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Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano

Ordine dei Dottori Commercialisti di Ivrea-Pinerolo-Torino. “L’OPPORTUNITA’ DI BASILEA. Il Dottore Commercialista tra Banca e Impresa “. L’UTILIZZO PROATTIVO DEI SISTEMI DI RATING. Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano

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Presentation Transcript


  1. Ordine dei Dottori Commercialisti di Ivrea-Pinerolo-Torino “L’OPPORTUNITA’ DI BASILEA. Il Dottore Commercialista tra Banca e Impresa “ L’UTILIZZO PROATTIVO DEI SISTEMI DI RATING Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per il credito e l’internazionalizzazione

  2. La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa Il rating small business L’utilizzo dei ratings: Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  3. Le attuali regole per la determinazione del capitale di vigilanza (1/2) Il Patrimonio di vigilanza detenuto dalle banche a fronte della copertura dei rischi su crediti è attualmente determinato secondo criteri stabiliti nell’Accordo di Basilea sul Capitale del 1988: Non differenziati per l’effettiva rischiosità delle controparti Coefficienti fissi • Prevalentemente dipendenti da: • Natura della controparte (Banche-Stati sovrani-Corporate-Consumer) • Presenza di particolari garanzie EFFETTI • Disallineamento tra CAPITALE REGOLAMENTARE e CAPITALE ECONOMICO • Penalizzazione delle Banche virtuose, costrette ad allocare Capitale in eccesso, e premio alle Banche meno virtuose, non obbligate a riservare idonee quantità di Patrimonio di Vigilanza

  4. Le attuali regole per la determinazione del capitale di vigilanza (2/2) Accordo di Basilea sul Capitale del 1988: Esposizione Ponderazione per coefficienti di rischio standard Attivo ponderato Patrimonio di vigilanza = 8% dell’attivo ponderato L’assorbimento di capitale oggi è indifferenziato per TUTTE le esposizioni corporate:

  5. Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (1/3) Le modalità con cui il sistema bancario concede credito subiranno nei prossimi anni profondi mutamenti a seguito delle ricadute legate all’applicazione dell’Accordo sul Capitale (Basilea II). OBIETTIVO L’Accordo è volto a misurare la quota minima di capitale che la Banca è tenuta a detenere a fronte del rischio di credito QUALITA’ DELL’ATTIVO ASSORBIMENTO DEL CAPITALE

  6. Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (2/3) I Requisiti patrimoniali minimi II Controlli prudenziali sull’adeguatezza patrimoniale III Informazione al pubblico / disciplina di mercato Assorbimenti patrimoniali funzione della rischiosità Controlli di Vigilanza sulla congruità rischi / patrimonio e validazione delle modalità di misurazione dei rischi Diffusione di informazioni al mercato su patrimonio e rischi

  7. Le nuove regole per la determinazione del capitale di vigilanza (3/3) Requisiti patrimoniali minimi (Primo Pilastro) Il Comitato di Basilea permette alle Banche una scelta fra due metodi per calcolare i loro requisiti patrimoniali in relazione al rischio di credito Approccio Standard Modifica i vecchi pesi e consente l’utilizzo dei rating esterni Internal rating Internal Rating Based (IRB) Foundation Richiede che la Banca assegni un rating interno e una probabilità di insolvenza (PD) alle singole controparti. Le ponderazioni dipenderanno da tali valori e da parametri definiti, stimati dalle autorità di vigilanza, per l’esposizione a default (EAD), la perdita in caso di insolvenza (LGD) e la Maturity. Internal Rating Based (IRB) Advance Richiede che la Banca stimi anche i parametri di EAD, LGD e la Maturity.

  8. Assorbimento di capitale e merito del credito: un confronto tra esposizioni Corporate in Basilea 1 e Basilea 2 La PD collegata a ciascuna classe del sistema di rating interno è un driver fondamentale del requisito patrimoniale nell’approccio IRB (rating interni).

