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Che cosa è l'economia? E’ la scienza che studia il modo in cui all’interno della società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le proprie scelte e come tali scelte determinano l’uso efficiente di risorse scarse.

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Presentation Transcript


  1. Che cosa è l'economia?E’ la scienza che studia il modo in cui all’interno della società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre organizzazioni compiono le proprie scelte e come tali scelte determinano l’uso efficiente di risorse scarse. • A quali domande risponde?perché il prezzo del petrolio sta aumentando così rapidamente?perché in Italia il reddito pro capite è più alto che in Turchia?perché i giovani hanno difficoltà a trovare lavoro?perché alcuni guadagnano molto e altri molto meno?perché le imprese italiane sono oggi poco competitive?perché le quotazioni dei titoli in borsa stanno crollando in tutto il mondo?la globalizzazione è un bene o un male?

  2. Cosa si intende per uso efficiente di risorse scarse?Si intende il fatto che l’economia di mercato utilizza le risorse disponibili in modo tale da produrre la maggiore quantità possibile di beni e servizi rendendo massimo il benessere dei cittadini • Come misuriamo il benessere dei cittadini?In genere il benessere è misurato dal reddito pro capite ovvero dalla quantità di beni e servizi di cui ogni cittadino può disporre • Il reddito pro capite è una buona misura del benessere?Il reddito pro capite è una misura molto imperfetta perché non tiene conto di numerosi fattori, ciononostante è la misura più usata perché rappresenta una buona approssimazione ed è facile da misurare

  3. Indicatori di progresso economico per gli U.S.A. 35000 30000 PIL 25000 20000 15000 GPI: Genuine Progress Indicator 10000 5000 1950 55 60 65 70 75 80 85 90 95 00 Non di solo pane vive l’uomo Misurare il benessere non è semplice. La misura più utilizzata è il PIL, ma se sottraiamo i costi sociali dovuti alla criminalità, all'inquinamento e al deterioramento delle risorse naturali; aggiungiamo il valore del lavoro svolto all'interno della famiglia e del volontariato; teniamo conto dell'equità distributiva, delle infrastrutture, della disponibilità di tempo libero e altre cose. Il risultato è il Genuine Progress indicator.

  4. Cercheremo di spiegare il funzionamento di un’economia di mercato • Le scelte degli individui interagiscono fra loro attraverso il mercato. Il mercato è il luogo in cui avvengono gli scambi di beni e servizi tra gli individui. Esso va inteso non solo e non tanto come un luogo fisico ma come una rete di relazioni fra agenti in cui i diversi interessi e preferenze si coordinano e raggiungono un equilibrio. • Il coordinamento avviene in modo spontaneo senza bisogno di una pianificazione centralizzata nonostante siano coinvolte in ogni momento le decisioni di milioni di agenti economici che non hanno contatti diretti fra loro

  5. Il principale presupposto metodologico è l’individualismo. L’unità di analisi per capire il funzionamento del sistema economico nel suo insieme è il comportamento del singolo individuo, ovvero il funzionamento del sistema non è altro che il risultato dell’interazione di tutte le decisioni prese dagli individui che lo compongono. • Ciascun individuo si comporta in modo razionale. L'individuo agisce razionalmente nel senso che trovandosi di fronte a diverse alternative sceglie quella che ritiene migliore, date le sue preferenze e i mezzi di cui dispone per soddisfarle. L'agente economico ha un comportamento massimizzante nel senso che cerca di ottenere il massimo risultato con il minimo uso di risorse.

  6. Le risorse disponibili sono scarse rispetto ai bisogni che sono chiamate a soddisfare. Scegliere qualcosa significa necessariamente rinunciare a qualcos’altro. • Ogni decisione ha un costo in termini di rinuncia a un’alternativa possibile. Questo costo si chiama costo opportunità. Su questo aspetto fondamentale il modo di pensare degli economisti è spesso diverso dal senso comune. • Quale è il vero costo degli studi universitari? • Quale è il rendimento di un’obbligazione?

