1 / 23

Progetto “SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO SOCIALE

DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO SOCIALE: l’esperienza dell’Istituto di Riabilitazione S.Stefano. Progetto “SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO SOCIALE PER I SOGGETTI CON GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA E LE LORO FAMIGLIE” (2012-2013).

novia
Télécharger la présentation

Progetto “SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO SOCIALE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO SOCIALE:l’esperienza dell’Istituto di Riabilitazione S.Stefano Progetto “SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO SOCIALE PER I SOGGETTI CON GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA E LE LORO FAMIGLIE” (2012-2013)

  2. lesioni encefaliche, traumatiche e non patologie acute del midollo spinale patologie neurologiche, ortopediche, reumatologiche, cardiovascolari, respiratorie ISTITUTO DI RIABILITAZIONE S.STEFANOCentro Ospedaliero di Riabilitazione Centro di Alta Specializzazione NeuroriabilitativaUnità di RisveglioUnità di Neuroriabilitazione Intensiva craniolesi e mielolesi Centro Ospedaliero di Riabilitazione IntensivaUnità di Riabilitazione NeurologicaUnità di Riabilitazione Ortopedica e ReumatologicaUnità di Riabilitazione Cardiovascolare e Respiratoria Eroga prestazioni diriabilitazione intensiva per persone che hanno avuto:

  3. RIABILITAZIONE Processo attraverso il quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di autonomia possibile, sul piano funzionale, cognitivo, sociale ed emozionale COINVOLGE LE FUNZIONALI GLOBALI DI TUTTA LA PERSONA ATTIVITA’ SANITARIE DI RIABILITAZIONERecupero delle funzioni fisiche, cognitive, psicologiche, emotive/sensoriali • ATTIVITA’ • DI RIABILITAZIONE SOCIALE • Recupero delle relazioni, riduzione degli handicap ambientali. Attivazione di risorse personali, territoriali • SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE Tutte le attività riabilitative hanno per obiettivo il REINSERIMENTO e L’INTEGRAZIONE del soggetto nel PROPRIO contesto sociale (esterno alla struttura ospedaliera)

  4. SERVIZIO SOCIALE ATTIVITA’ DI RIABILITAZIONE SOCIALE • VALUTAZIONE SOCIALE (colloquio e cartella sociale) • SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA • (ascolto, segretariatosociale e praticheburocratiche • COLLEGAMENTO TRA LE RISORSE (personali e • territoriali ) • INTERVENTO DI RETE (processomediazione-negoziazionetra • struttura-famiglia-servizi) • TRASMISSIONE DEI “CASI DIFFICILI” (presa in carico • tempestiva)

  5. SERVIZIO SOCIALE NELLA RIABILITAZIONE OSPEDALIERA La mission del Servizio Sociale nella riabilitazione è quella di attivare processi di cambiamento delle condizioni individuali, familiari e ambientali nell’ottica dell’empowerment e della ri-abilitazione delle potenzialità e responsabilità singole e della comunità. Quindi, favorire, promuovere e provvedere al reinserimento dell’individuo nella famiglia, nella società, nel lavoro, dopo il percorso di recupero neuro-funzionale Il Servizio Sociale opera da oltre 40 anni nella riabilitazione del Gruppo S. Stefano.

  6. Progetto “SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO SOCIALE PER I SOGGETTI CON GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA E LE LORO FAMIGLIE” (2012-2013)

  7. 2008/09PROGETTO DI RICERCA SULLA GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA Come è NATO IL PROGETTO ? obiettivo ricercare nel territorio marchigiano i TC e le loro famiglie per raccogliere dati conoscitivi sulla situazione di queste persone e per dare voce ai loro bisogni • al fine di • ricavare indicazioni utili per poter indirizzare l’attività dell’Associazione • e per promuovere politiche regionali mirate e possibili interventi specifici da parte dei servizi sanitari e sociali.

  8. Al termine della ricerca le storie raccolte sono state pubblicate nel libro “ IN BALIA DELLE ONDE” la Grave Cerebrolesione Acquisita raccontata dai pazienti e dalle loro famiglie a cura di Micol Bronzini casa editrice Affinità Elettive

  9. SERVIZI SANITARI SERVIZI SOCIALI DI BASE Disabilità congenita COMUNE – ASL – MMG, UMEA, UMEE SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO SERVIZI SPECIALISTICI SCUOLA, CENTRI RIABILITAZIONE, CENTRI DIURNI, CENTRI PER L’IMPIEGO RICOVERI OSPEDALIERI E RIABILITATIVI Disabilità acquisita

  10. Progetto 2010/11 “Sperimentazione di un SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO DALLA RIABILITAZIONE AL REINSERIMENTO SOCIALE PER I SOGGETTI CON GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA E LE LORO FAMIGLIE”

