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Economia e gestione delle imprese 2010

Obiettivi didattici. Il corso affronta gli aspetti strategici ed organizzativi della gestione d'impresa, con una particolare attenzione alla realt? della piccola e media impresa e dei sistemi produttivi locali.Saranno forniti gli strumenti teorici per comprendere le relazioni tra l'impresa e l'ambi

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Economia e gestione delle imprese 2010

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Presentation Transcript


    1. Economia e gestione delle imprese 2010 Universit degli Studi di Padova Facolt di Lettere e Filosofia Stefano Grigoletti

    2. Obiettivi didattici Il corso affronta gli aspetti strategici ed organizzativi della gestione d'impresa, con una particolare attenzione alla realt della piccola e media impresa e dei sistemi produttivi locali. Saranno forniti gli strumenti teorici per comprendere le relazioni tra limpresa e l'ambiente competitivo e le dinamiche che sottendono la definizione delle strategie e delle scelte organizzative. L'attenzione si focalizzer quindi sulle scelte strategiche relative al settore, al mercato, al raggiungimento e mantenimento del vantaggio competitivo, con un focus sulle dinamiche di internazionalizzazione e di orientamento alla soddisfazione del cliente. Verranno infine approfonditi i processi di business, con alcuni riferimenti alla gestione dell'innovazione, all'area marketing, alla gestione della produzione, della logistica e della distribuzione.

    3. Contenuti e testo di riferimento Impresa e ambiente competitivo Sistemi produttivi locali e imprese distrettuali Lo sviluppo dellimpresa e le scelte strategiche Le scelte di progettazione organizzativa Le scelte relative al settore e al mercato Il vantaggio competitivo Internazionalizzazione e orientamento al cliente I processi di business B. Di Bernardo, V. Gandolfi, A. Tunisini (a cura di), 2009, Economia e Management delle Imprese, Hoepli, Milano

    4. Lezione 1 Impresa e ambiente competitivo Parte 1 Complessit ambientale e nuovi paradigmi di management Capitolo 1

    5. La produzione in et moderna A partire dalla rivoluzione industriale, la produzione moderna si basata sullutilizzo di macchine: sapere replicabile attraverso la tecnologia incorporata nei macchinari. Se aumenta lutilizzo dei macchinari, i costi unitari tendono a ridursi. Nella produzione artigiana (pre-moderna), il sapere non replicabile, i costi unitari non si riducono.

    6. La produzione di massa Agli inizi del Novecento, la produzione di massa estende la rivoluzione tecnologica iniziata con la meccanizzazione. Produzione di massa: grandi imprese, produzione di migliaia di prodotti standard; risparmio di costo (processi produttivi) a scapito della qualit (personalizzazione del prodotto). I protagonisti: Taylor e lorganizzazione scientifica del lavoro, Ford, sistema di fabbricazione complesso.

    7. Taylor e Ford Taylor e lorganizzazione scientifica del lavoro. Parcellizzazione, ogni operaio della linea produttiva compie unoperazione semplice (specializzazione) Loperazione ottimizzata con metodo scientifico (tempi e metodi). Ford e il sistema di fabbricazione complesso. Si applica la parcellizzazione del lavoro alle macchine: la linea di montaggio diventa una sequenza di macchine che svolgono operazioni semplici (meccanizzare la produzione). uninnovazione organizzativa. Il presupposto tecnologico la disponibilit di energia elettrica.

    8. Lorganizzazione nellimpresa fordista Il sistema di fabbricazione fordista, richiede organizzazione: disciplinare limpiego di lavoro e integrare le operazioni meccanizzate. Organizzazione applicata alla fabbrica: Si richiede figure specializzate (operai, tecnici, ingegneri) Esigenze di progettazione, sia di prodotti, sia del layout della fabbrica, sia di produzione (pianificazione, programmazione, schedulazione) affidata ai manager, con un ruolo di Connessione, tra fabbrica e direzione. Codici organizzativi. Governo, progettare e ottimizzare le attivit (operations). Codici tecnologici.

    9. La gestione nella produzione di massa: un sapere firm specific Il rapporto tra tecnologia e organizzazione non predefinito: il know how conoscenza pratica (informazione) che si sviluppa nel contesto specifico di ciascuna impresa, legato alla sua storia, alle sue persone e si traduce in specifiche soluzioni produttive, organizzative, dimensionali, di prodotto. Legame tra risorse e contesto (resource based view): differenziazione tra imprese nella produzione di massa come fonte del vantaggio competitivo.

    10. Il costo dellorganizzazione Il know how firm specific, nasce e si sviluppa nella relazione tra risorse e contesto: non riproducibile a costi nulli! Lorganizzazione nella produzione di massa ha quindi un costo elevato, cos come il costo delle risorse integrate elevato (sunk cost) pur avendo un gran valore per limpresa (valore duso). Ridurre limpatto dei costi: Accrescere le vendite Spostare il baricentro dalla produzione alla commercializzazione

    11. Ridurre i costi attraverso la crescita Per ridurre limpatto dei costi necessario utilizzare al massimo la conoscenza firm specific: crescita dimensionale quantitativa e qualitativa. Quantitativa (economie di scala): grandi volumi in tutte le fasi produttive, riducendo il costo unitario. Necessit di standardizzazione. Qualitativa (economie di regolazione sistemica): ridurre lincertezza centralizzando lelaborazione delle informazioni e le decisioni Sistemi di pianificazione e controllo. Economie di scopo, espansione delle attivit attraverso la complementariet di prodotti e processi

    12. Crescere e governare lambiente La crescita dimensionale, in particolare quantitativa, si scontra con linstabilit dellambiente: mercato (bisogni e preferenze) e concorrenza (quote di mercato). Necessario un rapporto tra crescita dimensionale e stabilit dellambiente: governo delle relazioni tra impresa e soggettivit ambientali, portatrici di interessi nellimpresa (stakeholder: azionisti; finanziatori; fornitori; clienti; lavoratori).

