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Asti, 22 marzo 2006

Cassa depositi e prestiti S.p.A. Direzione Finanziamenti Pubblici. Il prodotti e i servizi offerti da CDP. Asti, 22 marzo 2006. Indice dei contenuti. La nuova Organizzazione della CDP La gestione separata e la gestione ordinaria Le innovazioni 2005.

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Asti, 22 marzo 2006

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  1. Cassa depositi e prestiti S.p.A. Direzione Finanziamenti Pubblici Il prodotti e i servizi offerti da CDP Asti, 22 marzo 2006

  2. Indice dei contenuti • La nuova Organizzazione della CDP • La gestione separata e la gestione ordinaria • Le innovazioni 2005 I Nuovi Strumenti e Servizi per gli Enti Locali • Prestito Flessibile di Scopo • Fondo rotativo alla progettualità • I programmi di rimodulazione Appendice Lista Contatti

  3. Cassa depositi e prestiti S.p.A. • Ai sensi dell’Articolo 5 del D.L. 239/2003, Cassa depositi e prestiti S.p.A. (CDP) ha assunto la sua attuale veste di Società per Azioni nel dicembre 2003, dopo essere stata un’Amministrazione dello Stato sin dalla sua costituzione nel 1850. • La trasformazione ha comportato la suddivisione dell’operatività della CDP in due distinte divisioni, separate sotto il profilo contabile ed organizzativo: la Gestione Ordinaria e la Gestione Separata.

  4. Cassa depositi e prestiti S.p.A. • L’attività di finanziamento dei gestori di servizi pubblici locali e di altre società della specie sarà sviluppata gradualmente con una logica di mercato nell’ambito della Gestione Ordinaria. • La Gestione Separata rappresenta la continuità dell’attività istituzionale della CDP, che si esplica nel finanziamento degli investimenti dello Stato, delle regioni, degli enti locali, degli enti pubblici e degli organismi di diritto pubblico.

  5. CDP/Gestione Separata • Il decreto del MEF del 6 ottobre 2004 definisce le condizioni generali ed economiche degli impieghi della gestione separata e ne riafferma la natura di servizio di interesse economico generale: • Articolo 10, comma 1 • I finanziamenti della gestione separata della CDP costituiscono un “servizio di interesse economico generale” e, in quanto tali,sono regolati in base a criteri che garantiscono “accessibilità, uniformità di trattamento predeterminazione e non discriminazione”.

  6. I cambiamenti organizzativi • La CDP ha intrapreso, già a partire dal 2004, un profondo processo di innovazione, nella struttura organizzativa e nei prodotti, finalizzato a garantire una risposta sempre più efficace alle esigenze della propria clientela istituzionale ed adeguata al contesto operativo in continuo mutamento. • Nel corso del 2005, per rafforzare il suo ruolo di principale supporto e riferimento per le politiche di investimento degli enti territoriali, ha istituito due nuove direzioni DGSPS e DIGO ed istituito un settore interamente dedicato alla gestione delle relazioni con gli Enti Locali e allo sviluppo di nuovi prodotti. • Nel 2005 la CDP ha concesso oltre 14 miliardi di euro di finanziamenti per la realizzazione di opere di interesse pubblico, con un incremento di circa il 50% rispetto al 2004.

  7. Le innovazioni relative ai finanziamenti per gli Enti Locali • La CDP, confermando la propria “mission” ha avviato una generale revisione dell’attività di finanziamento agli Enti Locali. • La trasformazione ha consentito più flessibilità e tempestività nella determinazione dei tassi, favorendo una maggiore adeguatezza alle condizioni di mercato e alle esigenze degli Enti. • Con il 2005 si è realizzato: • la revisione dei saggi di interesse è passata su base settimanale; • 2 Programmi di rimodulazione (maggio-novembre) di cui il secondo interamente gestito telematicamente; • il lancio del Prestito Flessibile (circ. 1263) ; • l’avvio della sottoscrizione di prestiti obbligazionari offerti in pubblica sottoscrizione; • costituzione di un servizio di consulenza per la realizzazione di partenariati pubblico-privato.

