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I Limiti alla Crescita 30 anni dopo

I Limiti alla Crescita 30 anni dopo. Ing. Flavio CONTI flavio.conti@email.it www.conti-enersave.net. Lo sviluppo insostenibile. La teoria economica classica è basata su 2 ipotesi di base: Illimitato uso delle risorse naturali e loro sostituibilità

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I Limiti alla Crescita 30 anni dopo

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Presentation Transcript


  1. I Limiti alla Crescita 30 anni dopo Ing. Flavio CONTI flavio.conti@email.it www.conti-enersave.net

  2. Lo sviluppo insostenibile • La teoria economica classica è basata su 2 ipotesi di base: • Illimitato uso delle risorse naturali e loro sostituibilità • Illimitata possibilità della tecnologia di risolvere ogni tipo di problema aumentando la produttività delle risorse e la loro sostituibilità • TUTTO CIO’ NON E’ PIU’ VERO. . • I LIMITI DELLA CRESCITA sono molto prossimi.

  3. Ricordo LtG 1972 • Nel 1972 3 studiosi del MIT pubblicavano il libro LIMITS TO GROWTH malamente tradotto in italiano I LIMITI DELLO SVILUPPO Gli studiosi sono: Dennis MEADOWS Donella MEADOWS e Jorgen RANDERS

  4. Le domande poste nel 1970 • Le attuali politiche stanno conducendoci verso un futuro sostenibile o verso il collasso globale? • Che cosa va fatto per creare un sistema economico per l’umanità che fornisca beni sufficienti per tutti?

  5. La novità del LtG Il libro del MIT poneva per la prima volta il problema della finitezza delle risorse, alcuni anni prima della 1a crisi energetica del petrolio del 1973; Non indicava quali risorse si esaurivano prima e quali crisi avremmo incontrato, perché questo non è conoscibile su base scientifica; Ammoniva tuttavia che l’umanità avrebbe dovuto indirizzare in modo diverso capitali e impegno umano per affrontare i limiti ecologici durante il XXI secolo.

  6. Cos’è l’OVERSHOOT • L’Overshoot significa andare oltre il limite, letteralmente “sparare, lanciare troppo oltre”. • Questo accade in moltissime occasioni, quando si deve passare da un certo stato ad un altro stato. • La transizione può essere • Asintotica ossia senza oscillazioni • Con overshoot e successive oscillazioni che via via si smorzano sul nuovo valore

  7. Tipi di Variazione Overshoot e Oscillazioni smorzate Approccio smorzato asintotico

  8. Le cause dell’Overshoot Tre sono le cause dell’overshoot: • La necessità o la decisione di un rapido cambiamento (fisico, psicologico, finanziario, politico, etc.) • L’esistenza di un limite o di un obbiettivo prefissato (fisico, biologico, logico, politico, o di sistema) • Ritardo nella risposta o errore nella percezione di andare oltre i limiti. (disattenzione, dati errati, riflessi lenti, inerzia del sistema, burocrazia, etc.)

  9. Gli scenari di crescita • I calcoli dei Meadows e Holgren erano fatti con varie ipotesi di crescita e di decisioni politiche che conducevano a diversi scenari. • L’espansione della popolazione e del capitale fisico aggrava i problemi ambientali e di limitatezza delle risorse. • Questo obbliga a dirottare sempre maggiori capitali verso la mitigazione dei problemi ecologici, finché diviene impossibile sostenere la crescita industriale. • A questo punto si ha la crisi.

  10. I tipi di “crisi” La fine della crescita può avvenire in vari modi: • Collasso: incontrollata decrescita della produzione e della popolazione e del benessere (welfare) umano • Lenta riduzione dell’impronta ecologica umana e adattamento alla capacità di sostentamento del pianeta • Scenari intermedi

  11. L’Impronta Ecologica degli umani

  12. Il programma di calcolo Il programma di calcolo (noto con il nome di WORLD3) cerca di simulare il funzionamento del mondo reale, definendo: - gli stock ossia i serbatoi di accumulo delle variabili (popolazione, capitali, risorse) - flussi ossia le interconnessioni fra i diversi stock.

