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La capacità informativa del bilancio di esercizio nella sua comune struttura

Perugia 1 ottobre 2008. La capacità informativa del bilancio di esercizio nella sua comune struttura. Prof. Gianfranco Cavazzoni Dipartimento Discipline Giuridiche ed Aziendali Università degli Studi di Perugia. Programma. Parte prima:

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La capacità informativa del bilancio di esercizio nella sua comune struttura

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  1. Perugia 1 ottobre 2008 La capacità informativa del bilancio di esercizio nella sua comune struttura Prof. Gianfranco Cavazzoni Dipartimento Discipline Giuridiche ed Aziendali Università degli Studi di Perugia

  2. Programma Parte prima: Il bilancio di esercizio nella attuale disciplina civilistica Parte seconda: L’evoluzione del bilancio di esercizio nella prospettiva internazionale 2 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  3. Riferimenti bibliografici • G. CAVAZZONI, L.M. Mari, Introduzione al bilancio di esercizio, Giappichelli, Torino, 2005. • C. CAVAZZONI, La capacità informativa del bilancio IAS/IFRS. Fondamenti teorici e profili operativi, Giappichelli, Torino, 2007. 3 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  4. A.A. 2008/2009 PARTE PRIMA Il bilancio di esercizio nella attuale disciplina civilistica Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  5. La clausola generale di redazione • Non viene esplicitata la finalità del bilancio - Se si punta sul ruolo informativo, esso viene garantito da: • Chiarezza espositiva • Veridicità dei contenuti • Correttezza dei processi Art. 2423 c.c. Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  6. Il principio della chiarezza La chiarezza significa: • rispetto degli schemi di bilancio • indicazione di tutte le poste • divieto di compensare le voci - note informative aggiuntive Rendere comprensibile il bilancio ad ogni soggetto di media cultura Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  7. La rappresentazione e la tipologia delle informazioni La rappresentazione riguarda tutti i momenti tipici della gestione aziendale, espressi in termini quantitativi: • la situazione patrimoniale • la situazione finanziaria - il risultato economico di esercizio Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  8. Il principio della veridicità Le informazioni devono essere: - Reali - Comprovabili (Nota integrativa) - Tendenti alla verità se soggette a stima Valutazione di processo e di risultato Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  9. Il principio della correttezza La correttezza va vista: Nei singoli processi di valutazione Negli atteggiamenti dei redattori Nell’attendibilità e nella verificabilità La correttezza non va disgiunta dalla chiarezza e dalla veridicità Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  10. I tre principi della clausola generale - I tre principi vanno interpretati nelle loro interdipendenze - Una informazione reale, corretta nei processi e verificabile da terzi probabilmente è veritiera - Una informazione è corretta e verificabile solo se rispondente al requisito di chiarezza Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  11. Il principio della prudenza • - Si basa sull’applicazione del costo storico • - Motivi: • È chiaro e comprensibile • È verificabile • È attendibile e veritiero Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  12. Il principio della prudenza • - Svolge una funzione di garanzia per i terzi: • Evitare la rappresentazione delle più elevate potenzialità economiche e finanziarie dell’impresa • Rappresentare il capitale (garanzia per i terzi) nei suo valore minimo ma anche più probabile Evitare gli annacquamenti (sopravvalutazioni) del capitale Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  13. Il principio della continuazione attività Si basa: • sulla permanenza nel tempo della impresa • sul normale funzionamento Rende possibile il compimento e la verificabilità delle stime Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  14. Il principio della prevalenza della sostanza sulla forma • - Dibattito dottrinale sul contenuto del bilancio: • Il bilancio descrive fatti economici • Il bilancio riporta atti e provvedimenti giuridici • - Prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica • - Diverso atteggiarsi del principio Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  15. Il principio della competenza • - Funzione: calcolo del risultato (Ricavi – Costi) basato su una specifica convenzione • - La convenzione è: per il calcolo del