  9. Il rating corporate L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa Il rating small business L’utilizzo dei ratings: Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  10. La metodologia di analisi creditizia (1/6) I fondamenti logici Decisione di affidabilità Conoscenza dei fatti e delle condizioni aziendali PROCESSO DI VALUTAZIONE ANALISI QUANTITATIVE ANALISI QUALITATIVE Cliente Operazione Garanzia

  11. Parallelismo La metodologia di analisi creditizia (2/6) ANALISI DEL CLIENTE Aspetti quantitativi Analisi della capacità dell’impresa di generare nel tempo Flussi di cassa positivi, mantenendo una equilibrata struttura patrimoniale e finanziaria e livelli di redditività soddisfacenti • Analisi storica • Saldi finanziari • Indici sulla situazione patrimoniale - finanziaria - reddituale Profilo economico finanziario dell’impresa • Analisi prospettica • Saldi finanziari prospettici • Equilibrio patrimoniale - finanziario - reddituale Analisi discriminante bilancio SCORE DI BILANCIO

  12. Parallelismo La metodologia di analisi creditizia (3/6) ANALISI DEL CLIENTE Aspetti qualitativi Valutazione della capacità imprenditoriale/manageriale di guidare l’impresa adottando scelte strategiche coerenti con il mercato ed il settore di riferimento • Attività e presenza sul mercato • Fattori critici di successo e posizionamento competitivo • Valutazione del management • Fattori e dei comportamenti di rischio • ………………. • Analisi industriale • Settore di appartenenza e posizionamento • dell’azienda al suo interno • Studi di settore • Analisi del rischio settoriale • Analisi aggregati settoriali • Analisi dell’assetto manageriale/imprenditoriale Analisi discriminante qualitativa SCORE QUALITATIVO

  13. La metodologia di analisi creditizia (4/6) ANALISI DEL CLIENTE • Analisi andamentale • Dati di lavoro interni • Centrale dei Rischi • …………. Gravità IN BONIS Score andamentale Durata IN OSSERVAZIONE Frequenza POTENZIALE INSOLVENTE Mix Lo score andamentale analizza mensilmente le informazioni selezionale dalla Banca sui clienti in portafoglio e discrimina con predittività di almeno un anno le relazioni che manifestano il deterioramento del profilo di rischio. Lo score andamentale rispetto al rating d’impresa si basa sui dati interni di comportamento del cliente nei confronti della Banca e del sistema bancario. PD Probabilità di default :probabilità che la controparte vada in default entro un periodo di 12 mesi

  14. La metodologia di analisi creditizia (5/6) ANALISI OPERAZIONE Destinazione del fido Analisi della finalizzazione degli affidamenti al finanziamento di operazioni direttamente connesse all’attività economica dell’azienda e che, per loro natura, contribuiscono a generare flussi di cassa L’operazione finanziaria deve potenzialmente contribuire a generare ricchezza per l’azienda non alterando, nel tempo i suoi equilibri patrimoniali e finanziari Modalità di rimborso Valutazione della quota di lavoro assegnata alla Banca, della qualità del portafoglio crediti dell’affidato, nonché del grado di tutela giuridica presente nelle operazioni di incasso crediti assegnate e anticipate EAD Esposizione al default :stima dell’esposizione al momento dell’entrata a default

  15. La metodologia di analisi creditizia (6/6) ANALISI GARANZIE Profilo giuridico del garante Verifica del rischio di annullamento della garanzia per motivi formali o sostanziali Congruità della garanzia Capienza adeguata in rapporto all’entità dei fidi e rischio legato alla persona del garante Determinazione del Valore della Garanzia LGD Loss Given Default: percentuale dell’esposizione non recuperabile in caso di default Ad ogni rapporto deve essere assegnato un valore di perdita dato il default (tasso di severity)

  16. L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa Il rating small business L’utilizzo dei ratings: Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  17. Il Rating Integrato Corporate è basato su 3 moduli specifici che tengono conto del set di informazioni rilevanti L’analisi comportamentale diventa importante una volta che il prestito è stato concesso. Si tratta di un fattore chiave per la fase di monitoraggio e rinnovo. TIPOLOGIA DI ANALISI QUANTITATIVA QUALITATIVA ANDAMENTALE • Adeguatezza metodologica con BIS II grazie a: • dati empirici • basi statistiche ben fondate • completezza delle informazioni • grande abilità nel differenziare significativamente le PD dei debitori • performance • aggiornamento in real time SCORE PD(*) di controparte su un orizzonte temporale annuo RATING (*) Probabilità di insolvenza

