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La decolonizzazione del Medio Oriente e la questione palestinese

La decolonizzazione del Medio Oriente e la questione palestinese. DECOLONIZZAZIONE  a partire dal 1945, fenomeno che ridisegnò la geografia del mondo liberando dal dominio coloniale europeo quasi tutte le colonie d’Asia e d’Africa che conquistarono così la propria indipendenza;

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La decolonizzazione del Medio Oriente e la questione palestinese

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  1. La decolonizzazione del Medio Oriente e la questione palestinese

  2. DECOLONIZZAZIONE  a partire dal 1945, fenomeno che ridisegnò la geografia del mondo liberando dal dominio coloniale europeo quasi tutte le colonie d’Asia e d’Africa che conquistarono così la propria indipendenza; • Il processo di decolonizzazione subì una forte accelerazione negli stati del Medio Oriente dopo la seconda Guerra Mondiale

  3. L’Impero turco di fronte alla guerra Prima del 1914 l’Impero turco: - aveva perso i territori che aveva conquistato in Africa settentrionale e in Europa; • esercitava ancora il controllo su una “fetta” di territorio notevole in Medio Oriente  Stretti, Anatolia, regione siro-palestinese, Mesopotamia, penisola arabica; • manteneva rapporti abbastanza pacifici con la Gran Bretagna che “salvaguardava” l’Impero turco dall’espansionismo russo.

  4. Nel 1914: • la Gran Bretagna si schierò a fianco della Russia (eterna rivale dell’Impero turco); • la Turchia si schierò a fianco degli Imperi centrali (Triplice Alleanza).

  5. La guerra santa - Il sultano lanciò un appello a tutti i musulmani in cerca del loro appoggio alla grande “guerra santa” (jihad). Scopo: riuscire a far ribellare i sudditi musulmani presenti nell’Impero russo • Venne lanciata una grande offensiva nella regione del Caucaso per raggiungere le regioni dell’Asia centrale occupate da popolazioni di cultura affine a quella turca sottoposte a dominio zarista. • Fallimento dell’attacco e ritirata.

  6. Nel corso della ritirata i turchi intrapresero un’operazione di deportazione della popolazione armena e cristiana residente nell’Anatolia orientale. Scopo: espellere gli armeni dall’Asia Minore. Morte di almeno 1’200’000 persone  PRIMO GENOCIDIO DEL XX SECOLO

  7. La grande delusione degli arabi L’Inghilterra voleva liquidare in breve tempo il fronte mediorientale: • sbarco a Gallipoli in Turchia (1915) da parte dell’Inghilterra per conquistare Istanbul. Fallito. • Idea di alimentare la rivolta delle popolazioni arabe sotto dominio turco  alleanza inglese con Husayn (sharif, discendente del Profeta) della Mecca + promessa inglese di un grande stato arabo indipendente.

  8. Hussayn si pose a capo della grande rivolta araba e assunse il titolo di re delle Nazioni Arabe. Clamoroso successo nella conquista del porto di Aquaba, sul Mar Rosso (1917). • Francia e Inghilterra iniziano trattative segrete (Conferenza di San Remo) per la spartizione del Medio Oriente  Siria e Libano alla Francia, Palestina e Mesopotamia all’Inghilterra. • Aprile 1920: la Conferenza inizia a definire i territori in causa senza che gli arabi abbiano voce in capitolo.

  9. Ufficialmente: i territori sotto controllo inglese/francese non erano colonie; • formalmente: l’attività di amministrazione europea era chiamata mandato. • In teoria: Francia e Gran Bretagna agivano per conto della società delle Nazioni e avrebbero dovuto creare le condizioni necessarie a una futura indipendenza dei popoli sotto mandato; • in pratica: il Medio Oriente era sotto stretto dominio occidentale.

