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Migrazioni e sviluppo rurale

Migrazioni e sviluppo rurale. Alessandra Corrado Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria a.corrado@unical.it. Indice. Migrazioni e sviluppo Agricoltura e migrazioni Le migrazioni nelle aree rurali del Sud Italia La paradigmaticità del contesto calabrese

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Migrazioni e sviluppo rurale

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Presentation Transcript


  1. Migrazioni e svilupporurale Alessandra CorradoDipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria a.corrado@unical.it

  2. Indice • Migrazioni e sviluppo • Agricoltura e migrazioni • Le migrazioni nelle aree rurali del Sud Italia • La paradigmaticità del contesto calabrese • La Piana di Gioia Tauro e il caso Rosarno • La Piana di Sibari e il progetto Casa La Rocca

  3. Carrosio 2012

  4. Carrosio 2012

  5. Trasformazioni delle aree rurali • Campagne differenziate (Morgan et al. 2000) • Intensivizzazione dell’agricoltura • Migrazioni come esercito di riserva? • Nuovi abitanti e migrazioni (King 2000) • Nuovi bisogni • Multifunctional migrations in rural areas (Kasimis 2008) • La globalizzazione delle campagne

  6. Differentiated countryside • Mass food markets: terreni dell’agrobusiness ad alta produttività, alta intensità di capitali, colture GM • Quality food markets: agricoltura di qualità in grado di trattenere valore aggiunto (biologica e dalla forte identità locale) • Agriculturally related changes: multifunzionalità, ovvero diversificazione aziendale (accoglienza, ricreazione, turismo) • Rural restructuring (non agricultural): usi del territorio rurale con forte impatto ambientale o per residenzialità

  7. I quattro modelli territoriali • Ambrosini 2010

  8. Modellomediterraneodellemigrazioni • composizione policentrica delle migrazioni, per la presenza di molteplici gruppi nazionali e per l'emergere continuo di nuove componenti • segmentazione in rapporto al mercato del lavoro, in base alla specializzazione etnica, effetto della stigmatizzazione su criteri razziali combinata con la ri-spazializzazione e ri-organizzazione capitalistica (King 2000) • Concentrazionepresenzeirregolari • Rilevanzaeconomiasommersa e lavoronero • apparente paradosso della coesistenza tra immigrazione e disoccupazione. • la domanda di lavoro locale si esprima in ambiti lavorativi poco qualificati, mal retribuiti, con un elevato grado di precarietà, mentre l'offerta di lavoro autoctono è costituita da giovani spesso con elevato titolo di scolarizzazione, che scelgono di emigrare a loro volta.

  9. Modello californiano di agricoltura • Intensivizzazione dell’agricoltura • Necessitàdilavoromigrante (flessibile, abbondante, e disposta ad eccettarebassisalari) come necessitàstrutturale per lo sviluppo del settore • Ciclidisostituzioneetnica • Razzismo come una “giustificazioneideologica” per la violenzadellerelazionisocialiagrarie (Berlan 2008): • “barriere artificiali”, corrispondenti alle barriere amministrative legali, create al fine di trattenere la mobilità della manodopera, di garantire il sottoimpiego e l’esistenza di un “esercito di riserva” di lavoratori agricoli per i bisogni dell’agricoltura intensiva.

  10. Un modello mediterraneo di agricoltura • Liberalizzazione del commercio agricolo • Competizione diretta con le importazioni dai (MPCs) chehannofirmatoaccordidiliberocommercio con l’UE • 35 regioni UE (localizzateprevalentementenelSuddell’Europa) in cui frutta e verdura (insieme con la produzioneolivicola) rappresentanopiù del 45% dellaproduzionelorda del settoreagricoloregionale • Difficoltà reddituali vissute dalle aree agricole specializzate nella produzione di F&V, in Italia e Spagna • lagged response of supply when assets are specific and lack flexibility (colturepermanenti, piccoleaziende) • sovrapproduzione • Crescente peso della capacità di negoziazione della GDO

  11. MPCs • decrease of the total area of cultivated land in corn • more intensive large-scale agriculture • decreased soil quality • undernourished people • food import-dependent region

