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SIRA e PFR

SIRA e PFR. Storia, servizi, potenzialità del SIRA della Toscana, accesso al suo patrimonio conoscitivo tramite il PFR. Premesse.

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Presentation Transcript


  1. SIRA e PFR Storia, servizi, potenzialità del SIRA della Toscana, accesso al suo patrimonio conoscitivo tramite il PFR

  2. Premesse Le attività di Governo dell'Ambiente, del Territorio e la definizione delle politiche Sanitarie , Sociali, Economiche richiedono la disponibilità di patrimoni conoscitivi affidabili sui cui poggiare le decisioni. La Regione Toscana si è dotata nel tempo di diversi Sistemi Informativi specificatamente delegati alla raccolta, validazione, integrazione di dati utili alle proprie esigenze conoscitive: Sistema Informativo Regionale, Sistema Statistico, Sistema Informativo Sanitario, Sistema Geografico Regionale, Sistema Idrografico Regionale, Sistema Informativo Regionale Ambientale, ecc. Si è venuto delineando un contesto di forte frammentazione delle competenze di formazione dei patrimoni conoscitivi: tale situazione favorisce una maggiore capacità operativa, grazie anche ad una marcata specializzazione, ma produce come effetto collaterale una maggiore difficoltà di integrabilità e coerenza dei dati raccolti dai diversi Soggetti. Per quanto attiene specificatamente le problematiche della conoscenza relativamente all'ambiente, si è sempre più evidenziata la necessità di poter ancorare le scelte e le decisioni operate ai diversi livelli istituzionali ad un riferimento informativo unico e coerente. Questo è il ruolo che la Giunta Regionale ha inteso attribuire al SIRA nell'ambito di quanto previsto dalla Legge 66 del 18 aprile 1995, istitutiva dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana.

  3. Informazione ambientale Ai sensi dell'art. 2,co. 1 del D.lgs. 195/06, per "informazione ambientale" si intende "qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente: 1) lo stato degli elementi dell'ambiente, quali l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali, compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la diversita' biologica ed i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati, e, inoltre, le interazioni tra questi elementi; 2) fattori quali le sostanze, l'energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell'ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell'ambiente, individuati al numero 1); 3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonche' le attivita' che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attivita' finalizzate a proteggere i suddetti elementi; 4) le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale; 5) le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attivita' di cui al numero 3); 6) lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d'interesse culturale, per quanto influenzabili dallo stato degli elementi dell'ambiente di cui al punto 1) o, attraverso tali elementi, da qualsiasi fattore di cui ai punti 2) e 3);"

  4. Monitoraggi manuali ed automatici Censimenti, rilevazioni e repertori Catasti delle fonti di pressione e caratterizzazione delle loro emissioni Esiti delle attività di controllo Siti contaminati Detenzione di sostanze pericolose Produzione e gestione rifiuti La conoscenza dell’ambiente La conoscenza ambientale, che sino ad oggi era fondamentalmente rappresentata essenzialmente dai dati derivanti da attività di monitoraggio, viene ad essere inglobata in una visione più ampia ove questi rappresentano solo ed esclusivamente uno dei tre elementi fondamentali che, assieme alla caratterizzazione delle emissioni di inquinanti ed alla modellazione dei processi di diffusione, trasporto e trasformazione chimica/degradazione biologica degli inquinanti, contribuiscono alla valutazione della qualità dell'ambiente e della ecosostenibilità delle pressioni. STATO PRESSIONI

  5. Cosa indica il PRAA 2007-2010 per SIRA ARPAT svolge quel complesso di azioni atte a promuovere gli obiettivi del Piano contribuendo al miglioramento sostanziale e misurabile dell'ambiente mediante la distribuzione di informazioni puntuali, mirate, pertinenti ed affidabili ai responsabili decisionali ed al pubblico. La conoscenza dello stato dell’ambiente e delle sue criticità costituisce elemento determinante per l’azione di governo del territorio e, nello stesso tempo, per il processo di partecipazione da parte della società civile. L’esigenza di conoscenza che ne deriva richiede la disponibilità di un sistema di produzione dati, ma anche di raccolta, elaborazione e gestione delle informazioni, anche prodotte da soggetti diversi, organizzato ed ottimizzato allo scopo. ARPAT dovrà quindi perseguire, da un lato la qualità del dato ambientale e dall’altro la sua disponibilità e diffusione, in forma organizzata e fruibile, ai soggetti interessati. SIRA experts at work