  7. Molto spesso le decisioni economiche non comportano una scelta qualitativa netta fra due alternative quanto, piuttosto, una scelta di grado o quantitativa, ciò che si deve decidere è fino a che punto è razionale portare avanti le proprie azioni. • Queste scelte si chiamano decisioni al margine perché riguardano cambiamenti marginali ma non per questo poco importanti del proprio stato. • Ciò che è importante è che cosa cambia in seguito alle proprie decisioni. Esempi di decisioni E’ conveniente caricare un passeggero su un aereo se la tariffa che è disposto a pagare è inferiore a quanto costa in media ogni passeggero? E’ conveniente vendere un’azione dopo un crollo della borsa?

  8. Agire razionalmente significa scegliere in ogni momento l’alternativa migliore. • Al mutare delle condizioni anche le decisioni mutano. L' "homo economicus" rivede continuamente le proprie scelte ossia risponde tempestivamente agli incentivi. Le cinture di sicurezza hanno veramente contribuito a ridurre gli incidenti mortali? Ciò di cui bisogna tener conto sono i benefici e i costi derivanti da una scelta.

  9. Molti economisti sostengono che, se tutti gli individui si comportano in questo modo (egoistico), la libera interazione delle loro scelte attraverso il mercato produce un risultato complessivo o equilibrio che è il migliore possibile per l’economia nel suo insieme. • Per equilibrio si intende una situazione in cui le scelte degli agenti economici sono compatibili fra loro, ciascuno ritiene di trovarsi nella migliore condizione possibile dato il contesto in cui opera e non ha interesse a cambiare le proprie decisioni. • L’equilibrio è un concetto essenziale nella scienza economica. Esso è un punto di attrazione verso il quale le forze che governano il funzionamento del mercato normalmente tendono. • Grazie a questo lo studio dell’economia ci consente di fare previsioni sulla direzione verso la quale si muoveranno le forze di mercato a partire da una certa situazione.

  10. Non sempre la scelta razionale garantisce un risultato ottimale. Talvolta l'interazione di decisioni razionali intrappola l'economia in situazioni che non sono le migliori possibili ma, nonostante questo gli agenti non hanno incentivi a cambiare le proprie decisioni. • In altri casi si verificano fenomeni cumulativi che spingono verso situazioni estreme lontane dall’equilibrio ottimale.

  11. Il sentiero della ragione Il trionfo della ragione (4,5) L’ultimo trucco (5,3) Il furbo disonesto (2,4) Lo stolto (3,1) Il contratto sociale (0,2) La scelta razionale (1,0)

  12. Il principio di razionalità ha una grande potenza euristica: partendo da ipotesi molto semplici, consente di raggiungere risultati molto complessi. Ma non tutti gli individui si comportano in modo razionale. • Secondo i sociologi gli individui non agiscono in vitro, i loro comportamenti sono condizionati dal contesto sociale in cui operano ovvero dall’insieme di norme sociali e istituzioni che si sono formate nel corso della storia. Non sono le decisioni individuali che plasmano la società ma il contrario. I comportamenti individuali sono quindi molto meno flessibili di quanto pensino gli economisti. • Chi ha ragione? I fenomeni sociali sono complessi e hanno numerose facce alcune delle quali possono essere spiegate meglio con i metodi degli economisti altre con quelli dei sociologi o di altri scienziati sociali come psicologi, antropologi e giuristi.

  13. Il ragionamento economico si esprime attraverso i modelli che sono rappresentazioni semplificate dei fenomeni reali formalizzate mediante sistemi di equazioni matematiche. Lo scopo dei modelli è isolare, all’interno del complesso insieme di fattori che influenzano i fenomeni reali, quelli veramente rilevanti, eliminando quelli di minore importanza o accidentali. • Distinguere ciò che è essenziale da ciò che non lo è un compito fondamentale dalla scienza. Spesso partire da una rappresentazione molto articolata della realtà non aiuta a capirne il funzionamento e può impedirci di raggiungere gli scopi che ci proponiamo. • A differenza delle scienze fisiche nelle scienze sociali non si possono condurre esperimenti di laboratorio, inoltre ciò che accade nella realtà dipende da come gli agenti la percepiscono e rappresentano.

