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AGILE GENOVA 2 dicembre 2005

AGILE GENOVA 2 dicembre 2005 Strategie per la valorizzazione dell’educazione motoria, fisica e sportiva nella scuola italiana FLAVIO CUCCO PRESIDENTE CAPDI & LSM - CONFEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI PROVINCIALI DEI DIPLOMATI ISEF E LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE -.

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AGILE GENOVA 2 dicembre 2005

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  1. AGILE GENOVA 2 dicembre 2005 Strategie per la valorizzazione dell’educazione motoria, fisica e sportiva nella scuola italiana FLAVIO CUCCO PRESIDENTE CAPDI & LSM - CONFEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI PROVINCIALI DEI DIPLOMATI ISEF E LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE -

  2. LA NECESSITA’ DELL’ EDUCAZIONE FISICA NEL CURRICOLO OBBLIGATORIO L’educazione motoria, fisica e sportiva si è definita in questi ultimi anni come componente essenziale per un’equilibrata crescita umana, culturale e sociale dei giovani e degli adulti per tutto l’arco della loro vita . Già il Consiglio d’Europa e successivamente l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritengono e considerano le attività motorie benefiche non solo per lo sviluppo della personalità, ma anche per il conseguimento della buona salute. Così il “Piano triennale nazionale della Sanità 1999/2001 invita “…a promuovere l’adozione di comportamenti … ad aumentare l’attività motoria per i giovani…” e il Piano Sanitario Nazionale 2004/2006 afferma che “ nell’ambito dell’adozione di sani stili di vita l’attività fisica riveste un ruolo fondamentale “. Il documento International Council of Sport and Physical Education dell’UNESCO pone l’accento sulla “quantità” di attività fisica necessaria per un adeguato curriculum educativo (almeno 1/6 del tempo scolastico totale ). Ricordiamo inoltre che in quasi tutti i paesi europei l’educazione motoria, fisica e sportiva è obbligatoria in tutto il percorso scolastico, per un monte ore annuale decisamente superiore a quello italiano. Sottolineiamo ancora che l’applicazione di corretti ed efficaci programmi di attività motoria richiedono da parte dell’insegnante un livello di competenze specifiche sostenute solo da una formazione qualificata di grado universitario (diploma ISEF e laurea in scienze motorie ) che attualmente non è prevista per l’insegnamento nella scuola primaria ( ex elementare ).

  3. MANIFESTO DEGLI INSEGNANTI DI EDUCAZIONE FISICA • ….. La progressiva sedentarietà e la chiusura individualistica del nostro vivere quotidiano stanno infatti acutizzando preoccupanti tendenze, di origine articolata e complessa, quali: • obesità, • atteggiamenti posturali scorretti, • diminuita funzionalità cardiocircolatoria, respiratoria, muscolare ed articolare anche in caso di sforzi di modesta entità, • difficoltà di accettazione della propria persona, quindi anche del proprio corpo, • difficoltà nel trasformare intenzioni e progetti in efficace operatività neuro- muscolare • minor fiducia in se stessi, specie nell’affrontare situazioni nuove ed incerte, • minor capacità di attenzione e concentrazione, • minor determinazione nel cercare di raggiungere scopi che richiedano costante impegno, • maggiori difficoltà relazionali con i propri pari e con il mondo adulto • 10.maggiori problemi emotivi di fronte all’insuccesso. • Data questa preoccupante situazione, • gli insegnanti di educazione fisica, quali professionisti istituzionalmente riconosciuti alla cura e allo sviluppo della motricità e della corporeità in ambito formativo scolastico, • …. chiedono a tutte le forze politiche nazionali • che sia la scuola stessa, con le proprie enormi ed attuali potenzialità democratiche che le consentono di agire su tutti senza trascurare le peculiari esigenze individuali, a creare le condizioni per affrontare in modo corretto ed efficace i problemi sopra menzionati…

  4. 3 ORE DI EDUCAZIONE MOTORIA FISICA E SPORTIVA IN TUTTO IL PERCORSO SCOLASTICO, DAI 3 AI 18 ANNI, INSEGNATA DA LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE LA CAPDI & LSM SI BATTE PER LA VALORIZZAZIONE DELLAEDUCAZIONE FISICA

  5. Già nella Riforma della scuola progettata dal precedente Parlamento, ex Legge 30/ 2000 - Riordino dei cicli di Istruzione - e nelle osservazioni e proposte di modifica alla Legge 53 /2003 (Riforma Moratti) e decreti applicativi, abbiamo scritto e sostenuto che il riconoscimento del valore formativo della disciplina non rimanga solo su un piano formale, ma si concretizzi in una adeguata proposta di impegno orario settimanale, per gli studenti di ogni ordine e grado di scuola.