  18. Processo elettronico Erogazione corporate: rating di prima assegnazione (rating d’impresa) • Valutazione della controparte • Rating di bilancio • Centrale dei Rischi • Rischio settoriale • Flussi di cassa prospettici • ………….. Valutazione del gestore Decisione finale + • Valutazione della transazione • Elasticità di cassa • Prestiti a medio/lungo termine • ………... Figura con responsabilità primaria della relazione, sia dal punto di vista di marketing sia di rischiosità

  19. 1 2 3 4 5+ 5 5- 6+ 6 6- 7+ 7 7- 8+ 8 8- 9 Sistema di Rating Corporate: le esposizioni hanno un ampio range di PD, che riflette un’attenta discriminazione della qualità del credito Il risultato in termini di PD consente di discriminare il merito creditizio della controparte con un elevato grado di dettaglio La crescita monotòna delle PD lungo le classi di rating conferma il potere discriminante del modello La disponibilità di un tale strumento è il primo passo per la misurazione del pricing aggiustato per il rischio La cartolarizzazione degli attivi è più semplice quando si conoscono le PD La distribuzione per classi di rating è un modo per comprendere la qualità creditizia del portafoglio RATING PD 0.03% IMPRESE SANE: COSTO DEL RISCHIO COMPATIBILE CON IL TARGET DI UCI + IMPRESE DEBOLI: LE ESPOSIZIONI DOVREBBERO AVERE ADEGUATE GARANZIE REALI O PERSONALI ++ +++ IMPRESE RISCHIOSE: DOVREBBERO ESSERE EVITATE ESPOSIZIONI 20 %

  20. Valutazione merito creditizio corporate In sintesi: Score di bilancio storico e prospettico Score qualitativo Analisi cliente Rating Integrato P.D. Analisi andamentale Score andamentale Analisi operazione E.A.D. Analisi garanzie L.G.D. EL = PD x LGD x EAD E.L. [*] PERDITA ATTESA SINTESI DEL RISCHIO [*] Expected Loss: valore della perdita attesa su un dato orizzonte temporale (nella fattispecie un anno)

  21. L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa L’utilizzo dei ratings: Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate Il rating small business • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  22. Processo elettronico Erogazione Small Business: rating di prima assegnazione Valutazione controparte • Bilancio • Dati contabilità ordin./semplif. • Mod. Unico • Centrale Rischi/Credit Bureau • Anagrafe + Decisione finale • Elasticità di cassa • Prestiti a medio/lungo termine • ………... Valutazione del gestore Valutazione transazione + Figura con responsabilità primaria della relazione, sia dal punto di vista di marketing sia di rischiosità. Valutazione garanzie • Valore della garanzia

  23. Il RISB sintetizza tutta l’informazione della Banca rilevante ai fini del rischio in una PD che permette la riconduzione della controparte ad una classe di rating Anagrafe Economici Finanziari Credit Bureau CR/CRIC Interni Score Erogazione Score Andamentale ~ 50% ~ 50% L’assegnazione di pesi equivalenti alle componenti di erogazione e andamentale è il risultato statistico della massimizzazione delle capacità predittive del RISB

  24. L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate Il rating small business L’utilizzo dei ratings: • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  25. Le competenze deliberative sono legate al rating … Dati esemplificativi ,000 € Ante 07/2004 ES. Nominale= 1.200 Condirezione Regionale Post 07/2004 1 4 7 Classe di Rating Valore nominale corretto per il rischio 960 1200 2016 Competenze Filiale Condirez. Regionale Direzione Regionale

  26. … così come i rinnovi Semplificato Definizione Il rinnovo consiste nella proroga della validità per una certa durata delle linee creditizie della controparte. Per la “clientela virtuosa” è previsto che si possa attivare un “processo di rinnovo automatizzato” senza particolari incombenze operative per il gestore che segue la relazione. Tale processo è guidato da contenuti prettamente creditizi ma deve offrire anche spunti valutativi sull’andamento del business ed è pertanto sempre sottoposto alla conferma da parte del gestore. Prima Modo indistinto Legate alla rischiosità Dopo Vantaggi Standard • Riduzione incombenze prettamente operative, al fine di: • favorire la relazione con il cliente • concentrazione sulle controparti più rischiose Analisi approfondita della controparte sotto gli aspetti qantitativi, qualitativi e gestionali. Di norma vinene effettuata annualmente in fase con la data di revisione degli affidamenti. Anticipato Per la clientela rischiosa al verificarsi di una serie selezionata di eventi segnalateci di peggioramento del profilo di rischio del cliente, viene richiesta al gestore una revisione anticipata della posizione, al fine di decidere con tempestività di variare o meno la posizione del rischio