  12. Immigrati nell’agricoltura del Sud • migranti irregolari, perché entrati senza permesso di soggiorno oppure con il permesso di soggiorno scaduto; • richiedenti asilo in attesa dell’audizione presso le commissioni territoriali o denegati, a cui è stata concessa alcuna forma di protezione umanitaria, • rifugiati e migranti regolari in condizioni di precarietà (ad es. perché espulsi dalle imprese del Nord in crisi), • migranti con permesso di lavoro stagionale o assunti a tempo indeterminato

  13. Dinamiche migratorie • di transito, prima di un successivo trasferimento, • di ripiego o di retrocessione, dalle regioni del centro-nord, in seguito alla crisi, • circolatorie, per la transumanzadi coloro che si muovono tra le regioni del Sud per le diverse campagne agricole, o per la mobilità ricorrente di anno in anno (ovvero di stagione in stagione), in particolare da Romania e Bulgaria • stagionali, in virtù dei permessi di soggiorno temporanei; • di stanzializzazione

  14. Fattori di attrazione nelle aree rurali del Sud • minor costo dei beni primari • Disponibilità di alloggi e minor costo degli affitti • Opportunità occupazionali in agricoltura o nell’economia sommersa • lavori delle 5P (Precari Pesanti Pericolosi Poco pagati Penalizzati socialmente) • necessità di fuggire controlli e tensioni, più comuni nelle aree urbane • soprattutto per i migranti in condizioni di irregolarità o esposti al rischio di irregolarità per l’effetto combinato con la Legge Bossi-Fini del 2002 e le norme previste dal “Pacchetto Sicurezza” (L.94/2009)

  15. Presenza anticiclica • “nei paesi a capitalismo avanzato è possibile rintracciare un meccanismo a polmone che attira ed espelle lavoratori immigrati a seconda della congiuntura economica” (Perocco 2003, p.406), • nei contesti rurali meridionali, nelle fasi di crisi economica, addensamento e sovrapposizione sul medesimo territorio di vecchi e nuovi cicli migratori stagionali

  16. Nuovo razzismo? fattori comuni rafforzanti il razzismo nelle aree rurali: • l’isolamento degli immigrati o dei membri di minoranze culturali rispetto alla popolazione autoctona o fra loro stessi; • 2) la mancanza di infrastrutture per soddisfare le necessità di base degli immigrati e delle minoranze e per promuovere la loro integrazione (Blaschke and Ruiz Torres, Racism in Rural Areas, European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, 2002).

  17. The rural ghettos *J. C. Checa Olmos, M. A. ArjonaGarrido (2006) ** Medici Senza Frontiere (2008) Boreano Almeria

  18. O razzializzazione? • il razzismo o la razializzazione come prodotti da processi socio-economici e da meccanismi politico-istituzionali che differenziano gli status e le condizioni di soggetti di nazionalità diverse, in rapporto alle comunità locali e all’interno delle aree rurali. • le diverse nazionalità, le minoranze comunitarie risultano essere transitorie e mobili, in virtù dei cambiamenti politici, economici e culturali.

  19. migrante sub-sahariano • Stereotipizzazione: più resistente alla fatica e al lavoro agricolo • utilizzo a corto raggio, intensivo e a cottimo, • Estrema mobilità - residenza formale il “distretto della clandestinità” di Castelvolturno (Caruso 2011), o domicilio presso i Centri di Accoglienza Richiedenti Asilo di Bari, Foggia o Crotone. • Migrante dall’Est Europa • stabilizzazione in “grigio.” • impiego agricolo extrastagionale • Migrazione circolare • sedentarizzazione

  20. Nelle aree rurali il ruolo delle migrazioni appare rilevante non solo nei processi di trasformazione dei modelli di agricoltura – attraverso la compressione dei costi salariali – ma anche in rapporto alla ristrutturazione delle economie familiari e dei rapporti sociali – ad esempio per la sostituzione di donne e giovani locali nel lavoro agricolo, ma anche nei lavori di cura.

