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La Guerra Fredda

La Guerra Fredda. Giacomo Leopardi. GIACOMO LEOPARDI Biografia

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Presentation Transcript


  1. La Guerra Fredda

  2. Giacomo Leopardi • GIACOMO LEOPARDI • Biografia • Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel 1798 , figlio di una madre molto religiosa, ossessiva col figlio e di un padre molto severo e austero, vicino al regime assolutistico. Così Giacomo Leopardi trascorre un’infanzia molto difficile, triste e senza divertirsi. L’unico vero conforto per Leopardi è lo studio al quale dedica tantissimo tempo e impegno. Impara diverse lingue come l’ebraico, lo spagnolo, il latino, il greco e a 15 scrive la sua prima opera ( Storia dell’ Astronomia ). Però lo studio indebolì già il suo corpo debole e debilitato: gli si aggrava la scoliosi, e una cecità temporanea non gli permette di studiare per molto tempo. Giacomo Leopardi continua ad essere molto triste e progetta d fuggire da Recanati , a causa della sua insofferenza culturale verso il suo luogo d’origine. Fallisce e così trascorre un periodo molto triste. Il padre gli concede di trasferirsi a Roma per intraprendere la carriera ecclesiastica. Ma la sua esperienza a Roma è una delusione perché non trova gli ideali che cercava. Torna a Recanati nel 1825 e poi va a Milano, Bologna ,Firenze e Pisa. Torna nel 1830 a Firenze dove vive l’amore infelice per Fanny TargioniTozzetti . Nel 1833 va a vivere a Napoli dove muore nel 1837. • Stile letterario e opere • La poesia del Leopardi è pervasa dall’ansia verso l’infinito e dominata dal conflitto tra sogni e realtà. Un altro elemento è il dolore, ineliminabile nella vita dell’uomo. Secondo lui per combattere il dolore bisogna cercare conforto nell’illusione, questo aiuta a sopportare la vita, ma non sono altro che illusioni. Altri elementi sono il pessimismo, la nostalgia e il rimpianto. Nella sua poesia Leopardi introduce diverse novità: strofe di lunghezza variabile versi settenari e endecasillabi che si alternano liberamente. Le parole da lui scelte sono colte e hanno un significato vago. • Opere • Lo Zibaldone – un diario che scrive ininterrottamente dal 1817 al 1832 in cui quotidianamente annota le sue considerazioni sugli argomenti più disparati • Le Operette Morali (1823-1824)- in cui Leopardi illustra la sua concezione pessimistica della vita on la prosa poetica, anche sottoforma di dialoghi tra 2 personaggi • Canti – queste sono canzoni di argomento prettamente patriottico ( All’Italia) in cui Leopardi desiderano che gli italiani combattano per il loro paese • Idilli (1819-1821) – gruppo di poesie ( Alla Luna, l’infinito). Gli idilli sono piccoli componimenti che descrivano dei particolari aspetti del paesaggio come la Luna. • Grandi Idilli ( 1828-1830) – raccolta di poesie come A silvia, Il passero solitario, Il sabato del Villaggio • Alla Luna • O graziosa luna, io mi rammentoChe, or volge l'anno, sovra questo colleIo venia pien d'angoscia a rimirarti:E tu pendevi allor su quella selvaSiccome or fai, che tutta la rischiari.Ma nebuloso e tremulo dal piantoChe mi sorgea sul ciglio, alle mie luciIl tuo volto apparia, che travagliosaEra mia vita: ed è, né cangia stile,0 mia diletta luna. E pur mi giovaLa ricordanza, e il noverar l'etateDel mio dolore. Oh come grato occorreNel tempo giovanil, quando ancor lungoLa speme e breve ha la memoria il corso,Il rimembrar delle passate cose,Ancor che triste, e che l'affanno duri! • A Silvia  • Silvia, rimembri ancoraquel tempo della tua vita mortale,quando beltà splendeanegli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,e tu, lieta e pensosa, il limitaredi gioventù salivi?  • Sonavan le quietestanze, e le vie d'intorno,al tuo perpetuo canto,allor che all'opre femminili intentasedevi, assai contentadi quel vago avvenir che in mente avevi.Era il maggio odoroso: e tu solevicosì menare il giorno.  • Io gli studi leggiadritalor lasciando e le sudate carte,ove il tempo mio primoe di me si spendea la miglior parte,d’in su i veroni del paterno ostelloporgea gli orecchi al suon della tua voce,ed alla man veloceche percorrea la faticosa tela.Mirava il ciel sereno,le vie dorate e gli orti,e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.Lingua mortal non dicequel ch’io sentiva in seno.  • Che pensieri soavi,che speranze, che cori, o Silvia mia!Quale allor ci appariala vita umana e il fato!Quando sovviemmi di cotanta speme,un affetto mi premeacerbo e sconsolato,e tornami a doler di mia sventura.O natura, o natura,perché non rendi poiquel che prometti allor? perché di tantoinganni i figli tuoi?  • Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,da chiuso morbo combattuta e vinta,perivi, o tenerella. E non vedeviil fior degli anni tuoi;non ti molceva il corela dolce lode or delle negre chiome,or degli sguardi innamorati e schivi;né teco le compagne ai dì festiviragionavan d’amore.  • Anche perìa fra pocola speranza mia dolce: agli anni mieianche negaro i fatila giovinezza. Ahi come,come passata sei,cara compagna dell’età mia nova,mia lacrimata speme!Questo è il mondo? questii diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,onde cotanto ragionammo insieme?questa la sorte delle umane genti?All’apparir del verotu, misera, cadesti: e con la manola fredda morte ed una tomba ignudamostravi di lontano.  

  3. La Corsa allo Spazio • CORSA ALLO SPAZIO • La Corsa allo spazio è un aspetto della guerra fredda tra USA e URSS. I due blocchi si sfidarono nella rincorsa a sempre maggiori successi nel lancio di missili, satelliti e nella conquista della luna nel periodo che all'incirca va dal 1957 al 1975 cercando di prevalere l'uno sull'altro. Anche se le radici affondano nelle prime tecnologie missilistiche e nelle tensioni internazionali che seguirono la seconda guerra mondiale, la corsa allo spazio iniziò dopo il lancio dello Sputnik sovietico il 4 ottobre1957. Il termine è analogo alla corsa agli armamenti. Essa divenne una parte importante della rivalità culturale, tecnologica e ideologica tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica durante la guerra fredda. La tecnologia spaziale divenne una importante arena per questo conflitto a distanza, sia per le potenziali applicazioni militari che per i benefici psicologici derivanti dalla propaganda e il morale. • Contributi tedeschi • A metà degli anni '20, gli scienziati tedeschi iniziarono ad effettuare esperimenti con i razzi spinti da propellenti liquidi che erano in grado di raggiungere altezze relativamente elevate. Nel 1932 il Reichswahr, predecessore del Wehrmacht, iniziò ad interessarsi nella missilistica per le armi di artiglieria a lungo raggio. Wernher Von Braun, un aspirante scienziato missilistico, si unì agli sforzi e sviluppò tali armi per i nazisti da impiegare nella seconda guerra mondiale. Von Braun prese in prestito molta ricerca originale di Goddard, studiando e migliorando i suoi razzi. • Il missile A-4 tedesco, lanciato nel 1942, divenne il primo proiettile a raggiungere lo spazio. Nel 1943 la Germania iniziò la produzione del suo successore, il razzo V-2, con una portata di 300 km e una testata di 1000 kg. La Wehrmacht lanciò migliaia di V-2 sulle nazioni alleate provocando enormi danni e ingenti perdite umane. I V-2 erano tuttavia maggiormente mortali per i lavoratori forzati impiegati nella loro produzione: ne morirono in maggiore numero nel campo di concentramento di Mittelbau-Doa  rispetto al numero delle vittime degli attacchi[1] • Al termine della guerra i militari e gli scienziati statunitensi, inglesi e sovietici gareggiarono nella cattura di tecnologia e personale addestrato dall'installazione missilistica tedesca a Peenemude. Mentre gli inglesi e i sovietici ebbero alcuni successi, gli americani riuscirono a trarre i maggiori benefici tramite l'Operazione Paperclip , riuscendo a portare un grande numero di scienziati missilistici tedeschi — molti dei quali membri del Partito Nazista, tra cui Von Braun — negli Stati Uniti. • Satelliti artificiali • Sputnik • Il 4 ottobre 1957l'Unione Sovietica lanciò con successo lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale ad essere messo in orbita attorno alla terra. Questa data segnò l'inizio della corsa allo spazio.] A causa delle implicazioni militari ed economiche, lo Sputnik provocò timori e dibattiti politici agitati negli Stati Uniti, che incitarono l'amministrazione Eisenhower ad approvare diverse iniziative, tra cui la costituzione della NASA. In quel periodo, il lancio dello Sputnik venne visto nell'Unione Sovietica come un importante segno della capacità scientifiche e ingegneristiche della nazione. • Nell'Unione Sovietica il pubblico seguì con grande interesse il lancio e il seguente programma di esplorazione spaziale. Per una nazione che si stava riprendendo dalla devastazione della guerra fu molto importante e di grande incoraggiamento vedere la prova dei progressi tecnici della nuova epoca. • Prima dello Sputnik, l'americano medio pensava che gli Stati Uniti fossero leader in tutti i campi tecnologici. In risposta allo Sputnik, gli Stati Uniti iniziarono degli sforzi enormi per recuperare questa