  10. Il sionismo Gli inglesi divisero i propri territori così: • in Mesopotamia crearono lo stato dell’Iraq; • dalla Palestina venne separata la Transgiordania. Scopo: costruire uno stato in cui gli ebrei si sarebbero dovuti trasferire in massa per sfuggire all’antisemitismo europeo (T. Herzl)  SIONISMO: movimento che intendeva ricostruire uno stato ebraico in Palestina. 1897 a Basilea: primo Congresso sionista per rendere concreta l’idea di Herzl. Primo ‘900: il movimento sionista iniziò ad acquistare terre in Palestina e andò crescendo. Problema: il governo turco non aveva alcuna intenzione di cedere il suo territorio palestinese.

  11. La Dichiarazione Balfour • 2 novembre 1917 (Prima guerra mondiale): dichiarazione ufficiale pronunciata dall’Inghilterra affinché gli ebrei collaborino con gli Alleati. Inghilterra favorevole alla creazione di una “national home” ebraica in Palestina. Risvolti negativi: forte rancore arabo perché: • le loro aspirazioni erano state ignorate; • la più forte potenza europea offriva garanzie alla nascita di un focolare ebraico in Palestina.

  12. L’imitazione dell’Occidente • 29 ottobre 1923: nascita della repubblica turca con presidente Mustafà Kemal  si impegnò per trasformare il suo paese in un moderno stato europeo  riforme;  Persia di Reza Kahn  evoluzione analoga alla Turchia di Mustafà (occidentalizzazione del paese). Persia→Iran

  13. Ritorno all’Islam • in Arabia  Husayn venne rovesciato da Ibn Saud il cui governo si basava sulla rigida osservanza della legge coranica (shariah)  INTEGRALISMO: modellare una società sulla base della religione.

  14. Mutamento dello scenario politico in Europa • 1936-1939: Rivolta araba in Palestina, contro l’insediamento ebraico. • Tentativo inglese di limitare l’immigrazione ebraica  libro bianco

  15. Piano di spartizione della Palestina • febbraio 1947: la Gran Bretagna rimise l’intera questione degli ebrei in Palestina alle Nazioni Unite. La commissione internazionale (creata dall’ONU) elaborò un progetto di spartizione del territorio palestinese: • Gerusalemme  città santa a tre religioni. Sotto il controllo internazionale; • stato ebraico (55% della superficie)  maggioranza di ebrei; • stato arabo  maggioranza di arabi

  16. I guerra arabo-israeliana • 15 maggio 1948: - proclamazione dello stato di Israele (ostilità da parte degli arabi di Palestina); • Dopo diverse sanguinose guerriglie tra sionisti e arabi palestinesi intervennero gli eserciti degli stati arabi che però furono clamorosamente sconfitti dalle forze israeliane.

  17. Così: • lo stato di Israele si ingrandì di un terzo rispetto alla superficie prevista dalle Nazioni Unite; • mancata esistenza dello stato arabo-palestinese indipendente; • spartizione di Gerusalemme: parte occidentale → sovranità israeliana parte orientale → Giordania

  18. Conseguenze sconfitta araba • 1948: Sconfitta della guerra contro Israele  catastrofe (naksa) ↓ indica un male subito per colpa propria; la responsabilità della disfatta veniva infatti attribuita ai governi arabi • assassinio del re di Giordania • in Siria la situazione era piuttosto caotica (complotti + colpi di stato)

  19. Socialismo arabo Popolarità crescente per il partito Baath (= rinascita). La sua denominazione ufficiale dal 1953 fu Partito socialista della rinascita araba. Obiettivo: ridare grandezza e potenza alla nazione araba. Caratteristiche del partito: • laico; • la parola “socialista” segnala la volontà di una rottura con la classe dei proprietari fondiari (rifiuto della lotta di classe); • mobilitare le masse verso finalità di tipo nazionalistico.

