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QUADRATOVIOLA

QUADRATOVIOLA. Il Gruppo Capra è un team informale di omeopati esperti e di ricercatori in varie Scienze, che dal 2010 si scambiano dati di studio. È un team transdisciplinare che vorrebbe cambiare il modo di capire, insegnare e praticare la Medicina Omeopatica, per ottenere

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Presentation Transcript


  1. QUADRATOVIOLA

  2. Il Gruppo Capra è un team informale di omeopati esperti e di ricercatori in varie Scienze, che dal 2010 si scambiano dati di studio. È un team transdisciplinare che vorrebbe cambiare il modo di capire, insegnare e praticare la Medicina Omeopatica, per ottenere a) un perfezionamento degli standard interni al paradigma omeopatico, b) un miglioramento degli standard di comprensibilità dell’Omeopatia nelle Scienze. • Il suo metodo di lavoro associa a) il rigore nell’analisi della letteratura omeopatica e dell’esperienza clinica degli omeopati, per raggiungere un consenso sempre più vasto nella comunità omeopatica mondiale, b) un linguaggio condiviso interdisciplinariamente, in confronto aperto con tutte le Scienze.

  3. Ciro D’Arpa (Società Italiana di Medicina Omeopatica, Scuola di Medicina Omeopatica di Verona), Albarosa Mazzi (Scuola di Medicina Omeopatica di Verona) • IL CONTRIBUTO DELL’OMEOPATIA AI NUOVI MODELLI PATOGENETICI IN MEDICINA Congresso FIAMO, Chianciano, Marzo 2012 • Alcuni Ringraziamenti: Fritjof Capra, Maurizio Trionfi, Paolo Bellavite per l’analisi sistemica dell’Omeopatia Vittorio Elia, Claudio Cardella, (Luc Montaignier) per gli studi sull’informazione dell’acqua Ernesto Burgio per l’Epigenetica Lucia Gasparini per la Pnei Fiorella Cerami per le Neuroscienze Elena Tonini, Giuseppe Fagone per la filologia dell’Organon Elio Sermoneta, per la clinica delle acque informate Raffaella Pomposelli, Francesco Marino per la clinica omeopatica E, particolarmente, Paolo Benedetti per lo studio su Hahnemann-“Le Malattie Croniche” e sui meccanismi di funzionamento dell’informazione omeopatica.

  4. Il primo step di lavoro del Gruppo Capra ha dimostrato che già disponiamo di dati scientifici per esprimere con sufficiente adeguatezza le varie parti del Paradigma omeopatico in modo condiviso nelle varie scienze attuali.

  5. Siamo cioè in condizioni di poter presentare l’Omeopatia alla gente comune ed alla più vasta comunità scientifica in modo comprensibile e scientificamente aperto. Contemporaneamente, abbiamo migliorato il rigore e la chiarezza intrinseca del nostro Paradigma.

  6. Il secondo step sarà quello di perfezionare costantemente questi dati, e presentarli innanzitutto alla comunità omeopatica, in modo che essi vengano recepiti, discussi, perfezionati; in essa si inseriscano, e migliorino gradualmente - L’efficacia della pratica clinica - La ricerca - La formazione professionale.

  7. Materiale di riferimento, collaborazione e supporto scientifico su qualsiasi specifico argomento qui trattato può essere da ognuno richiesto, in tempo reale, all’indirizzo email degli Autori: Dott. Ciro D’Arpa, Dr.ssa Albarosa Mazzi omiopa@tin.it

  8. Chianciano, 2012 IL CONTRIBUTO DELL’OMEOPATIA AI NUOVI MODELLI PATOGENETICI IN MEDICINA IL CONTRIBUTO DELLA MEDICINA OMEOPATICA ALLA COMPRENSIONE ED ALLA CURA DELLE PATOLOGIE CRONICHE

  9. La più grande parte delle malattie croniche contemplate nella attuale nosologia medica e sicuramente le più importanti, rappresentano l’espressione di una programmazione epigenetica tissutale e sistemica dell’organismo. Sono l’aspetto finale di processi evolutivi che non hanno tendenza spontanea alla loro risoluzione. Da un punto di vista teorico sono tuttavia processi reversibili.

  10. Nella sua interezza, il processo patologico cronico può essere ipotizzato in una parte di programmazione epigenetica + una parte sistemica che interessa “schemi senso-motori”. Le due parti sono reciproche, e generano segni oggettivi e soggettivi.

