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A.  Un quarto della popolazione mondiale non ha accesso all’acqua potabile, tra meno di 20 anni i senza acqua potrebbero essere più di 3 miliardi su una popolazione mondiale di 8 miliardi di persone.

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  1. A  Un quarto della popolazione mondiale non ha accesso all’acqua potabile, tra meno di 20 anni i senza acqua potrebbero essere più di 3 miliardi su una popolazione mondiale di 8 miliardi di persone L’allarme è stato dato dal COMITATO INTERNAZIONALE PER IL CONTRATTO MONDIALE SULL’ACQUA, l’organismo che si è costituito cinque anni fa col preciso obiettivo di difendere un principio sacrosanto: l’acqua è patrimonio dell’umanità. La gestione delle risorse idriche mondiali si sta gradualmente concentrando nelle mani di pochi e ciò ci fa capire che la dichiarazione di fondo del Comitato Internazionale non è per niente banale pur essendo palese. L’acqua, anche se diminuita da 17.000 a 7.500 metri cubi, non manca: il problema è che le risorse sono localizzate lontano dai centri urbani e il trasporto costa; così, negli ultimi dieci anni, il concetto di acqua come bene comune si è trasformato in bene economico. L’acqua è malamente suddivisa tra i paesi del mondo, soprattutto i Paesi del Sud del mondo, a causa della vertiginosa crescita demografica e per l’elevato consumo d’acqua nelle irrigazioni (90% delle risorse), sono a rischio. Oggi il 70% dell’acqua dolce è utilizzata nell’agricoltura; il 20% dall’industria e meno del 10% è quella che serve per gli usi domestici. cqua Il 2003 è stato consacrato l’ANNO INTERNAZIONALE DELL’ACQUA dall’ONU e a Kyoto dal 16 al 23 Marzo si è tenuto il Terzo forum mondiale dell’acqua; affrontiamo l’argomento – e altri sempre inerenti all’acqua – traendo informazioni dai giornali. Dati allarmanti da tutto il mondo

  2. I problemi da sempre discussi LE RISORSE IDRICHE DOLCI NON SONO INFINITE L’ACQUA E’ ESAURIBILE LE RISORSE IDRICHE SONO DEGRADABILI L’ACQUA MINERALE LE DIVISIONE AMMINISTRATE - SUPERAMENTO

  3. Anno internazionale dell'acqua CORRIERE DELLA SERA 15 MARZO 03 CORRIERE DELLA SERA 23 MARZO 03

  4. Gorbaciov ha fondato la CROCE VERDE INTERNAZIONALE, organizzazione ambientalista di cui è presidente e nel cui nome prenderà al summit mondiale per l’acqua di Kyoto. Il problema dell’acqua ha assunto un’importanza tale nel mondo d’oggi, secondo G., poiché è la comune e indivisibile ricchezza naturale di tutti i popoli che vivono sulla terra. L’acqua è la vita. Tuttavia fra trent’anni, a meno che non si prendano urgenti contromisure, metà degli abitanti del pianeta potrebbe soffrire per mancanza d’acqua. Concretamente l’organizzazione, la Croce Verde, sta portando avanti un programma internazionale, in cooperazione con l’Unesco e diversi partner regionali, denominato ACQUA PER LA PACE. Al momento il programma si concentra sulla promozione della cooperazione riguardo la gestione di sei bacini fluviali transfrontalieri in tutto il mondo; l’acqua può contribuire ad una pace duratura unendo le popolazioni e dando un importante cambiamento di valori e percezioni. Inoltre la Croce Verde sta lavorando per gettare le basi di un accordo internazionale vincolante che impegni le nazioni verso specifici obiettivi.L’acqua è il più importante elemento per conseguire il diritto umano universale a “uno standard di vita adeguato per la salute e il benessere di se stessi e la propria famiglia”. 15 MARZO 03 Corriere della Sera Gorbaciov, ora leader ambientalista: tanti conflitti per colpa della sete. Serve un patto globale. "Bene raro per un miliardo di persone"

  5. Si conclude oggi a Kyoto la Conferenza Mondiale sull’acqua, in cui hanno preso parte oltre 150 delegazioni governative. Il risultato è stato la messa a punto di 500 “azioni pratiche” per cominciare a rendere disponibile l’acqua all’oltre miliardo di persone che oggi ne soffrono la mancanza. Le 500 “azioni pratiche” sono però lasciate alla volontà dei singoli governi: non è previsto alcun obbligo finanziario a carico dei Paesi industrializzati. L’ITALIA- Contribuirà alle azioni con una cinquantina di progetti esteri (infrastrutture Terzo Mondo e corsi di formazione) e non (diminuzione consumi, inquinamento, sprechi acqua e problema meridione). Ma le azioni volontarie, pressoché costantemente portate avanti da finanziamenti, costituiscono una risposta adeguata all’obiettivo di dimezzare il numero di coloro che non hanno accesso all’acqua potabile (oltre un miliardo) e di coloro che non dispongono di servizi igienici (oltre due miliardi), entro il 2005? 23 MARZO 03 Corriere della Sera Kyoto, i piani di intervento affidati a volontari Acqua, vertice senza intesa No a un aumento dei fondi

