1 / 30

Competenza comunicativa e competenza testuale

Ipotesi di partenza. L'esecuzione di intenzioni all'interno di una societ

hachi
Télécharger la présentation

Competenza comunicativa e competenza testuale

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


    1. Competenza comunicativa e competenza testuale La competenza testuale parte integrante della competenza comunicativa e nella situazione attuale, in cui le variet diatopiche risultano indebolite rispetto al passato, la competenza testuale diviene una dimensione centrale della sociolinguistica: vi si intersecano la variazione diastratica (la capacit di produzione testuale si correla al livello di istruzione e ai riferimenti culturali del parlante), la variazione diafasica (diversi argomenti e aree disciplinari richiedono diverse tipologie testuali) e diamesica (il testo sensibile alla variazione diamesica, sebbene la nozione stessa vada intesa indipendentemente dal tipo di canale utilizzato).

    2. Ipotesi di partenza Lesecuzione di intenzioni allinterno di una societ per il singolo gi in larga misura preformata strutturalmente sotto forma di tipi di interazione. Cfr. Wittgenstein: per avere lintenzione di giocare a scacchi devo conoscere il gioco degli scacchi.

    3. Il problema del riferimento

    4. Due concezioni fondamentali del linguaggio Linguaggio come mezzo di rappresentazione Senso: rapporto tra soggetto e oggetto Tradizione grammaticale Oggetto: segno e proposizione Problema del riferimento e della verit, del rapporto tra pensiero e linguaggio (dimensione cognitiva) Problematica del segno Linguaggio come mezzo di comunicazione Senso: rapporto tra soggetti Tradizione retorica Oggetto: testi e discorsi nella loro produzione e interpretazione Problema delle condizioni storiche e degli effetti individuali e sociali della comunicazione Problematica del discorso e del testo

    5. Linguistica testuale La linguistica testuale non individua propriamente un nuovo oggetto dellindagine linguistica ma inaugura un diverso modo di fare linguistica (Conte 1977) il testo il segno linguistico originario i testi sono la forma specifica di esistenza del linguaggio loggetto della linguistica non lenunciato ma il testo (unit comunicativa)

    6. Scopi della teoria del testo Specificazione di cosa fa di un testo un testo Definizione del concetto di competenza testuale Differenziazione dei tipi testuali

    7. Cos il testo? Schmidt 1982: Un insieme di enunciazioni tematicamente coerente e dotato di una riconoscibile funzione comunicativa. Bertinetto (1981:9): un insieme di frasi (al limite una sola frase) tematicamente coerente, dotato di funzione comunicativa riconoscibile in rapporto a un preciso potenziale illocutivo, situato allinterno di unazione comunicativa concreta (ossia individuabile nel tempo e nello spazio). Rastier (2003: 39) una sequenza linguistica empirica attestata, prodotta nellambito di una pratica sociale determinata e fissata su un supporto qualsiasi

    8. Testo come azione socio-comunicativa I testi sono sempre testi-in-funzione collocati entro giochi dazione comunicativi. In quanto tali essi sono sempre determinati e definiti dal punto di vista sia sociale che linguistico (Schmidt 1982) (parlanti differenti e mestieri differenti si correlano con diverse realizzazioni della testualit).

    9. I tre livelli della linguistica testuale Testualit (Schmidt 1982) = tratto strutturale delle azioni sociocomunicative, forma normativa e Grammatica testuale (Halliday 1970) = insieme di opzioni virtualmente disponibili allutente per esprimere determinate funzioni ideazionali, interpersonali, testuali. Discorso = processo comunicativo Testo = realizzazione concreta della struttura testualit in un determinato mezzo di comunicazione

