1 / 30

COOPERATIVE LEARNING

COOPERATIVE LEARNING. ….alcuni autori. " E' un insieme di tecniche di classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti ". (Johnson, Slavin , Kagan )

dominy
Télécharger la présentation

COOPERATIVE LEARNING

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. COOPERATIVE LEARNING

  2. ….alcuni autori • "E' un insieme di tecniche di classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti". (Johnson, Slavin, Kagan) • "E' un metodo di apprendimento-insegnamento in cui la variabile significativa è la cooperazione tra gli studenti". (M. Comoglio 1996)

  3. ….alcuni autori «Le nuove società richiedono più cooperazione e meno competizione attraverso un nuovo sistema di valori e norme di solidarietà attiva, positiva e partecipativa. In tale prospettiva assume particolare rilievo l’importanza di un apprendimento significativo dove colui che apprende diviene un protagonista attivo e responsabile»(Mario Comoglio)

  4. Cominciamo dalla prossemica? La prima immagine ci richiama ad un tipo di apprendimento lineare, in cui forte è il distacco tra l’insegnante e gli alunni: questa prossemica marca le differenze, rende passivo l’uditorio e non promuove la partecipazione. Di contro, la quarta immagine ci mostra una formazione diversa e,ovviamente, questo modo di occupare lo spazio in aula attiverà vissuti diversi rispetto al primo: vissuti di collaborazione, di reciprocità, di ascolto, di esposizione, ecc. Le figure intermedie rappresentano una via di mezzo tra le due forme di prossemica appena discusse

  5. Quanto impariamo noi adulti e i nostri ragazzi? • “insegnare e apprendere non sono sinonimi: si può insegnare e insegnare bene, senza che chi ci ascolta impari” (Bodner, 1986) • IMPARIAMO IL……………………….. • 10% di ciò che leggiamo • 20% di ciò che ascoltiamo • 30% di ciò che vediamo • 50% di ciò che vediamo e sentiamo • 70% di ciò che discutiamo con gli altri • 80% di ciò di cui abbiamo esperienza diretta • 95% di ciò che spieghiamo ad altri • ( da “Corriere salute” 24 Maggio 1999)

  6. Perché il Cooperative Learning? Le competenze da acquisire nel processo di apprendimento hanno una valenza quadridimensionale per cui bisogna attivare un metodo didattico centrato sull’azione, sul fare e soprattutto sul “fare assieme”.

  7. fare assieme Compito del docente osservare e comprendere le dinamiche del ‘gruppo classe’ Il ‘gruppo classe’ non esiste e non è nemmeno una tappa naturale passaggio intenzionaleda ‘aggregato di alunni’ a ‘gruppo classe’

  8. Il gruppo Il ‘gruppo ‘ è una realtà dinamica che racchiude due concetti: - dimensione multi personale (matassa arrotolata) che porta risorse e opportunità; - coesione (nodo) che porta richieste, pressioni e anche limiti alla propria individualità I gruppi sono mezzi per lo sviluppo sociale e cognitivo dell’individuo (Dewey e Cousinet), Sul ‘gruppo’ e sul coinvolgimento dei partecipanti è necessario utilizzare degli interventi formativi detti metodi attivi definiti ‘poco strutturati’ da utilizzare in alternanza ai metodi strutturati (lezione tradizionale).

  9. Apprendimento Cooperativo: cos’è • È definito come un metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli studenti lavorano insieme per migliorare reciprocamente il loro apprendimento • Nasce dalla didattica metacognitiva e si fonda sul principio della cooperazione • Può essere applicata ad ogni compito, ad ogni materia e ad ogni curricolo • Non si può parlare di Apprendimento Cooperativo ogni qual volta in classe si formano dei gruppi per discutere un tema o studiare una lezione, o svolgere un esercizio. • L’apprendimento cooperativo dovrà essere quindi non applicato, ma scelto, usato, trasformato