  27. Monitoraggio: le controparti Corporate e Small Business sono controllate mensilmente attraverso un sistema andamentale predittivo Scoring andamentale Comportamento con la banca Dati anagrafici In Bonis (BO) Classificazione mensile proposta Sotto osservazione (IO) Centrale dei Rischi Bilancio A Rientro (AR)

  28. AR AR IO IO Si BO BO No Monitoraggio: gli score statistici sono usati in modo prescrittivo La valutazione oggettiva dell’algoritmo è integrata dalle informazioni qualitative conosciute dal gestore GESTORE CLASSIFICAZIONE PROPOSTA MENSILMENTE CLASSIFICAZIONE SCORE Usando lo stesso sistema, le unità di controllo interno presso gli uffici periferici e centrali gestiscono il trend delle classificazioni proposte e le attuali classificazioni. Inoltre il sistema controlla se le regole sono state applicate e se il tempo massimo di permanenza concesso in ogni classe di rischio è stato rispettato

  29. SCORE Monitoraggio: i nuovi score sono molto precisi e hanno un grande potere predittivo Gli score riconoscono circa il 74% delle controparti che diventano successivamente non performing T=-12 data di primo segnale di rischio derivante dallo score T=-6 data di primo segnale di rischio derivante dallo score T=0 data di classificazione “non performing” Tempo (mesi) 54% 20% 26%

  30. L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate Il rating small business L’utilizzo dei ratings: • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  31. MODELLO DI PORTAFOGLIO Il modello di portafoglio costituisce la base per la definizione delle politiche creditizie e delle misure RAPM Politiche creditizie Rating rischio ambientale posizione di mercato + Trend macroeconomici previsioni di settore Misure RAPM Perdita attesa Perdita inattesa

  32. Il nuovo approccio per indirizzare l’azione commerciale … RAPM (Risk Adjusted Performance Measure) è l’indicatore che utilizza gli strumenti di misurazione del rischio di credito (sia a livello individuale sia a livello di portafoglio) fornendo un’unica misura indicativa della performance e del rischio prospettico Margine di intermediazione - Perdita attesa - Costo della Perdita inattesa RAPM = Totale impieghi Dal rating Dal modello di portafoglio

  33. ……. al fine di produrre e massimizzare il valore La redditività risk adjusted, prodotta dalla gestione del business, è adeguata quando copre almeno i costi operativi e consente di remunerare gli azionisti al miglior ROE atteso del Gruppo. Copertura costi RAPM BENCHMARK Eccellenza risultati

  34. Un esempio su una filiale campione Impieghi medi Perdita attesa Perdita inattesa R.A.P.M. Margine lordo Clienti (%) (%) Volume (%) (%) (%) Nr. Volume Volume Volume 44 17.7% 1,412 16.0% 76,852 29.70% 2,037 75.30% 11,130 82.30% -2.44% 155 62.2% 5,522 62.7% 171,195 66.10% 642 23.70% 2,236 16.50% 2.70% 11.2% 1,199 13.6% 9,520 3.70% 15 0.50% 0.70% 12.34% 28 88 22 674 8.8% 7.7% 1,450 0.60% 11 0.40% 65 0.50% 45.25% 249 8,806 259,017 2,705 13,519 1.77% Filiale Intervenendo solo sui 44 clienti con un RAPM negativo è possibile aumentare il margine netto (margine di intermediazione - perdita attesa - costo della perdita inattesa) e diminuire il capitale economico assorbito

  35. L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate Il rating small business L’utilizzo dei ratings: • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  36. Le Politiche Creditizie (1/2) Le politiche creditizie individuano il portafoglio migliore sulla base di una serie di variabili (crescita sostenibile, minimizzazione del costo del rischio, massimizzazione della redditività corretta per il rischio…). T0 IPOTESI T1 RISCHIO/RENDIMENTO T1 PORTAFOGLIO 1 RAPM PORTAFOGLIO 2 PREVISIONI DI SISTEMA (IMPIEGHI E SOFFERENZE) PORTAFOGLIO 3 VALUTAZIONI GEO-SETTORIALI PORTAFOGLIO MIGLIORE IN TERMINI DI REDDITIVITA’ CORRETTA PER IL RISCHIO

  37. FRONTIERA EFFICIENTE DEI PORTAFOGLI INERZIALE INERZIALE OTTIMIZZATO BEST Le Politiche Creditizie (2/2) Un esempio di elaborazione sul portafoglio: la minimizzazione del costo del rischio. Crescite degli impieghi superiori al “best” non sono efficienti in quanto avvengono in un contesto di costo del rischio crescente.