  6. PRIMA PROPOSTA BERTAGNA -MORATTI (dicembre 2001) L’EDUCAZIONE FISICA E SPORTIVA RIFORMA DELLA SCUOLA FACOLTATIVA E FUORI DAL CURRICOLO contestazioni degli insegnanti di educazione fisica e della società civile

  7. 2° PROPOSTA BERTAGNA-MORATTI LEGGE 28 MARZO 2003 N.53 PRIMO DECRETO ATTUATIVO DELLA RIFORMA D.leg 19.02.2004 n. 59 specificato con circolare 05.03.2004 n. 29 SECONDARIA DI 1° GRADO ( EX MEDIA ) (AVVIO 1° SETTEMBRE 2004)

  8. PRIMA RIFORMA Tempo normale: 66 ore Minimo: 54 ore Tempo prolungato: 99 ore due classi su tre Medio: 60 ore Massimo: 66 ore + laboratorio facoltativo e opzionale di tutte le discipline totale 198 ore SI RIDUCE IL MONTE ORE ANNUALE OBBLIGATORIO PER L’EDUCAZIONE FISICA EX SCUOLA MEDIA

  9. INCERTO IL MANTENIMENTO DELL’ORGANICO Si mantiene l’organico d’Istituto dell’anno scolastico 2003/2004 (art.15: per il tempo pieno e il tempo prolungato è confermato, in via di prima applicazione, il numero ….) Con la riforma a regime, l’organico d’Istituto con nuove modalità che non sono ancora note . Da quest’anno si costruisce l’organico per la scuola primaria. In ogni caso si perderà la terza ora del tempo prolungato con ripercussioni sul relativo organico. Oggi 3 cattedre a TP coprono 18 classi, domani potrebbero bastarne 2. VALORI APPROSSIMATIVI STIMANO LA PERDITA DI 900/1.000 CATTEDRE DI ED.FISICA …

  10. NELLA SCUOLA SUPERIORE(gennaio 2005) LE OREOBBLIGATORIE DI “GINNASTICA” PASSANO DALLE ATTUALI DUE ORE SETTIMANALI AD UNA SOLA ORA OBBLIGATORIA

  11. DOPO LA RICONQUISTA DELLA SECONDA ORA DI EDUCAZIONE FISICA ALLE SUPERIORI (CHE IL MINISTRO MORATTI AVEVA TAGLIATO) E CHE CI HA COSTRETTO AD UNA LUNGA FASE DI “DIFESA DELLA DISCIPLINA” GLI INSEGNANTI DI EDUCAZIONE FISICA RILANCIANO UNA “FASE DI PROPOSIZIONE “ CHE STUDI E DEFINISCA IL RUOLO E GLI OBIETTIVI DELL’EDUCAZIONE FISICA, MOTORIA E SPORTIVA NELLA SCUOLA ITALIANA DEGLI ANNI FUTURI.CON L’INIZIATIVA “L’EDUCAZIONE FISICA CHEVOGLIAMO”GLI INSEGNANTI PROPONGONO DI DISCUTERE E DI RISCRIVERE I “MATERIALI” DELLA RIFORMA: GLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (OSA) E I PROFILI D’USCITA DEL NOSTRO STUDENTE (PECUP)

  12. Riconoscimento dell’educazione motoria nella scuola primaria insegnata dal diplomato ISEF e laureato in Scienze Motorie, come insegnante del curricolo.LA RIFORMA RAPPRESENTA INOLTRE UNA CLAMOROSA OCCASIONE MANCATA PER IL NON INSERIMENTO, NELLA SCUOLA PRIMARIA, DEI DIPLOMATI ISEF E LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE, PUNTO FONDAMENTALE PER UNA “SVOLTA” DELL’EDUCAZIONE MOTOIRIA NEL NOSTRO PAESE.

