1 / 50

Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi. Gianpaolo Cugola http://www.elet.polimi.it/~cugola cugola@elet.polimi.it. Sommario. Il concetto di applicazione distribuita L’architettura di una applicazione distribuita Il paradigma a scambio di messaggi

lazaro
Télécharger la présentation

Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi Gianpaolo Cugola http://www.elet.polimi.it/~cugola cugola@elet.polimi.it

  2. Sommario • Il concetto di applicazione distribuita • L’architettura di una applicazione distribuita • Il paradigma a scambio di messaggi • Il paradigma client-server • Il paradigma peer-to-peer • Internet e Intranet • Il protocollo TCP/IP • Lo sviluppo di applicazioni distribuite in Java • I socket TCP/IP in Java • L’invocazione remota di metodi in Java (RMI) Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  3. Applicazione distribuita • Definizione: • Applicazione costituita da due o più processi che eseguono in parallelo su macchine distinte connesse da una rete di comunicazione • I processi che costituiscono una applicazione distribuita cooperano sfruttando i servizi forniti dalla rete di comunicazione Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  4. Applicazione distribuita: un esempio Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  5. Internet e le applicazioni distribuite • Gli anni 90 hanno visto il boom delle tecnologie di telecomunicazione • Il caso di Internet: milioni di computer collegati in una rete unica • Effetto pratico: • Un aumento esponenziale nella richiesta di applicazioni distribuite • Principali campi di impiego delle applicazioni distribuite • Comunicazione: e-mail, web, chat, news • Supporto al lavoro collaborativo: sistemi di workgroup e workflow • Supporto alle attività commerciali: sistemi di commercio elettronico, sistemi di home banking Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  6. Architettura di una applicazione distribuita • Una applicazione distribuita è caratterizzata dalla propria architettura run-time • Definizione: • Con il termine “architettura run-time” si indica l’organizzazione dei componenti (processi) che costituiscono l’applicazione a run-time • Elementi caratteristici di una architettura • Tipologia e ruolo dei componenti • Tipologia delle connessioni Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  7. Le architetture basate su scambio messaggi • Lo scambio messaggi è il paradigma di comunicazione più semplice per lo sviluppo di applicazioni distribuite • Identifica una categoria di architetture distinte • Caratteristiche: • Ogni componente dell’applicazione possiede uno o più indirizzi • Un componente A comunica con un componente B spedendo un messaggio ad uno degli indirizzi associati a B • Principali architetture basate su scambio messaggi: • Architetture client-server • Architetture peer-to-peer • Architetture a tre livelli (three-tiered architecture) Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  8. Richiestadocumento Inviodocumento L’architettura client-server • Caratteristiche: • Componenti distinti in due tipi: client e server • I server erogano un servizio • I client sfruttano tale servizio • Comunicazioni basate su scambio messaggi • Esempio: il web • Client: il browser • Server: il demone http che fornisce i documenti ai client Browser Demone http Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  9. L’architettura peer-to-peer • Caratteristiche • Componenti indifferenziati: agiscono tanto da richiedenti di un servizio quanto da fornitori di servizio • Comunicazioni basate su scambio messaggi • Esempio: talk Blah blah blah Blah blah blah Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  10. L’architettura a tre livelli • Caratteristiche: • Tre tipologie di componenti: • Client • Server applicativo • Data base • Comunicazioni basate su scambio messaggi • Esempio: applicazioni di commercio elettronico DB Client(browser + ActiveX o Applet) Server applicativo (demone http+cgi o servlet) Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  11. Internet e Intranetuna breve panoramica delle caratteristiche e dei protocolli di comunicazione Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  12. Internet: architettura logica Serverweb Client web Serverftp Client web Rete Serverweb Client ftp Client web Serverftp Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  13. Internet: architettura fisica Host Gateway Internetprovider Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  14. ISO/OSI Internet Protocol Suite Application Telnet NFS FTP Presentation Web-NFS SMTP Session HTTP RPC Transport TCP e UDP Network IP e Protocolli di routing Data Link Non specificati Physical Internet Protocol Suite Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  15. Il protocollo IP • Caratteristiche: • protocollo connectionless • si occupa dell’instradamento e della rilevazione d’errore • Indirizzo IP: • indirizzo numerico (32 bit) univocamente associato ad una interfaccia di rete di un host • Esempio: 131.175.21.8 • I gateway hanno due o piu’ indirizzi IP diversi ed una tabella di