1 / 40

Progetti ministeriali per i DSA gli insegnanti referenti e la piattaforma on-line Alfia Valenti

Progetti ministeriali per i DSA gli insegnanti referenti e la piattaforma on-line Alfia Valenti. Mantova 12 maggio 2010. PROGETTO “Nuove tecnologie e disabilità” azione 7. OBIETTIVI

chrissy
Télécharger la présentation

Progetti ministeriali per i DSA gli insegnanti referenti e la piattaforma on-line Alfia Valenti

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Progetti ministeriali per i DSAgli insegnanti referenti e la piattaforma on-lineAlfia Valenti Mantova 12 maggio 2010

  2. PROGETTO “Nuove tecnologie e disabilità”azione 7 OBIETTIVI • Potenziare la piattaforma per la formazione on-line già esistente e attivare un servizio di supporto continuativo per i docenti già formati • Estendere a tutte le scuole d'Italia il modello di formazione integrata per dotare gli insegnanti curriculari e non di competenze relative al riconoscimento e alla didattica per i disturbi specifici di apprendimento (dislessia) negli alunni di ogni ordine e grado di scuola, anche relativamente all'uso delle tecnologie informatiche come strumento didattico e compensativo.

  3. FASI • attivazione di un gruppo regionale di progetto • preparazione del materiale • formazione dei formatori regionali (Centri di Supporto - CS) • formazione dei referenti delle istituzioni scolastiche

  4. www.puntoedu.dislessia.it • Dislessia e discalculia • I processi di lettura e scrittura • La riabilitazione • Dislessia a scuola • Strategie di intervento e strumenti • Insegnanti e famigliari:i ruoli • Normativa • Bibliografia

  5. I REFERENTI Figure di sistema capaci di svolgere un ruolo strategico rispetto a: - richieste di counseling interno alla scuola in cui operano; - programmazione di indagini di screening; - valutazione rispetto alla effettiva necessità di invii ai Servizi Sanitari; - comunicazioni tra scuola, famiglia, servizi sanitari; - promozione di azioni di formazione-aggiornamento; - comunicazioni tra AID, Uffici Scolastici Regionali, CSA, MIUR, Servizi Sanitari.

  6. Profilo dell’insegnante Referente Dislessia • Insegnante curricolare a Tempo Indeterminato • Essere motivato e interessato ad accrescere la sua formazione • Avere capacità relazionali e competenze nell’ambito della gestione delle dinamiche di gruppo • Conoscere le potenzialità didattico – organizzative offerte dal Regolamento dell’autonomia • Essere disponibile a lavorare in rete all’interno/esterno

  7. I REFERENTI - Forniscono informazioni e ricercano materiali didattici. - Mettono a disposizione della scuola la normativa di riferimento. - Organizzano una mappatura degli allievi con Disturbo Specifico d’Apprendimento. - Sono a disposizione dei Consigli di Classe/ Team per impostare il Percorso Didattico Personalizzato, individuare gli strumenti compensativi e le misure dispensative e le strategie metodologico didattiche più idonee ai singoli.

  8. I REFERENTI - Predispongono monitoraggi periodici per studiare l’evoluzione e l’efficacia delle iniziative programmate. - Organizzano, nell’ambito degli incontri di continuità, il passaggio delle informazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola. - In caso di trasferimento dell’alunno,predispongono la documentazione necessaria e incontrano gli insegnanti della scuola che accoglie l’allievo.

  9. I REFERENTI • Predispongono indicazioni bibliografiche e sitografiche; • Creano postazioni informatiche; • Propongono acquisti di sussidi adeguati; • Supportano i colleghi per attuare adeguati criteri valutativi; • Richiedono i libri digitali.

  10. I REFERENTI I nomi dei Referenti verranno indicati dai singoli Dirigenti Scolastici secondo le modalità indicate dall’Ufficio Scolastico Regionale

  11. Il ruolo dei referenti Precisato e definito: dall’autonomia delle Istituzioni Scolastiche, dal Collegio Docenti, dalle competenze degli insegnanti referenti.

