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6° Istituto Comprensivo “Martoglio” Siracusa

P.O.F. il Piano dell'Offerta Formativa. 6° Istituto Comprensivo “Martoglio” Siracusa. Via Mons. Caracciolo n. 2, 96100 SIRACUSA Tel. 0931-493439; Fax. 0931-789426 e-mail: srmm011001@istruzione.it. INSEGNARE VUOL DIRE METTERSI A DISPOSIZIONE ESSERE SEMPLICI E LINEARI.

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6° Istituto Comprensivo “Martoglio” Siracusa

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  1. P.O.F. il Piano dell'Offerta Formativa 6° Istituto Comprensivo “Martoglio” Siracusa Via Mons. Caracciolo n. 2, 96100 SIRACUSA Tel. 0931-493439; Fax. 0931-789426 e-mail:srmm011001@istruzione.it

  2. INSEGNARE VUOL DIRE METTERSI A DISPOSIZIONE ESSERE SEMPLICI E LINEARI

  3. CARTA D’IDENTITA’ DELL’ISTITUTO IL PERSONALE DELLA SCUOLA E LE STRUTTURE FINALITA’ OBIETTIVI STRATEGIE FORMAZIONE P.O.F. Piano dell’Offerta Formativa ATTIVITA’ CURRICOLARI ED EXTRACURRICOLARI CARTA D’IDENTITA’ DELL’ISTITUTO IL PERSONALE DELLA SCUOLA E LE STRUTTURE FINALITA’ OBIETTIVI STRATEGIE FORMAZIONE P.O.F. Piano dell’Offerta Formativa ATTIVITA’ CURRICOLARI ED EXTRACURRICOLARI I TRE ORDINI DI SCUOLE CONTESTO AMBIENTALE

  4. Il personale della Scuola

  5. PREMESSA • Il P.O.F., punto di partenza per una consapevole e condivisa gestione del quotidiano, continua ad essere, in un momento di profonde trasformazioni strutturali del sistema scolastico, un documento fondamentale nella vita di una scuola. Nasce dal dialogo tra i tre ordini di scuola “ Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado”, osserva la normativa prevista dalla legge n. 53 e dai decreti ad essa collegati, definisce principi e valori dell’azione educativa della comunità scolastica e si pone come punto di riferimento forte, aperto al dialogo, al confronto, per una definizione partecipata, disponibile al cambiamento e all’innovazione in atto. • Un documento con radici profonde nell’etica professionale che orienta lo stile organizzativo – didattico e individua i saperi, le attività e i progetti per dialogare con i bambini e con i ragazzi, con il quotidiano, con il mondo, in una prospettiva d’educazione permanente (apprendimento in tutto l’arco della vita), che consente di scegliere quanto di più efficace alla costruzione dell’autonomia culturale, alla capacità d’apprendimento continuo e d’orientamento dei ragazzi, affinché sappiano gestire se stessi, in rapporto con gli altri, nello lo spazio in cui vivranno.

  6. I principi fondamentali • Il VI Istituto Comprensivo “N.Martoglio” fa proprio il principio espresso quaranta anni addietro da don Lorenzo Milani “Dare di più a chi ha di meno”. • Con questo la scuola intende sottolineare la necessità che l'azione educativa non si realizzi in un'offerta unica e indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articoli in modo da tener conto delle situazioni di partenza di ciascuno. • Ne deriva che la scuola deve operare con ogni mezzo per: • differenziare la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità; • valorizzare le molteplici risorse esistenti sul territorio (enti locali, associazioni culturali e professionali, società sportive, gruppi di volontariato, ma anche organismi privati) allo scopo di realizzare un progetto educativo ricco e articolato affinché l'offerta formativa della scuola non si limiti alle sole attività curricolari ma assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale.

  7. L'arricchimento e la diversificazione del percorso formativo sono finalizzati a garantire a tutti uguali opportunità di crescita culturale; per ottenere questo risultato la scuola si adopera affinché: • ogni attività didattica sia rivolta sempre alla totalità degli alunni e delle alunne nel rispetto delle pari opportunità; • nessun alunno venga escluso per motivi economici dalle attività opzionali e/o integrative del curricolo organizzate dalla scuola in orario scolastico (per esempio: corsi di nuoto - visite didattiche - attività teatrali - ecc..); • la fruizione del servizio di refezione non sia limitata o ridotta per motivi religiosi o d'opinione: la famiglia ha diritto di chiedere che taluni cibi vengano sostituiti con altri di pari valore nutrizionale; • la frequenza scolastica di alunni che soffrono di temporanei e limitati impedimenti fisici sia quanto più possibile regolare. • il rispetto per ogni cultura • il rifiuto di ogni forma di discriminazione Ne consegue che si debba ricercare un rapporto dinamico tra uguaglianza e differenza per allontanare logiche di assimilazione, di relativismo acritico o di rifiuto dell' alterità. La risposta può essere offerta dalla pedagogia interculturale, unica risposta pedagogica possibile ad una società multiculturale, e il cui obiettivo primario “..si delinea come promozione delle capacità di convivenza costruttiva in un tessuto culturale e sociale multiforme” (circolare ministeriale n. 205 del luglio 1990).

  8. Compito della pedagogia interculturale risulta essere quello di far sì che culture diverse convivano senza ignorarsi in un rapporto fatto di scambi e di prestiti, di reciprocità, di negoziazioni e di ridefinizione continua delle rispettive identità. • In questo senso, poiché davvero ognuno è portatore di diversità, la pedagogia interculturale si rivolge a tutti; non è una pedagogia speciale per soggetti speciali, ma un progetto la cui centralità è l'attenzione per il processo di maturazione sia cognitivo che affettivo-emotivo dei soggetti e della flessibilità delle loro menti e del loro sentire e del loro agire. Imparzialità e regolarità • Gli utenti hanno diritto ad essere trattati in modo obiettivo e imparziale. • La scuola garantisce l'imparzialità: • nella formazione delle classi e delle sezioni • nella definizione dei tempi destinati ai colloqui fra insegnanti e genitori • nella assegnazione degli insegnanti, in particolare di quelli di sostegno, nei limiti delle risorse umane a disposizione del istituto • nella formulazione degli orari dei docenti

