questi disturbi ”muscolo-scheletrici” derivano dall’invecchiamento ma spesso essi sono causati da cattive abitudini della vita quotidiana e da attività lavorative gravose. . I DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI.

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I DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI

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Presentation Transcript


  1. I DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI Molti di questi disturbi ”muscolo-scheletrici” derivano dall’invecchiamento ma spesso essi sono causati da cattive abitudini della vita quotidiana e da attività lavorative gravose.

  2. I DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI I lavori faticosi che comportano la movimentazione manuale di carichi, l’esecuzione di gesti ripetitivi per tempi prolungati, il mantenimento protratto di posture fisse spesso incongrue sono tutti possibili fattori di rischio lavorativo per queste patologie, peraltro riscontrabili anche nella popolazione generale. Molti studi etiologici dimostrano che ha una origine multifattoriale, e viene oggi riconosciuto come una patologia correlata con il lavoro (work related disease). Come è noto, in questo tipo di patologie ad andamento cronico degenerativo, l’insorgenza dei disturbi è associata alla concomitante presenza di diversi fattori di rischio. La sola esposizione lavorativa non sempre è un fattore predittivo del tipo e dell’entità delle manifestazioni cliniche (Snook, 1999)

  3. OCCUPATIONAL DISEASEFORTE RELAZIONE GENERALMENTE CON UN AGENTE CAUSALE SPECIFICO PRESENTE NEL POSTO DI LAVORO O CON L’ATTIVITA’ LAVORATIVA.WORK RELATED DISEASEMULTIFATTORIALITA’ DELLE CAUSE DOVE I FATTORI LEGATI ALL’ATTIVITA’ LAVORATIVA POSSONO GIOCARE UN RUOLO CONCAUSALE CON ALTRI FATTORI DI RISCHIO PRESENTI NELL’AMBIENTE DI VITA E/O INTRINSECI DEL SOGGETTODISEASE AFFECTING WORKING POPULATIONSENZA UN RAPPORTO CAUSALE CON IL LAVORO MA CHE POSSONO ESSERE AGGRAVATI DALL’ESPOSIZIONE A SPECIFICI RISCHI LAVORATIVI

  4. Datore di Lavoro Dirigente Preposto Servizio di Prevenzione e Protezione Lavoratori Cooperazione Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

  5. L’ERGONOMIA • studiale interazioni tra l’uomo e gli altri elementi di un sistema • applicai principi (dati e metodi) per ottimizzare il benessere dell’uomo la performance di un sistema • disegnavaluta prodotti procedure attività

  6. MULTIFATTORIALITA’ ED ALTA PREVALENZA DELLA PATOLOGIA • NON EVIDENZA SCIENTIFICA CHE • L’OSSERVAZIONE CLINICA PREVENTIVA • SIMULAZIONI DI ATTIVITA’ LAVORATIVE • ALTRI TEST DI SCREENING • SIANO VALIDI FATTORI PREDITTIVI DI DISORDINI MUSCOLOSCHELETRICI • MULTIDIMENSIONALITA’ DELL’APPROCCIO

  7. OBIETTIVI DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA • Accertamenti preventivi: • Valutazione della presenza di controindicazioni • Identificazione di condizioni: • di ipersuscettibilità • che possono evolvere negativamente • di non idoneità

  8. Accertamenti periodici: • Valutazione di variazioni nello stato di salute del singolo lavoratore • Dati clinici di gruppo per analisi del rischio (feed-back) • verifica delle procedure • verifica delle misure preventive • suggerimenti di tipo organizzativo • confronto tra gruppi di lavoratori e nel tempo

  9. PROTOCOLLO DI SORVEGLIANZA SANITARIA Accertamenti preventivi e/o periodici I livello Questionario e/o Intervista guidata Visita medica II livello Accertamenti specialistici radiologici fisioterapici ortopedici

  10. Disturbi e patologie muscolo-scheletriche dell’arto superiore (Upper Extremitiy Work-related Musculoskeletal Disorders – UE WMSDs) Sono da un punto di vista eziologico e fisiopatogenetico un complesso gruppo di disturbi e patologie, a carico dei sistemi ed apparati osteoarticolari, muscolotendinei, nervoso e vascolare che possono essere causati e/o aggravati da sovraccarico biomeccanico lavorativo dell’arto superiore.