  13. Non un consulente o un esperto esterno a contratto, ma un insegnante elementare laureato in Scienze Motorie, inserito a pieno titolo nel processo educativo di formazione dell’alunno.Lo sport giovanile soffre di una anomalia tutta italiana: nei paesi europei l’avviamento alla pratica motoria e sportiva avviene all’interno della scuola con i propri insegnanti. In Italia i ragazzi dai 6 ai 11 anni (ex elementari) sono avviati allo sport nelle società sportive. Ci chiediamo: con quali garanzie di formazione professionale degli operatori? E con quali finalità educative e sociali?L’applicazione di corretti ed efficaci programmi di attività motoria richiedono da parte dell’insegnante un livello di competenze specifiche sostenute solo da una formazione qualificata di grado universitario (diploma ISEF e LSM) che attualmente non è prevista per l’insegnamento nella scuola primaria (anche qui una delle poche in Europa). Di conseguenza l’educazione motoria e sportiva è stata fino ad oggi praticamente inesistente nella scuola primaria.

  14. Potenziamento dell’attività sportiva scolastica:Certezza nei finanziamenti per l’avviamento alla pratica sportiva Necessità di un sistema sportivo scolastico autonomo, che ponga al centro della propria strategia un’ impostazione “educativa” dell’attività sportiva scolastica

  15. PER LE SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE,che erano comparse nelle finalita’ oggetto dei FINANZIAMENTI DEL PIANO PROGRAMMATICO al puntod) DELLO SVILUPPO DELL’ATTIVITA’ MOTORIA E DELLE COMPETENZE LUDICO-SPORTIVE DEGLI STUDENTI 1999 10,329 MILIONI DI EURO 2004 3 MILIONI DI EURO ( dalle dichiarazioni ministeriali all’apertura dell’ Anno Europeo dell’Educazione attraverso lo Sport ) IN FRANCIA IL FINANZIAMENTO E’ DI 100 MILIONI DI EURO! Non solo non ci sono finanziamenti aggiuntivi ma RIDIMENSIONAMENTO DELLE RISORSE PER LO SPORT SCOLASTICO

  16. IL PROGETTO PERSEUS (Agosto 1999) RIVALUTA IL RUOLO PROPOSITIVO DEGLI INSEGNANTI DI EDUCAZIONE FISICA definisce risorse aggiuntive certe 2 VANTAGGI lega le risorse alla progettualità degli insegnanti

  17. Un sistema che esalti lo sport come divertimento e star bene e che promuova una mentalità sportiva più solidale e rispettosa; che sappia coinvolgere tutti gli alunni, compresi i meno dotati, con proposte concrete per la prevenzione al disagio giovanile e per la “promozione alla salute”. Un modello sportivo scolastico che sappia cogliere e integrare nella scuola le collaborazioni esterne qualificate dal mondo dello sport e dal territorio, in sinergia con i titolari della disciplina, cioè gli insegnanti di educazione fisica.

  18. Perchè ci sia una reale ed efficace educazione motoria e sportiva, è assolutamente necessario pianificare un “Piano straordinario di investimenti per gli impianti sportivi e le palestre” a disposizione delle scuole .Infatti il 38% delle scuole non ha la palestra, il 20% ne ha solamente una esterna, il 58% ne possiede almeno una e la concentrazione di queste ultime è soprattutto al nord. Al sud 2 scuole su 3 non ha la palestra.(dati MIUR)

  19. “Regolamentazione della professione dell’attività motoria e sportiva”.L’obiettivo è di giungere, in tempi brevi, ad avere nel territorio nazionale certezza delle competenze degli operatori del settore ( motorio - sportivo e di fitness) ed un livello di qualificazione che possa salvaguardare la tutela della salute pubblica, introducendo criteri che prevedano il riconoscimento di una formazione superiore almeno triennale (diploma ISEF e LSM).Numerose “Proposte di legge” depositate alla Camera dei Deputati durante la XIV legislatura dalla maggioranza e dall’opposizione, (in particolare proposta n° 3064 e n° 2588), e così anche molte regioni, nella loro normativa emanata per regolamentare l’attività motoria e sportiva, indicanonei diplomati ISEF e LSM i soggetti legittimati a coordinare, dirigere e gestire le attività nelle palestre..

  20. CONCLUSIONILa XV legislatura ha l’opportunità di porre le basi regolamentari perché si attui ,in Italia, questa “rivoluzione” culturale evidenziata nello slogan di proposta degli insegnanti di educazione fisica d’Europa riuniti nell’EUPEA (European Physical Education Association)NON C’E’ EDUCAZIONE SENZA EDUCAZIONE FISICAI diplomati Isef e i laureati in scienze motorie sono disponibili a costruire un percorso culturale motorio e sportivo di qualità per i cittadini del futuro.

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