    10. Criteri della testualit Il testo una unit comunicativa che soddisfa sette criteri di testualit: a) coesione, b) coerenza, c) intenzionalit, d) accettabilit, e) informativit, f) situazionalit, g) intertestualit. Tali condizioni possono essere distinte in due categorie: quelle pertinenti al materiale testuale, per le quali il testo dunque unelaborazione di elementi strettamente linguistici (a, b), e quelle che riguardano invece la modalit in cui gli utenti partecipano allattivit del prodotto testuale (in particolare c, d) (De Beaugrande-Dressler) Lassenza di uno dei sette criteri determina testi anomali, malformati, mentre in assenza di coerenza la stessa qualifica di testo che viene a cadere. La condizione veramente necessaria per poter assegnare lo status di testo a una sequenza di frasi la coerenza in quanto globale unit di senso (Conte 1977)

    11. Criteri della testualit

    12. Tipi testuali Ogni enunciazione testuale il compimento di un tipo di comunicazione ricorrente nella societ e normalizzato nella sua struttura Ogni tipo testuale assolve una funzione specifica cio trasmette informazioni di tipo peculiare (distinzione backgroud/foreground): Nella retorica classica: Narrativi, descrittivi, argomentativi, espositivi Secondo Werlich (1976): Narrativi, descrittivi, argomentativi, informativi, regolativi Secondo Beaugrande-Dressler (1981): Narrativi, descrittivi, argomentativi

    13. Tipo narrativo Funzione: raccontare un fatto, una storia Foreground: azioni, eventi, relativi a persone, oggetti, relazioni, concetti colti nel contesto temporale Matrice cognitiva: capacit di cogliere le differenze e interrelazioni tra le percezioni relative al tempo (schemi) Strumenti sintattici: subordinazione Struttura: tipo predicativo Generi e forme finzionali: racconti, romanzi, novelle, poesia epica, barzelletta Generi e forme non finzionali: biografie, articoli di cronaca, relazioni di viaggio, corrispondenze di inviati speciali Risponde alla domanda: Chi ha fatto cosa quando?

    14. Tipo descrittivo Funzione: delineare le caratteristiche di una persona, un paesaggio, un oggetto Foreground: fenomeni (persone, cose, stati di cose, relazioni) colti nel contesto spaziale Matrice cognitiva: Capacit di cogliere le differenze e interrelazioni delle percezioni relative allo spazio. Schemi di rappresentazione mentale di oggetti o ambienti tipici colti nella loro staticit (frames e schemata). Generi e forme non finzionali: descrizione interna a testi che narrano eventi reali; descrizione interna a testi espositivi (enciclopedie, dizionari, ecc.); descrizione tecnico-scientifica, carta di identit Generi e forme finzionali: descrizione interna a testi narrativi finzionali, poesia lirica. Risponde alla domanda: che cosa dove rispetto a cosa?

    15. Tipo argomentativo Funzione: sostenere una tesi su basi logiche Foreground: relazione tra concetti (similarit, contrasti ecc.), argomento, valutazione Matrice cognitiva: giudizio, capacit di giudicare e di scegliere tra i concetti esaminati quelli pi convincenti e probanti (Plans) Strumenti testuali: parallelismo, parafrasi Generi e forme non finzionali: arringa giudiziaria, saggi scientifici, discorsi politici e dibattiti in generale, articoli di fondo, recensioni Generi e forme finzionali: poesia celebrativa, dialogo filosofico. Risponde alla domanda: perch?

    16. Tipo informativo Funzione: fornire notizie utili su personaggi, argomenti o fatti Foreground: analisi (scomposizione) e sintesi (composizione) degli elementi costitutivi dei concetti Matrice cognitiva: comprensione (capacit di capire) (schemata) Generi e forme non finzionali: lezione, manuale scolastico, saggio divulgativo, recensione informativa, abstract, orari dei treni, avvisi Generi e forme finzionali: poesia didascalica