  6. Macrobiettivi – Aria, acQua, Suolo/rifiuti, Energia

  7. Macrobiettivi – Aria, acQua, Suolo/rifiuti, Energia

  8. Macrobiettivi – Aria, acQua, Suolo/rifiuti, Energia

  9. Obiettivi trasversali – Aria, acQua, Suolo/rifiuti, Energia

  10. Acqua Monitoraggio ambientale acque superficiali interne Monitoraggio ambientale acque marine costiere Monitoraggio acque superficiali a specifica destinazione (acque dolci dest.alla produzione di acqua potabile; acque dest.alla balneazione; acque dolci dest.alla vita dei pesci; acque dest.alla vita dei molluschi) Monitoraggio ambientale acque sotterranee Acque Reflue Urbane (scarichi civili, fognature pubbliche depurate/non depurate) Acque Reflue Industriali (scarichi produttivi, zootecnici, frantoi) Catasto pozzi e derivazioni superficiali Catasto impianti di depurazione delle acque reflue urbane Catasto Corpi Idrici Superficiali Catasto Corpi Idrici Sotterranei - stratigrafie ed individuazioni acquiferi significativi regionali Analisi acque destinate al consumo umano

  11. Formazione dei dati - Acqua Monitoraggio ambientale acque superficiali interne Monitoraggio ambientale acque marine costiere Monitoraggio acque superficiali a specifica destinazione (acque dolci dest.alla produzione di acqua potabile; acque dest.alla balneazione; acque dolci dest.alla vita dei pesci; acque dest.alla vita dei molluschi) Monitoraggio ambientale acque sotterranee Acque Reflue Urbane (scarichi civili, fognature pubbliche depurate/non depurate) Acque Reflue Industriali (scarichi produttivi, zootecnici, frantoi) Analisi acque destinate al consumo umano ARPALAB Catasto pozzi e derivazioni superficiali, stratigrafie – Geni Civili/Province Catasto impianti di depurazione delle acque reflue urbane - Censimento a cura dei Dip.ti ARPAT Catasto Corpi Idrici Superficiali – RT SGR e Aut.Bacino Arno Catasto Corpi Idrici Sotterranei ed individuazioni acquiferi significativi regionali – RT e SIRA

  12. Risorsa acqua Occorrono conoscenze rispetto alle piogge, alle falde, ai corpi idrici, agli scarichi, alla qualità, alla quantità, ai consumi, agli usi: le competenze sono distribuite tra più Soggetti, e la corretta conoscenza e amministrazione della risorsa “Acqua” può venire solo dalla piena integrazione delle diverse competenze e patrimoni informativi. E tali patrimoni informativi possono essere analizzati efficacemente solo facendo ricorso a modelli matematici complessi e tecnologie GIS.

  13. Il portale: diffusione del dato ambientale Il patrimonio conoscitivo raccolto deve anche essere accessibile. Anzi, il D.Lgs. n. 195 del 19 agosto 2005, che ha dato attuazione alla Direttiva 2003/4/CE nel nostro ordinamento, riconosce grande rilevanza del ruolo attivo delle autorità pubbliche nella diffusione dell’informazione ambientale.

