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Il processo di unificazione italiana

Il processo di unificazione italiana. Il Risorgimento. Il Risorgimento. Il termine si riferisce al periodo storico in cui si realizza l’unità dello Stato nazionale e rappresenta quindi un momento di risveglio del popolo italiano.

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Il processo di unificazione italiana

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Presentation Transcript


  1. Il processo di unificazione italiana Il Risorgimento

  2. Il Risorgimento • Il termine si riferisce al periodo storico in cui si realizza l’unità dello Stato nazionale e rappresenta quindi un momento di risveglio del popolo italiano. • Il Risorgimento italiano si delinea a partire dal Congresso di Vienna, quando si diffonde l’idea di patria (popolazioni accomunate da storia, tradizioni, cultura comuni)

  3. Risorgimento/2 • Il regno d’Italia viene proclamato il 17 marzo 1861 • L’unità territoriale però non è ancora completata: mancano Lazio e area veneta, annessi successivamente • 1866: annessione del Veneto • 1870: annessione del Lazio • 1918: annessione Trentino e Friuli

  4. Risorgimento: periodizzazione • Il dibattito sulla durata del periodo detto “Risorgimento” e sulle sue caratteristiche è ancora aperto. Noi possiamo riassumere tre punti di vista: • Chi considera il periodo dalla Restaurazione (1815) alla proclamazione del Regno d’Italia (1861). • Chi preferisce riferirsi agli eventi che hanno portato all’annessione di Roma. Si considera allora Risorgimento il periodo che arriva al 1870 (presa di Roma). • Chi lo fa terminare alla fine della I Guerra Mondiale con la conquista delle terre “irredente” (Trento e Trieste con le rispettive regioni)

  5. Divisione politica e arretratezza economica libro da pag.294 • Nei primi decenni dell’Ottocento alcuni esponenti della borghesiaitaliana si convincono che tra il ritardo economico e la situazione politica vi sia un collegamento. • La divisione in piccoli Stati, la presenza di regni privi di libertà, la dipendenza di parti del territorio dall’Austria sono visti come ostacoli allo sviluppo dell’economia.

  6. Il Risorgimento: le idee Gli insuccessi dei moti del ‘21 e del ‘31 indussero a tentare nuove strade

  7. Ceti sociali e orientamenti politici

  8. I liberali moderati • Gioberti -“Il Primato morale e civile degli Italiani”. Proponeva una federazione di stati guidata dal papa. Teoria del Neoguelfismo • Balbo -“Le speranze d’ Italia”. L’avversario era l’Austria, ma bisognava convincerla a lasciare pacificamente il Lombardo Veneto per porlo sotto la guida sabauda

  9. I democratici • Cattaneo- Rifiuta l’idea della centralità di casa Savoia. Propone un federalismo repubblicano (es. USA) • Sia Cattaneo che Balbo e Gioberti proponevano però uno stato federale

  10. I differenti federalismi Gioberti Balbo Cattaneo

  11. Mazzini • Mazzini - Propone una repubblica democratica che nasce da una rivolu - zione nazionale. “Dio e popolo”. • La Giovine Italia. • Fallimenti dei moti. I fratelli Bandiera (1844)

  12. I moti mazziniani • 1833 Genova. Mazzini viene condannato a morte • 1834 Savoia. Condannato anche Garibaldi • 1843 Romagna • 1844 Calabria. Fratelli Bandiera fucilati

  13. Il ‘48 in Italia L’inizio della lotta

  14. 1848: anno di rivoluzioni • Moti sociali: Francia (II repubblica) • Moti costituzionali: Impero asburgico (16 marzo insurrezione di Vienna) • Moti indipendentistici: Germania, Italia

  15. Cosa favorì il ’48 in Italia • Elezione di Pio IX che si dimostrò un papa liberale • Libertà di stampa anche in Piemonte, Toscana e Stato Pontificio • Statuti, in partic.Statuto Albertino • Le rivoluzioni di Parigi e Vienna

  16. Lo Statuto Albertino (primi articoli) • Art. 1. - La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tolleraticonformemente alle leggi. • Art. 2. - Lo Stato è retto da un Governo Monarchico Rappresentativo. Il Trono è ereditario secondo la legge salica. • Art. 3. - Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re e da due Camere: il Senato, e quella dei Deputati. • Art. 4. - La persona del Re è sacra ed inviolabile. • Art. 5. - Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo Supremo dello Stato: comanda tutte le forze di terra e di mare; dichiara la guerra: fa i trattati di pace, d'alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che l'interesse e la sicurezza dello Stato il permettano, ed unendovi le comunicazioni opportune. I trattati che importassero un onere alle finanze, o variazione di territorio dello Stato, non avranno effetto se non dopo ottenuto l'assenso delle Camere. • Art. 6. - Il Re nomina tutte le cariche dello Stato; e fa i decreti e regolamenti necessarii per l'esecuzione delle leggi, senza sospenderne l'osservanza, o dispensarne. • Art. 7. - Il Re solo sanziona le leggi e le promulga. • Art. 8. - Il Re può far grazia e commutare le pene.