instradamento Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  16. Gli indirizzi simbolici ed i DNS • Un indirizzo simbolico può sostituire un indirizzo IP • Un indirizzo simbolico è composto da un nome di dominio e da un nome di host • esempio: ipmel2.elet.polimi.it • Il file hosts: • esempio: 127.0.0.1 localhost 131.175.21.8 www.polimi.it 131.175.21.1 ipmel2 ipmel2.elet.polimi.it • I Domain Name Servers (DNS): • costituiscono un data base distribuito per i nomi simbolici • permettono l’associazione nome simbolico/indirizzo IP Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  17. Il protocollo TCP • Caratteristiche: • protocollo connection-oriented (indirizzo IP + porta TCP) • fornisce un servizio full-duplex, con acknowledge e correzione d’errore • Due host connessi su Internet possono scambiarsi messaggi attraverso canali TCP • TCP costituisce l’infrastruttura di comunicazione della maggior parte dei sistemi basati su scambio messaggi su Internet Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  18. Il protocollo UDP • Caratteristiche: • protocollo connectionless (indirizzo IP + porta UDP) • fornisce un servizio di correzione d’errore • Non assicura la consegna nè, tantomeno, l’ordine di invio (unreliable, best-effort protocol) • Utilizzato nelle applicazioni client-server di tipo richiesta/risposta • Esempi: NFS, DNS Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  19. Intranet • Il boom di Internet ha favorito la diffusione del protocollo TCP/IP anche in ambito locale • Intranet: rete locale basata sui protocolli di Internet (TCP/IP) Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  20. Lo sviluppo di applicazionidistribuite basate su scambio messaggi in Java Socket TCP e UDP, RMI Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  21. Socket TCP e UDP • Con il termine “socket” si indica un’astrazione del sistema operativo per modellare la comunicazione tramite TCP o UDP • Nati in ambiente Unix BSD (1982) • Disponibili su tutte le piattaforme • Le librerie per la gestione dei socket sono fornite con tutti i principali linguaggi di programmazione Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  22. P3 Socket TCP: meccanismo di funzionamento Server Client P1 P2 Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  23. Socket UDP: meccanismo di funzionamento Server Client P1 P2 Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  24. Socket TCP e UDP in Java • Le classi per la gestione dei socket (TCP o UDP) sono parte del package java.net • Classi principali • Classi di uso generale • InetAddress • Socket TCP • ServerSocket • Socket • Socket UDP • DatagramSocket • MulticastSocket • DatagramPacket Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  25. La classe InetAddress • Descrive un indirizzo IP • Non ha costruttori pubblici • Metodi principali • public static InetAddress getByName(String host) • public static InetAddress getLocalHost() • public String getHostAddress() • public String getHostName() • public boolean isMulticastAddress() Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  26. La classe ServerSocket • Usata dal lato server • Costruttore principale: • public ServerSocket(int port) • Metodi principali: • public synchronized void setSoTimeout(int timeout) • permette di scegliere un timeout per la accept (in millisecondi) • public synchronized int getSoTimeout() • public Socket accept() • bloccante se timeout=0 • public InetAddress getInetAddress() • public int getLocalPort() • public void close() Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  27. La classe Socket • Costruttori principali: • public Socket(String host, int port) • public Socket(InetAddress host, int port) • Metodi principali: • public InetAddress getInetAddress() • public InetAddress getLocalAddress() • public int getPort() • public int getLocalPort() • public InputStream getInputStream() • public OutputStream getOutputStream() • public void close() • public synchronized void setSoTimeout(int timeout) • permette di scegliere un timeout per la lettura dei byte dall’InputStream associato (in millisecondi) • public synchronized int getSoTimeout() Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  28. La classe DatagramSocket • Usata per inviare e ricevere messaggi UDP • Costruttori principali • public DatagramSocket() • public DatagramSocket(int port) • Metodi principali • public void close() • public void connect(InetAddress address, int port) • public void disconnect() • public void setSoTimeout(int timeout) • public int getSoTimeout() • public void receive(DatagramPacket p) • public void send(DatagramPacket p) Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  29. La classe MulticastSocket • Usata per inviare e ricevere messaggi multicast • Sottoclasse della classe DatagramSocket • Costruttori principali • public MulticastSocket() • public MulticastSocket(int port) • Metodi principali • public void joinGroup(InetAddress mcastaddr) • public void leaveGroup(InetAddress mcastaddr) • public void send(DatagramPacket p, byte ttl) • public void setTimeToLive(int ttl) • public byte