  14. http://sira.arpat.toscana.it/ Aria Banche dati Acqua Report Suolo e rifiuti Mappe Energia ed Agenti Fisici

  15. Banche dati Dichiarazioni MUD Scarico dati monitoraggio acque Impianti di gestione rifiuti Scarico dati monitoraggio aria Catasto aziende ed unità locali Impianti di RadioComunicazione Siti contaminati

  16. Dati divulgati Dati analitici (Aria, Acqua) Alcuni catasti (Siti contaminati, Impianti Gestione Rifiuti) Sintesi (report, statistiche) Esiti attività di monitoraggio (es. centraline FUB) Esiti attività di controllo (es. Geotermia: controlli ai camini) Dati con accesso ristretto Dichiarazioni MUD (CF, tel, LR) Dati Impianti RC (caratteristiche tecniche, antenne) Aziende Seveso (raggi di rischio, sostanze stoccate) Registro Imprese (dati “in vendita”) Criticità: cosa è divulgabile?

  17. Report Report dati monitoraggio acque Report dati impianti di radiocomunicazione Report dati monitoraggio acque balneaz. Report dati geotermia Report dati monitoraggio aria

  18. Mappe Impianti gestione rifiuti Unità locali R.I. Reti monitoraggio acque Siti contaminati Impianti di depurazione Aziende a rischio di incidente rilevante Reti monitoraggio aria Impianti di RadioComunicazione Piani Classificazione Acustica Biomonitoraggio lichenico

  19. Impianti di depurazione

  20. Balneabilità acque interne e costiere

  21. Le statistiche La statistica richiesta può essere ottenuta in formato HTML….

  22. Le statistiche … o in formato XML. La chiamata può essere effettuata anche passando i parametri di selezione (del territorio, dell’anno, ecc.) all’interno della URL. In tal modo possono essere impostati Hyperlink, ad esempio in una pagina del sito WEB di una Provincia, che chiamano specifici indicatori, filtrati sul territorio di interesse, rendendo trasparente a chi richiede la statistica il fatto che la richiesta viene inoltrata al SIRA dell’ARPAT, che provvede a fornire la pagina HTML con i dati desiderati.

  23. Ipercubi

  24. Ipercubi: generazione della URL

  25. Anaconda Ambiente di Navigazione e Condivisione Dati Ambientali: è una applicazione che consente di visionare quali banche dati siano disponibili (sia per i monitoraggi che, prossimamente, per alcuni catasti), ed operare delle selezioni spaziali e temporali dei dati di interesse, per poi scaricarli sul proprio computer, in formato XML o CSV. Consente, ad utenti appositamente registrati, di acquisire facilmente e velocemente copia dei dati ambientali del SIRA.

  26. Filtri di selezione

  27. Alcyone

  28. http://sira.arpat.toscana.it/ Vi è stata una costante crescita sia dei servizi informativi disponibili, sia del gradimento da parte degli utenti (P.A. e cittadini). Il portale ha contribuito ad accrescere la credibilità dello stesso SIRA nei confronti degli Enti Locali della Toscana (aumenta la percepibilità del lavoro che si svolge).

  29. GIS e modellistica I dati ambientali, raccolti sotto forma di informazioni georeferenziate, e di cui è in qualche modo nota la localizzazione o l’ambito territoriale di riferimento, consentono analisi qualitative o quantitative mediante l’utilizzo di strumenti GIS o di modellistica. In tal modo diventa possibile “costruire” una nuova conoscenza mediante specifiche elaborazioni dei dati disponibili. L’utilizzo di strumenti GIS ed in particolare di modelli consente la massima valorizzazione di un Sistema Informativo Territoriale, e il massimo sfruttamento del patrimonio conoscitivo raccolto.

  30. Cromo VI in Val di Cecina Nel mese di Luglio nell’ambito della caratterizzazione di un ex-insediamento produttivo sito in Cecina, ARPAT ha evidenziato la presenza del Cr VI nelle acque sotterranee, presenza poi confermata anche su di un pozzo adiacente collegato alla rete acquedottistica del luogo come sul più vicino punto di prelievo delle acque potabili. Sulla base di questi dati il Dipartimento di Livorno ha inoltrato ai competenti organi istituzionali la segnalazione della situazione di contaminazione ai sensi del D.Lgs. 152/06. In seguito a tale comunicazione ed ai relativi atti da parte degli Enti, il Sindaco del Comune di Cecina disponeva, con propria ordinanza, l’inibizione all’uso di tali pozzi. Il Dipartimento di Livorno disponendo di una serie di dati storici relativi al Cromo totale nelle acque sotterranee di tutto il territorio di competenza ha prodotto un analisi che ha permesso di evidenziare ulteriori zone, tra cui quella di cui sopra, in cui la concentrazione di Cromo totale assume valori significativi sebbene sempre al di sotto dei limiti di 50 µg/l. Da tutte le indagini successive condotte sulla Pianura Costiera si evince una estesa presenza di Cromo VI