  10. CARATTERISTICHE FONDAMENTALI • Perché si abbia un gruppo di Apprendimento Cooperativo occorre addestrare gli allievi all’acquisizione delle competenze di base (sociali) • 1) La cooperazione: sapersi comportare in situazioni di gruppo senza l’aiuto del docente (supervisore). Questa abilità non è naturalmente presente, per cui gli alunni devono imparare a diventare consapevoli dei bisogni degli altri membri del gruppo e sentirsi responsabili nell’aiutarli per la riuscita del gruppo. Se esse non vengono insegnate, gli insegnanti non devono aspettarsi che gli studenti siano capaci di metterle in pratica. • 2) L’equità della partecipazione: la partecipazione va strutturata in modo da garantirne l'equità, poiché quest'ultima non si verifica in modo magico. • La partecipazione equa differisce dall'interazione simultanea; l'equità generalmente è creata: • dall'assegnazione di turni • dalla divisione del lavoro che rende lo studente responsabile per una parte del compito (Kagan,2000).

  11. CARATTERISTICHE FONDAMENTALI 3) INTERDIPENDENZA POSITIVA: i membri del gruppo lavorano su obiettivi tali per cui nessuno può arrivare individualmente al successo se non attraverso il successo dell’intero gruppo 4) DOPPIA RESPONSABILITA’: il gruppo deve essere consapevole della responsabilità collettiva per il raggiungimento dei suoi obiettivi e, allo stesso tempo, ogni allievo deve essere individualmente responsabile nel contribuire con la propria parte di lavoro al successo finale del gruppo. 5) INTERAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A FACCIA: è necessario che i componenti del gruppo lavorino in modo interattivo, verificandosi a vicenda la catena del ragionamento, le difficoltà e fornendosi il feedback 6) VALUTAZIONE DEL GRADO DI COOPERAZIONE DEL GRUPPO: a) la valutazione individuale: ogni componente del gruppo è valutato in base a risultati didattici, sviluppo delle abilità sociali, responsabilità rispetto al compito assegnato; b) la valutazione di gruppo: il gruppo è valutato in base al risultato complessivo raggiunto dal gruppo, determinato dallo sforzo interconnesso dei vari membri in termini di abilità scolastiche e sociali.

  12. Diversi modi di lavorare in Apprendimento Cooperativo Esistono diverse correnti o modalità di Cooperative Learning, caratterizzate dal diverso modo in cui vengono strutturate l’interdipendenza positiva, l’interazione, la motivazione all’apprendimento, il compito e il ruolo dell’insegnante • GROUP INVESTIGATION • STUDENT TEAM LEARNING • COMPLEX INSTRUCTION • COLLABORATIVE APPROACH • LEARNING TOGHETHER • STRUCTURAL APPROACH

  13. Student team learning - Success for all • Ideatoda Robert Slavin: l'insegnante organizza i gruppi in modo eterogeneo, presenta delle ricompense stimolanti, compila ed approva le classifiche di gruppo; • si prevede la competizione fra gruppi omogenei di abilità. • l'enfasi è sul conseguimento degli obiettivi del gruppo, ma è anche importante la responsabilità individuale in termini di miglioramento del proprio rendimento, alla quale sono preparati tutti i componenti del gruppo. • gli studenti meno bravi vengono sfidati a migliorare le loro prestazioni. • Caratteristiche • 1. la premiazione di gruppo;2. la responsabilità individuale per sé e per gli altri;3. pari opportunità di successo.

  14. Student team learning - Success for all • Le tecniche che sono applicabili a qualsiasi materia o livello di scuola sono: • StudentTeams AchievementDivisions (STAD) • Gli insegnanti presentano un nuovo argomento, poi dividono la classe in gruppi eterogenei di quattro membri. I membri del gruppo approfondiscono da soli le informazioni e quindi assistono gli altri compagni del gruppo. Vengono assegnati quiz settimanali e annotati i punteggi individuali. Gli insegnanti annotano anche i miglioramenti dai vecchi ai nuovi punteggi nei quiz. Gli studenti che raggiungono un certo livello base o ottengono forti miglioramenti ricevono un riconoscimento. • 2. Teams-Games-Tournaments(TGT) • L'insegnante presenta una lezione su un argomento o un periodo di lezione-discussione. Poi, gli studenti si assistono reciprocamente nello studiare i fogli di lavoro basati sulle informazioni della lezione. Quindi, gli studenti hanno dei tornei settimanali in cui gruppi di abilità equivalente gareggiano per vedere chi sa rispondere al maggior numero di domande preparate dall'insegnante. Ogni risposta corretta dà diritto a dei punti. I gruppi con il punteggio più alto ottengono pubblico riconoscimento.