  11. Uno “schema senso-motorio” è un comportamento del sistema legato ad un assetto morfologico-funzionale acquisito che, rinforzato nel tempo, tende a divenire stabile (automatico). Su esso si inseriscono i modelli operativi interni, gli stili di attaccamento, gli aspetti della personalità, le convinzioni, ecc.

  12. Gli schemi di programmazione senso-motori sistemici sono il reciproco sistemico degli schemi di programmazione epigenetica locali-tissutali. Insieme costituiscono la radice del processo di una patologia cronica.

  13. La Medicina Omeopatica è in grado diagnosticamente di individualizzare -nei sintomi del singolo malato- il processo patologico cronico evolutivo già in fase “pre-clinica” attraverso i suoi sintomi complessivi e specifici.

  14. La Medicina Omeopatica è in grado di indirizzare una terapia di riprogrammazione epigenetica e senso-motoria individuo-specifica. Cioè, di attivare e sostenere un processo di guarigione individuale possibile nelle malattie croniche, finalizzata all’eradicazione del processo. Nel contempo, è in grado di curare gli episodi patologici intercorrenti o derivati da tale processo, nel corso del trattamento stesso (acuti, subacuti, maintenences psichiche e psicosomatiche, ecc).

  15. La Medicina Omeopatica si serve in terapia di medicine che veicolano al sistema una informazione a cui esso risponde, producendo dei cambiamenti apprezzabili (distinti dal rumore di fondo) con carattere di stabilità, indirizzati nella direzione della riprogrammazione. Il trattamento omeopatico delle patologie croniche prevede procedure terapeutiche individuali passo-passo.

  16. Vediamo come questo funziona, esaminando le parti che qui ci interessano del Paradigma omeopatico

  17. parti del Paradigma omeopatico • MODELLI = le teorie al loro livello di migliore definizione • PROCEDURE = istruzioni operative • PROTOCOLLI = elenchi dei dati di riferimento: materie mediche, repertori, casistiche, ecc.

  18. MODELLI PRINCIPALI • AZIONE PRIMARIA E AZIONE SECONDARIA • FORZA O PRINCIPIO VITALE • REGOLAZIONE SPECIFICA • MALATTIA • MALATTIA CRONICA • CURA E GUARIGIONE • MODELLO FARMACOPRASSICO • IPOTESI DI MECCANISMI D’AZIONE

  19. PROCEDURE PRINCIPALI • PROCEDURE DI PROVING • PROCEDURA DI CONDUZIONE CLINICA HAHNEMANN-ORGANON • PROCEDURA DI CONDUZIONE CLINICA HAHNEMANN-MALATTIE CRONICHE • PROCEDURA DI CONDUZIONE CLINICA DI VARI AA OMEOPATICI

  20. Esamineremo i MODELLI PRINCIPALI per capire le malattie croniche. Poi preciseremo la PROCEDURA CLINICA di Hahnemann per il trattamento delle patologie croniche. E quale base per le procedure degli altri AA.

  21. MODELLO DI AZIONE PRIMARIA E AZIONE SECONDARIA AZIONE PRIMARIA = input specifico su un sistema nel suo dominio di competenza. In un ambito, attraverso un mezzo. AZIONE SECONDARIA = reazione del sistema, la cui specificità dipende dalla memoria individuale del sistema. Può sviluppare una programmazione o riprogrammazione.

  22. MODELLO FARMACOPRASSICO Registrare una informazione specifica, mantenerla nel tempo, passarla al sistema ricevente. Determinare una variazione specifica netta che modifichi la funzionalità del sistema.

  23. MODELLO FARMACOPRASSICO • Un campo e-m può essere memorizzato nell’acqua e trasmettere un’informazione biologica specifica all’organismo. • Il medicinale omeopatico contiene una energia-informazione specifica, quale campo e-m ultradebole memorizzato in strutture dissipative nel solvente acquoso. La formazione e lo sviluppo di tale struttura di rete è fornita dall’energia meccanica di succussione liberata dal procedimento farmacoprassico nei suoi passaggi di diluizione progressiva della sostanza di partenza. • L’affermazione, scientificamente plausibile, è perfettamente compatibile con Hahnemann, “Organon” (H/O) §§12, 16, 148, 264-269, 270nota, 286, 287.

