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I PIANI DI ZONA IN PROVINCIA DI CUNEO

I PIANI DI ZONA IN PROVINCIA DI CUNEO. UNA VALUTAZIONE PER VALORIZZARE E SUGGERIRE MIGLIORAMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE. Hanno collaborato a questa ricerca : Per la PROVINCIA di Cuneo Fernanda Clerico - Eleonora Rosso Per l’IRS di Milano

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I PIANI DI ZONA IN PROVINCIA DI CUNEO

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Presentation Transcript


  1. I PIANI DI ZONA IN PROVINCIA DI CUNEO UNA VALUTAZIONE PER VALORIZZARE E SUGGERIRE MIGLIORAMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE Hanno collaborato a questa ricerca : Per la PROVINCIA di Cuneo Fernanda Clerico - Eleonora Rosso Per l’IRS di Milano Ugo De Ambrogio

  2. 1. IL METODO ED IL PERCORSO

  3. I PIANI DI ZONA IN PROVINCIA DI CUNEO Si sono letti e analizzati i piani per valorizzare le buone prassi e identificare suggerimenti e raccomandazioni per le prossima tappe di programmazione Finalità della ricerca valutativa

  4. I PASSAGGI METODOLOGICI Attraverso una riflessione interna Identificazione dei criteri valutativi Identificazione degli indicatori Confrontando lavori preesistenti Costruzione degli strumenti di rilevazione Grazie ad una griglia approfondita Lettura dei piani secondo le griglie previste Realizzando colloqui ad personam su appuntamento Prima restituzione ai direttori degli E.G integrazione dati e raccolta di opinioni attraverso interviste Attraverso rappresentazioni grafiche e riflessione d’equipe Analisi dei dati ed individuazione di punti di forza e criticità Elaborazione di suggerimenti e loro restituzione Con il seminario finale

  5. FONTI INFORMATIVE I DIRETTORI DEGLI ENTI GESTORI: • C.S.A. Alba, Langhe, Roero • C.M. Alta Langa • Consorzio Intesa • C.M. Valli Mongia, Cevetta e Langa cebana • C.S.A. Cuneese, C.S.S.A. Valli Grana e Maira, C.M. Valli Gesso e Vermenagna • Consorzio Monviso Solidale • C.S.S. Monregalese I PIANI DI ZONA DI: • Alba • Bossolasco • Bra • Ceva • Cuneo • Fossano • Mondovì

  6. STRUMENTI DI RICERCA Traccia di intervista in profondità Griglia analitica per la lettura dei piani Espressioni di giudizi attraverso l’identificazione di punti forza e di debolezza Formulazione di suggerimenti e restituzione

  7. 2. I CONTENUTI PROGRAMMATORI DEL PIANO DI ZONA

  8. I CONTENUTI PROGRAMMATORI DEI PIANI DI ZONA (CRITERI VALUTATIVI) 1. E’ coerente con la normativa e gli indirizzi regionali 2. E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) 3. E’ completo e leggibile

  9. CRITERIO 1E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali

  10. CRITERIO 1E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali CLASSIFICA DELLE SCHEDE PIÚ UTILIZZATE ACCORDO DI PROGRAMMA

  11. CRITERIO 1E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali FIRMATARI ADERENTI all’Accordo di Programma

  12. CRITERIO 1E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali CONTENUTI DELLE CONFERENZE DI PIANO 1° Conferenza di Piano: • Informazione sui Piani di Zona • Coinvolgimento degli attori • Richiesta di individuazione delle rappresentanze • Raccolta dati 2° Conferenza di Piano: • Restituzione in merito alla stesura del Piano di Zona • Condivisione del percorso e delle azioni

  13. CRITERIO 1E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali CONSIDERAZIONI • Minori-giovani e famiglie in alcuni casi convergono in una sola area (3) • Immigrati – nuove povertà - dipendenze hanno aree di intersezione • In 2 PdZ alcune di queste aree vengono trattate come temi trasversali • In un PdZ è stato adottato come criterio per la scelta delle aree tematiche, quello relativo alla fascia d’età: minori, adulti, anziani