    17. Tipo regolativo Funzione: indicare norme da rispettare. Foreground: comportamento futuro altrui (e/o proprio) Matrice cognitiva: capacit di pianificare il comportamento e di smembrarlo in una successione di azioni (Plans) Generi e forme non finzionali: enunciazione di norme da rispettare, obblighi e divieti, istruzioni, regole di giochi, ricette di cucina, regolamenti, statuti, leggi, testi pubblicitari (per anche argomentativi e informativi) Generi e forme finzionali: poesia (o canzone di lotta), di incitazione allazione, di propaganda politica Tono perlocutivo, frequenza di forme imperative

    18. Informativit Linformativit di un testo relativa alla misura in cui gli elementi testuali sono attesi o inattesi, noti o ignoti (concetto di probabilit contestuale) Elementi linguistici portatori di informativit: morfemi lessicali (sintagmi pieni, parole portatrici di significato). Meno informativi sono i morfemi funzionali (articoli, preposizioni, congiunzioni) che segnalano relazioni pi che concetti (pi scontati, sollecitano meno lattenzione)

    19. Livelli di significato di un enunciato Contenuto proposizionale rappresentazione concettuale di ci cui lenunciato si riferisce. Rappresentazione autonoma e indipendente dal contesto discorsivo in cui lenunciato inserito Valore informativo relativo al contributo che lenunciato d al discorso in cui inserito; dipendente dallo stato di conoscenze degli interlocutori (attese)

    20. Fonti di attese Schemi cognitivi (Kant 1789, Bartlett 1932, Minski 1975) di natura corporea, sociale e culturale (frames, schemata, plans, scripts) Lingua: certe sequenze foniche e certe strutture sintattiche sono possibili e dunque prevedibili in una lingua, altre no Tecniche con cui si ordinano gli elementi in considerazione della loro informativit: prospettiva funzionale e intonazione indicano cosa nuovo, importante o inatteso Tipi testuali: configurazioni globali che controllano il repertorio delle fonti utilizzabili Contesto immediato e stile

    21. Allofrasi Varianti della stessa frase (dal punto di vista del contenuto proposizionale), ma con specifico valore informativo (espresso dalla specifica organizzazione dellenunciato) (dimensione diafasica) Il concetto di allofrase presuppone un ordine sintattico di base, non marcato, costituito dalla sequenza soggetto-verbo-oggetto (SVO), relativo al contenuto proposizionale.

    22. Categorie sintattiche e categorie pragmatiche Soggetto Predicato Topic Comment

    23. Ordine sintattico non marcato Tema / rema (Halliday, Brown-Yule) Topic / comment (Dik, 1980) dato / nuovo presupposto / focus

    24. Focus Punto di maggiore interesse in un enunciato nel parlato si manifesta attraverso sottolineature enfatiche di accento e intensit; nello scritto attraverso frasi scisse, dislocazioni e avverbi di focalizzazione (proprio, appunto, ecco, dunque, mica). Spesso, ma non obbligatoriamente, coincide con il nuovo (comment/rema) perch linformazione nuova al centro dellinteresse. Ma spesso laccento messo non sul nuovo ma su ci che importante: il focus realizza il massimo grado di dinamismo comunicativo

    25. Topic e Focus Il topic individuabile solo su base contestuale. Tende a correlare con propriet semantiche e pragmatiche dei referenti: il topic spesso un elemento saliente, accessibile e dato Non pu essere un referente del tutto indeterminato Tende a correlare con propriet formali specifiche, come la prima posizione di frase o il soggetto sintattico Il focus individuabile solo su base contestuale Tende a correlare con propriet pragmatiche, come lessere un elemento nuovo e non inferibile Tende a correlare con propriet formali specifiche, come la posizione finale di frase o laccento prosodico.

