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LA COMPONENTE PSICOPEDAGOGICA DEI PROCESSI EDUCATIVI

LA COMPONENTE PSICOPEDAGOGICA DEI PROCESSI EDUCATIVI. Relatore: Prof.ssa Marina Santoro Frosinone 24 gennaio 2013. L’EVOLUZIONE DELL’UOMO un bagaglio di prospettive. A partire dal concetto di. SVILUPPO. come. e voluzione più funzionale e adattiva di tratti universali.

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LA COMPONENTE PSICOPEDAGOGICA DEI PROCESSI EDUCATIVI

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Presentation Transcript


  1. LA COMPONENTE PSICOPEDAGOGICADEI PROCESSI EDUCATIVI Relatore:Prof.ssa Marina Santoro Frosinone 24 gennaio 2013

  2. L’EVOLUZIONE DELL’UOMOun bagaglio di prospettive A partire dal concetto di SVILUPPO come evoluzione più funzionale e adattiva di tratti universali È POSSIBILE COMPRENDERE come avvengono le trasformazioni cosa cambia

  3. PSICOLOGIA EVOLUTIVAO DELLO SVILUPPO • Considerare l’aspetto ONTOGENETICO vuol dire Esaminare i fattori che intervengono tra maturazione biologica e condizioni ambientali Individuare le fasi dell’età evolutiva

  4. SUPERARE LA FRATTURATRA INNATISTI E AMBIENTALISTI Evoluzione che attraversa tutta la vita è legato sia a fattori biologici che ambientali SVILUPPO come MODELLO EVOLUZIONISTICO DARWINIANO a partire dal si sono diffusi svariati sistemi di OSSERVAZIONE – DEFINIZIONE – MISURA dei comportamenti Il risultato porta a considerare il sistema integrato delle teorie come funzionale alla costruzione di un quadro completo dello SVILUPPO

  5. TAPPE EVOLUTIVE SI POSSONO EVIDENZIARE ALMENO 4 PERIODI IN CUI SONO COMPRESI PROCESSI DI SVILUPPO ADOLE-SCENZA PERIODO PRENATALE SECONDA E TERZA INFANZIA PRIMA INFANZIA

  6. PERIODO PRENATALEdal concepimento alla nascita I fattori biologici ed ambientali che condizionano lo sviluppo del feto sono ritenuti interessanti dalla odierna ricerca. Già durante la vita uterina si verificano Processi di Apprendimento che possono modificare il comportamento nella vita POSTNATALE

  7. PRIMA INFANZIAdalla nascita al II anno di vita • Si passa dalla completa IDENTIFICAZIONE con la MADRE allo sviluppo della coscienza di Sé. • Assistiamo a : • SVILUPPO PERCETTIVO • SVILUPPO DEL LINGUAGGIO • CRESCITA FISICA E MOTRICITà

  8. SECONDA E TERZA INFANZIA Dal 3° al 6° e dal 7° al 12° anno di vita si passa dal MONDO degli ISTINTI ad ATTIVITà di tipo SOCIALE in quelle che vengono definite Età PRESCOLAREetà SCOLARE Si può parlare di un periodo di crescita COGNITIVA – LINGUISTICA – SOCIALE – AFFETTIVA All’interno della quale si raggiunge un’IDENTITà frutto di un corretto processo di IDENTIFICAZIONE funzionale anche alla CARATTERIZZAZIONE SESSUALE

  9. ADOLESCENZA Dal 13° al 18° anno di vita AVVIENE Un’ampia gamma di trasformazioni di natura Fisica – sessuale – psicologiCA - COGNITIVA DIFFUSA INSODDISFA-ZIONE PER IL PROPRIO ASPETTO FISICO MODIFICAZIONI ORMONALI E ANATOMICHE PENSIERO IPOTETICO DEDUTTIVO

  10. APPRENDERE: UN PANORAMA COMPOSITO DI TEORIE Apprendere vuol dire modificare un comportamento sulla base dell’ESPERIENZA si può fare riferimento a un approccio COMPORTA-MENTISTA SOCIO-COGNITIVO COGNITI-VISTA COSTRUT-TIVISTA SOCIO-CULTURALE

  11. QUALE PARADIGMA ? • L’APPROCCIO COMPORTAMENTISTA rimanda agli studi classici di: • PAVLOV sul CONDIZIONAMENTO CLASSICO • (apprendimento come associazione SR o risposta nota a uno stimolo nuovo) • SKINNER sul CONDIZIONAMENTO STRUMENTALE • (associazione tra SR- apprendimento legato all’azione del rinforzo positivo o negativo)

  12. IL COGNITIVISMO A partire da Tolman e dagli psicologi della Gestalt l’apprendimento viene visto come legato alle ASPETTATIVE ORIGINATESI DALLE ESPERIENZE PRECEDENTI E AD UNA RISTRUTTURAZIONE PERCETTIVA DEL PROBLEMA RISOLTO CON UN INSIGHT O INTUIZIONE