  9. Nel rispetto dei diritti sindacali del personale, la scuola garantisce la regolarità e la continuità del servizio sia in occasione di assemblee sindacali, sia in occasione di scioperi. Nel primo caso le lezioni vengono sospese unicamente nelle classi i cui docenti partecipano alle assemblee; in caso di sciopero la scuola fornisce adeguata informazione scritta alle famiglie con almeno 5 giorni di anticipo. In entrambi i casi la scuola può offrire servizi di assistenza e sorveglianza compatibilmente con la disponibilità del personale dipendente e nel rispetto delle norme sulla erogazione dei servizi minimi essenziali. Nei casi di emergenza (per esempio per inagibilità dei locali a causa di eventi straordinari) la scuola garantisce comunque un'adeguata e tempestiva informazione alle famiglie facendo ricorso a modalità e strumenti diversificati. (circolari, comunicati stampa,ecc.) La scuola assicura la tempestiva sostituzione del personale statale assente per qualsiasi motivo. La fruizione delle ferie da parte del personale docente non può comunque contrastare con la necessità di garantire la continuità delle attività di insegnamento.

  10. Il contesto territoriale E’ convinzione ormai diffusa fra tutti gli operatori della Scuola che nessun serio progetto educativo può prescindere da un’attenta analisi dei fattori ambientali, dei condizionamenti, positivi e negativi, che influiscono sullo sviluppo intellettivo ed etico-morale dei ragazzi ad essi affidati. Spinti da tale consapevolezza i docenti del VI Istituto comprensivo si sono impegnati nella ricerca di tutti gli elementi e dei dati necessari ad una conoscenza della realtà in cui la scuola opera. Tutti gli edifici scolastici ricadono nel quartiere Acradina, uno dei quartieri storici di Siracusa. Posto a nord della città, comprende alcuni rioni a forte concentrazione demografica per la presenza massiccia di abitazioni di edilizia popolare: tra questi Santa Panagia e Bosco Minniti. L’edificio scolastico di via Mons. Caracciolo, occupato dalla Scuola Secondaria di 1° grado, da n. 6 classi di Scuola primaria e da n. 4 Sezioni di Scuola dell’Infanzia, di proprietà comunale, è di recente costruzione, adeguato alla legge 46/90, è fornito di riscaldamento e dotato di 24 aule normali, un auditorium, una sala mensa, una palestra, due Laboratori Multimediali, gli uffici di segreteria e di presidenza e i servizi.

  11. La Scuola dell’Infanzia di via D. Furnò 18, consta di 4 sezioni. E’ ubicata nel cuore di un quartiere ad alta densità popolare. L’edificio, recentemente ristrutturato in quasi ogni sua parte, risulta esser al momento fornito di spazi idonei per un’ottimale frequenza scolastica da parte dell’utenza. Luminoso e accogliente, ampio e funzionale, il plesso è costituito da 7 aule, servizi igienici adeguati e un atrio salone; gli spazi esterni sono recintati. La Scuola dell’Infanzia di Via Mons. Caracciolo n. 2 consta di n. 4 Sezioni di bambini di 3, 4, e 5 anni. Il contesto socio-culturale in cui la scuola opera risulta quindi alquanto eterogeneo. Il quartiere comprende , infatti, complessi residenziali abitati da nuclei familiari da tenore di vita medio e casermoni popolari in cui vivono famiglie in condizioni economiche disagiate. Parecchi cittadini del quartiere lavorano nella vicina zona industriale, alcuni sono impiegati nel terziario e in attività commerciali, molti gli operai e molti, purtroppo, i disoccupati e gli occupati in lavori saltuari e precari per cui un numero sempre crescente di genitori chiede sovvenzioni per l’acquisto dei libri e per altri effetti scolastici.

  12. Il rione Santa Panagia , in particolare, insieme al “ gemello “ quartiere di Mazzarrona, rivela le gravi inadempienze delle varie Amministrazioni Comunali che si sono succedute a Siracusa nell’arco degli anni. Non sono stati impediti la speculazione edilizia e l’abusivismo, sono state edificate case di tipo popolare, le cosiddette Case Parcheggio, che oggi costituiscono, per lo stato di totale abbandono in cui versano da anni, facile preda di gruppi malavitosi che se ne sono , a volte, con la forza appropriati, vedi Via Immordini e Via Italia 103. Nessuna valida struttura sociale ed educativa capace di venire incontro alle esigenze dei cittadini è stata mai creata, ad eccezione di un parco Robinson che dopo varie traversie solo da poco è in grado di funzionare. Per la mancanza di un piano regolatore vasti spazi del quartiere, che potrebbero essere adibiti a campi gioco, zone a verde, rimangono inutilizzati e spesso ricettacolo di immondizie e sterpaglie Mancano nel quartiere centri di interesse culturale e ricreativo, biblioteche, sale cinematografiche. Solo le parrocchie cercano di esplicare una funzione aggregante. Esistono ed operano nel territorio alcuni gruppi scout.

  13. Esiste un consultorio familiare molto utile e prezioso per la funzione che esplica. L’istituto, dunque, con i suoi plessi, ponendosi al servizio dell’ambiente, può rappresentare quella forza aggregante che al quartiere manca, ma anche un centro in cui confluiscano, attraverso attenti e necessari coinvolgimenti, le altre istituzioni, gli Enti Locali territoriali, le famiglie e gli altri organismi dotati di specifiche competenze di cui la scuola è carente. In questo modo la scuola può realizzare un progetto realmente integrato finalizzato soprattutto al recupero delle situazioni a rischio. Si tratta di dare un futuro, dentro un progetto adattabile al tipo di utenza presente nella scuola, per colmare il vuoto che si viene a creare oltre l’orario scolastico e di elaborare un progetto adattabile anche in ordine ai bisogni dell’utenza. Questo non vuol dire negare le opportunità del Sapere ma , all’opposto, offrire la possibilità di una comunicazione adeguata; significa aiutare a chiarire le domande dell’utenza, che spesso rimangono inespresse, creare mediazioni rispettose con le famiglie del territorio.