getTimeToLive() Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  30. La classe DatagramPacket • Rappresenta un messaggio UDP • Costruttore principale • public DatagramPacket(byte[] buf, int length) • Metodi principali • public InetAddress getAddress() • public int getPort() • public byte[] getData() • public void setData(byte[] buf) • public int getLength() • public void setLength(int length) Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  31. Applicazioni client-server basate su socket TCP: schema di funzionamento • L’applicazione “server” rimane in attesa su una porta logica • L’applicazione “client” apre una connessione verso la macchina sulla quale gira il server specificando la porta • Il server riceve la connessione e apre una canale di comunicazione • Caso 1: • Il server riceve il messaggio inviato dal client, lo interpreta e svolge il servizio richiesto inviando l’eventuale risposta • Al termine si rimette in attesa di nuove connessioni • Caso 2: • Il server crea un nuovo thread incaricato di gestire la connessione e si rimette in attesa di nuove connessioni Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  32. import java.net.*; import java.io.*; public class ServerTCP { public static void main(String[] args) { ServerSocket sSock = null; try {sSock = new ServerSocket(4444); } catch (IOException e) { System.out.println("Could not listen on port: 4444, "+e);System.exit(-1); } Socket sock = null; while(true) { try { sock = sSock.accept(); new ServerThread(sock).start(); } catch (IOException e) { System.out.println("Accept failed, " + e); System.exit(1); } } } } class ServerThread extends Thread { Socket sock; public ServerThread(Socket sock) { this.sock=sock; } public void run() { String inputLine; try { BufferedReader br= new BufferedReader( new InputStreamReader( sock.getInputStream())); while((inputLine=br.readLine())!=null){ System.out.println(inputLine); if (inputLine.equals("Bye.")) break; } br.close(); sock.close(); }catch (IOException e) {e.printStackTrace();} } } I socket TCP: un esempio - 1 Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  33. I socket TCP: un esempio - 2 import java.io.*; import java.net.*; public class ClientTCP { public static void main(String[] args) { Socket sock=null; OutputStreamWriter osw=null; try{ sock=new Socket(args[0],4444); osw=new OutputStreamWriter(sock.getOutputStream()); } catch(IOException e) { System.out.println("Error opening socket, "+e); System.exit(-1); } try{ osw.write(args[1]); osw.write("Bye."); osw.close(); sock.close(); } catch(IOException e) { System.out.println("Error sending message, "+e); System.exit(-1); } } } Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  34. I socket UDP: un esempio - 1 import java.net.*; public class ServerUDP { public static void main(String[] args) { DatagramSocket sock = null; String mess=null; DatagramPacket pack = new DatagramPacket(new byte[128],128); try { sock = new DatagramSocket(4444); } catch (SocketException e) { System.out.println("Error opening socket, "+e); System.exit(-1); } while(true) { try { sock.receive(pack); } catch (java.io.IOException e) { System.out.println("Error receiving packet, " + e); System.exit(-1); } mess=new String(pack.getData()); System.out.println(mess); if (mess.equals("Bye.")) break; } sock.close(); } } Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  35. I socket UDP: un esempio - 2 import java.net.*; public class ClientUDP { public static void main(String[] args) { DatagramSocket sock = null; DatagramPacket pack = null; try{ sock=new DatagramSocket(); sock.connect(InetAddress.getByName(args[0]), 4444); } catch(java.io.IOException e) { System.out.println("Error opening socket, "+e); System.exit(-1); } try{ byte[] buf=args[1].getBytes(); pack=new DatagramPacket(buf,buf.length); sock.send(pack); } catch(java.io.IOException e) { System.out.println("Error sending message, "+e); System.exit(-1); } sock.disconnect(); sock.close(); } } Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  36. Le altre classi del package java.net • Il package java.net fornisce altre classi per: • usare gli URL • sfruttare il protocollo HTTP • Autenticare un utente Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  37. Dai socket alla Remote Method Invocation • I socket TCPe UDP forniscono un valido strumento per la programmazione di applicazioni distribuite... • ... ma risultano talvolta di difficile utilizzo • Occorre definire un “protocollo” per l’invio delle richieste di servizio e delle risposte... • ... con relativa codifica e decodifica dei parametri in sequenze di byte • La Remote Method Invocation (RMI) permette di superare tali limiti Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  38. Remote Method Invocation • Attraverso i servizi RMI è possibile invocare metodi su un oggetto remoto come se si trattasse di un oggetto locale • Un oggetto remoto è ogni oggetto che implementi una interfaccia che estende l’interfaccia java.rmi.Remote • Gli oggetti remoti si comportano come gli oggetti tradizionali • è possibile passare riferimenti ad oggetti remoti nelle chiamate a metodo • La differenza