  13. L’individuo come “elaboratore di informazioni” L’impianto teorico del COGNITIVISMO ruota attorno al concetto di PERSONA La cognizione è il risultato di un processo organizzativo, attivo e autoregolantesi grazie ad una INTERAZIONE dei SOGGETTI con L’AMBIENTE CONTESTO CULTURALE DIMENSIONE BIOLOGICA STORIA EVOLUTIVA CONTESTO SOCIALE

  14. IL COSTRUTTIVISMO un passaggio dall’approccio oggettivistico a quello soggettivistico La conoscenza non è separabile dal soggetto che apprende, Ogni sapere è frutto di una ricostruzione personale e delle proprie esperienze. Le radici teoriche e le ricadute educative le troviamo nelle opere di PIAGET VYGOTSKY Il docente diviene “FACILITATORE DI PROCESSO” DEWEY

  15. L’APPROCCIO SOCIO-CULTURALE IL RUOLO FORMATIVO DELL’AMBIENTE TROVA SISTEMAZIONE NELLE TEORIE DI VYGOTSKY (studi sulla storia del comportamento 1930) L’INTERAZIONE CON L’AMBIENTE SOCIALE è DECISIVA PER LO SVILUPPO SOPRATTUTTO IN RELAZIONE AL CONCETTO DI ZONA PROSSIMALE DI SVILUPPO ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE LIVELLO ATTUALE LIVELLO POTENZIALE Si tratta di un’area cognitiva di supporto esperto che consente al bambino di compiere un passo avanti nella conoscenza RUOLO GUIDA DELL’INSEGNANTE

  16. UNA PROSPETTIVA EPISTEMOLOGICA Le conoscenze non derivano nè dalla sola esperienza degli oggetti nè da una programmazione innata e preformata nel soggetto, ma da costruzioni successive con costante elaborazione di strutture nuove ( Jean Piaget, 1975 ) L’ADATTAMENTO E’ COMPOSTO DA DUE PROCESSI assimilazione ACQUISIZIONE DI NUOVE INFORMAZIONI accomodamento CAMBIAMENTO DEGLI SCHEMI PREESISTENTI PER L’ADATTAMENTO ALLA NUOVA INFORMAZIONE RISPOSTA NUOVA AGLI STIMOLI AMBIENTALI EQUILIBRAZIONE Processo adattivo che riduce la tensione tra evento nuovo e vecchie strategie, consernte il passaggio a uno stadio superiore in una sequenza di cinque fasi qualitative

  17. UNA PROSPETTIVA EPISTEMOLOGICA

  18. L’APPROCCIO SOCIO-COGNITIVO IL SOGGETTO È UN ARTEFICE ATTIVO in grado di influenzare il corso della propria esistenza ne deriva IL MODELLO DI CAUSAZIONE RECIPROCA TRIADICA DI BANDURA (Bandura, 1986-1997) CARATTERISTICHE PERSONALI AMBIENTE CONDOTTA Qualsiasi cosa una persona desideri o pensi determinerà un comportamento che produrrà delle conseguenze sull’ambiente. Anche il luogo o la condizione fisica in cui si trova la persona influenzeranno i suoi pensieri, le sue aspettative, gli affetti e avranno una ricaduta sulla condotta

  19. CAMPI APPLICATIVI QUALI STRUMENTI del “FARE SIGNIFICATO” OCCORRE OFFRIRE? Sulla base dei modelli teorici si offre un ampio panorama di interventi che fanno della scuola il luogo elettivo deputato alla FORMAZIONE di competenze per la vita (LIFE SKILLS). La scuola diviene un’importante AGENZIA di SOCIALIZZAZIONE Le tecniche di intervento sono molteplici PROBLEM SOLVING TOKEN ECONOMY COOPERATIVE LEARNING TRAINING DI AUTOAFFERMAZIONE SOCIALE

  20. INTERVENTI PSICOEDUCATIVI Creare un clima emotivo piacevole e un apprendimento cooperativo DAL MODELLO COMPORTAMENTALE DAL MODELLO COSTRUTTIVISTA (socio-cognitivo) • COOPERATIVE LEARNING • lavoro di gruppo basato su apprendimento partecipativo • ruolo di facilitatore dell’insegnante LA TOKEN ECONOMY uso di rinforzatori simbolici da scambiare con oggetti o eventi piacevoli PROBLEM SOLVING Approccio didattico per la soluzione di problemi Atteggiamento della persona 2) Definizione della situazione Produrre alternative 4) Prendere una decisione 5) Verificare

  21. “ Devi cambiare animo non cielo” (Seneca) SI IMPONE UNA RIDEFINIZIONE DELL’ASSETTO EDUCATIVO E FORMATIVO DELLA SCUOLA Nella convenzione per i diritti dell’infanzia del 1989 all’art. 29 si legge L’istruzione dovrà essere diretta allo sviluppo della personalità del bambino, alle sue capacità fisiche e mentali nel loro potenziale più completo [ … ] per una vita responsabile in una società libera, nello spirito della comprensione, tolleranza, uguaglianza dei sessi, amicizia. GRAZIE PER L’ATTENZIONE E-mail: santoro.marina@libero.it

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