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PAES – Piano d’azione per l’Energia Sostenibile

PATTO DEI SINDACI. PAES – Piano d’azione per l’Energia Sostenibile. Il Patto dei Sindaci.

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PAES – Piano d’azione per l’Energia Sostenibile

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Presentation Transcript


  1. PATTO DEI SINDACI PAES – Piano d’azione per l’Energia Sostenibile

  2. Il Patto dei Sindaci Nel Gennaio 2008 la Commissione Europea in occasione della settimana per l’Energia Sostenibile (EUSEW 2008) ha lanciato il “Patto dei Sindaci”, un’iniziativa mirata a coinvolgere le città europee in un percorso virtuoso di sostenibilità energetica ed ambientale Le città aderenti si impegnano a ridurre di almeno il 20% le proprie emissioni di CO2 (anidride carbonica) rispetto ad un anno di riferimento, attraverso politiche e azioni condotte a livello locale che incrementino la produzione di energia da fonti rinnovabili e il risparmio energetico. Totale Comuni Aderenti al Patto dei Sindaci:  EUROPA: 4.639 ITALIA: 2.365 Aggiornato a Luglio 2013

  3. Il Patto dei Sindaci • Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) illustra le modalità con cui l’Amministrazione intende rispettare gli impegni presi firmando il Patto dei Sindaci e va inviato entro un anno dall’adesione. • Gli impegni riguardano l’intera area geografica dell’Ente, facendo riferimento al settore pubblico e privato. • Il PAES èun documento chiave, basato su: • inventario delle emissioni (BEI), che fotografa lo stato attuale dei consumi e delle emissioni del territorio comunale • misure di riduzione da attuarsi in un determinato intervallo di tempo traducendo in azioni obiettivi strategici di breve e lungo termine Tutte le raccomandazioni dettagliate necessarie per l’elaborazione del PAES sono contenute all’interno delle Linee Guida “Come sviluppare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – PAES” elaborate dal JRC

  4. Le fasi del PAES : Attivazione

  5. Le fasi del PAES : Attivazione Adeguamento della struttura amministrativa I Comuni firmatari dovrebbero ottimizzare le proprie strutture amministrative, assegnando competenze specifiche ai dipartimenti e stanziando risorse umane e finanziare sufficienti Le autorità locali possono adottare differenti modalità di approccio: • Utilizzare risorse interne: integrando i compiti all’interno degli assessorati o uffici tecnici che già si occupano delle materie energetiche ed ambientali • Organizzare una nuova struttura all’interno dell’Amministrazione • Affidare in Outsourcing (e.g., società di consulenza, Università …) • Condividere un coordinatore dell’iniziativa insieme ad altre Amministrazioni (nel caso di piccoli Comuni) • Ricevere supporto dalle Agenzie Regionali o dalle Strutture di Supporto (individuate dall’iniziativa)

  6. Le fasi del PAES : Attivazione Strutture di sostegno

  7. Le fasi del PAES : Attivazione Costruzione forme di supporto stakeholder • Chi sono gli stakeholder? • Cittadini • Agenzie regionali e locali per l’ambiente • Partner finanziari • Stakeholder istituzionali (camere di commercio, ordini) • Fornitori di energia • Rappresentanti società civile • Rappresentanti delle amministrazioni regionali/provinciali o di comuni limitrofi • Università, persone qualificate • Associazioni La partecipazione degli stakeholder consente di prendere decisioni più democratiche e trasparenti, aumenta l’accettabilità, la qualità e l’efficacia e legittima le azioni del Piano e può fornire supporto tecnico e finanziario

  8. Le fasi del PAES : Sviluppo e Pianificazione

  9. Le fasi del PAES : Sviluppo e Pianificazione Valutazione dello stato di fatto • Piani e Regolamenti esistenti: • Identificare politiche, piani, regolamenti e procedure su energia e clima • Individuare, verificare e comparare gli obiettivi dei piani e programmi locali con quelli delle politiche di sostenibilità energetica • Inventario delle emissioni: • Costruire una “fotografia” in termini di consumi ed emissioni dello stato di fatto del Comune

  10. Le fasi del PAES : Sviluppo e Pianificazione • E’ importante capire se il Comune è dotato di piani, regolamenti, procedure riguardanti la tematica energetico-ambientale. Nello specifico: • Piano Energetico Comunale (PEC) • Piano della Mobilità • Regolamento Edilizio • Regolamento Energetico • E’ necessario anche verificare l’esistenza di studi e ricerche in ambito energetico, anche a livello sovraordinato: • Piano Energetico Provinciale • Piano Energetico Regionale • o di database sui consumi e le emissioni provinciali o regionali (ENEA, Sirena, Inemar, ecc…..)