  14. Tutto ciò impone di operare tra normalità e disagio, attenti ai cambiamenti del disagio, capaci di costruire un minimo di regole condivise, promovendo la dignità con risposte progettuali ed offerte formative flessibili e varie. La popolazione scolastica è complessivamente di 574 alunni così ripartiti: • per la scuola sec. di 1° grado: 147 alunni di cui 9 diversamente abili • per la scuola primaria: 178 alunni di cui 9 diversamente abili • per la scuola dell’infanzia: 150 alunni di cui 1 diversamente abile.

  15. LE RISORSE PROFESSIONALI Gli insegnanti in servizio sono complessivamente 76 così ripartiti: • per la scuola secondaria di 1° grado, 30 insegnanti di cui 6 di sostegno; • per la scuola primaria, 23 insegnanti di cui 8 di sostegno ,1 di lingua inglese ed 1 di religione cattolica; • per la scuola dell’infanzia, 20 insegnanti di cui 1 di sostegno e una di religione assegnata a tutte le sezioni. All’interno del corpo docente esiste un’organizzazione delle attività per le funzioni obiettivo articolate in 5 aree affidate alla responsabilità di altrettanti docenti secondo i requisiti indicati da una commissione formata da insegnanti secondo la normativa vigente.

  16. ATTIVITA’ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO Con riferimento a quanto sancito dall’art.42 del C.C.N.L., gli insegnanti effettuano la programmazione secondo le norme sancite dalla legge 53 , dal D.lgs. 59 e dalle indicazioni nazionali; controllano e correggono gli elaborati degli alunni sia mediante correzione individuale che collettiva. Durante i colloqui individuali e le assemblee per la valutazione intermedia e finale, il team docente opera collegialmente.

  17. LE RISORSE AMBIENTALI La scuola dell’infanzia dispone di: • palestra attrezzata ( plesso centrale in comune con la scuola primaria e secondaria ) • aula di psicomotricità ( plesso Furnò ) • n° 4 computers multimediali con collegamento ad internet, in tre sezioni La scuola primaria dispone di: • una biblioteca ( in comune con la scuola dell’infanzia ) • N. 2 aule multimediali ben attrezzate La scuola secondaria dispone di: • Due laboratori multimediali • un auditorium • una biblioteca • due aule speciali :una di ceramica fornita di forno ,una di artistica La scuola dispone, inoltre, del seguente materiale didattico:materiale scientifico televisore ,lettore DVD, video registratore,videoproiettore,sussidi audiovisivi,videoteca acquistata con i finanziamenti della Regione per un progetto di educazione alla legalità e per lo sviluppo di una coscienza civile contro la mafia. Software didattico disciplinare e vario.

  18. Entrambi i Laboratori multimediali sono collegati ad internet con linea ADSL; il plesso centrale dispone inoltre della connessione ad internet da tutte le aule con connessione wireless. Tutti i locali disponibili del VI Istituto Comprensivo sono utilizzati per le attività didattiche curricolari ed extracurricolari ( attività teatrali e musicali per tutte le classi dell’istituto) , per le classi a tempo prolungato in orario scolastico nonché per le attività previste dai corsi serali per lavoratori del centro Territoriale.

  19. FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVAATTRIBUZIONE DELLE AREE Area 1- Gestione del Piano dell’Offerta Formativa: • Doc.Pucci Proietto • Coordinamento delle attività del Piano • Coordinamento della Progettazione curriculare • Valutazione delle attività del Piano • Analisi dei bisogni formativi e gestione del Piano di formazione e aggiornamento Area 2-Sostegno al lavoro dei docenti: • Giovanni Vazzano • Accoglienza dei nuovi docentiProduzione dei materiali didattici • Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della biblioteca • Cura della documentazione educativa Area 3-Interventi e servizi per studenti: • prof. Anna Alfano • Coordinamento dei rapporti tra la scuola e le famiglie ( Disp.ne scol.) • Coordinamento delle attività extracurricolariCoordinamento delle attività di continuità, di orientamento e tutoraggio • Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e recupero Area 4-Coordinamento rapporti con Enti Pubblici: • prof. Maria Bucchieri • Coordinamento dei rapporti con Enti pubblici o Aziende anche per la realizzazione di stage formativi • Coordinamento della attività di scuola-lavoro • Coordinamento delle attività con la formazione professionale Area 5 Coordinamento Centro E.D.A.: • Doc. Maria Assenza • Coordinamento Centro EDA

  20. Gli obiettivi complessivi del servizio • Nell'erogazione del servizio tutti gli operatori dell’Istituto fanno riferimento in primo luogo al diritto inviolabile dell'alunno a ricevere un'educazione e una istruzione adeguate alle esigenze del contesto sociale e culturale. L'offerta educativa e formativa tiene conto delle esigenze e delle necessità del singolo alunno nel rispetto dei ritmi e dei modi di apprendere di ciascuno. In ogni scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di 1° grado dell’istituto la pratica educativa fa riferimento ai seguenti criteri: • rispetto della unità psico-fisica del bambino • nella scuola di base la formazione deve tendere ad uno sviluppo integrale e armonico della persona, mirando tanto agli aspetti cognitivi, quanto a quelli fisici, affettivi e relazionali; • centralità educativa della corporeità del bambino • il bambino entra in relazione con il mondo attraverso il corpo; il corpo, a sua volta, è un potente mezzo di espressione e di comunicazione; • funzione educativa dell'esempio • i valori fondamentali enunciati nelle Indicazioni Nazionali (tolleranza - convivenza democratica - solidarietà - ecc...) non possono essere semplicemente "trasmessi" dall'adulto al bambino; per essere credibili e desiderabili per il bambino, questi valori devono innanzitutto essere concretamente praticati dagli adulti nel contesto della relazione educativa; certamente l'adulto (insegnante o genitore che sia) non può essere mai un "modello perfetto", ma deve in ogni caso comportarsi in modo coerente rispetto ai valori ai quali intende educare;