  17. Senato: carica vitalizia di nomina regia • Camera dei Deputati: carica elettiva a suffragio censitario ristretto.

  18. Le tappe del ’48 in Italia

  19. La I guerra di Indipendenza 1/2 • Il 23 marzo Carlo Alberto dichiara guerra all’Austria • Sconfitte austriache a Goito e poi a Curtatone e Montanara (studenti toscani) • Carlo Alberto si annette il Lombardo Veneto e gli alleati lo abbandonano (primo Pio IX per motivazioni religiose) • Sconfitta piemontese di Custoza

  20. 1849: iniziativa democratica • Fallimento moderato e iniziativa democratica • Rivolta democratica a Roma e in Toscana e proclamazione della repubblica

  21. La I guerra di Indipendenza 2/2 • Dopo un anno di armistizio (a. di Salasco, firmato a Vigevano) la guerra riprende sotto la spinta democratica • Sconfitta definitiva di Novara il 24 marzo 49 • Nuovo re Vittorio Emanuele II che mantiene lo Statuto Albertino, ma tutti i territori occupati tornano all’Austria • Repubbliche represse (Garibaldi in aiuto della R. romana, i Francesi – Luigi Bonaparte - in aiuto del Papa)

  22. Bilanci della guerra • Tutte le conquiste territoriali vennero annullate • La repressione austriaca fu molto dura (soprattutto a Roma e a Venezia) • Le divisioni in Italia apparvero chiare • Ma fu anche la prima volta che un monarca si impegnava contro l’Austria • Si capì che era necessario l’aiuto di altre potenze straniere

  23. Il pensiero di Cavour libro da pag.327 • Solo il Piemonte poteva realizzare l’indipendenza perché non era sottomesso all’Austria • E solo il Piemonte poteva essere un baluardo ai moti democratici • Ma da solo non ce l’avrebbe fatta • Necessità di alleanze internazionali

  24. La Guerra di Crimea • Scoppiata fra Turchia e Russia nel ‘54 vide la partecipazione anche di Francia e Inghilterra (controllo economico dell’area mediterranea) • Anche il Piemonte inviò un contingente di 15.000 bersaglieri, • Questo servì a Cavour per presentare alle potenze europee la questione dell’Indipendenza dell’Italia Napoleone III

  25. La diplomazia cavouriana 1/2 • Cavour iniziò da subito a trattare con Napoleone III (1851 colpo di stato in Francia che da repubblica diventa impero - II Impero) • Ma un attentato del repubblicano Felice Orsini a Napoleone III stava facendo fallire le trattative

  26. La diplomazia cavouriana 2/2 • Orsini venne condannato a morte • Cavour riuscì a girare a suo vantaggio la situazione • Disse che questo attentato dimostrava come l’Italia fosse a rischio di rivolte democratiche e solo un intervento francese accanto al Piemonte avrebbe scongiurato il pericolo

  27. Trattati di Plombières • Si giunse a questo accordo segreto nel 1858: • La Francia avrebbe aiutato il Piemonte se fosse stato attaccato dall’Austria • In cambio la Francia avrebbe avuto Nizza e Savoia • L’Italia, una volta indipendente, sarebbe stata divisa in 4 parti per non renderla troppo forte

  28. L’Italia di Plombiéres

  29. La II guerra di Indipendenza • Il problema era “convincere” l’Austria ad attaccare il Piemonte • Troppo semplice per Cavour che ordinò delle esercitazioni militari proprio sul confine del Ticino • Il 23 aprile del 1859 l’Austria, innervosita, inviò un ultimatum al Piemonte che rispose sdegnato • Una settimana dopo l’Austria invadeva il Piemonte e la Francia entrava in guerra

  30. Le battaglie • Prima vittoria piemontese a Magenta • Altra vittoria a Solferino • E infine l’ultima battaglia a San Martino

  31. Battaglia di Magenta

  32. San Martino e Solferino

  33. La nascita della Croce rossa La battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859 rappresentò uno dei più cruenti eventi bellici di tutto l'Ottocento (arrivando addirittura a superare la battaglia di Waterloo). Ad osservare la battaglia e i suoi esiti vi era, tra gli altri, un filantropo svizzero, Henry Dunant.