  12. RESPONSABILITA’ • Del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca • Dell’Associazione Italiana Dislessia • Degli Uffici Scolastici Regionali • Del Dirigente Scolastico • Del Referente

  13. PROGETTO “A scuola di dislessia” frutto di un PROTOCOLLO D’INTESA tra Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Associazione Italiana Dislessia Fondazione Telecom Italia

  14. Obiettivo Contribuire allo sviluppo della qualità dell’educazione tramite azioni di formazione del personale docente che sviluppino: • L’innovazione nell’ambito educativo. • L’integrazione nei sistemi ordinari di istruzione e formazione dei discenti con bisogni speciali. • La garanzia del diritto allo studio e alla riduzione della dispersione scolastica per gli studenti con dislessia o DSA, favorendo il successo formativo corrispondente alle loro aspettative e alle loro potenzialità cognitive. • La tutela degli studenti dislessici evitando la loro discriminazione rispetto ai pari.

  15. Obiettivo • Gli studenti dislessici hanno un diverso modo di imparare, ma comunque possono imparare, per favorire il loro successo formativo è necessario “abilitarli” all’apprendimento attraverso strumenti compensativi e strategie didattichee di studio che abbiano l’obiettivo di:- Valorizzare i punti di forza - Minimizzare i punti di debolezza

  16. A scuola di dislessia • Formazione on-line tutte le regioni (docenti referenti di ogni ordine e grado di scuola) • Formazione di base 30 province italiane (docenti referenti di ogni ordine e grado di scuola) • Alta formazione 25 province italiane (docenti referenti e non di scuola secondaria di 1° e 2° grado) • Ricerca-azione (bando) 20 progetti (docenti di scuola secondaria di 1° grado e del biennio superiore)

  17. Formazione on-linescreening e dislessia • Le attività previste dall’ambiente saranno caratterizzate dall’operatività e dal coinvolgimento attivo dei docenti, attraverso una pluralità di momenti formativi (materiali di studio, forum, laboratori sincroni), che consentano di correlare gli aspetti teorici con la riflessione sull’esperienze fatte e la loro sistematizzazione.

  18. Il sistema di crediti • Il sistema prevede un minimo ed un massimo di crediti da maturare attraverso l’inviodell’elaborato al termine di ogni attività proposta, la partecipazione ai forum ed il download del materiale di studio. • Il piano formativo prevede per le ore di formazione on-line il raggiungimento di 44 crediti complessivi, equivalenti a 22 ore on-line nell’attestazione finale (1 ora corrisponde a 2 crediti). • Alla formazione on-line vanno aggiunte le ore (e quindi i crediti maturati) dell’incontro in presenza: 3 ore(6 crediti).

  19. Formazione on-linescreening e dislessia • Per fornire uno strumento che permetta di individuare precocemente gli alunni in difficoltà e di dotare i docenti di un assessment valutativo per i casi con difficoltà persistenti. ATTENZIONE: individuare una difficoltà non è capire la caratteristica della difficoltà

  20. Alta formazione • Implicazioni pedagogiche della Consensus Conference sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento • La normativa • La gestione della classe con alunno con DSA • Come affrontare le difficoltà di lettura e la comprensione del testo 1. predisporre i testi per le verifiche e per lo studio 2. attività per migliorare la comprensione del testo • Come affrontare le difficoltà di scrittura • Come affrontare le difficoltà di calcolo

  21. Alta formazione • Come affrontare le difficoltà matematiche 1. algebra 2. geometria 3. risoluzione dei problemi • Come affrontare le difficoltà con le lingue straniere • Come affrontare le difficoltà di studio: 1. Le mappe 2. La semplificazione del testo 3. Gli strumenti compensativi e dispensativi (possibili facilitatori), uso guidato in laboratorio

  22. Ricerca-azione • Per sperimentare pratiche didattiche (buone prassi), percorsi virtuosi, legati anche ad una diversa modalità di proporre insegnamento, per facilitare il percorso scolastico dei ragazzi con DSA • Per promuovere la qualità dell’istruzione, attraverso un insegnamento significativo ed efficace, predisponendo le condizioni favorevoli all’apprendimento, in una visione della scuola come luogo in cui convergono risorse diverse, per promuovere inclusione e rispondere a bisogni complessi.