  8. CDP – Struttura organizzativa attuale Presidenza e CDA Aree di staff Amministrazione e Bilancio Direzione Generale Legale e Affari Societari Risk Management Direzione Finanziamenti Pubblici Direzione Finanza Direzione Infrastrutture Grandi Opere Direzione Gestione e Supporto Sviluppo • La Direzione Finanziamenti Pubblici (DFP) svolge un’attività dedicata al contatto con gli Enti, allo sviluppo di nuovi prodotti, alla concessione ed erogazione di finanziamenti. • La Direzione Finanza (DF) si occupa di: strutturazione prodotti, coperture finanziarie e gestione operativa dei rischi, accesso ai mercati, raccolta sul mercato dei capitali presso investitori istituzionali, monitoraggio dei flussi di liquidità, gestione partecipazioni. • La Direzione Infrastrutture e Grandi Opere (DIGO) cura la strutturazione di operazioni di finanziamento di opere e progetti infrastrutturali realizzati da soggetti non della P.A.. • La Direzione Gestione e Supporto Politiche di Sviluppo (DGSPS) sviluppa e gestisce Fondi Speciali Rotativi e fornisce servizi di consulenza alla P.A. La relazione commerciale con gli Enti è centralizzata nella DFP, con l’obiettivo di fornire alla clientela un interlocutore unico e con competenze trasversali sulla gamma dei prodotti.

  9. Direzione Gestione e Supporto Politiche di Sviluppo • Attività di supporto alle Amministrazioni Pubbliche in un’ottica di sviluppo, rafforzamento e razionalizzazione della loro capacità d’investimento. La consulenza si configura: -economico-finanziaria: valutazione di Business Plan, analisi di cash flow,supporto alle analisi di mercato, analisi dei rischi, valutazione analisi costi benefici -giuridico-amministrativa: verifica procedure amministrative, allocazione dei rischi, elaborazione di schemi di contratti e concessioni, analisi e verifica strutturazioni societarie

  10. Consulenza www.cassaddpp.it

  11. Contatti – Consulenza • Bernardo BINI SMAGHIResponsabile Consulenza ad interimEmail: bernardo.inismaghi@cassaddpp.it Ermanno CATELLASettore ConsulenzaTel.: 06 4221 6241Email: ermanno.catella@cassaddpp.it Maria R. NUZZOSettore ConsulenzaTel.: 06 4221 6207Email: maria.nuzzo@cassaddpp.it

  12. CDP Finanziamenti Infrastrutture Gestore A Raccolta sul mercato dei capitali Gestore B Gestore C Gestore … Stato CDP Finanziamenti Pubblici Raccolta postale Regioni Enti locali Enti pubblici Organismi di diritto pubblico appartenenti alla PA (*) CDP Finanziamenti Pubblici Beneficiario A FONDI ex L. SPECIALI Beneficiario B Beneficiario C Cassa depositi e prestiti S.p.A. (*) Classificati secondo i criteri di contabilità nazionale SEC 95 quali Pubbliche Amministrazioni – Manuale sul Debito Pubblico della Commissione Europea

  13. Segmentazione clientela • Al fine di rispondere in maniera mirata alle diverse esigenze degli Enti, la clientela è stata suddivisa in due categorie: “Grandi Enti” ed “Enti”. GRANDI ENTI • Stato • Regioni • Province con popolazione >300.000 ab. • Comuni con popolazione > 65.000 ab. • Enti pubblici • Organismi di diritto pubblico ENTI • Province con popolazione < 300.000 ab. • Comuni con popolazione < 65.000 ab

  14. Indice dei contenuti • La nuova Organizzazione della CDP • La gestione separata e la gestione ordinaria • Le innovazioni 2005 I Nuovi Strumenti e Servizi per gli Enti Locali • Prestito Flessibile di Scopo • Fondo rotativo alla progettualità • I programmi di rimodulazione Appendice Lista Contatti

