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La responsabilità del Dirigente Scolastico nella promozione delle competenze

La responsabilità del Dirigente Scolastico nella promozione delle competenze. Peccolo Lorena 26 maggio Milano – Brescia 1 giugno. Ciò di cui manchiamo maggiormente è un pensiero della compiutezza della realtà Jean Baudrillard.

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La responsabilità del Dirigente Scolastico nella promozione delle competenze

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Presentation Transcript


  1. La responsabilità del Dirigente Scolastico nella promozione delle competenze Peccolo Lorena 26 maggio Milano – Brescia 1 giugno

  2. Ciò di cui manchiamo maggiormente è un pensiero della compiutezza della realtà Jean Baudrillard

  3. Oggi le identità si giocano sul riflesso che i media proiettano da un capo all’altro del mondo e su come le immagini ricreano l’altro, ma anche il sé, grazie a questo gioco di specchi. Franco La Cecla

  4. Scenari Competenti? in che senso Il D.S. responsabile degli esiti

  5. le richieste al D.S. • Sivadis: il DS nei confronti degli apprendimenti • Esiti PISA e INVALSI: il dibattito sugli esiti formativi della scuola • Responsabilità dirigenziale: individuazione di obiettivi e risponderne • Responsabilità sociale della scuola

  6. Autonomia  autovalutazione La definizione e la ricerca della “qualità”: • l’immagine della scuola e la rilevazione della soddisfazione • Il miglioramento organizzativo La rilevanza del lavoro di ricerca di reti di scuole per l’autovalutazione Lo sviluppo di progetti europei che promuovono confronto ma il sistema di valutazione non parte contemporaneamente si crea un diffuso controllo sociale a cui la scuola deve far fronte • Quale analisi del rapporto tra soddisfazione dell’utenze e analisi degli esiti • Quale rilevazione e comunicazione all’esterno dei risultati scolastici

  7. esiti apprendimento compito formativo della scuola dalle discussioni e perplessità riguardo agli esiti: • Incommensurabilità dei fatti educativi • I risultati di apprendimento comprendono molte variabili che non sono in carico alla scuola • Rapporto tra istruzione e formazione: priorità alla consapevolezza che la scuola deve formare COMPETENZE disciplinari – trasversali – di cittadinanza e quindi: stretto rapporto tra azioni di insegnamento e apprendimento, tra istruzione e formazione, tra aspetti cognitivi /metacognitivi / motivazionali ma • Inconoscibilità del lavoro della classe • poca attenzione in questi anni per la didattica nel confronto tra i docenti quali forme di osservazione delle lezioni, quale idea di insegnamento efficace

  8. Il contesto sociale La scarsa attenzione nella società alle questioni educative, al nuovo profilo dei giovani oggi, al loro “peso” sociale - quali nuovi strumenti interpretativi • quali analisi del rapporto tra adulti e giovani • quali tempi di vita e di scuola • quali relazioni e quali processi di socializzazione rischio ad esempio che i patti di corresponsabilità e i contratti formativi restino esercizi di retorica perché non hanno uno sfondo sociale in cui collocarsi

  9. Il disinteresse nella società civile per la “questione scuola” - per le riforme che l’hanno cambiata strutturalmente - per le nuove prospettive formative che la scuola stessa fatica ad analizzare e interpretare Che cosa viene chiesto alla scuola - che cosa le viene riconosciuto – di cosa è fornita - di cosa risponde  un vero dibattito nella società civile sarebbe di aiuto alla scuola per leggersi e spiegarsi a sé e alla comunità

  10. dove si formulano gli obiettivi del D.S. Il profilo della dirigenza implica di rispondere dei risultati • quali strumenti e ambiti - quale raccordo con gli OOCC • quale raccordo tra il decisore di indirizzo e la responsabilità di gestione • quale raccordo tra la responsabilità del DS - la responsabilità dell’istituto – la responsabilità del sistema scuola Come ci rappresentiamo  il valore della scuola: il compito istituzionale e la contestualizzazione e l’identità dell’istituto  il suo valore aggiunto: l’analisi dei processi formativi e degli esiti di progresso

  11. Per quale ragione si dovrebbe fare bene quel che si ha da fare?

  12. Il “senso” di competenza Sono venute meno le motivazioni esterne all’imparare e godono di riconoscimento sociale l’idea di fortuna e l’idea di furbizia (il “farcela”) quindi è importante puntare sull’automotivazione che significa curare le condizioni per l’apprendere, cioè curare la relazione: presenza - fiducia - responsabilità - stima …

  13. Quale idea di cultura nella scuola e per la scuola Quali attese di competenza per i giovani (gli alunni) per gli adulti (i docenti e i dirigenti) Le competenze hanno a che fare * con l’idea che la cultura ci migliori * con lo studio e l’assumere compiti * con l’etica del lavoro (distinto dal fare)

  14. Intelligenti? • dall’intelligenza cognitiva (Q.I.) • alla pluralità delle intelligenze • all’intelligenza “emotiva” • alle competenze del saper fare • all’intelligenza connettiva: capacità di attivarsi e di cogliere tutte le opportunità dell’essere “in rete”