  31. L’individuazione di possibili fonti ed anomalie di livello regionale sono state indagate tramite l’elaborazione dei dati di Cromo totale rilevati nel periodo 2002-2005 dalle reti di monitoraggio dei corpi idrici significativi sotterranei e superficiali. L’elaborazione statistica e rappresentazione GIS ha evidenziato la notevole singolarità, nel panorama regionale, dei due acquiferi costieri. Sulla stessa tavola furono riportati gli affioramenti di rocce verdi (molto ricche in Cromo). In un caso documentato dalla letteratura infatti, nella vicina provincia di la Spezia, erano state notate acque sotterranee con concentrazioni significative di Cromo esavalente di origine naturale. La presenza di Cromo VI è stata confermata nelle sorgenti ofiolitifere presenti in Val di Cecina come in altre parti della Regione (Galceti di PO ed Anghiari di AR) L’ipotesi di una origine naturale “geologica” del Cromo VI è ancora allo studio per una sua definitiva validazione. E’ certo che in aree interessate dagli affioramenti delle rocce ofiolitiche, possono verificarsi le condizioni per un generalizzato innalzamento del cosiddetto “fondo caratteristico” nei suoli e nei terreni in genere come nei sedimenti alluvionali del F.Cecina e che costituiscono gli Acquiferi Costieri.

  32. Scarichi e punti di monitoraggio Per perseguire l’uso sostenibile della risorsa è auspicabile la partecipazione ai processi programmatori e decisionali di tutti quei soggetti titolari di funzioni, anche solo di segmenti della “politica idrica”. Questo significa che per decidere con la massima consapevolezza, è indispensabile “sfruttare” tutte le conoscenze e le competenze disponibili. L’utilizzo del Sistema delle Acque come repository idoneo all’innesto di una logica di analisi dei flussi, basata sia su tecnologie di network analysis che di map-algebra, non può che risultare una scelta positiva nel supportare le scelte decisionali, favorendo solidità e comprensibilità delle valutazioni che portano alla formazione del parere tecnico in merito alla ecosostenibilità di nuovi scarichi o alla definizione di strategie per il miglioramento dello stato ambientale di corpi idrici. Nell’ambito del progetto INTERREG/AQUAMED il SIRA con ETELNET, società leader in ambito toscano, ha progettato e realizzato un interessante toolbar GIS per l'analisi territoriale ai fini della valutazione della correlazione tra pressione e stato dei corpi idrici anche come sistemi di supporto alle azioni politiche.

  33. Censimento scarichi diretti nell’Ambiente Nell’ambito del "Protocollo di Intesa per il raggiungimento degli standard qualitativi previsto dal Piano di Tutela delle Acque della Regione" una interessante fonte dati prodotta da tutti gli ATO ha riguardato il Censimento dei Punti di Scarico diretti nell'Ambiente per scarichi fognari non depurati per abitati minori di 2.000 AE. Il censimento condotto da parte dei Gestori ha rilevato numerosi punti di Scarico ed informazioni importanti in merito a: => Localizzazione dello scarico in scala 1:5.000, => Parametri Tecnici => Provenienza dello scarico => Trattamento (Soluzioni Progettuali di riferimento individuate, Numero di AE, Costo totale per la realizzazione) Dall’altra parte la Regione Toscana ha caratterizzato lo stato ambientale delle acque superficiali e sotterranee della Regione individuando i Corpi Idrici. L’esigenza del Protocollo d’Intesa era quella di selezionare, ai fini di una opportuna graduazione degli interventi nel tempo, quegli scarichi più prossimi e più impattanti ai corpi idrici con stato ambientale non buono. L'idea è stata quella tramite il Sistema delle Acque di RT di legare in modo dinamico le due fonti dati ai fini della comparazione di indicatori da un lato all'altro.