  6. Le risorse idriche dolci non sono infinite La terra ha dei serbatoi geometricamente precisi e volumetricamente limitati che periodicamente vengono rimpinguati dalle piogge nell’arco dell’anno. La loro ricarica è in funzione della permeabilità e comunque non è rapida e non è ampliabile. CORRIERE DELLA SERA 17 MARZO 03

  7. In tutto il mondo si fronteggiano la siccità e le alluvioni su vasta scala e con un crescendo di intensità. Nell’ultimo mezzo secolo le catastrofi dell’acqua si sono moltiplicate per dieci influendo negativamente sulla disponibilità delle risorse idriche. A causa dell’aumento delle temperature medie, che provoca crescenti alluvioni, il CICLO DELL’ACQUA si è alterato, ponendo in condizione critica la vita di molte popolazioni. Tra i disastri provocati dagli eccessi di dell’acqua bisogna ricordare i due peggiori:l’inondazione del Bangladesh nell’aprile del 1191 che portò a 140mila vittime; e quelle del 1996 e 1998 del fiume Yangtsee in Cina , con almeno 3mila morti. In altre zone della Terra si verifica il fenomeno opposto : la siccità ,ovvero le piogge sono sempre più rare . Negli ultimi anni in Africa , Australia, Stati Uniti , India , Afghanistan e altre regioni asiatiche hanno sperimentato fra i più prolungati periodi di siccità a memoria d’uomo. Le vittime di queste catastrofi sono senz’altro gli abitanti delle regioni piùche già oggi sperimentano la sete prolungata e le inondazioni devastanti. Il continente più minacciato da questa calamità è l’Africa che possiede alcuni fra i più grandi bacini idrografici del mondo , il Nilo e il Congo , già sottoposti ad un pesante stress , causato dallo sfruttamento a all’inquinamento, ma non mancano anche motivi che riguardano i conflitti sociali fra i popoli in competizione per la sopravvivenza. Una riduzione dei fiumi sopra citati , del 20-30 per cento , come si teme per l’avanzare dell’effetto serra , sarebbe una catastrofe naturale. Alti bacini in pericolo sono : il Tigri e l’Eufrate in Medio Oriente , il Fiume Giallo in Cina e nell’Europa Orientale il Lago di Aral. Se la pioggia cade in maniera concentrata ed impulsiva, dilava e distrugge la superficie, gonfia i corsi d’acqua e si scarica in mare senza ricaricare adeguatamente le preziose FALDE SOTERANEE. Viceversa,l ‘ insolazione prolungata , aumenta l’evaporazione di fiumi e laghi che riducono le loro portate, falcidiando sia le riserve sotterranee che quelle di superficie , diventando un altro pesante fattore di depauperamento delle riserve idriche . LUNEDI’17 MARZO 2003 Corriere della Sera Effetto serra,Nilo,Congo, Eufrate in pericolo I cambiamenti climatici e lo sfruttamento eccessivo hanno provocato alluvioni più disastrose e periodi di siccità più lunghi

  8. L'acqua è esauribile Il nostro secolo si è caratterizzato per la crescita di domanda di acqua di falda per cittadino, almeno nei paesi più avanzati. L’aumento della domanda ha comportato un, massiccio pompaggio di acqua di falda per i più svariati usi sprecando risorse pregiate. Il fenomeno è iniziato verso la fine dell’800 ed ha avuto un’impennata nel dopoguerra. I pozzi si son diffusi a macchia d’olio e sono stati scavati sempre più in profondità alla ricerca di nuova acqua potabile e di nuovo volume idrico disponibile. POMPE PRELIEVO ACQUE FALDA - MILANO

  9. Le risorse idriche sono degradabili Il diffondersi dei pozzi ha coinciso con l'aumento dei prelievi incontrollati portando a processi di impoverimento delle falde.Il caso più eclatante dell'Italia è stato quello dell'aria milanese.Inoltre, attraverso i pozzi dimessi e usati come punto di smaltimento, si è veicolato l'inquinamento nel sottosuolo con lo scarico dei rifiuti liquidi(civili e produttivi).Quindi il danno che si è creato, è duplice e persiste nel tempo.Depurare un fiume è relativamente semplice, perché il ricambio idrico è costante, veloce e continuo associato alla fase di erosione e di ossigenazione naturale si sviluppa una capacità diautodepurazione che lo rigenera.Quindi eliminata la causa o le cause di degrado si può realizzare il risanamento in tempi rapidi anche con interventi di aiuto da parte dell'uomo.Per depurare una falda ci vogliono tempi più lunghi, gli interventi sono più complicati, molto costosi e non sempre risolutivi.Quindi la migliore azione è quella di diminuire i prelievi, gli sprechi e preservare la qualità delle acque, in modo da soddisfare le esigenze ed i bisogni pubblici e privati attuali e futuri. DEPURAZIONE FALDE – MILANO AUTODEPURAZIONE FIUME

