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EPICURO ED EPICUREISMO

EPICURO ED EPICUREISMO. IL FONDATORE. BIOGRAFIA DI EPICURO Nasce a Samo (isola greca sulla costa occidentale della Turchia), nel 341 a.C. Da giovanissimo inizia ad interessarsi alla Filosofia Apprende dalle filosofie di Platone e degli Atomisti

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EPICURO ED EPICUREISMO

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Presentation Transcript


  1. EPICURO ED EPICUREISMO

  2. IL FONDATORE BIOGRAFIA DI EPICURO • Nasce a Samo (isola greca sulla costa occidentale della Turchia), nel 341 a.C. • Da giovanissimo inizia ad interessarsi alla Filosofia • Apprende dalle filosofie di Platone e degli Atomisti • Nel 323 a.C., quando ha 18 anni, si trasferisce ad Atene • Dopo i 30 anni inizia la sua carriera di maestro • A Lampsaco (oggi località della Turchia occidentale) assieme ai primi discepoli, fonda la prima scuola • Dal 307 a.C. torna ad Atene dove resta fino alla morte, nel 271 a.C. OPERE • Lettera a Meneceo(su temi di Etica); Lettera a Erodoto (su temi di Fisica); Lettera a Pitocle(su temi di Meteorologia); Massime capitali; Testamento; Sentenze; Sulla natura (frammenti)

  3. DOV’È SAMO? Samo

  4. gli epicurei erano anche dettiI FILOSOFI DEL GIARDINOperchéAD ATENE LA SCUOLA ERANEL GIARDINO DI EPICURO

  5. «La vita dell’uomo giusto è del tutto immune da turbamenti, quella dell’uomo ingiusto rigurgita d’inquietudine» (Epicuro, Massime capitali, in Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, X, XVII, Milano, Mondadori, 2009, pag. 448) «Nulla è per noi la morte, ché ciò che si è dissolto è insensibile, ciò che è insensibile è nulla per noi» (Epicuro, Massime capitali, in Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, X, I, Milano, Mondadori, 2009, pag. 445)

  6. L’OBIETTIVO RAGGIUNGERE LA FELICITÀ MA per farlo è necessario liberarsi dai turbamenti e dalle false opinioni compito che si riassume in una ricerca del PIACERE (edonismo, dal greco hēdoné = piacere)

  7. COME SI RAGGIUNGE LA FELICITÀ? TRE FILOSOFIE IN UNA: Gnoseologica; Naturale; Morale • CANONICA • FISICA • ETICA

  8. LA CANONICA EPICUREA

  9. EVIDENZA per questo occorre un criterio di verità UN CANONE È L’OBIETTIVO FONDAMENTALE DELLA CONOSCENZA 1) sensazioni 5) ragionamento 2) anticipazioni 4) opinioni 3) emozioni

  10. SENSAZIONI influenza dell’ATOMISMO di Democrito • Dagli oggetti della realtà si staccano atomi invisibili che colpiscono i nostri sensi • Si producono immagini (éidola) o simulacri • Dai simulacri si generano le sensazioni • La sensazione è sempre evidente e vera • Dalla loro combinazione scaturiscono le rappresentazioni fantastiche(per es. un cavallo alato)

  11. ANTICIPAZIONI • Le sensazioni durante la vita si ripetono • Formano un contenitore di memoria • Ci consentono di anticipare sensazioni future • Derivando dalle sensazioni, anche le anticipazioni sono un criterio di verità

  12. EMOZIONI • Sono esterne al campo propriamente logico, ma sono ugualmente un criterio di verità • Possono essere di piacere o di dolore: il piacere va perseguito (criterio di verità); il dolore va allontanato (allontanamento dalla verità) • Le emozioni collegano quindi la Canonica all’Etica

  13. OPINIONI • Sono elementi variabili della conoscenza • Sono vere solo se confermate o non contraddette dalle sensazioni • Quando non trovano riscontro nelle sensazioni sono ritenute errori/falsità

  14. RAGIONAMENTO • Azione che può estendere la conoscenza derivante dalle sensazioni • Deve tuttavia rimanere coerente con i dati provenienti dalle sensazioni