superiorità tecnologica, tra cui il rinnovamento dei programmi scolastici[3]. Questa reazione è oggi nota come Crisi Sputnik. • Circa quattro mesi dopo il lancio dello Sputnik 1, gli Stati Uniti lanciarono il loro primo satellite, l'Explorer 1 (31 gennaio 1958). I primi satelliti furono utilizzati anche per scopi scientifici: lo Sputnik aiutò a determinare la densità dell'atmosfera superiore e i dati di volo dell'Explorer portarono alla scoperta delle fasce di Allen delle stesso James Allen • Creature viventi nello spazio • Animali • I moscerini della frutta lanciati dagli Stati Uniti su dei razzi V-2 tedeschi catturati nel 1946 furono i primi animali inviati nello spazio per studi scientifici. Il primo animale sovietico, il cane Laika, viaggiò nello Sputnik 2 nel 1957 , morendo di stress e surriscaldamento subito dopo aver raggiunto lo spazio. Nel 1960i cani sovietici Belka e Strelka orbitarono attorno alla Terra e ritornarono con successo. Il programma spaziale americano importò degli scimpanzé africani e ne inviò almeno due nello spazio prima di lanciare il primo veicolo con equipaggio. L'Unione Sovietica lanciò delle tartarughe nel 1968 sulla sonda Zond 5 , che divennero i primi animali a volare attorno alla Luna. • Esseri umani • Il cosmonauta sovietico Jurij Gagarin divenne il primo essere umano a raggiungere lo spazio quando entrò in orbita terrestre sulla navetta Vostok 1 il 12 aprile 1961, . Nella successiva missione Freedom 7 il 5 maggio 1961 Alan Shepard entrò nello spazio sub orbitale e John Glenn  con la missione Friendship 7 divenne in seguito il primo americano a orbitare con successo attorno alla Terra, completando tre orbite il 20 febbraio 1962. I sovietici effettuarono il primo volo con due navicelle spaziali in contemporanea nell'agosto 1962 . Sovietica fu Valentina VladimirovnaTereskova , la prima donna nello spazio lanciata il 16 giugno 1963  con la navetta Vostok 6. Korolëv inizialmente pianificò ulteriori missioni Vostok più lunghe, ma a seguito dell'annuncio del Programma Apollo , il premier Chruscev  richiese nuovi traguardi da raggiungere. Venne quindi inviato la prima navetta con più di una persona di equipaggio, la Voskhod 1, una versione modificata della Vostok, il 12 ottobre 1964  con i cosmonauti Komarov, Feoktistov e Yegorov. Questo volo fu anche il primo in cui l'equipaggio non indossò le tute spaziali. • Leonov, della Voskhod 2, lanciato il 18 marzo 1965 effettuò la prima passeggiata spaziale della storia. La missione terminò quasi in un disastro; Leonov per poco non fallì il ritorno nella capsula e a causa di un problema ai retrorazzi, venne effettuato l'atterraggio circa 1600 km fuori dall'obiettivo prestabilito. • Missioni lunari • I traguardi raggiunti dai sovietici e dagli americani portarono moltissimo orgoglio nazionale ad entrambe le nazioni, ma l'obiettivo della corsa allo spazio divenne l'invio di un uomo sulla Luna. Prima di questo traguardo, l'esplorazione del satellite venne effettuata tramite sonde senza equipaggio, che fotografarono la sua superficie • Sonde senza equipaggio • Dopo il successo sovietico del primo satellite artificiale, gli americani concentrarono gli sforzi nell'invio di una sonda sulla Luna. Il primo tentativo americano fu rappresentato dal programma Pioneer. I sovietici iniziarono il Programma Luna, con l'invio della sonda Luna 1 il 4 gennaio 1959, la prima sonda ad avvicinarsi alla Luna. La sonda successiva Luna 2 venne lanciata il 12 settembre 1959 e fu la prima ad arrivare sulla Luna senza però inviare immagini (si schiantò al suolo). La prima sonda ad eseguire un atterraggio morbido (cioè controllato) e ad inviare foto dalla superficie lunare fu invece Luna 9 nel 1966. • Atterraggio Lunare • Il presidente degli Stati Uniti John Kennedy e il vice presidente Johnson cercarono un progetto che catturasse l'immaginazione collettiva. Il Programma Apollo raggiungeva molti di questi obiettivi e riuscì a sconfiggere le argomentazioni dei politici di sinistra (che erano favorevoli ai programmi sociali) e di destra (che invece preferivano un progetto più militare). I vantaggi del programma Apollo comprendevano benefici economici a molti stati che sarebbero stati importanti nelle successive elezioni, la chiusura del gap missilistico affermato da Kennedy durante la campagna elettorale del 1960 attraverso la tecnologia dual-usa e benefici tecnologici e scientifici. • L'Unione Sovietica mostrò un atteggiamento molto ambivalente sul progetto di portare un uomo sulla Luna. Il leader Chruscev non volle essere "sconfitto" dai rivali e neppure accettare i dispendi economici di un tale programma. Nell'ottobre 1963 egli affermò che "attualmente non si stanno pianificando dei voli di cosmonauti sulla Luna", ma non affermò neppure che si sarebbe ritirato dalla corsa allo spazio. Passò un anno prima che i sovietici iniziassero i tentativi per un atterraggio lunare. • Nel dicembre del 1968, gli astronauti americani James Lovel, Frank Borman e William Anders orbitarono per la prima volta attorno alla Luna, oltre a festeggiare per la prima volta nello spazio il Natale e rientrarono in sicurezza sulla Terra. • Kennedy propose dei programmi congiunti, come un atterraggio lunare di astronauti americani e cosmonauti sovietici e satelliti meteorologici migliorati, ma Chruščëv, interpretandolo come un tentativo di sottrarre all'Unione Sovietica la superiore tecnologia spaziale, rifiutò. Korolev  e l'Agenzia Russa dell'Aeronautica e Spaziale, iniziarono a proporre il razzo N1 assieme alla navicella spaziale Sojuz  come veicolo in grado di portare un equipaggio sulla Luna. Chruščëv indirizzò la progettazione per raggiungere nuovi traguardi attraverso la modifica della tecnologia Vostok esistente, mentre un secondo team iniziò a progettare un nuovo vettore (il Proton) e una nuova navetta (la Zond) per un volo cislunare. Nel 1964 la nuova leadership sovietica fornì supporto a Korolëv per la destinazione lunare, ponendo tutti i progetti con equipaggio umano sotto la sua direzione. Con la morte di Korolëv e il fallimento del primo lancio della navetta Sojuz nel 1967 la coordinazione sovietica del programma lunare venne rapidamente alla luce. La prima scelta di Korolëv per la destinazione lunare era ricaduta su Vladimir Komarov, che tuttavia perse la vita nell'incidente della Sojuz 1  nel 1967. I candidati successivi furono Jurij Gagarin e Leonovma con la morte di Gagarin e i successivi fallimenti nei lanci del vettore N-1 del 1969 , il progetto di un atterraggio umano furono prima rinviati e in seguito cancellati. • Mentre le sonde senza equipaggio sovietiche Zond 5 e Zond 6 furono le prime a raggiungere il satellite e a tornare sulla Terra, l'astronauta americano Neil Armstrong fu la prima persona a mettere piede sulla Luna il 21 luglio 1969 . Comandante della missione  Apollo 11, Armstrong ricevette il supporto del pilota del modulo di comando Michael Collins e del pilota del modulo lunare Buzz Aldrin in un evento seguito da più di 500 milioni di persone in tutto il mondo. L'atterraggio sulla Luna venne interpretato come uno dei momenti più significativi del ventesimo secolo e le parole di Armstrong sono state memorabili: • I sovietici cercarono di recuperare in parte il prestigio inviando sulla Luna nel 1970 la sonda Luna 16 , che riportò sulla Terra campioni di suolo lunare. • Conclusione della corsa allo spazio • Mentre il lancio dello Sputnik 1 fu sicuramente l'evento che innescò la corsa spaziale, la sua fine non è altrettanto determinata. Anche se dopo l'Apollo 11  ci furono altri cinque atterraggi umani sulla Luna, gli scienziati americani si concentrarono in altri settori. In particolare il progetto Skylab e lo Space Shuttle. Mentre i sovietici potrebbero affermare che la corsa è stata vinta dall'Unione Sovietica con l'invio del primo uomo nello spazio, gli americani potrebbero ribattere di aver vinto la competizione con lo sbarco sulla Luna[4].In ogni caso, man mano che la guerra fredda iniziò a rallentare e mentre anche altre nazioni iniziarono a sviluppare dei programmi spaziali, il concetto di "competizione" tra le due superpotenze divenne sempre più debole ed anzi si trasformò in una discreta collaborazione, al fine di dimezzare le spese. • Entrambe le nazioni svilupparono dei programmi spaziali umani militari; lo USAF propose l'uso dei missili Titan per il lancio del veicolo ipersonico Boeing X-20  per intercettare i satelliti nemici. In seguito i piani per un laboratorio orbitante con equipaggio cancellarono i progetti dell' X-20, ma anche questi vennero a loro volta annullati. Un analogo progetto di stazione spaziale militare fu iniziato dall'Unione Sovietica, che infine venne unito al progetto Saljut . La corsa spaziale rallentò dopo l'atterraggio dell'Apollo, che secondo alcuni osservatori rappresentò l'apice o la fine della competizione. Altri, come Carole Scott, storica dell'esplorazione spaziale, e Florin Pop  stabiliscono invece il termine della corsa allo spazio con la missione congiunta Apollo- Sojuz , dove la navetta Sojuz 19 si agganciò con la capsula Apollo nel 1975, permettendo agli astronauti "rivali" di visitare l'altra navetta e partecipare assieme a esperimenti. • .