  20. La guerra dei sei giorni • maggio 1967: l’Egitto (desideroso di annientare Israele) impedì l’accesso al golfo di Aqaba a tutte le navi dirette al porto israeliano di Elat (a cui arrivavano tutti i rifornimenti petroliferi del paese)

  21. 5 giugno: l’aviazione israeliana attacca gli aeroporti egiziani, siriani e giordani, distruggendo la maggior parte degli aerei nemici. Israele ottenne l’assoluto controllo dei cieli così nei sei giorni successivi sbaragliò le forze di terra avversarie e: • conquistò l’intera penisola del Sinai (fino al canale di Suez); • sul fronte siriano, conquistò le alture del Golan; • il territorio occupato dalla Giordania (anche la parte est di Gerusalemme) passò sotto controllo militare israeliano.

  22. La nascita dell’OLP • 1968: redazione dell’Atto Costitutivo Nazionale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Presupposti: rifiuto dell’esistenza di un popolo ebraico → rifiuto del sionismo. Obbiettivi: distruzione dello stato di Israele e fondazione di uno stato palestinese (Filastin=Palestina) interamente arabo. All’interno dell’OLP venne costituito l’Al-Fatah (= conquista), movimento guidato da Yasser Arafat e composto dai guerrieri fedayn (= coloro che sacrificano sé stessi).

  23. Strategia: inizialmente Arafat tentò una sollevazione popolare in Cisgiordania che venne però repressa da Israele. L’OLP si sposta in Giordania. In seguito venne adottata la lotta armata e la guerriglia (1970: violento conflitto tra i guerriglieri dell’OLP e l’esercito giordano. L’OLP sposta la propria sede a Beirut in Libano) nonché le azioni terroristiche (Olimpiadi del 1972 a Monaco di Baviera: uccisione di 11 atleti israeliani).

  24. Sadat e la pace con Israele • 6 ottobre 1973: mentre si celebrava la festa ebraica del Kippur (= espiazione dei peccati), l’esercito egiziano e quello siriano attaccarono nel Sinai e nel Golan. Dopo un successo iniziale (dovuto all’effetto sorpresa) l’attacco si risolse in una completa disfatta. • 26 marzo 1979: Anwar al-Sadat (successore di Nasser alla guida dell’Egitto) firmò a Washington con il primo ministro israeliano un trattato di pace che prevedeva la restituzione del Sinai all’Egitto e la sua parziale smilitarizzazione.

  25. Sadat e Begin si stringono la mano dopo aver firmato gli accordi di pace a Camp David (USA) nel 1979. Al centro il presidente americano Jimmy Carter.

  26. La situazione in Iran • Stato meridionale più occidentalizzato; • riforme agrarie  disoccupazione nelle campagne; • nei centri urbani  grave inflazione; • soluzione al malcontento  repressione; • in campo religioso: • Sunniti → parte numericamente più consistente della comunità musulmana; • Sciiti→ parte minoritaria. Credono che, quando verrà il momento stabilito da Dio, farà la sua comparsa un iman (= guida) messianico, incaricato di instaurare il regno di Dio. Tratti caratteristici: obbedienza a un’autorità suprema, convinzione di incarnare l’islam nella sua forma più pura, disponibilità al martirio.

  27. L’islam di Khomeini • Ritorno in Iran dell’anziano iman Khomeini  proponeva una radicale riorganizzazione dello stato su basi nuove.

  28. Presupposto: l’islam non è una religione privata. Obbiettivo: l’intera società deve essere retta dalla legge divina (centralità del Corano) Strumento: governo del giurista islamico, il solo capace di applicare correttamente la legge coranica nei vari campi dell’esistenza.

  29. La guerra tra Iran e Iraq In Iraq: • intorno ai primi anni Settanta, il potere si concentrò nella figura di Saddam Hussein (regime dittatoriale);

  30. nel 1972 Hussein nazionalizzò le compagnie petrolifere che operavano nel paese e i profitti salirono alle stelle  necessari per acquistare armamenti e tecnologie militari  costruzione di un reattore nucleare che venne però distrutto dall’aviazione israeliana.