    26. Ordini sintattici marcati in italiano Lordine SVO adatto alla tipologia di frase predicativa in cui il topic il soggetto e il focus la parte del predicato (frase funzionalmente meno marcata) Strategie topicalizzanti: di messa a topic di elementi diversi dal soggetto Strategie rematizzanti (di focalizzazione): messa a focus di elementi diversi da quello finale

    27. Strategie di topicalizzazione Costruzioni marcate a livello sintattico Dislocazioni alterazione dellordine non marcato (soggetto-verbo-oggetto SVO) attraverso lo spostamento di un componente in posizione iniziale (anche se non si tratta del soggetto) e la sua ripresa con un pronome atono: es. non marcato: Andrea ha le fotocopie Dislocazione a sinistra: Le fotocopie, ce le ha Andrea; anticipazione in prima posizione delloggetto (le fotocopie) che viene ribadito dal pronome atono (in funzione anaforica); E i figli miei, chi ha pi il coraggio di vederli e di baciarli? (Guardie e ladri) Le novit, se e quando verranno, non sar pi lui, lo schivo e tenace avversario del vecchio regime, a porgerle (articolo su quotidiano). A voi garantisti, i vostri avversari vi imputano di seguire solo gli argomenti inerenti alla Giustizia. .

    28. Topicalizzazione Es. Le fotocopie, mi parso di capire che le abbia prese Andrea il sintagma iniziale sintatticamente legato al verbo Blitz di Israele, caos e sangue a Gerico e Gaza Scontro tra treni, un morto a Milano Costrutti nominali Tema sospeso Es. Le fotocopie, mi parso di capire che Andrea sia passato in copisteria Largomento nominale isolato sintatticamente dalla frase che segue Il tema dellenunciato resta sospeso, funziona quasi come titolo, ma viene sottolineato dal punto di vista pragmatico. Difficilmente un costrutto di questo tipo pu essere considerato accettabile nella scrittura. Es. La corsa, mille lire me devi da (Guardie e ladri)

    29. Focalizzazione Dislocazione a destra: Es. Andrea ce le ha, le fotocopie loggetto pur restando al medesimo posto del costrutto non marcato viene anticipato dal pronome non marcato (con funzione cataforica) posizionato dopo il soggetto. Ne risulta una maggiore enfasi sulloggetto, su cui viene veicolata lattenzione del destinatario. Il focus sulle fotocopie. Es.*Lavete stampato voi questo giornale? (I cento passi) *Ma siamo sicuri di non averlo meritato questo flagello? (Roma citt aperta) C presentativo: seguito da un che pseudorelativo, con il quale si introduce nel discorso un elemento nuovo. Topic e focus coincidono Funzione: frammentare lenunciato in due blocchi sintattico-informativi pi piccoli: il primo introduce nel discorso un referente testuale ponendolo immediatamente a topic, il secondo contiene la predicazione ES. * C Gianni che se ne va sempre mezzora prima *Guardi che c suo padre che la sta cercando (La cena) Cera una volta un re.

    30. Funzione contrastiva, oltre che di focalizzazione Frase scissa: due nuclei proposizionali, uno introdotto dal verbo essere e laltro da un falso che relativo. Serve ad enfatizzare lelemento nuovo, mentre il dato viene collocato nella relativa che assume cos la funzione di sfondo. Es. *E il colpo pi grosso che tento (Riso amaro) *Sono mesi che cerco di farti capire quello che non vuoi capire (La signora senza camelie) *Ma non in carcere che deve andare (Riso amaro) *E per altre ragioni che mi vuole mandare viaper altre ragioni (Umberto D) Frase pseudoscissa: *Quello che hanno scoperto che questa storia stata caratterizzata da repentini e violenti cambiamenti

    31. Focalizzazione contrastiva: elementi topicali diversi dal soggetto vengono collocati allinizio della frase, non come tema-dato ma come elemento nuovo su cui si pone lenfasi in contrasto con il contesto Es. *Lultimo dribbling lo ha fatto alla vita, a una malattia che lo stava consumando quando era troppo presto (RE, 1.3. 2001) * Salute, che Dio vi conservi la vista!..Quattrova ve magnate (Bellissima) Soggetto posposto: enfasi sul soggetto, che viene enfatizzato anche a livello intonativo Es. *Ho fatto il giro del mondo io, per trovarti *..Ho fatto tutta laltra guerra io, quella vera del 18 (Pais)

More Related