  21. atteggiamento di ricerca • la cultura e la scienza moderne concordano ampiamente sul fatto che in nessun campo è possibile scoprire una verità sicura e assoluta; la scuola non è depositaria della VERITA', ma può e deve fornire ai ragazzi gli strumenti per costruirsi una propria interpretazione del mondo e della realtà da mettere costantemente a confronto con l'interpretazione degli altri; in questo contesto anche l'errore diventa elemento di riflessione e discussione nell'ambito del gruppo-classe; • educazione all'impegno e al senso di responsabilità • ciascuno di noi può e deve "progettare" la propria esistenza nella massima libertà possibile ma anche con il massimo rispetto per se stesso e per gli altri; adesione agli impegni assunti e senso di responsabilità caratterizzano ogni comportamento umano autenticamente libero; per vivere liberi da adulti è bene imparare ad esserlo fin da piccoli;

  22. promozione della cooperazione • il gruppo-classe e la comunità scolastica rappresentano due luoghi fondamentali per la crescita dei ragazzi; la discussione e il confronto fra pari sono strumenti che favoriscono non solo lo sviluppo sociale e affettivo, ma anche quello cognitivo (il linguaggio e le stesse spiegazioni dei fatti naturali che i bambini si danno, per esempio, sono influenzati in modo decisivo dal rapporto con gli altri); la cooperazione anche fra gruppi, classi e scuole diverse è uno strumento per consolidare e condividere conoscenze ed esperienze. • Le attività educative e di insegnamento sono finalizzate in ogni caso a garantire a tutti le opportunità formative necessarie per poter raggiungere risultati finali coerenti con il progetto educativo messo a punto dalla scuola. Ciò significa che nelle scuole del istituto si opera per favorire il recupero dello svantaggio socio-culturale e delle difficoltà individuali, attenendosi al principio educativo che la proposta formativa deve essere differenziata e proporzionale alle difficoltà e alle esigenze di ciascuno.

  23. I fattori di qualità del servizio scolastico • Noi riteniamo che siano indicatori di un buon modo di fare scuola: • la condivisione delle scelte educative • la collaborazione di tutto il personale (docente, amministrativo e ausiliario) nella gestione dei problemi organizzativi della scuola • il lavoro collegiale degli insegnanti • l'attenzione al tema della continuità • l’attenzione alla "diversità" • l’attivazione di percorsi interculturali • la suddivisione delle competenze disciplinari fra gli insegnanti nella scuola primaria e secondaria • il raccordo interdisciplinare fra i docenti come strumento che possa garantire l'unitarietà dell'insegnamento • l'individualizzazione delle procedure di insegnamento • l’esistenza di traguardi irrinunciabili comuni e definiti collegialmente • la disponibilità degli insegnanti a intendere la valutazione come una operazione finalizzata alla correzione dell'intervento didattico più che alla espressione di giudizi nei confronti degli alunni • la flessibilità organizzativa • l’utilizzazione razionale degli spazi educativi • il rapporto costante fra insegnanti e famiglie • la disponibilità degli insegnanti alla sperimentazione, alla innovazione didattica e all'aggiornamento professionale.

  24. I criteri per l'utilizzo delle risorse finanziarie assegnate alla scuola dallo Stato e per il reperimento di ulteriori risorse I fondi che il Ministero dell’Istruzione assegna all'Istituzione scolastica vengono utilizzati con la massima tempestività possibile: • per realizzare i progetti specifici ai quali sono destinati, secondo quanto indicato nei piani di previsione allegati ai progetti stessi • per garantire il normale funzionamento amministrativo generale • per garantire il funzionamento didattico ordinario di tutte le scuole dell’istituto I fondi vengono distribuiti fra le scuole dell’Istituto con criteri proporzionali che tengono conto sia del numero delle classi, sia del numero degli alunni, avendo riguardo alla presenza di alunni diversamente abili. L'istituzione scolastica si impegna a reperire ulteriori risorse mediante la presentazione di specifici progetti a: • Enti Locali afferenti, (Comune) • Enti sovracomunali (Provincia e Regione) per iniziative che riguardano un più vasto ambito territoriale • soggetti privati, anche sotto forma di sponsorizzazione, interessati e/o disponibili a collaborare con la scuola per la promozione di attività culturali rivolte agli alunni, alle famiglie e ai docenti

  25. Ulteriori risorse possono essere reperite mediante la stipula di appositi accordi e/o convenzioni con soggetti pubblici e privati che prevedono l'erogazione di servizi da parte dell'istituzione scolastica: in tal caso l'accordo/convenzione può prevedere che parte dei finanziamenti siano utilizzati per compensare prestazioni del personale docente ed amministrativo che eccedano i normali obblighi di servizio. Le famiglie degli alunni possono contribuire alla copertura finanziaria delle spese connesse alla realizzazione del Piano dell'offerta formativa, in particolare per quanto attiene a viaggi d’istruzione e visite didattiche.

  26. Monitoraggio e aggiornamento del Piano dell'offerta formativa La redazione attuale del Piano tiene conto anche degli esiti del programma nazionale di monitoraggio della sperimentazione della autonomia che, a partire dall’anno scolastico 1998-99, ha coinvolto la nostra istituzione scolastica con altre scuole della regione. La ricerca ha evidenziato come, sia la scuola dell’infanzia, sia quella primaria e secondaria di 1°grado, siano disponibili a realizzare progetti didattici comuni basati sulla flessibilità e sull’accoglienza. Nel corso degli anni - inoltre - il Piano è stato via via aggiornato ed integrato anche mediante apposite "consultazioni" che hanno coinvolto: i collegi dei docenti il consiglio di istituto i consigli di classe, interclasse o di intersezione dei singoli plessi le commissioni di lavoro dei docenti (gruppo H - commissione sulla continuità - staff dei coordinatori della programmazione - ecc...) Anche in futuro il Piano potrà essere rivisto e/o integrato a seguito degli esiti di rilevazioni condotte fra gli utenti o gli operatori.