principale riguarda il passaggio di parametri non remoti a metodi di oggetti remoti • il passaggio è fatto per copia (i parametri devono essere serializzabili) • Lo stesso vale per i valori di ritorno restituiti da metodi di oggetti remoti Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  39. lookup bind invoke Server_Skel Server_Stub IntServer IntServer RMI: schema di funzionamento host A host B rmiregistry Client Server Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  40. Implementazione di una applicazione client/server basata su RMI: server - 1 • Si crea una interfaccia che descriva i servizi forniti dal server • l’interfaccia deve estenderejava.rmi.Remote • tutti i metodi devono dichiarare di sollevare l’eccezione java.rmi.RemoteException Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  41. Implementazione di una applicazione client/server basata su RMI: server - 2 • Si implementa il server • come sottoclasse di java.rmi.server.UnicastRemoteObject • oppure come classe “generica” che reimplementi i metodi equals, hashCode e toString in maniera da mantenere la semantica corretta in ambito distribuito • in tal caso il server deve essere esplicitamente esportato per essere visibile ai client, invocando il metodo:java.rmi.server.UnicastRemoteObject.exportObject • il server può essere registrato sul rmiregistry attraverso un nome simbolico nella forma “//host:porta/nome” • il server dovrebbe impostare come security manager un RMISecurityManager Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  42. Implementazione di una applicazione client/server basata su RMI: server - 3 • Si compila il server • Si creano le classi stub e skeleton attraverso il compilatore rmic • Si lancia l’applicazione rmiregistry • Si lancia il server Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  43. Implementazione di una applicazione client/server basata su RMI: client • Si implementa il client • Il client ottiene un riferimento all’oggetto remoto • passato da altri oggetti • ottenuto accedendo allo rmiregistry • Il client può invocare tutti i metodi elencati nell’interfaccia remota implementata dal server • Per il client non occorre alcun processo di compilazione speciale Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  44. Implementazione di una applicazione client/server basata su RMI: rmiregistry • Il rmiregistry fornisce un servizio di directory per RMI • Un server RMI si può registrare su un rmiregistry attraverso un nome simbolico • Un client RMI può: • ottenere un riferimento ad un server RMI indicando il nome simbolico • chiedere la lista dei server disponibili • Tali servizi sono realizzati attraverso le classi: • java.rmi.Naming • java.rmi.registry.LocateRegistry • java.rmi.registry.Registry • e attraverso l’eseguibile rmiregistry Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  45. Esempio RMI: l’interfaccia del server import java.rmi.*; public interface RMIServer extends Remote { public void print(String s) throws RemoteException; } Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  46. Esempio RMI: l’implementazione del server import java.rmi.*; import java.rmi.server.UnicastRemoteObject; public class RMIServerImpl extends UnicastRemoteObject implements RMIServer { public static void main(String[] args) { try { System.setSecurityManager(new RMISecurityManager()); RMIServerImpl server = new RMIServerImpl(); Naming.rebind("polimi/RMIServer", server); System.out.println("Server bound"); } catch (Exception e) { e.printStackTrace(); } } public RMIServerImpl() throws RemoteException {} public void print(String s) throws RemoteException { System.out.println(s); } } Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  47. Esempio RMI: il client import java.rmi.*; public class RMIClient { public static void main(String[] args) { try { System.out.println("Looking up server..."); RMIServer server = (RMIServer) Naming.lookup("rmi://"+args[0]+"/polimi/RMIServer"); System.out.println("Server bound..."); server.print("prima prova"); server.print("seconda prova"); } catch (Exception e) { e.printStackTrace(); } } } Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  48. Esempio RMI: la compilazione • javac RMIServerImpl.java • compila il server • javac RMIClient.java • compila il client • rmic RMIServerImpl • crea le classi RMIServer_Skel e RMIServer_Stub • rmiregistry • lancia il registry • java RMIServerImpl • lancia il server • java RMIClient localhost • lancia il client dicendo di collegarsi a localhost Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  49. Il deployment • Le classi stub devono essere accessibili al client (attraverso un opportuno class loader) • Il caso delle applet • le classi stub devono essere inserite nella stessa directory della classe dell’applet (sul server http) • il classloader usato è AppletClassLoader • il server RMI deve girare sullo stesso host su cui gira il server http dal quale viene scaricata l’applet Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

  50. Domande? Lo sviluppo di applicazioni distribuite secondo il paradigma a scambio di messaggi

More Related