  10. L'acqua minerale Negli ultimi decenni si è ricorso ad un diffuso uso di acqua minerale alla ricerca di una acqua di buona qualità e di gusto gradevole.In ogni casa, su ogni tavolo di lavoro o di pranzo campeggia l'acqua con le bollicine. Ognuno di noi, pagando un costo elevatissimo, ha pensato di esorcizzare la diffusione degli inquinamenti idrici ricorrendo all'acqua minerale.Purtroppo questa moda è illusoria perché l'acqua è presente in tutto l'arco della nostra giornata (per cucinare, per lavarsi, nel lavoro) e non solo per dissetarsi.Quindi bisogna ristabilire una buona qualità delle acque nel territorio per non pagare inutilmente un costo aggiuntivo in termini di salute e di risorse economiche. CORRIERE DELLA SERA 23 FEBBRAIO 03 CORRIERE DELLA SERA 21 MARZO 03

  11. Negli ultimi decenni si è ricorso ad un diffuso uso di acqua minerale alla ricerca di un’acqua di buona qualità e di gusto gradevole L’acqua potrebbe essere venduta nei WATERBAR, i locali per intenditori dove si vendono minerali persino a 7 euro alla bottiglia. Le cinque stelle per la purezza alla fonte vanno all’acqua di Reggio Calabria , per quella di Palermo invece bisogna fere attenzione ;l’unica tra quelle prese in esame ,ad non essere potabile per l’inquinamento da NITRATI. Sono stati i tecnici dell’associazione ALTROCONSUMO, ad assaggiare e redigere la carta del “doc” delle reti idriche dell’Italia, affermando che l’acqua italiana non è del tutto pulita:incolore , insapore,inodore,limpida e fresa come prevede la legge . La prova sul campo è stata effettuata in 16 città italiane : le dieci più popolate e le altre sei a rischio inquinamento. In queste analisi oltre ai tradizionali sulla qualità dell’acqua :DUREZZA e RESIDUO FISSO sono stati cercati anche nuovi inquinanti come gli idrocarburi. In generale non è stata riscontrata alcuna forma di idrocarburi , come il benzene e nuovi inquinanti di tale famiglia,ma è stata verificata la diffusa presenza di nitrati : inquinanti , per la maggior parte di origine agricola e fognaria, a Milano per esempio, ne sono stati registrati valori significativi , circa 30 milligrammi per litro. VENERDI’ 21 MARZO 2003 Corriere della Sera Negli ultimi decenni si è ricorso ad un diffuso uso di acqua minerale alla ricerca di un’acqua di buona qualità e di gusto gradevole Il “doc”delle reti idriche italiane: l’acqua

  12. Le divisioni amministrate - superamento Tutto ciò si può realizzare se da parte delle autorità si sviluppa un'azione di gestione degli usi idrici.Il bacino idrogeologico è la base per una azione di programmazione e di controllo per evitare l'impoverimento o l'inquinamento delle acque.In tale opera è necessario sapere che il ciclo dell'acqua è condizionato soltanto dal bacino idrogeologico e dalla permeabilità delle formazioni rocciose e non dalle nostre divisioni amministrative.Quindi l'acqua va gestita come risorsa limitata e globalmente valutata nel bacino territoriale. CORRIERE DELLA SERA 19 MARZO 03

  13. Le tariffe dell’acqua nei 187 comuni milanesi non subiranno aumenti fino al 2005. la tariffa media dell’acqua in provincia è la più bassa in Europa , circa 2,39 euro a metro cubo , compresi i costi per la depurazione e fognature. L’incontro al quale hanno partecipato sindaci dell’ hinterland , gli attuali gestori del servizio idrico e l’assessore provinciale dell’ambiente , ha segnato una tappa importante nell’inter che porterà nei prossimi cinque anni alla liberalizzazione della gestione di ACQUEDOTTI, depuratori e fognature. La riforma è dettata dalla legge Galli del1994, che ha impostola creazione di macrozone , ognuna delle quali avrà un solo ente gestore dell’intero ciclo idrico.. Si avrà in questo modo un’unica tariffa ,invece di costi diversi comune per comune . I187 comuni della provincia , dove oggi operano nel settore delle acque, hanno costituito un'unica macrozona autonoma dalla città di Milano. Si è deciso però di dividere il territorio provinciale in tre zone , saranno così presenti tre gestori , uno per area, e non un solo ente come stabilito in un primo momento. MERCOLEDI’ 19 MARZO 2003 Corriere della Sera L’acqua va gestita come risorsa limitata e globalmente valutata nel bacino territoriale Tariffe dell’acqua bloccate

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