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SALUTE E ASSISTENZA NELLA MULTICULTURALITA’

SALUTE E ASSISTENZA NELLA MULTICULTURALITA’. Il S unrise M odel di Madelein L eininger Udine, 28 Novembre 2009 Dott.ssa Ada Simmini. Italia paese di immigrati in un mondo di migranti.

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SALUTE E ASSISTENZA NELLA MULTICULTURALITA’

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Presentation Transcript


  1. SALUTE E ASSISTENZA NELLA MULTICULTURALITA’ Il Sunrise Model di Madelein Leininger Udine, 28 Novembre 2009 Dott.ssa Ada Simmini

  2. Italia paese di immigrati in un mondo di migranti • La migrazione da paesi non appartenenti all’Unione Europea è certamente uno dei fenomeni che maggiormente sta condizionando la nostra epoca. • In poco più di vent’anni l’Italia è diventata e si è consolidata come meta più o meno definitiva per un flusso di cittadini stranieri in costante aumento

  3. Italia paese di immigrati in un mondo di migranti Per via di questo “effetto doppio” (paese di emigrazione e paese di immigrazione) l’Italia assume una rilevante dimensione internazionale con caratteristiche peculiari sia per l’elevato numero di paesi di origine degli immigrati, sia per l’accentuato ritmo di aumento, dovuto all’intreccio tra declino demografico e mancanza di forza lavoro specialmente in determinati settori

  4. Italia paese di immigrati in un mondo di migranti • L’Italia era un paese d’emigrazione; principali paesi esportatori di manodopera , in direzione dei 6 principali paesi importatori (Germania, Francia, Svezia, Belgio, Svizzera e Austria) erano: ◊ L’Italia con 820.00 persone ◊ la Turchia con 770.000 ◊ la Jugoslavia con 540.000 ◊ l’Algeria con 390.00 ◊ la Spagna con 320.000

  5. “I più luridi e miserabili mai visti"Una immagine celebre della grande emigrazione italiana. Per sapere com'erano accolti in America basta rileggere il New York Times del 6-11-1879: "Tra i passeggeri di terza classe (..) c'erano ieri 200 italiani, che il sovrintendente Jackson definì la parte più lurida e miserabile di esseri umani mai sbarcati a Castle Garden"

  6. Ammonticchiati come giumentiNel disegno di Beltrame sulla "Domenica" del Corriere dell'8-12-1901, la partenza da Genova di contadini che De Amicis descrisse "ammonticchiati come giumenti"Fonte: "La Domenica del Corriere"

  7. Italia paese di immigrati in un mondo di migranti La migrazione consiste in quel fenomeno di spostamento di uno o più individui dal luogo d’origine ad un altro per fattori d’espulsione, d’attrazione o di scelta che abbia una determinata durata e comporti un preciso progetto migratorio .

  8. Italia paese di immigrati in un mondo di migranti • Le migrazioni sono fonte di stress e di pericoli per la salute, perché comportano una nuova organizzazione della vita con un conseguente totale sradicamento dall'ambiente di origine, dalle proprie sicurezze . Per tale motivo la tutela della salute dei migranti assume un'importanza strategica, anche nell'ottica di unasalvaguardia della salute di tutte le persone a rischio di emarginazione.

  9. PERSONA, TUTELA E SALVAGUARDIA DELLA SALUTE • Il processo di cambiamento cui deve fare fronte l'immigrato richiede una continua messa in crisi della propriaidentità culturale. • La persona immigrata generalmente non mette in attostrategie preventivema si rivolge ai servizi sociosanitari solo in caso d'urgenza o di malattia conclamata, quando in pratica non può farne a meno. Ilprogetto migratoriodi un individuo incarna in realtà, in molti casi, il progetto migratorio di un’intera famiglia e/o comunità locale, non a caso, la maggior parte degli immigrati sono giovani adulti con un livello medio se non buono d’istruzione.

