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di Lorenzo Valeri lorenzo.valeri@kcl.ac.uk lvaleri@rand

SMAU 2002. La Protezione delle Infrastrutture Critiche in Europa: Conclusioni del Progetto Europeo Dependability Development Support Initiative (DDSI). di Lorenzo Valeri lorenzo.valeri@kcl.ac.uk lvaleri@rand.org. Che cosa e’ DDSI?.

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Presentation Transcript


  1. SMAU 2002 La Protezione delle Infrastrutture Critiche in Europa: Conclusioni del Progetto Europeo Dependability Development Support Initiative (DDSI) di Lorenzo Valeri lorenzo.valeri@kcl.ac.uk lvaleri@rand.org

  2. Che cosa e’ DDSI? • Progetto finanziato dalla Commissione Europea-Direzione Generale Societa’ dell’Informazione • 9 Partners (Italia, Regno Unito, Olanda, Germania, Svezia, Grecia, Portogallo, Grecia, Spagna e Svizzera) • Obbiettivo: Proporre opzioni di “public policy” al fine di migliorare il livello di sicurezza e protezione delle infrastrutture critiche europee da cui dipende la Information Society.

  3. Documenti Finali • Definizione del concetto di “dependability” • Analisi di politiche nazionali per la protezione e la sicurezza delle infrasttrutture critiche di 28 paesi (UE+Svizzera, Ungheria, Slovania, Estonia, Repubblica Ceca, Polonia, Russia, Australia, Giappone, Cina, India, USA e Canada) • Iniziative simili a livello di organizzazioni internazionali (OCSE, Nazioni Unite, etc..) • Roadmaps: • Warning and Information Sharing (andare oltre CERTs) • Partnerships tra mondo pubblico e privato • Ricerca e Sviluppo

  4. Che cosa si intende per Dependability? • Oltre la sicurezza informatica • Oltre il paradigma C.I.A. (dependability include la protezione della privacy) • Oltre la lotta al crimine informatico (ex. Hacking, etc..) • Dependability richiede un approccio multi-disciplinare • Dependability significa lo sviluppo in Europa di una societa’ dell’informazione basata su infrastrutture ICT stabili e sicure

  5. Verso un quadro di riferimento di “public policy” • Bisogna incoraggiare il mercato a proporre e sviluppare le necessarie soluzioni abbandonando, per quanto possibile, l’imposizione di nuove regolamentazioni • Bisogna promuovere una “cultura della sicurezza informatica”. • Il concetto dell’ ”anello debole” (weakest link): • Verso lo sviluppo di standard minimi applicabili a tutti gli “attori” della societa’ dell’informazione • Verso la definizione e implementazione di “best practices”

  6. Cosa Fare? • Industria • Stati Membri • Istituzioni Comunitarie

  7. Ruolo dell’Industria • Produttori devono adottare pratiche per lo sviluppo e la programmazione di SW/HW come standards base • I “providers” devono adottare “best practices” e “managed security services” basati sulle esigenze dei vari utenti (cittadini, PMI, etc…) • Providers devono incoraggiare gli utenti ad utilizzare standard minimi di sicurezza informatica • Industria deve sviluppare nuove soluzioni SW/HW di sicurezza (mobile…) • Servizi “infomediary” devono sviluppare metodologie per la raccolta e analisi di dati al fine di stimolare e/o sostenere lo sviluppo del mercato delle assicurazione

  8. Stati Membri • Benchmarking delle iniziative nazionali nel campo della “dependability” e sicurezza informatica • Aggiornamento delle norme penali contro le varie forme di crimine informatico • Potenziamento delle strutture delle forze dell’ordine • Definizioni di iniziative volte ad educare cittadini, consumatori, e studenti riguardo ai fondamenti di sicurezza informatica con le nuove linee guida dell’OCSE • Promuovere “governance” e standards minimi • Utilizzo dei contratti di fornitura a organismi statali per imporre standard minimi ai produttori di HW/SW • Sostenere iniziative CERTs e non solo!

  9. Ruolo delle Instituzioni Europee • Policy leaders • Approccio Strategico • Mecccanismi di partnerships tra tutti gli stakeholders

  10. Ruolo delle strutture comunitarie • Armonizzazione delle norme contro il crimine informatico nelle sue varie forme e denominazioni • Sostenere lo sviluppo di programmi e iniziative al fine di educare gli utenti al loro ruolo nella sostenere la “dependability” delle infrastrutture ICT • Particolare attenzione, in questo senso, al ruolo dei grandi “business”

  11. Ruolo delle Istituzioni Comunitarie • Verso un’iniziativa pan-europea di “warning and information sharing” • Stimolare il mercato a sviluppare prodotti e soluzioni “sicure” • Potenziamento delle attivita’ di ricerca e sviluppo • Dependable sofware • Modelli di analisi delle interdipendenze tra infrastrutture critiche • Risks management • Identity Management

  12. Le Instituzioni Comunitarie in ambito Internazionale • Contribuire allo sviluppo di standards and linee guida (OCSE, ISO, …) • Integrazione a livello globale di un eventuale iniziativa di “warning and information sharing” a livello globale • Coordinamento dei piani di ricerca e sviluppo

  13. Per maggiori informazioni vedi http://www.ddsi.org

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