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Senza titolo… o senza contenuto?

Senza titolo… o senza contenuto?. Analisi di Untitled n. 24, di Mark Rothko. “L’ON JUGE UN ARBRE À SES FRUITS”. Bilbao 1992: analisi semiotica di un testo visivo in parallelo. J.-M. Floch (poi J.-F. Bordron) J. Fontanille J.-M. Klinkemberg (Groupe μ) G. Sonesson F. Saint-Martin

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Presentation Transcript


  1. Senza titolo… o senza contenuto? Analisi di Untitled n. 24, di Mark Rothko

  2. “L’ON JUGE UN ARBRE À SES FRUITS” Bilbao 1992: analisi semiotica di un testo visivo in parallelo. J.-M. Floch (poi J.-F. Bordron) J. Fontanille J.-M. Klinkemberg (Groupe μ) G. Sonesson F. Saint-Martin Nouveaux Actes Sémiotiques, n. 34-36, 1994.

  3. IL TESTO: UNTITLEDN. 24 DI MARK ROTHKO Mark Rothko (Rothkowitz): 1903 (Dvinsk, Russia) – 1970 (New York) Tendenza astratta contemplativa; Color-Field Abstraction (Reinhardt, Still, Newman) Untitled: 1951. Olio su tela. 236,9 x 120,7 cm. (Tel Aviv, Museum of Art)

  4. J. FONTANILLE: PREMESSE ALL’ANALISI • Ignoranza fenomenologica. Riferimento alla struttura immanente del testo. • Tre ipotesi preliminari: • intenzionalità del sensibile: imperfezione della presa sensibile del testo, come innesco nella ricerca di senso e delle emozioni (Greimas 1987: Dell’imperfezione). • intenzionalità categoriale o figurale: categorie, figure. Senso nelle trasformazioni reciproche: in base alle differenze di potenziale fra aree, vengono definiti attanti posizionali che interagiscono. • semiotica del visibile (Fontanille 1995): studio della configurazione semiotica della luce e costruzione dello spazio (come lo spazio viene reso visibile in senso generativo). Effetti di bagliore (éclat), illuminazione, cromatismo, materia. • Da Floch: il testo nella serie: i quadri di Rothko come gruppo di trasformazioni.

  5. La semiotica del visibile di Fontanille • Configurazione semiotica della luce: non struttura fisica, ma effetti di senso elementari, dall’interazione fra l’attività percettiva-enunciativa di un soggetto e il gradiente di energia (Fontanille 1995, 29; Leggere l’opera d’arte II, 158). • Effetti di senso principali: - bagliore-luminosità: energia concentrata localizzata - cromatismo: siti con valori cromatici - illuminazione: passaggio da una fonte ad un bersaglio - materia: definizione di corpi, testure, volumi

  6. 2 3 1 4 PRIMA MOSSA: LA SUPERFICIE DEL TESTO, LE SUE PARTI E I LORO RAPPORTI • Quattro aree (1: macro-area ocra-arancio – 2: bruno-nera – 3: beige chiaro – 4: rosso-arancio: ?). • Rapporti fra le aree (processo mereologico): imperfezioni: • aree diverse per colore, taglia, bordi. • un’area riunifica le altre: agglomerazione topologica (cfr. Fontanille 1995). • contaminazioni cromatiche fra aree: 1→2→3→4→1. Effetto di referenziazione interna (anafora, citazione, débrayage).

  7. VARIABILI PLASTICHE CROMATICHE • Dominante cromatica, dominanza: impressione uguale a una certa lunghezza d’onda • Saturazione: proporzione di luce bianca e di luce monocromatica. Oltre il punto ottimale (luce monocromatica): sur-saturazione • Luminosità: intensità della vibrazione dei raggi luminosi che la percezione rileva in una regione (Saint-Martin 1989)

  8. SINTASSI DEL VISIBILE: I COLORI • Trasformazioni in seno alla configurazione della luce: Ipotesi, dal corpus: bruno come origine cromatica, non manifestata (rosso + complementare: termine complesso) →operazioni per ricavare le tinte presenti nel testo. • bruno termine complesso (giallo + blu = verde) articolabile nelle due dominanze (rosso>complementare, rosso<complementare): • ogni dominante modificabile: - per saturazione o desaturazione di un componente - per saturazione o desaturazione dell’insieme - per illuminazione o oscuramento (bagliore-luminosità)

  9. SINTASSI DEL VISIBILE: I COLORI (2)

  10. SINTASSI DEL VISIBILE: I COLORI (3) • Percorsi più lunghi → contrasti più forti, transizioni più veloci. Ovvero: variazioni strutturali fra morfologie cromatiche  più differenze di potenziale  più velocità di transizione. • Il soggetto osservatore, che cerca coerenza, ricorre alla terza dimensione: contrasti più netti → differenze maggiori di profondità → pressione gestaltica alla distinzione di figura e sfondo. • Fontanille 1996: Semi-simbolismo: transizioni lente : transizioni veloci = livelli vicini : livelli lontani