  10. Ilpatrimonio di salute in dotazione all'immigrato sempre che giunga integro all'arrivo in Italia rischia di dissolversi rapidamente se non si attuano precise misure di politica sanitaria , anche per salvaguardare la salute dei cittadini del paese ospitante. Es . In Italia malattie debellate attraverso le vaccinazioni (Poliomielite, TBC,ecc) PERSONA, TUTELA E SALVAGUARDIA DELLA SALUTE

  11. PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER LA SALUTE DELL’IMMIGRATO • Si manifestano in maniera sempre maggiore quelle malattie comuni di ogni cittadino italiano, però queste patologie s’intersecano in un mix di difficile definizione con quelle che sono definite • malattie da disagio o malattie da degrado. • Patologie rappresentate principalmente da: • malattie respiratorie, • polmoniti, • faringiti, • flogosi delle vie aeree, • tubercolosi, • patologie gastrointestinali; • malattie del disagiorappresentate dalla • scabbia, • la pediculosi, • alcune infezioni virali, micotiche e veneree, caratteristiche della popolazione che vive in condizioni difficilmente accettabili.

  12. Dinamiche socio-demografiche e fenomeni migratori nel Sistema Sanitario Italiano Fino al 1995 nessun provvedimento rilevante 1998Piano Sanitario Nazionale Legge Turco - Napolitano Obiettivo: includere a pieno titolo gli immigrati in condizioni di regolarità giuridica nel sistema di diritti e doveri per quanto attiene all’assistenza sanitaria a parità di condizioni ed a pari opportunità con il cittadino italiano. Diritto di assistenza anche agli immigrati in condizioni di irregolarità giuridica

  13. DINAMICHE SOCIO-CULTURALI EASSISTENZA INFERMIERISTICA La presenza di bambini, donne e anziani si fa sempre più cospicua e le problematiche relative alla gravidanza, alla pediatria e alla geriatria stanno assumendo un’importanza maggiore anche nell’assistenza infermieristica agli immigrati.

  14. DINAMICHE SOCIO-CULTURALE EASSISTENZA INFERMIERISTICA • …L’assistenza infermieristica è allo stesso tempo e inscindibilmente , scienza e arte , tecnica ed etica, coltivate dall’infermiere per poter sempre meglio comprendere e soddisfare i bisogni di assistenza del cittadino in modo misurabile, efficace ed efficiente, ma soprattutto attento e aperto al dialogo verso l’ Alterità

  15. NURSING TRANSCULTURALE E’ necessario un approccio transculturale alla malattia dell’immigrato, che tenga conto del diverso modo di concepire lo stato di malattia in culture profondamente diverse dalla nostra.

  16. MADELEINE LEINENGER >.L’assistenza è la parte centrale più importante, più uniforme e più intellettuale del nursing > Il comportamento e le attività di assistenza distinguono il nursing dai contributi delle altre discipline > Quello di cui le persone hanno più bisogno per crescere, rimanere in salute e sopravvivere o affrontare la morte, è dell’ umanizzazione dell’assistenza; “.

  17. NURSING TRANSCULTURALE Il primo principio che deve guidare il professionista sanitario è quello del rispetto dell’essere umano, indipendentemente dall’appartenenza culturale o etnica.

  18. Ilprincipio dell’uguaglianzad’ogni uomo in quanto uomo, sancito appunto dalla dichiarazione dei diritti umani, deve essere auspicabile, condiviso da tutte le culture umane chiamate al reciproco riconoscimento ed alla reciproca comunicazione. Ilprincipio di uguaglianzava integrato con il principio di differenza, ossia del rispetto della specificità di ogni cultura. L’identità della culturadiappartenenza è un valore che va conosciuto e compreso. I principi

  19. Diritti umani e diritto alla salute O.N.U. Diritto alla salute garantito dalla dichiarazione sui diritti umani(1948 ) O.M.S Obiettivo salute per tutti entro l’anno 2000 (Alma Ata , 1978) COSTITUZIONE ITALIANA ( 1948) garantisce la Salute quale bene inalienabile che deve essere goduto nella sua massima espressione possibile da tutti gli esseri umani senza distinzioni religiose, sociali, linguistiche, di credo politico e di status economico.