  4. La Russia • La Repubblica Federativa Russa è la più estesa delle quindici repubbliche che facevano parte del vastissimo territorio dell’Unione Sovietica. Il nome Russia deriva dal termine: ”RUS” (territorio) che anticamente indicava una zona sotto il controllo di un principe locale. La prima Rus si costituì a Kiev; in seguito questo tipo di organizzazione  politico-economica si diffuse anche in altri territori man mano che essi venivano sottratti al dominio dei Tartari . Ben presto, grazie alla posizione geografica occupata , la Rus di Mosca divenne la più importante di quelle che si erano formate con la liberazione dal dominio tartaro. Successivamente l’espansione del potere dei principi di Mosca su quasi tutto il territorio occidentale occupato dai Tartari fece sì che , per estensione, si cominciasse ad usare il termine Russia per indicare i possedimenti di questo grande principato. Da allora la storia della Russia è sempre stata caratterizzata  dalla compresenza, anche se non sempre tranquilla, di elementi provenienti dalla cultura asiatica e da altri, tipici della culturale europea occidentale. Attualmente la Russia, benché molto ridotta rispetto all’estensione dell’Unione Sovietica, costituisce ancora lo stato più esteso del mondo. Ancora oggi la varietà etnica della popolazione è indicativa del sovrapporsi storico dei popoli provenienti da diverse culture. • Il territorio • Il suo terriorio si estende per circa 3.500 km da Nord a Sud e per quasi 10.000 km da Ovest ad Est. Il meridiano centrale passa all’incirca  lungo il fiume Enisej, dividendo il territorio ad ovest e ad Est in due parti quasi uguali. Per rendersi conto dell’estensione della Russia basti pensare che, in estate, quando il sole tramonta nelle zone occidentali, sorge in quelle orientali. Questo rende particolarmente differenziate la flora e la fauna presenti nel territorio russo. • La Russia ha circa 40.000 km.di confini; ad Ovest confina con vari stati europei e con alcune repubbliche dell’ex Unione Sovietica, a sud con gli stati dell’Asia Centrale, a Nord e ad Est con tre oceani (Mar Glaciale Artico, Oceano Atlantico, Oceano Pacifico) . • Il clima è prevalentemente continentale, anche se in alcune zone l’influenza del mare dà ad esso caratteristiche di clima temperato. Il Paese dispone di moltissime risorse naturali dall’oro al petrolio, dal ferro al carbone e ai diamanti. • POPOLAZIONELa popolazione della Russia è di circa 148.249.000 di abitanti. La maggior parte delle persone si trova nella Russia Europea; soprattutto nelle zone agricole, più fertili, nei centri minerarie e industriali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ci sono state delle grandi migrazioni verso la Siberia Meridionale e la Russia Estremo Orientale. La Russia è abitata da numerose etnie, ma quelli che prevalgono sono i russi. La maggior parte dei residenti si trova a Mosca e a San Pietroburgo, dove ci sono maggiori possibilità di lavoro. • Economia • La fine dell’URSS ha aperto una grandissima crisi economica che ha coinvolto tutte le repubbliche dell’EX Unione Sovietica. Il passaggio da un’economia statale fortemente centralizzata ed integrata tra le varie repubbliche ad un’economia privata, collegata ai nuovi caratteri dell’autonomia, ha causato una grave crisi economica che è ricaduta principalmente, sulle classi sociali meno favorite della società. La forte inflazione determinatasi nel passaggio ad una così detta economia di mercato, la politica di favorire i grossi gruppi di potere grazie all’esportazione incontrollata delle materie prime, il mancato processo di sviluppo degli investimenti interni, sono alcune delle cause che hanno prodotto delle forti disfunzioni nel processo di trasformazione dell’economia russa. L’aspetto sociale più appariscente di questo tipo di crescita confusa e contraddittoria è quello del controllo dei processi economici da parte di gruppi che agiscono adottando procedure di tipo mafioso, favorite dagli altissimi livelli di corruzione dell’apparato pubblico. L'economia della Russia è basata principalmente sull'agricoltura, la pesca; inoltre il paese dispone di moltissime risorse naturali dall’oro al petrolio, dal ferro al carbone e ai diamanti.. La disponibilità di materie prime e una politica-economica totalmente condizionata dagli orientamenti politici, avevano determinato i caratteri specifici dell'industria sovietica • La Russia asiatica • La Russia Asiatica occupa circa i due terzi del territorio complessivo. La catena degli Urali costituisce una specie di confine naturale, lungo oltre 2000 km., tra la Russia Europea e la Siberia. Essa si divide in Urali Petrosi (settentrionali), Metalliferi (centrali), Selvosi (meridionali). Le cime più alte (Narodnaja 4894 mt., Janga –Tau 4640 mt.) si trovano rispettivamente agli estremi della catena. Al di là degli Urali, verso Est, si estendono le sconfinate pianure siberiane. Questa immensa regionesi distingue in due grandi parti: Siberia occidentale –dagli Urali allo Jenisej- Siberia Orientale dallo Jenisej all’Oceano Pacifico. I 4600 kmq del territorio della Siberia Occidentale sono un immenso bassopiano che costituisce il bacino dell’Ob, primo dei grandi fiumi siberiani. La zona intermedia della pianura siberiana è relativamente popolata  e fertile, mentre il gelo e gli acquitrini rendono inabitabile la zona artica , regno della tundra. La parte orientale della Siberia confina con il Kazakhstan, fino al 1991 repubblica dell’Unione Sovietica, adesso repubblica indipendente, con la Mongolia e con la  Cina. Nella Siberia orientale si trova il lago Baikal, il più grande bacino naturale di acqua dolce del mondo.   • POPOLAZIONELa popolazione della Russia è di circa 148.249.000 di abitanti. La maggior parte delle persone si trova nella Russia Europea; soprattutto nelle zone agricole, più fertili, nei centri minerarie e industriali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ci sono state delle grandi migrazioni verso la Siberia Meridionale e la Russia Estremo Orientale. La Russia è abitata da numerose etnie, ma quelli che prevalgono sono i russi. La maggior parte dei residenti si trova a Mosca e a San Pietroburgo, dove ci sono maggiori possibilità di lavoro.  • Problemi derivati dalla disgregazione dell’ ex URSS • Massima unità politica del mondo per estensione territoriale, pari a oltre l'11% delle terre emerse), la Federazione Russa ha ereditato il grande ruolo planetario e i non meno impegnativi problemi interni dell'Unione Sovietica: la sua sezione europea, infatti, ne costituiva il centro decisionale politico e l'immenso dominio siberiano un poderoso serbatoio di materie prime, il cui sfruttamento aveva aperto, da tempo, fronti pionieri in continuo avanzamento. Dopo la dissoluzione dell'URSS queste potenzialità sono rimaste alla Russia: ma in un quadro di cambiamento ancora assai incerto. Sul piano politico, pur mantenendo le forme esteriori di una democrazia, il regime formatosi sotto il presidente Elcin e soprattutto sotto il suo successore Putin è andato via via assumendo caratteristiche sempre più autoritarie, con un controllo assoluto sui media, sulla magistratura e sui grandi affari: la libertà di espressione, di critica e di organizzazione politica e sindacale fondamentalmente rimane, ma con limiti sempre più evidenti e dettati dall'arbitrio del potere; parallelamente, i partiti politici hanno perso ruolo e la partecipazione della gente è andata calando. Come contraltare, anche i rapporti internazionali della Federazione Russa non hanno potuto svilupparsi appieno verso un'integrazione con l'Europa occidentale e un'alleanza con gli USA: al contrario un clima di reciproca diffidenza ha frenato i progressi in quella direzione, spingendo Mosca a perseguire piuttosto una politica di alleanze con la Cina e di protezione verso i regimi autoritari dell'Asia centrale ex sovietica, nel tentativo di mantenere un ruolo di grande potenza. Sul piano economico poi, il modello liberista importato negli anni Novanta del secolo scorso fatica ancora a trovare un equilibrio con strutture amministrative, mentalità di massa e un'organizzazione sociale costruite e consolidate in oltre un settantennio di collettivismo; quando l'iniziativa individuale, tanto nel fondamentale settore agricolo quanto nei comparti industriali e di servizio, era soffocata o ridotta a esprimersi solo con furti e corruzione. L'economia, con l'inizio del sec. XXI, ha preso a galoppare, spinta dagli altissimi prezzi del petrolio di cui la Federazione Russa è il secondo esportatore mondiale: ma di questa crescita non beneficia tutto il