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Italia in guerra oggi e domani

le scelte italiane di questi anni e per il futuro nel campo armamenti, relazioni internazionali, guerre "preventive", ecc

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Italia in guerra oggi e domani

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Presentation Transcript


  1. L'ITALIA IN GUERRA OGGI E DOMANI A Cura di Federica Fratini Mondo senza Guerra - Roma • Missioni militari all'estero e funzioni • Spese e industria militare (Finmeccanica) • Basi militari italiane Usa/Nato e funzioni: Vicenza, Aviano, Ghedi, Napoli, Sigonella, Niscemi • Italia punta di diamante per le guerre (nucleari) future: ISAF, AFRICOM

  2. Art. 11 – Costituzione Italiana • “ L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni: promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

  3. Interventi legali in Italia A partire dal marzo 2003, dall’attacco all’Iraq, l’Italia partecipa all’opera didelegittimazione dell’ONU appoggiando fedelmente la politica aggressiva statunitense della guerra preventiva e permanente e venendo meno ad una politica internazionale, democratica e multilaterale. A partire dal gennaio di quest’anno inoltre, a seguito della richiesta degli Stati Uniti di un maggior impegno da parte degli alleati, in Afghanistan le truppe italiane non saranno più vincolate da nessun tipo di limitazione e i cacciabombardieri italiani Tornado potranno anche effettuare bombardamenti. I governi italiani che si succedono continuano una politica estera di servilismo nei confronti degli Stati Uniti, mentre soddisfano gli interessi del complesso militare-industriale italiano, che fattura la colossale cifra di 10 miliardi di Euro all'anno ed esporta la morte in ogni parte del mondo.

  4. Missioni militari all'estero e funzioni La cartina qui riportata pubblicata su Limes risale al 15/5/2007 e da allora il numero di militari impegnati all’estero ha continuato a crescere. Quasi diecimila uomini e donne, 9.108, nelle aree più calde del mondo: dal Libano all’Afghanistan, dai Balcani al Sudan, dai Territori palestinesi alla Georgia. L’incremento è per la maggior parte dovuto al consistente aumento di truppe e mezzi mandati in Afghanistan per un totale di circa 3000 militari (con una spesa di 40 milioni di euro al mese destinata ad aumentare). E’ aumentato anche l’impegno italiano nelle missioni NATO (380 unità), in Sudan (114 unità) e nei Balcani (2400 ca.). Inoltre, rispetto allo scenario 2007, siamo impegnati in Georgia e nelle acque somale. http://temi.repubblica.it/limes/politica-estera-e-operazioni-militari/3092

  5. Missioni Italiane all'Estero • l'Italia è stata complice e sostenitrice dell'attacco all'Iraq, una guerra in cui è stato invaso e bombardato un paese "preventivamente" con l'accusa di possedere armi di distruzione di massa, quando già la CIA aveva negato l'esistenza. Di armi di distruzione di massa ne abbiamo viste le conseguenze a Fallujah con i bombardamenti di proiettili al fosforo lanciati dagli americani, con proiettili all'uranio impoverito, con bombe al neutrone e con la sperimentazione di nuove armi ad energia (laser e micronde), che non solo distruggono. Queste armi contaminano e determinano mutazioni genetiche permanenti. Nei figli degli Iraqueni e dei soldati impiegati in questa guerra sono numerosissime. • Il progetto delle armi ad energia (laser e micronde) è un progetto Made in Italy, firmato Ansaldo Ricerche (gruppo Finmeccanica).

  6. Spese militari Italiane e industria militare (Finmeccanica) Finmeccanica è un gruppo italiano attivo nella difesa e nell'aerospazio; negli ultimi decenni ha progressivamente assorbito quasi tutte le aziende italiane attive in questi settori, espandendosi in modo significativo anche all'estero (soprattutto nel Regno Unito).Un prodotto italiano per eccellenza sono proprio le armi. Finmeccanica è la decima impresa di produzioni di armi nel mondo. I due terzi del pacchetto azionario di Finmeccanica sono collocati sul mercato ed un terzo è ancora proprietà del ministro del Tesoro. Naturalmente viene gestita secondo i criteri di mercato ma non v’è alcun dubbio che tragga consistenti benefici dal fatto di avere trai suoi azionisti il ministero italiano dell’economia. AREONAUTICA ELETTRONICA PER LA DIFESA ELICOTTERI ENERGIA E TRASPORTI SISTEMI DI DIFESA SPAZIO

  7. Le Priorità dell'economia Italiana L’ Italia spende in materia di difesa e di investimenti nell’industria bellica quasi il 2% del PIL più di 30 miliardi di euro, circa 560 euro procapite! Come ultimamente richiesto dagli Stati Uniti agli alleati europei, con la sola differenza che le spese per l’assistenza sanitaria in Italia, ad esempio, sono un terzo della media europea e quelle per l’educazione la metà. Ogni anno ci sono tagli in finanziaria per la sanità e per la scuola, università e ricerca, ma per la Difesa e l’apparato militare industriale ci sono continui aumenti!