  20. Codice deontologico degli infermieri (1999) : Art. 2 comma 3 e 4 “ L’Infermiere riconosce che tutte le persone hanno diritto ad uguale considerazione e le assiste indipendentemente dall’età, dalla condizione sociale ed economica…. …”Agisce tenendo conto dei valori religiosi ed etici, nonché della cultura, etnia e sesso dell’individuo” 2008- 2009 – Federazione Nazionale IPASVI proposta di Revisione del codice da Codice deontologico Art . 7 L’infermiere presta servizio secondo equità e giustizia, tenendo conto dei valori etici, religiosi e culturali , nonché dell’etnia, del genere e delle condizioni sociali della persona “

  21. Il Nursing transculturale : le origini Fondatore e massimo esponente dell’infermieristica transculturale è l’infermiera antropologa americanaMadeleine Leininger . Durante la metà degli anni ’50, lavorando in qualità d’infermiera, diplomata e specializzata in psichiatria infantile, in un centro psichiatrico degli Stati Uniti, nel tentativo di assistere bambini e genitori, subì un trauma culturale, sentendosi incapace di reagire nei loro confronti. Si accorse che la cultura era assente dall’assistenza infermieristica e che le diversità, così palesi nella vita quotidiana, non erano per nulla percepite.

  22. Nursing Transculturale “ Una branca del Nursing fondata sullo studio comparato e sull’analisi dei diversi comportamenti sanitari delle diverse culture, finalizzate a sviluppare un sapere scientifico e umanistico capace di consentire la realizzazione di pratiche assistenziali specifiche per ogni cultura e universali”. Leininger M., McFarland M.R., Transcultural nursing: concepts, theories, research and practice, Mc Graw-Hill Company, USA, 3 ed., 2002.

  23. Nursing Transculturale: originalità della teoria • Intendere la persona in senso olistico , considerando i valori, le credenze e le pratiche dell’assistenza influenzate e legate al contesto di una particolare cultura , al contesto della visione del mondo linguistico, religioso o spirituale ed educativo • Essere straniero non indica estraneità da emarginare, semmai alteritàle cui ragioni vanno comprese e non solo accettate

  24. Nursing Transculturale Obiettivo Conoscenza delle differenze culturali insite in ogni popolazione perché la cultura è uno strumento ampio e olistico che permette di comprendere la totalità della vita affinchè si possa personalizzare l’assistenza

  25. La teoria infermieristica transculturale Insieme di concetti e di ipotesi in relazione tra loro, che trattano diverse civiltà, prendono in esame comportamenti assistenziali di gruppo ed individuali, valori e teorie basate sui loro bisogni culturali,per poter offrire alle persone un’assistenza infermieristica efficace e soddisfacente. Punto focale dellateoria è rappresentato dall’esigenza di provvedere all’assistenzaculturale congruenteper il mantenimento della salute o Il raggiungimento del benessere degli individui, delle loro famiglie, nel rispetto delcontesto ambientale e culturalein cui essi svolgono la loro vita.

  26. La teoria infermieristica transculturale • Sin dall’inizio la Leininger ha posto l’accento sullo studio delle persone e partendo delle loro esperienze e conoscenze locali, usando metodologie di ricerca qualificata • Il primo studio di ricerca sull’infermieristica transculturale fu condotto dalla Leininger agli inizi degli anni ’60, con i Gadsup in Nuova Guinea, con l’obiettivo di costruire una teoria che riuscisse a spiegare e a descrivere svariate culture e il rapportarsi del nursing adesse

  27. La teoria infermieristica transculturale Nel 1966 si è tenuto il primo corso di nursing transculturale alla Colorado School of Nursing, dove la Leininger era professore di nursing e di antropologia. Secondo il suo pensiero “bisognava aiutare le infermiere a sviluppare un nuovo modo di pensare e prendere decisioni cliniche. Guardare i problemi in un’ottica culturale aiuta a generare nuovi modi di assistere la gente”.

