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Innanzitutto divertiamoci

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Presentation Transcript


    1. Innanzitutto divertiamoci TEORIA DELLA MISURA

    2. Validit,( accuratezza, precisione) Fonti di errore Sistematico casuale Fonti di variabilit la variabilit di una misura variabilit dovuta al fattore umano (alloperatore) variabilit dovuta al soggetto che non sempre uguale nel tempo errore in ambito sanitario

    3. MISURE ANALITICHE Il risultato di un'operazione di misura (es.: titolazione di una soluzione, esame di laboratorio biochimico-clinico) un numero reale (x), che esprime il valore vero (?) di una quantit caratteristica del sistema oggetto di misura (es.: concentrazione del soluto, livello sierico od urinario dell'indicatore biologico), ed detto misura analitica.

    4. ERRORE TOTALE E ATTENDIBILIT L'esperienza indica che, se si eseguono pi misurazioni di una stessa quantit, raramente le misure coincidono: se ne trae la conclusione ovvia che i valori misurati sono in genere diversi dal vero valore della quantit oggetto di misura. La differenza tra il valore misurato (x) e quello vero (?) detta errore totale (?).

    5. MISURE ED ERRORI DI MISURA La misurazione non consente di determinare con certezza il vero valore della quantit misurata, ma produce stime, o misure, il cui grado di approssimare il vero valore (attendibilit) dipende dal metodo analitico e da come stato eseguito il procedimento analitico. Per valutare la qualit di procedimenti e metodi in base all'attendibilit delle misure da essi fornite, necessario considerare la natura degli errori di misura. A questo scopo, assai utile classificare gli errori in

    6. ERRORI GROSSOLANI Gli errori grossolani sono quelli che vengono commessi in seguito ad un'inappropriata applicazione del metodo analitico. Ad esempio, in un laboratorio biochimico-clinico, questi errori derivano dallo scambio di campioni e reagenti, oppure dall'uso scorretto degli strumenti. Mentre gli errori grossolani si prevengono con un'accorta organizzazione del laboratorio di analisi, gli errori sistematici e casuali costituiscono oggetto tipico della metodologia statistica.

    7. ERRORI SISTEMATICI (?) Gli errori sistematici si manifestano nella tendenza deterministica di un dato metodo a sovrastimare (o sottostimare) il vero valore ?. Pertanto, l'universo delle misure che si possono virtualmente ottenere quando con tale metodo si misura ? ha media che pu differisce dal valore ?, (? = - ?). Gli errori sistematici hanno cause ben determinate, inerenti o al metodo (es.: scarsa selettivit del reagente usato per la titolazione di un certo soluto), o alle condizioni di esecuzione del pro-cedimento analitico (es.:strumento non calibrato correttamente).

    8. ERRORI CASUALI (?) Misurazioni dello stesso valore ?, ripetute in uno stesso procedimento analitico, e in condizioni il pi possibile simili, portano spesso a misure differenti: non possibile ripetere la misurazione in modo del tutto identico. La somma di tutte le piccole e imprevedibili variazioni nell'esecuzione delle varie operazioni analitiche fa s che le misure fluttuino attorno a un valore , che si scosta pi o meno dal valore ?, a seconda dell'entit dell'errore sistematico.

    9. IN CONCLUSIONE ... Per riassumere, l'errore totale di una misura esente da errori grossolani pu essere espresso come somma di una componente sistematica e di una componente casuale.

    10. PRECISIONE E ACCURATEZZA

    11. STIMA DI PRECISIONE E ACCURATEZZA Date n misure di ? {x1 , x2 , ... xn } ottenute con un certo metodo, le stime di accuratezza sono basate sulla media campionaria (x), e le stime di precisione sono basate sulla deviazione standard campionaria (s). Esempio: Si supponga di aver titolato 9 volte una soluzione di glucosio (? =90 mg/dl) e di aver ottenuto i valori: {94, 90, 93, 86, 96, 98, 88, 90, 93}

    12. Esempio: {94, 90, 93, 86, 96, 98, 88, 90, 93} stima dell'inaccuratezza: = (94+90+ ... 93)/9 = 828/9 = 92 ? = - ? = 92 - 90 = 2 mg/dl ? % = / ? = 2 / 90 = 2.22%

    13. cause della variabilit di una misura Le condizioni che contribuiscono allinsorgenza di variabilit comprendono: Il modo con cui la misurazione viene effettuata Le differenze biologiche esistenti nello stesso individuo Le differenze biologiche che rendono diversi gli individui fra loro

    14. variabilit dovuta al fattore umano (alloperatore)

    15. variabilit dovuta errore sistemetico + errore casuale Relazione tra errore sistematico ed errore casuale: differenze nei valori di pressione arteriosa rilevati con cannula intra-arteriosa (A) e con sfigmomanometro (B).

    16. variabilit dovuta al soggetto che non sempre uguale nel tempo

    17. Distribuzioni di una variabile in diverse Popolazioni (giorni di pioggia tra il 1800 ed il 2000)

    18. Cambiamento di unit di misura Quale il modulo della velocit di una automobile espressa in Km/ora quando essa si muove alla velocit di 10 m/sec ?

