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FLOGOSI Si classificano: angioflogosi e istoflogosi, flogosi acuta e flogosi cronica .

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FLOGOSI Si classificano: angioflogosi e istoflogosi, flogosi acuta e flogosi cronica .

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Presentation Transcript


  1. FLOGOSI- La vita compare 4 miliardi di anni fa. Dall’ origine le prime cellule devono fronteggiare- insulti di natura fisica e chimica ( radiazioni ionizzanti e ultravioletti, composti citotossici - perossidi e superossidi)- forme di vita piu’ semplici ( batteri, virus, protozoi)Necessita’ di meccanismi difensivi e riparativi , con l’ evoluzione sempre piu’ sofisticati: - la risposta da stress- la flogosi o infiammazione- la difesa immunitaria aspecifica (genetica, o della specie) - la difesa immunitaria specifica (sistema anticorpale, dell’ individuo

  2. FLOGOSIFlogosi: risposta omeostatica che si genera ad una perturbazione dello stato stazionario (dinamico, omeostasi) la cui finalita’ e’ il ripristino dello stato stazionario ottimale.Non e’ sinonimo di patologia, anche se puo’ originare situazioni patologiche e provocare malattia.

  3. FLOGOSICelso ( Aulus Cornelius, 1° AD, De medicina ) : rubor, calor, tumor, dolor./ / / / iperemia vasale, edema > compressioneEDEMA: rigonfiamento di un tessuto da accumulo di un liquido acquoso R. Virchows: aggiunse: Functio lesa

  4. FLOGOSIQuadri della reazione flogistica: dip. natura della perturbazione, tempo in cui agisce, grado di reattivita’ del soggetto, tessuto o organo interessato, … Il processo infiammatorio viene indicato con il suffisso “ite”: epatite, nefrite, sinovite, linfadenite, ..: Es. di vari livelli di quadri prodotti dalle reazioni flogistiche: lieve riscaldamento della cute, bronchite, bronco-polmonite, polmonite lobare franca, tubercolosi.

  5. FLOGOSI Si classificano: angioflogosi e istoflogosi, flogosi acuta e flogosi cronica. Avremo prevalentemente l’una o l’altra forma a seconda della natura dell’ agente flogogeno e dal grado di reattivita’ dell’ ospite.

  6. FLOGOSIAngioflogosi: prevalgono i fenomeni vasculo-essudativi (dilatazione calibro vasi microcircolo, aumento flusso, aumento permeabilita’ dei capillari, migrazione PMN dai vasi all’ interstizio (connetti-vo). Sovente sono le infiammazioni acute. Istoflogosi: prevalgono i fenomeni cellulari-tissutali (migrazione di cellule mononucleate – monociti e linfociti – nell’ interstizio, loro moltiplicazione e differenziazione (monocita>macrofago > cellule giganti,cellule epitelioidi; linfoblasti, plasmacellule). Reazioni granulomatose. Sovente sono le infiammazioni croniche.

  7. ANGIOFLOGOSI:L’angioflogosi fu conosciuta per prima (Celso, 1°sec.AD):- rubor (arrossamento): dilatazione del letto vasco-lare periferico (arteriole, capillari, venule).- calor (aumento della temperatura locale): aumen-to del flusso ematico nel microcircolo-  tumor ( rigonfiamento, turgore): accumulo nell’ interstizio di componenti del plasma, e di leucociti (essudato) per aumento permeabilita’ dell’ endotelio,venulare e capillare-  dolor: stimolazione degli algocettori dai mediato-ri della reazione infiammatoria (serotonina, bradi-chinina, prostaglandine), dalla tensione prodotta nei tessuti dall’ essudato, rilascio di K+ dalle cellule e dall’ accumulo di H+ .

  8. ANGIOFLOGOSI:Nel XIX secolo Rudolf Virchow aggiunse:-   functio lesa (perdita della funzione): inibizione riflessa dei movimenti muscolari causata dal dolore, limitazione meccanica dei movimenti locali per la tumefazione presente (edema).

  9. ANGIOFLOGOSI:Coinvolge primariamente i vasi del microcircolo e gli elementi in esso contenuti. Si hanno 3 serie di fenomeni:-   modificazioni vascolari-   modificazioni degli scambi sangue-interstizio (formazione dell’ essudato)-   migrazione degli elementi del sangue nell’ interstizio

  10. Permeabilita’ capillareLe pressioni coinvolte sono le pressioni idrostatiche e le pressioni osmotiche (dovute alle proteine), la prima ha effetto di far fuoriuscire il fluido, la seconda di trattenere il fluido.La legge di Starling-Landis (fisiologia):Jw = Kf(Pc-Pt)-(IIc-IIt)dove c=intracapillare e t= interstiziale(il flusso di filtrazione e’ funzione della differenza tra le pressioni idrostatiche e quelle colloidoosmotiche).

  11. Permeabilita’ capillareLa P diminuisce lungo il microcircolo, la II rimane costante: la pressione risultante e’ positiva a livello dell’ estremita’ arteriolare, negativa a livello venulare:Capillare arterioso: Pc-Pt = + 40 mmHg (IIc-IIt) = - 25 mmHg > fuoriuscita di fluidoCapillare venoso:Pc-Pt = +10 mmHg (IIc-IIt) = - 25 mmHg > richiamo di fluido.Risultante: diffusione sangue-interstizio di 120 l. di H20 al minuto. Mentre solo 16 ml/minuto e’ la differenza che rimarrebbe nell’ interstizio: drenata dal letto linfatico.

  12. Permeabilita’ capillare: FlogosiNella flogosi mutano le caratteristiche della barriera (Kf), in quanto si ha:- effetto lesivo diretto su tutto il microcircolo- effetto lesivo indiretto, per azione dei fattori chimici rilasciati o prodotti durante il processo flogistico. Ottenendo cosi’ l’allargamento delle giunzioni interendoteliali, per attivazione delle strutture contrattili del citoscheletro endoteliale, mediata dal flusso di Ca++ dalla membrana al citoplasma, prodotta da interazione dei mediatori (istamina,..) con gli specifici recettori di membrana.Si ha inoltre a concorrere: l’aumento della pressione idrostatica intravasale, l’ aumento della pressione osmotica interstiziale, l’allargamento delle giunzioni dell’ endotelio linfatico.Risultato : edema

  13. Migrazione dei leucociti:I leucociti per aderire all’ endotelio devono- vincere la forza di repulsione elettrostatica tra le cellule &- produrre una riduzione dell’ entropia, necessaria per realizzare la interdigitazione dei rispettivi glicocalixentrano in gioco specifici meccanismi molecolari basate sulla superfamiglia delle citoadesine.

  14. Essudato Purulento. Meningite. Encefalo

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