  34. Le operazioni di interrogazione ed analisi messe a disposizione dell'utente: • selezione di tutti gli scarichi relativi ad una determinata stazione e/o corpo idrico; • visualizzazione del percorso tra uno scarico e il corpo idrico ricettore di interesse e calcolo della relativa distanza lungo il flusso; • per un determinato corpo idrico e/o stazione calcolo di indici predefiniti relativi ai fattori di pressione, come: • pressione espressa in AE degli scarichi che si immettono nel corpo idrico selezionato (somma degli AE di tutti gli scarichi), • costo complessivo per l'adeguamento degli scarichi che si immettono nel corpo idrico selezionato (somma del costo per i singoli scarichi). Implementazione del Sistema delle Acque Superficiali nell'ambito del Progetto INTERREG – ACQUAMED. Sviluppo di funzionalità GIS

  35. Implementazione del Sistema delle Acque Superficiali nell'ambito del Progetto INTERREG – ACQUAMED. Sviluppo di funzionalità GIS.

  36. Analisi territoriale L’analisi del contesto territoriale, tramite la toolbar, progettata dal SIRA e realizzata da Etelnet nell’ambito del progetto Aquamed, consente di mettere in relazione un tratto di corpo idrico, caratterizzato da un ben preciso stato ecologico (es.: tramite l’indice SECA (Stato Ecologico Corsi d’Acqua) che si ottiene dall’incrocio dei due indici LIM (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e IBE (Indice Biotico Esteso)), con gli scarichi che lo interessano, a loro volta caratterizzati dai rispettivi carichi inquinanti e costi di mitigazione, consentendo di definire delle priorità di intervento per la sua bonifica e miglioramento qualitativo. L’utlizzo di tali tecnologie, per cui il SIRA della Toscana risultra trai centri di eccellenza a livello nazionale, consente, con efficacia ed in maniera documentabile, di supportare le decisioni sia per investimenti per la bonifica, che per valutare la ecocompatibilità di nuovi scarichi. Creazione di una tabella riepilogativa del contributo degli scarichi selezionati dalla procedura espressi in AE e suddivisi per corpo idrico.

  37. Le applicazioni del SIRA Il personale tecnico del SIRA è coinvolto nella progettazione e nella gestione delle applicazioni informatiche per la raccolta, gestione, uso del patrimonio informativo ambientale, funzionale alle esigenze conoscitive degli Enti con competenza di governo del territorio, e della stessa Agenzia per poter svolgere con maggiore efficacia ed efficienza i propri compiti istituzionali finalizzati alla protezione dell’ambiente. Per tali compiti sono richieste peculiari competenze, multidisciplinarietà, lavoro di squadra.

  38. La piramide dei dati Processi Direzionali: se concorrono alla definizione degli obiettivi strategici. Processi Gestionali: se concorrono alla traduzione degli obiettivi in criteri di gestione ed effettuano il controllo del raggiungimento di tali obiettivi. Processi Operativi: se concorrono all’attuazione degli obiettivi. La quantità ed il dettaglio delle informazioni necessarie è significativamente diverso ai diversi livelli. Le esigenze conoscitive dei processi direzionali, ad esempio, richiedono il popolamento di indicatori che con estrema sintesi riescano a veicolare enormi quantità di "informazione".

  39. Perseguire la qualità del dato Strategia che il SIRA cerca di perseguire è la progettazione di strumenti di informatizzazione in modo da catturare il dato durante i processi che lo producono: ad esempio ARPALAB a supporto delle attività di laboratorio. Attraverso una reingegnerizzazione dei processi operativi si garantisce una efficace costruzione del dato, adeguato a supportare le esigenze conoscitive anche dei processi decisionali e gestionali.

