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Detenuti al lavoro: un’opportunità per le imprese

Detenuti al lavoro: un’opportunità per le imprese. Dott. Fiammetta Trisi Dirigente Ufficio Detenuti e Trattamento Provveditorato Regionale Abruzzo e Molise di PESCARA Pescara, gennaio 2011. Il lavoro in carcere/1. Il lavoro come elemento del “trattamento” del detenuto.

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Detenuti al lavoro: un’opportunità per le imprese

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Presentation Transcript


  1. Detenuti al lavoro:un’opportunitàper le imprese Dott. Fiammetta Trisi Dirigente Ufficio Detenuti e Trattamento Provveditorato Regionale Abruzzo e Molise di PESCARA Pescara, gennaio 2011

  2. Il lavoro in carcere/1 Il lavoro come elemento del “trattamento” del detenuto. Il “Lavoro interno” ed il “lavoro all’esterno” L’obbligatorietà del lavoro per i condannati Il carattere “assistenziale” Il soddisfacimento delle esigenze interne dell’ Amministrazione penitenziaria

  3. Il lavoro in carcere/2 Il lavoro domestico e le lavorazioni penitenziarie: da un sistema efficiente ad un sistema in perdita. I motivi della crisi (drastica riduzione degli investimenti, automazione dell’industria esterna, venire meno di professionalità specializzate dipendenti Amministrazione, mancanza di una visione aziendale del sistema lavorativo penitenziario L’esperienza degli altri paesi europei L’investimento per la rinascita (dalla Legge Smuraglia agli ulteriori propositi di riforma- IVA, modifica normativa di contabilità penitenziaria, reinvestimento utili, etc.)

  4. I criteri di selezione del “lavoratore” • Le liste interne di collocamento ordinario e speciale (per mestiere) • La selezione degli operatori con riferimento alle esigenze di sicurezza • Il colloquio selettivo e la valutazione da parte del datore di lavoro privato (motivazione, competenze professionali, etc.) • L’importanza “trattamentale” dello strumento “privatistico” e della logica del profitto • Il detenuto lavoratore, dentro come fuori,con qualche possibilità in più

  5. Il rapporto di lavoro • Rapporto di lavoro identico a quello del lavoro esterno • Possibilità di utilizzare le stesse tipologie contrattuali del lavoro “libero” • Lavoro subordinato, lavoro autonomo, contratti a progetto, lavoro a domicilio, etc. • La durata (a tempo determinato/indeterminato, full e part-time, per il periodo della detenzione, etc.)

  6. I diritti del detenuto lavoratore • Il diritto alla retribuzione (contratto collettivo di categoria) • Il diritto alle ferie • Il diritto ai permessi retribuiti (per colloqui familiari, visite mediche, partecipazione ad udienze) • Il diritto all’assistenza contributiva • Il TFR • La competenza giurisdizionale per le controversie in materia di lavoro

  7. I doveri del detenuto lavoratore • Il rispetto dell’obbligazione lavorativa • Il rispetto delle “prescrizioni” del datore di lavoro • Il rispetto della normativa antifortunistica • Il rispetto della normativa penitenziaria (assoggettabilità al regime disciplinare interno)

  8. Le agevolazioni normative/1 Locali, attrezzature e macchinari, costi di gestione • l’Amministrazione penitenziaria cede in comodato gratuito i locali (in regola con la normativa sulla sicurezza dei posti di lavoro) e le eventuali attrezzature esistenti; • Possono essere impiantate nuove lavorazioni od integrate le attrezzature ed i macchinari esistenti (purché rispondano a possibili utilizzi futuri dell’amministrazione) • L’azienda è tenuta al rimborso delle spese vive di energia (luce, gas, vapore, etc.) senza ulteriori oneri; • L’azienda assicura la manutenzione ordinaria dei locali e macchinari ricevuti in comodato

  9. Le agevolazioni normative/2 • L’azienda matura un bonus di 516 euro mensili (sotto forma di credito di imposta) per ogni detenuto assunto (anche per il periodo necessario alla formazione); • gli oneri contributivi sono abbattuti nella misura dell’80%; • le agevolazioni proseguono nei sei mesi successivi alla scarcerazione del detenuto se prosegue il rapporto di lavoro all’esterno con lo stesso datore di lavoro.