  8. Basi Militari USA/NATO Basi Militari USA/NATO Basi Militari USA/NATO Le basi ed installazioni USA/NATO sul terriotorio italiano sono un totale di 113 Per una cartina dettagliatahttp://www.kelebekler.com/occ/busa.htm Aviano [Pn].La più grande base avanzata, deposito nucleare(50 ordigni) e centro di telecomunicazioni dell’USAF in Italia [almeno tremila militari e civili americani ]. Quartier generale della NATO e comando della Southern European Task Force (SETAF) della US Army sino al dicembre scorso. Da gennaio, la SETAF, che controllava le forze americane in Italia, Turchia e Grecia, è stata trasformata nel comando della componente terrestre di AFRICOM. Da questa “Base Operativa Principale” potranno partire spedizioni militari in Africa ed in Medio Oriente entro 36 ore

  9. Basi Militari USA/NATO Ghedi [Bs].Base dell’USAF, stazione di comunicazione e deposito di bombe nucleari. La base è dotata di Tornados italiani adibiti al trasporto delle bombe nucleari. Nel caso in cui venisse programmato un attacco nucleare con l’utilizzo di questi mezzi sarebbero le forse militari italiane a gestire tutta l’operazione.

  10. Basi Militari USA/NATO La Maddalena- Santo Stefano [Ss]. Base atomica USA, base di sommergibili. NapoliComando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili USA. Napoli è una città invasa da strutture militari, e uno dei principali porti per sostenere i conflitti in Medio Oriente e da Ottobre sede del comando AFRICOM Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell’Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili americani ] AGS (Alliance Ground Surveillance)un progetto da un miliardo e mezzo di euro, di cui almeno 150 milioni a carico del contribuente italiano che prevede appunto di impiegare aerei senza pilota (UAV) per le ricognizioni e la raccolta di informazioni su Africa e Medio Oriente (Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran), da destinare agli strateghi politici e militari dell’Alleanza atlantica ed ai “decision makers”.

  11. Basi Militari USA/NATO Caltagirone[Ct]. Stazione di telecomunicazioni USA. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni. Niscemi[Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy ]. L’installazione del MUOS (Mobile User Objective System, tre grandi antenne radar circolari con un diametro di 18,4 metri e due torri radio alte 149 metri) è Niscemi la località prescelta in sostituzione di Sigonella, per ridurre l'interferenza delle onde elettromagnetiche sui sistemi di bordo degli aerei, ma soprattutto per “evitare” che le emissioni possano avviare la detonazione degli ordigni presenti nella grande stazione aeronavale.

  12. Italia punta di diamante delle Guerre nucleari future: ISAF, AFRICOM si conferma che l'Italia è uno dei paesi che maggiormente investe e produce armi, contribuisce all'ISAF (International Security Assistance Force) in Afghanistan, sostenendo l'ipocrita guerra contro il terrorismo e per la democrazia proponendosi come punta di diamante per futuri scenari di guerra in Medio Oriente ed Africa. il Comando AFRICOM che ha sede a Vicenza e Napoli ha lo scopo di sviluppare nei patners africani la capacità di affrontare sfide per la sicurezza dell'Africa soprattutto a quella occidentale, ovvero impiegando gruppi di specialisti per l'addestramento di militari africani.

  13. Italia punta di diamante delle Guerre nucleari future: ISAF, AFRICOM Ma da dove nasce tutto questo interesse per l'Africa? vi sembrerà ripetitivo: il petrolio! ad oggi gli USA esportano il 15% del loro fabbisogno dall'africa occidentale, in particolare dal golfo di guinea e la previsione è che nel 2015 cresca del 25% estraendo questo petrolio sotto il dominio USA principalmente attraverso la Shall, Exxon e Mobil, dominio che viene messo in pericolo dalla ribellione delle popolazioni del Niger e dalla crescente concorrenza cinese. La Cina è il secondo patner commerciale dell'Africa dopo gli Stati Uniti, e i suoi investimenti sono in forte aumento. la concorrenza cinese agli Usa non si limita al piano economico, Pechino sostiene governi come lo Zimbabwe ai quali fornisce anche armi. Per questo giustificano la presenza di navi internazionali nelle coste del corno d'Africa per la lotta ai pirati somali.

  14. Italia punta di diamante delle Guerre nucleari future: ISAF, AFRICOM James Jones comandante supremo dell'alleanza NATO dichiara che senza un opportuno controllo l'instabilità politica in Africa potrebbe richiedere interventi reattivi e reiterati a costi enormi, come nel caso della Liberia così il nostro obiettivo strategico è quello di una espansione verso l'Europa Orientale e l'Africa. Sicuramente gli stati uniti sono alla ricerca di accrescere la loro presenza e la loro influenza in Africa. L’Occidente, ed in prima linea gli Stati Uniti, stanno impegnandosi in un incomparabile sforzo per conservare ed espandere quel dominio militare, politico ed economico e i monopoli che avevano estorto con la violenza al resto del mondo negli ultimi cinque secoli, ed il controllo delle risorse energetiche globali e il loro trasporto risultano una componente vitale di questa sconsiderata e improvvida campagna. L’Africa sta rapidamente configurandosi come il cruciale campo di battaglia di questa lotta competitiva internazionale. E l’Italia sarà il centro nevralgico operativo di questa strategia coloniale e violenta senza fine!

  15. LE FONTI www.sipri.org - www.sbilanciamoci.org Economia a mano armata 2006 www.terrelibere.org (Antonello Mangano. "Sicilia e Africa, guerre e migrazioni". terrelibere.org, 25 feb 2009) www.disarmiamoli.org (in particolare interviste video a Manlio Dinucci e articoli di Dinucci e Mazzeo) www.rainews24.it - www.peacereporter.it - http://temi.repubblica.it/limes/ http://documentiamoci.wordpress.com/ Informazioni tratte dall’ispezione condotta dall’onorevole Salvatore Cannavò a Sigonella, 31 marzo 2008.

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