Paese. Immensi patrimoni privati si sono costituiti in mano a pochissimi individui attraverso la privatizzazione delle imprese di stato, con procedure oltremodo disinvolte quando non apertamente illegali; un fiume di capitali, ottenuti vendendo risorse naturali, ha preso la via delle banche estere (o dei consumi di lusso importati) invece di essere reinvestito nell'economia nazionale; grandissime aziende industriali sono state lasciate andare in pezzi per carenza degli investimenti necessari a superare la loro arretratezza tecnologica o a riconvertirne la produzione. Così, sul piano sociale, una larga parte della popolazione, soprattutto gli strati più deboli, ha subìto un peggioramento radicale delle proprie condizioni di vita, mentre i dipendenti dello Stato e dei settori industriali deboli ricevono ancora paghe bassissime che li costringono a doppi e tripli lavori a spese dei servizi (sanità, istruzione, difesa ecc.) loro affidati. A tutto questo si aggiungono gravi e irrisolti problemi come il più che decennale conflitto armato nel Caucaso del N (in cecenia, ma con riflessi nelle Repubbliche autonome adiacenti e un terribile strascico di terrorismo), l'insufficienza del patrimonio abitativo, la carenza di vie di comunicazione efficienti, il peso di un apparato militare gigantesco e in larga parte ormai inadatto alle nuove condizioni geopolitiche mondiali. Una massa di problemi che solo con molta difficoltà questo grande e ricco Paese potrà sbrogliare in breve tempo senza rischiare nuovi e imprevedibili scossoni

  5. La guerra fredda • La guerra fredda • Presentazione • Le origini • Già nel corso della seconda guerra mondiale Roosevelt(Stati Uniti), Stalin (URSS) e Churchill (Gran Bretagna) si erano incontrati per accordarsi sulla sistemazione politico-territoriale dell’Europa dopo la sconfitta di Hitler. La prima conferenza si tenne a Teheran (Iran) tra la fine di novembre e il principio di dicembre del 1943, la seconda a Jalta (Crimea) all’inizio di febbraio del 1945 quando l’armata rossa passata all’offensiva stava occupando parte della Germania. In questa occasione furono poste anche le basi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu). La terza conferenza si tenne a Posdam (vicino a Berlino) nella seconda metà di luglio dello stesso anno dopo la sconfitta di Hitler. A questo ultimo incontro parteciparono Truman, eletto presidente degli USA dopo la morte di Roosevelt, Attlee nuovo leader inglese dopo la sconfitta elettorale di Churchill e Stalin. Venuto meno il nemico comune, emersero contrasti e diffidenze reciproche tra gli Alleati che portarono alla spartizione del mondo in blocchi contrapposti. Nella Conferenza di Parigi (1946-47) per i trattati di pace si manifestarono contrasti tra Washington e Mosca intorno al destino della Germania. La questione tedesca, la crisi greca, la nascita delle democrazie popolarinell’Europa orientale consolidarono la contrapposizione tra Paesi occidentali e URSS. Nel 1949 nacquero le due Germanie e in Cina fu proclamata la Repubblica Popolare Cinese, che entrò nel campo marxista, e si contrappose alla Cina nazionalista (Taiwan) schierata con l’Occidente. Questo ultimo fatto individuò nell’Asia un ulteriore terreno di scontro tra le grandi potenze accanto allo scacchiere europeo; in Asia il tentativo delle due superpotenze era quello di guadagnare alla loro causa e di sottrarre all’avversario i paesi avviati alla decolonizzazione. • Due modelli alternativi • Il mondo si trovava diviso in due blocchi contrapposti, caratterizzati da differenti modelli economici, da differenti organizzazioni sociali e istituzioni politiche. Schematicamente: da una parte (USA e alleati) l’economia capitalistica, il mercato, le libertà individuali e il pluripartitismo, dall’altra (URSS e alleati) l’economia pianificata, i diritti sociali, il partito unico. USA e URSS erano superpotenze sul piano economico e su quello militare, impegnate in una gara che ben presto si estese alle ricerche in campo aereospaziale. Nel 1957 fu lanciato, da parte della Russia, il primo satellite mentre il primo uomo mandato sulla Luna fu un americano nel 1969. • Strumenti dell’egemonia economica degli USA furono gli accordi di Bretton Woods (1944) che stabilirono il Golddollar standard, cioè decisero la convertibilità in oro del dollaro e ne fecero la moneta di riferimento sulla quale commisurare il valore delle monete nazionali e il lancio del PianoMarshall, un programma di aiuti per la ricostruzione economica in Europa. • Agli aiuti economici del Piano Marshall, l’URSS contrappose un’integrazione economica dei paesi • sotto la sua influenza detto Comecon(Consiglio per la mutua assistenza economica, 1949). • L’arma ideologica • La battaglia fu molto aspra sul piano della propaganda. I mezzi di comunicazione furono utilizzati dalle due parti per ottenere consenso e per attaccare e denigrare il nemico. La letteratura e il cinema recepirono il clima di scontro. Hollywood venne vista come una fucina di comunisti: la Commissione per le attività antiamericane nel 1947 condannò dieci tra attori, sceneggiatori e registi, tra cui Dalton Trumbo, e all’inizio degli anni’50 il senatore Mc Charty diede il via a un periodo nero della storia americana, caratterizzato dai processi contro intellettuali e personalità del cinema accusati di attività antiamericane, indagini su cittadini comuni e formazione di liste di proscrizione, licenziamenti, inviti alla delazione contro chi veniva sospettato di attività antinazionali. In URSS letteratura, arti, musica, cinema dovettero conformarsi al realismo socialista, molti scrittori e intellettuali vennero perseguitati, la cultura sottoposta a censura. Pesanti furono le influenze e le ingerenze delle superpotenze nella politica interna dei paesi loro alleati. Nelle democrazie popolari fu dispersa l’opposizione e imposta la direzione dei partiti comunisti, la Jugloslaviadi Tito che difendeva la propria autonomia da Mosca fu esclusa dal Cominform. Nei paesi europei alleati, e in particolare in Italia, gli USA operarono per evitare l’andata al governo dei partiti comunisti. • Le alleanze militari •                              Nel 1949 fu costituito il Patto Atlantico, un’alleanza difensiva tra USA, Canada, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Italia, Danimarca, Norvegia, Islanda e Portogallo, a cui si aggiunsero nel 1951 la Grecia e la Turchia e nel 1954 la Germania Federale, ma dal quale uscì la Francia nel 1966. Il Patto Atlantico portò alla costituzione di una forza militare integrata sotto un unico comando che prese il nome di Nato(North Atlantic TreatyOrganization). • L’URSS rispose alle iniziative occidentali in campo militare con l’istituzione del Patto di Varsavia, nel 1955, che legava alla potenza sovietica Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, RepubblicaDemocraticaTedesca,  Romania, Ungheria. Restava fuori la Jugoslavia. • La corsa agli armamenti • Mentre nel primo dopoguerra ci fu una riduzione degli armamenti, dopo la sconfitta della Germania e del Giappone nel secondo conflitto mondiale, USA, Gran Bretagna e URSS mantennero una potente industria bellica e intensificarono le ricerche per la produzione di armi convenzionali e armi nucleari. Nel 1952 gli USA sperimentarono la bomba all’idrogeno e durante la guerra di Corea il generale MacArthur chiese di usare la bomba atomica contro la Cina. Nel 1949 anche l’URSS mise a punto la bomba atomica e poco dopo fu in grado di produrre la bomba all’idrogeno, gli USA non detenevano più il monopolio delle armi nucleari. • Terreno di confronto politico e militare fu la gara spaziale tra USA e URSS. • Il timore di un conflitto nucleare generò un incubo atomico collettivo che segnò la mentalità dell’epoca e ha lasciato tracce nella letteratura e nel cinema e fece sorgere movimenti pacifisti. • La consapevolezza degli effetti catastrofici dell’uso delle armi nucleari originò la convinzione che la coesistenza fosse possibile sulla base dell’equilibrio del terrore. Il fatto che ogni superpotenza fosse dotata di arsenali nucleari assicurò una notevole stabilità internazionale ma portò ad una rincorsa tra le due potenze a dotarsi di ordigni sempre più numerosi, potenti e sofisticati e quindi diede impulso a un incremento delle armi nucleari. Dagli anni Sessanta cominciarono le difficili trattative per fermare la proliferazione delle armi nucleari; negli anni Settanta fu stipulato il primo Saltma bisognerà aspettare Gorbacev perché si imponga il concetto di riduzione degli armamenti. • Dalla guerra fredda alla distensione • Il linguaggio della