  31. → L’anno seguente Saddam Hussein attaccò l’Iran. Scopo: porre sotto controllo iracheno l’estuario formato da Tigri ed Eufrate. Caratteristiche: da parte irachena vennero usate armi chimiche mentre gli attacchi iraniani si basavano sull’ondata umana. Esito: l’Iran non crollò e il conflitto si prolungò per otto anni causando enormi danni materiali e quasi 1 milione di morti. Il conflitto si concluse nel 1988 quando l’ONU ordinò di “cessare il fuoco”.

  32. L’invasione del Kuwait e la guerra del Golfo • Uscito dal conflitto, l’Iraq era economicamente in ginocchio  Saddam Hussein premeva sul Kuwait affinchè riducesse la produzione di petrolio per aumentare così il suo prezzo. Rifiuto del Kuwait; • 2 agosto 1990: S. Hussein invase il Kuwait e lo proclamò annessione all’Iraq. → il controllo sul petrolio kuwaitiano avrebbe accresciuto in maniera esponenziale il potere di S. Hussein  le Nazioni Unite (coalizione di circa 50 paesi con a capo gli USA) decisero di intervenire.

  33. 17 gennaio 1991: inizio del conflitto  grande numero di incursioni aeree sulle città irachene. Consapevole di non poter competere con la tecnologia militare americana, Saddam Hussein tentò di spezzare la coalizione tra i suoi nemici (paesi dell’Occidente + paesi musulmani): • chiamando tutti i musulmani alla guerra santa contro l’Occidente invasore; • bombardando diverse volte le principali città di Israele (voleva obbligare i paesi arabi in guerra contro l’Iraq ad abbandonare la coalizione per combattere contro lo stato ebraico). Israele però non ebbe alcuna reazione armata perché venne tenuto a freno e aiutato dagli Stati Uniti.

  34. S. Hussein iniziò a devastare il patrimonio petrolifero del Kuwait  centinaia di pozzi vennero dati alle fiamme mentre il greggio accumulato nelle raffinerie venne riversato nel Golfo Persico; • 24 febbraio: iniziò l’offensiva via terra della coalizione. Le truppe irachene vennero annientate. • S. Hussein restò al potere  l’Occidente temeva che senza guida il collasso del paese sarebbe stato certo e breve e si generasse un “vuoto di potere”.

  35. STATO LIBERALE stato laico: no riferimenti religiosi nella Costituzione; libertà di religione, pensiero e stampa; eguaglianza di tutti i cittadini (religione e sesso). STATO ISLAMICO teocrazia: stato e società basati sul Corano; critica al concetto di diritti dell’uomo; discriminazione dei cittadini non musulmani e delle donne. Stato liberale e stato islamico

  36. La sconfitta dell’OLP • L’OLP riuscì a porre sotto il proprio domino gran parte della regione meridionale del Libano dalla quale riusciva a colpire i villaggi israeliani; • Il governo israeliano intervenne in forze e fu la sconfitta per i palestinesi; • OLP cacciato dal Libano

  37. a Sabra e Chatila (periferia di Beirut) strage popolazione civile da parte della milizia armata della Falange ( =movim. politico espressione della parte cristiana della società libanese. Nutriva odio nei confronti dei palestinesi in Libano); • Dal 1987: repressione violenta da parte degli israeliani dell’Intifadah (rivolta popolazioni palestinesi più povere residenti in Cisgiordania e nella striscia di Gaza).

  38. L’accordo tra Israele e OLP • Settembre 1993: a Washington Y. Arafat (OLP) e Y. Rabin (Israele) raggiungono un accordo di pace. Svolta storica. • L’accordo prevedeva il progressivo ritiro dell’esercito israeliano da Gaza e dalla Giordania, che avrebbe potuto godere via via di un’autonomia sempre maggiore.

  39. I nemici della pace L’accordo venne rifiutato da alcuni movimenti di entrambe le parti: • Hamas (= movimento di resistenza islamica) + Jihad islamica (= guerra santa islamica) dalla parte araba; • Gush Emunim (= blocco dei fedeli) + partito fondato dal rabbino Meir Kahane dalla parte ebraica. Il 4 novembre 1995 un giovane appartenente al partito di Kahane ha assassinato Rabin, considerato un traditore del popolo ebraico.

