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FILOLOGIA ROMANZA 2013-2014

FILOLOGIA ROMANZA 2013-2014. Programma. C. Di Girolamo, I trovatori , Torino, Bollati Boringhieri , 1989.

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FILOLOGIA ROMANZA 2013-2014

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Presentation Transcript


  1. FILOLOGIA ROMANZA2013-2014

  2. Programma • C. Di Girolamo, I trovatori, Torino, Bollati Boringhieri, 1989. • F. Brugnolo, La Scuola poetica siciliana, in Storia della letteratura italiana, a cura di E. Malato, vol. I Dalle origini a Dante. Parte I Le origini, Roma, Salerno, 1995, pp. 265-337. • C. Lee & S. Galano, Introduzione alla linguistica romanza, Roma, Carocci, 2005.

  3. Orario • Martedi 10.30-12.30 aula 6/7 • Giovedi 12.30-14.30 aula ex-centro stampa • Venerdi 10.30-12.30 aula ex-centro stampa

  4. Che cos’è la filologia romanza? Filologia Disciplina che, mediante l’analisi linguistica e la critica testuale, mira alla ricostruzione e alla corretta interpretazione di testi e documenti scritti (GRADIT)

  5. Filologia = “amore per le parole” dunque studio delle parole, cioè dei testi. • testi antichi - non classici, per i quali si parla anche di filologia, ma medievali. • Testi che pongono problemi per quanto riguarda la questione di una restituzione corretta. • Cfr. testi moderni con diverse versioni (Manzoni, Flaubert): l’editore deve decidere quale fossero le ultime volontà dell’autore.

  6. Canzoniere occitano G – Italia sec. XIII

  7. Canzoniere occitano I – Italia sec. XIII-XIV

  8. Canzoniere occitano B – Provenza sec. XIII

  9. Romanzo di Jaufre – Francia meridionale sec. XIII

  10. Li Fet desRomains, Napoli 1324-31c.

  11. Cronaca di Partenope – Italia meridionale sec. XV in.

  12. Lavoro del filologo – tentare di risalire alla lettera del testo originale. • Studio dei manoscritti - per interpretare le singole versioni (paleografia) e tentare di capire i rapporti tra le versioni per risalire all’originale.

  13. Storia della lingua – per capire qual è l’apporto dell’autore e quale quello del copista. Copista modernizza e cambia dialetto. • Storia della letteratura (e della cultura) - per una corretta interpretazione di un’opera è necessario conoscere la letteratura e la cultura diel tempo. Gli autori seguono criteri (tradizione, formule, registri, stili) dettati dal genere.

  14. Filologia romanza • Lingue romanze o neolatine. Derivate dal latino. • romanzo deriva dall’avverbio romanice, romaniceloquiv. latine loqui, “parlare in volgare (al modo dei romani)” v. “parlare latino”. • romanice >fr. romanz da cui it. romanzo.

  15. Principali lingue romanze Da est a ovest • balcanoromanzo: romeno, dalmatico • italoromanzo: italiano, sardo • retoromanzo (romanzo alpino): friulano, ladino, romancio • galloromanzo: francese, francoprovenzale, occitano • iberoromanzo: catalano, spagnolo (castigliano), portoghese

  16. Le lingue romanze in Europa

  17. La “letteratura” medievale • ‘letteratura’ implica leggere • Medioevo la lettura è privilegio di pochi che conoscevano le lettere = latino • la fruizione del testo avveniva invece durante un’esecuzione orale a un pubblico di ascoltatori. • cultura medievale – diffusione, accesso, che tipo? in quale lingua?

  18. Come e quando si cominciarono a usare le lingue romanze? • Latino - unica lingua veicolo di cultura scritta dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente (425 d.C.) fino all’epoca di Carlomagno (ottavo-nono secolo: incoronato a Roma nel 800).

  19. Primo documento scritto in una lingua romanza: Giuramenti di Strasburgo - trascrizione del testo del giuramento del 842 tra i nipoti di Carlomagno, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo contro Lotario. • Lingua – galloromanza:francese o forse occitano; ricalca il latino giuridico. • Esigenza di fedeltà.

  20. Primo testo letterario romanzo ancora francese: SequenzadiSant’Eulalia - 881 circa, testo agiografico (vita di santo), ‘traduzione’ dal latino latino. • Esigenza di far capire la storia a una congregazione di fedeli che non capiva più il latino.

  21. Primi testi romanzi quando si sviluppa la coscienza che le lingue romanze erano diverse dal latino. • Importanza della corte carolingia. Si parlava prevalentemente una lingua germanica, ma la lingua di cultura era il latino. • Differenza latino/vernacolare diventa chiara anche per la varietà romanza (altrove - Italia, per esempio - tale differenza meno chiara).