  13. Sorgenti e Pozzi SORGENTI POZZI Risorse Naturali Materiali e Combustibili in Uso Emissioni Rifiuti nell’Ambiente Uso delle Risorse POZZI: Atmosfera Acque superficiali Discariche SORGENTI: Miniere Falde acquifere Nutrienti nei suoli

  14. Come misurare la sostenibilità La sostenibilità è un concetto quantitativo che mette in relazione le necessità degli esseri viventi rispetto a quanto il pianeta in cui viviamo può fornire e sopportare in modo continuativo nel tempo. La sostenibilità dipende dall’ Impatto Ambientale dei viventi, cha a sua volta dipende da: • Il numero di umani sulla Terra • Il Livello di vita (quantità di beni e servizi richiesti) • Le Tecnologie usate per soddisfare le necessità ed i desiderata degli individui.

  15. Formula di Impatto • Paul Ehrlich e John Holdren hanno proposto il modello IPAT: Impatto = P x A x T dove P =Popolazione [4 109 (1970) –> 6 (2000) -> 10 x109(2050)] A = Affluenza (Consumption pro capite) Se 7 miliardi di persone dovessero consumare come le persone dei paesi industrializzati, sarebbero necessari 10 mondi per soddisfare I loro bisogni T = Tecniche (carico inquinante per unità di consumo) D(P x A) < DT  Sviluppo Sostenibile D(P x A) > DT  Sviluppo Insostenibile

  16. La crescita esponenziale La crescita è LINEARE quando si ha un aumento di quantità COSTANTE in ogni eguale intervallo di tempo. La crescita è ESPONENZIALE quando l’aumento è proporzionale a quello che già esiste.

  17. Le caratteristiche della crescita esponenziale Un piccola ninfea in un lago non desta preoccupazione, anzi! Ma il giorno dopo vi sono 2 ninfee, dopo 2 g 4. Dopo 29 giorni mezzo lago è pieno di ninfee! Se sono stati necessari 29 giorni per riempire ½ lago, quanto necessita per riempire l’altra metà? 1 SOLO GIORNO!! Ma se la ninfea soffoca tutte le altre specie, 1 GIORNO può essere troppo tardi per reagire e prendere provvedimenti!

  18. Crescita Storica della Popolazione

  19. Population Growth Rate Download high-resolution version (1349x628, 49 KB)

  20. L’Impronta Ecologica • Nella seconda metà degli anni 90 si è accentuato il dibattito internazionale sul concetto di “Sviluppo Sostenibile”. (terminologia ormai così abusata e svuotata di significati pregnanti nella politica e nell’economia) • Questo concetto sta invece facendo grandi passi in avanti nel campo scientifico, proprio con la Sustainability Science) • Nel 2000 l’ecologo Rees ha lanciato il concetto di Impronta Ecologica. • Inoltre dal 2000 l’Impronta Ecologica è parte integrante del rapporto biennale Living Planet Report che il WWF pubblica con la collaborazione del World Conservation Monitoring Centre (WCMC) del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP).

  21. Definizione Rees e Wackernagel hanno così definito l’Impronta Ecologica: “Area totale di ecosistemi terrestri ed acquatici richiesta per produrre le risorse che una determinata popolazione umana consuma e per assimilare i rifiuti che essa produce.” Mathis Wackernagel

  22. Come si calcola Non si calcola più quanto “carico umano” può essere sopportato da un determinato ambiente, bensì quanto “territorio” degli ecosistemi produttivi fondamentali per la sopravvivenza umana viene utilizzato per una determinata popolazione.