  11. Le fasi del PAES : Sviluppo e Pianificazione Valutazione dello stato di fatto • Piani e Regolamenti esistenti: • Identificare politiche, piani, regolamenti e procedure su energia e clima • Individuare, verificare e comparare gli obiettivi dei piani e programmi locali con quelli delle politiche di sostenibilità energetica • Inventario delle emissioni (BEI-Baseline Emissioni Inventory) • Costruire una “fotografia” in termini di consumi ed emissioni dello stato di fatto del Comune

  12. Inventario delle emissioni emessi in un determinato territorio (confini amministrativi del Comune) E’ una lista dei gas serra • in un certo intervallo temporale • (anno) • dalle diverse sorgenti • (riscaldamento negli edifici, trasporti, agricoltura,…) La BEI quantifica: emissioni dirette dovute al combustibile consumato nel territorio, negli edifici, in attrezzature/impianti e nei settori del trasporto; emissioni (indirette) legate alla produzione di elettricità, calore o freddo consumati nel territorio; altre emissioni dirette prodotte nel territorio, in base alla scelta dei settori.

  13. Inventario delle emissioni

  14. Inventario delle emissioni • Edifici e servizi comunali • Illuminazione pubblica Pubblico Residenziale • Edifici del settore residenziale Terziario • Edifici destinati al settore terziario Settori di interesse • Trasporti su strade di competenza locale • Flotta municipale • Trasporti pubblici • Trasporti privati Mobilità Industria • Industrie non coinvolte nell’EU ETS Facoltativo Rifiuti • Discariche, Trattamento acque reflue Facoltativo

  15. Inventario delle emissioni: metodologia La stima delle emissioni si basa sulla base di una relazione fra l’attività della sorgente e l’emissione (in accordo con i principi dell’IPCC – Intergovernmental Panel on ClimateChange ) Ei = A x FEi Ei emissione dell’inquinante “i” (t/anno), ovvero la quantità di inquinante “i” (espressa in t) generata ed emessa in atmosfera a seguito di una determina attività; A indicatore di attività, parametro che descrive l’attività che genera un’emissione di GHG. Es. unità di prodotto per il settore industriale ed agricolo (quantità prodotta /anno), combustibile utilizzato in caso di generazione di energia (consumo di combustibile/anno) FEi fattore di emissione dell’inquinante “i” (t/unità di prodotto, t/unità di combustibile), ovvero la quantità di inquinante emessa in atmosfera per ogni unità di indicatore d’attività

  16. Inventario delle emissioni Anno rispetto a cui calcolare le emissioni. Nelle Linee Guida si consiglia il 1990, ma è comunque possibile scegliere l’anno per i quali sono disponibili il maggior numero di dati possibili. Anno di riferimento Una volta scelto l’anno di riferimento, tutte le azioni di riduzione delle emissioni fatte successivamente possono essere inserite nel PAES. E’, quindi consigliabile non scegliere un anno troppo recente. STANDARD: considerano la CO2 che si libera in seguito alla combustione del combustibile considerato (IPCC 2006) LCA(Life CycleAssessment): tengono in considerazione l’intero ciclo della energia utilizzata (estrazione, trasporti, raffineria) e non solo i consumi finali (ELCD 2009) Fattori di emissione • Per i fattori di emissione dell’energia elettrica e del caldo/freddo può essere calcolato un fattore di emissione locale, legato alla presenza sul territorio comunale di impianti di produzione di energia elettrica e di caldo/freddo (teleriscaldamento, centrali di cogenerazione, etc.)

  17. Fattore di emissione locale Fattore di emissione locale per l’energia elettrica FEEE = [ ( CEE– PLEE – CV ) * FENE + CO2PL + CO2CV ] / (CEE) CEE= consumo totale di energia elettrica [MWhe] PLEE = produzione locale di energia elettrica [MWhe] CV = acquisto di energia elettrica verde/da fonte rinnovabile da parte delle autorità locali [MWhe] FENE = fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale o europeo [t/MWhe] CO2PL=emissioni di CO2 dovute alla produzione locale di energia elettrica [t] CO2CV = emissioni di CO2 dovute alla produzione di energia elettrica verde/da fonte rinnovabile certificata acquistata dalle autorità locali [t]

  18. Fattori di emissione Il fattore di emissione nazionale dell’energia elettrica tiene in considerazione il mix energetico utilizzato nella produzione

  19. Fattori di emissione I fattori di emissione standard IPCC 2006 considerano solo la CO2 prodotta dalla combustione, trascurando gli altri gas serra.

  20. Inventario delle emissioni: metodologia BOTTOM-UP (da un’analisi capillare fatta sul territorio si risale alle emissioni per ciascun settore) • fornisce stime più accurate • richiede risorse ingenti (tempi, costi) per reperire informazioni specifiche sul territorio Generalmente si segue un approccio misto • fornisce stime meno accurate • i dati riferiti alla realtà locale non sono disponibili • non sempre sono gratuiti TOP-DOWN (da scala spaziale più grande si scende a livelli inferiori con disaggregazione)

  21. Metodologia bottom up: pubblico E’ utile che il Comune fornisca ulteriori informazioni:

  22. Metodologia bottom up: privato In alternativa ai consumi si possono reperire le seguenti informazioni:

  23. Metodologia top down Il percorso metodologico top-down rielabora informazioni che partono dalla scala spaziale più grande e discendono a livelli inferiori. Questa disaggregazione viene effettuata utilizzando una o più “variabili di disaggregazione”, che sono legate ai consumi e /o alle emissioni ed i cui valori siano noti sia sull’area più vasta (nazione, regione, provincia) che sul dettaglio territoriale di interesse (comune, aggregazione di comuni). Regione/Provincia Comune Bilanci energetici regionali/provinciali Bilancio energetico comunale Variabili di disaggregazione regionali/provinciali (abitanti, addetti terziario, …) Variabili di disaggregazione comunali (abitanti, addetti terziario, …) I risultati ottenuti con la metodologia top down vengono utilizzati come ulteriore verifica e controllo dei risultati ricavati con la procedura bottom up.