  10. I risparmi/1 I “risparmi” per l’impresa sono importanti e facilmente quantificabili: • risparmi sui costi di affitto o acquisto dei locali e/o capannoni necessari all’ attività produttiva ed all’eventuale stoccaggio merci; • risparmi sui costi di acquisto dei macchinari e di manutenzione straordinaria; • minime, a volte nulle, spese di investimento a carico dell’impresa per iniziare l’attività;

  11. I risparmi/2 • risparmi sui costi di sorveglianza e assicurazione degli impianti produttivi; • risparmi sulle imposte locali (ICI, smaltimento rifiuti,ecc.); • risparmi sui costi per la formazione del personale; • risparmi sul costo del lavoro

  12. I vantaggi ulteriori del sistema/1 • La formazione dei lavoratori • Possibilità di finanziare la fase di formazione professionale nell’ambito degli ordinari strumenti di finanziamento della formazione professionale in carcere

  13. I vantaggi ulteriori del sistema/2 • Possibilità di integrare i lavoratori “interni” con lavoratori “esterni” (responsabili dei cicli produttivi, responsabili qualità, tecnici, operai, etc.) • Possibilità di sperimentare il lavoratore in vista prosecuzione presso altri rami dell’azienda

  14. I possibili limiti/1 • Le esigenze di sicurezza. I controlli sulle persone e sulle cose. • L’esigenza di verifiche sull’assenza di precedenti penali per le persone che accedono in istituto • L’esigenza di controlli sulle persone e sui mezzi che accedono in istituto e sui controlli dei materiali e manufatti in entrata ed uscita.

  15. I possibili limiti/2 • La presenza di tempi morti • Il ridotto orario lavorativo • Le assenze a vario titolo dei detenuti (colloqui con familiari e difensori, udienze, visite mediche, etc.) • I problemi connessi alla carenza del personale di polizia addetto alla vigilanza ed al controllo delle attività

  16. I possibili limiti/3 • La scarsa professionalità dei detenuti • L’elevato turn-over dei detenuti • I limiti come “costi” da valutare • I limiti come “costi da abbattere”

  17. Le soluzioni/1 • Selezione dei soggetti da avviare ad attività lavorative (definitivi, fine pena adeguato all’attività) • Attività di formazione mirata sulla base delle concrete possibilità di impiego, • Pianificazione e coordinamento delle possibilità formative tra i vari istituti del territorio

  18. Le soluzioni/2 • L’organizzazione • L’orientamento al risultato

  19. Le soluzioni/3 • Il carcere costruito intorno all’azienda ( e non viceversa). • Il vantaggio reciproco e l’importanza di un investimento (anche per il carcere) • L’attivazione di nuovi meccanismi culturali • L’adozione dei necessari possibili accorgimenti

  20. L’attività artigianale ed industriale in carcere per il “mercato” Una scommessa rischiosa o un serio investimento?

  21. Il dato di occupazione dei detenuti in Abruzzo e Molise Il dato aggiornato al 30 giugno 2010 • Detenuti occupati in carcere: 564 uomini e 8 donne (24 % dei presenti), di cui 437 alle dipendenze dell’Amministrazione (101 nelle lavorazioni, 395 nei servizi d’Istituto, 24 MOF) • Detenuti occupati in art. 21 o.p.: 15 • Detenuti occupati con i benefici legge Smuraglia: 11, tutti in Molise • 4 a Campobasso (3 in coop falegnami ed 1 in ristorante) • 7 a Larino (5 in coop pasticceria e 2 in coop pulizie)

  22. I principali settori di intervento in Italia • Lavorazioni industriali (falegnameria, tessitoria, sartoria industriale ed artistica, lavanderia, etc.) • Informatica (assemblaggio e riparazione P.c. e componenti informatici, smontaggio attrezzature informatiche e recupero pezzi, data-entry, etc.) • I call centers • Tipografia, legatoria e serigrafia • Edilizia • Vetreria (industriale ed artigianale- tiffany, etc.) • Pulizia e manutenzione spazi verdi e fabbricati

  23. I settori di intervento/2 • Alimentari (gestione mense e centri cottura, preparazione prodotti conservati, pasticceria, panetteria, etc.) • Agricoltura (serre ortofrutticole, floricultura, produzioni biologiche) • Prodotti tipici (zafferano, dolci tipici, etc.) • Pesca e allevamenti ittici • Artigianato (ceramiche, oggettistica, borse ed oggettistica in pelle, creazioni artistiche, etc.)