  15. Prestito Flessibile: unico nel suo genere Si tratta di una modalità di prestito a medio-lungo termine, che consente di contrarre un debito per un ammontare in linea con le esigenze di finanziamento in funzione dello stato di avanzamento lavori. Principali vantaggi della flessibilità: Opzione per trasformare, con cadenza annuale, il tasso d’interesse da variabile a fisso. Possibilità di allungare la durata del pre-ammortamento fino a 5 anni. Possibilità di riduzione dell’importo del finanziamento in relazione all’effettiva spesa di investimento. Oneri finanziari calcolati solo sulla somma effettivamente erogata. Possibilità di rinuncia a costo nullo in caso di non realizzazione dell’opera.

  16. Prestito FlessibileAmbito Soggettivo • Il Prestito Flessibile di Scopo sarà inizialmente disponibile per comuni e province a copertura di soli investimenti o piani integrati di investimento. • Si può chiedere il finanziamento per la realizzazione di una singola opera oppure di un insieme di opere “integrate”, ossia funzionalmente e unitariamente orientate alla soddisfazione di una esigenza o di un bisogno (es.: “scuola - strada di accesso - palestra”), per i quali siano stati approvati i progetti definitivi/esecutivi. • È ammesso il caso in cui l’ente beneficiario sia diverso dal pagatore purché il soggetto pagatore sia unico. Per il futuro è intenzione di consentire la fruibilità dello strumento anche ad altri soggetti debitori attualmente non compresi: Regioni e altri soggetti pubblici.

  17. Prestito Flessibile di Scopo: LA STRUTTURA • Bisogno Ente: • Nell’anno 2006 nasce per l’Ente l’esigenza di dare copertura finanziaria alla costruzione di una scuola. • Costo di realizzazione stimato: complessivi euro 2, 5 mln • Tempo di realizzazione stimato: 4 anni • Ipotesi di richieste di erogazioni, in funzione del crono - programma dei lavori stimato, programmate come segue: • 25% nel primo anno (2007) • 25% nel secondo anno (2008) • 25% nel terzo anno (2009) • 25% nel quarto anno (2010) • ipotesi di durata ammortamento: 24 anni Risposta Mutuo flessibile Caratteristiche: Finalità: finanziare opere infrastrutturali che richiedono un lungo periodo di realizzazione; Ammontare minimo: 2 milioni di euro; Durata complessiva: minimo 5 anni, massimo 30 anni; Rimborso: secondo un piano unico di ammortamento in relazione alla durata prescelta dal debitore; Durata pre-ammortamento: minimo 1 anno, massimo 5 anni dal 1° gennaio dell’anno solare successivo alla stipula; Interessi: inizialmente a tasso variabile con opzione di trasformazione a tasso fisso.

  18. DATA DI STIPULA TEMINE DEL PRE-AMMORTAMENTO31/12/aaaa+4 (31/12/2010) 31/12/aaaa+n (31/12/2034) gg/mm/aaaa (15/06/2006) PERIODO DI UTILIZZO PREAMMORTAMENTO (4 ANNI 6 mesi 15 gg) AMMORTAMENTO (24 ANNI) DURATA COMPLESSIVA DEL CONTRATTO tra 5 e 30 anni (28 anni 6 mesi e 15 gg) Prestito Flessibile di Scopo: STRUTTURA ESEMPIO: copertura finanziaria alla costruzione di una scuola Le fasi: 1. STIPULA; 2. PRE-AMMORTAMENTO; 3. FINE DEL PERIODO DI UTILIZZO E DEL PRE-AMMORTAMENTO; 4. AMMORTAMENTO

  19. Prestito Flessibile di Scopo: LA STIPULA stipula Es :15/06/2006 • La procedura per la contrazione del Prestito Flessibile di scopo ricalca quella prevista per il Prestito ordinario di scopo, descritta nella circolare CDP S.p.A. n. 1255/05. • La documentazione per istruttoria è scaricabile dal sito internet della Cdp www.cassaddpp.it • In questa fase l’ente determina: • la durata del pre-ammortamento • ladurata dell’ ammortamento • l’ammontare nominale del prestito. • In questa fase viene inoltre fissato il piano unico di ammortamento e lo spread unico vigente nella settimana di perfezionamento del contratto.