  38. L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate Il rating small business L’utilizzo dei ratings: • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  39. La gestione strategica

  40. L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate Il rating small business L’utilizzo dei ratings: • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante

  41. L’utilizzo degli strumenti di credit risk management all’interno del sistema incentivante Affinché l’inserimento nel sistema incentivante di obiettivi connessi al presidio del rischio di credito risulti efficace, occorre differenziare i parametri di valutazione in relazione a diverse variabili, quali, ad es., lo stato dell’esposizione (in bonis o non performing) e la dimensione del portafoglio. Occorre, in altri termini, definire differenti tipologie di obiettivi lungo la filiera creditizia. Si possono ipotizzare, pertanto, le seguenti “categorie” di obiettivi: • Obiettivi su portafogli in bonis: verifica periodica della distribuzione delle posizioni in bonis per classe di Rating e per livello di Perdita Attesa • Obiettivi su crediti dubbi: esclusione delle esposizioni in sofferenza, in incaglio e/o ristrutturate dagli obiettivi di redditività o di volumi, “rettificando” il portafoglio a inizio anno tramite l’esclusione, ai fini della misurazione degli obiettivi, delle controparti passate a portafoglio problematico in corso d’anno • Obiettivi “operativi”: aggiornamento rating, gestione e riduzione sconfinamenti

  42. Agenda Finalità e funzionamento di Basilea 2 La metodologia di analisi creditizia Il rating corporate Il rating small business L’utilizzo dei ratings: • Nell’assunzione e gestione dei rischi di credito • Nel Pricing e nelle Politiche Commerciali • Nelle Politiche Creditizie • Nella Gestione Strategica • Nel Sistema Incentivante L’evoluzione nel rapporto Banca/Impresa

  43. L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (1/4) Evoluzione del rapporto banca-impresa IMPRESA BANCA Bassa qualità informativa ed elevato frazionamento dei rapporti bancari ASIMMETRIA INFORMATIVA Scarsa compartecipazione del sistema bancario alle dinamiche aziendali Effetti del Nuovo Accordo sul Capitale IMPRESA BANCA RAPPORTO INTEGRATO Stabile - Duraturo - Trasparente

  44. L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (2/4) Evoluzione del rapporto banca-impresa Crescita del livello di sofisticazione dell’industria bancaria Rende più efficienti i presidi e quindi migliora la qualità del servizio reso al cliente Stimola la gestione attiva nei rapporti con l’impresa favorendone la comprensione dei bisogni Miglioramento nelle misurazioni dei rischi Miglioramento delle strategie business/prodotto Miglioramento della qualità dell’attività di risk management Maggiore integrazione nel rapporto Banca - Impresa

  45. L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (3/4) RAPPORTO INTEGRATO IMPRESA BANCA Stimolo verso iniziative di creazione di valore • Gestione attiva della creazione di valore per la clientela (customer value management) • Efficienza dei processi di erogazione e maggiore oggettività nella valutazione • Pricing corretto per il rischio • Proattività nel rapporto Banca - Impresa • Progresso nella cultura finanziaria e nella valutazione del contesto competitivo (attraverso il coinvolgimento per le PMI della figura del Commercialista - consulente) • Rafforzamento del potenziale di crescita delle imprese Sviluppo di un sistema economico “sano”

  46. OGGETTIVITA’ di giudizio giudizi soggettivi, spesso condizionati dal feeling tra esponente aziendale/bancario CELERITA’ di risposta tempi di risposta delle delibere lunghi e processi farraginosi COMPLETEZZA di servizio scarsa comprensione degli effettivi bisogni aziendali L’ evoluzione nel rapporto Banca/Impresa (4/4) BIS II diventa quindi una occasione nuova per ridisegnare il rapporto Banca – Impresa alla luce di: Punti di forza con BIS II Criticità attuali

  47. Fausto Galmarini Direttore Centrale Unicredito Italiano Presidente Commissione Tecnica ABI per il credito e l’internazionalizzazione

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