  24. Il mantenimento del campo in soluzioni acquose è garantito da una frequenza di fondo a 7.8/8 Hz (*). Si stabilizza per effetto dell’alcol e, indefinitamente, nei granuli secchi. • Il campo può essere distrutto dal calore e dalle onde elettromagnetiche che ne sovvertano l’architettura informazionale. • [Il trasferimento dell’informazione biologica attraverso “acqua informata” costituisce un ambito di studi ancora più vasto della farmacoprassi omeopatica canonica].

  25. MODELLO FARMACOPRASSICO(*) ruolo dell’acqua nei sistemi biologici • La regolazione e-m è parte integrante della regolazione biochimica. • I sistemi biologici hanno nella regolazione e-m il loro livello di funzionamento basilare e più antico filogeneticamente (in quanto essi stessi sono costituiti di reti complesse di strutture dissipative). • Nei sistemi biologici, l’assetto dell’acqua a struttura dissipativa è garantito dal flusso continuo di materia-energia-informazione.Vi è cioè un'energia che attraversa il sistema e ne mantiene la struttura. Di che energia si tratta? • Nella cellula isolata, il portante del campo e-m (Cardella, Montagnier) sarebbe determinato da un’onda ultradebole proveniente soprattutto dal magnetismo terrestre (frequenze di Schumann), specificatamente dal picco ELF a 7.83 Hz. • Nelle cellule degli organismi superiori, la stessa funzione sarebbe inoltre garantita da un campo di analoga frequenza generato dall’attività elettrica cerebrale (Montagnier). • In realtà, il ritmo “alfa lento” registrato in encefalo è di 8-9 Hz (con ampiezza media di 40-50 microVolt), molto vicino ma non coincidente con la frequenza di Schumann. Di grande interesse, comunque, che il ritmo alfa (8-13 Hz, c.d. “di fondo” per la sua regolarità) sia tipico dello stato di veglia tranquilla, del rilassamento vigile e del riposo; il suo ruolo è già stato evidenziato in riferimento ai meccanismi di autoguarigione (ad esempio nei training di biofeedback condotti nelle depressioni) ed a tecniche meditative (Gasparini). • Il ruolo attivo dell’acqua biologica nella regolazione della struttura/funzione specifica delle molecole organiche si considera solidamente acquisito, ma assai lungi dall’essere sufficientemente esplorato (cfr. ad es. P. Ball, 2003).

  26. MODELLO DI FORZA O PRINCIPIO VITALE (CAPRA, 2011) • Hahnemann (H/O) ha fornito un modello generale di Forza Vitale o Principio Vitale. • In termini sistemici, Capra intende per Principio Vitale il “livello cognitivo” del sistema, sotto la soglia cosciente. Tale livello cognitivo è accoppiato al campo em, alla struttura acquosa del sistema, alla sua programmazione/struttura epigenetica e, più ancora in generale, al complesso responsabile dei feed-backs di automantenimento della rete biologica (c.d. feed-backs negativi). • Il sistema organico, come ogni sistema non lineare, produce continuamente due tipi di feed-back di regolazione. • Il primo tipo è costituito dai feed-backs negativi (di inibizione), che servono al suo mantenimento autoconservativo. • Le funzioni di autoconservazione sono appunto le principali attribuzioni che Hahnemann assegna al suo Principio Vitale. • Il secondo tipo di feedbacks di regolazione prodotti da un sistema non lineare sono i feedbacks positivi (di amplificazione), che innescano le “emergenze radicali”. Forzano cioè il sistema verso un punto di biforcazione ove può manifestarsi un nuovo ordine di coerenza che riorganizza le funzioni e la struttura del sistema. • È appunto il fenomeno dell’emergenza che sarebbe implicato nei processi di malattia e di guarigione.

