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Presentazione del libro di Antonio Calvani

Università degli Studi di Cassino. Facoltà di Lettere e Filosofia. Corso di laurea in Scienze dell’Educazione. Presentazione del libro di Antonio Calvani. Come, perché, quando avvalersene. Studenti:. Tommaso F. LATINA & Pierluigi PARASMO. Docente:. prof. Antonio CARTELLI.

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Presentazione del libro di Antonio Calvani

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Presentation Transcript


  1. Università degli Studi di Cassino Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di laurea in Scienze dell’Educazione Presentazione del libro di Antonio Calvani Come, perché, quando avvalersene Studenti: Tommaso F. LATINA & Pierluigi PARASMO Docente: prof.Antonio CARTELLI Corso di Progettazione e Produzione di Informatica per la Didattica Anno Accademico 1999/2000

  2. I nuovi media nella scuola Perché, come, quando avvalersene Introduzione Mente e medium L’impatto delle tecnologie nella scuola: quali criteri per la formazione e sperimentazione tecnologica Per quali ragioni, come e quando introdurre i nuovi media nella scuola Il potenziale formativo della scrittura: dalla tipografia di Freinet agli ipertesti Reti e cooperazione in rete Conclusione

  3. I nuovi media nella scuola Perché, come, quando avvalersene Introduzione Mente e medium L’impatto delle tecnologie nella scuola: quali criteri per la formazione e sperimentazione tecnologica Per quali ragioni, come e quando introdurre i nuovi media nella scuola Il potenziale formativo della scrittura: dalla tipografia di Freinet agli ipertesti Reti e cooperazione in rete Conclusione

  4. Introduzione: Il libro che stai per consultare, I nuovi media nella scuola, cerca di delineare e di mettere a fuoco spunti per un miglior uso di tali tecnologie: • Il 1° capitolo presenta alcune riflessioni introduttive sul piano ergonomico e cognitivo. • Il 2° capitolo è dedicato ai criteri generali dell’introduzione dei nuovi media nella scuola, alle caratteristiche di una media education e alle problematiche connesse alla formazione e all’innovazione. • Il 3° capitolo esamina le argomentazioni a sostegno dei nuovi media e formula un’ipotesi sulle aree all’interno delle quali essi hanno “valore aggiuntivo”. • Il 4° capitolo riguarda i cambiamenti elettronici relativi alla testualità-ipertestualità. • Il 5° capitolo riguarda la telematica e come essa possa dar vita a vari sistemi di formazione improntati a modelli cooperativi e dialogici.

  5. Ciao! Sei appena entrato nel primo capito di questo libro. Scegli ora il paragrafo che vuoi consultare. Buon Lavoro! Nuovi media nella scuola Medium Tecnologie cognitive Multimedialità, interfacce, interazione Conclusioni Mente e medium

  6. Nuovi media nella scuola • Il rinnovamento della scuola coinvolge anche la sinergia con i nuovi media. • Programmi ministeriali di vari paesi mettono in risalto l’effetto positivo che questi media offrono al processo di apprendimento sia degli insegnanti che degli allievi oltre ad una migliore cooperazione tra varie scuole. • Ad una estrema pervasività di questi media si accompagna una straordinaria volatilità nell’applicazione.

  7. Nota n°1 • La Commissione Europea nel 1995 ha pubblicato il Libro bianco, • Insegnare e Apprendere: verso la società conoscitiva • In Inghilterra Tony Blair promuove il National grid for learning • In Germania Juergen Ruettgers ha lanciato il programma: • Schulen ans Netz (scuole in rete). • In Francia Jacques Chirac promuove il collegamento a Internet delle • scuole francesi. • In Italia viene avviato il piano di sviluppo delle tecnologie didattiche • e del collegamento in rete di circa 15.000 scuole.

  8. Medium • Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) sono “nuovi media”. Tradizionalmente i media vengono identificati con i mass media, caratterizzati com’è noto, dall’irradiazione del messaggio da un unico centro verso molteplici destinatari (scrittura, stampa, cinema, televisione). • Con la rivoluzione dei nuovi media digitali, il personal computer è divenuto un dispositivo plurifunzionale che può elaborare i testi, suoni , immagini statiche e dinamiche e che ha continuato a penetrare nella realtà quotidiana in modo sempre più pervasivo e profondo. • Entrano in scena una molteplicità di dispositivi che mettono in discussione il concetto stesso di “medium”inteso come una particolare interfaccia. • Criteri tradizionali di classificazione dei media (staticità/dinamicità, carattere personale/impersonale…) vengono rimessi in gioco (Figura 1.1).