  14. A partire da fondamenti semplici e chiari la scienza economica ha costruito un linguaggio rigoroso in cui le proposizioni possono essere sottoposte a critica sul piano della coerenza logica. • Nonostante la sua maggiore formalizzazione e rigore l’economia non è una scienza esatta, lo stesso fenomeno può essere spiegato da molte teorie che devono trovare conferma nei fatti empirici. • L’obiettivo della scienza economica non è solo quello di capire il funzionamento dell’economia (economia positiva) ma anche quello di fornire indicazioni per intervenire su di esso (economia normativa). • L’economia politica studia i fenomeni economici per spiegarne il funzionamento, la politica economica studia come intervenire su tali fenomeni per orientarli verso il perseguimento di obiettivi prestabiliti.

  15. Il corso è diviso in due parti: microeconomia e macroeconomia • La microeconomia studia i comportamenti dei singoli agenti economici (il singolo consumatore o la singola impresa) per spiegare il funzionamento di un singolo mercato • La macroeconomia studia i comportamenti di gruppi sociali come l’insieme dei consumatori, l’insieme delle imprese, lo Stato

  16. Testo consigliato

  17. I tre problemi fondamentali dell’economia • Se le risorse sono scarse l’economia deve risolvere tre problemi fondamentali • che cosa produrre • come produrre • per chi produrre

  18. La scelta di quali beni produrre può essere il risultato di: • decisioni prese dallo Stato (economia pianificata) • libera interazione delle decisioni individuali nel mercato (economia di mercato) • di entrambi (economia mista)

  19. L’uso di risorse scarse: frontiera della produzione

  20. Che cosa produrre • Nell’economia ci sono molti individui con gusti e preferenze diversi come può il mercato far sì che le imprese producano approssimativamente i diversi beni che i consumatori desiderano nelle quantità che essi desiderano? • Il coordinamento avviene grazie al meccanismo dei prezzi che influenzano le decisioni delle une e degli altri • Se il prezzo di un bene aumenta le imprese avranno convenienza ad aumentarne la produzione perché così accresceranno i loro profitti • Se il prezzo di una risorsa aumenta il costo di produzione dei beni prodotti con essa aumenterà decideranno di acquistarne una quantità minore

  21. Come produrre • La produzione dei beni e servizi avviene utilizzando tecnologie, ossia combinando insieme i fattori della produzione • Possiamo inquadrare i diversi fattori della produzione in tre categorie fondamentali:- lavoro- capitale- terra • Cosa garantisce che le imprese usino nella produzione le tecnologie più efficienti? • Anche in questo caso la concorrenza e i prezzi orientano le imprese verso scelte ottimali

  22. Chi si appropria dei beni prodotti nel sistema economico? • Chi ha maggiore capacità di spesa può acquistare più beni. La capacità di spesa dipende a sua volta dai prezzi dei fattori produttivi di cui ciascuno dispone • Il mercato coordina le decisioni agendo come un sistema di segnali che premiano coloro che agiscono in modo conforme con le informazioni che tali segnali trasmettono e sanzionano coloro che agiscono in modo difforme

  23. Circuito economico abbigliamento abitazioni alimentari abbigliamento abitazioni alimentari Mercato dei beni offerta domanda beni moneta Famiglie Imprese moneta servizi dei fattori domanda offerta lavoro capitale terra salari interessi rendite Mercato dei fattori

  24. Perché esiste il mercato? • se tutti sapessimo produrre da soli quanto ci occorre il mercato non avrebbe ragion d’essere • ma se ci si specializza nella produzione di pochi o un solo bene si può destinare il proprio tempo a produrre ciò che si sa fare meglio lasciando ad altri il compito di produrre ciò in cui sono più efficienti • in questo modo tutti diventano più produttivi e le dimensioni della torta dei beni prodotti che è possibile scambiare sul mercato aumentano • la divisione del lavoro e lo scambio sono forse i principali fattori che hanno fatto crescere le economie nella storia!

