1 / 33

SCUOLA POETICA SICILIANA

SCUOLA POETICA SICILIANA. SITUAZIONE POLITICA DELL’ITALIA. CENTRO-NORD: Comuni e Stato della Chiesa SUD: Monarchia Sveva. IL SUD ITALIA. Centro culturale più aperto in Italia all’inizio del XIII: corte di Federico II di Svevia, nipote di Federico Barbarossa, in Sicilia. FEDERICO II.

rue
Télécharger la présentation

SCUOLA POETICA SICILIANA

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. SCUOLA POETICA SICILIANA

  2. SITUAZIONE POLITICA DELL’ITALIA • CENTRO-NORD: Comuni e Stato della Chiesa • SUD: Monarchia Sveva

  3. IL SUD ITALIA Centro culturale più aperto in Italia all’inizio del XIII: corte di Federico II di Svevia, nipote di Federico Barbarossa, in Sicilia

  4. FEDERICO II • Unisce in sé il titolo di Imperatore del Sacro Romano Impero e la Corona di Re di Italia, ereditati dal padre Enrico, figlio di Federico I, e la corona del Regno Normanno di Sicilia, di cui era erede la madre, Costanza d’Altavilla.

  5. Corte Federico II • Stato moderno fortemente accentrato retto da giuristi. Parlamento senza facoltà deliberativa • Opera di riorganizzazione del regno • Costituzioni melfitane • Battaglia per l’egemonia ghibellina e laica • Sul terreno amministrativo politico e culturale • La cultura gioca un ruolo anche politico

  6. FEDERICO II E LA CULTURA Federico II: • Dà impulso alla Scuola Retorica di Capua e a quella Medica di Salerno • Fonda l’Università di Napoli • Si interessa allo studio delle discipline filosofiche e promuove lo studio del Latino • Scrive un trattato di falconeria in Latino e alcune rime.

  7. SCUOLA POETICA SICILIANA 1230-1250: In Sicilia sorgono imitatori della poesia trobadorica, che, però, non utilizzano la lingua d’Oc, bensì il loro volgare.

  8. SCUOLA SICILIANA • LIRICA CHE NASCE E SI SVILUPPA ALLA CORTE DI FEDERICO II • RIMATORI CHE DOVUNQUE FOSSERO NATI OPERARONO ALLA SUA CORTE (fino alla sua morte 1250 e poi a quella del figlio Manfredi 1266)

  9. Stessi sovrani e giovani appartenenti a famiglie nobili Giuristi notai funzionari e giullari che erano a corte attratti dalla fama e liberalità di Fed II Quasi tutti hanno compiuto presso le università studi di diritto e quello dell’ars dictandi ATTIVITA’ ARISTOCRATICA ASSENZA DI AUTONOMIA PROFESSIONALE: MANCA UN TERMINE TECNICO PER INDICARE IL POETA Al poeta interessa mostrarsi degno di partecipare alla raffinata civiltà di corte RIMATORI (funzonari magna curia)

  10. I POETI • Iacopo da Lentini • Pier delle Vigne • Guido delle Colonne • Giacomino Pugliese • Stefano Protonotaro

  11. SCUOLA POETICA DANTE De vulgari eleoquentia: “tutto quanto gli Italiani compongono in poesia è detto Siciliano”

  12. SCUOLA POETICA Comunanza di temi e di stile caposcuola: Iacopo da Lentini, il Notaio. (Dante Purgatorio) Originale rielaborazione del modello provenzale, attraverso una selezione dei contenuti e delle scelte formali.

  13. Lirica siciliana • Attività aristocratica,passatempo elegante • Consapevole convenzionalismo (temi modelli ricalcano quelli francesi in una realtà non feudale) • Poesia è ragionare d’amore, capacità di raffinato sentire di cui il canto del poeta è celebrazione • Aulica, sottilmente intellettuale • Pur avendo un carattere fortemente convenzionale, mostra spesso uno spessore psicologico nuovo nell’indagine della fenomenologia amorosa

  14. LA LINGUA Si tratta di un volgare siciliano depurato, estremamente raffinato ed influenzato dal periodare latino (anche se a noi i testi dei Siciliani sono giunti copiati dai Toscani e con una veste linguistica toscanizzata). Dante lo definisce un “volgare illustre”, adoperato con intenzione non dialettale, ma letterariamente nobilitato.  Prima scuola poetica italiana

  15. lingua • Alta,illustre • Generalmente depurata di connotazioni dialettali e ricca di latinismi e provenzalismi

  16. Rima siciliana • La rima che nell’originale c’era, risulta persa nella trascrizione toscana (rima imperfetta o sicil) • I poeti del 200-300 ritennero che queste anomalie di rime fossero degli effetti voluti

  17. forma • Selezione formale rispetto ai provenzali: • Divorzio poesia e musica poesia prov – per musica Poesia sicil - per lettura • Staticità, mancanza di dialettica interna

  18. metro • CANZONE – genere alto per eccellenza mescolanza endecas-setten.uso della coblas capfinidas • CANZONETTA realtà più quotidiana – sps contiene parti dialogiche • SONETTO – creato dai siciliani – discussione dottrinale (natura dell’amore) descrizione della fenomenologia d’amore