  9. Nota n°2 La codifica dell’informazione può avvenire secondo due modalità: ANALOGICA O DIGITALE Si hanno variazioni compa-rabili di grandezze (si pensi al telefono in cui la membrana vibra producen-do una variazione elettrica proporzionale alla vibra-zione stessa). Il segnale è trasformato in unità discrete, convenzio-nali, come accade nei computer in cui le informa-zioni sono codificate sotto forma di 0 e 1.

  10. Nota n°3 Interfaccia Per “interfaccia” intendiamo un qualunque ambiente in cui due sistemi basati su codici diversi riescono a comunicare; un’interfaccia è anche il luogo fisico in cui mente e medium “dialogano” (pagina del libro, videata del computer, monitor televisivo,…)

  11. Figura.1.1 Dinamico TV Radio Cinema Telefono Videotelefono Videoconferenza Web Chat CD-ROM mud Impersonale Personale Posta Fax E-mail Libro Giornale Statico

  12. Tecnologie cognitive • I nuovi media si possono considerare “tecnologie cognitive” cioè dispositivi capaci di specifiche integrazioni con i modi interni del pensiero. • L’uomo ha cercato di allestire un vasto armamentario di “artefatti”, utensili o macchine capaci di canalizzare o espandere l’attività muscolare oppure supporti per la comunicazione o per l’attività della mente in senso stretto (artefatti “cognitivi” appunto). • Un nuovo artefatto cognitivo può generare alterazioni negli equilibri sensoriali e nelle forme di pensiero. In pratica, parte del carico cognitivo può spostarsi su supporti esterni e liberare funzioni e potenzialità interne della mente. • Un caso emblematico è quello della scrittura, trattata dallo stesso Platone. Le osservazioni di Platone affrontano un problema di “ergonomia cognitiva” • Le tecnologie mettono in risalto il rapporto mente-medium .

  13. Nota n°4 In un passo assai noto del Fedro Platone riporta il mito egiziano del dio Theuth, una sorta di Ermète egiziano che recatosi dal re Thamous per mostrargli le arti da donare agli egiziani, presenta la scrittura come uno strumento capace di fare gli uomini più sapienti e con maggiore capacità di ricordare. La replica del re è di senso opposto: a sua parere la diffusione della scrittura otterrà proprio l’effetto contrario rispetto a quello auspicato, cioè l’indebolimento della memoria, poiché ” l’introduzione delle lettere ingenererà la dimenticanza nelle anime di chi le impara, a causa dell’ incuria della memoria, in quanto fidando nella scrittura, dal di fuori, per segni estranei, non di dentro da se stessi ricorderanno…”

  14. Figura.1.2 Rapporto MENTE-MEDIUM. Alleggerimento cognitivo all’esterno Mente-medium Valorizzazione di funzioni cognitive (già possedute) Ampliamento dell’area di conoscenza Apertura di nuovi spazi e funzionalità della mente

  15. Multimedialità, interfacce, interazione • Nel corso degli ultimi due decenni la multimedialitàsi è progressivamente trasformata in due direzioni: • Singolarizzazione: da una multimedialità “fruita“… ad una “interagita”. • Ipermediazione: si ha la possibilità di ”navigare” o allestire più piste possibili (il messaggio non è più unidirezionale). • L’interattività dei media dipende da questi. • Chi si occupa di progettare e di allestire ambienti educativi, rispettando l’ecologia mediale, sa che i medium offrono diverse forme di conoscenza, come ad esempio il libro e la televisione. • I caratteri dominanti delle diverse interfacce (multimediali o meno) sono riportati nella tabella 1.1 • Trattando con le tecnologie è utile tener presente il concetto di “focus mentale”

  16. Nota n°5 Con questo termine ci si riferisce ad ambienti che offrono la possibilità di impiegare altri sistemi simbolici, in aggiunta a quelli disponibili nel testo stampato, cioè alla parola scritta e all’immagine statica, di recente anche l’immagine dinamica ed il suono. Cinema e televisione hanno rappresentato dunque i primi ambienti multimediali veri e propri.