guerra fredda iniziò con Churchill che nel 1946 parlò di una cortina di ferroche divideva l’Europa. • Nel 1947 il presidente degli Usa enunciò la cosiddetta dottrinaTruman, secondo la quale gli Stati Uniti si impegnavano a contrastare l’espansionismo sovietico e la diffusione del comunismo containment. Su questa base gli USA intervennero in Grecia e in Turchia. Per parte loro i sovietici denunciarono l’imperialismo americano e Zdanov espose la visione bipolare russa. • Nello stesso anno fu lanciato il PianoMarshall, che fu respinto dall’URSS e dai paesi dell’Europa dell’Est. Nel 1948 con un ponte aereo gli alleati occidentali superarono il blocco di Berlino da parte dei sovietici, nel 1949 nacquero le due Germanie e fu fondata la Nato. Nell’Europa orientale i partiti comunisti si impadronirono del potere, eliminando l’opposizione soprattutto in Polonia e in Ungheria e inCecoslovacchia. La Jugoslavia del leader comunista Tito ruppe con l’URSS. Il confronto tra le due superpotenze avvenne in Asia con la guerra di Corea(1950-1953). Nel 1952 fu eletto presidente degli USA Eisenhower (repubblicano) (1953-61) che inaugurò una politica più aggressiva nei confronti dell’URSS, la linea del roll back. • Con la scomparsa di Stalin (1953), pur restando alta la tensione e continuando il confronto ideologico e la corsa agli armamenti, si iniziò a parlare di coesistenza pacifica. I momenti principali di tale processo furono la Conferenza di Ginevra, nella quale il leader russo Kruscevlanciò la politica della distensione, il trattato di Vienna con il quale i sovietici si ritirarono dall’Austria, l’atteggiamento comune tenuto da USA e URSS nella crisi di Suez(1956) [scheda], il discorso di Kruscev alle Nazioni Unite nel 1958. Le aree più calde erano in Asia: la Repubblica popolare cinese di Mao (1949) si contrapponeva alla Cina nazionalista (Taiwan) sostenuta dagli occidentali e in Indocina era iniziato il processo di decolonizzazione contro i francesi. Nel 1956 nel XX Congresso del Partito Comunista, il nuovo segretario,Kruscev denunciò i crimini di Stalin e avviò la destalinizzazione. Ma nulla cambiò nelle democrazie popolari, la ribellione dell’Ungheria (1956) fu stroncata nel sangue, senza che vi fosse intervento da parte degli occidentali. • Anni Sessanta • Negli anni’60 fu eletto presidente degli Stati Uniti il democraticoJ.F.Kennedy, il quale nel discorso di insediamento espresse gli ideali guida della democrazia americana e al tempo stesso l’orgogliosa consapevolezza del ruolo mondiale degli USA. La presidenza di Kennedy fece nascere grandi speranze sul fronte dei diritti civili dei neri. Nonostante i discorsi di distensione all’inizio degli anni’60 vi furono due gravi crisi tra USA e URSS: nel 1961 i sovietici costruirono a Berlinoun muro per impedire la fuoruscita di tedeschi dell’Est. • Nel 1962 vi fu il confronto tra le due superpotenze dopo il tentativo sovietico di installare missili a Cuba . Tuttavia la guerra fu scongiurata, fu istituita una comunicazione diretta tra i due presidenti, la linea rossa, e fu firmato (1963) un accordo per la cessazione dei test nucleari. • In Asia la situazione presentava aspetti di grave criticità: in campo comunista maturò il dissidio tra Cina e URSS e nel 1964 la Cina sperimentò la prima bomba atomica cinese; gli americani fornirono consiglieri militari al Vietnam del Sude li autorizzarono a combattere a fianco delle truppe che dovevano addestrare. Dopo l’assassinio di Kennedy a Dallas, il suo successore, il democratico L.Johnson, impegnò sempre più l’America nella guerra del Vietnam. Nel 1964 con la destituzione di Kruscev scomparve anche l’altro protagonista della politica internazionale degli anni’60. Alla fine degli anni’60 gli Stati Uniti erano impegnati in una guerra in Vietnam che portò all’impiego di armi terribili, con grandi costi umani, e provocò nella stessa America fenomeni di contestazione, a cui si aggiunsero disordini razziali. Altri elementi di malessere furono l’assassinio nel 1968 di Martin Luther King e del candidato alla presidenza, Robert Kennedy, fratello del presidente ucciso a Dallas . Nello stesso anno i carri armati sovietici entrarono a Praga a porre fine al socialismo dal volto umano e al tentativo di indipendenza dall’URSS. • In molti paesi dell’America Latina la guerriglia lottava contro i latifondisti e le multinazionali. Nel 1967 fu ucciso in un conflitto a fuoco in Bolivia Che Guevara. • Nell’area del Mediterraneo precipitano i rapporti tra lo Stato di Israelee gli Stati arabi. • Anni Settanta • In URSS L.Breznev dominò la politica sovietica dal 1964 al 1982. Fu un conservatore in campo politico ed economico. Nei confronti del mondo comunista venne applicata la politica della sovranità limitata, in Cecoslovacchia nel 1968 e in Polonia nel 1970. L’URSS accrebbe la propria presenza nel mondo, il protagonismo sulla scena mondiale aiutando paesi impegnati nel processo di decolonizzazione o che ne erano appena usciti: in Estremo Oriente poteva contare sull’alleanza con Corea del Nord, Vietnam, Laos, Cambogia; aveva un rapporto preferenziale con l’India, e a partire dal 1979 iniziò l’occupazione dell’Afghanistan. Nel Medio Oriente forniva aiuti alla Siria, ad alcuni settori del movimento palestinese, allo Yemen del Sud. In Africa regimi amici erano la Libia, l’Etiopia, il Mozambico, l’Angola, il Madagascar; in America centrale Cuba. Anche l’URSS partecipò ad una conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa che si tenne ad Helsinki tra il 1973 e il 1975, nel corso della quale furono sottoscritti anche impegni per la salvaguardia dei diritti umani. Nel 1979 l’Armata rossa invase l’Afghanistan pe sostenere il governo comunista locale contro i guerriglieri islamici. • Gli Stati Uniti, invece, dove nel 1968 era stato eletto un presidente repubblicano, R.Nixon, attraversavano momenti difficili. Il loro prestigio internazionale era intaccato dalla la sconfitta in Vietnam, inoltre sotto la presidenza di J.Cartersubirono uno scacco in Iran, dove a seguito di una rivoluzione islamica era stato cacciato lo scià filoamericano ed era andato al potere l’iman Khomeini. Gli iraniani presero in ostaggio gli americani presenti nell’ambasciata e il blitz per liberarli tentato dagli statunitensi si risolse in un insuccesso. Nel 1973 gli USA, per evitare la nazionalizzazione di alcune imprese appoggiarono il colpo di stato militare contro il presidente Salvador Allende. Nel 1979 in Nicaragua andò al potere il ronte sandinista, movimento politico vicino alle posizioni cubane. Gli USA dichiararono l’embargo contro il paese centroamericano, appoggiarono le formazioni armate di destra (i contras) e i regimi dittatoriali del Salvador e del Guatemala. Sul piano economico a seguito dell’inflazione fu abolita la convertibilità del dollaro in oro, mentre nel 1973 l’embargo sulla vendita del petrolio agli USA e ai loro alleati dichiarato dai paesi dell’Opec determinò una crisi economica nei paesi occidentali. Con Nixon gli USA riallacciarono i rapporti con la Repubblica popolare cinese che fu ammessa all’Onu ed entrò a far parte del Consiglio di sicurezza. • Anni Ottanta • In Usa furono dominati dalle due presidenze di R.Reagan, repubblicano, che si propose di ristabilire il prestigio americano con una politica di riarmo e di crociata contro il comunismo. In campo economico adottò il liberismo e la deregulation, una riduzione delle tasse e un aumento del tasso di interesse. Ridimensionò drasticamente il Welfare State e aumentò il bilancio militare. La corsa agli armamenti divenne sempre più incalzante, anche con progetti come lo scudo spaziale, un sistema di difesa missilistico. Il divario di sviluppo tecnologico tra gli Stati Uniti e l’URSS aumentò enormemente. Nel 1988 G.Bushsuccesse a Reagan. • A metà degli anni Ottanta il nuovo leader dell’URSS M.Gorbacev cercò di riformare l’economia e la società sovietica aprendo al mercato e avviando un processo di democratizzazione. In particolare separò il Partito comunista dallo Stato e si adoperò per la distensione, la cooperazione e il disarmo. Nel 1987 a Washington fu firmata una storica intesa tra Gorbacev e Reagan per la riduzione degli armamenti nucleari. La sua politica incoraggiò nell’Europa dell’Est processi di indipendenza e la richiesta di riforme. Nel 1989 la caduta del muro fu l’evento emblematico della fine della guerra fredda. La caduta dei regimi comunisti dell’Est, in modo pacifico in Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia, Bulgaria e con un’insurrezione violenta in Romania, fu seguita dal collasso dell’URSS tra il 1990 e il 1991.