  27. Regolazione citologica↔tissutale ↔ sistemica • Il modello sopra descritto coinvolge direttamente il sistema sensitivo-motorio ubiquitario (sotto e sopra la soglia di coscienza), come preconizzato in Hahnemann/Organon. E, conseguenzialmente, la programmazione umorale, tissutale ed epigenetica propriamente detta. • In Medicina Omeopatica, le reazioni sistemiche in risposta alla “azione primaria” del preparato omeopatico sul sistema organico, sono state genericamente indicate da Hahnemann come “azione secondaria” sulla sola base dei loro effetti osservabili fenomenologicamente (sintomi). • Questo quadro di riferimento risulterebbe compatibile con le attuali teorie dell’organizzazione del campo tissutale (Tissue Organization Field Theory, TOFT) in Epigenetica, che appare un superamento della classica teoria della mutazione somatica. (Si parla già, ad esempio, di “campi e di campo di cancerizzazione come origine preneoplastica del cancro”,Rubin, 2011). • È sicuramente corretto assumere che ogni cosa che avviene nel cuore della cellula (a livello genetico ed epigenetico) è necessariamente il risultato di ciò che avviene nel tessuto ed anche a livello sistemico (Burgio).

  28. MODELLO DI REGOLAZIONE SPECIFICA I sistemi viventi rispondono fondamentalmente ad una regolazione di tipo specifico. A livello biofisico la regolazione tra campi avviene fondamentalmente per risonanza e-m, cioè in uno specifico intervallo di lunghezza d’onda/frequenza (finestra di Adey). • Ugualmente specifiche (individuo-specifiche) sono le regolazioni epigenetiche del campo tissutale e, a livello nervoso e pnei, le regolazioni mediate dai patterns sensitivo-motori individuali e psicologici.

  29. MODELLO DI REGOLAZIONE SPECIFICA • Una terapia farmacologica introduce molecole esogene nel sistema per modificarne la funzione. • La terapia omeopatica fornisce invece un input di tipo e-m specifico (sottoforma di rimedio) che ha come bersaglio un pattern specifico di regolazione complessiva del sistema, diagnosticato per via fenomenologica (attraverso l’esame comparativo dei sintomi presentati con quelli sperimentali). • In pratica, il rimedio omeopatico fornisce una informazione coerente capace di modificare direttamente la morfologia del campo e-m del sistema.

  30. Il sistema nervoso è un sistema distributivo Hahnemann assegna un ruolo specifico al sistema nervoso, quale “interfaccia” tra il livello cognitivo di regolazione (Principio Vitale) e la struttura organica (H/O §§16, 34, 270, 276, 279, 280, 282). • Il “meccanismo d’azione” coinvolge direttamente il sistema sensitivo-motorio ubiquitario (sotto e sopra la soglia di coscienza) e, conseguenzialmente, la programmazione umorale, tissutale ed epigenetica propriamente detta. • Per “sistema nervoso ubiqitario” è qui inteso non solo l’encefalo ma la totalità del SNP e SNA, compresi i nervi periferici, che è un sistema distribuitivo accoppiato con la cute e le mucose e l’intera struttura organica. • Ciò è compatibile con i dati provenienti dagli studi delle funzioni sistemiche distributive che la PNEI, e l’Immunologia in particolare, assegnano a queste strutture (Gasparini). • Gli effetti osservati clinicamente dopo assunzione di un rimedio omeopatico aspettano ancora di essere descritti in dettaglio nelle loro successive tappe di dispiegamento.

  31. Regolazione citologica↔tissutale ↔ sistemica • Un punto cruciale del modello omeopatico è l’individuazione dei livelli in cui la memoria di funzionamento individuale risulta iscritta nel sistema organico. • Un livello di memorizzazione sotto il controllo del “Principio Vitale” -funzionante sotto la soglia cosciente- è quello della regolazione epigenetica; che si forma, quale riprogrammazione genetica individuale, in utero e continua a modularsi nel corso della vita, in risposta all’ambiente. • Un altro livello di memorizzazione -al confine e sopra la soglia cosciente- risiede in quelli che, in Psicologia dello sviluppo, vengono detti “pattern sensitivo-motori”. Essi costituiscono la modulazione individuale di adattamento prodotta dall’ambiente sul comportamento del sistema, da cui origineranno gli stili personali di attaccamento (Bowlby, Ainsworth), i Modelli Operativi Interni e lo sviluppo della personalità.

  32. Una messa a fuoco sui rapporti sn ↔ coscienza • Un modello descrittivo generale dei rapporti tra la coscienza ed il livello di regolazione sensitivo-motorio, avanzato da Antonio Damasio, è stato specificatamente proposto all’attenzione degli omeopati da F. Capra. Allo stato attuale, esso appare compatibile con i dati e modelli omeopatici.