  17. Nota n°6 Nella fruizione televisiva l’occhio è indotto dal movimento ad attraver- sare rapidamente l’immagine con sguardi diffusi e il materiale percettivo viene inserito in una memoria di transito continuamente rinnovata. Nella lettura del libro, invece, l’occhio segue l’ordine dei dati avanzando analiticamente secondo la linea prestabilita del testo; il lettore ha la possibilità di soffermarsi e di tornare indietro più volte cercando di tradurre le parole in immagini o significati; gli viene pertanto richiesto un impegno più complesso di rielaborazione simbolica. Non è allora irragionevole ipotizzare che nelle difficoltà che i bambini presentano nell’avvicinamento alla lettura possa influire una frequentazione televisiva troppo intensa; lettura alfabetica e fruizione televisiva implicano brainframes diversi.

  18. Nota n°6 Nel corso delle attività quotidiane il focus (alto-basso-medio) si modifica di continuo per lo più come risposta subliminale a stati fisiologici. Stati di affaticamento tendono ad abbassarlo. Un focus alto implica normalmente un’attenzione alta, una consapevolezza mirata, un tipo di pensiero solitamente razionale, analitico e penetrante; un focus basso implica una maggiore rilassatezza, un tipo di pensiero più diffuso e orientato all’associatività. In molte delle nostre attività il focus “slitta”; così ad esempio, quando un guidatore esperto conduce l’auto convoglia un basso focus verso la guida mentre gran parte della sua attività mentale è magari assorbita da riflessioni personali.

  19. Tabella n°1.1 Interfacce, interattività, processi coinvolti

  20. Conclusioni • Le tecnologie hanno condizionato il nostro modo di pensare la nostra visione della conoscenza e la nostra stessa identità. • Alcune tecnologie le abbiamo metabolizzate e non le avvertiamo più in quanto tali poiché diventano cosa naturale: la scrittura è una di queste. • Oggi si fanno strada alcune tecnologie cognitive che potranno favorire nuove configurazioni del pensiero e nuove forme simbiotiche uomo-macchina. Questa sfida ci porta a ricercare nuovi spazi e ridefinire nuove finalità educative, orientando l’impegno formativo verso sfide diverse, più complesse e creative da quelle proposte nella scuola tradizionale corrente.

  21. Sei pronto per proseguire questo avvincente viaggio. Stai per entrare nel 2°capitolo: digita il paragrafo preferito Il computer nella scuola La formazione dei docenti Innovazione tecnologica-didattica Qualità e sistema scuola Assetti logistici Uso dei media in rapporto all’età Da una media a una multimedia education L'impatto delle tecnologie nella scuola: Quali criteri per la formazione e sperimentazione tecnologica?

  22. Il computer nella scuola • Da ormai tanti anni il computer è divenuto elemento di aiuto nelle scuole ma la sua applicabilità ha seguito un processo di diffusione articolato in più fasi graduali. • Nell’alfabetizzazione informatica e nell’implicazione educativa si dà grande importanza al saper programmare e alle sue implicazioni cognitive. • Nella scuola di base comincia a diffondersi il Logo. • La scoperta del potenziale formativo della video scrittura agevola il diffondersi di molte attività creative e formative.

  23. Nota n°8 Possiamo riassumere la diffusione dei nuovi media in: 1 - istruzione programmata e diffusione dei tutoriali (il computer è visto come un sostituto dell’insegnante) 2 - computer come utensile cognitivo (caratterizzato da ambienti general purpose) 3 - computer come utensile comunicativo multimediale 4 - computer come utensile cooperativo 1980 1990 2000 Tutor Tool cognitivo Tool multimediale Tool cooperativo

  24. Nota n°9 Agli inizi degli anni ‘80 con l’alfabetizzazione informatica si dà importanza al saper programmare. Il Logo è l’unico linguaggio nato con finalità educative, con lo scopo di fornire all’alunno uno strumento per imparare a strutturare le idee (non un computer per insegnare ma per pensare). Il Logo è anche il più noto esempio di micromondo, cioè un ambiente artificiale composto di oggetti cui si possono attribuire determinate regole (la “fisica” del micromondo) come giochi, simulazioni…