  21. Il ghetto Il ghetto gioca un ruolo centrale nella gestione simbolica dei conflitti sociali e evidenzia due questioni strategiche: • il riconoscimento della diversità “etnica” e il suo impatto sulla organizzazione sociale e sulle rappresentazioni simboliche; • la gestione della territorializzazione dell’ineguaglianza sociale, ovvero il tentativo di controllare un sistema segregativo, per cui alcuni gruppi sono confinati in aree specifiche in funzione del loro status (socio-economico o politico), o della loro posizione nella gerarchia dei gruppi di appartenenza. • Nei ghetti, il “nero” è il colore dominante, o comunque la provenienza dal continente africano, essendovi anche molti migranti maghrebini.

  22. Scioperi e rivolte • 1999, Palazzo San Gervaso, sciopero contro le condizioni degradanti di vita e di lavoro a cui erano sottoposti • 2010 Rosarno • Castel Volturno • 2011 Nardò

  23. nel luglio del 1994 demolizione del ghetto di Villa Literno • nel 2006 distruzione del ghetto di Cassibile (SR), • novembre del 2009 sgomberi del ghetto di San Nicola Varco (SA) nel • nel gennaio del 2010 sgombero dell.ex fabbrica Rognetta a Rosarno (RC)

  24. Meccanismi di sfruttamento sono rappresentati dalle forme di ingaggio o di soggiorno (regolare/irregolare), dalle modalità di retribuzione a giornata/a cottimo, dalla strutturazione dei rapporti lavorativi nel tempo (turn over/continuità), dall’offerta di servizi (trasporto, alloggio, cibo, intermediazione lavorativa). • la “frammentazione etnica” dello stato sociale, con l’esclusione, limitazione o acquisizione illegittima di servizi e benefici previdenziali.

  25. Uccelli di passaggio • La circolazione imposta (o la migrazione temporanea) si configura più come un argomento politico, nell’interesse dei paesi di arrivo come anche di quelli di origine - secondo il cosiddetto modello win-win - piuttosto che come una necessità tecnica (Castles 2006; Vertovec 2007). • l’idea della circolazione o della stagionalità rappresenta una ingiunzione alla mobilità forzata: lo straniero deve restare un “uccello di passaggio”, destinato a non fissarsi. • Precarizzazione delle condizioni di vita e di lavoro,

  26. Doppio sfruttamento • sfruttamento del lavoro migrante nei campi • appropriazione indebita dei contributi previdenziali e dell’accesso alla disoccupazione agricola • Strozzatura dei canali di accesso alla regolarizzazione a causa dell’occultamento del fabbisogno lavorativo, alla base della Programmazione delle quote di ingresso lavoratori extracomunitari . prevista dalla legge 189/2002 Bossi-Fini.

  27. in mancanza di uno strumento pubblico che agevoli la mediazione culturale tra le comunità migranti, il mondo del lavoro e i diritti ad esso connessi, il ruolo del grand frère assume anche una funzione di utilità sociale per indirizzare i migranti verso i servizi sociali e sanitari difficilmente accessibili a causa di barriere linguistiche e culturali.

  28. Centri di accoglienza e campi di identificazione all’interno di aree meridionali con una forte e storica presenza di bracciantato migrante stagionale: Manduria, Kinisia, Santa Maria Capua Vetere, Palazzo San Gervasio , Crotone

  29. Periodi di raccolta PlainofRosarno_GioiaTuaro PlainofSybaris

  30. La Calabria come contesto emblematico • Territorio di frontiera e di transito • Sfruttamento in agricoltura • Femminilizzazione delle migrazioni • Ruralizzazione delle migrazioni • CIE di Lamezia Terme • CARA di Crotone • Esperienze di accoglienza (Riace)

  31. Sistemi del lavoro migrante in agricoltura • Sistemidelleareedipianura, diGioiaTauro-Rosarno, di Sibari, e diCirò-Crotone • Immigratiirregolari • Attivitàdiraccolta (agrumi, olive, uva, finocchi); • Il sistemadellaPianadiLameziaTerme • Impieghiregolari e piùstabili • Serre, floricoltura e vivai • Il sistemadellearee interne e marginali (Valle dell’Esaro, Sila) • impiego fisso nella zootecnia e nella raccolta delle patate.