risultato di uno specifico anno (astrazione) non si tiene del profilo monetario delle operazioni • - I costi di competenza: • cessione dei servizi dei fattori produttivi • correlazione ai ricavi • - I ricavi di competenza: • cessione di utilità, trasferimento proprietà • correlazione ai costi Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  16. Il principio della valutazione separata elementi eterogenei - Divieto di compensi di partite - Divieto di raggruppamento voci eterogenee • Risponde al principio di chiarezza Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  17. Il principio della continuità dei criteri di valutazione • Principio che consente la comparabilità temporale e spaziale e la verificabilità dei bilanci • - Deroga al principio in presenza di casi eccezionali Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  18. Composizione del bilancio - STATO PATRIMONIALE - CONTO ECONOMICO • NOTA INTEGRATIVA Il Bilancio è corredato dalla: RELAZIONE SULLA GESTIONE I tre documenti formano un unico inscindibile Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  19. Il bilancio di esercizio (art. 2424 c.c.) STATO PATRIMONIALE - sintesi 19 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  20. Il bilancio di esercizio (art. 2424 c.c.) STATO PATRIMONIALE - dettaglio A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata. B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: I - Immobilizzazioni immateriali: 1) costi di impianto e di ampliamento2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili5) avviamento6) immobilizzazioni in corso e acconti7) altreTotale II - Immobilizzazioni materiali: 1) terreni e fabbricati2) impianti e macchinario3) attrezzature industriali e commerciali4) altri beni5) immobilizzazioni in corso e accontiTotale 20 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  21. Il bilancio di esercizio (art. 2424 c.c.) STATO PATRIMONIALE - dettaglio III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo: 1) partecipazioni in:    a) imprese controllate    b) imprese collegate    c) imprese controllanti    d) altre imprese2) crediti:    a) verso imprese controllate    b) verso imprese collegate    c) verso controllanti    d) verso altri3) altri titoli4) azioni proprie, con indicazione anche del valore nominale complessivo.Totale Totale immobilizzazioni (B) 21 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  22. Il bilancio di esercizio (art. 2424 c.c.) STATO PATRIMONIALE - dettaglio C) Attivo circolante: I - Rimanenze:    1) materie prime, sussidiarie e di consumo    2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati    3) lavori in corso su ordinazione    4) prodotti finiti e merci    5) acconti    TotaleII - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'es. succ.     1) verso clienti    2) verso imprese controllate    3) verso imprese collegate    4) verso controllanti    4-bis) crediti tributari    4-ter) imposte anticipate    5) verso altri    Totale 22 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  23. Il bilancio di esercizio (art. 2424 c.c.) STATO PATRIMONIALE - dettaglio III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni:    1) partecipazioni in imprese controllate    2) partecipazioni in imprese collegate    3) partecipazioni in imprese controllanti    4) altre partecipazioni    5) azioni proprie, con indicazioni anche del valore nominale complessivo    6) altri titoli    TotaleIV - Disponibilità liquide:    1) depositi bancari e postali    2) assegni    3) danaro e valori in cassa    TotaleTotale attivo circolante(C) D) Ratei e risconti, con separata indicazione del disaggio su prestiti 23 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  24. Il bilancio di esercizio (art. 2424 c.c.) STATO PATRIMONIALE - dettaglio A) Patrimonio netto:     I - Capitale    II - Riserva da soprapprezzo delle azioni    III - Riserve di rivalutazione    IV - Riserva legale    V - Riserve statutarie    VI - Riserva per azioni proprie in portafoglio    VII - Altre riserve, distintamente indicate    VIII - Utili (perdite) portati a nuovo    IX - Utile (perdita) dell'esercizio    Totale B) Fondi per rischi e oneri:     1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili    2) per imposte, anche differite    3) altri    Totale C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato 24 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  25. Il bilancio di esercizio (art. 2424 c.c.) STATO PATRIMONIALE - dettaglio D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'es. succ.     1) obbligazioni    2) obbligazioni convertibili    3) debiti verso soci per finanziamenti    