  14. CRITERIO 1E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali Definizione del SISTEMA DI COMUNICAZIONE SOCIALE Il SISTEMA DI COMUNICAZIONE SOCIALE è previsto in n. 4 Piani di Zona, con le seguenti articolazioni: Bilancio sociale Stampa del documento Aggiornamento del sito internet Carta dei servizi

  15. CRITERIO 1E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionali Completezza del SISTEMA DI VALUTAZIONE • Previsione di un piano di valutazione in nessun Piano di Zona • Chiara definizione dei termini di scadenza in 1 Pdz • Individuazione dei responsabili in 1 PdZ • Definizione delle modalità di revisione in nessun PdZ • Previsione di un gruppo di valutazione in 3 PdZ

  16. PUNTI DI FORZA Rispetto diffuso delle fasi previste per la predisposizione del PdZ (5) Chiara individuazione dei soggetti aderenti all’AdP (4) Organizzazione della Seconda Conferenza di Piano come restituzione del lavoro e strumento di comunicazione sociale (4) Articolazione degli strumenti di comunicazione sociale (4) Previsione di un gruppo di valutazione (3) CRITICITÁ Difficoltà di comparazione dei dati per il mancato utilizzo di tutte le schede (4 non completi) Disomogeneità dei firmatari dell’AdP Differenze nell’individuazione delle aree tematiche Mancanza di un piano di valutazione completo (non c’è per nessuno) CRITERIO 1:E’ coerente con la normativa e le linee guida indirizzi regionaliPUNTI DI FORZA E CRITICITÁ

  17. CRITERIO 2E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico)

  18. CRITERIO 2E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico)

  19. CRITERIO 2E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) PRESENZA DELLE VARIE TIPOLOGIE DI AZIONI (consolidamento – sviluppo e miglioramento – sperimentazione – contenimento) NELLE AREE TEMATICHE: 1) tipologia presente in tutte le aree tematiche del piano 2) solo in alcune aree 3) in una o nessuna area

  20. CRITERIO 2E’ coerente al suo interno (presenta un quadro logico) Individuazione del RESPONSABILE DELL’AZIONE

  21. PUNTI DI FORZA Iniziale definizione dei bisogni come atto propedeutico della programmazione (6) Individuazione esplicita delle priorità di intervento (6) Presenza di iniziative di sviluppo e miglioramento nella maggior parte delle aree tematiche (6) CRITICITÁ Mancata definizione di budget coerente alle azioni (5) Frequente mancata o imprecisa individuazione di un responsabile per ogni azione (problema legato alla non individuazione o alla suddivisione della responsabilità tra due soggetti) Carenza di chiara esplicitazione della metodologia utilizzata (passaggio bisogni, obiettivi azioni) CRITERIO 2: E’ coerente al suo interno PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ

  22. PIANO DELLE RISORSE FINANZIARIE Nel Piano di zona è presente un piano delle risorse e budget complessivo? In 2 Piani di Zona - Ci sono informazioni sulle fonti di finanziamento (fondi comunitari, fondo nazionale, fondo regionale, fondo comunale, donazioni,…)? In 5 Piani di Zona CRITERIO 3E’ completo e leggibile

  23. PUNTI DI FORZA Efficace utilizzo di tabelle ed indici per la restituzione dell’analisi dei bisogni (5) Chiara individuazione delle fonti di finanziamento (5) CRITICITÁ Carenza nella citazione delle fonti dei dati (solo in 5) Difficoltà nella definizione di un piano delle risorse e budget finanziario (solo 2) CRITERIO 3: E’ completo e leggibile PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ

  24. 3. IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEI PIANI

  25. IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEI PIANI DI ZONA (CRITERI VALUTATIVI) • C’è una funzione di regia riconosciuta e solida 2. Sviluppa la partecipazione degli attori 3. C’è un approccio metodologico che incentiva il processo di programmazione