  23. L’Impronta Ecologica è determinata dalla Popolazione, dalla Quantità di risorse consumata pro capite e dall’Intensità delle risorse usate per beni e servizi. Essa include la superficie richiesta per soddisfare i consumi della gente in termini di: Aree agricole per il cibo, prati per l’allevamento del bestiame (per cibo, lana, latte, etc.),, Zone marine per la pesca Foreste per alberi per fibre e carta, legna da ardere Superfici a verde per assorbire la CO2 prodotta dalla combustione di combustibili fossili meno quella assorbita dagli oceani. Le aree costruite (gli edifici per le abitazioni e le altre attività umane) le infrastrutture (strade, aeroporti, invasi per centrali idroelettriche, etc.) Come si calcola

  24. Come si misura • Il “fabbisogno totale delle popolazione è “tradotto” in termini di ettari di superficie • L’impronta ecologica di una città o provincia o altri Enti Locali dipende, oltre che dall’insieme delle • abitudini/consumi dei suoi abitanti, dalle scelte di gestione del territorio e delle risorse perseguite. • Calcolare l’attuale valore dell’impronta ecologica e confrontarlo con il valore ottenibile in virtù di differenti interventi permette di valutarne l’efficacia ed è quindi uno strumento di supporto alla pianificazione.

  25. Capacità di carico e deficit ecologico • Se l’impronta ecologica è la “misura” della superficie terrestre che ciascuno utilizza, la capacità di caricoquantifica (nella medesima “unità di superficie”) la capacità del territorio di fornire risorse ed energia e di assorbire rifiuti. • Una volta determinate impronta ecologia e capacità di carico, è possibile verificare se il territorio realmente disponibile per l’area in esame riesce a soddisfare le esigenze della popolazione che lo occupa. • La differenza tra capacità di carico e impronta ecologica viene definita deficit ecologicoquando le differenza risulta negativa e biocapacità residuaquando tale differenza è positiva.

  26. The Global Footprint • . In 2003 the global Ecological Footprint was 14.1 billion global hectares, or 2.2 global hectares per person (a global hectare is a hectare with world-average ability to produce resources and absorb wastes). • The total supply of productive area,or biocapacity, in 2003 was 11.2 global hectares, or 1.8 global hectares per person

  27. Paesi Creditori e debitori rispetto alla capacità di carico media mondiale

  28. Footprint 2003

  29. Footprint and Biocapacity

  30. Footprint and Population

  31. La situazione

  32. Andamento storico

  33. I meccanismi della crescita Il tasso di natalità non è correlato solo al Reddito pro capite, ma anche alla più equa distribuzione del reddito, all’istruzione ed occupazione delle donne, ai servizi sanitari di base, alla pianificazione famigliare. Il tasso di crescita è dato dalla differenza tra i valori medi di fertilità e mortalità.

  34. La crescita della Popolazione

  35. La Transizione Demografica • Nelle società preindustriali sia la fertilità che la mortalità è alta. • Quando la nutrizione e la salute migliorano, prima decresce la mortalità e poi la natalità. • La transizione può essere +/- rapida • Nei paesi del Nord è durata 200 a con poco scarto tra morti e nascite • Nei paesi del Sud la mortalità è diminuita fortemente, mentre le nascite sono rimaste alte e spesso la transizione non si è ancora conclusa.

  36. Transizione Demografica nei Paesi del Nord e del Sud PAESI INDUSTRIALIZZATI: Transizione compiuta. Tassi di mortalità e fertilità eguali. Crescita della popolazione 5 volte. PAESI IN VIA DI INDUSTR. Transizione in corso. Tassi di mortalità e fertilità diseguali. Crescita della popolazione 10 volte.

  37. Flussi del Capitale Fisico Merci prodotte per il Consumo Capitale per ottenere Risorse Miniere, Pozzi di petrolio, etc. Produzione di Risorse Capitale Industriale Acciaierie, Fabbriche, Impianti di produzione, Robots, etc. Capitale Agricolo Sistemi di Irrigazione, trattori, etc. Produzione Agricola Capitale per i Servizi Scuole, Ospedali, Terziario Produzione di Servizi Produzione per Investimenti Industriali CONTEGGIO DEL PIL

  38. Struttura di feedback del capitale industriale

  39. La Produzione Industriale Mondiale

  40. La struttura produttiva • L’industria è cresciuta di più della popolazione. • Dal 1930 al 2000 la produzione industriale è cresciuta di 14 volte. • Dal 1975 al 2000 la produzione industriale è raddoppiata mentre la produzione pro capite è salita solo del 30%.