  22. Perché il latino? • Latino lingua della Chiesa a prescindere se il popolo parlava varietà romanza, germanica o celtica. • Migliori ‘conoscenti’ del latino all’epoca carolingia erano monaci irlandesi e inglesi, poi impiegati da Carlomagno per riformare il latino.

  23. latino medievale– varietà non identica al latino classico, divenne la lingua dei ceti acculturati per tutto il Medioevo. • Situazione di diglossia, come lo definiscono i sociolinguisti: varietà alta - latino, e bassa - lingua romanza.

  24. La Scuola • Latino anche lingua della scuola gestita dalla Chiesa. Solo in Italia scuole laiche (giurisprudenza a Bologna - prima Università d’Europa: 1180-1220; scuole per mercanti in Toscana). • Università di Parigi (1180-1210) fondazione religiosa, legata alla Scuola della Cattedrale di Notre Dame, specializzata in teologia. • Studenti (tutti uomini) erano chierici - ordini minori. Così clerc‘chierico’ = ‘studente’ o ‘intellettuale’.

  25. Organizzazione della scuola • Praticamente uguale in tutta Europa. Fondata su modelli che risalivano in ultima analisi all’Antichità classica. • Si basava sull’insegnamento delle arti liberali: trivio: grammatica, retorica, dialettica, e quadrivio: aritmetica, geometria, astronomia, musica.

  26. Lezioni: lettura e memorizzazione dei testi degli auctores • Autori latini, cristiani o pagani – modelli di lingua, stile, contenuti, ecc. • Sempre gli stessi: Ars maior, Ars minor di Donato, i Distichacatonis, Esopo in latino, Sedulio, Prudenzio, Boezio, ma anche Cicerone, Virgilio, Stazio, Sallustio, Ovidio. • Uniformità della cultura di base influenzò la letteratura, anche volgare.

  27. Cultura alta dell’Europa medievale era internazionale. Le frontiere nazionali non costituivano delle barriere linguistiche e la conoscenza non cambiava da paese a paese. • Studenti e maestri viaggiavano da una paese all’altro per seguire gli insegnamenti che più li interessavano.

  28. Si può parlare di una Comunità di intellettuali, accomunati dalla conoscenza della cultura latina. Il modello della ‘comunità latina’ poteva generare altri modelli laddove si formò un gruppo di persone unito da esigenze e aspirazioni simili.

  29. La Corte • Luogo che raccoglieva persone legate da aspirazioni simili. • Corti dei grandi signori feudali – luogo di irradiazione di cultura laica (ma mai totalmente indipendente dalla Chiesa) e di conseguenza volgare: non tutti a corte erano stati a scuola per imparare il latino.

  30. Quali corti? • La poesia lirica nasce nelle corti feudali del sud della Francia. • Poeti sono i trovatori • Guglielmo IX d’Aquitania, VII conte del Poitou è il primo trovatore noto; dell’inizio del XII secolo • Si esprime in occitano o provenzale

  31. I dialetti galloromanzi

  32. La lingua occitana oggi

  33. Le isoglosse francese/occitano • Isoglossa: linea ideale che condivide un tratto linguistico, servendo a dividere un’area dialettale da un’altra. • Fascio di isoglosse: più fenomeni linguistici uniti da questa linea; indica una divisione dialettale netta • In Italia: Rimini-La Spezia (Massa Senigallia) – divide i dialetti settentrionali da quelli centro-meridionali

  34. Isoglosse francese/occitano • a tonica in sillaba aperta corrisponde a e in francese: mar/mer, prat/pré (cfr. it. mare, prato). •  -a finale corrisponde a -e in francese: porta/porte /porte/ (cfr. it. porta). • e e o (aperte) toniche in sillaba aperta corrispondono ai dittonghi francesi ie e ue: mel/miel, cor/cuer (> fr. mod. coeur) (cfr. it. miele, cuore). • e e o (chiuse) toniche in sillaba aperta corrispondono ai dittonghi francesi ei (> oi) e ou (> eu): tela/teile (>toile), flor/flour (> fleur) (cfr. it. tela, fiore).

  35. Isoglosse francese/occitano •   v) Alle consonanti occlusive sonore in posizione intervocalica corrispondono una consonante fricativa sonora o l'assenza di consonante: riba/rive, vida/vie, amiga/amie (in questo il provenzale si avvicina di più alle lingue iberoromanze e galloitaliche) (cfr. it. riva, ma merid. ripa, vita, amica). •   vi) Il dittongo au, che mantiene lo stesso dittongo latino, è reso come o in francese: aur/or, aurelha/oreille (cfr. it. oro, orecchio).