  27. Le proposte di modifica/integrazione/aggiornamento vengonopredisposte, eventualmente anche su propria iniziativa, dallo staff di direzione che a questo scopo si riunisce. E dalle varie Commissioni coordinate dalla Commissione POF. Le proposte stesse vengono inviate ai collegi dei docenti e al consiglio d’istituto per la successiva approvazione. • Il Piano viene controllato e aggiornato anche in relazione ad una periodica valutazione degli esiti formativi realizzata mediante strumenti diversificati: • autoanalisi dei diversi team docenti impegnati nelle attività • analisi collegiale degli esiti di apprendimento condotta sulla base di strumentazione oggettiva utilizzata in tutte le classi elementari e con i bambini dell'ultimo anno di scuola dell'infanzia • analisi della congruenza fra obiettivi del progetto e risultati raggiunti da svolgersi in sede di collegio dei docenti e di consiglio di istituto per gli aspetti di rispettiva competenza • questionari rivolti agli alunni e alle famiglie per verificarne l'accettazione dell'organizzazione didattica • incontri con esperti allo scopo di controllare e regolare i processi in atto • esiti delle indagini condotte dall’Invalsi nell’ambito dei progetti Pilota.

  28. La programmazione dell'intervento formativo • A partire dal 2004/2005 la programmazione delle attività didattiche ed educative tiene conto della riforma della scuola e delle “Indicazioni nazionali” che, pur provvisorie, definiscono alcuni obiettivi obbligatori lasciando però ampio margine alle scuole nella concreta attuazione delle attività formative e didattiche. La legge parla di “Piani di Studio Personalizzati”: ciò significa che i programmi sono adattati a ciascun alunno tenendo conto delle suecapacità, dei suoi ritmi e delle sue modalità di apprendimento oltre che dei suoi specifici interessi. L’attività di programmazione tiene conto sia delle reali condizioni sociali, culturali, ambientali in cui si opera sia delle risorse disponibili. • La sua pianificazione prevede: • l'analisi della situazione iniziale; • la definizione di obiettivi generali di tipo pedagogico • di obiettivi disciplinari efficaci alla formazione e all'apprendimento dell'alunno • la selezione dei contenuti tenendo presenti le esperienze e le competenze già maturate dai bambini;

  29. la selezione delle metodologie e delle strategie; la ricerca di procedure di verifica e di valutazione. disporre di momenti specifici per l'attività individualizzata e di recupero; praticare un primo approccio significativo alle tecnologie informatiche; apprendere le basi di una seconda lingua e, nelle classi prime della secondaria di 1° grado, di una terza.

  30. Come si valuta • La valutazione accompagna i processi di insegnamento/apprendimento e consente un costante adeguamento della programmazione didattica in quanto permette ai docenti di:personalizzare il percorso formativo di ciascun alunno;predisporre collegialmente percorsi individualizzati per i soggetti in situazione di insuccesso. Tale valutazione, di tipo formativo, assolve funzione di: • rilevamento, finalizzato a fare il punto della situazione; • diagnosi, per individuare eventuali errori di impostazione del lavoro; • prognosi, per prevedere opportunità e possibilità di realizzazione del progetto educativo. • Operativamente le procedure adottate nella scuola secondaria, primaria e dell'infanzia differiscono; i docenti della secondaria e della primaria, in sede di programmazione, prevedono e mettono a punto vere e proprie prove di verifica degli apprendimenti così scanditi: • in ingresso • in itinere • nel momento finale

  31. Nella scuola dell’infanzia la valutazione si basa essenzialmente sulla osservazione sia occasionale sia sistematica dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento; questa avviene a livello: iniziale (livelli di sviluppo) in itinere (sequenze didattiche) finale (esiti formativi)

  32. Iniziative per garantire la continuità dei processi educativi • La scuola ribadisce che la continuità del processo educativo è condizione essenziale per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità dell'istruzione obbligatoria. • Riteniamo che l’ottica della continuità debba riguardare tutto il percorso formativo dell’alunno dai 3 ai 16 anni. • Nel concreto questi sono gli strumenti che, nel corso degli anni, abbiamo ideato e messo a punto per realizzare la continuità: • l’osservazione in situazione: partecipazione degli insegnanti della scuola primaria ad attività svolte nella scuola dell'infanzia per una prima conoscenza degli alunni di 5 anni; • la formazione delle classi iniziali : le insegnanti della scuola dell'infanzia contribuiscono alle operazioni di formazione delle classi stesse mettendo a disposizione la loro conoscenza dei bambini e i dati raccolti mediante apposite griglie di osservazione; i docenti della scuola primaria danno la loro “consulenza” per la formazione delle prime nella scuola secondaria primo grado;

  33. incontri periodici fra gli insegnanti: i docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria dell’istituto si incontrano durante l’anno per confrontarsi su problemi di ordine didattico ed organizzativo. Nel nostro istituto le attività di aggiornamento sono sempre rivolte sia alle insegnanti della scuola dell'infanzia sia ai docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado; Periodicamente vengono organizzati incontri e riunioni fra insegnanti delle classi del secondo biennio della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado per confrontare i rispettivi programmi di lavoro e le prove di ingresso che la scuola sec. di 1° grado ha già sperimentato, oltre che per avviare una programmazione comune che garantisca continuità nel passaggio tra la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di 1° Grado.

  34. FORMAZIONE DELLE PRIME CLASSI SCUOLA PRIMARIA Al fine di assicurare la continuità dello sviluppo individuale delle esperienze educative precedenti, la scuola primaria si impegna a conoscere e valorizzare le attitudini individuali, le conoscenze acquisite da ogni alunno (anche attraverso i mezzi di comunicazione di massa) e le sicurezze raggiunte sul piano affettivo, psicologico e sociale. Per procedere, pertanto, al loro potenziamento, fin dai primi giorni la scuola accerta le abilità di base esistenti, relative al piano percettivo, manipolativo e psicomotorio, ai processi di simbolizzazione, alle competenze logiche, espressive, comunicative e sociali, alla rappresentazione grafica, spaziale, e ritmica.Per quanto possibile, la scuola evita che le diversità si trasformino in difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento, poiché ciò quasi sempre prelude a fenomeni di insuccesso e di dispersione scolastica e conseguentemente a disuguaglianze sul piano civile e sociale. Al fine di conoscere il livello iniziale degli alunni delle prime classi del primo biennio, gli insegnanti della scuola primaria si servono anche della scheda d’ ingresso, elaborata dettagliatamente dalla Commissione per la Continuità .Attraverso tale scheda vengono segnalati, altresì, i casi di bambini con difficoltà di apprendimento o di comportamento, i quali saranno egualmente seguiti nella Scuola primaria.