4) debiti verso banche    5) debiti verso altri finanziatori    6) acconti    7) debiti verso fornitori    8) debiti rappresentati da titoli di credito    9) debiti verso imprese controllate    10) debiti verso imprese collegate    11) debiti verso controllanti    12) debiti tributari    13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale    14) altri debiti    Totale E) Ratei e risconti, con separata indicazione dell'aggio su prestiti 25 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  26. Approfondimenti Crediti tributari e fiscalità anticipata e differita - Per le imposte versate in eccedenza si ritiene corretto utilizzare il termine "crediti tributari"; per le imposte anticipate si ritiene corretta una indicazione separata di "imposte anticipate" (stante la loro natura che non è esattamente quella di un credito riscuotibile, quanto piuttosto di minore imposte da pagare in futuro). - Al Passivo dello Stato patrimoniale si è ritenuto sufficiente integrare la dizione della voce B(2): fondi per imposte con la precisazione "anche differite". Infatti le imposte differite (passive), vanno indicate al passivo; la voce più corretta è il "Fondo Imposte" e non la voce "debiti tributari" (D12) non trattandosi di debiti effettivi da pagare, quanto di maggiori imposte da pagare in futuro. 26 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  27. Approfondimenti Crediti tributari • Esempio numerico • Sulla base degli adempimenti IVA regolarmente effettuati la società risulta avere a fine esercizio: • un credito per IVA versata su acquisti per un importo pari a € 12.000 • - un debito per IVA incassata su vendite per un importo pari a € 10.000 Scritture contabili CH 12.000 CH IVA ns/credito Erario c/IVA a IVA ns debito a Erario c/IVA 10.000 CH 2.000 a Crediti tributari Erario c/IVA 27 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  28. Approfondimenti Imposte anticipate • Esempio numerico • - In fase di predisposizione del bilancio di esercizio la società, stimando i crediti al loro presumibile valore di realizzo, ha effettuato un accantonamento al fondo svalutazione crediti pari a € 100.000 • In base alla normativa fiscale è consentito un accantonamento al fondo svalutazione crediti per un importo pari a € 40.000. • L’aliquota media di imposta sul reddito stimata per gli esercizi futuri in cui si riversa il beneficio fiscale è pari al 29% Calcolo L’imposta anticipata è così calcolata: (100.000 – 40.000) x 29% = 17.400 CH 17.400 Credito per imposte anticipate Imposte anticipate a Scrittura contabile (VFA) (VEP) 28 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  29. Approfondimenti Imposte differite • Esempio numerico • - La società realizza nell’esercizio una plusvalenza pari a € 50.000 • La normativa fiscale consente di distribuire la tassazione di tale provento nell’esercizio in corso e nei successivi, non oltre il quarto • L’aliquota media di imposta sul reddito stimata per i quattro esercizi futuri è pari al 28% Calcolo L’imposta differita è così calcolata: (50.000 – 10.000) x 28% = 11.200 CH 11.200 Imposte differite Fondo imposte differite Scrittura contabile a (VEN) (VFP) 29 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  30. Approfondimenti Azioni proprie • Finalità dell’acquisto: successiva vendita o annullamento • Regole e condizioni per procedere all’acquisto di azioni proprie: • Azioni interamente liberate • Nei limiti degli utili distribuibili e riserve disponibili • Preventiva autorizzazione dell’assemblea • Durata massima di 18 mesi • Il valore nominale delle azioni acquistate non superiore a un decimo del capitale sociale • Contestualmente all’acquisto deve essere costituita una riserva indisponibile di importo pari al costo delle azioni proprie (da mantenere finché non vengono vendute o annullate 30 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  31. Approfondimenti Azioni proprie • Esempio numerico • In data 1/2/Xo si acquistano n. 1000 azioni proprie al prezzo unitario di 10 € • - In data 1/10/Xo le stesse sono rivendute al prezzo unitario di 12 € Scritture contabili - Al momento dell’acquisto 10.000 1/2/Xo Banca c/c (VFP) Azioni proprie (VEN) 1/2/Xo a Riserva facoltativa (VEN) Riserva per azioni proprie (VEP) a 10.000 31 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  32. Approfondimenti Azioni proprie - Al momento della vendita 2.000 12.000 1/10/Xo Banca c/c (VFA) 1/10/Xo a 10.000 Riserva per azioni proprie (VEN) Riserva facoltativa (VEP) a 10.000 Azioni proprie (VEP) Proventi finanziari (VEP) 32 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  33. Approfondimenti Riserva da sovrapprezzo • Si origina in sede di aumento di capitale e deriva dal fatto che le nuove azioni vengono emesse al prezzo superiore al valore nominale • la distinta indicazione trova ragione in virtù della particolare disciplina civilistica che prevede : i) l’integrale versamento del sovraprezzo; ii) il divieto di distribuire le somme percepite a tale titolo fino a quando la riserva legale non abbia raggiunto il limite di un quinto del capitale sociale 33 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  34. Approfondimenti Riserva da rivalutazione • Racchiude due tipologie differenti di partite: • I saldi che derivano dall’attuazione di leggi che prevedono la rivalutazione per conguaglio monetario • I saldi legati all’uso della deroga generale sancita dall’art. 2423 comma 4, codice civile 34 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  35. Approfondimenti Trattamento fine rapporto • L’art. 2120 codice civile stabilisce che tale trattamento vada determinato “sommando per ciascun anno di servizio una quota pari o comunque non inferiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno divisa 13,5” • Al valore così ottenuto si deve aggiungere la rivalutazione del trattamento già maturato “con l’applicazione di un tasso costituito dall’1,5% in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo, accertati dall’ISTAT” 35 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  36. Approfondimenti Trattamento fine rapporto • Esempio numerico • Si considerino i seguenti dati relativi all’esercizio 20Xo: • - Retribuzioni lorde = € 270.000 • Fondo pre-esistente = € 100.000 • indice ISTAT = 4% Calcolo 270.000 + 100.000 x (1,5% + 0,75 x 4%) = 24.500 13,5 CH 24.500 Fondo TFR (VFP) Rivalutazione TFR Acc. TFR (VEN) Indennità annua a Scritture contabili 36 36 36 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  37. Il bilancio di esercizio (art. 2425 c.c.) CONTO ECONOMICO - sintesi 37 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  38. Il bilancio di esercizio (art. 2425 c.c.) CONTO ECONOMICO - dettaglio • Valore della produzione:    1) ricavi delle vendite e delle prestazioni    2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti    3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione    4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni    5) altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio    Totale 38 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  39. Il bilancio di esercizio (art. 2425 c.c.) CONTO ECONOMICO - dettaglio B) Costi della produzione:    6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci    7) per servizi    8) per godimento di beni di terzi    9) per il personale:        a) salari e stipendi        b) oneri sociali        c) trattamento di fine rapporto        d) trattamento di quiescenza e simili        e) altri costi    10) ammortamenti e svalutazioni:        a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali        b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali        c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni        d) svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide    11) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci    12) accantonamenti per rischi    13) altri accantonamenti    14) oneri diversi di gestione    TotaleDifferenza tra valore e costi della produzione (A - B) 39 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  40. Il bilancio di esercizio (art. 2425 c.c.) CONTO ECONOMICO - dettaglio C) Proventi e oneri finanziari:    15) proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate    16) altri proventi finanziari:        a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti        b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni        c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni        d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione            di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti    17) interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti    17-bis) utili e perdite su cambi. Totale (15 + 16 - 17+ - 17 bis 40 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  41. Il bilancio di esercizio (art. 2425 c.c.) CONTO ECONOMICO - dettaglio D) Rettifiche di valore di attività finanziarie:    18) rivalutazioni:        a) di partecipazioni        b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni        c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni;    19) svalutazioni:        a) di partecipazioni        b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni        c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni Totale delle