  15. Il D.S. “garante” del sistema di programmazione e valutazione e dunque le responsabilità del D.S. verso la formazione di competenze  nel gestire l’organizzazione e la progettazione nella scuola  nell’analisi degli esiti dello proprio istituto e indirizzarne lo sviluppo

  16. il sistema di programmazione • riferimenti culturali per interpretare le esigenze formative del contesto e orientare i lavori del collegio; meta-didattica • definire impianti di organizzazione e pianificazione: coordinamento, modelli di programmazione, strumenti e documentazione  chiari riferimenti normativi su cui basare i vincoli di responsabilità collegiale e individuale e gli Atti amministrativi

  17. Il sistema di valutazione • Modelli, strumenti e criteri di valutazione • Coerenza tra obiettivi di programmazione e oggetti della valutazione • Coerenza tra valutazione e orientamento dell’alunno: valutazione formativa • Raccordo tra i docenti: prove comuni, strumenti, indicatori e standard, analisi dell’insegnamento • Equità e trasparenza – comunicazione alle famiglie • Gestione degli scrutini e dell’esame finale: analisi degli esiti e confronto tra classi e discipline • Criteri di valutazione del comportamento

  18. La certificazione delle competenze Cosa significa certificare competenze? • Differenza tra valutazione e certificazione • Osservazione dei processi e rilevazione esiti • Modalità e strumenti di certificazione (Valutazione autentica - rubriche, …) • Come arrivare all’attribuzione di livelli • Come interpretare le competenze di cittadinanza e certificarle

  19. Quale connessione tra programmare per competenze e certificare competenze sviluppare competenze dei docenti e promuovere competenze degli alunni competenze di management e di leadership educativa del D.S.

  20. L’utilizzo dei dati INVALSI Coordinamento dell’analisi dei dati della scuola - predisposizione della lettura e interpretazione - Indirizzo dell’utilizzo dei dati per il miglioramento dell’insegnamento - Gestione della comunicazione interna dei dati - Gestione della comunicazione esterna dei dati

  21. QUALI ELEMENTI PER L’ANALISI DELL’EFFICACIA FORMATIVA DELLA SCUOLA • Impianto di analisi del VALORE AGGIUNTO - Conoscenza degli alunni • Presa in carico dei processi – progressi di ciascuno • Sistema di elaborazione dati

  22. Sviluppo delle capacità delle persone • Quale rapporto ( vicinanza – distanza) con alunni, docenti, genitori • Quale approccio nella gestione delle criticità • Quali spazi di innovazione didattica (cosa è, chi riguarda, cosa implica, cosa innova e chi?) • Quali opportunità di sviluppo professionale  Come facilitare il lavoro di gruppo in cui i docenti parlino del loro lavoro

  23. L’organizzazione della didattica Costituisce uno degli spazi di maggiore responsabilità del D.S. • di indirizzo e controllo • di intreccio tra scelte formative e impiego di risorse sia umane che finanziarie Concezione di apprendimento interattivo e attivo Passare da disciplina, classe, programma a  Progetto didattico per gruppi di lavoro

  24. L’autonomia – la flessibilità: Quali margini e specificità di scelte nel curricolo di scuola Quale legame tra docenti e autonomia Quale relazione al contesto Quali reti tra scuole Quali reti nel territorio • I tempi e gli spazi Con quali criteri formativi e coerenza complessiva sono definiti l’orario e il calendario, il tempo “base” e le att. opzionali Concezione e articolazione di tempo scuola collettivo e di tempi individuali di lavoro degli alunni Con quale concezione di aula, laboratori, spazi comuni …

  25. La progettazione degli ambienti di apprendimento Concezione apprendimento che avviene in modo attivo in un ambiente appositamente organizzato Didattica laboratoriale, didattica per problemi Ambienti di apprendimento per lo sviluppo di competenze trasversali intese come strumenti per pensare • Le tecnologie per l’innovazione didattica La nuova concezione e organizzazione del sapere Le opportunità e potenzialità

  26. Il successo formativo: le condizioni per l’equità e l’eccellenza Aree di riflessione dei docenti e con i docenti: • Significato di inclusività e personalizzazione, • accordi e strumenti per la gestione della classe e la sua attivazione come gruppo di lavoro • le esigenze di coordinamento e di supporto per l’inclusività • la specializzazione delle competenze dei docenti in relazione a bisogni specifici di alunni (disabilità, stranieri, alunni con DSA, disturbi del comportamento, …) • il regolamento disciplinare e la sua applicazione

  27. L’autogestione e l’autovalutazione del D.S. • L’analisi processo di insegnamento - apprendimento della scuola • La definizione dei propri obiettivi (a cosa lavorare e in che modo per la promozione delle competenze) • La pianificazione del proprio tempo e degli impegni: le priorità – le emergenze • La previsione delle ricadute delle proprie azioni - La riflessione su quello che accade

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