  24. Il dato geografico • L’alta incidenza di aziende al nord (Lombardia, Piemonte, Veneto) con investimenti della stessa azienda in più realtà territoriali limitrofe • La ridotta presenza di imprese al centro sud (prevale il lavoro esterno)

  25. La lavorazioni penitenziarie in Abruzzo/1 SULMONA Lavorazioni attive Falegnameria, sartoria, calzoleria (gestite da Amministrazione penitenziaria per fabbisogno interno) Lavorazioni ferme (Per implementazione macchinari): Tessitoria (1150 MQ) Lavorazioni saltuarie: Legatoria, produzione di oggettistica e prodotti artistici per manifestazioni storico-cavalleresche Giostra cavalleresca) Terreno agricolo: 2 ha

  26. La lavorazioni penitenziarie in Abruzzo/2 PESCARA Lavorazioni ferme Spazi in ristrutturazione ed allestimento (1400 mq per lavorazioni e magazzini e 500 mq per laboratori professionali)

  27. La lavorazioni penitenziarie in Abruzzo/3 VASTO Azienda agricola Superficie: 1,5 ha con 3 serre Detenuti impiegati: da 6 ad 1 3 locali a disposizione da allestire (130 mq)

  28. La lavorazioni penitenziarie in Abruzzo/4 TERAMO 3 LOCALI PER TOTALE 250 MQ SPAZI VERDI 1000 MQ TERRENO AGRICOLO

  29. La lavorazioni penitenziarie in Abruzzo/5 LANCIANO 5 HA TERRENO AGRICOLO 5 LOCALI DA 50 A 150 MQ

  30. Lavorazioni penitenziarie in Molise/1 LARINO Pasticceria Detenuti impiegati: 5 Spazi disponibili: Locale 150 mq da allestire

  31. Lavorazioni penitenziarie in Molise/2 CAMPOBASSO Spazi disponibili: 400 mq da allestire Falegnameria Lavorazioni : Produzione e vendita di miele (Cooperativa l’Alveare), cereria Lavorazioni non più attive: Laboratorio di tessitura artigianale

  32. La banca dati delle competenze per le regioni Abruzzo e Molise • Il monitoraggio costante della popolazione detenuta presente in Abruzzo e Molise e delle sue competenze professionali • La disponibilità della banca dati SIDOLF

  33. Legislazione in materia diAttività dei lavoratori detenuti Legge 22 giugno 2000 n. 193 Norme per favorire l'attività lavorativa dei detenuti. Decreto Ministero della Giustizia 9 novembre 2001 Sgravi contributivi a favore delle cooperative sociali, relativamente alla retribuzione corrisposta alle persone detenute o internate negli istituti penitenziari, agli ex degenti degli ospedali psichiatrici giudiziari e alle persone condannate e internate ammesse al lavoro all'esterno. Decreto Ministero della Giustizia 25 febbraio 2002 n.87 Regolamento recante sgravi fiscali alle imprese che assumono lavoratori detenuti.

  34. Casa Circondariale Vasto L’azienda è suddivisa in due distinte aree, l’interna con tre tunnel serra per complessivi 1000,00 mq, l’esterna pari a 1,500 ha destinata alle colture in pieno campo.Il progetto ha consentito di ristrutturare le tre serre costruite già da alcuni anni per fini didattici, trasformando due tunnel per la coltivazioni ortofloricole con le moderne tecniche colturali del fuori suolo e l’ultimo in fungaia. Gli spazi esterni vantano un oliveto da oltre 400 piante di Gentile e Leccino, concepito per produzioni di qualità nel rispetto dei disciplinari di produzione degli oli di colline teatine dop . L’area a coltura è completata da un frutteto multispecie

  35. Casa Circondariale Vasto Il Progetto di giustizia riparativa e di recupero del patrimonio ambientale “alla Marina per una Riparazione Possibile” è un’attività che si colloca tra l’educazione alla legalità e l’impegno verso la comunità esterna. L’attività, frutta della sinergia con l’ente Comune con l’apporto del WWF, iniziata a giugno 2005, ha per oggetto la cura e la manutenzione di un tratto di costa di circa 3 km, appartenente alla Riserva naturale regionale di Punta Aderci; L’iniziativa ha riscosso notevole successo presso la cittadinanza e le istituzioni locali, con il coinvolgimento di ben 18 detenuti.

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