  6. The UnitedStatesof America • The United States of America is a big country. The distance from New York is over 5000 km. When you travel from New York to San Francisco, you cross four time zones, When it is 9 a.m. in New York City, it is only 6 a.m. in San Francisco. The Usa has 50 states. There are big differences in the climate across these states. In Alaska the climate is artic, but in Florida is tropical. The Usa has a population of 295 milion. The official language is English, because Usa was a british colony. Americans came from every part of the world. The first president of the Usa was George Washington. US citizens vote for a new president every four years. The American president lives in the white house. One million people visit the white house every years. The American flag is called star and stripes. In the flag there are 13 stripes and 50 star. The star rapresent each state of the Usa today. The stripes rapresent each of 13 states that became independent in 1776. The United States was one of two superpower in the cold war.

  7. MstislavLeopol'dovičRostropovič • Nel 1956 si esibì allaCarniege Hall di New York iniziando così la sua lunga e brillante carriera artistica che lo porterà ad esibirsi in tutti i maggiori teatri del mondo sia come solista che come direttore d’orchestra . Il 1956 fu anche l'anno in cui diventò primo violoncello all'Orchestra di Stato Sovietica. Durante queste tournée ebbe modo di incontrare molti compositori fra i quali Benjamin Britten. Nel 1967diresse l'opera Eugenio Onieghin di Cajkosvkii al teatro Bojlosi e dirigendo nei teatri d'Europa e d'America La Dama di Picche  dello stesso Čajkovskij, , la Tosca di Puccini . Continuerà la sua carriera alternandosi come violoncellista, pianista e direttore d'orchestra.. L'esilio e la successiva carrieraRostropovič fu promotore dell'arte senza frontiere, della libertà di espressione e dei valori democratici. Queste sue idee erano però in contrasto con il regime Sovietico. La sua amicizia con  ed il sostegno dato ai dissidenti, lo fecero cadere in disgrazia nei primi . Egli fu bandito da tutti i suoi incarichi pubblici e nel 1978 gli fu revocata la cittadinanza dell'Unione Sovietica. Comunque già nel 1974 aveva lasciato l'Unione Sovietica, con la moglie e le figlie, stabilendosi a Parigi (Francia).Con il suo connazionale Kabaleskii completò il Concertino per violoncello lasciato incompiuto da SergejProkof'ev. Rostropovič diede la prima esecuzione di entrambi i concerti di DmitrijŠostakovič. Britten scrisse la Cello Sonata, 3 Solo Suites e la CelloSymphony avendo in mente Rostropovič. Nel 1977 assunse la direzione della National Symphony Orchestra di Washington e la tenne fino al 1994. Egli fu anche il direttore e fondatore di molti Festival di Musica . Nel 1989 tenne un concerto improvvisato sotto il muro di Berlino proprio la notte del suo abbattimento e la sua esibizione improvvisata durante la caduta del Muro di Berlino fece il giro del mondo su tutte le televisioni. Nel 1990 , dopo la caduta dell'Unione Sovietica, gli fu restituita la cittadinanza russa ma egli mantenne comunque quella statunitense. Nel 2002 a Baku , sua città natale, fu inaugurato il Museo Rostropovič nella casa in cui nacque.Rostropovič morì il 27 aprile del 2007. Secondo fonti giornalistiche era malato di cancro al fegato, ma familiari e conoscenti non hanno mai voluto confermare la notizia.

  8. L’Energia Nucleare • Energia nucleare • In ingegneria energetica con energia nucleare (detta anche energia atomica), si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha produzione di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici; tali trasformazioni sono dette "reazioni nucleari".[1] • L'energia nucleare, insieme alle fonti rinnovabili e le fonti fossili, è una fonte di energia primaria, ovvero è presente in natura e non deriva dalla trasformazione di altra forma di energia, ed è considerata una valida energia alternativa ai tradizionali combustibili fossili. Benché alcuni considerino tale fonte energetica anche come rinnovabile, recentemente la Commissione europea si è espressa affermando che il nucleare non è da considerarsi come rinnovabile.[2]. Benché inoltre rappresenti in gran parte una forma di energia pulita dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera, presenta almeno in parte diversi altri problemi ambientali e di pubblica sicurezza per quanto riguarda i fenomeni connessi allaradioattività attraverso le scorie radioattive. • Ampio è divenuto dunque nel tempo il dibattito intorno all'energia nucleare sul fronte della sicurezza, sul rischio proliferazione, sui costi e sulla indispensabilità di tale fonte energetica in relazione alle altre fonti energetiche e all'impellente problema energetico globale. A livello internazionale l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA, International Atomic Energy Agency) si occupa di promuovere l'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, di impedirne l'utilizzo per scopi militari e con funzionalità di sorveglianza e controllo sulla sicurezza degli impianti nucleari esistenti o in progettazione/realizzazione. • La fusione • Un procedimento per ottenere energia dall'atomo è la fusione nucleare. Essa è esattamente l'opposto della fissione: invece di spezzare nuclei pesanti in piccoli frammenti, unisce i nuclei leggeri (a partire dall'idrogeno, composto da un solo protone) in nuclei più pesanti: la massa di questi ultimi è minore della somma di quelli originari, e la differenza viene emessa come energia sotto forma di raggi gamma ad alta frequenza e di energia cinetica dei neutroni emessi. La percentuale di massa trasformata in energia si aggira attorno all'1%, un quantitativo comunque enorme per la legge di conservazione della massa/energia. • Perché la fusione avvenga, i nuclei degli atomi devono essere fatti avvicinare nonostante la forza di repulsione elettrica che tende a respingerli gli uni dagli altri, e sono quindi necessarie temperature elevatissime, milioni di gradi centigradi. La fusione nucleare avviene normalmente nel nucleo delle stelle, compreso il Sole, dove tali condizioni sono normali. A causa di queste difficoltà, al giorno d'oggi l'uomo non è finora riuscito a far avvenire la fusione in modo controllato e affidabile se non per qualche decina di secondi (quello incontrollato esiste: la bomba termonucleare). Gli esperimenti odierni si concentrano sulla fusione di alcuni isotopi dell'idrogeno, il deuterio e il trizio, che fondono con maggiore facilità rispetto all'idrogeno comune prozio. • Negli ultimi sessant'anni è stato profuso un notevole sforzo teorico e sperimentale per mettere a punto la fusione nucleare: al momento il progetto più avanzato volto alla realizzazione di energia elettrica da fusione è ITER[3], un reattore a fusione termonucleare attualmente in fase di costruzione. Gli addetti ai lavori prevedono che la realizzazione di un reattore a fusione operativo destinato alla produzione di massa di energia richiederà ancora pochi decenni[4]: DEMO è il prototipo di questo tipo di centrale, in fase di studio dagli stessi partecipanti al progetto ITER. • La fissione • La fissione consiste nel rompere il nucleo dell'atomo per farne scaturire notevoli quantità di energia: quando un neutrone colpisce un nucleofissile (ad esempio di uranio-235) questo si spacca in due frammenti e lascia liberi altri due o tre neutroni (mediamente 2,5). • La somma delle masse dei due frammenti e dei neutroni emessi è leggermente minore di quella del nucleo originario e di quelle del neutrone che lo ha fissionato: la massa mancante si è trasformata in energia. La percentuale di massa trasformata in energia si aggira attorno allo 0,1%, cioè per ogni kg di materiale fissile, 1 g viene trasformato in energia. • Se accanto al nucleo fissionato se ne trovano altri in quantità sufficiente e in configurazione geometrica adatta (massa critica), si svilupperà una reazione a catena in grado di auto sostenersi per effetto delle successive fissioni dei nuclei causate dai neutroni secondari emessi dalla prima fissione. • La fissione nucleare dell'uranio e del plutonio è ampiamente sperimentata ed ingegnerizzata da circa 50 anni. Nell'agosto 2007, 439 reattori nucleari di potenza commerciali, producono il 16% dell'intera energia elettrica mondiale.