  25. Vantaggio comparato • Se il produttore di vino produce abiti deve rinunciare a 2 bottiglie di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 2 bottiglie di vino • Se il produttore di vino produce vino deve rinunciare a 1/2 abito per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 1/2 abito • Se il sarto produce vino deve rinunciare a 2 abiti per produrre 1 bottiglia di vino. Il costo opportunità di una bottiglia di vino è 2 abiti • Se il sarto produce abiti deve rinunciare a 1/2 bottiglia di vino per produrre 1 abito. Il costo opportunità di un abito è 1/2 bottiglia di vino

  26. per il produttore di vinocosto opportunità del vino = 1/2 costo opportunità degli abiti = 2per il sartocosto opportunità del vino = 2 costo opportunità degli abiti = 1/2Come si comporta un individuo razionale?Entrambi possono scegliere se produrre sia vino che abiti oppure produrre solo vino o solo abiti e scambiare quello che producono con l’altro beneNel primo caso entrambi sarebbero autosufficienti e non ci sarebbe scambioLo scambio è conveniente quando entrambi possono avere quantità di vino e abiti maggiori di quelle ottenibili producendoli da sé

  27. Se ognuno si specializza nella produzione del bene che è capace di produrre in modo più efficiente e scambia il suo prodotto con l’altro entrambi possono ottenere benefici dallo scambio Ipotizziamo che vino e abiti si scambino secondo un rapporto di 1 a 1 ossia compreso fra i due costi opportunità allora: • Al produttore di vino conviene specializzarsi nella produzione di vino e scambiarlo con abiti perché • Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1 abito • Se producesse tutto da sé • Rinunciando a 1 bottiglia di vino produrrebbe ½ abitoAl sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti e scambiarli con vino perché • Cede 1 abito ottiene in cambio 1 bottiglia di vino • Se producesse tutto da sé • Rinunciando a 1 abito produrrebbe ½ bottiglia di vino

  28. Caso meno ovvio. Il sarto è più efficiente nella produzione di entrambi i beni In questo caso: per il produttore di vino costo opportunità del vino = 1/4 di abito costo opportunità degli abiti = 4 bottiglie di vino per il sarto costo opportunità del vino = 1/2 di abito costo opportunità degli abiti = 2 bottiglie di vino Il costo opportunità del vino è più basso per il produttore di vino quello degli abiti è più basso per il sarto

  29. Se un abito si scambia con 3 bottiglie di vino ancora una volta al sarto conviene specializzarsi nella produzione di abiti perché Cede un abito ottiene in cambio 3 bottiglie di vino Se producesse tutto da sé Rinunciando a un abito produrrebbe 2 bottiglie di vino al vinaio conviene specializzarsi nella produzione di vino perché Cede 1 bottiglia di vino ottiene in cambio 1/3 abito Se producesse tutto da sé Rinunciando a 1 bottiglia di vino abito produrrebbe ¼ di abito

  30. Tre tipi di mercati: • concorrenza perfetta: è un mercato caratterizzato dalla presenza di un numero molto elevato di acquirenti e di venditori, talmente elevato che nessuno di essi, preso individualmente, è in grado di influenzarne il funzionamento, così come un singolo elettore non può determinare il risultato delle elezioni politiche • monopolio: molti acquirenti ma un solo venditore che può influenzare il funzionamento del mercato con le proprie decisioni • oligopolio: molti acquirenti e pochi venditori le decisioni di questi ultimi dipendono le une dalle altre come le mosse dei giocatori di scacchi