  15. LA FISICA EPICUREA

  16. ATOMI E VUOTO • Epicuro fonda la propria concezione dell’universo sull’atomismo di Democrito • Tutta la realtà è fatta di corpi (atomi) • È ammessa l’esistenza del vuoto, ma soltanto come condizione necessaria per il movimento degli atomi (urto reciproco, aggregazione e disgregazione)

  17. EPICUREISMO E STOICISMO • Nel mondo di Epicuro non c’è provvidenza • Il male esiste e va considerato come tale • Gli dei esistono, hanno sembianze umane, vivono in un inframondo e non si curano di noi e della nostra situazione, altrimenti non sarebbero beati, di conseguenza non sarebbero divinità

  18. DECLINAZIONE O CLINAMEN • Gli atomi si muovono nel vuoto, per lo più cadendo paralleli uno accanto all’altro e alla medesima velocità • MA • Essendo gli atomi diversi secondo il peso, la figura e la grandezza, possono deviare dalla loro traiettoria e urtarsi • Tale declinazione (in greco parenklisis, in latino clinamen) accade in modo casuale • Pertanto, a differenza degli Stoici, per gli Epicurei sono ammesse la casualità degli eventi e la libertà dell’agire umano

  19. L’ETICA EPICUREA

  20. IL PIACERE • È alla base dell’etica epicurea • È il criterio di ogni scelta: ciò che arreca piacere è virtuoso, ciò che ci allontana dal piacere è dannoso • quindi • IL PIACERE COINCIDE CON LA VIRTÙ • E INTESO IN UN CERTO MODO • PORTA ALLA FELICITÀ

  21. PIACERE E FELICITÀ il piacere può essere CATASTEMATICO CINETICO • quando è dinamico • consiste nella gioia e nella letizia • quando è statico • consiste nella mera privazione del dolore quello catastematico è il solo piacere che può portare alla felicità e può essere inteso come ATARASSIA assenza di turbamento APONIA assenza di dolore felicità negativa

  22. IL CALCOLO DEI PIACERI la virtù principale è la saggezza, che consiste nella capacità di controllare e limitare i bisogni i bisogni sono di diverso tipo e non tutti portano alla felicità NATURALI E NECESSARI (mangiare, bere, dormire ecc. in quantità sufficiente) NATURALI NON NECESSARI (mangiare, bere, dormire troppo) NON NATURALI E NON NECESSARI (lusso, onore, gloria, potere)

  23. IL QUADRIFARMACO Nell’ottica generale delle Filosofie ellenistiche, l’Epicureismo fa della Filosofia uno strumento funzionale al miglioramento della vita dell’uomo. Se dunque la Filosofia vuole essere una sorta di medicina dell’animo umano, ecco che Epicuro, nella Lettera a Meneceo,espone quattro punti per raggiungere questo scopo: 1. Vano è il timore degli Dei non si occupano di noi, quindi né ci premiano, né ci puniscono 2. Vano è il timore della morte essa è la fine della vita, di ogni piacere e di ogni dolore: quando c’è lei non ci siamo noi, quando ci siamo noi non c’è lei 3. Il piacere è uno stato facilmente raggiungibile è sufficiente moderare i propri bisogni e allontanare i turbamenti 4. Vano è il timore del dolore quando è forte ci conduce presto alla morte, quando è debole possiamo sopportarlo

  24. «Quando dunque diciamo che il piacere è un bene, non alludiamo affatto ai piaceri dei dissipati che consistono in crapule1, come credono alcuni che ignorano il nostro insegnamento o lo interpretano male; ma alludiamo all’assenza di dolore nel corpo, all’assenza di turbamento nell’anima. Non dunque le libagioni e le feste ininterrotte, né il godersi fanciulli e donne, né il mangiar pesci e tutto il resto che una ricca mensa può offrire è fonte di vita felice; ma quel sobrio ragionare che scruta a fondo le cause di ogni atto di scelta e di rifiuto, e che scaccia le false opinioni, per via delle quali grande turbamento s’impadronisce dell’anima» crapulare: bere, mangiare in eccesso senza ritegno, disordinatamente

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