  23. Risultati Attesi La formazione accompagnata dall’attività collettiva di riflessione, rielaborazione, e applicazione creativa (nella formula della ricerca-azione), permetterà di creare modelli di insegnamento capaci di cambiare l’atteggiamento culturale sul problema delle difficoltà specifiche di apprendimento, di vincere lo scetticismo degli insegnanti e di fornire ai ragazzi con DSA pari opportunità di apprendimento.

  24. ALTRE INIZIATIVE • PROGETTO “ Non è mai troppo presto” • Linee guida per dare uniformità • Prove Invalsi, inizio di una collaborazione • Ordinanza ministeriale sugli esami

  25. PROGETTO “ Non è mai troppo presto” frutto di un PROTOCOLLO D’INTESA tra Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Associazione Italiana Dislessia Fondazione Telecom Italia

  26. PROGETTO “ Non è mai troppo presto”Il numero di soggetti con DSA riconosciuto in tempo è ancora in Italia molto basso; è fondamentale abbassare l’età di riconoscimento e di diagnosi dei DSA almeno al secondo anno di scolarizzazione per permettere un intervento didattico e riabilitativo più efficace; è necessario che la Scuola si doti di strumenti propri capaci di riconoscere i segnali di rischio per la comparsa di un DSA; è necessario che questo percorso di riconoscimento precoce sia condiviso con i Servizi Sanitari.

  27. Limitare l’individuazione dei soggetti con DSA ai primi due anni di scuola, però, non è esente da limiti. In una lingua ad ortografia trasparente come l’italiano è possibile ipotizzare che alcuni soggetti acquisiscano le prime competenze di lettura e scrittura con un ritardo non evidente e che mostrino invece difficoltà man mano più marcate negli anni successivi.Per superare questi limiti è quindi necessario pianificare ricerche longitudinali che prevedano sia un monitoraggio dell’evoluzione spontanea dei soggetti individuati come a rischio, sia della reale efficacia degli interventi di prevenzione primaria eventualmente adottati. PROGETTO “ Non è mai troppo presto”

  28. PROGETTO “ Non è mai troppo presto” • Modalità: si tratta di un progetto longitudinale che seguirà per 3 anni l’evoluzione delle competenze di lettura e scrittura di circa 7000 bambini in modo da essere rappresentativi della realtà nazionale. I soggetti individuati a rischio nel corso del primo screening verranno suddivisi in due gruppi: • il gruppo “pilota” riceverà all’interno della scuola un intervento di potenziamento delle competenze di lettura/scrittura; • il gruppo “di controllo” sarà invece esposto solamente all’intervento didattico tradizionale. Lo screening sarà condotto dagli Insegnanti delle Scuole coinvolte, opportunamente coordinati dagli Insegnanti Referenti per la Dislessia, previa formazione e con la supervisione degli esperti AID.

  29. PROGETTO “ Non è mai troppo presto” • Obiettivo: definire e sperimentare un protocollo di screening scientificamente attendibile da utilizzare per promuovere una campagna di screening da attuarsi in modo omogeneo sul territorio nazionale. L’utilizzo della forma della Ricerca - azione, che coinvolge direttamente le Scuole ed il corpo docente nella realizzazione dello screening, è volto a garantire il radicamento dell’esperienza all’interno della Scuola e a rendere lo screening uno strumento di lavoro proprio.

  30. PROGETTO “ Non è mai troppo presto” • Risultati Attesi: Il progetto permetterà in forma diretta l’individuazione precoce dei bambini con DSA nelle realtà coinvolte e conseguente diminuzione della gravità del loro disturbo attraverso l’attivazione di un intervento precoce; l’aumento della conoscenza dei DSA nelle scuole coinvolte permetterà un miglior riconoscimento ed intervento sui DSA anche dopo il termine del progetto; il raffinamento dello strumento di screening attraverso la definizione di parametri atti a ridurre falsi positivi e falsi negativi permetterà la diffusione della sua applicazione ad altre realtà scolastiche.

  31. OBIETTIVO FINALE RIDEFINIRE LA RAPPRESENTAZIONE CHE I DOCENTI HANNO DEI RAGAZZI CON DSA

  32. Ordinanza Ministeriale n. 44 prot. n.3446 Le modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non Statali prestano particolare attenzione agli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA).