  34. Da Castiglione delle Stiviere, dove oggi sorge un Museo internazionale della Croce rossa, Dunant osserva colpito il grande numero di morti e feriti provocati dalla battaglia che sta infuriando a pochi chilometri. Insieme a don Lorenzo Barzizza organizza allora un ospedale da campo che potesse offrire ricovero e prime cure ai feriti. Quest'ospedale aveva però una particolarità: vi potevano accedere feriti provenienti da ambo gli schieramenti, a prescindere dalla nazionalità. • Qualche anno dopo, nel 1862, Dunant pubblica Un souvenir de Solferino. L'impressione determinata dalla cruda cronaca degli avvenimenti rappresenta il punto d'avvio di una concatenazione di eventi il cui esito finale sarebbe stato rappresentato dalla nascita della Croce rossa internazionale.

  35. Fine della guerra • Quest’ultima battaglia fu molto sanguinosa e in Francia cominciarono a sorgere proteste • Senza avvisare il Piemonte, Napoleone III firmò un armistizio con l’Austria (Villafranca – 11 luglio 1859) • La Lombardia passava al Piemonte (tramite la Francia), ma il Veneto rimaneva all’Austria • Vittorio Emanuele accettò a malincuore, Cavour invece si dimise

  36. Le trattative con la Francia • Alla F. non andarono Nizza e Savoia, ma Vittorio Emanuele accettò il passaggio, in cambio delle annessioni al Piemonte della Toscana e dell’Emilia • Vennero fati dei plebisciti (+ del 90% di sì) • L’Italia stava nascendo: il 12 marzo del 1860 il primo nucleo era formato da Piemonte, Liguria, Sardegna, Valle d’Aosta, Toscana, Emilia e Romagna

  37. L’Italia nel marzo 1860 Nell’aprile del 1860 si riunì il nuovo parlamento allargato alle nuove regioni Emerse forte la volontà di continuare l’opera di unificazione Mancava ancora tutto il centro - Sud d’Italia Ma ora c’era bisogno di un intervento democratico…

  38. L’impresa dei 1000 • Vecchia idea di Garibaldi: annettere il sud partendo dalla Sicilia • L’organizzazione della spedizione fu in parte in Sicilia (Crispi) e in parte in Piemonte (aiuti non ufficiali del re) • Partenza da Genova il 5 maggio 1860

  39. Tutti volontari, in prevalenza borghesi, per la metà circa lombardi, una sola donna 150 avvocati, 100 medici, 60 proprietari terrieri, poi docenti, artigiani, commercianti, pochi operai, nessun contadino Per metà circa erano professionisti o intellettuali con esperienze belliche con Garibaldi Quasi tutti erano di sinistra, repubblicani democratici C’era qualche ufficiale inglese e ungherese Chi erano i 1089?

  40. La partenza da Quarto

  41. Le imprese militari

  42. La spedizione in Sicilia

  43. La conquista del centro Italia • Mentre Garibaldi conquistava il Sud, Cavour organizzava la spedizione in centro Italia, rassicurando gli alleati stranieri che l’impresa serviva per evitare risoluzioni democratiche • Sconfitte le truppe del papa a Castelfidardo, Marche e Umbria vennero annesse e, dopo Teano, anche il Sud

  44. Proclamazione del regno d’Italia • Il nuovo parlamento si riunì la prima volta il 17 marzo 1861 e proclamò la nascita del Regno d’Italia con capitale Torino • Vittorio Emanuele II fu re d’Italia • 3 mesi dopo moriva Cavour

  45. I confini del Regno Ecco l’Italia nel 1861 quando viene proclamato il Regno Mancano Roma e il Triveneto Si parlerà infatti da questo momento di “Questione romana” e di “Questione veneta”

  46. I problemi dell’Italia Unita • Il nuovo stato era centralizzato (no federalismo) e “piemontizzato” • Dovette affrontare problemi: • Amministrativi (norme, prefetti, province…) • Economici (debito pubblico, tasse,…) • Sociali (Questione meridionale, brigantaggio…) • Territoriali (Questione romana e veneta)

  47. La questione veneta libro pag.423 • Nel 1866 scoppia una guerra tra la Prussia di Bismarck (interessata all’egemonia sugli stati tedeschi nell’orbita austriaca) e l’Austria. • L’Italia si allea con i prussiani (III guerra di indipendenza) e nonostante le clamorose sconfitte nelle battaglie di Custoza e di Lissa (al largo della Dalmazia) ottiene il Veneto.

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