  40. Perseguire la qualità del dato Anche per supportare i processi operativi delle Province per l’autorizzazione di nuove pressioni ambientali (scarichi, emissioni, spandimento fanghi, gestione rifiuti) erano state sviluppate procedure in grado di catturare il dato di interesse del SIRA e di garantire il popolamento di indicatori di sintesi per I processi gestionali e decisionali. Purtroppo le Province Toscane non hanno utilizzato il SW fornito gratuitamente.

  41. WebImpianti ARPAT sta ora realizzando il sistema WebImpianti, che sostituirà le applicazioni a suo tempo sviluppate per le Province (e da queste mai usate). I tempi sono maturi per impostare tale sistema intorno ad una Anagrafica centrale e comune ai diversi settori tematici: la stessa APAT si sta attrezzando per la realizzazione di una “Anagrafica Intertematica”, nell’ambito del progetto Ca.Ri.Na. (Catasto dei Rifiuti Nazionale). Lo scopo è di avere un riferimento ufficiale ed univoco per tutte le Aziende di interesse “ambientale”, perseguendo una efficace integrazione dei dati su base anagrafica. Ed a questa anagrafe associare tutte le informazioni utili a documentare il più esaustivamente possibile ciascuna azienda.

  42. L’idea è poter associare a ciascuna entità, univocamente definita, tutte le conoscenze acquisite nel corso delle diverse attività: istruttorie, ispezioni… e poter costruire uno schedario informatizzato in cui inserire tutte le informazioni che, nelle più diverse maniere, si vanno raccogliendo relativamente alle Aziende disseminate nel territorio. Aziende a rischio di incidente rilevante, aziende che gestiscono rifiuti, aziende che detengono PCB, aziende che emettono in atmosfera, che scaricano in corpi idrici, che consumano energia, acqua, che producono rifiuti…. Condividendo l’accesso (e potenzialmente il popolamento) del sistema anche con Province, ASL, ecc.

  43. Si vuole costruire un nucleo centrale con tutti i dati anagrafici (da gestirsi con le opportune storicizzazioni, a seguito di cessazioni, cessioni, cambi di ragione sociale, ecc.) delle Aziende, delle loro Unità Locali, e, ove opportuno e necessario, degli impianti presenti presso ciascuna Unità Locale. Su tale struttura si andranno ad aggiungere una serie di moduli, implementabili nel tempo, destinati ad accogliere e gestire i dati tecnici (anch’essi storicizzati) relativi ad una particolare “prospettiva”: in tal modo si può garantire sempre una visione “integrata” della azienda.

  44. Un primo impianto della componente anagrafica sarà costruito a partire dalle anagrafiche delle dichiarazioni MUD o dalle anagrafiche del Registro Imprese (entrambe le banche dati sono disponibili), ed a questo, in prima battuta, riferire tutti i dati tecnici disponibili relativamente alle attività di gestione rifiuti, di detenzione PCB, e, prossimamente, di produzione rifiuti (MUD). Insomma, per cominciare, i dati della Sezione del Catasto Rifiuti.

  45. A tale Catasto, poi, i colleghi dei Dipartimenti potranno associare tutti i dati raccolti in occasione delle attività istruttorie, in occasione di progetti di approfondimento conoscitivo e di controllo (es.: Progetto 14), o derivanti dagli esiti di attività analitiche (dei rifiuti stoccati, ma anche dei prodotti delle attività di gestione, piuttosto che, in futuro, delle emissioni o degli scarichi). Tale Catasto troverà poi un naturale utilizzo anche come riferimento per altri “strumenti di gestione di informazione”, dal sistema di protocollazione e gestione documentale, al sistema di rilevamento attività, o per agganciarvi eventuali campioni gestiti con ARPALAB, ecc. Come, in prospettiva, deve sempre di più avvenire anche per il Catasto dei corpi idrici, il Catasto dei Siti Contaminati, ecc.

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