  40. Dopo la morte di Rabin il processo di pacificazione è andato lentamente svanendo.  Fine settembre 2000: Arafat decise di riprendere le azioni violente contro Israele  la guida della nuova rivolta palestinese venne presa da Hamas e dalla Jihad islamica  adottarono una nuova strategia  attentati terroristici compiuti da individui disposti (volontariamente) al suicidio (perché convinti di essere martiri di Dio e della fede).

  41. Nel 2005 (morte di Arafat) Sharon (capo del governo ebraico) ha deciso di ritirare tutte le colonie ebraiche da Gaza. La polizia ha obbligato al trasferimento anche gli ebrei più religiosi decisi a non cedere agli arabi neppure un granello di Terra promessa. Questi segnali positivi però non porteranno mai alla pace in Terra santa e a Gerusalemme.

  42. I talebani in Afghanistan • Nel 1996 prese il potere in Afghanistan uno dei movimenti integralisti islamici più radicali  talebani

  43. I talebani si dimostrarono da subito intolleranti e desiderosi di introdurre uno stato islamico molto + intransigente. • Hanno messo in pratica i loro progetti a tal punto che solo le armi sono moderne mentre il resto del paese sembra vivere nel Medioevo (violenza ideologica→donne costrette a chiudersi in casa e a coprirsi integralmente).

  44. Nel 2001 (grave episodio di intolleranza) i talebani distrussero due gigantesche statue di Buddha  con la distruzione di questo patrimonio culturale mondiale (UNESCO) vollero dimostrare il loro totale disprezzo per i valori tipici dell’Occidente (rispetto per tutte le culture, forme d’arte, religioni). Solo la cultura dei talebani detiene la verità e non ha bisogno di confrontarsi con le altre.

  45. La guerra santa all’Occidente • 11 settembre 2001 due aerei di linea dirottati da terroristi distrussero le torri gemelle del World Trade Center (due tra i più alti e prestigiosi grattacieli di New York) schiantandosi contro di esse e provocando migliaia di morti. Lo stesso giorno un aereo si schiantò contro il Pentago (Washington) e un quarto avrebbe dovuto colpire la Casa Bianca. Questi tre edifici simbolizzavano rispettivamente la forza economica, militare e politica della america.

  46. I sospetti degli americani si rivolsero subito verso Osama Bin Laden.  • Nell’autunno 2001 l’Afghanistan venne bombardato e occupato dall’esercito americano.  • Lotta degli USA contro il terrorismo islamico  guerra diversa da tutte quelle del passato  il nemico è sfuggente e invisibile.

  47. Gli obbiettivi di Bin Laden I terroristi di Al Qaeda sono convinti: • di avere il compito di far rinascere la potenza dell’Islam; • di essere gli unici autentici musulmani (dure critiche all’Arabia Saudita che nel coso del tempo aveva stabilito dei contatti con gli USA  delitto imperdonabile);

  48. che con l’attentato alle torri gemelle sia stata dimostrata la vulnerabilità dell’America  le masse arabe avrebbero dovuto ribellarsi ai loro governanti (che collaboravano con gli USA); • che dopo l’insediamento di nuovi governi islamici, grazie al petrolio i popoli musulmani avrebbero riacquistato la potenza che avevano nei primi secoli successivi la rivelazione del profeta; • che la Palestina doveva assolutamente essere liberata  lotta contro Israele.

  49. I neoconservatori di fronte al terrorismo islamico • Terrorismo dopo il 2001 Molti consiglieri del presidente americano G. W. Bush, fortemente influenzati dalla corrente neoconservatrice, erano convinti che la vittoria americana sul comunismo fosse un’evidente segno della loro superiorità morale. Il quadro del Medio Oriente non era molto diverso da quello della guerra fredda: Stati Uniti (bene) VS Afghanistan (male) + stati “canaglia”. Soluzione: abbattere uno dopo l’altro questi regimi.

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