    13. Lambiente competitivo Ambiente competitivo: concorrenti; consumatori; Stato. Consumatori. Costruire rapporti diretti, tramite strutture commerciali, rafforzando la forza vendita, riducendo lintermediazione di distributori e dettaglianti. Politiche di marca e legame di fedelt. Concorrenti. Strategie di differenziazione, rivolte a segmenti del mercato ma con attenzione ai sunk cost. Mondializzazione (50-60) intensifica la concorrenza. Necessario investire sullinnovazione e proteggere limpresa innovativa (R&S). Stato. Dopo crisi produttiva 29 , lo Stato interviene come soggetto economico. Patto Impresa Stato: maggiore occupazione, reddito e qualit - spesa pubblica, istruzione, lavoro, politica estera.

    14. Lezione 2 Impresa e ambiente competitivo Parte 1 Complessit ambientale e nuovi paradigmi di management Capitolo 1

    15. La crisi della produzione di massa 70, crisi produzione di massa a causa di fattori destabilizzanti: Congiunturali, tra cui fluttuazione dei cambi, aumento px materie prime e del lavoro (e loro rigidit dovuta anche al sistema della produzione di massa), elevati tassi di interesse e inflazione. Strutturali (80), innovazioni di processo legate allevoluzione della microelettronica, automazione, informatica, materiali, ICT (scambio dati tra imprese, gestione dellinformazione a monte e a valle, flessibilit e velocit di risposta)

    16. Come varia la tecnologia disponibile e la domanda di beni Linnovazione tecnologica, a partire dagli anni Ottanta, cambia lambiente competitivo. Tecnologie e informazioni sono fruibili maggiormente (pervasivit, riduzione dei costi), anche da parte dei nuovi entranti. Si Modifica la competitivit in molti settori. Cambiano i consumi: nuove esigenze di qualit, differenziazione, valore legato a servizi, design, estetica, qualit della vita e rispetto ambientale. Dalleconomia dei bisogni alleconomia dei desideri (Rullani, 2004).

    17. Complessit della domanda e flessibilit produttiva La risposta al cambiamento dellambiente competitivo e in particolare della domanda, diviene la flessibilit: Ridurre il controllo e la programmazione, puntando sulla capacit di risposta e adattamento; Decentrare e deverticalizzare, mantenendo interne allazienda solo le attivit strategiche (core); Risposte innovative al consumatore con riduzione del time to market.

    18. Una risposta alternativa: lean production Sistema alternativo alla produzione di massa: lean production di Toyota Nasce da un complesso processo di risoluzione di problemi organizzativi e di relazione con fornitori e clienti; Si fonda su collaborazione (cultura giapponese della mancanza di conflitto) e valorizzazione della creativit; Punta sulla qualit, ampliamento di gamma (variet), rinnovo rapido della gamma (variabilit, attraverso progettazione e sviluppo nuovi prodotti).

    19. Gli obiettivi della lean production Si abbandona la parcellizzazione applicata alle macchine; lobiettivo rendere polivalenti macchinari e personale, attraverso Nuove procedure per velocizzare il riattrezzaggio delle linee Organizzazione di squadre di operai intercambiabili e auto-coordinanti, dedicate ad un insieme definito di operazioni Si agisce sulla sincronizzazione degli approvvigionamenti: piccoli lotti, lead time ridotti, immobilizzazioni (costi) inferiori. Si amplia il ruolo dei rivenditori: trasferiscono gli ordini, attivando il processo produttivo; forniscono dati di vendita e informazioni sulle preferenze del consumatore, preliminari al NPD; servizi post vendita (assistenza), nella logica di una relazione duratura con il cliente.

    20. Le dimensioni del modello lean Il modello lean production: Eliminazione degli sprechi (ottimizzazione dei processi e dellimpiego delle risorse); Partecipazione dei dipendenti (collaborazione, auto-coordinamento, capacit decisionale); Collaborazione duratura con i fornitori (commitment). Trasparenza informativa (kanban) tra reparti e verso fornitori, per approvvigionamenti snelli (just in time) Rapporti contrattuali ad hoc (definizione dei profitti a partire dal px finale); coprogettazione; condivisione delle idee. Qualit Totale

    21. Lezione 3 Impresa e ambiente competitivo Parte 1 Complessit ambientale e nuovi paradigmi di management Capitolo 1

    22. Un nuovo rapporto tra produzione e consumo Nel periodo successivo alla produzione di massa, la minore prevedibilit e maggiore complessit del mercato richiede una risposta produttiva in termini di variet di offerta. Levoluzione tecnologica gi accennata si manifesta soprattutto nellapplicazione dellinformatica alla produzione (CIM), integrando progettazione prodotto e processo (CAD, CAE) e trasmissione di dati (es, EDI) tra sedi produttive e tra aziende. La produzione automatizzata diviene in tal modo flessibile. La variet pu essere prodotta a costi inferiori. La produzione di massa diviene personalizzazione di massa (mass customization).

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