  31. Piani di domanda di spettacoli musicali Prezzo Quantità 100 2 80 4 60 6 40 8 P Q

  32. Curva di domanda collettiva P 100 80 A B A+B 40 23 13 10 3 8 5 Q

  33. Curva di offerta individuale Curva di offerta collettiva P P 100 100 A B A+B 80 80 60 60 40 40 Q 20 30 50 20 30 Q

  34. Le curve di domanda e di offerta definiscono le quantità domandate e offerte in corrispondenza di ciascun prezzo. • Esse sono costruite ipotizzando che solo il prezzo influenzi le decisioni degli agenti o che, se intervengono altri fattori, questi ultimi siano mantenuti costanti (ipotesi del ceteris paribus). • Oltre che dal prezzo le decisioni di domanda possono essere influenzate da: • prezzo di altri beni • reddito • preferenze dei consumatori • aspettative

  35. Effetti del prezzo e di altri fattori sulla domanda Movimento lungo la curva Spostamento della curva L’OPEC aumenta il prezzo del petrolio. Il prezzo della benzina aumenta e la domanda diminuisce La gente capisce che l’aria pulita è importante. Il traffico diminuisce e, con esso, la domanda di benzina

  36. Un aumento del prezzo dello zucchero fa diminuire la quantità domandata di caffè

  37. Effetti del prezzo di altri beni sulla domanda Un aumento del prezzo del tè fa aumentare la quantità domandata di caffè

  38. Effetti del reddito sulla domanda: beni normali e inferiori Un aumento del reddito fa crescere la domanda di lana e diminuire quella di fibre sintetiche

  39. Effetti sulla domanda delle preferenze e delle aspettative Preferenze dei consumatori Aspettative curva di domanda dei consumatori tedeschi curva di domanda oggi se ci si aspetta una diminuzione del prezzo p p curva di domanda dei consumatori italiani curva di domanda oggi se ci si aspetta un aumento del prezzo p1 p1 navigatori satellitari q2 q1 spaghetti q2 q1

  40. Offerta Oltre al prezzo altri fattori possono influenzare le decisioni di offerta • cambiamenti della tecnologia • variazioni dei prezzi dei fattori produttivi • eventi naturali, catastrofi, guerre • aspettative

  41. Effetti sull’offerta di eventi naturali e aspettative Siccità Aspettative di aumento del prezzo p p p1 p1 q2 q1 vino q2 q1 petrolio

  42. Equilibrio del mercato p D O p2 p3 p1 q1 qd q qo qo qd q Quando il mercato è in equilibrio i consumatori riescono ad acquistare esattamente quello che vorrebbero al prezzo corrente e lo stesso vale per i venditori

  43. Se la curva di domanda si sposta verso destra crescono sia il prezzo che la quantità di equilibrio

  44. Effetti sull’equilibrio di spostamenti delle curve p p p2 p1 p1 p3 p2 q1 q2 q1 q2 q3 q q Se la curva di offerta si sposta verso destra diminuisce il prezzo ma cresce la quantità di equilibrio Se entrambe le cure si spostano gli effetti su prezzo e quantità dipendono dall’entità e direzione degli spostamenti

  45. Elasticità della domanda • Non è sufficiente sapere che la quantità diminuisce o aumenta al variare del prezzo è importante misurare anche di quanto varia • l’elasticità misura la reattività della domanda rispetto a variazioni del prezzo, ovvero in che misura varia la quantità domandata al variare del prezzo • l’elasticità dipende da: • esistenza di buoni sostituti • maggiore o minore importanza del bene per il consumatore • confini del mercato • orizzonte temporale

  46. Breve e lungo periodo • Il breve periodo è un periodo di tempo di durata tale che gli agenti economici non sono in grado di adattare completamente i loro comportamenti di fronte a mutamenti del contesto in cui operano • Il lungo periodo è un periodo di tempo abbastanza lungo da consentire agli agenti di fare tutti gli aggiustamenti necessari per adeguarsi in modo ottimale al mutato contesto

  47. L’elasticità non è costante lungo una retta elasticità = Dq/Dp x p/q p Dp/Dq A p1 Dp/Dq B p2 p2/q2 p1/q1 q1 q q2

  48. Elasticità DQ/Q Variazione % della quantità domandata Elasticità della domanda = = Variazione % del prezzo DP/P Elasticità in etti = DQ/DP = 50/10 = 5 Elasticità in chili = DQ/DP = 5/10 = 1/2

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