  33. MODELLO GENERALE DI MALATTIA IN M.O. • Il modello generale di Malattia in Medicina Omeopatica è di tipo sistemico e definisce la “malattia” un “disturbo complessivo del sistema individuale”, un “processo dinamico individuo-specifico”. • Secondo questo modello sistemico, in accordo con quello di Hahnemann, la malattia può interessare soltanto una parte dell’organismo (H/O §40), ma è sempre sistemica (H/O §45, ecc.), non esiste cioè una malattia “soltanto locale” (H/O §184-193).

  34. MODELLO DELLE M.C. IN M.O(H. e sistemico) 1 In riferimento al modello sistemico sopra citato proposto da Fritjof Capra, ciò che in Medicina viene designato come “malattia cronica” è un processo sistemico evolutivo che ha depassato la capacità di autoregolazione del “Principio Vitale” e permane attivo, quale condizionamento funzionale-strutturale nel sistema.

  35. MODELLO DELLE M.C. IN M.O(H. e sistemico) 2 All’osservazione fenomenologica individuale nel tempo, la malattia cronica si esprime attraverso un progressivo dispiegamento di sintomi e segni nella storia personale. Hahnemann ha per primo condotto uno studio epidemiologico prospettico sui sintomi d’insorgenza di questo processo individuale e ne ha redatto un primo elenco (in H/MC).

  36. MODELLO DELLE M.C. IN M.O(H. e sistemico) 3 Secondo il modello delle Malattie Croniche di Hahnemann, il sistema contrae un’informazione post-natale che permane operante. Cioè modifica la sua regolazione epigenetica.

  37. MODELLO DELLE M.C. IN M.O(H. e sistemico) 4 Le modifiche nella regolazione sistemica individuale presenti all’esordio ed all’origine delle patologie croniche appaiono, pertanto, iscritte nel sistema in modo ben più radicale dei semplici feed-backs tra corpo e mente (psico-somatici e somato-psichici) contemplati nei modelli correnti di psicosomatica descritti nell’adulto, interessando un livello funzionale e strutturale del sistema in cui mente e corpo sono reciprocamente ancora indistinguibili.

  38. MODELLO DELLE M.C. IN M.O(H. e sistemico) 5 Successivamente, nel corso dello sviluppo mentale e di personalità, l’organizzazione sistemica dell’uomo si complessifica con ulteriori meccanismi psico-somatici e somato-psichici che, in reazione ad eventi stressanti, determinano cause occasionali di slatentizzazione della patologia cronica, ma soltanto quando essa sia già presente nel sistema anche in forma latente.

  39. M.O. E CONSAPEVOLEZZAoltre ogni riduttivismo La consapevolezza delle variazioni sintomatologiche del sistema ed i rapporti che la coscienza prende con esse nel corso di una terapia medica, possono costituire -per il sistema- emersioni radicali (ed esperienze soggettive) fondamentali per il processo di guarigione. • Ciò è noto in ogni approccio Tradizionale alla guarigione e specificatamente contemplato nelle correnti forme di psicoterapia dinamica, oltre che in Medicina Omeopatica.

  40. M.O. E CONSAPEVOLEZZAoltre ogni riduttivismo Particolare importanza riveste, in Psicodinamica, il contatto emotivo del Soggetto con emozioni emerse (“ritorno del rimosso”) quando queste si accompagnino a rilasci funzionali nel corpo e/o ad insight complessivi. In Medicina Omeopatica, il “ritorno di sintomi antichi”, già contemplato negli scritti di Hahnemann è stato poi sviluppato da Autori successivi, che ne hanno tratto modelli euristici impiegati nella valutazione di decorso (ampliamento attribuito a Hering). • Intendiamo in tal modo sottolineare l’importanza di comprendere – quale parte integrante del modello qui proposto- lo studio e la gestione clinica anche di quelle emergenza radicali che potremmo chiamare sotto-mentali (o sopra-mentali) e che sono chiamate col termine corrente di “spirituale”.

  41. risintetizzando… 1 La programmazione epigenetica è un processo progressivo e costante - nel corso della vita- di adattamento genomico cellulare e tissutale all’ambiente locale, sistemico ed esterno. Ogni tappa successiva di tale processo è teoricamente reversibile. (Burgio) • Per “ambiente” intendiamo eventi all’apparenza tra loro differenti – lo stress chimico, quello emotivo, quello elettromagnetico- ma che hanno convergenza comune nelle alterazioni della programmazione epigenetica.