  33. L'articolo 12 - DIARIO DELLE OPERAZIONI E DELLE PROVE • “La Commissione – anche sulla base di quanto previsto dall’articolo 10 del D.P.R. 22/6/2009, n.122 e di eventuali elementi forniti dal Consiglio di classe - terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati affetti da disturbi specifici di apprendimento (DSA), sia in sede di svolgimento delle prove scritte che, in particolare, di predisposizione della terza prova scritta, prevedendo la possibilità di riservare, comunque, alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari. Al candidato potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno.(Art.12 c.7)

  34. Ordinanza Ministeriale n. 44 prot. n.3446 Grande importanza riveste, quindi, il Documento del 15 maggio, che ogni Consiglio di classe deve elaborare indicando “….i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano significativo ai fini dello svolgimento degli esami” (Art.6 c.2 ) Documento a cui possono essere allegati eventuali atti relativi alle prove effettuate e alle iniziative realizzate durante l'anno in preparazione dell'esame di Stato, nonché alla partecipazione attiva e responsabile degli alunni ai sensi del Regolamento recante le norme dello Statuto delle studentesse e degli studenti. (DPR n. 249 del 24/6/98, modificato dal DPR 21-11-2007,n. 235).

  35. Ordinanza Ministeriale n. 44 prot. n.3446 “Prima della elaborazione del testo definitivo del documento, i consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori”. (Art.6 c.6 ) “Il documento è immediatamente affisso all'albo dell'istituto e consegnato in copia a ciascun candidato. Chiunque ne abbia interesse può estrarne copia.” (Art.6 c.7 ) “Ciascuna commissione stabilisce autonomamente, in conformità di quanto previsto al quarto comma, il diario delle operazioni finalizzate alla correzione e valutazione delle prove scritte (Comma 8)

  36. Ordinanza Ministeriale n. 44 prot. n.3446 Ed è nella seduta preliminare che la commissione prende in esame gli atti e i documenti relativi ai candidati. “ In particolare esamina: - elenco dei candidati; - domande di ammissioneagli esami dei candidati esterni …… - per gli allievi che chiedono di usufruire ……. - per i candidati esterni…… - documento finale del consiglio di classe di cui all'art. 6 - documentazione relativa ai candidati in situazione di handicap ….. - eventuale documentazione relativa ai candidati affetti da disturbi specifici di apprendimento (DSA);(Art. 13)

  37. Ordinanza Ministeriale n. 44 prot. n.3446 In questa “documentazione”dovrebbe rientrare il PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO, contenente tutte le strategie adottate in corso d’anno sia dal candidato con DSA sia dalla scuola. Nel perseguimento di tale obiettivo sono fondamentali gli atteggiamenti dei vari “attori” e la qualità degli interventi didattici degli insegnanti, ma anche la responsabilità di chi è chiamato a creare le condizioni ottimali per garantire a tutti il raggiungimento del loro successo formativo, il dirigente scolastico.

  38. Prove Invalsi L’INVALSI - in attuazione dell’art. 3 della legge 10 dicembre 1997 n. 425, così come modificato dall’art. 1 della legge 11 gennaio 2007, n. 1, in cui è previsto che “l’Istituto provvede altresì alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dell’istruzione secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo criteri e modalità coerenti con quelli applicati a livello internazionale per garantirne la comparabilità”- procederà alla definizione di un apposito campione di candidati, selezionando le istituzioni scolastiche interessate, alle quali verrà inviato il materiale di supporto alla rilevazione.

  39. Prove Invalsi I presidenti delle commissioni nei cui elenchi sono presenti i candidati campionati provvederanno, pertanto, a far fotocopiare, con modalità tali da renderli anonimi, gli elaborati della prima prova scritta e quelli della seconda prova scritta di matematica per gli indirizzi nei quali essa è prevista. Per ogni candidato campionato dovranno, inoltre, essere compilate le relative schede informative, predisposte dall’INVALSI.

  40. Grazie per l’attenzioneAlfia Valenti Mantova 12 maggio 2010

More Related