rettifiche (18 - 19) 41 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  42. Il bilancio di esercizio (art. 2425 c.c.) CONTO ECONOMICO - dettaglio E) Proventi e oneri straordinari:    20) proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5)    21) oneri, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni, i cui effetti contabili non sono iscrivibili al n. 14), e delle imposte relative a esercizi precedenti Totale delle partite straordinarie (20-21) Risultato prima delle imposte (A - B + - C + - D + - E) 22) imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate 23) utile (perdite) dell'esercizio 42 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  43. Approfondimenti Lavori in corso su ordinazione • Possono essere valutati con due criteri alternativi: • Commessa completata (comporta una deroga al principio della competenza) • 2) Stato di avanzamento lavori (comporta una deroga al principio dalla prudenza) 43 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  44. Approfondimenti Differenza “Valore e Costi della Produzione” • Rappresenta il primo risultato parziale • Tende ad essere espressione della gestione caratteristica, ossia delle “operazioni che si manifestano in via continuativa nello svolgimento delle gestione (Principio Contabile n.12) ” • Non consente tuttavia di identificare in modo preciso e puntuale il reddito operativo in quanto influenzato da elementi reddituali estranei alla gestione tipica di impresa, principalmente contenuti nelle voci: • A5 “Altri ricavi” all’interno del valore della produzione • B14 “Oneri diversi di gestione” nell’ambito dei costi della produzione 44 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  45. A.A. 2008/2009 PARTE SECONDAL’evoluzione del bilancio di esercizio nella prospettiva internazionale

  46. Iter normativo Recepimento D.Lgs. n. 127/1991 D.Lgs. n. 87/1992 D.Lgs. n. 173/1997 D.Lgs. n.58/1998 (società che emettono titoli quotati in mercati regolamentati) Direttive europee n. 78/660/CEE (conti annuali delle società) n. 83/349/CEE (bilanci consolidati) n. 86/635/CEE (conti annuali e consolidati delle banche ed altri istituti finanziari) n. 91/674/CEE (conti annuali e consolidati delle imprese di assicurazione) Artt. 2424, 2425, 2427 c.c. 46 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  47. Iter normativo La globalizzazione dei mercati impone l’utilizzo di nuove norme. Dal 2002 l’Unione Europea adotta lo strumento del “Regolamento” Regolamento 1606/2002 (obbligo per le società quotate in mercati regolamentati di redigere il bilancio consolidato secondo i principi IASB a partire dall’esercizio 2005; istituzione EFRAG) Regolamento 1725/2003 (omologazione di 32 dei 34 principi emanati dallo IASB) Direttiva 2001/65/CEE (valutazione del “valore equo” per gli strumenti finanziari da recepire negli ordinamenti nazionali) Direttiva 2003/51/CEE (modifica precedenti direttive 78/660, 83/349, 86/635, 91/674) 47 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  48. Iter normativo Per l’Italia viene approvata la Legge 366 del 3 ottobre 2001, quindi il D.Lgs. 6 del 17 gennaio 2003 con il quale si sostituisce, a decorrere dall’1/1/2004, il Capo V del Titolo V del Libro V del Codice civile. Successivamente, il D.Lgs. 394 del 30 dicembre 2003 introduce nuove norme del Codice civile (art. 2427 bis in tema di fair value; p.6 bis dell’art. 2428, comma 2 in tema di relazione sulla gestione). In ultimo, il D.Lgs. 38 del 28 febbraio 2005 prevede una prima disciplina di adeguamento dell’impianto del TUIR alle innovazioni IAS. 48 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  49. Gli organi adibiti alla statuizione dei principi contabili internazionali IASCF Foundation International Acconting Standards Committee Foundation (2001) (19 membri) IFRIC (12 membri) International Financial Reporting Interpretations Committee Fornisce interpretazione IAS/IFRS SAC (30 membri) Standards Advisory Council Fornisce consigli a IASCF e IASB IASB International Accounting Standard Board (14 membri) Elabora ed approva IAS/IFRS 49 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

  50. Gli organi europei strumentali alla omologazione dei principi contabili internazionali ARC Accounting Regolatory Committee Organo politico composto dai rappresentanti degli Stati membri EFRAG European Financial Reporting Advisory Group Organo tecnico composto da diverse organizzazioni professionali OIC Organismo Italiano di Contabilità (39 membri) COMMISSIONE EUROPEA OMOLOGAZIONE APPROVAZIONE DEGLI STANDARD 50 Prof. G. Cavazzoni – Università di Perugia

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