  42. risintetizzando… 2 Particolarmente cruciali sono gli avvenimenti stressanti che si verificano nelle fasi precoci di programmazione (early life stress), nella vita intra-uterina e nelle prime fasi dello sviluppo. Nei primi anni di vita, infatti, avviene l’acquisizione degli schemi sensitivo-motori che sono alla base degli stili di attaccamento e della costituzione dei modelli operativi interni (MOI), sui quali si organizzano, nel corso dello sviluppo, i funzionamenti di personalità.

  43. risintetizzando… 3 I meccanismi sensitivo-motori ed i funzionamenti di personalità costituiscono un aspetto sistemico fenomenologicamente osservabile (clinico) della programmazione epigenetica. • È in questo scenario di complessità, che lega le acquisizioni epigenetiche con quelle neuroscientifiche e cognitive nell’ambito dei meccanismi pnei, che si inserisce l’osservazione e la pratica della Medicina Omeopatica.

  44. risintetizzando… 4 La Medicina moderna deve ad Hahnemann (in “Organon” e “Le Malattie Croniche”) un’osservazione epidemiologica di grande importanza: molto prima dell’insorgenza di patologie croniche conclamate, lo stato del sistema esprime una fenomenologia complessiva e locale fatta di segni (pre-clinici) oggettivi e soggettivi osservabili in termini “omeofenomenologici” come variazioni individuali discrete e caratteristiche degli standards fisiologici. Tali segni tendono a ricorrere e talvolta a fissarsi, in modo individuo-specifico. E costituiscono una fenomenologia individuale di fondo che non ha tendenza alla cessazione spontanea ed è capace – in occasione di ulteriori eventi stressanti- di evolvere verso fasi maggiori di scompenso. Rappresenta un processo evolutivo primario individuale.

  45. 5 Le patologie croniche conclamate sono quindi lo stato successivo di tale processo individuale che procede a tappe progressive di scompenso. • L’osservazione di Hahnemann è assolutamente compatibile con gli attuali dati complessivi provenienti dagli studi dell’epigenetica e delle scienze cognitive.

  46. l’Omeopatia riesce a collegare nei suoi modelli un universo di dati scientifici attuali altrimenti difficilmente collegabili ed a utilizzarli nella diagnosi e nella terapia medica

  47. 6 In M.O. è infatti possibile il monitoraggio clinico dell’evoluzione biopatografica nel tempo, attraverso le fasi di sviluppo dei processi patologici cronici a partire dalle loro fasi pre-cliniche: lo stato complessivo individuale specifico del Sistema è descrivibile in ogni fase come spazio sintomatologico reale. • Inoltre, esso è diagnosticabile, in ogni momento, in termini di similitudine con un pattern omeofarmacologico (rimedio omeopatico) che può essere utilizzato in terapia per suscitare una risposta di regolazione. • Le diverse procedure terapeutiche omeopatiche servono ad ottimizzare tale risposta.

  48. PROCEDURE OMEOPATICHE NELLE MALATTIE CRONICHE • Queste considerazioni teoriche forniscono un razionale al corroborato utilizzo vantaggioso della Medicina Omeopatica nei processi cronici, in quanto essa agirebbe nel forzare la riprogrammazione epigenetica e sensomotoria in direzione opposta all’evolutività patologica in atto. Cioè ad un suo ripristino fisiologico migliore. • In termini sistemici (secondo quanto proposto dal modello di Capra), la terapia omeopatica avrebbe l’obbiettivo di attivare feed-backs positivi (di amplificazione) di funzionamento che spingano il sistema verso l’emersione di stati di migliore adattamento non conseguibili dal semplice funzionamento automatico del sistema regolato da feed-backs negativi (di automantenimento).

  49. PROCEDURE OMEOPATICHE NELLE MALATTIE CRONICHE L’ESSENZIALE Come si diagnostica in un paziente lo stato di programmazione di fondo della sua malattia cronica?

  50. 1 Si conduce un’interrogatorio sistematico sull’elenco dei sintomi noti della “psora primaria” e della “psora secondaria”. Possiamo utilizzare gli elenchi sintomatologici di Hahnemann pubblicati in “Le Malattie Croniche”, in attesa di aggiornarli. H. descrive (soltanto) 60 sintomi di “psora primaria” che evolvono in (almeno) 425 di “psora secondaria”.

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