  26. STRUTTURA ORGANIZZATIVA del Piano di Zona

  27. In un tavolo medio di 14 persone ci sono circa: 4 rappresentanti del Terzo Settore 1 Provincia 1 Comune 2 Agenzie Educative 2 ASL 2 rappresentanti dell’Ente gestore 2 rappresentanti di altri settori STRUTTURA ORGANIZZATIVA del Piano di Zona

  28. CRITERIO 1C’è una funzione di regia solida e riconosciuta

  29. CRITERIO 1C’è una funzione di regia solida e riconosciuta FUNZIONI DELL’UFFICIO DI PIANO: • coordinamento del processo e raccordo con tavolo politico monitoraggio • individuazione percorsi formativi • in alcuni casi valutazione FUNZIONI DELLA SEGRETERIA: • raccolta dati per monitoraggio • riferimento amministrativo • richieste finanziamento

  30. PUNTI DI FORZA Presenza di una struttura organizzativa del Piano solida e secondo quanto previsto dalle linee guida (7) Tavoli Politici con presenze chiare ed adeguate Coinvolgimento allargato di attori plurimi nei Tavoli Tematici (pluralismo della partecipazione) (7) Chiara definizione dei compiti dell’ Ufficio di Piano e per alcuni previsione della Segreteria anche nella fase di implementazione del PdZ (4) CRITICITÁ Mancata individuazione di coordinatori dei Tavoli Tematici in molti contesti (3) Gli Uffici di Piano e i Tavoli spesso hanno una presenza politica dei Comuni che può risultare confusiva (4) Fragilità nella definizione della funzione di Segreteria (solo 2) Spesso assenza di una documentazione degli incontri dei tavoli E’ lamentata la mancanza di tempo per i soggetti responsabili coinvolti CRITERIO 1:C’è una funzione di regia solida e riconosciutaPUNTI DI FORZA E CRITICITÁ

  31. LA RETE ATTIVATA NEL PIANO DI ZONA MINISTERO GIUSTIZIA ENTI RELIGIOSI PROVINCIA ASSOCIAZIONI COMUNI ASL VOLONTARIATO PIANO DI ZONA altri ENTE GESTORE FUNZIONI SOCIO-ASS. AGENZIE EDUCATIVE COOPERAZIONE IPAB ED EX IPAB SINDACATI STRUTTURE RESIDENZIALI

  32. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE

  33. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE MODELLI DI UFFICIO DI PIANO MODELLO ALLARGATO: • Ente Gestore • ASL • Provincia • Volontariato • Cooperazione • Scuola • IPAB MODELLO RISTRETTO: • Ente gestore • ASL • Provincia 4 3

  34. DOMANDE DA INTERVISTA Secondo te come è stato il rapporto tra componente tecnica e il Tavolo Politico? Secondo te qual è il grado di soddisfazione dei referenti comunali rispetto alla loro partecipazione alla pianificazione zonale e gestione del PdZ? Secondo te qual è il grado di interesse dei referenti comunali rispetto alla loro partecipazione alla pianificazione zonale e gestione del PdZ? Secondo la tua percezione come è stato, complessivamente, il grado di coinvolgimento dei Comuni nella partita Piani di zona? CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTORE LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1

  35. PUNTI DI FORZA Sottoscrizione dell’Accordo di Programma da parte di tutti i Comuni, come presa d’atto e condivisione delle politiche di programmazione (2) Sviluppo del raccordo tra Comuni ed Ente Gestore come condizione di un rapporto di delega Presenza di percorsi che valorizzano la professionalità del servizio sociale erogato dagli Enti Gestori CRITICITÁ Presenza di due differenti modelli di UdP Atteggiamento di delega da parte di alcuni amministratori locali Difficoltà di coinvolgimento dei referenti comunali e scarsa soddisfazione di questi rispetto all’intero processo Difficoltà di coinvolgimento dei piccoli Comuni Limitatezza di risorse finanziarie dei Comuni CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA COMUNI ED ENTE GESTOREPUNTI DI FORZA E CRITICITÁ