  19. FORME METRICHE • Si tratta di una poesia estremamente raffinata • Si rinuncia all’accompagnamento musicale: ciò comporta una natura più spiccatamente letteraria dei testi, che nascono per essere letti e non recitati. • Le forme metriche e i procedimenti stilistici sono quelli della lirica provenzale, ulteriormente elaborati. • A tali forme metriche la scuola siciliana aggiunge una forma originale: il SONETTO

  20. Il SONETTO • sonet (Provenzale) • “componimento poetico accompagnato dalla musica”. • Sonetto: (Italia) • forma metrica inventata forse da Iacopo da Lentini • Deriva forse da una stanza (strofa) di canzone • 14 endecasillabi, suddivisi in quattro strofe, due quartine e due terzine. Lo schema delle rime è vario • Al sonetto si adattano i più diversi argomenti

  21. TEMI Lirica provenzale:vari temi Scuola poetica siciliana argomento unico: l’ AMORE. L’amore cantato è quello cortese.

  22. Temi e modelli • Riferimento lirica provenzale • In Italia si trasmette come semplice sistema di tropi e metafore convenzionali(spoglia quei temi delle tensioni che erano in essi per trasformarli in puro fatto letterario) • Amore come servizio e dedizione alla donna

  23. Natura d’amore • Origine naturale • Anche se amore non è ancora elevato a principio ontologico e morale, non mancano venature morali e religiose

  24. Fenomenologia d’amore • Amore come malattia • Angoscia • Sospiro • Aspetto dell’amante trasformato • dolcezza

  25. LA DONNA DEI PROVENZALI • Essere terreno nonostante la superiorità nei confronti dell’amante, creatura terrena perfetta • Essere superiore e irraggiungibile • È designata attraverso il senhal • Concezione aristocratica dell’amore, fondata sui valori di dedizione, fedeltà, abnegazione, disinteresse, tipici sia del cavaliere che dell’amante fedele • Spesso infligge prove dure e crudeli al proprio amante • L’AMORE nei suoi confronti assume la valenza di un “servizio dovuto”, un amore che ingentilisce, un amore terreno, anche con aspetti materiali.

  26. LA DONNA DEI SICILIANI • Ha perso buona parte della sua “fisicità” • Subisce un processo di rarefazione e stilizzazione (cui contribuisce anche lo ‘straniamento’ di questo modello in rapporto al contesto cui viene inserita) • Attenuazione della simbologia vassallatica • È un essere superiore a tutti gli altri • Lontana e crudele, spesso è indifferente alla sofferenza del poeta innamorato • Le sue qualità sono spesso definite in modo generico • Bella (bionda testa, claro viso, bionda più c’auro fino) • Spesso inaccessibile • Dotata di saviezza e intendimento cioè di finezza di educazione e di costume • Cortese – capace di nobile amore, paragonata alla rosa profumata o a una stella luminosa

  27. SIGNIFICATO DELLA POESIA Per questi poeti • la poesia è ricerca di bellezza, evasione dalla realtà e segno di appartenenza ad una ristretta cerchia • l’amore è un puro gioco aristocratico e raffinato

  28. Io m’aggio posto in core a Dio servire Io m’aggio posto in core a Dio servire, Com’io potesse gire in paradiso, Al santo loco ch’aggio audito dire, U’ si mantien sollazzo, gioco e riso. Sanza mia donnanon vi voria gire, Quella c’ha blonda testa e claro viso, Ché sanza lei non poteria gaudere, Estando da la mia donna diviso. Mano lo dico a tale intendimento, Perch’io peccato ci volesse fare; Se non veder lo suo bel portamento E lo bel viso e ‘l morbido sguardare: Ché lo mi teria in gran consolamento. Veggendo la mia donna in ghiora stare.

  29. ANALISI TESTUALE Riassunto (quale è la situazione descritta dalla poesia) Analisi metrica: Sonetto, rime: ABAB ABAB CDC DCD. Rime: Rima al mezzo Rime ricche Rime siciliane

  30. Testo assolutamente elaborato dal punto di vista tecnico • Si tratta dell’amor cortese, quindi richiamo alla lirica provenzale. C’è meno enfasi. C’è una sublimazione e una divinizzazione della donna

  31. DONNA Blonda testa e claro viso (topos della bellezza femminile) Bel portamento, lo bel viso e il morbido sguardare NOBILE

  32. LA POESIA SICILIANA E LA POLITICA Nella produzione dell’Italia del Nord in lingua d’Oc, l’argomento politico è in primo piano. Nelle città del Nord improntate alle libertà comunali, gli scontri fra i partiti sono una realtà quotidiana. Diversa è la realtà delle corti: il potere del sovrano impone una diversa dinamica.

  33. PROVENZALI E SICILIANI • L’amore cantato da entrambi è quello cortese con il servizio alla dama. • Quello dei Siciliani è un amore ulteriormente stilizzato, lontano dall’esperienza reale del poeta. • La figura femminile appare nei Siciliani meno concreta, quasi sublimata e divinizzata, anche se si tratta sempre di un amore carnale e sensuale. • Più frequente nei Siciliani è il ricorso a similitudini tratte dall’ambito naturalistico e scientifico.

More Related