  20. Prestito Flessibile di Scopo: FISSAZIONE DELLE CONDIZIONI 31/12 del 4° anno solare successivo alla stipula(31/12/2010) stipula Es: 15/06/2006 1 gennaio del 1° anno solare successivo alla stipula (01/01/2007) Pre-ammortamento • Il finanziamento nasce con una struttura a tasso variabile. • Settimanalmente viene determinato lo Spread Unico, ossia la maggiorazione da applicare al parametro di riferimento (Euribor 6 mesi) per la determinazione del tasso di interesse variabile, per ciascuna combinazione di durata del preammortamento e dell’ammortamento.

  21. Prestito Flessibile di Scopo: MATRICE SPREAD UNICI (*) Condizioni valide da: ore 12:00:00 del 17/02/06 a: ore 11:59:59 del 24/02/06 (**) Aumentati del periodo di tempo intercorrente tra la data di stipula del contratto e la fine del medesimo anno solare. 0,218 p.p.a.

  22. Prestito Flessibile di Scopo: COS’E’ IL PIANO UNICO DI AMMORTAMENTO • Il Prestito Flessibile prevede il rimborso del capitale in base al Piano Unico di Ammortamento, definito alla stipula del contratto. • Il Piano Unico individua in percentuale le quote capitale da corrispondere ad ogni scadenza della rata di ammortamento, indipendentemente dal regime degli interessi o dall’andamento del mercato durante il periodo di pre-ammortamento. • Ad ogni durata del periodo di ammortamento corrisponde un diverso Piano Unico di ammortamento.

  23. Prestito Flessibile di Scopo: LA MATRICE DEL PIANO UNICO DI AMMORTAMENTO

  24. Prestito Flessibile di Scopo: PIANO UNICO DI AMMORTAMENTO • Le quote capitale da restituire saranno pari al prodotto tra il valore numerico inserito in percentuale nella tabella del Piano Unico di Ammortamento e l’importo nominale del prestito (ovvero l’importo nominale ridotto).

  25. Prestito Flessibile di Scopo: IL PRE-AMMORTAMENTO Inizio ammortamento (1/01/2011) Periodo di utilizzo 15/06/2006 stipula 30/11/2010 Pre-ammortamento • Durante il periodo di pre-ammortamento l’ente paga semestralmente (31 luglio, 31 gennaio) gli interessi di pre-ammortamento solo sulle somme effettivamente erogate. • Nell’ambito del periodo di preammortamento si definisce un periodo di utilizzo, che inizia dalla data di stipula del contratto e termina il 30 novembre precedente la data di fine periodo di preammortamento e durante il quale l’ente potrà richiedere erogazioni e prendere le proprie decisioni sul regime di interessi applicabile.

  26. Prestito Flessibile di Scopo: IL PRE-AMMORTAMENTO e l’opzione di conversione tasso fisso L’esercizio dell’opzione di conversione tasso fisso • Cos’è? • Su tutte le somme erogate e non opzionate fino a quel momento, per un minimo di € 100.000,00, durante il periodo di utilizzo (con esclusione dell’ultimo anno di pre-ammortamento), l’ente ha la possibilità di variare la struttura di tasso, passando dal tasso variabile al tasso fisso finanziariamente equivalente , per la durata residua del pre-ammortamento e dell’intero ammortamento. • Il calcolo degli interessi a Tasso Fisso avviene in termini di : • Tasso Interest Rate Swap (IRS) • + • Spread Unico definito alla stipula del contratto • Quando? • Entro il 30 novembre di ogni anno solare. L’esercizio dell’opzione avviene dietro formale richiesta dell’ente indirizzata alla CDP e diviene effettiva a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo all’esercizio stesso.