  11. CRITICHE E AGGIUNTE AL SISTEMA CROMATICO DI FONTANILLE • Colore più il suo complementare = grigio • Eccesso di passaggi verso il nero, per amore di simmetria • Sonesson: rosso, nero e bianco (primari) differenziati da arancione e ocra (composti). • Groupe μ: emersione dei colori puri (rosso, nero e bianco) dall’impuro arancione. • Saint-Martin: arancione generato a partire dal rosso. • Altro modello: combinazioni di rosso, giallo e grigio (aree cromatiche); sursaturazione (area nera) e desaturazione (area bianca). • Punto centrale: differenze di valore delle variabili cromatiche creano scarti più o meno grandi fra aree, che tendono a disporsi in profondità.

  12. IL FARE DEL SOGGETTO OSSERVATORE, PIANI E STRATI • Il soggetto osservatore, che cerca coerenza, ricorre alla terza dimensione: contrasti più netti → differenze maggiori di profondità → pressione gestaltica alla distinzione di figura e sfondo. • Nel testo due tipi di livelli: • Piani (strate) di profondità: costruiti dall’osservatore; spazio fenomenologico. • Strati (couche) testurali: traccia dell’enunciatore; tempo della produzione. • Rapporti complessi fra organizzazione in strati e in piani: • collusioni: area rossa (emerge come piano e come strato); • contrasti: area nera (emerge come strato, sprofonda come piano).

  13. IL FARE DEL SOGGETTO OSSERVATORE, PIANI E STRATI (2) • Coabitazione dissonante di piani e strati → L’osservatore (delegato dell’enunciatario) negozia il senso palmo a palmo: “conflitto” tra enunciatore ed enunciatario. • Incertezza, imperfezione → spettatore teso e inquieto → - assunzione di una configurazione passionale (“patire” il quadro piuttosto che capirlo) - ricerca della stabilizzazione forica nell’area meno dinamica: quella nera (“attrattore”).

  14. VALORI E COLORE: IL PERCORSO ASSIOLOGICO • Effetti di senso del visibile (cromatismi, luminosità, illuminazione, materia): base per l’investimento di valori. • Valore in semiotica: come differenza costitutiva e pertinente e come assiologia. • Untitled n. 24: ricerca di una direzione assiologica elementare.

  15. VALORI E COLORE: IL PERCORSO ASSIOLOGICO (2) • Area rossa = aree arancioni centrali = area nera + area bianca. Tre aree che ripetono forma e proporzioni del rettangolo del quadro. • In senso dinamico:débrayage enunciazionale, messa in discorso a partire dalla cornice enunciazionale, per negazioni successive: - triplicazione e rotazione di 90°; - divisione di bianco e nero (non-colori), con intercalazione delle sottoparti; - scomposizione dei bordi.

  16. VALORI E COLORE: IL PERCORSO ASSIOLOGICO (3) • Messa in scena del lavoro di scelta (tri) assiologica per modulazioni e negazioni successive, con predominio delle negazioni: • prima modulazione: ocra/rosso; prima negazione: ocra/non ocra. • seconda modulazione: ocra/bianco; seconda negazione: colore/non colore scuro. • risultati della negazione (non ocra, nero) in alto, della modulazione (rosso, bianco) in basso: Base nel semi-simbolismo: /alto/ : /basso/ = “dominante” : “dominato” • Soprattutto, l’area nera conclude il percorso: sparizione della luce, effetto di senso di materia, minimo potenziale.

  17. VALORI E COLORE: OSSERVAZIONI • Affermazioni (cromatismo, profondità) in parte smentite (oscuramenti e illuminazioni, conflitti fra piani e strati): valori affermati e denegati. • Non colore in alto, colore in basso. • Nel colore: saturazione, primarietà (e aggettanza e trasparenza testurale) in basso. • Nel non colore: luminosità (e aggettanza e differenziazione interna) in basso. • Conferma del predominio della negazione della luminosità e del cromatismo. • Simmetrie imperfette: striscia chiara e area bianca, rosso e nero.