  25. La formazione dei docenti Dinanzi alle varie proposte di formazione si conoscono le dinamiche e gli atteggiamenti dei docenti (Huberman: insicurezza, ansia indotte dall’innovazione). Somekh suggerisce: • l’acquisizione di conoscenza teorica deve avvenire congiuntamente ad una forte esperienza operativa; • mentre acquisiscono competenza tecnologica essi devono, contemporaneamente, sperimentare le tecnologie nel loro insegnamento; • mentre cercano di definire i modi di uso delle tecnologie nel loro insegnamento, devono, contemporaneamente, disporre di ampie opportunità di discussione (dei loro piani, delle eventuali riserve e difficoltà che incontrano. C’è invece chi propone un vero vademecum per la formazione dei docenti e chi propone modelli per un ipotetico percorso formativo.

  26. Nota n°10 Vademecum per la formazione tecnologica dei docenti E’ importante che la formazione: 1- sia completamente alleggerita da tecnicismi; 2- non deve essere obbligatoria; l’insegnante deve essere motivato 3- deve essere articolata in tempi brevi e ricorrenti 4- deve prevedere momenti di familiarizzazione individuali 5- deve essere subito “situata” sul piano metodologico- didattico 6- deve tener presente i tempi del cambiamento tecnologico 7- deve tenere in considerazione i problemi emotivi dell’insegnante 8- deve essere costantemente accompagnata da insegnanti esperti.

  27. Nota n°11 Fase preliminare Acquisizione di materiali Per la formazione Motivazione e finalizzazione del corso Prima familiarizzazione tecnologica Riflessione critica su casi e Prima ipotesi di progetto Discussione, scambio di opinioni Scambi con esperti (anche remoti) Seconda familiarizzazione tecnologica Prime esperienze con la classe Riflessione critica e nuova ipotesi di progetto Discussione, scambio di opinioni Esperienze con la classe Presentazione dell’esperienza

  28. Innovazione tecnologico- didattica Nel percorso dell’innovazione tecnologico-didattico si hanno diverse fasi: Preparazione, evoluzione delle ansie degli attori coinvolti, assistenza tecnica in itinere e istituzionalizzazione. Rischi connessi all’adozione delle nuove tecnologie a scuola: Mancanza di interazione, obsolescenza delle attrezzature, ipertrofia tecnologica, validazione delle esperienze innovative. Un esperienza didattica che intenda offrire un contributo innovativo dovrebbe garantire alcune “pretese” alla comunità: • La pretesa di significatività (cosa si fa e perché) • La pretesa di esplicitezza (trasparenza dell’intero processo) • La pretesa di gestibilità (azione giustificata per efficienza ed efficacia) • La pretesa di validità (livello di validazione da operare)

  29. Qualità e sistema scuola Oggi si fa gran parlare di qualità della scuola. La tecnologia può favorire un cambiamento di qualità nella scuola ? La tecnologia da sola non è sufficiente a favorire questo cambiamento ma essa diventa efficace in sinergia con altri fattori (Butera): Autonomia Ruoli professionali Federalismo territoriale Ridefinizione dei servizi interni ed esterni La tecnologia deve spingere a esplicitare sia il complesso di atteggiamenti tecnologici didattici sia l’orizzonte formativo. Ambiti di interesse sono: l’allestimento di ambienti integrati per l’autoapprendimento, l’impiego di Intranet, l’allestimento di esperienze cooperative in rete.