  27. Prestito Flessibile di Scopo: IL PRE-AMMORTAMENTO e l’opzione di inizio ammortamento • Cos’è? • Su tutte le somme erogate e/o da erogare non oggetto di precedenti opzioni a tasso fisso, l’ente ha la facoltà di variare la struttura di tasso, passando dal tasso variabile al tasso fisso finanziariamente equivalente per l’intero periodo d’ammortamento. • Quando? • Entro la scadenza del periodo di utilizzo (30 novembre dell’ultimo anno del periodo di pre-ammortamento). • L’esercizio dell’opzione avviene dietro formale richiesta dell’ente indirizzata alla CDP e diviene effettiva a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo all’esercizio stesso. L’esercizio dell’opzione di inizio ammortamento

  28. Prestito Flessibile di ScopoFACOLTA’ AL TERMINE PERIODO UTILIZZO AMMORTAMENTO PREAMMORTAMENTO E PERIODO DI UTILIZZO Ricognizione su: Esercizio opzioni tasso fisso Ammontare erogato (E) rispetto al nominale (N) Totale Parziale Nessuno E<N E=N E=0 • Calcolo interessi di ammort. a TV su erogato non opzionato e TF su erogato opzionato • Calcolo interessi di ammort. a TV • Calcolo interessi di ammort. TF In ammortamento l’ammontare complessivamente erogato 3 ALTERNATIVE : RIDUZIONE AUTOMATICA CONVERSIONE TOTALE CONVERSIONE PARZIALE rinuncia a costo nullo (non realizzabilità dell’opera)

  29. Prestito Flessibile di ScopoFACOLTA’ AL TERMINE PERIODO UTILIZZO: 1. LA RIDUZIONE AUTOMATICA • LA RIDUZIONE AUTOMATICA A COSTO NULLO • Per beneficiare della riduzione automatica a costo nullo l’ente deve inviare a CDP una certificazione attestante che la somma già erogata è comunque sufficiente a realizzare l’opera (oppure che a tal fine utilizzerà anche altri fondi presenti nel proprio bilancio, con la tassativa esclusione di fondi derivanti da eventuali altri finanziamenti contratti successivamente con altri istituti per lo stesso scopo). • LA RIDUZIONE AUTOMATICA CON INDENNIZZO DI MANCATO UTILIZZO • In assenza di tale certificazione CDP procederà ad una riduzione automatica applicando un indennizzo di mancato utilizzo. • In entrambi i casi, la Somma Prestata sarà pari all’importo effettivamente erogato e le rate di ammortamento verranno calcolate solo su tale importo.

  30. Prestito Flessibile di ScopoFACOLTA’ AL TERMINE PERIODO UTILIZZO: 2. LA CONVERSIONE • L’ente che non ha erogato l’intero importo del prestito, può chiedereespressamentela concessione di un periodo di utilizzo aggiuntivo, coincidente con tutto il periodo di ammortamento. • In tale periodo l’ente può avvalersi della facoltà di richiedere la messa a disposizione di: • un importo pari alla differenza tra l’importo nominale e quello erogato (conversione totale). • un importo inferiore alla differenza tra l’importo nominale e quello erogato (conversione parziale). • In entrambi i casi anche l’importo “convertito” si sommerà a quello già erogato costituendo la Somma Prestata, cioè l'importo che andrà in ammortamento alla data prestabilita. • Sulle somme convertite e non ancora erogate nel periodo di ammortamento maturano interessi attivi calcolati come per i mutui ordinari della Cassa Depositi e Prestiti (circolare Cdp n. 1255).