  11. Disturbi e patologie muscolo-scheletriche dell’arto superiore (Upper Extremitiy Work-related Musculoskeletal Disorders – UE WMSDs) UE WMSDS al pari di altri acronimi quali CTD (cumulative trauma disorders), RSI (ripetitive strain injury), OOS (occupational overuse sindrome) è un “umbrella term”, cioè definizioni che comprendono spesso in modo non organico più concetti (termini) anche singolarmente esprimibili. Alcuni disordini-patologie rispondono a criteri diagnostici ben definiti (ad es. sindrome del tunnel carpale, tendiniti), mentre altri possono invece manifestarsi con quadri sintomatologici ed obiettivi del tutto aspecifici

  12. CLASSIFICAZIONE ANATOMO - PATOLOGICA DELLE PATOLOGIE TENDINEE • tendinopatie inserzionali caratterizzate da fenomeni infiammatori e degenerativi della giunzione osteotendinea; • tenosinoviti nei tendini provvisti di guaine sinoviali; • peritendiniti pure caratterizzate da soli fenomeni flogistici dei foglietti peritendinei; • peritendiniti ad impronta tendinosica; • tendinosi pure caratterizzate da manifestazioni degenerative del tendine talora associate a focolai di metaplasia osteo-cartilaginea

  13. Attività con compiti a cicli della durata uguale o inferiore a 15 secondi per almeno 4 ore complessivamente nel turno, comportanti l’impiego degli arti superiori. Attività con compiti a cicli, indipendentemente dalla durata, per circa tutto il turno, comportanti l’impiego degli arti superiori. Attività lavorative con uso ripetuto di forza (almeno una volta ogni 5 minuti) quali: maneggiare oggetti che pesano più di 2,5 Kg; maneggiare con pollice e indice oggetti che pesano più di 900 gr; usare attrezzi che richiedono uso di forza.

  14. Attività lavorative che comportino la presenza ripetutadi posizioni o movimenti estremi degli arti superiori quali: braccia sollevate, polso deviato o movimenti rapidi o azioni con colpi (uso della mano come attrezzo). Attività con uso prolungato di strumenti vibranti quali mole, frese, martelli pneumatici, ecc.

  15. Ripetitività Forza Postura Vibrazioni incongrua Collo/spallaE E F I SpallaE I E I GomitoI E I E Mano-polsoE E E F Evidenza Forte evidenza Insufficiente evidenza dell’associazione

  16. Fattori di rischio extralavorativi • sesso • età • struttura antropometrica • condizione psicologica • traumi e fratture pregresse • patologie croniche osteo articolari • patologie metaboliche quali diabete • stato ormonale • gravidanza • attività domestiche • attività hobbistiche

  17. Movimenti ripetitivi con forza Procedure di lavoro Ambiente di lavoro Fattori Organizzativi Fattori Sociali ADATTAMENTO SINTOMI Fattori Individuali Fisici Psicologici DANNO INVALIDITA’

  18. PATOLOGIE DEGLI ARTI SUPERIORIPIU’ FREQUENTEMENTE ASSOCIATE AL LAVORO RADICOLOPATIA CERVICALE SINDROME TENSIVA DEL COLLO SINDOMI DOLOROSE DELLE SPALLE EPICONDILITE LATERALE TENDINITE MANO-POLSO SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

  19. LA SINDROME TENSIVA DEL COLLO E DELLE SPALLE NEGLI STUDI DI POPOLAZIONE MAS FEM PREVALENZA 15% 18% Eventi traumatici 36% 50%

  20. TENDINITE DELLA SPALLA DATI OCCUPAZIONALI STUDI TRASVERSALI PR / OR anno Navalmeccanica 11-13 1981-84 Industria Compiti ripetitivi 5.4 1985 Confezionamento 2.4 - 2.6 1979-90 Maglieria 2.1 1990 Pulizie e Servizi 1.9 1990 Input Data 0.54 1983 STUDI CASO CONTROLLO Industria mani sopra testa 11 1979

  21. INCIDENZA DELL'EPICONDILITE IN VARIE POP. POPOLAZIONE TASSO/ 100 p.a. POPOLAZIONE NORMALE 15000 < 1.0 LAVORO NORMALE (MASCHI) 141 0.9 LAVORO NORMALE (FEMMINE) 197 1.1 LAVORI IN DIVERSE INDUSTRIE 5000 1.5 7600 0.6 MACELLAI (MASCHI) 102 6.4 INSACCATI (FEMMINE) 107 11.3 CONFEZIONAMENTO(FEM) 118 7.0

  22. EPICONDILITE LATERALE RR/OR ANNO STUDIO DI COORTE INSACCATURA SALUMI 10.3 1991 MACELLERIA CARNE 7.1 1991 CONFEZIONAMENTO 6.4 1991 STUDIO TRASVERSALE MACELLERIA CARNE 6.9 1984 CONFEZIONAMENTO 1.5 1990 MAGLIERIA 1.5 1990 PULIZIE SERVIZI 1.4 1990 MACELLERIA 1.2 1991 CONFEZIONAMENTO 1.2 1979 INDUSTRIA MECCANICA 0.7 1987