  30. Assetti logistici Area software Area lettura Area videoteca cattedra Posizione computer Internet. Sistema di proiezione Posizione computer Gli schemi indicano le diverse posizioni - Tradizionale - A ferro di cavallo - Mediateca - Classe tradizionale con angolo computer - Classe con computer a livello docente - Tradizionale con angolo tecnologico collaterale - Disposizione articolata con angoli tecnologici

  31. Uso dei nuovi media in rapporto all’età Se nei primi anni ‘80 l’adolescenza era considerata l’età più adatta per l’avvicinamento al computer, allo stato attuale il bambino si avvicina alle nuove tecnologie in forma diretta e immersiva. Manca però una riflessione organica sul tema media-età . Uno schema generico che tratteggia l’ipotesi che si propone è: • Dai 3 ai 9 anni: approccio ludico/esplorativo. Si impiegano occasionalmente i nuovi media (educare con i media) • Dai 9 ai 12 anni: approccio sistematico. Dovrebbe prevalere un’educazione ai media, conoscenza sistematica di interfacce e linguaggi … • Dai 12 anni in poi: approccio disciplinare. Acquisizione di contenuti e sviluppo di abilità critiche /cognitive, metacognitive…)

  32. Da una media education a una multimedia education Nell’ambito delle nuove tecnologie si è posto il problema “dell’educare ai media”, cioè di portare a conoscere i media criticamente, andando “dietro le quinte”, cioè al di sotto degli aspetti superficiali del messaggio/interfaccia (far conoscere i processi logici del computer). L’introduzione delle interfacce grafiche ha poi modificato la situazione. Una multimedia education parte dal presupposto che: L’attività educativa esce da una posizione marginale, difensiva, elitaria Il concetto di competenza viene ampliato: i media non si collocano in antitesi alle istanze umane ma offrono nuove sinergie con l’individuo La finalità critica si arricchisce di nuove dimensioni: educazione al Cyberspazio Acquistano risalto nuove problematiche politiche ed etiche Acquista nuova centralità l’ecologia mediale

  33. Alla ricerca di strategie cognitiveConclusioni Questo viaggio mi coinvolge sempre di più!… …Che via scelgo ora? Per quali ragioni, come e quando... …introdurre i nuovi media nella scuola

  34. Alla ricerca di strategie operative nella scuola I principali ambiti potenziali per la collocazione delle nuove tecnologie nella scuola sono: 1. GLOBALIZZAZIONE2. GESTIONE/ORGANIZZAZIONE Accesso a informazioni remote Sgravio (Office automation) Comunicazione Razionalizzazione (banca dati,…) Cooperazione Differenziazione/Integrazione Comunità condivise 3. AMPLIFICAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI • sul piano della Soggettività • sul piano Espressivo/motivazionale • sul piano Percettivo/cognitivo/metacognitivo • relativamente ad Aree culturali/disciplinari INTERNET INTRANET

  35. Conclusioni Introdurre nuove tecnologie nella scuola non implica in sé alcun cambiamento necessariamente migliorativo: si ha a che fare con dispositivi polidimensionali che, a seconda dei contesti d’uso, possono avere valenze di vario tipo. Atteggiamenti comuni sono: rifiuto (contro), argomentazioni edonistica, adattiva, informativa, emancipativa, produttivistica (a favore). Le tecnologie possono: a) spingere la scuola a superare i limiti tradizionali; b) migliorare la qualità interna della scuola; c) migliorare apprendimenti specifici e favorire forme di pensiero rilevante. Un’area particolarmente delicata nell’ambito dell’introduzione delle nuove tecnologie nella scuola riguarda la valutazione del software didattico. La stessa dizione di “software didattico” si presenta però imprecisa.

  36. Nota n°12 VARIETA’ – PERTINENZA SIMBOLICA Com’è la qualità “comunicativa”? FLESSIBILITA’ - PERSONALIZZAZIONE Com’è la qualità “strutturale”? USABILITA’ – APPEAL Com’è la qualità “tecnica”? INTEGRATIVITA’ NEL CONTESTO Com’è la qualità “ecologica”? RIFLESSIVITA’ - COGNIZIONE Com’è la qualità “cognitiva”? CRITICITA’ – MULTIDIMENSIONALITA’ Com’è la qualità “critico-culturale”? Paragrafo 1

  37. Nota n°13 Software didattico: tipologia dei supporti necessari Pubblicazioni sulla qualità del SW. Sedi dove si mostra all’insegnante come si usa il SW selezionato. Tassonomie del SW, griglie di valutazione, classificazione del SW esistente… Supporto infrastrutturale Sostegno all’insegnante ad inserire il SW nel curricolo e ad allestire ambienti di apprendimento integrato. Supporto teorico - criteriologico Supporto didattico (integrazione nel contesto) Paragrafo 1