  31. AMMORTAMENTO PREAMMORTAMENTO E PERIODO DI UTILIZZO Prestito Flessibile di ScopoAMMORTAMENTO L’ammortamento è pari ad un numero intero di anni solari (dal 1° gennaio al 31 dicembre), non inferiore alla durata del periodo di pre-ammortamento aumentata di 2 anni e, comunque, non inferiore a 4 anni. Il rimborso del capitale avviene in base al Piano Unico di Ammortamento, già definito alla stipula del contratto. 1. TIPOLOGIA DI AMMORTAMENTO Le Quote Capitale per il Periodo di Ammortamento sono linearmente crescenti al trascorrere del tempo (ammortamento alla francese). Ad ogni durata del periodo di ammortamento corrisponde un piano unico di ammortamento (da applicare a tutte le erogazioni). CALCOLO DEGLI INTERESSI Gli interessi di ammortamento sono calcolati a tasso variabile e/o fisso a seconda dell’esercizio delle opzioni nel periodo di pre-ammortamento. PERIODICITA’ RATE Il pagamento delle rate di ammortamento avviene su base semestrale (il 30/6 ed il 31/12).

  32. Indice dei contenuti • La nuova Organizzazione della CDP • La gestione separata e la gestione ordinaria • Le innovazioni 2005 I Nuovi Strumenti e Servizi per gli Enti Locali • Prestito Flessibile di Scopo • Fondo rotativo alla progettualità • I programmi di rimodulazione Appendice Lista Contatti

  33. Quota B 42% €168 Mln Aree depresse Quota A fino al 30% €120 Mln Interventi Straordinari art.80L.Fin 03 Piano straordinario edifici scolastici Quota D 21% €84 Mln Non Riservata Quota C 7% €28 Mln Infrastrutture Legge Obiettivo Fondo per la Progettualità Finalità e Dotazione La L.549/95, successivamente modificata dall’ art. 70 L.Fin.289/02, ha istituito presso CDP il Fondo Rotativo per la Progettualità € 400 mln • Gestione Accentrata in CDP SpA • Destinazione della dotazione iniziale con riparto per finalità • Meccanismo rotativo d’accesso

  34. Fondo per la Progettualità Ambito Soggettivo • Amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo • Regioni e Province Autonome • Province • Comuni ed Unioni di Comuni • Comunità Montane,Isolane o di Arcipelago • Città Metropolitane • Enti Pubblici ( consorzi,università, ACER/ATER) Enti locali • Sono esclusi: • Consorzi misti (pubblico-privato) • Società per Capitali – Gestori Servizi Pubblica Utilità

  35. Fondo per la Progettualità Ambito Oggettivo • Spese finalizzate a • studi per l’individuazione del quadro bisogni ed esigenze; • studi di fattibilità; • redazione progetti preliminari, definitivi, esecutivi; • esperimento di concorsi di idee e progettazione. • Limiti su quote B, C, D in termini di valore progetto • comuni < 5000 ab.ti: min. € 250.000; • min. € 1.000.000 per tutti altri beneficiari; • ammontare massimo 10% del valore lavori e forniture. • Non ammesse: • spese per utilizzo risorse interne (spese correnti); • spese per commissioni giudicatrici e relative ad atti per pianificazione o studi di fattibilità (urbanistica, piani d’ambito, STU).

  36. Fondo per la Progettualità Fasi Progettuali e Spese Ammesse

  37. Fondo per la Progettualità Termini e Condizioni Generali (*) (*) circolare n.1250 del 25/3/2003

  38. Indice dei contenuti • La nuova Organizzazione della CDP • La gestione separata e la gestione ordinaria • Le innovazioni 2005 I Nuovi Strumenti e Servizi per gli Enti Locali • Prestito Flessibile di Scopo • Fondo rotativo alla progettualità • I programmi di rimodulazione Appendice Lista Contatti

  39. Finalità dei Programmi di Rimodulazione • Attraverso l’offerta su base ricorrente di Programmi di Rimodulazione CDP intende fornire agli Enti l’opportunità di: • gestire in modo attivo il proprio indebitamento; • trarre vantaggio dal livello dei tassi di interesse riposizionando le rate del servizio del debito a livelli in linea con le condizioni del mercato corrente; • rispondere ai criteri di convenienza economico-finanziaria; • recuperare risorse finanziarie; • modificare la durata del debito adeguandola alle proprie esigenze attraverso una modalità semplice e trasparente; • modificare la struttura del debito tra tasso fisso/variabile, senza ricorrere a strumenti derivati; • non interrompere l’attività di erogazione sui finanziamenti interessati.