[5] Nei 30 paesi dell'OCSE l'energia elettronucleare costituisce il 30% del totale dell'energia elettrica prodotta. A parte il rischio di incidenti, il maggiore problema ancora insoluto è costituito dalle scorie radioattive, che rimangono pericolose per migliaia se non milioni di anni. • Questioni ambientali • Considerazioni generali • Le preoccupazioni principali dovute all'uso di energia nucleare per la produzione di elettricità riguardano l'impatto sull'ambiente e la sicurezza delle persone. • Alcuni incidenti nucleari hanno provocato una contaminazione radioattiva. Il più grave incidente, il disastro di Černobyl', ha ucciso delle persone, provocato feriti e danneggiato e reso inutilizzabili per decenni grandi porzioni di territorio. Si teme che possano ripetersi altri incidenti simili, come accaduto recentemente in Giappone con il Disastro di FukushimaDaiichi[8]. • Altre critiche riguardano i rischi di contaminazione radioattiva nelle fasi di estrazione e arricchimento del combustibile nucleare e lo smaltimento e deposito a lungo termine del combustibile esaurito sotto forma di scorie nucleari. Incidenti in questi settori sono molto meno noti, ma non rari e annoverano alcuni dei più gravi incidenti avvenuti dal secondo dopoguerra a oggi (Windscale/Sellafield, Tricastin ecc.)[senza fonte]. Il rispetto rigoroso del principio di precauzione suggerirebbe di prendere in considerazione solo quelle tecnologie che dimostrino di non causare un danno significativo alla salute dei viventi o della biosfera in generale. • Un altro problema è l'elevata quantità di acqua necessaria per il raffreddamento della centrale e l'immissione delle acque calde nei sistemi idrici: ciò in alcuni ecosistemi può causare pericoli per la salute delle forme di vita acquatica, come per talune specie di pesci già a rischio di estinzione. Tali difficoltà possono essere notevolmente ridotte usando torri di raffreddamento, che di solito sono collocate in quei luoghi dove si ritiene inaccettabile un riscaldamento eccessivo delle acque o vi è scarsità di acqua per refrigerare il condensatore della centrale, oppure costruendo le centrali vicino al mare dove la disponibilità di acqua è quasi sempre assicurata. • Tale problematica accomuna solo parzialmente gli impianti nucleari a quelli termoelettrici. Da un lato il rendimento termodinamico di una centrale nucleare è nettamente più basso di quello di un moderno impianto termoelettrico (30-35% contro 60%), e pertanto a parità di elettricità prodotta gli scarichi termici sono circa doppi. Dall'altra una centrale termoelettrica può, per tipologia e collocazione geografica, essere allacciata a reti di teleriscaldamento (cogenerazione), recuperando così un'ulteriore quota di calore anziché disperderlo in ambiente. Tali applicazioni invece non sono praticamente attuabili per gli impianti nucleari.

  9. Il Neorealismo • IL NEOREALISMOIl neorealismo è la tendenza a rappresentare la realtà in modo realistico , con i suoi problemi e le sue ingiustizie. Questa tendenza nasce da un nuovo impegno che comincia a manifestarsi già verso il 1930 come opposizione alla cultura fascista dominante e come superamento dei temi tipici del Decadentismo ( per esempio l’individualismo dei personaggi, preoccupati solo di sé e delle proprie angosce). In questi anni infatti si sviluppa la concezione secondo la quale gli intellettuali devono assumersi delle responsabilità storiche e farsi portavoce dei bisogni del popolo. Come i veristi del secolo precedente, gli scrittori neorealisti rappresentano le condizioni di vita della parte più emarginata e povera della popolazione italiana. Ma essi credono che l’impegno politico e sociale possa cambiare le cose e costruire una nazione più democratica e più giusta. I neorealisti vogliono che le loro opere possano essere lette anche dal polo e anche per questo adottano un linguaggio semplice e diretto che spesso ricalca la lingua quotidiana. Gli anni do maggiore affermazione del Neorealismo sono quelli che vanno dal 1943 al 1950: sono gli anni della guerra di resistenza al nazismo e gli anni del dopoguerra, durante i quali molti scrittori sono attivamente impegnati nella lotta partigiana prima e nel dibattito politico poi. I temi più frequenti nelle opere neorealiste sono la lotta dei partigiani , le rivendicazioni degli operai e la rivolta dei contadini. In quel periodo anche il cinema racconta storie ispirate alla realtà e ai problemi sociali dell’Italia che, dopo gli orrori e le distruzioni della guerra civile, cercava di costruire il suo futuro: registi importanti sono Luchino Visconti e Vittorio de Sica. Molti sono gli scrittori neorealisti: Pavese, Italo Calvino, Alberto Moravia.

  10. La Pop Art • Pop art • Pop art è il nome di una corrente artistica della seconda metà del XX secolo che deriva dalla parola inglese "popular art" ovvero arte popolare (con un'accezione del termine diversa dall'uso comune). • La Pop Art è una delle più importanti correnti artistiche del dopoguerra. Discende direttamente dal graffiante cinismo della Nuova oggettività e dalla semplicità equilibrata del Neoplasticismo, del Dadaismoe del Suprematismo. Nasce in Gran Bretagna alla fine degli anni cinquanta, ma si sviluppa soprattutto negli USA a partire dagli anni sessanta, estendendo la sua influenza in tutto il mondo occidentale. • Questa nuova forma d'arte popolare è in netta contrapposizione con l'eccessivo intellettualismo dell'Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi. • L'appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto. Non come arte del popolo o per il popolo ma, più puntualmente, come arte di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l'arte che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone.[1] • In un mondo dominato dal consumo, la Pop art respinge l'espressione dell'interiorità e dell'istintività e guarda, invece, al mondo esterno, al complesso di stimoli visivi che circondano l'uomo contemporaneo: il cosiddetto "folclore urbano". È infatti un'arte aperta alle forme più popolari di comunicazione: ifumetti, la pubblicità, i quadri riprodotti in serie. Il fatto di voler mettere sulla tela o in scultura oggetti quotidiani elevandoli a manifestazione artistica si può idealmente collegare al movimento svizzero Dada, ma completamente spogliato da quella carica anarchica e provocatoria. • La critica alla società dei consumi, degli hamburger, delle auto, dei fumetti si trasforma presto in merce, in oggetto che si pone sul mercato (dell'arte) completamente calato nella logica mercantile. Ciò nonostante gli artisti che hanno fatto parte di questo movimento hanno avuto un ruolo rivoluzionario introducendo nella loro produzione l'uso di strumenti e mezzi non tradizionali della pittura, come il collage, la fotografia, il cinema, il video. • La sfrontata mercificazione dell'uomo moderno, l'ossessivo martellamento pubblicitario, il consumismo eletto a sistema di vita, il fumetto quale unico, residuo veicolo di comunicazione scritta, sono i fenomeni dai quali gli artisti pop attingono le loro motivazioni. In altre parole, la Pop Art attinge i propri soggetti dall'universo del quotidiano – in specie della società americana – e fonda la propria comprensibilità sul fatto che quei soggetti sono per tutti assolutamente noti e riconoscibili. • Con sfumature diverse, gli artisti riprendono le immagini dei mezzi di comunicazione di massa, del mondo del cinema e dell'intrattenimento, della pubblicità. La Pop Art infatti usa il medesimo linguaggio della pubblicità e risulta dunque perfettamente omogenea alla società dei consumi che l'ha prodotta. L'artista, di conseguenza, non trova più spazio per alcuna esperienza soggettiva e ciò lo configura quale puro manipolatore di immagini, oggetti e simboli già fabbricati a scopo industriale, pubblicitario o economico. Questi oggetti, riprodotti attraverso la scultura e la pittura, sono completamente personalizzati. • . • A partire dagli anni novanta del XX secolo si è avuta una revitalizzazione di questa tendenza artistica, che va sotto il nome di NeoPop.