  38. La ricerca continua! Buon Lavoro! La scrittura fulcro dell’innovazione didattica: Freinet Don Milani Scrittura elettronica nella scuola Struttura ipermediale Gli ipertesti Ipertesti e ipermedia nella scuola: essere fruitori Ipertesti e ipermedia nella scuola: essere autori Verso una riflessività di secondo livello Conclusioni Il potenziale formativo della scrittura: dalla tipografia di Freinet agli ipertesti

  39. La scrittura fulcro dell’innovazione didattica: Freinet Freinet riteneva che per cambiare la scuola occorresse avvalersi di tecniche e/o tecnologie, che diventano pertanto l’anima della didattica. La più importante delle tecniche didattiche è la tipografia che non è soltanto un mezzo per rendere il bambino attivo (fisicamente e mentalmente), né una semplice occasione per ravvivare l’interesse scolastico dei bambini. E’ uno strumento di liberazione del pensiero infantile. In sintesi troviamo in Freinet alcuni elementi di modernità: • apprendimento per esplorazione diretta (learning by doing); • concezione di un educazione aperta, critica, antidogmatica; • integratività ed espansività delle risorse tecnologiche; • apprendimento cooperativo (“noi lavoriamo cooperativamente”) costantemente coadiuvato dalle tecnologie. • Ritroviamo questi elementi nei recenti modelli didattici costruttivistici.

  40. Don Milani Don Milani negli anni sessanta ha fornito una raffigurazione efficace di come si possa concretamente operare e mettere in risalto il potenziale formativo implicito nell’attività dello scrivere. Nella scuola, la scrittura si accompagna normalmente all’ansia di dover “trovare qualcosa da dire, dall’essere valutati,…”. Leggendo un qualunque scritto di Don Milani notiamo una didattica di segno completamente diverso da ciò che è stato precedentemente detto. Essa si presenta come un processo riflessivo e cooperativo; si parte dal buttare giù appunti, si fanno le prime stesure, si confronta, si revisiona, si risistema più volte il testo confrontando i punti di vista; l’attività dello scrivere si riveste di una forte enfasi etica e sociale. Costruire un testo diventa un momento significativo del costituirsi di una stessa comunità.

  41. Scrittura elettronica nella scuola Già prima dell’avvento dei computer molti educatori hanno sottolineato come l’educazione alla scrittura dovrebbe significare un apprendimento ancorato a contesti concreti e significativi d’uso. Anche la scrittura elettronica ha delle forme concrete e significative che favoriscono: • una scrittura immediata a getto continuo (brain storming individuale), grazie alla facilità di correzione del testo; • essenzialità accompagnata da una linearità argomentativa, favorite dal poter tornare a più riprese sul testo (drafting-redrafting); • capacità di organizzare idee in forma gerarchica, grazie ad ambienti specializzati nella strutturazione di scalette (outliner); Aggiungendo a queste multimedialità e ipermedialità si hanno tutte le modalità dell’odierna scrittura elettronica.

  42. Scrittura ipermediale Nell’ottica già aperta da Freinet, la tecnologia si coniuga con la creatività infantile e fornisce ulteriori spazi per significative negoziazioni e attività cooperative tra bambini (effetto della scrittura ipermediale). In un’aula dotata di postazioni multimediali (scanner, CD, microfono, casse, videocamera) i bambini diventano autori di “testi sinestetici”, mediante l’uso di immagini dinamiche, audio e video. Insegnanti evidenziano che l’uso della scrittura ipermediale nei bambini sviluppa potenzialità cognitive e manuali che possono essere utilizzate efficacemente. Ipermedializzandosi la scrittura elettronica recupera componenti precedenti della scrittura, la scrittura pittorica, per immagini, la scrittura “ai margini” (Bolter ‘93).