  40. Programmi di Rimodulazione – Gestione Telematica • Alla luce dell’esperienza maturata, con la rimodulazione II/05, CDP ha introdotto una notevole innovazione procedurale. • Per consentire una gestione più flessibile delle fasi di valutazione, analisi e adesione CDP ha creato nel proprio sito una apposita procedura telematica con accesso “riservato” ad ogni singolo ente destinatario dell’offerta. • Tale procedura attraverso una serie di finestre sequenziali consente di visualizzare le posizioni rimodulabili, effettuare delle simulazioni sulle variazioni della rate, selezionare tipologie di durata e tasso di interesse, stampare i contratti e l’elenco delle posizioni prescelte. • Attraverso il collegamento all’ambiente dedicato alla gestione personalizzata del proprio debito l’Ente è in grado di ottenere tutti i parametri di valutazione con la trasparenza e predeterminazione tipica delle offerte CDP

  41. Programmi di Rimodulazione – Gestione Telematica www.cassaddpp.it Login di accesso

  42. Indice dei contenuti • La nuova Organizzazione della CDP • La gestione separata e la gestione ordinaria • Le innovazioni 2005 I Nuovi Strumenti e Servizi per gli Enti Locali • Prestito Flessibile di Scopo • Fondo rotativo alla progettualità • I programmi di rimodulazione Appendice Lista Contatti

  43. Supporto e assistenza - Riferimenti utili • Numero verde • 800.007.755 • Indirizzo e-mail assistenza • info.prestiti@cassaddpp.it • Web • www.cassaddpp.it

  44. Contatti – Grandi Enti Luca SILLAResponsabile Gestori Grandi EntiTel.: 06 4221 4955Email: luca.silla@cassaddpp.it Gianluca MANCAGestore Grandi RelazioniTel.: 06 4221 4009Email: gianluca.manca@cassaddpp.itREGIONIGiancarlo AZZOLINGestore NordTel.: 06 4221 5308Email: giancarlo.azzolin@cassaddpp.itFabio MAISTOGestore SudTel.: 06 4221 5107Email: fabio.maisto@cassaddpp.itTiberio Gracco SPINELLIGestore CentroTel.: 06 4221 2595Email: tiberio.spinelli@cassaddpp.it PROVINCE, COMUNI, ALTRI ENTITatiana DI TELLAGestore CentroTel.: 06 4221 5101Email: tatiana.ditella@cassaddpp.itFabio MAISTO ad interimGestore SudTel.: 06 4221 5107Email: fabio.maisto@cassaddpp.itMarco VILLANIGestore Nord-EstTel.: 06 4221 3175Email: marco.villani@cassaddpp.itCristian VIRGILIGestore Nord-OvestTel.: 06 4221 2643Email: cristian.virgili@cassaddpp.it

  45. Contatti – Assistenza Enti Stefano MARZULLIResponsabile Assistenza Clienti ad interimEmail: stefano.marzulli@cassaddpp.it Fabrizio ALESSEAssistenza ClientiBasilicata Calabria CampaniaTel.: 06 4221 4051Email: fabrizio.alesse@cassaddpp.itMassimo CUNTOAssistenza ClientiPuglia Sardegna SiciliaTel.: 06 4221 3228Email: massimo.cunto@cassaddpp.it Anna DARIAssistenza ClientiArea CentroTel.: 06 4221 2220Email: anna.dari@cassaddpp.itMaria Rita STEFANOAssistenza ClientiArea NordTel.: 06 4221 5220Email: mariarita.stefano@cassaddpp.it

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