  41. Il falso paradigma della crescita • Tutti i partiti sostengono la crescita. • Dicono che senza la crescita non vi può essere benessere economico. • Di fatto, però, in base alla presente struttura delle società, LA CRESCITA NON FA DIMINUIRE LA POVERTA’ ! Al contrario, GLI ATTUALI MODI DI CRESCITA PERPETUANO LA POVERTA’ ED AUMENTANO LE DIFFERENZA FRA I RICCHI ED I POVERI.

  42. Le cifre della povertà • Il rapporto tra il 20% dei + ricchi abitanti del N ed il 20% del S nel 1960 era 30:1, nel 1995 di 82:1 (Fonte UNDP) • La famiglia media africana consuma nel 1997 il 20% di meno rispetto al 1972. • La concentrazione di reddito nazionale in mano alla minoranza più ricca della popolazione si va accentuando, specie nei paesi a più alto tasso di crescita demografica. IL RICCO DIVENTA SEMPRE PIU’ RICCO ED IL POVERO FA BAMBINI.

  43. Le tragedie agricole La prodigiosa crescita della produzione agricola è stata annullata dalla crescita demografica. La tragedia ambientale. La crescita agricola è avvenuta con metodi che hanno impoverito i suoli, inquinato le acque, tagliato le foreste e distrutti gli ecosistemi, rendendo più difficile l’ulteriore crescita agricola.

  44. Tre semplici regole di Herman Daly per la sostenibilità • Usare le RISORSE RINNOVABILI ad un tasso non maggiore della loro riproducibilità. • L’uso delle RISORSE NON RINNOVABILI non deve essere maggiore del tasso della loro sostituzione con fonti rinnovabili. • Il tasso di EMISSIONE DI INQUINANTI non deve essere maggiore del tasso del loro riciclo, assorbimento o messa in sicurezza nella loro collocazione finale.

  45. L’Ecosistema Globale Fonti del Pianeta Materiali e comb fossili Sottosistema Economico Pozzi del Pianeta Rifiuti ed Inquinamento Energia solare Energia pregiata Energia degradata Calore disperso

  46. La risorsa “territorio” • La fame persiste nel mondo e milioni di umani ne muoiono ogni anno. • La produzione di grano dal 1950 al 2000 è aumentata del 350%, ossia più della crescita della popolazione. • La produzione pro capite però dal 1980 è in leggera diminuzione, anche se >50% rispetto al 1950. • Stime ONU indicano che la terra coltivabile (??) può ammontare a 2-4 miliardi di ha. • Circa 1,5 miliardi di ha sono attualmente coltivati e questo ammontare è costante da circa 30 anni.

  47. La risorsa “territorio” • Secondo studi ONU (Fonte:UNEnv.Progr.) negli ultimi 1000 anni gli umani hanno trasformato 2 miliardi di ettari da terra produttiva in terra di scarto. • 100 milioni di ha di terra irrigati sono persi a causa della salinizzazione. • Altri 110 mio ha persi per ridotta produttività • La perdita di humus si accelera, da 25 mio t prima del 1800 a 300 mio t nel secolo scorso, a 760 mio t durante gli ultimi 50 anni. • Il degrado dei terreni agricoli arriva al 38% + 21% dedicato a pascolo + 18% a foresta. • L’inurbamento ruba terreno agricolo per milioni di ettari all’anno. • Gli USA asfaltano 170000 ha /anno.

  48. La tecnica d’uso del Far West • Il primo uso insostenibile della terra è dovuto all’esaurimento dell’humus ed al degrado della qualità dei suoli. Anche se la quantità di terreno usato è costante, la sua qualità è molto peggiorata. • Il secondo uso insostenibile è la terra stessa. Milioni di ha sono abbandonati e nuove foreste sono abbattute. Il cibo è prodotto muovendosi sempre verso nuove terre ed abbandonando quelle esaurite. • Questa è la tecnica del FAR WEST, ove c’era abbondanza di terra. Ora questa è una PRATICA INSOSTENIBILE.

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