  28. La teoria infermieristica transculturale Quindi, il problema culturale è un punto centrale su cui fondare l’assistenza infermieristica. Cultura: = principale campo di incontro tra antropologia e nursing

  29. Il metodo di ricerca qualitativo di Madeleine Leininger: “L’etnonursing” • Il metodo di indagine principe nella ricerca qualitativa infermieristica associata a fenomeni culturali è l’Etnonursing che utilizza tecniche come l’osservazione partecipante e l’intervista in profondità per interpretare i valori e i significati che le persone portatrici di una specifica cultura danno all’assistenza ed ai fenomeni di salute-malattia

  30. NURSING TRANSCULTURALE : due concetti fondamentali Emic Sistema popolare o “folk” o assistenza sanitaria tradizionale, locale, pratiche assistenziali, particolarmente utilizzate a domicilio o nella comunità ; metodi orientati alla guarigione EticSistema professionale , Assistenza professionale o i servizi di cura offerti da personale sanitario preparato attraverso programmi di studi professionali, formalizzati in particolari istituzione educative . Tutte le culture hanno un sistema sanitario, sia popolare che professionale per erogare pratiche assistenziali

  31. Il Sunrise model di M. Leininger( 1988) CULTURA ASSISTENZA VISIONE DEL MONDO SISTEMA DI BENESSERE FOLK LE BASI DEL SOLE NASCENTE

  32. IL NURSING TRANSCULTURALE Il benessere del paziente è per Leininger lo scopo ultimo dell’assistenza infermieristica che dovrà basarsi su processi e comportamenti personalizzati che richiedono il rispetto e la comprensione della cultura del paziente

  33. IL NURSING TRANSCULTURALE Con il nursing transculturale il professionista sanitario scopre tutti i bisogni dell’assistito, anche quelli culturali e sociali; e comprendendo che tutte le strutture sociali, quali la religione, la cultura, la parentela, sono legate all’assistenza e alla salute. Occorre preparare il personale sanitario ad una cultura dell’accoglienza e della solidarietà nella prospettiva di una medicina transculturale, pur nell’osservanza della deontologia e della legge.

  34. ALTRI MODELLI TEORICI TRANSCULTURALI Il nursing transculturale di Larry Purnell e Berry Paulanka Sviluppato in Usa nel 1998, in ambito accademico statunitense, come strumento di valutazione clinica per gli studenti infermieri, e poi migliorato con l’aggiunta di scale di competenza culturale; ha avuto subito un grande successo ed è usato in numerosi paesi (Australia, Belgio, Canada, Corea, Svezia, etc.). .

  35. IL NURSING TRANSCULTURALE DI PURNELL E PAULANKA Modello anche definito come “Modello Olografico della complessità “ perché può essere usato da tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, fisioterapisti, ecc) ; si può applicare in un sistema interdisciplinare di case management tra i vari professionisti per assicurare che una persona riceva le risposte di salute corrette nel momento giusto superando la frammentarietà degli interventi singoli

  36. LA COMPETENZA CULTURALE SCHEMA SEQUENZIALE E PROGRESSIVO DI ACQUISIZIONE DELLA COMPETENZA CULTURALE DI PURNELL E PAULANKA Incompetenza Incompetenza Competenza Competenza non conscia conscia conscia inconscia

  37. Il processo della competenza culturale di Campinha-Bacote Competenza Culturaleprocesso dinamico, in cui l’infermiere nel rinnovare continuamente le skills, sviluppa abilità - risultati assistenziali efficaci all’interno dell’universo culturale di riferimento della persona. .

  38. Il modello per sviluppare la competenza culturale di Papadopoulos, Tilki e Taylor Il modello pubblicato per la prima volta nel 1998, dalle tre autrici anglosassoni, sapientemente ridefinito da Papadopoulos e da Lees nel 2003, cerca di raggiungere l’obiettivo di sviluppare la competenza culturale dell’infermiere attraverso un processo progressivo di acquisizione di consapevolezza, conoscenza, e sensibilità culturale, per giungere ad una soddisfacente competenza culturale, nel rapporto d’assistenza infermieristica con l’altro. .

  39. Conclusioni • “ Rispetto non è timore né terrore,; esso denota, nel vero senso della parola, (respicere= guardare), la capacità di vedere una persona com’è, di conoscere la vera individualità . Rispetto significa desiderare che l’altra persona cresca e si sviluppi per quella che è “ Erich From “L’arte di amare” • Rispetto, riconoscimento dell’altro , accoglienza, sospensione del giudizio sono valori fondamentali per coloro che si occupano di assistenza, dai quali può dipendere “in larga misura”, l’esito positivo dell’intervento sanitario

  40. Grazie per l’attenzione !

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