  23. SINDROME DEL TUNNEL CARPALE RR / OR ANNO STUDIO DI COORTE OSTRICHE E CROSTACEI 14.8 1991 MACELLERIA CARNE 13.8 1991 CONFEZIONAMENTO 36 1991 STUDIO CASO-CONTROLLO FLESSIONE DEL POLSO 8.7 1990 ESTENSIONE DEL POLSO 5.4 1990 STRUMENTI VIBRANTI (20a) 4.8 1989 COMPITI RIPETITIVI(20a) 4.6 1989 STUDIO TRASVERSALE INDUSTRIA - SOLO FORZA 5.5 1985 INDUSTRIA - FORZA + RIPET. 15.5 1985 PRODUZIONE SCI 4.1 1991 SURGELATI SOLO RIPET. 2.2 1990 SURGELATI RIPET. + FREDDO 9.4 1990

  24. INCIDENZA DELLE TENDINITI / PERISINOVITI DELLE MANI IN VARIE POPOLAZIONI POPOLAZIONE TASSO/ 100 p.a. LAVORO NORMALE (MASCHI) 141 0.9 LAVORO NORMALE (FEMMINE:) 197 0.7 LAVORI IN DIVERSE INDUSTRIE 7600 0.4 MACELLAI (MASCHI) 102 12.5 INSACCATI (FEMMINE) 107 16.8 CONFEZIONAMENTO(FEM) 118 25.3 CONFEZ. TEA (FEM) 700 40.5

  25. TENDINITI MANO-POLSO RR/OR ANNO STUDIO DI COORTE INSACCATURA SALUMI 24 1991 MACELLERIA CARNE 14 1991 CONFEZIONAMENTO 36 1991 STUDIO TRASVERSALE INDUSTRIA - RIPETITIVITA' 3.3 1985 INDUSTRIA - FORZA 6.1 1985 INDUSTRIA - ENTRAMBE 29 1985 CONFEZIONAMENTO 7.1 1979 CUCINE 8 1990 MAGLIERIA 5.4 1990 CONFEZIONAMENTO 3.9 1990 PRODUZIONE FORBICI 1.4 1979

  26. OSTEOATROSI DELL’ANCA STUDI DI POPOLAZIONE (55-64 anni) Mini Finland H.S. Prevalenza M 8-19% F 3-12 % Framingham Incid. Cum. M 11.1% F 18.1 %

  27. OSTEOATROSI DELL’ANCA STUDI OCCUPAZIONALI Maetzel (Review 17 studi) forte evidenza per i maschi British Survey maschi RR C.I. 95% Postura statica (40a 2ore/die) 2.7 1.1 - 7.3 Movim carichi (25Kg per 20a) 2.5 1.1 - 5.7 Vingard donne P. Statica alto 2.42 1.45 - 4.04 Mov carichi alto 1.84 1.12 - 3.03 Salti alto 1.52 0.91 - 2.53

  28. OSTEOATROSI DEL GINOCCHIO HANES I° richiesta di frequenti piegamenti RR M 2.45 1.21 - 4.97 F 3.49 1.22 - 10.52 Jensen LK (Review) 16 osteoartrosi 5 Borsiti 3 lesioni meniscali Totale 19 studi PR 1.4 - 4 Kivimaki J. Pavimentisti Carpentieri edili Pittori Jensen L.K. Pavimentisti Carpentieri edili Pittori Esner G Richiesta posturale per ginocchio Vinegard E Lavoro fisico pesante O’Relly S.C. Minatori Carpentieri

  29. LINEE GUIDA SIMLIINECESSITA’ DI RICERCA E OPPORTUNITA’ DI REVISIONE 1-Valutazione dell’esposizione Sono da sviluppare i sistemi di misura dei fattori di rischio ergonomico , di quantificazione dell’esposizione di definizione dei modelli dose risposta possibilmente per i singoli effetti (disconfort, dolore, danno, disabilità). 2-Valutazione epidemiologica I “disorders” dell’arto superiore sono un problema di riconosciuta rilevanza, ma i dati che riguardano l’incidenza e la prevalenza delle singole patologie nella popolazione generale ed in quelle lavorative sono scarsi. In campo epidemiologico, perciò, sono necessarie ricerche volte ad individuare la distribuzione dei casi nelle diverse popolazioni lavorative e nella popolazione generale.

  30. LINEE GUIDA SIMLIINECESSITA’ DI RICERCA E OPPORTUNITA’ DI REVISIONE 3-Meccanismi fisiopatogenetici Appaiono come particolarmente meritevoli di attenzione gli aspetti riguardanti il recupero funzionale e lo sviluppo delle correlazioni dose risposta per muscolo tendini nervo di forza, postura, ripetitività. Andrebbero inoltre sviluppate tecniche non invasive per determinare le soglie di effetto danno. 4- Iter diagnostico Vanno migliorati i percorsi diagnostici,( ma anche per quanto di competenza terapeutico e riabilitativo) per UE WMSDs, approfondendo gli aspetti psicosociali ed extraprofessionali. Valutandoli in modo integrato possibilmente con indicatori (punteggi) sintetici.

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