  11. Le Olimpiadi di Roma del 1960 • Olimpiadi Roma 1960 • Il fascino della Città Eterna • Dopo qualche delusione finalmente nel 1955 il CIO assegna i Giochi Olimpici a Roma. E' un'edizione importante per la storia dei Giochi perché getta una porta verso lo sport moderno: per la prima volta le immagini delle gare vengono trasmesse in TV in tutta Europa con la RAI che produce più di 100 ore di trasmissione. Altra novità è l'avvento dei cronometraggi elettrici in alcune gare, ma non in atletica perché la Federazione non ne ha ancora ratificato l'adozione. Quattro anni dopo a Tokyo si andrà molto più in là con l'ingresso in una nuova era dello sport, dominato da sponsor e mass media. Intanto però Roma si fa notare per le suggestive ambientazioni che sfruttano la storica bellezza della città: le Terme di Caracalla ospitano le gare di ginnastica, la basilica di Massenzio quelle di lotta, mentre la maratona prende il via dal Campidoglio e dopo aver percorso l'Appia Antica si chiude sotto l'Arco di Costantino. Ad aumentare il fascino di quest'ultima gara c'è la straordinarietà del suo vincitore, l'esile soldato della Guardia Imperiale etiope AbebeBikila. Il maratoneta africano arriva a Roma da sconosciuto e stupisce tutti correndo a piedi scalzi. Dopo una trentina di km nessuno è più in grado di reggere il suo ritmo e così Bikila se ne va volando a piedi nudi sulle pietre dell'Appia Antica per passare sotto l'Arco di Costantino con il nuovo record del mondo. Si parla di sport finalmente, dopo qualche edizione dominata da tragici eventi. Qualche problema non manca: la Cina per esempio è sempre in polemica per la partecipazione di Taiwan, la Cina nazionalista di ChiankKaiShek. Durante la sfilata degli atleti i cinesi di Mao espongono così al posto della loro bandiera un cartello con la scritta "under protest", in protesta. In compenso accorrono in massa le nazioni dell'Africa nera ed anche quelle dell'area mediterranea liberate dal colonialismo. Anche la cerimonia d'apertura offre grandi emozioni con l'eterno discobolo Adolfo Consolini che legge il giuramento degli atleti con voce tremolante, mentre ad aprire ufficialmente i Giochi è il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. A presiedere il Comitato organizzatore è invece un giovane politico democristiano, Giulio Andreotti. • Velocità azzurra • Per la prima volta nella storia olimpica un atleta italiano riesce ad essere protagonista nelle gare di velocità dell'atletica. Siamo sui 200 metri, dove Livio Berruti, un giovane studente piemontese, scalda il pubblico eguagliando il record del mondo in semifinale. L'attesa per l'assegnazione delle medaglie diventa così spasmodica, ma Berruti non cede all'emozione. Scatta bene, con la sua grande capacità di correre in scioltezza la curva, già a metà gara è decisamente avanti e resiste sul rettilineo finale dove ripete ancora il record mondiale a 20.5, davanti all'americano Carney. Anche nei 100 metri c'è una novità, con il dominio statunitense spezzato da un tedesco, ArminHary, che riesce sempre a partire con una reazione allo sparo formidabile. Gli americani possono rifarsi con la splendida Wilma Rudolph, una velocista 20enne di colore che conquista ori e grandi simpatie. La Rudolph viene da un'infanzia travagliata, con 18 fratelli e l'impossibilità di camminare da bambina per una paralisi reumatica. Superato il problema in breve diventa un fenomeno e già a Melbourne, a 16 anni,  era stata bronzo nella staffetta. Qui non trova rivali alla sua altezza né nei 100, né nei 200, né nella staffetta, vincendo ovunque con ampi margini. Vinta quella femminile, agli americani, resta invece una nuova delusione dalla staffetta maschile: per un cambio sbagliato, fuori settore, sono squalificati e l'oro va così ai tedeschi di Hary. • E' sempre USA-URSS • Anche a Roma americani e sovietici fanno la parte del leone e per la seconda volta di fila ad aggiudicarsi il duello è l'Armata Rossa. A dare un contributo fondamentale al successo sovietico è ancora la ginnastica, dove presentano campioni di una poliedricità incredibile. Tra gli uomini sorprende in questo senso Boris Shakhlin, capace di salire sul podio in 7 occasioni su 8 gare disputate. E' d'oro nel cavallo con maniglie, nel volteggio, alle parallele e nel concorso generale, ma conquista anche due argenti ed un bronzo. Tra le donne c'è ancora LarissaLatynina, 6 medaglie come già a Melbourne. La Latynina però sale sul podio in tutte le gare a cui partecipa collezionando tre ori, due argenti, un bronzo. Ma l'URSS non è solo ginnastica: l'atletica rivela le sorelle Irina e Tamara Press che vincono rispettivamente gli 80 ostacoli ed il peso, ma stupiscono soprattutto per la loro mascolinità, o il saltaore in alto Shavlakladze. Gli americani presentano comunque qualche splendido atleta: è il caso di Al Oerter, il discobolo che infila il secondo oro della sua sequenza, del quattrocentista a ostacoli Glenn Davis. Sorprende anche un altro Davis, Otis, che nei 400 piani, nonostante una corsa molto sgraziata segna il nuovo record mondiale a 44.9 dopo un entusiasmante testa a testa con il tedesco Kaufmann. Nell'atletica si impone anche la saltatrice in alto rumena Iolanda Balas, una delle migliori interpreti di sempre nella specialità, l'australiano HerbHelliott, con il record del mondo sui 1500 metri, e l'ottocentista neozelandese Peter Snell. • Grand'Italia che pedala • I ciclisti azzurri segnano l'Olimpiade romana con una serie impressionante di ori che entusiasma il pubblico italiano. •  Ad iniziare la raccolta sono i 4 della 100 km a squadre, una disciplina all'esordio olimpico che apre i Giochi romani. Antonio Barletti, Ottavio Cagliati, Giacomo Forconi, Livio Trapè lasciano ad oltre 2' il quartetto tedesco, ma la gara è segnata da una tragedia: il danese KnudJensen è colpito da un malore durante la prova e muore. Viene messa sotto accusa l'organizzazione che ha fatto disputare la gara nelle ore più calde della giornata, ma poi si scoprirà che Jensen aveva fatto uso di sostanze dopanti. Nell'altra gara su strada, la prova individuale, arriva l'unico stop per il ciclismo azzurro. Livio Trapè va in fuga con il sovietico Kapitonov e si spreme generosamente per la buona riuscita dell'azione, ma poi viene battuto in volata dall'avversario e deve così accontentarsi dell'argento. Su pista non ci sono rivali:  Sante Gaiardoni, che sarà un grandissimo avversario di Maspes, domina velocità e km da fermo con il nuovo record del mondo. Oro anche per il tandem della storica coppia Bianchetto-Beghetto e al quartetto dell'inseguimento di Arienti, Testa, Vallotto e Vigna che proseguono la tradizione di una specialità che ha sempre visto primeggiare gli azzurri. A completare la vendemmiata ciclistica arriva anche un bronzo, conquistato nella velocità da Gasparella. • Dietro alle superpotenze • Con la bellezza di 36 medaglie l'Italia si colloca al 3° posto del medagliere finale dietro solo alle inarrivabili superpotenze americana e sovietica. Detto di Berruti, la regina atletica regala la sorpresa di Giusi Leone, bronzo nei 100 metri, un'altra novità assoluta per gli azzurri, e la mezza delusione del marciatore AbdonPamich, partito con i favori del pronostico nella 50 km ma finito solo 3°. Anche negli sport di squadra arriva un grande successo, quello della pallanuoto. Il torneo si disputa senza eliminazioni, con un girone all'italiana che vede gli azzurri vincere tutte le partite tranne l'ultima con l'Ungheria, finita 3-3 ma con l'oro già matematico. Delusione invece nel calcio, con la squadra guidata dal "paron" Nereo Rocco con il fido GipoViani ed incentrata sul giovane Gianni Rivera. Dopo aver superato il Brasile gli azzurri pareggiano la semifinale con la Jugoslavia e dopo i supplementari si deve ricorrere al lancio della monetina che premia gli slavi. L'Italia non riesce a portare a casa neanche una medaglia, sconfitta dall'Ungheria nella finalina per il bronzo, mentre la Jugoslavia vince l'oro sulla Danimarca. Resta una sicurezza la scherma che segna la fina di un'epoca, quella di Edoardo Mangiarotti, che a 24 anni dall'esordio olimpico sale in pedana per l'atto conclusivo della carriera. Mangiarotti fa parte della squadre di spada e di fioretto che conquistano un oro ed un argento e che portano lo schermidore milanese a 13 medaglie olimpiche: un bottino che lo rende ancora oggi l'atleta italiano con più medaglie olimpiche di sempre. L'altro veterano Giuseppe Delfino conquista l'oro nel torneo di spada individuale ed altri tre bronzi completano il medagliere della scherma: a conquistarli sono la squadra di fioretto femminile, quella di sciabola maschile e lo sciabolatore Calabrese. Nell'equitazione migliorano il bottino di 4 anni prima i fratelli D'Inzeo che sono oro e argento nel concorso ad ostacoli e bronzo insieme ad Antonio Oppes nella gara a squadre. Vanno a medaglia anche il tiratore Rossigni, d'argento dopo la vittoria di Melbourne, i canottieri del 4 senza e del 4 con, rispettivamente argento e bronzo, il sollevatore di pesi Mannironi, bronzo tra i piuma, e la classe Dragoni di vela, ancora con un bronzo. Va vicino al podio il nuotatore Dannerlein 4° nei 200 metri farfalla, il primo risultato di un certo livello nella storia azzurra di questo sport. L'Italia chiude così a 36 medaglie, che si può considerare il miglior bilancio di sempre se è vero che già a Los Angeles '32 il numero era stato identico ma favorito dall'assenza di tante nazioni.

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