  36. Antica frontiera • La frontiera linguistica rafforzata anche da divisioni culturali - antica frontiera costituita dal Massiccio Centrale e dalla Valle della Loira; il moderno stato francese nasconde questo. • Perché? Al Sud - popolazione preromana composta da varie etnie: antica popolazione pirenaica (gli antenati, forse, dei Baschi), gli Iberi, i Liguri, i Greci con le colonie fondate a Marsiglia, Nizza, Antibes, Monaco e Agde. • Al Nord - Celti

  37. Antica frontiera • Occupazione romana della Gallia in due fasi diverse: prima al Sud nel 118 a.C., poi al Nord nel 51 a.C. • Frontiere amministrative delle provincie romane consolidarono divisione Nord-Sud - due provincie meridionali, la Narbonensis e l'Aquitana, e due settentrionali, la Lugdonensis o Celtica e la Belgica • Frontiera fra le prime e le seconde in epoca augustea lungo la vallata della Loira. • Diocleziano poi divide la Gallia fu divisa in due diocesi, la DiocesisGalliae a Nord e la Viennensis a Sud con la stessa frontiera.

  38. Antica frontiera • Caduta dell'Impero romano - Gallia meridionale occupata dai Visigoti, poco numerosi e romanizzati: capitale Tolosa nel 425 a Tolosa • Nord occupato dai Franchi - più numerosi, più aggressivi e con precise mire di colonizzazione, pochi contatti con i Romani.

  39. Antica frontiera • Nel 507 sconfiggono i Visigoti (Penisola iberica), ma presenza nominale sotto il Massiccio centrale. • Nel sud relativamente indipendente, rimasero vive la cultura e le istituzioni romane, consolidando la frattura tra nord e sud.

  40. Lingua = genere letterario • La lingua impiegata per la lirica colta in volgare era l’occitano o provenzale, una koiné di dialetti meridionali a base forse limosino. • Chi scrive poesia lirica usa questa lingua • In occitano scrivevano catalani: RaimonVidal, Guillem de Berguedà, RaimonLlull, per la sua produzione lirica, • e italiani: LanfrancÇigala, Bonifacio Calvo, BertolomeoZorzi, Sordello.

  41. Lingua = genere letterario • Occitano = lirica; francese = narrativa, sviluppata per prima qui. • epica occitana - franco occitanico • nord Italia epica franco veneta: Entree d’Espagne, testi di Niccolò da Verona. • Altri autori italiani scrivono in francese: Rustichello da Pisa, Meliadus (grande compilazione di storie arturiane) e sotto dettatura, il Milione di Marco Polo; Brunetto Latini, Tresor in francese sottolineando anche la bontà di tale lingua per i generi narrativi

  42. Mancanza di lingua unitaria • Lingua non corrispondeva a una nazione. • Re di Francia: non era re di tutti i parlanti di francese, alcuni dei quali erano sudditi dell’Impero, ma era re di fiamminghi e occitani (vassalli: Conte delle Fiandre e i Duchi e Conti di Aquitania e del Poitou). • Re d’Inghilterra: sudditi Normanni, Sassoni, Celti (Galles, Cornovaglia, Irlanda) nel regno insulare, e nei territori continentali sudditi di lingua francese, occitana, bretone. • Penisola iberica: il re d’Aragona sudditi aragonesi, catalani, occitani, arabi e ebrei.

  43. Dante e le lingue d’oc e d’oilPurgatorio XXVI • Girone dei lussuriosi • Incontri con poeti – discussione sullo stil novo • Incontro con i poeti, i lussuriosi che si purificano nelle fiamme, Dante spera anche in una purificazione per superare questa prima esperienza poetica. • Guido Guinizzelli – iniziatore dello stil novo, presenta il trovatore ArnautDaniel

  44. Arnaut Daniel • Lo indica con la frase: miglior fabbro del parlar materno • Fabbro – poeta come artigiano • Parlar materno – volgare • Versi d’amore e prose di romanzi - differenza tra poesia e narrativa, poesia occitana e narrativa francese • quel di Lemosi = Giraut de Bornelh, trovatore limosino, poeta della rettitudine nel De vulgarieloquentia, mentre Arnaut poeta dell’amore

  45. Passo in occitano • Arnaut chiede a Dante di intercedere per lui • Cambio di lingua unico nella Commedia – rompe l’unità linguistica • Dante conosceva l’occitano? Forse no. Il brano composto da pezzi di altri poeti: • Folquet de Marselha: Tan m’abellis l’amorospessamens; Arnaut: Ieu sui Arnaut • Omaggio ai primi poeti volgari autori di poesia artistica

  46. De vulgarieloquentia • Trattato di retorica e poetica di cui sono rimasti solo due libri di quattro pianificati • Primo libro – sulla lingua, ricerca della varietà più adatta per la poesia alta • Volgare illustre, curiale, cardinale, aulico • Commento sulla specializzazione linguistica • Francese = romanzi • Occitano = poesia lirica

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