  11. TERRITORIO SERVIZI SANITARI SERVIZI SOCIALI DI BASE COMUNE - ASL – MMG, ADI, UMEA, UMEE SERVIZIO DI ACCOMPAGNAMENTO OSPEDALE STRUTTURE OSPEDALIERE E RIABILITATIVE

  12. A chi e’ rivolto. Soggetti traumatizzati cranici e/o con grave cerebrolesione acquisita e loro famiglie, residenti nella Regione Marche, in fase di dimissione da una struttura ospedaliera/riabilitativa. Da chi e’ svolto. Assistenti sociali tutor: giovani Assistenti Sociali formate alla metodologia specifica dell’accompagnamento dal CRISS dell’Università Politecnica delle Marche, dalla Responsabile del Servizio di Accompagnamento (Ester Stefoni), socio fondatore dell’AMTC “Andrea” e Assistente Sociale ospedaliera presso l’Istituto di Riabilitazione S.Stefano, in collaborazione con volontari delle associazioni partecipanti al progetto Modalita’ di erogazione e durata Il servizio è totalmente gratuito e dura 6 mesi.

  13. COME SI ATTIVA ILSERVIZIO Valutazione dei requisiti per l’adesione al servizio del soggetto e famiglia prima della dimissione Incontro prima della dimissione Proposto alla famiglia Soggetto / Famiglia Assistente Sociale R = O Assistente sociale Tutor

  14. Contatto telefonico con il MMG e invio lettera Assistente Sociale R=O Contatto telefonico con Resp.li e Assistenti Sociali dei Servizi di base (Comune,ASL) e INVIO LETTERA Assistente sociale Tutor La persona ha una serie di pratiche già avviate (Invalidità Civile, Legge 104/92, Dispositivi protesici, attivazione ADI, ecc.)

  15. VISITA DOMICILIARE ASSISTENTE SOCIALE TUTOR PRESA IN CARICO DEL SERVIZIO Assistente Sociale R = O Assistente sociale Tutor Percorsi di integrazione socio-sanitaria: l'esperienza dell'Istituto di Riabilitazione S.Stefano Ester Stefoni

  16. VISITA DOMICILIARE Conoscenza e Analisi della situazione familiare Valutazione dei bisogni Definizione obiettivi Quali possono essere? Sostegno economico Attivazione di un servizio specifico (SAD, educatore domiciliare, volontario) Aiuto e sostegno nella pianificazione di un servizio di assistenza Sollievo alla famiglia con la presenza di volontari Sostegno psicologico ad uno o più componenti della famiglia Inserimento Centro diurno - Attivazione trasporto Ripresa del lavoro (collocamento mirato-Centro per l’impiego) Ripresa delle pratiche iniziate ed avvio di nuove pratiche utili

  17. EQUIPE RIABILITATIVA OSPEDALIERA Assistente Sociale R = O Assistente sociale Tutor Relazione socio-ambientale MMG COMUNE SERVIZI SOCIALI ASL UMEA INAIL

  18. INTERVENTI • Sulla base del bisogno e degli obiettivi concordati con la famiglia L’a.s.tutor effettua colloqui con i resp.li dei servizi sanitari e sociali di base, al fine di una conoscenza migliore tra la persona con disabilità acquisita e gli operatori del territorio per meglio predisporre gli interventi da attivare. • Tali incontri avvengono con la persona e/o famiglia interessata o solo tra i professionisti (in accordo con la famiglia) Il percorso di accompagnamento viene monitorato attraverso la compilazione di una Agenda Giornaliera

  19. ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO • costituiscono un forte valore aggiunto al progetto • Svolgono interventi condivisi con la famiglia/cargiver responsabilmente • Svolgono servizi di aiuto strutturati su baseprofessionale

  20. Differenza tra aiuto professionale e aiuto non professionale • La rete non professionale • si attiva più ‘facilmente’ • Aiuto ‘soggettivo’ -non affronta le aree negative, offre un aiuto ‘morale’ , di vicinanza • Si può ‘sottrarre’ dall’aiuto • La rete professionale • ha più strumenti per essere incisiva • Aiuto ‘oggettivo’ -affronta anche le criticità e negatività • Ha una responsabilità (informazioni corrette, rispetto del codice deontologico, • Non può rifiutarsi di dare l’aiuto richiesto

  21. OSPEDALE COSTRUZIONE MAPPA TERRITORIALE DELLE RISORSE DISPONIBILI (SERVIZI ESISTENTI) e COSTRUZIONE DI NUOVE RETI TERRITORIO

  22. CONCLUSIONE Assistente sociale Tutor LETTERA DI CONCLUSIONE FAMIGLIA MMG ASL UMEA COMUNE INAIL

  23. Casi presi in carico Periododal 21/09/2010 al 21/03/2011 Età: 39 anni Nucleo familiare: moglie e n. 1 figlia di 8 anni Attività lavorativa: ARTIGIANO IN PROPRIO Evento disabilitante: incidente stradale mentre si recava al lavoro - GRAVE trauma cranico

More Related