    19. Il livello di colesterolo totale nel sangue di soggetti di et compresa tra 20 e 70 anni, ha media =220 mg/100ml e varianza s2=420 mg2 / 100 ml2 Vogliamo trasformare lunit di misura da (mg/100ml) a (mmol/L), sapendo che una mole di colesterolo pesa 387 g. Qual la media del colesterolo totale espressa in mmol/L? Qual la varianza del colesterolo totale espressa in mmol2/L2 ? Soluzione : Calcoliamo (k) per trasformare (mg/100ml) in (mmol/L) k= fattore di conversione = (1/387)/(1/10) = 0.0258 = 220 * 0.0258 = 5.676 (mmol/L) s2 = 420 * 0.02582= 0.279 (mmol2/L2)

    20. 1. lerrore in ambito sanitario Il problema della diffusione dellerrore in ambito sanitario stato pi volte affrontato e numerose sono le indagini cui ci si pu riferire. Nella Tabella 1 sono riportati alcuni dei principali studi pi recenti. Gli articoli citati sono stati scelti poich condividono un univoco approccio al dimensionamento del problema dellerrore in medicina e pertanto possibile confrontare i dati fra loro, pur derivando da contesti sanitari sostanzialmente diversi.

    22. 2. Classificazione degli errori Nellambito delle teorie che si sono sviluppate per lo studio dellerrore in medicina, quella dellerrore umano propone una classificazione del comportamento delluomo in tre diverse tipologie (Rasmussen, 1987): Skill-based behaviour : sono comportamenti automatici ad una data situazione. Ruled-based behaviour: si mettono in atto dei comportamenti, prescritti da regole, che sono state definite in quanto ritenute pi idonee da applicare in una particolare circostanza. Knowledge-based behaviour : si tratta di comportamenti messi in atto quando ci si trova davanti ad una situazione sconosciuta e si deve attuare un piano per superarla.

    23. tre tipi di comportamento I tre tipi di comportamento si acquisiscono in sequenza: non esistono comportamenti skill-based innati, ma questi derivano dalla pratica in situazioni che allinizio richiedevano impiego della conoscenza e capacit di risolvere problemi. Quindi, ogni comportamento basato sulla pratica stato, prima di diventare automatico, di tipo ruled-based e prima ancora knowledge-based. Dove nasce lerrore ? Lerrore pu nascere ad ogni livello di comportamento, ma diverse sono le cause: linterpretazione errata dello stimolo a livello skill-based, scelta di una norma non adeguata per i comportamenti ruled-based, pianificazione di una strategia non adatta a raggiungere gli obiettivi specifici della situazione a livello knowledge-based.

    24. tre tipi di errore Sulla base del modello proposto da Rasmussen (1987), James Reason distingue tra errori d'esecuzione e tra azioni compiute secondo le intenzioni e delinea cos tre diverse tipologie d'errore (Reason, 1990). Errori d'esecuzione che si verificano a livello d'abilit (slips). Errori d'esecuzione provocati da un fallimento della memoria (lapses). Errori non commessi durante l'esecuzione pratica dell'azione (mistakes). Possono essere di due tipi: Ruled-based Knowledge-based

    25. Continua (tre tipi di errore) Un caso a parte, ma che merita di essere citato vista la sua importanza anche numerica, quello delle violazioni (Reason, 1997). Per violazioni intendiamo tutte quelle azioni che vengono eseguite, anche se formalmente ci impedito da un regolamento, una direttiva, ecc.. Molto spesso la direzione di un'azienda impone delle norme di sicurezza che possono entrare in conflitto ed impedire il corretto svolgimento del proprio lavoro. Reason, per, si spinge anche al di l della teoria dell'errore umano abbracciando quello che possiamo definire approccio sistemico allo studio degli errori, la teoria degli errori latenti (Reason, 2000, 2001)

    26. la teoria degli errori latenti Il presupposto di base in questo approccio, che si sviluppato dopo i primi anni '70, risiede nella convinzione che gli incidenti siano solo la punta dell'iceberg, che per un incidente che ha avuto luogo ce ne siano stati molti altri che non sono avvenuti solo perch l'operatore, un controllo, hanno impedito che accadesse, i cosiddetti near miss events (Nashef, 2003). Da questa visione sistemica, nasce l'idea che il verificarsi di un incidente sia frutto di una concatenazione d'eventi che hanno superato tutte le difese che erano state messe in atto. Reason ha chiarito in maniera pi precisa il significato d'errore latente, attraverso il modello del formaggio

    27. SWISS CHEESE

    28. bibliografia Rasmussen J, Duncan K. & Leplat J. New technology and human error . 1987 Chichester, England: Wiley Reason J. Human error; 1990; Cambrige University Press. (Edizione italiana: L'errore umano ; Editore Il Mulino, Bologna. Reason J. Human errors: models and management ; 2000; BMJ; 320; 768-70. Reason J., Carthey J., de Leval M.R.; Diagnosing "vulnerable system syndrome": an essential prerequisite to effective Risk management ; 2001; Quality in health care; Dec; 10 Suppl 2;21-5. Reason J., Carthey J., de Leval M.R.; Institutional resilience in healthcare systems ; 2001; Qual Health Care; Mar; 10(1):29-32. Reason J. Combating omission errors though task analysis and good reminders; 2002; Qual Saf Health Care; Mar; 11(1):40-4. Nashef S. What is a near miss? 2003, The Lancet, 361; 180-181.

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