  35. SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Le classi saranno formate secondo i criteri di viciniorità e di equieterogeneità suggeriti dalla ricerca pedagogica e dalla normativa, in modo che in ognuna di esse siano presenti i diversi livelli di capacità e di ritmo di apprendimento , le diverse modalità di comportamento e un pari numero di maschi e femmine. Se possibile, sarà garantita ad ogni alunno la presenza nella classe di almeno un compagno proveniente dallo stesso plesso. Le classi prime saranno formate da una commissione di docenti insieme col capo di istituto entro la prima decade di settembre, seguendo i criteri sopra indicati, sulla base dei dati anagrafici e di valutazione forniti in uscita dalla scuola primaria. Le modalità di raccolta e di passaggio dei dati sono concordati dalla commissione “continuità”.

  36. CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI L’istituzione dell’Organico di Istituto risponde all’esigenza primaria di assicurare equivalenti condizioni di funzionalità e operatività a tutti i plessi del Circolo e risorse adeguate per realizzare un’offerta formativa coerente con le attese delle famiglie e del contesto socio – culturale. A norma dell’art. 7 del dlgs n. 59 del 19.02.2004, sono stati formulati i seguenti criteri per l’assegnazione dei docenti ai plessi: assicurare il rispetto della continuità didattica; valorizzare le competenze professionali in relazione agli obiettivi stabiliti dalla programmazione educativa. Sulla base di quanto stabilito dalla programmazione educativa, le classi e le sezioni vengono assegnate dal Dirigente Scolastico, all’inizio dell’anno scolastico sulla base delle proposte del Collegio dei Docenti e dei seguenti criteri obbligatori, ma non vincolanti: continuità didattica; valutazione del Dirigente Scolastico in merito a casi particolari;

  37. ORGANIZZAZIONE VISITE GUIDATE E DI VIAGGI D’ ISTRUZIONE La finalità delle visite guidate è l’integrazione della normale attività della scuola sul piano della formazione generale della personalità degli alunni.Ai fini del conseguimento degli obiettivi formativi che i viaggi devono prefiggersi, è necessario che gli alunni siano preventivamente forniti di tutti gli elementi conoscitivi e didattici idonei a documentarli sul contenuto delle iniziative stesse.Gli insegnanti predisporranno, pertanto, materiale didattico articolato che consenta un’adeguata preparazione preliminare del viaggio nelle classi interessate, forniranno le appropriate informazioni durante la visita, stimoleranno la rielaborazione a scuola delle esperienze vissute.Considerata la valenza didattica dei viaggi di istruzione, in nessun caso sarà consentito agli alunni di essere esonerati, anche parzialmente, dalle attività ed iniziative programmate. I viaggi d’istruzione saranno funzionali agli obiettivi cognitivi, culturali e didattici di ciascuna classe della scuola primaria. Le visite guidate si effettuano nell’arco di una sola giornata, presso mostre, monumenti, musei, località di interesse storico – artistico, parchi naturali, complessi aziendali e così via. I destinatari delle visite guidate sono gli alunni della scuola primaria e della scuola sec. di 1° grado.

  38. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, le insegnanti si prefiggonodi effettuare in contemporaneità , visite guidate nei luoghi che verranno suggeriti durante lo svolgimento della programmazione. Ugualmente, l’insegnante di religione programmerà visite guidate ai luoghi relativi al culto religioso. Si ritiene opportuno che ad ogni uscita partecipino alunni della medesima fascia di età, sussistendo tra coetanei esigenze ed interessi per lo più comuni, ma possono anche essere previste visite guidate che riguardino l’intero plesso. La partecipazione dei genitori degli alunni è consentita, qualora gli insegnanti la ritengano necessaria per seri motivi organizzativi a condizione che non comporti oneri a carico del bilancio dell’Istituto e che gli stessi si impegnino a partecipare alle attività programmate per gli alunni. I genitori sollevano la scuola da ogni responsabilità derivante dalla partecipazione a tali attività. Per tutti gli alunni è tassativamente obbligatorio acquisire il consenso scritto di chi esercita la potestà familiare. Rispetto alla destinazione le visite guidate sono organizzate nell’ambito della programmazione dell’apposita commissione nominata dal Collegio dei docenti, viaggi e dall’opportunità di far conoscere approfonditamente il proprio territorio.

  39. Ai Consigli di classe , di interclasse e di intersezione spetta la proposta educativa delle visite guidate. Al Collegio dei Docenti spetta l’approvazione della validità educativo - didattica delle visita guidata. Al Dirigente Scolastico spetta l’esecuzione della delibera , la stipula del contratto con l’agenzia di trasporto, e l’assicurazione scritta all’Ufficio Scolastico Provinciale (Provveditorato agli Studi) del rispetto della normativa circa la sicurezza degli alunni e della validità didattica dell’iniziativa attuata. E’ fatto divieto di effettuare visite guidate nell’ultimo mese di lezione ed è opportuno che la realizzazione dei viaggi non cada in coincidenza con altre particolari attività istituzionali della scuola (scrutini, elezioni scolastiche...). I Docenti accompagnatori sono gli stessi insegnanti delle classi, ed hanno l’obbligo della attenta ed assidua vigilanza degli alunni con l’assunzione delle responsabilità di cui all’art. 2047 del Codice Civile, integrato dalla norma di cui all’art. 61 della L. 11/7/1980 n° 312, che limita la responsabilità patrimoniale del personale della scuola ai soli casi di dolo e colpa grave. Il numero dei Docenti accompagnatori è regolato dalle leggi vigenti.

