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Roma, 12 maggio 2005

I CONVEGNI DI FORUM P.A. 2005 INCONTRO DEI DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDE SANITARIE: IL RUOLO DEI DG TRA SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E TERRITORIO. Il caso “ASUR”. Dr. Antonio Aprile Direttore Generale ASUR Marche. Roma, 12 maggio 2005. L’ Azienda Sanitaria come:.

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Roma, 12 maggio 2005

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  1. I CONVEGNI DI FORUM P.A. 2005 INCONTRO DEI DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDE SANITARIE: IL RUOLO DEI DG TRA SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E TERRITORIO Il caso “ASUR” Dr. Antonio Aprile Direttore Generale ASUR Marche Roma, 12 maggio 2005

  2. L’Azienda Sanitaria come: • organizzazione autonoma; • come mezzo per esprimere un effettivo ed efficace governo clinico, governo economico e governo di sistema dei servizi sanitari; • componente del servizio sanitario nazionale, riconducibile nel più generale alveo dei servizi pubblici, caratterizzata prevalentemente e sempre più come attore privato per quanto riguarda l'auto-organizzazione e i rapporti con i terzi.

  3. Caratteristiche • è una aziendacon una "mission" pubblica le cui linee essenziali sono definite dai piani sanitari; • opera all'interno delle coordinate definite dalla holding Regione; • erogaprestazioni identificabili come "servizi personalizzati“; • gestisce professionisti caratterizzati dal requisito dell'autonomia in un contesto di costante evoluzione del progresso scientifico; • operain un "mercato regolato" dove la competizione emulativa non deve andare a danno dell'equilibrio del sistema; • è chiamata a diversificare e segmentare l'utenza per ampliare la gamma dei servizi offerti (attività intramoenia).

  4. L’Autonomia aziendalenon va intesa come una condizione di indipendenza dal sistema di promozione e tutela della salute o come affrancamento dalle direttive regionali e nazionali di programmazione sanitaria, ma come uno strumento atto a migliorare la capacità di svolgere la missione affidata, in un rapporto di complementarità con le altre componenti che concorrono a formare il servizio sanitario regionale.

  5. La LOGICA AZIENDALE è: una logica di autonomia economica, non c'è azienda se non c'è responsabilità e autonomia di espressione della capacità di raggiungere l'economicità. L’economicità dell’azienda sanitaria è data: • dal governo dei patrimoni aziendali; • dall'equilibrio nel medio periodo tra entrate e spese. In questo senso va considerato, come per qualsiasi azienda, il vincolo di bilancio che è strumentale rispetto al primo ed irrinunciabile obiettivo dell'efficienza clinica.

  6. Stato Regioni Comuni Corte Conti NAS ecc … Soggetti della domanda Soggetti della rappresentanza Soggetti professionali ecc … Autonomia Aziendale

  7. Connotati del Direttore Generale La legge n. 419 del 1998 (art. 3) e il decreto n. 229 (art. 3-bis) ne fanno una figura di stretta fiducia della regione. Fiducia, fedeltà, professionalità, iniziativa, autonomia, sono dimensioni che possono convivere, anche se con qualche difficoltà, nella stessa persona se è chiaro ed esplicito il mandato e i criteri di valutazione del suo operato.

  8. l’intricato mix politico-gestionale del ruolo dei Direttori Generali; • il difficile rapporto, spesso quasi di circostanza, con le istituzioni locali; • le difficoltà di consenso e di legittimazione delle figure dei DG, più vincolate dall’ecosistema alle diverse scale che da obiettivi di funzionamento;

  9. Obiettivi del Direttore Generale • una sempre migliore qualità dei servizi con la piena soddisfazione degli utenti; • l'equilibrio di bilancio; • l'approvazione dell'operatoda parte dei politici o almeno di quelli che rivestono ruoli di governo a livello regionale e locale; • il consenso degli operatori o almeno delle principali componenti interne dell'azienda.