  32. The Sybaris Plain • Citrus fruit production • Small-medium farms • Cooperatives • Criminal organization • Fromemigrationabroadtoimmigration Maghrebins and EasternEuropean • Growing competition from Spain and Morocco • New Eastern European markets • Commercial brokers and big Retailers pressures • permanent crops and monocolture • Innovationshutdown • Supplydisorganization Almeria • The widest and mostproductivehorticulturaldistrict in Europe • 30.000 heofcontinuouscyclesgreenhousessystems (invernaderos)de-seasoning • >1,7 miliardi € per year • Fromemigrationabroadtoimmigration Maghrebin and EsternEuropean • Small-mediumproperties (3,5 he medium size) • Public/Private Research-Productionconnections • technologization and standardizationof production • New entrepreneurs • Global distributionnetworks

  33. Agriculture Dependence • Distribution • Technology • Finance • Growing competition • income difficulties • Social conflicts • Food insecurity

  34. La Piana di Gioia Tauro Superficie 653 km2 Popolazione 142.634 Densità Piana 256 ab./km2 Regione 133 ab./km2

  35. La crisi di Rosarno • Contesto occupazionale locale • Migranti occupano una parte di mercato del lavoro solo “formalmente” occupato dal bracciantato locale. • Solo il 25% del bracciantato locale ufficialmente registrato svolge di fatto attività agricole. • Politiche agricole UE • Dai premi alla produzione al disaccoppiamento • Necessità manodopera a basso costo per competitività di mercato (Importazione a basso costo di agrumi e succhi) • Politiche migratorie • Irregolarità, clandestinizzazione, discriminazione • Turn-over e sostituzione bracciantato agricolo con neocomunitari • Controllo sociale e incidenza sulla filiera produttiva da parte della ‘ndrangheta • Pressioni caporalato + disagio abitativo, economico e sociale estremo

  36. Ex cartitiera

  37. Ex opera Sila

  38. Ex opera Sila

  39. La vita nei silos

  40. v

  41. …le arance non cadono dal cielo…

  42. Disagio abitativo • Indagine conoscitiva sul disagio abitativo degli immigrati nell’Italia meridionale • Ministero della Solidarietà Sociale • Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia 2000-2006” • Campania, Puglia, Calabria, Sicilia.

  43. Soluzioni abitative • rete amicale o parentale • datore di lavoro • Centri di accoglienza • Squatting • mobilità alloggiativa, soprattutto nei primi 5 anni di soggiorno • Segregazione territoriale e marginalità sociale

  44. Criticità del disagio abitativo dei migranti

  45. L’analisi del disagio abitativo • Disagio estremo : siti impropri, dall’occupazione abusiva di impianti industriali abbandonati o di edifici fatiscenti, all’insediamento presso discariche, in vecchi stabili abbandonati fino ad arrivare alla condizione di homeless. • Alloggi inadeguati : collocazione abitativa del tutto insufficiente rispetto agli standard minimi di igiene e abitabilità (camere condivise, alloggi in pessime condizioni, affitti irregolari).

  46. Ciclicità del lavoro migrante

  47. Casa La Rocca. Accogliere per integrare • Sede: Centro storico Cassano Ionio • Partners: Cidis onlus, Comune di Cassano all’Ionio, COLDIRETTI, Diocesi di Cassano • Finanziamenti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali • Obiettivi: • Accoglienza • inserimento socio-economico e scambio culturale • Rivitalizzazione centro storico

  48. Servizi per l’emersione sociale • 5 sportelli di orientamento e intermediazione abitativa • Comuni coinvolti: Cassano all’Ionio, Castrovillari, Cosenza, Francavilla Marittima e Corigliano Calabro • Supporto a 600 migranti, 300 intermediazioni abitative richieste, di cui 100 attualmente soddisfatte. • Mappatura del territorio per individuazione alloggi da utilizzare in locazione o da destinare ad operazioni di recupero • Servizi di orientamento al lavoro

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