  15. Student team learning - Success for all • Jigsawin tutte le sue varianti (Aronson-Slavin). • Il jigsaw II in 10 passi • 1.Dividi gli studenti in gruppi di 4 – 5 persone. • Il gruppo dovrebbe essere eterogeneo per genere, razza, etnia, e abilità. • 2.Scegli uno studente per gruppo come responsabile. Inizialmente questa persona dovrebbe essere l’alunno più maturo del gruppo. • 3.Dividi la lezione del giorno in 4 – 5 segmenti. • 4.Assegna ad ogni alunno una parte da imparare e assicurati che ogni studente abbia accesso solo alle sue informazioni. • 5.Dai il tempo agli studenti di leggere almeno due volte la loro porzione di studio per familiarizzare con essa, senza il bisogno di memorizzarla. • 6.Forma "gruppi esperti" temporanei unendo tra loro alunni che abbiano la stessa parte. Dà agli esperti tempo per discutere dei punti essenziali del loro paragrafo e per ripetere la presentazione che faranno al gruppo • 7.Fa tornare gli esperti al loro gruppo casa. • 8.Chiedi ad ognuno di presentare la propria parte nel gruppo. Incoraggia gli altri a fare domande di chiarificazione • 9.Gira tra i gruppi osservando i processi. Se sorgono dei problemi (per es. qualche membro domina sugli altri) intervieni in modo appropriato. Può essere anche opportuno lasciare che il "responsabile" di gruppo si occupi di ciò. I responsabili possono essere aiutati a gestire sussurrando un suggerimento su come intervenire finche non padroneggiano da soli la situazione. • 10.Alla fine della sessione di lavoro dà un breve compito (un quiz) in modo da permettere agli alunni di capire che la sessione non è stata un gioco ma conta realmente per l’apprendimento.

  16. Un altro autore prima di continuare……. "L'uomo è un essere sociale, cioè un individuo che costruisce con altri individui le regole e gli accordi che costituiscono la realtà sociale". (Thelen H.A. (The classroom society. London: Croom Helm, 1981)) L'uomo è naturalmente cooperativo perché ha bisogno di un continuo confronto con le persone che vivono accanto a lui, ma non si può dare per scontato che cooperare sia per lui un valore acquisito e interiorizzato.

  17. L’apprendimento cooperativo nelle verifiche anche senza l’applicazione del metodo Gli alunni vanno coinvolti direttamente nella verifica del loro livello di apprendimento a prescindere dalle metodologie del processo di apprendimento –insegnamento adottate: • nella preparazione delle prove stesse (obiettivi della prova, criteri di successo, valutazione dei progressi); • nell'usare il risultato della verifica per stabilire nuovi obiettivi e correggere gli errori commessi; • nel sentirsi orgogliosi e soddisfatti dei risultati raggiunti.

  18. Bibliografia • Elizabeth G. Cohen. Organizzare I gruppi cooperativi. Ruoli, funzioni, attività (1999). Erickson • - Lucia Mason – Marina Santi, (1995). Ragionamento collaborativo e cambiamento concettuale. Uno studio esplorativo in “Orientamenti Pedagogici”, n°42/1995, pagg. 989-1012. • - Mario Comoglio- Miguel Angel Cardoso. Insegnare ad apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning (2000). Las - Roma • - Pierpaolo Maini – Mario Comoglio, (1995). Il “Cooperative Learning” a scuola in “Orientamenti Pedagogici”, n°42/1995, pagg. 461-490. • - Rosa Grazia Romano. Il gioco come tecnica pedagogica di animazione (2000). Pensa Multimedia Editore, Lecce. • - Silvia Cavalleri – Pierpaolo Maini, (1999). L’apprendimento Cooperativo. Un percorso di Cooperative Learning nell’istituto tecnico “Marconi”diDalmine (Bg) in “Animazione scuola”, febbraio (1999) pagg78-85. • http://www.ftcoop.it/formazionelavoro/Pacto/Formazione/cooperative_lear ning.htm • Johnson, Johnson e Holubec: “Apprendimento Cooperativo in classe” e al testo di • S. Kagan: “ L’apprendimento cooperativo: l’approccio strutturale”.

More Related