  40. Nel Caso di partecipazione di alunni diversamente abili si stabilisce quanto segue: criterio generale: la partecipazione dei bambini diversamente abili deve essere sempre valutata caso per caso dai docenti coinvolti e dal Dirigente, sentiti i genitori, per evidenziare eventuali difficoltà e necessità;l’insegnante accompagnatore deve essere un insegnante di sostegno che: lavora direttamente col bambino; lavora nella classe dove è inserito il bambino; è un insegnante di sostegno del plesso che conosce ed è conosciuto dal bambino; nel caso di grave handicap psichico la partecipazione è subordinata esclusivamente alla presenza dell’insegnante assegnatogli (punto a). Il Dirigente, unitamente ai docenti e all’insegnante di sostegno, valuterà se assegnare 1 o 2 alunni all’insegnante accompagnatore designato secondo i succitati criteri. Nel caso di alunno seguito da insegnante di sostegno con rapporto 1 a 1, tale rapporto deve essere rispettato.I Docenti accompagnatori, a viaggio di istruzione concluso, sono tenuti ad informare il Dirigente degli eventuali inconvenienti verificatisi nel corso della visita guidata, con riferimento anche al servizio fornito dall’agenzia di trasporto. Per concorrere alla gara di licitazione privata, le ditte e le agenzie di viaggio dovranno fornire tutta la documentazione prescritta dalla C.M. 291 e tutta la documentazione va acquisita agli atti.

  41. CALENDARIO SCOLASTICO – ORARI DI FREQUENZA Ai sensi di quanto stabilito dal Sovrintendente Scolastico regionale della Sicilia per l’anno scolastico “2007/2008, il Calendario Scolastico è il seguente. Inizio delle attività didattiche il giorno 11 settembre 2007 come deliberato dal Consiglio d’Istituto. Oltre alle Domeniche e alle normali festività del calendario, le lezioni saranno sospese nei giorni: dal 24 Dicembre 2007 al 5 Gennaio 2008 per le vacanze natalizie; dal 20 Marzo 2008 al 25 Marzo 2008 , per le vacanze pasquali; l’anno scolastico terminerà il 7 Giugno 2008; L’anno scolastico è diviso dal Collegio dei Docenti in due Quadrimestri. Gli scrutini intermedi avranno luogo dal 1 al 3 febbraio 2008. Gli scrutini finali avranno luogo il 8 e 19 giugno 2008 Gli esami di licenza sec. di 1° grado avranno luogo dal 10 al 30 giugno 2008

  42. ORARI DI FREQUENZA SCUOLE DELL’INFANZIA dalle ore 8.15 alle ore 16,15 Orario normale SCUOLA PRIMARIA Orario antimeridiano: dalle ore 8,30 alle ore 13,30 Eventuale rientro pomeridiano sarà subordinato all’approvazione del Progetto per le aree a rischio. Gli alunni hanno accesso agli edifici scolastici al suono della campana,.L’intervallo di 10 minuti (dalle 10,25 alle 10,35) ; l’inizio e la fine delle lezioni, come stabilito dal Consiglio d’Istituto sono regolati dal suono della campanella. SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Orario antimeridiano: dalle ore 8.00 alle ore 13.30 dal lunedì a venerdì il sabato dalle ore 08,00 alle ore 12,30 Orario pomeridiano: dalle ore 15.00 alle ore 17,00 il martedì e il giovedì (T.P. e attività integrative)Gli alunni hanno accesso agli edifici scolastici al suono della campana. Per qualsiasi altra assenza è necessaria la giustificazione scritta dei genitori.

  43. USCITA ANTICIPATA L’uscita anticipata, richiesta dalle famiglie degli alunni è consentita solo dietro presentazione della domanda motivata e sottoscritta dai genitori o di chi ne fa le veci e a condizione che gli alunni stessi siano prelevati direttamente dai genitori o da familiari conosciuti e maggiorenni. Ciascuno per le proprie classi, tutti gli insegnanti sono delegati a concedere i citati permessi. Gli insegnanti sono, inoltre, tenuti ad informare le famiglie, tramite avviso scritto, nel caso gli alunni dovessero lasciare la scuola prima della fine delle lezioni e a verificare che detto avviso sia stato firmato dai genitori. RITARDI Nel caso un alunno si presenti a scuola in ritardo, è ammesso comunque in classe. I genitori sono, però, tenuti a darne giustificazione per iscritto. Ciascun insegnante è delegato ad ammettere alle lezioni gli alunni ritardatari. In caso di ritardo abituale l’insegnante convoca i genitori per avere chiarimenti in merito.

  44. ASSICURAZIONE SCOLASTICA INFORTUNI L’assicurazione viene prestata a favore degli alunni in servizio nell’Istituto Comprensivo. L’assicurazione vale per gli infortuni che gli assicurati subiscono: durante la permanenza a scuola durante l’effettuazione di gite, escursioni, visite guidate, attività ginniche sportive, teatro, il tutto sottoposto agli organi di controllo; durante le attività ludico – culturali si intendono assicurati gli eventuali alunni diversamente abili a prescindere dalla tipologia dell’handicap; La presente garanzia si intende operante anche nei confronti dei genitori ufficialmente designati accompagnatori con delibera o con incarico del Capo d’Istituto in occasione di visite guidate o che dovessero essere chiamati a partecipare alle varie riunioni ed attività scolastiche in genere.

  45. RESPONSABILITA’ CIVILE VERSO TERZI L’assicurazione è prestata per la responsabilità civile derivante all’assicurato ai sensi di legge, per danni involontariamente cagionati a terzi. Sono considerati terzi gli allievi e gli iscritti, i docenti e non in caso di infortunio sul lavoro. PREVENZIONE INFORTUNI Al fine di prevenire eventuali infortuni, gli insegnanti segnalano a Dirigente Scolastico o ai suoi collaboratori l’esistenza di elementi che possono costituire pericolo per gli alunni sia all’interno degli edifici scolastici che nei cortili e nelle palestre. In caso di infortuni gli insegnanti di classe o i fiduciari di plesso o i bidelli avvertono immediatamente il Dirigente Scolastico. Entro il giorno feriale successivo, l’insegnante o gli insegnanti presentano la dettagliata relazione scritta relativa all’infortunio. Conformemente a quanto previsto dalla normativa relativa alla prevenzione degli incendi (in particolare L. 818/94), in caso di incendio sono prescritte le seguenti disposizioni: avvisare immediatamente i Vigili del Fuoco telefonando ; provvedere all’evacuazione rapida ed ordinata di tutte le persone presenti nell’edificio scolastico; accertarsi della portata dell’incendio ed utilizzare i mezzi antincendio a disposizione.