  18. IL QUADRO NELLA SERIE: PERCORSO DI RINUNCIA • I quadri di Rothko a rettangolo: abbandono di “qualche elemento visivo per acquistarne uno spirituale” (E. de Kooning); “l’opera del pittore progredisce verso la chiarezza, verso l’eliminazione cioè di ogni ostacolo tra l’idea e l’osservatore” (Rothko). • anni ’40: periodo “mitico”: grafismi biomorfici, simboli mitici universali. Dispositivo alto/basso già presente. • fra ’40 e ’50: tappa intermedia. • anni ’50 e ‘60: ascesi pittorica compiuta: puri rapporti plastici fra aree in alto e in basso. • Untitled: tappa intermedia nel processo: restano increspature, protuberanze. • Dalla serie: c’è tripartizione cosmica (terrestre, celeste ed asse di simmetria con “effetto suolo”): significazione mitica.

  19. CONCLUSIONI • Transizioni cromatiche (Espressione) area nera “attrattiva” risultato finale • Prassi enunciazionale (contenuto) Riposo dello sguardo dello spettatore come negazione di cromatismo e luminosità • Area nera: stesse proporzioni della cornice: vicina alla negazione assiologica definitiva. • Nero forse disforico: prodotto di negazioni – esaurisce la differenziazione – compromette la ricerca del senso (avanza come piano, sprofonda come strato).

  20. CONCLUSIONI • Dimensioni del quadro e posizione di osservazione ravvicinata: per introdurre e mantenere nella dinamica del contemplare. • Non dominio pan-ottico, ma assorbimento, rapimento: “patire” il quadro. • Imperfezione, incertezza della ricerca del senso, ingannevolezza del percorso assiologico • Centralità della dimensione estetica: l’espressione “attira l’attenzione” con la sua “inesauribilità”. Nuovo modo di vedere (Jakobson, Lotman, Geninasca, Eco).

  21. Untitled n. 24 di Mark Rothko variazioni semiotiche

  22. “L’ON JUGE UN ARBRE À SES FRUITS” Bilbao 1992: analisi semiotica di un testo visivo in parallelo. J.-M. Floch (poi J.-F. Bordron) J. Fontanille J.-M. Klinkemberg (Groupe μ) G. Sonesson F. Saint-Martin Nouveaux Actes Sémiotiques, n. 34-36, 1994.

  23. ANALISI DEL GRUPPO DI LIEGI • Basi teoretiche: conciliazione di strutturalismo, segno triadico e teoria della Gestalt. • Metodologia: rinuncia al confronto con il corpus; applicazione di categorie psicologiche e retoriche. • Segmentazione: • A larga scala: centralità del rettangolo come tipo. • Segmentazione nei dettagli: irregolarità.  bistabilità complessiva.

  24. GRUPPO DI LIEGI: ANALISI DELL’ESPRESSIONE • Organizzazione in assi di lettura: - Verticale: asse di simmetria - Contrasti orizzontalità/verticalità (testure incrociate, testure verticali vs aree orizzontali) - In profondità: effetti di emersione di una figura dallo sfondo • Colori: - approssimazione a tipi definiti - lettura dell’emersione del puro dall’impuro dello sfondo - aberrazione cromatica

  25. GRUPPO DI LIEGI: ANALISI DELL’ESPRESSIONE (2) • Rapporti di superficie: - Area arancione: o 1 o 2 aree: effetto di multistabilità - Tensione fra area bianca e area nera per diseguaglianza - Area biancastra mediatrice: è nella coppia bianca/nero contiene tracce di bianco e nero è leggibile come bianco o come arancione desaturato - Transizione fra zone che determina multistabilità: per digradazione per sovrapposizione “no man’s lands” • Multistabilità: “les différences sont à la fois accusés et progressifs” (Groupe μ, 21): coesistenza di transizioni che attenuano o accentuano i contrasti.

  26. GRUPPO DI LIEGI: ANALISI DEL CONTENUTO • Effetti retorici - Interpenetrazioni: sui bordi; all’interno delle aree, per trasparenze testurali. - regola del “pressoché”: assi, simmetrie, rettangoli, somiglianze fra rettangoli: imperfetti. Ciò può essere euforizzante o meno: scelta del lettore. - Tensioni e mediazioni: tensioni proposte, insieme ai mezzi per superarle: sui bordi, nelle testure interne, nella zona bianca.

  27. GRUPPO DI LIEGI: ANALISI DEL CONTENUTO (2) Altre letture semantiche • Sull’asse verticale: - lettura ascendente: nero come residuo di una combustione, area rossa come fiamme verso l’alto. - lettura discendente: nero massa pesante sospesa. - Combinazione delle due precedenti: area bianca come essere laminato fra due forze che lo dominano. • Sull’asse perpendicolare: visibile una luce che emerge. - elementi del mondo organizzati da una luce. - materia informe organizzata da un principio.