  36. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriPROGETTI INTEGRATI CON I VARI SOGGETTI

  37. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASL

  38. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASL

  39. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASL DOMANDE DA INTERVISTA • Quale complessivamente, il tuo giudizio rispetto a tali esperienze di integrazione? • Quale, secondo te, il grado di interesse dei referenti sanitari rispetto alla partecipazione al PdZ? • Quale secondo te, il grado di soddisfazione dei referenti sanitari rispetto alla loro partecipazione al PdZ ? LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1

  40. PUNTI DI FORZA Rappresentanza ASL in tutta la struttura organizzativa del Piano Chiara destinazione delle professionalità – competenze nei diversi luoghi della programmazione Presenza di numerosi progetti integrati nella maggior parte delle aree tematiche Esperienza di integrazione significativa dal punto di vista dello sviluppo-consolidamento delle pratiche di programmazione Riconoscimento delle competenze degli operatori sociali Collegamento PdZ-Peps CRITICITÁ Carenza di una chiara definizione delle risorse investite dall’ASL (4) Turnover delle rappresentanze CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E ASLPUNTI DI FORZA E CRITICITÁ

  41. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA

  42. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA

  43. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA DOMANDE DA INTERVISTA • Quale, secondo te, il grado di interesse dei referenti scolastici, rispetto alla partecipazione al PdZ? • Quale secondo te, il grado di soddisfazione dei referenti scolastici rispetto alla loro partecipazione al PdZ ? LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1

  44. PUNTI DI FORZA Presenza di rappresentanza della scuola nei Tavoli Tematici ed in alcuni casi nell’Ufficio di Piano Attivazione di collaborazioni, conoscenza reciproca e ricerca risorse Buona partecipazione ai tavoli minori (5) e nuove povertà / immigrati (4) Numerosità di progetti di integrazione e loro diffusione in tutte le aree di competenza socio-educativa CRITICITÁ Difficoltà di individuare rappresentanze significative Scarso passaggio di informazioni tra chi partecipa e l’organizzazione scolastica Difficoltà di coinvolgimento della scuola su territori vasti CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E SCUOLA PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ

  45. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA

  46. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA

  47. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA RISORSE ASSEGNATE DALLA PROVINCIA PER FORMAZIONE SUI PIANI DI ZONA: 273.480,00 Euro N. ENTI GESTORI A CUI SONO STATE ASSEGNATE LE RISORSE: 4

  48. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA DOMANDE DA INTERVISTA • Quale, secondo te, il grado di interesse dei referenti provinciali, rispetto alla partecipazione al PdZ? • Quale secondo te, il grado di soddisfazione dei referenti provinciali rispetto alla loro partecipazione al PdZ ? LEGENDA – PUNTEGGI ATTRIBUITI ALLE RISPOSTE Molto intenso: 4 Abbastanza intenso: 3 Poco significativo: 2 Per nulla significativo: 1

  49. PUNTI DI FORZA Rappresentanza Provincia in tutta la struttura organizzativa del PdZ Presenza di progetti integrati (7), soprattutto con Settore Lavoro- Centro per Impiego e Settore Politiche Sociali Finanziamenti impegnati dalla Provincia per la formazione sul Piano di Zona Possibilità di confronto con l’Assessore CRITICITÁ Mancato coinvolgimento di altri settori della Provincia Mancata sottoscrizione dell’Accordo di Programma (2) Assenza di una banca dati provinciale Scarso ruolo di indirizzo della Provincia nel processo programmatorio CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E PROVINCIA PUNTI DI FORZA E CRITICITÁ

  50. CRITERIO 2:Sviluppa la partecipazione tra gli attoriRAPPORTI TRA PIANO DI ZONA E TERZO SETTORE

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