  10. Si possono definire quattro principali modelli che le Regioni possono adottare nella programmazione e gestione del SSR e nei rapporti con le aziende sanitarie: di regolazione (o authority)di controllo strategicooperativo

  11. Il sistema sanitario nelle Marche Dipartimento Servizi alla persona e alla comunità Ospedale “San Salvatore” Pesaro Agenzia Regionale Sanitaria Ospedali Riuniti “Umberto I - G.M. Lancisi – G. Salesi” Ancona INRCA Presidio alta specializzazione “G. Salesi” Zona Territoriale 1 Zona Territoriale 2 Presidio alta specializzazione “G.M. Lancisi” Zona Territoriale 3 Ospedale “Umberto I” Zona Territoriale 4 Zona Territoriale 13 AZIENDA SANITARIA UNICA REGIONALE Zona Territoriale 5 Zona Territoriale 12 Zona Territoriale 6 Zona Territoriale 11 Zona Territoriale 7 Zona Territoriale 10 Zona Territoriale 8 Zona Territoriale 9

  12. Gli sviluppi socio-economici-culturali-normativi, ecc…, conducono ad una evoluzione in senso reticolare delle organizzazioni sanitarie. La strada della “reticolarizzazione” può condurre a sviluppi totalmente destrutturanti per le aziende sanitarie. Dobbiamo immaginare l’azienda sanitaria come un insieme di “reti curanti”, gruppi di cura che ruotano attorno al paziente con l’obiettivo di prestargli le cure più appropriate, coordinando la propria attività e adattandola ai bisogni dell’assistito.

  13. Peraltro la struttura sanitaria sempre più investita della missione specifica di coordinamento, diventa un assemblatore di servizi, che mette in rete risorse infrastrutturali, tecnologiche e professionali per realizzare obiettivi di cura e l’Azienda/Zone non rimane definita tanto dal suo perimetro geografico (che tende ad essere sfumato rispetto al territorio, dove si trovano molti nodi delle reti curanti), non è determinata tanto dalle risorse infrastrutturali, tecnologiche e umane ad essa attribuite o dai suoi regolamenti e organigrammi, ma è definita dalla sua capacità di creare reti.

  14. Gli obiettivi di Salute • La salute è resa possibile da un concorso di intenti e di responsabilità. La sanità è uno, ma non l’unico attore. Le malattie ed il loro esito sono determinate solo in parte dal funzionamento dei servizi sanitari. • L’assunzione di responsabilità verso la salute deve essere pertanto CONDIVISA fra il sistema sanitario, gli enti locali, le componenti sociali e gli stessi cittadini attraverso i loro comportamenti e le loro scelte.

  15. Da una “politica dei servizi” a una “politica per la salute” • Il primato della “partecipazione” • Un ruolo più forte attribuito agli EELL • Un nuovo stile di conduzione aziendale La nuova strategia di salute richiede trasformazioni sostanziali quali:

  16. La sfida per i sistemi sanitari è: quella di riuscire a coniugare equità e solidarietà con efficacia, inclusiva dell'appropriatezza dell'efficienza dei servizi, misurate in termini di obiettivi e risultati di salute e maggior soddisfazione degli utenti con specifico riferimento alle singole gestioni dei servizi sanitari. Gestioni responsabilizzate in quanto "regionalizzate e aziendalizzate".

  17. I nuovi valori Occorre: Consenso Delegare responsabilità ed autorità ai livelli inferiori rispetto alle funzioni direttive Coinvolgimento Sviluppare leader/facilitatori invece di direttori/supervisori Compartecipazione Premiare un numero crescente di collaboratori su risultati ottenuti invece che sul loro impegno

  18. Leadership da a Capo Coordinatore/Facilitatore Controllore Guida/Facilitatore Individualismo Gruppo di lavoro Competizione interna Collaborazione Autoritarismo Autorevolezza Cultura dei “compiti” Cultura dei “ruoli” Non trasparenza Apertura/Comunicazione

  19. I cattivi leader sono coloro che la gente disprezza. I buoni leader sono coloro che la gente rispetta. I grandi leader sono coloro che fanno si che le persone dicano “l’abbiamo fatto noi” LAO-TZE (VI sec. a.c.)

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