  24. Inventario delle emissioni: format A e B

  25. Inventario delle emissioni: format A e B

  26. Inventario delle emissioni: format C e D

  27. Le fasi del PAES : Sviluppo e Pianificazione Definizione degli obiettivi L’autorità locale può decidere di definire l’obiettivo complessivo di riduzione delle emissioni di CO2come ‘‘riduzione assoluta’’ o ‘‘riduzione pro capite’’, indicandolo nel rapporto. Nel caso in cui si scelga la ‘‘riduzione pro capite’’, le emissioni dell’anno di riferimento sono divise per il numero di abitanti dello stesso anno e queste ‘‘emissioni pro capite nell’anno di riferimento’’ sono usate come base per il calcolo dell’obiettivo.

  28. Le fasi del PAES : Sviluppo e Pianificazione Definizione della vision La vision definisce la direzione che l’autorità locale ha intenzione di intraprendere, ossia in che modo l’Amministrazione intende raggiungere gli obiettivi prefissati. L’orizzonte temporale del PAES è l’anno 2020, tuttavia il PAES potrebbe coprire anche un arco temporale maggiore. E’ preferibile distinguere: • una visione di lungo termine relativa alla pianificazione urbana, trasporti e mobilità, appalti pubblici e disposizione di standard per gli edifici • una visione di breve-medio termine relativa ad azioni dettagliate La visione deve essere realistica ma prevedere azioni nuove ossia aggiungere valore e rompere i precedenti schemi di gestione dell’energia

  29. Le fasi del PAES : Sviluppo e Pianificazione Definizione della vision • Fare una analisi di altre best practice • Definire delle priorità e selezionare le azioni e le misure chiave. Alcuni metodi per • selezionare le priorità possono essere: • Investimenti necessari • Risparmio energetico • Benefici in termini di occupazione • Miglioramento della qualità dell’aria • Accettabilità politica e sociale • Formulare un’analisi del rischio (i rischi possono essere relativi al progetto e alla gestione, di tipo tecnico e contrattuale) • Specificare la tempistica, le responsabilità e il budget per ciascuna azione

  30. Le fasi del PAES : Implementazione

  31. Le fasi del PAES : Implementazione Fotovoltaico Solare Termico Caldaie a Biomasse

  32. Le fasi del PAES : Implementazione Revisione Regolamento Edilizio Gruppi d’acquisto

  33. Le fasi del PAES : Implementazione Efficienza energetica Riqualificazione P.I. Impianti FER, cogeneratori

  34. Le fasi del PAES : Implementazione Rinnovo parco veicolare Uso mezzi alternativi all’auto Comunicazione e sensibilizzazione

  35. Le fasi del PAES : Monitoraggio

  36. Le fasi del PAES : Monitoraggio Monitoraggio e invio report Il monitoraggio permette di adeguare costantemente il piano nel corso degli anni, in modo da migliorare continuamente il processo in atto. I comuni che aderiscono al Patto dei Sindaci si impegnano a fornire un report ogni 2 anni successivi alla sottoscrizione del PAES. • Esistono due tipi di report da presentare in modo alternato: • Relazione d’azione: che fornisce informazioni qualitative sull’implementazione del PAES • Relazione d’attuazione: che fornisce informazioni quantitative sulle azioni intraprese

  37. Le fasi del PAES : Monitoraggio Monitoraggio e invio report: aspetti da considerare • scelta dell’approccio per i fattori di emissione (standard o LCA) e unità di misura delle emissioni (CO2 o equivalenti di CO2); • scelte compiute per quanto riguarda l’inclusione di settori e fonti volontari; • identificazione degli impianti di generazione di elettricità locale e degli impianti di riscaldamento/raffreddamento locali; • informazioni sui metodi di raccolta dei dati; • assunzioni fatte e riferimenti utilizzati; • informazioni sui cambiamenti che riguardano approccio/metodologia/fonti dei dati, ecc. rispetto al precedente inventario; • eventuali commenti che aiutino a capire e interpretare l’inventario. Ad esempio, potrebbe essere utile fornire sviluppi sui fattori che hanno influenzato le emissioni di CO2 dagli ultimi inventari, ad esempio condizioni economiche o fattori demografici.

  38. Grazie! info@azzeroco2.it daniele.mascagna@azzeroco2.it Via Genova 23, 00184 Roma Tel +39 06 48 90 65 65 Fax +39 06 48 98 70 86

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