  46. VIGILANZA ALUNNI Gli alunni devono essere vigilati dagli insegnanti senza soluzione di continuità. Alcuni momenti della giornata scolastica necessitano di una vigilanza particolarmente scrupolosa ed attenta; accadono, infatti, più frequentemente incidenti durante l’intervallo, l’entrata e l’uscita dalla scuola, l’uso delle scale e dei servizi. L’intervallo, la mensa e la pausa mensa sono momenti in cui si articola la giornata scolastica, pertanto sono momenti educativi, da gestire correttamente da parte di ciascun insegnante. Lo spostamento di classi e /o gruppi nelle scuole durante l’orario scolastico deve essere ordinato e non deve creare disturbo alle altre classi. In caso di temporanea assenza dell’insegnante e del personale ausiliario, la scolaresca deve essere accompagnata e custodita in classe dagli insegnanti dello stesso piano. A norma dell’art. 2048 del Codice Civile, la responsabilità giuridica ricade su tutti gli insegnanti.

  47. Iniziative per promuovere l'accoglienza La scuola si impegna a favorire l'accoglienza dei genitori e degli alunni. In concomitanza con l’avvio delle iscrizioni al successivo anno scolastico, e quindi durante il mese di gennaio, la scuola organizza incontri rivolti alle famiglie degli alunni che hanno chiesto l'iscrizione nelle classi prime e a quelle dei bambini che accedono per la prima volta alla scuola dell'infanzia. Gli incontri sono finalizzati alla presentazione del piano dell’offerta formativa. Nel mese di settembre, prima dell'inizio delle lezioni, in ciascuna scuola dell'infanzia , primaria e secondaria si svolgono riunioni per i nuovi iscritti con la partecipazione degli insegnanti di sezione o di classe . Nel mese di ottobre tutti gli insegnanti di classe prima incontrano individualmente i genitori; incontri analoghi si svolgono nella scuola dell'infanzia con le famiglie dei bambini iscritti per la prima volta. In tutte le scuole dell’ istituto si presta molta attenzione all’accoglienza sia per i bambini che frequentano per la prima volta la scuola dell'infanzia sia per coloro che iniziano la prima classe della scuola primaria e secondaria. Per conoscere l’ambiente della futura scuola primaria e secondaria sono previsti visite, scambi di materiali prodotti ed attività in comune tra insegnanti ed alunni delle “classi ponte”.

  48. Alle famiglie dei bambini che compiono i 6 anni dopo il 31 dicembre la scuola offre supporto e consulenza per consentire una scelta meditata e documentata. Al momento delle iscrizioni le insegnanti di sezione incontrano singolarmente le famiglie interessate allo scopo di fornire ulteriori elementi di conoscenza e di riflessione. L’inserimento dei bambini di 3 anni nella scuola dell’infanzia si svolge attraverso i seguenti momenti: dopo le iscrizioni nei diversi plessi viene fissato un calendario per consentire alle famiglie di visitare la Scuola tra aprile e maggio si svolge un incontro con le famiglie e le insegnanti per affrontare insieme le problematiche relative all’inserimento nel mese di giugno viene fissato un giorno nel quale i bambini, insieme ai genitori, sono invitati a scuola per svolgere attività con i bambini dell’ultimo anno, o per partecipare a momenti di festa un ulteriore incontro – prima dell’inizio dell’anno scolastico - si svolge con le famiglie per la presentazione delle attività didattiche della scuola dell’infanzia.

  49. L'integrazione degli alunni diversamente abili L'inserimento degli alunni in situazione di handicap nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno; offrendo agli alunni disabili ogni possibile opportunità formativa, la scuola si propone l'obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Nella assegnazione dei docenti alle classi, nella formulazione degli orari e dei criteri di utilizzo delle risorse disponibili (spazi e attrezzature) l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono inseriti alunni diversamente abili. Per tali alunni, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile, predispone un apposito "Piano Educativo Individualizzato". Per i bambini la cui comunicazione è assente o disturbata il Piano individualizzato può prevedere anche attività abilitative che includano l’utilizzo della “Comunicazione Facilitata”, strategia che, grazie all’acquisizione di tecniche e meccanismi facilitati dal supporto fisico ed emotivo dell’insegnante, consente di creare canali di comunicazione alternativi per superare le disabilità del soggetto; tale modalità di intervento garantisce a ciascuno la possibilità di affermare il proprio sé di incrementare il bisogno di condivisione e di relazione, presupposto indispensabile per ogni sviluppo affettivo e cognitivo.

  50. Per favorire l'integrazione la scuola si avvale di insegnanti statali specializzati (i cosiddetti docenti "di sostegno") e dei collaboratori scolastici. La scuola, in collaborazione con i Servizi di NeuroPsichiatria Infantile del territorio, segnala le necessità di assistenza specialistica agli Enti Locali che, a loro volta, forniscono il personale necessario. In ogni caso le attività di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito l'alunno diversamente abile; le attività di tipo individuale sono previste nel piano educativo. Nell’ istituto funziona un apposito gruppo di lavoro formato dai docenti delle classi e da quelli di sostegno coinvolti nelle attività di integrazione che si riunisce periodicamente sia in seduta plenaria sia in sottogruppi tecnici con lo scopo di migliorare l'efficacia dell'intervento. Il gruppo predispone anche progetti di intervento mirati, avvalendosi, per questo scopo, delle risorse finanziarie messe a disposizione dal istituto o dagli Enti Locali e dal Ministero dell’Istruzione nell'ambito della legge n. 104/92.

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