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Modelli di classificazione dei sistemi di welfare

Modelli di classificazione dei sistemi di welfare. Classificazione di Titmuss (1974). Modello “ residuale” Modello “remunerativo” (o “del rendimento industriale” o “ancillare ”) Modello “ istituzionale-redistributivo ”

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Modelli di classificazione dei sistemi di welfare

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Presentation Transcript


  1. Modelli di classificazione dei sistemi di welfare

  2. Classificazione di Titmuss (1974) • Modello “residuale” • Modello “remunerativo” (o “del rendimento industriale” o “ancillare”) • Modello “istituzionale-redistributivo” • La tripartizione contiene un implicito giudizio di valore. I tre modelli sono considerati come tre fasi di uno sviluppo lineare (da forme meno evolute a forme più evolute)

  3. Classificazione di Esping-Andersen • Parole chiave: • Regime • Demercificazione: indica il grado in cui gli individui situati all’interno di un dato regime di welfare possono liberamente astenersi dalla prestazione lavorativa, senza rischiare il posto di lavoro, perdite significative di reddito o in generale di benessere • Destratificazione: indica il grado in cui le prestazioni sociali dello stato attutiscono (fino ad annullarli) i differenziali di status occupazionale o di classe sociale

  4. I tre regimi di welfare • R. liberale • R. conservatore-corporativo • R. socialdemocratico • Le critiche • Revisione del modello di classificazione alla luce della categoria della defamilizzazione

  5. Teoria dell’embeddedness • Idea di fondo: i meccanismi di regolazione sociale sono condizionati dai fattori culturali, sociali, economici, storici che caratterizzano i diversi contesti. La diversità dei sistemi pertanto è originaria, e dipende dalla fisionomia concreta dei contesti (sociali ed economico-produttivi) all’interno dei quali essi hanno avuto origine. Le differenze dipendono dal modo in cui è stata affrontata la questione sociale nel passaggio dalla società tradizionale a quella moderna

  6. I modelli di welfare in base alla teoria dell’embeddedness • Modello liberale • Modello socialdemocratico • Modello conservatore-corporativo • Modello familistico • (Modello dei paesi in transizione)

  7. Il welfare mix • Il ruolo della solidarietà organizzata • Definizioni di solidarietà • Le forme della solidarietà (primaria, istituzionalizzata, scelta) • Le “visioni” della solidarietà scelta (solidarietà mutualistiche e allargate)

  8. Il contributo delle organizzazioni solidaristiche alla produzione del benessere • Azione sostitutiva • Protesta rivendicativa, o advocacy • Integrazione collaborativa (vedi l.n.328/2000): passaggio dal government (l’azione politica è gestita e coordinata esclusivamente dagli attori pubblici) alla governance (l’azione politica è il risultato di una regolazione negoziata tra una pluralità di attori pubblici e privati

  9. Modelli di integrazione tra settore pubblico e terzo settore • Modello della sussidiarietà (Germania) • Modello della prevalenza del ts (Spagna e Italia) • Modello della prevalenza dello stato (paesi scandinavi) • Modello della prevalenza del mercato (Regno Unito)

  10. Modelli di governance • Dipendono dal ruolo giocato dai diversi attori, dalle relazioni tra loro e dagli obiettivi perseguiti • m. clientelare • m. corporativo • m. manageriale • m. pluralista • m. partecipativo • m. populista

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