  43. Gli ipertesti Un ipertesto è un programma che consente di delimitare uno spazio sullo schermo (tipicamente un’area testuale) rendendolo “attivo”, sì da consentire al lettore di produrre associazioni (link). Un ipertesto si può considerare anche un generatore di aree “calde” (dette “pulsanti”), zone dello schermo che attivate con il clic del mause producono “eventi” quali far aprire una finestra di testo, far apparire un immagine,… uscire dal programma. Schermata Link Area calda

  44. Nota n°14 Un ipertesto proponendosi come tecnologia basata sull’associatività: 1. Tende a rendere esplicita la rete sottesa al testo; 2. Si presenta come tecnologia più flessibile e, sotto certi aspetti, più simile ai modi propri della mente; 3. Modifica l’idea che ha prevalso negli ultimi secoli del testo-libro come scrittura chiusa aprendo la strada ad una concezione multiprospettica della conoscenza; 4. Consente al soggetto lettore spazi di libertà del tutto nuovi.

  45. Ipertesti e media nella scuola: essere fruitori Nella scuola si fa uso corrente di ipertesti e di ipermedia. E’ utile distinguere due modi in cui si può caratterizzare l’impiego degli ipertesti: essere lettore (si naviga in un ipertesto già costruito) o essere autore (cioè costruire attivamente l’ipertesto). La navigazione ipertestuale, lasciando il soggetto libero di muoversi, rinuncia ad ogni gradualità e sistematicità nella presentazione delle difficoltà, con rilevanti inconvenienti sul piano dell’orientamento. Un elenco più analitico dei problemi che lettori inesperti (sia sul piano contenutistico che metacognitivo) incontrano solitamente nella navigazione è sintetizzato nello schema 1.1. Gli insegnanti adottano diversi criteri per la valutazione della qualità didattica di un ipermedia.

  46. Nota n°15 • Problemi posti dalla letteratura ipertestuale: • Il salto (link) può essere compiuto dal lettore in modo casuale. • Si diventa consapevoli della natura del link solo dopo averlo attivato • Il salto, specialmente se comporta cambio di videata, può far • dimenticare l’idea che lo aveva motivato • Spesso l’associazione ha senso per l’autore ma non per il lettore; • il lettore può trovarsi intrappolato in percorsi non desiderati • Le esigenze di “effetto” (audio, video,…) possono prendere il • sopravvento rispetto ai bisogni reali di comprensione del lettore.

  47. Nota n°16 Criteri per la valutazione della qualità didattica di un ipermedia: Fattori del soggettoFattori dell’ipermedia Usabilità - amichevolezza Preconoscenza Metacognizione - aiuto navigazione - espandibilità Valenza didattica Intenzionalità - pertinenza simbolica della navigazione - personalizzazione - trasparenza - comportamento esperto Valenza culturale - Criticità della conoscenza - Pluralità ottiche (multiculturalità)

  48. Ipertesti e media nella scuola: essere autori Nel caso della costruzione/progettazione multimediale il primo problema che si incontra è quello della esplicitezza degli obiettivi didattici. La costruzione attiva di un curricolo ipermediale può fornire opportunità particolari per far comprendere come un problema possa essere visto da più angolature oppure avvicinare-comparare opinioni diverse. La costruzione di materiale ipertestuale può diventare l’occasione per creare banche dati espandibili; in questo modo gran parte del materiale raccolto può essere ripreso ed riutilizzato. Per questa strada si può immaginare che l’ipertesto possa diventare un libro aperto, nella più genuina ottica freinetiana, con la possibilità forse di dar vita anche a nuovi canali comunicativi generazionali.

  49. Nota n°17 • Costruzione di un curricolo ipermediale: • Il materiale curricolare viene inizialmente suddiviso in grosse unità • (nuclei tematici) con eventuali raccordi di massima. Siamo a livello di un • “brogliaccio” ipertestuale: • Per ciascun nucleo si comincia a raccogliere documenti base e materiale • di approfondimento: Testi base Approfondimenti

  50. Nota n°18 • Costruzione di un curricolo ipermediale: • 3. Si fornisce il materiale di lavoro agli alunni proponendo delle piste • possibili: si chiede agli alunni le difficoltà e le opinioni durante il lavoro • e si confrontano le piste realmente seguite dagli alunni • Solo in fase avanzata la singola unità può raggiungere un livello di maggiore • strutturazione Piste suggerite Appunti studente Appunti studente Piste studente Versioni semplificate Cambio codice Testi base Altra unità Giochi,… Approfondimenti Laboratorio

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