  28. ANALISI DI FERNANDE SAINT-MARTIN • Prestiti teorici: teorie dello spazio (topologia, geometria), scienze cognitive e teorie della percezione (Gestalt, space grammars), semiotica psicanalitica. • Proiezione dal paratesto autoriale: Untitled come spazio espressivo dell’inconscio. • Tavola di congiunzioni e disgiunzioni fra le aree in base a sei variabili: colore/tonalità, testura, forme/bordi, dimensioni, vettorialità (orientazione). • Predominio delle disgiunzioni per colori, forma e dimensioni. Congiunzioni in base ai bordi.

  29. F. SAINT-MARTIN: ASPETTI PERCETTIVI • Operatori gestaltici: reversibilità forma-sfondo. • Pressione al riconoscimento iconico: Paesaggio, ritratto femminile. • Operatori topologici: Avvolgimento dal bordo, successione delle aree. • Iscrizione nel “piano originale” (formato topologico): Indebolimento dell’asse verticale: effetto di ribaltamento. Asse verticale virtuale, diagonali virtuali nell’area nera. Zone vicine ai bordi piegate verso l’interno. • Sistemi di “prospettive” (profondità): Profondità prossemiche, ottiche, a base percettiva. Profondità atmosferiche, distali: debolmente evocate.

  30. F. SANT-MARTIN: IL CONTENUTO • Simbolizzazione come piacere. Rappresentazione di parole e di cose. • Enunciati-eventi individuati: - Enunciato A: bordo, rosso, arancione. - Enunciato B: nero e bianco. - Enunciato C: frontiera fra rosso e arancione. Problematico. • Lettura semiotico-psicanalitica degli enunciati: - Enunciato A: contenimento euforico imperfetto. - Enunciato B: contrasto violento che minimizza l’euforizzazione. - Enunciato C: iconizzazione come distanziamento idealizzante. • Ambiguità di fondo; mapping del mondo delle passioni.

  31. L’ANALISI DI GÖRAN SONESSON • Referenti teorici: Piaget, Husserl, Peirce. • aree come approssimazioni al prototipo del rettangolo. • prototipi di colori e forme più o meno primitivi: “macro-rouge”, “macro-blanc”, “macro-noir”; “macro-rond”, “macro-droit”.

  32. G. SONESSON: ANALISI DELL’ESPRESSIONE • Confronto di forme, orientazioni, colori con i prototipi - Forme: relazione antitipica dalla combinazione di tratti macro-droit e macro-rond. - Orientazioni: base lunga per tutti, base corta per il formato totale (non prototipica). - Colori: nero, bianco e rosso vicini ai prototipi; arancione più evoluto. • Tavola delle opposizioni e identità fra aree per colore, forma, dimensioni, angolosità/rotondità, ecc.

  33. G. SONESSON: ANALISI DEL CONTENUTO • Dramma equivalente, in base alle differenti relazioni con i prototipi: Dal rettangolo bianco, miglior figura sul fondo, verso forme contraddittorie, per finire nell’area nera, primitiva e integrata con il tutto. • Tipo di funzione segnica dominante nel testo: - funzione simbolica: rinvio da elementi plastici a contenuti per lo più emozionali. - Funzione simbolico-referenziale: rinvio dall’astratto al concreto (connotazioni iconiche: cielo, mare/terra).

  34. G. SONESSON: INTERTESTUALITA’ • Confronto col pre-modernismo: abolizione della figuratività (funzione segnica pittoriale). • Confronto col modernismo: tendenza alla negazione dell’ordine di Mondrian e Malevitch

  35. Un quadro di Mondrian, da confrontare con Untitled n. 24:

  36. L’ANALISI DI J.-F. BORDRON • Analisi delle frange: Fenomeni di ricopertura, sovrapposizione, fusione, diluizione, ecc., in base a operazioni di sintesi, analisi, mediazione, ecc.  dialettica micro-macro, instabilitànella definizione delle aree. • Analisi dell’inquadramento: L’esterno del testo è virtualizzato. Apparizione di un esteriore interiorizzato: la luce che emerge “da dentro”. • Struttura cromatica del quadro: punto d’equilibrio fra due movimenti: - luce categorizzata in un “paesaggio” di aree e frange - il paesaggio tende a risolversi in pregnanza luminosa.

  37. L’ANALISI DI J.-F. BORDRON (2) • L’ architettura spaziale del quadro: Rapporti numerici fra le aree: area rossa, area blu + area bianca: 1/3 del totale; area bianca: 1/3 del blu. Le proporzioni categorizzano la superficie, come i colori la luce. • Processi semiotici attivati dal testo (in equilibrio tra loro): - Dimensione mistica: dall’armonia numerica delle parti alla semplice pregnanza della luce. - Arte astratta: dalla pregnanza luminosa alla schematizzazione nelle aree. LUCE AREE RELAZIONI NUMERICHE

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